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sabato 13 febbraio 2010

"Non ridevo, ho solo detto vabbuo' la colpa è tutta di mio cognato"

Parla Piscicelli, "lo sciacallo": "Un equivoco, chiedo scusa"
Accusato di aver detto "ridevo nel letto" la notte del sisma all'Aquila

di CARLO BONINI

ROMA - Le otto di sera. Si fa fatica a trovare Francesco Maria Piscicelli, lo "sciacallo", come ormai lo chiamano tutti. Ha cambiato numero di cellulare. E si capisce. Il 6 aprile 2009 non stava nella pelle: "Alle 3 e mezza di stanotte ridevo nel letto". Il 12 febbraio 2010, ieri, ha scritto una lettera aperta di contrizione agli abruzzesi. Risponde al terzo squillo. "La prego dottore, mi chieda pure. Io non campo più...".

Cominciamo dal 6 aprile e da lei che se la ride nel letto.
"Gesù, quello non sono io".

Non è lei che parla?
"Per carità, sono io che parlo. Ma non sono io che dico quella frase. La dice la persona che è al telefono con me".

...

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