Dal federalismo al deficit: Tesoro in trincea nel governo. Per Berlusconi il ministro è diventato una nuova ossessione: teme che il "genio dei numeri" diventi il "capo dei congiurati"
di MASSIMO GIANNINILa "cena degli ossi". Gli ultimatum di Bossi. Il complotto dei "rossi". Sono tanti gli spettri che turbano i sonni del presidente del Consiglio. L'ipotesi che la Consulta non dia via libera alla legge sul legittimo impedimento, riaprendo la caccia dei "pm al servizio dei comunisti", è tutt'altro che campata in aria. L'aut aut del leader della Lega, o il federalismo entro il 23 gennaio o si va al voto, è tutt'altro che uno scherzo. Ma sullo sfondo, c'è un altro spettro che lo inquieta di più perché, per sventura politica e congiuntura economica, li sintetizza tutti: è Tremonti.
Il "fantasma di Giulio" è la nuova ossessione del Cavaliere. La sua paura è che il "genio dei numeri" diventi il "capo dei congiurati", per sostituirlo a Palazzo Chigi. Ogni mossa del superministro viene letta dal premier come un tentativo di sabotare il suo governo e di affossare la sua leadership. Basta che Tremonti si attovagli con i vertici del Carroccio in Cadore. Basta che neghi risorse ad Alfano o alla Gelmini. Basta che dica "la crisi non è finita". Indizi che, messi insieme, fanno la prova: "Giulio vuole farmi fuori". Così, assediato dal fantasma di Tremonti, Berlusconi non vede il vero fantasma che si aggira sull'Europa: quello di una nuova tempesta finanziaria.
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