Fu il figlio a uccidere la madre: gli investigatori, dopo cinque mesi di indagini, sulla base di molti indizi raccolti, hanno arrestato il quarantacinquenne MauroTraverso per il delitto della pensionata settantunenne Igina Fabbri. Ritengono che sia l’assassino. Era stato proprio il figlio, il 6 febbraio scorso, a chiamare i soccorsi in una casa disabitata, senza luce e riscaldamento, in frazione Pessino di Arquata: la madre era rantolante e in stato di semincoscienza. Il particolare più inquietante: aveva i polsi legati, dietro la schiena, con delle fascette di plastica. Mori poco dopo l’arrivo dei soccorritori. Si era pensato subito a un omicidio, perché non avrebbe potuto in nessun modo essere stato un gesto accidentale e la donna non sarebbe certo riuscita a legarsi da sola a quel modo. La rapina andata male fu esclusa, perché nella grande casa, che Igina Fabbri e il marito Pietro Traverso ormai morto da anni, lasciata la Liguria dopo il pensionamento di lui, avevano comprato per andare a viverci, era ormai in stato di abbandono e in vendita da tempo. C’erano soltanto masserizie ammucchiate, nessun rapinatore avrebbe potuto trovare alcunché da prendere in un posto del genere. E poi c’era da capire perché la pensionata, che viveva con il figlio in un altro alloggio di Arquata in via Avio, si trovava nella villa, piuttosto fuori dal centro abitato. A fare che?
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