Michele Misseri racconta come ha ucciso la nipote Sarah Scazzi: "Quel pomeriggio nel garage non so che cosa mi è scattato, lei mi intrigava. L'ho toccata, ha reagito e io ho perso la testa. A un certo punto si è affacciata Sabrina, ma non ha visto il cadavere. Poi l'ho caricata nel bagagliaio della mia Panda rossa" dal nostro inviato GIULIANO FOSCHINI
AVETRANA - "L'ho sognata queste sere Sarah, due, tre volte di seguito: mi diceva zio coprimi, ho tanto freddo. L'ho sognata così tante volte che ora vorrei morire: non ce la faccio più, basta". È cominciata così alle otto della sera di mercoledì, la confessione fiume di Michele Misseri, 57 anni, lo zio, l'assassino di Sarah Scazzi.
Da quasi due ore i carabinieri del comando provinciale di Taranto lo stavano ascoltando su quel 26 agosto, inchiodandolo davanti a una serie di contraddizioni e omissioni. Misseri ha prima negato anche l'evidenza, cercato di sminuire le intercettazioni ambientali (tre) nelle quali persino le sue figlie adombravano sospetti su di lui. Poi, anche per evitare ingiusti sospetti sulle sua famiglia, è crollato e ha raccontato tutta la verità.
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Carabinieri nella sede del quotidiano su richiesta della Procura di Napoli. L'accusa è che si cercasse di raccogliere un dossier sul presidente di Confindustria, che aveva criticato il governo. Il direttore querela il procuratore Lepore e accusa: "Contro di noi violenza riservata nemmeno ai criminali". Porro: "Minacce al telefono solo frasi scherzose". Feltri: "Marcegaglia? Non me ne frega niente. Anzi, ha rotto i..."
MILANO - Il direttore del quotidiano Il Giornale Alessandro Sallusti e il vicedirettore Nicola Porro sono indagati nell'ambito di un'inchiesta della Procura di Napoli su presunte minacce al presidente di Confindustria Emma Marcegaglia. L'ipotesi formulata dai pm è di concorso in violenza privata. La sede del quotidiano e le abitazioni dei giornalisti sono state perquisite dai carabinieri del Noe, il nucleo operativo ecologico che indagava su un traffico di rifiuti, alla ricerca di documenti a sostegno dell'accusa: la presunta raccolta di un dossier riguardante il presidente di Confindustria, dopo che l'imprenditrice aveva formulato .
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Misseri crolla davanti ai giudici dopo un interrogatorio durato ore.
La madre scopre la notizia in tv
TARANTO
Una lunga notte di ricerche, una caccia nel buio per mettere fine, dopo due mesi, al giallo di Avetrana. Dopo un interrogatorio fiume, dalla Procura è arrivata la svolta: il cadavere di Sarah Scazzi, la ragazzina scomparsa il 26 agosto prima di andare al mare con la cugina, è sepolto in una buca nei boschi di Avetrana. A crollare, dopo una giornata sotto torchio, è stato lo zio Michele Misseri. Lo stesso uomo che trovò il cellulare della ragazza un mese dopo la scomparsa, un cellulare che non ha mai convinto gli inquirenti: il telefonino era parzialmente bruciacchiato e privo di batteria e di scheda Sim. Una coincidenza, forse, ma molto più probabilmente un tentativo di depistaggio da parte dello zio, che a tarda sera è crollato: «L'ho uccisa nella cantina di casa, poi l'ho portata in campagna e ho sotterrato il corpo». Ora è in caserma; con lui la moglie Cosima Spagnolo.
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La storia infinita di Sarah è finita. E’ stato lo zio! Raptus visto nei minimi particolari da Rosemary che individua anche la città di ERCHIE, al bivio si scava alla ricerca del corpo. La svolta clamorosa che tutti attendevano, c’è stata: dopo 15 ore di interrogatori che oggi hanno visto lo zio di Sarah Scazzi, la moglie Cosima Spagnolo con la loro figlia Valentina,(genitori e sorella di Sabrina), ha dato finalmente dei risultati. Purtroppo, i carabinieri stanno cercando il cadavere sulla base delle dichiarazioni fatte, si scava al bivio per ERCHIE. Chiesto l'aiuto dei sub.
Dal ritrovamento del cellulare della piccola Sarah, l’uomo, con dichiarazioni che parevano sincere e tra le lacrime, ma che di fatto, avevano insospettito gli inquirenti. Alle 22.30 circa, la notizia lanciata dall’agenzia AGI, e poi ANSA. Si parla di due fermi, si ipotizza che la ricerca sia stata effettuata sulla base delle indicazioni ricevute dallo zio di Sarah, che ancora si trova in caserma. Uno, non due gli indagati, lo zio di Sarah, secondo le parole dei giornalisti sul posto. Si è parlato di un pozzo, e del luogo tra Avetrana e Pancrazio, e poco distante da podere del Misseri dove sarebbe stato occultato il cadavere della sfortunata ragazza. Ore 22.56 di nuovo l’agenzia AGI conferma la notizia del ritrovamento del corpo:"Il corpo di Sarah Scazzi sarebbe stato rinvenuto questa notte in un podere sulla provinciale tra Avetrana e Nardo', in una zona a poca distanza da luogo in cui lo zio della quindicenne, Michele Misseri, disse di avere trovato il telefonino della nipote. La svolta sarebbe arrivata proprio nel corso dell'interrogatorio del Misseri, il quale avrebbe dato indicazioni precise del luogo in cui avrebbero trovato il cadavere di Sarah".
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"L'ho strangolata in garage, poi ho seppellito il corpo". La svolta dopo il lungo interrogatorio di Michele Misseri, fermato per omicidio volontario. Probabile il movente sessuale. Il corpo in una fossa a Mutunato, vicino ad Avetrana, nella campagna pugliese. La ragazza era scomparsa il 26 agosto di MARIO DILIBERTO
Gli avvisi di garanzia consegnati a direttori dei lavori e del cantiere e a tecnici. Pilastri corti e senza supporti, carenze di calcestruzzo, violazione delle norme antisismiche. L'opera costò nove volte più del previsto di GIUSEPPE CAPORALE
L'AQUILA - Pilastri corti e pilastri senza supporti, senza staffe. Carenza di calcestruzzo, violazioni delle norme antisismiche. L'ospedale San Salvatore dell'Aquila fu uno spreco di denaro pubblico, colpevolmente mal costruito: per questo il giorno del terremoto non fu d'aiuto alla popolazione martoriata dal sisma, ma anzi fu chiuso poche ore dopo la tragedia. Per questo, con l'accusa di disastro colposo, sono stati notificati sei avvisi di garanzia a Marcello Vittorini (ingegnere e direttore dei lavori dal '72 al '91), Gaspare Squadrilli (ingegnere), Michele Tundo (geometra e direttore del cantiere nel '72 e '74), Domenico Ciccocioppo (geometra e direttore del cantiere negli anni '73 e '79), Giorgio Innamorati (presidente commissione collaudo nel '79), Luciano Rocco (componente commissione collaudo). Altri sette indagati, tutti tecnici e componenti della commissione collaudo sono morti.
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L'incidente è avvenuto in una parte del litorale tra le più frequentate di Palermo. I testimoni: "Una scena raccapricciante. La donna era immobile sotto il camion, i nipotini distesi a pancia in giù sulla sabbia"
di ALESSANDRA ZINITI
Avrebbe salvato i suoi nipoti dal tir impazzito che li stava travolgendo. Ma sotto l'autotreno è finita lei, morendo sul colpo. La tragedia è avvenuta in piazza Valdesi sul lungomare di Mondello, la borgata marinara di Palermo. Il tir ha finito la sua corsa sulla spiaggia dove ha sede il bar Mida. La donna si chiamava Maria Claudia Pensabene e aveva 69 anni. Lo spaventoso incidente è avvenuto nel pomeriggio. I nipotini della donna, Giuseppe e Sergio Bayona, rispettivamente di uno e tre anni, hanno riportato varie contusioni e sono stati trasportati all'ospedale dei Bambini, in attesa di essere sottoposti ad alcuni accertamenti diagnostici. Secondo i medici, tuttavia, non sarebbero in pericolo di vita.
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Nella sede di "Farefuturo" l'insediamento del comitato promotore del partito, organismo che dovrà seguire la nascita della nuova formazione. Il presidente della Camera: "Penso ad un movimento d'opinione radicato sul territorio. Spero che il governo duri, ma siamo pronti a tutto". Bocchino: "Alleanza con centrosinistra per cambiare la legge elettorale"
ROMA - "Non sarà una An in piccolo, ma un Pdl in grande". Con queste parole Gianfranco Fini ufficializza l'inizio della trasformazione di Futuro e Libertà da gruppo parlamentare a vero e proprio partito. Non usa la parola partito, il presidente della Camera. Puntando piuttosto su "un movimento d'opinione". Non un partito tradizionale, con una struttura gerarchica piramidale. Ma qualcosa di più agile: "Non possiamo mettere in moto una struttura così pesante" sintetizza. Ma qualcosa andava fatto. Se non altro per non restare "in mezzo al guado" e per rispondere ai molti "che ci chiedono di aderire". E a chi pensa a una possibile alleanza con il centrosinistra, replica senza esitazione il presidente dei deputati di Futuro e Libertà, Italo Bocchino: "Le alleanze spurie sono possibili solo sulle regole - dice durante la registrazione della puntata di Porta a porta - quindi per cambiare la legge elettorale".
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Ma potrebbero essere molti di più secondo un responsabile dell'organizzazione umanitaria. Sono le piccole vittime di un avvelenamento di massa emerso nei mesi scorsi, provocato dalla ricerca dell'oro nelle miniere abbandonate. Oltre 18mila le persone contaminate secondo l'Onu.
KANO (Nigeria) -
Avvelenamento di massa in Nigeria a causa del piombo: sono almeno 400 i bambini morti negli ultimi sei mesi nel nord del Paese. A lanciare l'allarme è stato oggi un responsabile dell'organizzazione Medici senza frontiere (Msf), El Shafii Muhammed Ahmad. "Oltre 400 bambini sono morti negli ultimi mesi avvelenati dal piombo" nello Stato di Zamfara, ha dichiarato Ahmad, coordinatore di Msf ad Anka, città di quello Stato. "Noi di Msf riteniamo però che le cifre siano molto più elevate", ha aggiunto, precisando che numerosi casi di contaminazione da piombo non sono stati censiti in quanto non individuati come tali dalle comunità colpite.
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Le immagini del fango chimico fuori uscito da una fabbrica che ha invaso Kolontar, un villaggio dell'Ungheria occidentale
Le foto
Le vittime, tutte donne di nazionalità cinese, bloccate in una Y10 in un'area alla periferia della città
Estratta una seconda vettura da cui gli occupanti sono riusciti a fuggire dal portellone posteriore
di LAURA MONTANARI
Intrappolate nel sottopassaggio ferroviario completamente allagato. Tre donne, tutte di nazionalità cinese, due sorelle e la figlia di una di loro, sono morte così a Prato, in una notte di pioggia battente, prigioniere nell'auto sulla quale viaggiavano. Via Ciulli è un'area della periferia ovest della città, fra Galciana e i capannoni di Chinatown. I loro corpi sono stati recuperati all'alba ed è stato necessario anche un intervento dei sommozzatori dei vigili del fuoco.
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C’è una persona dispersa nel ponente genovese a causa dell’ondata di maltempo che ieri si e abbattuta su Genova. Vigili del fuoco e squadre di soccorso sono impegnate nelle ricerche di un uomo che sarebbe rimasto sotto una frana in località Panigaro sulle alture di Sestri Ponente. Secondo le prime informazioni, sono stati ritrovati lo scooter, lo zaino e il cellulare di un dipendente di una cava di 44 anni sotto un cumulo di detriti. L’uomo risulta disperso.
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La donna è accusata di omicidio volontario aggravato: l'infanticidio durante una cena di famiglia
MILANO - I carabinieri di Trento hanno arrestato una donna trentina di 41 anni ritenuta responsabile di omicidio volontario aggravato nei confronti del figlio appena nato. Il fatto sarebbe avvenuto lo scorso giugno. La donna è insegnante presso una scuola dell'infanzia del capoluogo. Le indagini, coordinate dalla locale Procura della repubblica, avrebbero appurato che nel giugno scorso la donna aveva partorito il bambino in un'abitazione privata e subito dopo lo avrebbe fatto morire. Di qui l'ordinanza di custodia cautelare in carcere.
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I dati Vidierre: Berlusconi come l'intera opposizione. Solo a settembre ha parlato per tre ore e sei minuti, di cui due ore e 29 da Fede. Per Bersani un terzo del tempo destinato al capo del governo, solo spiccioli per Fini sulla Rai di GOFFREDO DE MARCHIS
Salvati una donna e il figlio di tre anni a Cogoleto. Macchine e scooter sott'acqua ad Arenzano. Allagata l'autostrada ad Albisola. Colpita soprattutto Varazze. Allagati box e cantine. Alberi abbattuti, scuole chiuse. Black out per telefoni e internet. I fulmini hanno mandato in tilt le centraline elettriche. Mare in burrasca, rinforzati gli ormeggi al Salone Nautico. Chiuso l'aeroporto.
l'aeroporto
E' iniziata alle prime ore del mattino nel Savonese e si è estesa rapidamente a tutta la regione, con conseguenze pesanti, la violenta ondata di maltempo che si sta abbattendo sulla Liguria con forti pioggie, vento e mare in tempesta e corsi d'acqua straripati. Tutto il ponente è in ginocchio. Si registrano allagamenti di box e cantine, automobili e scooter sommersi dall'acqua, black out per telefonini e internet. I fulmini hanno mandato in tilt le centraline elettriche. Una donna e suo figlio di tre anni, travolti dall'impeto delle acque del torrente Lerone a Cogoleto, sono stati salvati da alcune persone del posto. Al Salone Nautico, a Genova, il vento ha provocato il crollo di uno stand: un uomo è rimasto ferito e trasportato in ospedale.
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Le foto dei lettori
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Come previsto, forti piogge hanno spazzato questa mattina il Ponente ligure, in particolare tra Varazze e Celle: è straripato il rio Arzocco e per motivi di sicurezza alcuni alloggi ai piani bassi dei palazzi sono stati fatti evacuare, compresa la sede della Croce Rossa. Monitorato, invece, il fiume Teiro, che scorre lungo la cittadina: «La situazione è gravissima, non ho mai visto un temporale così violento», ha detto Il sindaco, Giovanni Delfino. clicca e ascoltalo, da Radio19
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Sembra una vera e proprio alluvione, quella che sta andando in scena nel territorio del Comune di Cogoleto, nel ponente della provincia di Genova: a causa delle piogge intense, sono esondati i torrenti Lerone e Arresta.
In varie parti della cittadina, alcune macchine e scooter sarebbero stati travolti dall’acqua.
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Fu protagonista della scalata in cui perse la vita Karl Unterkircher
La conferma dell'incidente è stata data dalla moglie sul blog: «Non potremo più riabbracciarlo»
MILANO - «Walter ha avuto un incidente questa mattina. Non potremo più riabbracciarlo, possiamo solo ricordarlo per il grande uomo speciale che era». Così, sul blog dell'alpinista, la moglie di Walter Nones ha dato la notizia della morte del marito, il 39enne rocciatore trentino, mentre era impegnato nella scalata di uno dei quattordici 8 mila dell'Himalaya, il massiccio del Cho Oyu. «Non ci sono ancora informazioni precise sull'accaduto quindi chiedo rispetto da parte dei mezzi d'informazione nel diffondere la notizia. Quando avrò maggiori informazioni le pubblicherò sul blog», scive ancora Manuela Nones.
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No alle nozze combinate, omicidio in famiglia: un nuovo "caso Hina", ma l'uomo era spalleggiato dal figlio, la ragazza difesa dalla madre
di LUIGI SPEZIA
MODENA - Uccide la moglie e riduce in fin di vita Nosheen, la figlia di vent'anni, che non ne voleva sapere di frequentare un ragazzo della sua nazionalità e magari di sposarlo, con un classico matrimonio combinato. Una violenta lite in una famiglia pakistana a Novi di Modena, uno scontro tra il desiderio di libertà di una ragazza, studentessa in un istituto tecnico, e la tradizione chiusa e intollerante verso ogni atteggiamento di "modernità". Quasi la fotocopia del caso di Hina, la ragazza del Pakistan che viveva a Sarezzo di Brescia, uccisa dal padre nell'agosto di quattro anni fa con l'appoggio di tutta la famiglia, compresa la madre, perché aveva un fidanzato italiano. Questa volta a morire non è stata la figlia, anche lei, come Hina Saleem, colpevole di voler scegliere il proprio destino e vivere all'occidentale, ma la madre, Begm Shnez, di 46 anni, che aveva osato prendere le sue difese, vista quindi come una traditrice da Ahmad Khan Butt, operaio di 53 anni, fermato dai carabinieri della compagnia di Carpi insieme al figlio maggiore, Humair, 19 anni. Il ragazzo ha partecipato all'eccidio familiare.
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Il premier chiude la festa del Pdl con toni da campagna elettorale. Ma i finiani lo gelano: "Se c'è crisi, una maggioranza diversa non è uno scandalo". Bersani: "Comizio datato 1994". L'Anm: "Non ci lasceremo intimidire"
MILANO - Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha chiuso la festa del Pdl a Milano. E lo ha fatto con toni da campagna elettorale. Il comizio è stato l'occasione per confermare in pubblico quanto mostrato dalle parole private nel : per la magistratura serve "l'immediata istituzione di una commissione parlamentare di inchiesta". Perché i giudici lo vogliono "eliminare dalla vita politica". Anche su questo, sulla giustizia, "si verificherà la lealtà" dei dissidenti finiani. "Altrimenti, subito alle urne".
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La manifestazione
Al grido di "Svegliati Italia", il corteo che chiede le dimissioni di Berlusconi e il rispetto della Costituzione. Il leader Idv polemico con i dirigenti democratici. Vendola: "Costruire una nuova narrazione del Paese" di CARMINE SAVIANO
ROMA - Una replica, un sequel. Una manifestazione che diventa format politico. Della serie: andiamo sul sicuro. Con le stesse bandiere di partito, lo stesso predominio cromatico, lo stesso canovaccio, lo stesso percorso. Il "No B Day 2", versione aggiornata e corretta del No Berlusconi Day , va di nuovo in scena a Roma. Da Piazza della Repubblica a Piazza San Giovanni, il corteo viola e chiassoso, pieno di slogan e pupazzi, chiede due semplici cose: il licenziamento di Silvio Berlusconi e il rispetto della Costituzione. Parole d'ordine che diventano password per accedere al mondo, sospeso a metà tra reale e virtuale, del Popolo Viola: Costituzione, lavoro, legalità, informazione, conoscenza. Per una mobilitazione che, però, non riesce a bissare il successo della precedente, nonostante la presenza di tanti leader politici. Per Vendola è ora di "costruire una nuova narrazione del Paese". E Di Pietro attacca il Pd: "In piazza c'è il popolo democratico ma non i loro dirigenti". La replica di Ignazio Marino: "Sono qui, orgogliosamente, come dirigente del Pd".
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Il cadavere di Francesca Mansi, la ragazza scomparsa il 9 settembre ad Atrani, è affiorato tra Lipari e Panarea. A confermarlo uno zio che ha riconosciuto l'abbigliamento - una maglia bianca e un paio di jeans - ritrovato sul corpo
E' di Francesca Mansi il cadavere della donna trovato in mare alle Eolie tra Lipari e Panarea. La giovane era stata data per dispersa durante l'alluvione che il 9 settembre scorso devastò Atrani, piccolo centro della costiera amalfitana. Sul cadavere una maglia bianca e dei jeans, lo stesso abbigliamento indossato da Francesca la sera della scomparsa.
IL VIDEO L'onda di fango
La polemica
Il premier si difende, dopo le dure critiche arrivate per i filmati pubblicati in esclusiva da Repubblica.it e dell'Espresso, in cui il Cavaliere attacca la magistratura e insulta Rosy Bindi. Bersani: "Volgarità inaccettabile". E dal Tg1 sparisce la bestemmia.
ROMA - Ha scatenato una vera bufera nel mondo politico e ha fatto registrare centinaia di migliaia di contatti il video esclusivo di Repubblica.it registrato il 29 settembre scorso fuori palazzo Grazioli. Un filmato che mostra il Cavaliere che improvvisa davanti a un gruppetto di fan un mini-comizio e attacca pesantemente magistratura e giornali e racconta una barzelletta sugli ebrei. Sempre oggi è apparso un altro filmato sul sito dell'Espresso, girato a L'Aquila prima del G8, nel quale il premier racconta una barzelletta, contro Rosy Bindi, che si conclude con una bestemmia. E anche in questo caso è scoppiata una rovente polemica.
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Istat
Ad agosto scende di 0,2% rispetto al mese precedente, quello giovanile sceso a 25,9%. Il tasso di inattività femmminile tra i 15 e i 64 anni ha raggiunto il 49,2% (+0,2% rispetto a luglio): quasi la metà non ha impiego
ROMA - Disoccupazione in calo in Italia ad agosto. Il tasso di disoccupazione scende all'8,2%, meno 0,2 punti percentuali rispetto a luglio e giugno. È il livello più basso da settembre 2009, rileva l'Istat nelle stime provvisorie. In particolare il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) sempre ad agosto è sceso al 25,9% rispetto al 26,7% del mese precedente. Si tratta di un "livello che rimane elevato", ma comunque segna il quarto calo consecutivo su base congiunturale. Nello stesso mese estivo il tasso di inattività femminile ha raggiunto il 49,2% (0,2% in più rispetto a luglio e 0,4 punti percentuali in più rispetto ad agosto 2009), ovvero quasi una donna su due tra i 15 e i 64 anni non ha un lavoro né lo sta cercando.
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E' accaduto nel condominio del giornalista a Milano, spari e fuga.
(ANSA) - MILANO, 1 OTT - Un uomo armato di pistola e' stato sorpreso ieri sera da un agente della scorta del direttore di 'Libero', Maurizio Belpietro. L'uomo era all'interno del condominio di Milano dove abita il giornalista. Prima di fuggire, avrebbe puntato l'arma contro l'agente, che e' riuscito a ripararsi dietro una colonna e sparare alcuni colpi a scopo intimidatorio. ''Credo che stesse aspettando il mio ritorno a casa'', ha commentato Belpietro.