L'azzurra racconta la storica prima medaglia femminile individuale nello short track. E svela la scommessa "piccante" da onorare
VANCOUVER (Canada), 18 febbraio 2010 - Arianna Fontana, la baby diventata (quasi) grande, è sul podio olimpico: questo bronzo vale come un oro. Tre piccoli-grandi capolavori (quarti, semifinale e finale) e oplà, la medaglia dei 500 è cosa fatta. Se c’era una gara in cui la 19enne valtellinese aveva possibilità di ben figurare, era proprio la più corta del lotto. Ma da lì a dire che l’azzurra fosse tra le favorite, il passo era lungo. Arianna però va veloce, molto veloce. E ha un talento sconfinato. Gli addetti ai lavori lo sanno da sempre, gli altri dallo storico terzo posto conquistato con la staffetta a Torino 2006. Miss Fontana, quel giorno, a 15 anni, divenne la più giovane medagliata nella storia azzurra delle Olimpiadi invernali. Ora è anche la prima donna capace di un podio individuale nello short track. Non si parli di fortuna: nemmeno in riferimento a quel millesimo di secondo che, in semifinale, l’ha separata dalla cinese Yang Zhou e da un’atroce beffa. La fortuna, in uno sport che pure a volte pare casuale, non esiste.
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