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lunedì 28 febbraio 2011

Ruby al Ballo dell'Opera, cachet 40.000 euro

Vienna, marocchina invitata dall'imprenditore Lugner, di 78 anni

VIENNA - La partecipazione di Ruby Rubacuori al Ballo dell'Opera, il 3 marzo, a Vienna, continua a infiammare l'interesse della stampa popolare in Austria, che anticipa oggi il programma della visita e stima in 40.000 euro il suo cachet. La 18/enne marocchina e' stata invitata al famoso ballo delle debuttanti dall'imprenditore edile Richard Lugner, di 78 anni, rinomato per i suoi scandali con giovani aspiranti stelline, e inviso alla buona societa'. I promotori del Ballo hanno reagito scandalizzati alla notizia, sperando fino alla fine che accada qualcosa che impedisca l'arrivo della giovane che ha messo nei guai il premier italiano, Silvio Berlusconi. La stampa gossip invece esulta e da giorni e' scatenata sull'evento.

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Blindato su ordigno improvvisato morto militare italiano, quattro feriti

La vittima è il tenente Massimo Ranzani, nato a Ferrara il 24 marzo 1974. L'incidente durante un pattugliamento nei pressi di Shindand, nell'ovest del Paese. I cinque coinvolti sono tutti del reggimento alpini. Berlusconi: "E' un calvario, speriamo ne valga la pena"

KABUL - Un militare italiano è morto e altri quattro sono rimasti feriti nell'ovest dell'Afghanistan per l'esplosione di un ordigno improvvisato che ha colpito un veicolo blindato Lince nei pressi di Shindand. I militari a bordo, tutti  alpini, stavano effettuando un pattugliamento nella zona al momento dell'incidente. La procura di Roma ha aperta un'indagine, affidata ai sostituti Giancarlo Amato e Francesco Scavo e, al momento, viene ipotizzato il reato di attentato con finalità di terrorismo.

La vittima è il tenente Massimo Ranzani, nato a Ferrara il 24 marzo 1974. L'esplosione ha investito un Lince nei pressi di Shindand alle 12,45 di oggi. Lo ha riferito in una nota, lo Stato maggiore della Difesa, aggiungendo che quattro militari sono rimasti gravemente feriti nella deflagrazione, tutti appartenenti al 5° reggimento alpini di Vipiteno. L'esplosione ha colpito il terzo mezzo di una pattuglia che rientrava da un'attività di Medcap congiunta con le forze afgane. I militari sono stati evacuati presso l'ospedale militare (Role 2) della base "Shaft" di Shindand, sede del comando della Task Force Centre.

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Oscar, trionfa "Il discorso del Re" Portman e Firth migliori attori

Assegnati a Los Angeles i premi più ambiti del cinema: il grande vincitore è il film di Tom Hooper, che strappa anche le statuette per la regia, l'interprete principale e la sceneggiatura originale. Sconfitto "The Social Network", "Il Grinta" a bocca asciutta. Scontato il riconoscimento alla protagonista del "Cigno Nero"

di CLAUDIA MORGOGLIONE

Ha sbaragliato qualsiasi concorrente, trionfando su tutti i fronti più importanti: è Il discorso del Re il miglior film di questa edizione 2011 degli Oscar, che si è svolta ieri sera (le prime ore del mattino qui in Italia) al Kodak Theatre di Los Angeles. La pellicola diretta da Tom Hooper conquista anche la statuetta per il miglior attore con la vittoria, scontatissima, di Colin Firth, e quelle per la migliore regia e per la migliore sceneggiatura originale. Quattro riconoscimenti pesantissimi, che relegano i principali avversari in secondo piano: l'aspirante più agguerrito, The Social Network di David Fincher, deve accontentarsi della sceneggiatura non originale, del montaggio e della colonna sonora (di Trent Reznor e Atticus Ross); Inception di Christopher Nolan di riconoscimenti tecnici come fotografia, effetti visivi, sonoro, montaggio sonoro. Ma il vero sconfitto è il grinta dei fratelli Coen, che aveva fatto il pieno di candidature, e che resta a bocca asciutta.


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Bersani: "il premier schiaffeggia la scuola" Replica del Cavaliere: "Travisate le mie parole"

Il leader Pd: E' nel cuore degli italiani, non permetteremo a Berlusconi di distruggerla". Anche i finiani all'attacco. Maria Stella Gelmini: "Da Berlusconi nessun attacco, solo la difesa della libertà di scelta educativa delle famiglie". Franceschini: "Subito in piazza, per difendere l'istruzione pluralista". ItaliaFutura: "Chi parla di bunga bunga lasci stare la formazione dei giovani"

 

ROMA - "La scuola pubblica è nel cuore degli italiani. Da Berlusconi arriva uno schiaffo inaccettabile". Così il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, ha replicato alle parole pronunciate ieri 1 da Silvio Berlusconi.

"Con richiami di sapore antico - dice Bersani -  Berlusconi se la prende con comunisti e gay, insultando così l'intelligenza e la coscienza civile del Paese. All'elenco, Berlusconi stavolta ha aggiunto gli insegnanti della scuola pubblica. Uno schiaffo inaccettabile a chi lavora con dedizione in condizioni rese sempre più difficili dal governo. La scuola pubblica - prosegue il segretario del Pd - è il luogo in cui l'Italia costruirà il suo futuro. Noi siamo con la scuola pubblica - conclude - e non permetteremo che Berlusconi la distrugga".  

AUDIO Ecco cosa aveva detto il premier 2


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L'indignazione dei prof corre sul web e anche i sindacati insorgono

 

Berlusconi vuole uccidere la scuola italiana per favorire quella dei preti

 

Io difendo la scuola pubblica perché... è di tutti. Firma

 

 

 

 

 

 

domenica 27 febbraio 2011

Ferita a collo, schiena e polso, sei coltellate molta violenza, Yara ha provato a difendersi

Domani l'autopsia. I genitori e lo strazio del riconoscimento. Accanto al corpo oggetti della ragazza, tra i quali l'iPod e le chiavi di casa. E' stata uccisa con almeno sei coltellate, inferte con violenza.

 

Sarà l'autopsia, domani, a fornire le prime risposte sulla morte di Yara Gambirasio(FOTO), trovata ieri in una zona isolata vicino all'area industriale di Chignolo d'Isola, a nove chilometri da Brembate di Sopra, dove il 26 novembre scorso era scomparsa. Il primo riconoscimento del corpo è stato basato sull'apparecchio ortodontico, e i vestiti che erano gli stessi indossati nel giorno della scomparsa: il giubbotto nero di Hello Kitty, la felpa azzurra, i leggins neri. Dalle prime rilevazioni dei medici legali il corpo di Yara presenta almeno sei ferite da arma da taglio una alla gola, quattro alla schiena e una ad un polso, inferte con particolare violenza. La ragazza sarebbe stata colpita prima alla gola, poi abbia tentato di difendersi subendo il colpo al polso e che alla fine sia stata colpita alla schiena.

Continua la ricerca di tracce  L'omaggio della gente

Cabella (Al), addio alla “santona”

Aveva 87 anni

E' morta ieri mattina alle prime luci dell'alba, per un arresto cardiaco, Shri Mataji Nirmala Devi, la fondatrice del movimento internazionale Sahaja Yoga. La donna era ricoverata alla clinica Montallegro di Genova per alcuni accertamenti. Nata in India nel 1923, aveva eletto la sede del suo movimento, al quale aderiscono migliaia di adepti in tutto il mondo, a Cabella Ligure, dove nel 1991 aveva acquistato palazzo Doria, facendone la sede internazionale. «Avrebbe compiuto ottantotto anni il 21 marzo», racconta Aldo Gandolfi, responsabile per l'Italia della Fondazione Internazionale Sahaja Yoga, che gestisce il patrimonio e le attività del movimento. A Cabella, dove la donna era formalmente residente e dove trascorreva i mesi estivi, la chiamano “la santona”. Una semplificazione che però ben racconta la figura di Shri Mataji, la “veneranda madre”, per gli adepti. Il paese che la ospitava nel 2006 le ha attribuito la cittadinanza onoraria. A Cabella dove «Shri Mataji ha percepito le stesse vibrazioni positive emanate dal Gange, in India, sua terra natia», la “venerata madre” riceverà l'ultimo saluto, prima della tumulazione che avverrà probabilmente in India. Da questa mattina è allestita la camera ardente che resterà aperta fino a domani. 


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sabato 26 febbraio 2011

Yara, il corpo ritrovato in campagna a 10 chilometri da Brembate di Sopra

La scoperta tra Madone e Chignolo d'Isola, non distante dal paese in cui viveva la tredicenne
La ragazza indossava gli stessi abiti del giorno in cui è scomparsa: forse era lì da quel giorno

E' stato trovato il cadavere della giovane Yara Gambiraso (FOTO), scomparsa da tre mesi a Brembate di Sopra. Il corpo della tredicenne è stato rinvenuto in una campo tra Madone e Chignolo d'Isola, a una decina di chilometri da Brembate di Sopra, il paese in cui Yara viveva con la famiglia, e a poche centinaia di metri dal centro di coordinamento. Era abbandonato in un campo incolto, fra l'erba alta. Yara potrebbe essere stata abbandonata nel campo la stessa sera della scomparsa, il 26 novembre scorso: l'ipotesi sarebbe supportata dalle condizioni in cui è stato trovato il cadavere. Saranno comunque gli accertamenti scientifici da eseguire nei prossimi giorni a confermare o smentire questa possibilità.

A scoprire il corpo della tredicenne nascosto tra la fitta vegetazione del campo incolto, sarebbe stato un uomo che si trovava nella zona per caso e che non avrebbe alcun ruolo nella vicenda. L'uomo ha immediatamente chiamato gli investigatori, che hanno identificato Yara con indosso i resti dei vestiti che aveva la sera della scomparsa. Anche l'apparecchio per ortodonzia insieme con l'abbigliamento, ha convinto gli investigatori di trovarsi di fronte al cadavere della ragazzina. 

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Maxi-aumento per benzina e diesel di Eni

Romani: nessun problema su gas e petrolio 

 ROMA - Maxi-aumento per la benzina e il diesel di Eni, che in un sola battuta aumenta i listini di due centesimi al litro. E' 'l'effetto Libia' che si abbatte così in maniera sempre più pesante sui carburanti nazionali, secondo quanto emerge dalle rilevazioni di Quotidiano Energia. Il market leader, che porta così la verde a 1,536 euro e il gasolio a 1,426 euro, nell'occasione non è però solo, visto che anche Esso e Q8 aumentano entrambi i prodotti di un centesimo. Intanto, la benzina al Sud è arrivata a 1,565, oltre il record del 2008.

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Raìs compare in piazza: 'Morte a chi non mi ama'

Battaglia a Tripoli. Seif: speriamo in negoziati e soluzione pacifica. Onu domani vara sanzioni

Gheddafi compare sulla piazza Verde a Tripoli e arringa la folla: 'Preparatevi a difendere la Libia. Chi non mi ama non merita la vita, sara' un inferno, vinceremo come il contro colonialismo italiano, armeremo il popolo'. Al Jazira: 'Miliziani sparano su civili, molte decine di morti'. Battaglia nella capitale e per il controllo dell'aeroporto. Testimoni: 'Pozzi petroliferi di Marsa Brega in mano ai rivoltosi'. Seif Gheddafi: 'La mia famiglia vivra'e morira' in Libia, non distruggeremo i pozzi'. Passano con la rivolta gli ambasciatori libici in Italia, Gran Bretagna, Germania, Francia e all'Onu. L'Onu verso il blocco dei beni e l'embargo di armi. Nato: Pronti ad intervenire. Usa prepara sanzioni unilaterali


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venerdì 25 febbraio 2011

Scosse in montagna, il Veneto trema

Gabrielli: "Cittadini preparatevi"

E’ da un mese che gli abitanti di Vittorio Veneto non dormono tranquillamente la notte. A "disturbare" il sonno sono dei boati che echeggiano per tutta la Val Lapisina, in un’area incuneata tra le prealpi bellunesi e il Trevigiano. A Fadalto, località di Vittorio Veneto, a rompere il sonno dei valligiani sono delle micro-scosse sismiche, dei "terremoti in miniatura" che non fanno tremare la terra ma che emettono dei boati.


Il prefetto Franco Gabrielli, capo della Protezione civile subentrato a Bertolaso si è interessato alla questione e ha preso in considerazione l’ipotesi che queste scosse potrebbero essere un'avvisaglia per un sisma imminente vero e proprio. "Ai cittadini non dico state tranquilli, ma preparatevi - ha spiegato Gabrielli - Primo: serve una verifica delle abitazioni, lo stesso cittadino deve farlo. Secondo: bisogna seguire alcune elementari norme precauzionali".
Sul rischio sismico Gabrielli aveva ricordato che Fadalto fa parte dei duemila comuni italiani a rischio sismico 2 (come L'Aquila) e aveva aggiunto che in 40 anni ci sono stati in Italia 800 sciami sismici che non hanno portato a niente, tranne a L'Aquila. Dopo l’attenzione posta da Gabrielli sulla possibilità di un imminente sisma, oggi in municipio a Vittorio Veneto un incontro per organizzare la simulazione di un piano di evacuazione per rischio sismico ma soprattutto per informare la popolazione sui comportamenti da adottare nell'eventualità in cui la terra tra la Val Lapisina e l'Alpago dovesse iniziare a tremare.

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La crisi non tocca casa Berlusconi 118 milioni di dividendi per il premier

Conti d'oro malgrado la recessione per le aziende di famiglia del presidente del consiglio. Dai conti chiusi il 30 settembre Marina ha incassato cedole per 12 milioni di euro e Piersilvio per 5 milioni. Nelle casse delle 4 holding personali del capofamiglia circa 544 milioni di liquidi

di ETTORE LIVINI

MILANO - La crisi non abita ad Arcore. Mentre l'Italia fatica a ripartire, le casseforti di casa Berlusconi - otto società familiari cui fa capo il 100% di Fininvest - archiviano l'ennesimo bilancio d'oro e girano un altro super-assegno alla dinastia del Cavaliere. Il Presidente del Consiglio si è messo in tasca in questi giorni 118 milioni di dividendi in contanti, Marina ha incassato dalla sua Holding quarta 12 milioni, Piersilvio - titolare della Holding quinta - si è accontentato di 5 milioni, mentre la Holding quattordicesima ha regalato a Barbara, Eleonora e Luigi  - i figli di Veronica Lario - un assegno di 10 milioni a testa.

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Milleproroghe approvato nel caos scontro in aula, il Pdl attacca Fini

Dopo il voto di fiducia con 309 voti a favore e 287 contrari, la maggioranza approva il maxiemendamento (300 voti a favore, 277 contrari) nel corso di una seduta infuocata. Cicchitto al presidente della Camera: "Con lei situazione insostenibile". Ora il testo passa al Senato

ROMA - La Camera dà il via libera al Milleproroghe con 300 voti favorevoli e 277 contrari. Il provvedimento passa ora all'esame del Senato dove domani è prevista l'approvazione in via definitiva. L'Aula della Camera aveva approvato in mattinata la fiducia sul maxiemendamento al dl Milleproroghe. A favore hanno votato 309 deputati, 287 contro. Alle 14 sono iniziate quindi le dichiarazioni di voto sul provvedimento.

La seduta alla Camera è stata però infuocata, fino all'attacco diretto del Pdl a Gianfranco Fini: "Caro presidente, con la sua presidenza della Camera siamo in una situazione istituzionalmente insostenibile. C'è un contrasto tra la sua figura e quella di leader di partito", ha detto il capogruppo del Pdl, Fabrizio Cicchitto rivolto a Fini che presiedeva il dibattito sul Milleproroghe."Ne convengo - ha replicato Fini - la situazione è istituzionalmente insostenibile".

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Devastati dalla droga: le foto prima e dopo

Un prima e dopo che non ha bisogno di troppe parole. Le persone fotografate in queste immagini sono tutte affette da dipendenza da droga e queste foto segnaletiche le ritraggono dopo degli arresti per furti a distanza di anni. Il confronto tra la prima immagine e la seconda, scattata alcuni anni dopo, è servito da spunto al Multnomab County Sheriff's Office per la realizzazione di una campagna fotografica, dal titolo "Faces of Meth", sugli effetti delle droghe sull'uomo.

Le foto

Ovada, frana la via del fiume

Costata 600 mila euro, è sempre più accidentata . Manutenzione inesistente


La “via dei fiumi” è franata nel tratto che va dal ponte della Veneta e dall'ex centrale elettrica dei Frati a via Lung'Orba Mazzini, una delle due circonvallazioni della città. Sicuramente il cedimento è stato causato dalle recenti lunghe settimane di pioggia. Le precipitazioni hanno ingrossato i torrenti e scavato nelle spalliere di sostegno. Ma è solo l’ultimo guaio che si abbatte su questo percorso ambientale e attrezzato che si snoda intorno a Ovada e dovrebbe attrarre turisti, mentre sempre più spesso diventa un peso difficile da sostenere per l’amministrazione della città e un bene poco fruibile per i cittadini.
Ci mancava la frana a complicare la vita tormentata della “via dei fiumi”, costellata di buche, di pozze e di solchi fangosi che costringono chi si avventura lungo il suo percorso a inattesi slalom per uscirne senza troppi danni e senza conseguenze per il proprio mezzo a due ruote.In primavera e d’estate alcuni punti della strada sono ostruiti da barriere di vegetazione spontanea che impediscono di proseguire.

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Gheddafi alla tv: "Al Qaeda arma nostri figli" Battaglia a Zawia. Insorti puntano a Tripoli

Ancora una giornata di tensione in Libia. Il rais parla di nuovo, ma questa volta lo fa senza apparire davanti alle telecamere: "Rivoltosi sono controllati con la droga". Due C130 rimpatriano nostri connazionali. Un gruppo di giornalisti italiani malmenati all'aeroporto. Probabile presenza di mercenari italiani tra i miliziani del Rais

TRIPOLI - "Al Qaeda è qui": Muammar Gheddafi punta di nuovo il dito contro il "terrorismo internazionale" come matrice della rivolta in corso del Paese; parlando in collegamento telefonico alla televisione di Stato, il rais definisce le proteste "una farsa organizzata dai giovani controllati con la droga", una farsa "a cui dovremo porre fine", minaccia. Testimoni riferiscono infatti di nuovi raid dell'aviazione libica a Tripoli contro i manifestanti civili e spari contro la folla si segnalano anche nei pressi dell'abitazione di Gheddafi. E si combatte ancora a Misurata e a Zawia - ai cui abitanti si è rivolto Gheddafi nel suo discorso - rispettivamente a est e ovest della capitale, mentre nuovi  scontri sono stati registrati a Ghariyan. Gheddafi è sempre più accerchiato. Il regime, ha ormai perso il controllo della Cirenaica e di tutte le città delle costa eccetto Tripoli mentre prime rivolte si segnalano al sud e per domani l'opposizione si preparerebbe a una resa dei conti a Tripoli. "Dal quartier generale della nuova Bengasi apprendiamo che le città liberate si stanno coordinando per sferrare un'offensiva congiunta contro Tripoli - racconta l'inviato di Repubblica, Pietro Del Re da Bengasi -. Da qui, così come da altri luoghi liberati, si sono mossi auto e camion carichi di uomini armati che sarebbero ormai nelle vicinanze di Tripoli".

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giovedì 24 febbraio 2011

La polizia caccia Genchi: ha parlato male del Cavaliere

Il super poliziotto informatico, artefice di decine di arresti mafiosa, replica: "S'è avverato il sogno del premier che mi aveva definito il più grande scandalo della Repubblica". Eppure dopo 25 anni, da ieri, non è più nella polizia
“Non sono più un poliziotto. S’è avverato il sogno di Silvio Berlusconi che già dal 24 gennaio 2009, riferendosi a me, parlava del più grande scandalo della Repubblica. Se questo provvedimento fosse stato adottato a Milano, invece che a Roma, forse qualcuno avrebbe aperto un fascicolo d’indagine. Mi hanno tolto la divisa ma non possono riuscire a togliermi la dignità”. Dopo 25 anni, da ieri, Gioacchino Genchi, vice questore della Polizia di Stato, è fuori dal servizio: destituito per motivi disciplinari. “È un provvedimento illegittimo – continua Genchi – ricorrerò al Tar”.


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Rais accusa bin Laden e minaccia stop petrolio

Gheddafi parla in tv via telefono: rivolta farsa. Napolitano: nessun veto dell'Italia a sanzioni Ue

Nuovo discorso del rais. Stavolta parla in tv via telefono e accusa: richieste dei ribelli dettate da bin Laden. Poi minaccia: stop al petrolio se la situazione peggiora.

'Terminal petroliferi in mano ai rivoltosi'. Lo affermano abitanti di Bengasi.

Gheddafi intanto sarebbe asserragliato con una decina di uomini della sicurezza a lui fedeli in un bunker sotterraneo insistenti le voci di una sua imminente fuga dal Paese. della caserma di Bab al Aziziya, sobborgo meridionale di Tripoli. Ma si fanno sempre più
insistenti le voci di una sua imminente fuga dal Paese.

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La festa di Bengasi, città liberata «Ora vogliamo la democrazia»

Fori di proiettili su tutti i palazzi del governo. E al posto del regime c'è un Comitato di 15 saggi

BENGASI - Il Risorgimento della Libia è cominciato dalla sua seconda città per ordine d'importanza. Le cinque giornate di Bengasi anticipano e preparano il propagarsi della sommossa a Tripoli. Dal quindici al venti febbraio sono stati giorni ritmati dal crescendo delle violenze. Il punto di non ritorno fu il diciassette, quando diventò evidente che la rivoluzione stava trionfando. Ora sono in tanti a contare il numero dei morti e dei feriti in successione storica. Nessun dato ufficiale ancora. «Tra i 200 e 300 morti, quasi 1.000 feriti», sono le cifre più diffuse. E c'è chi cerca di fornire il numero delle vittime giorno per giorno, localizzando anche le zone della città più insanguinate. «Due morti il quindici febbraio sul lungomare; 37 il sedici di fronte al palazzo del ministero degli Interni; 32 il diciassette verso il tribunale; 75 il diciotto tra l'ospedale e il cimitero dove transitavano i cortei funebri; 23 il diciannove presso l'hotel e la caserma dove stavano i mercenari africani di Gheddafi; 57 il venti nelle periferie», computa con fare attento Atef Al Hassan, un ingegnere trentenne che sta cercando di organizzare un centro stampa nella speranza di accogliere al meglio i giornalisti. È un fatto ormai tipico nelle rivoluzioni che scuotono il Medio Oriente, avviene a Tunisi, al Cairo, in Yemen: i giovani vogliono la stampa, cercano di apparire, di esserci, non vedono più i reporter stranieri nella veste di «spie al servizio di America e Israele», come avveniva spesso da queste parti sino a pochi anni fa, ma alleati e amici, ambasciatori di quella modernità della comunicazione che ora anche loro vorrebbero disperatamente condividere. 

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Catanzaro, vietano al compagno down di andare in gita: tutta la classe rinuncia

I genitori del ragazzo discriminato hanno denunciato la donna alla polizia

La dirigente di una scuola di terza media voleva anche che i ragazzi mentissero al disabile sulle future uscite

MILANO - Un gesto di solidarietà. Gli studenti di una scuola media di Catanzaro si sono rifiutati di andare in gita con l'istituto, dopo il rifiuto opposto dalla dirigente alla partecipazione di un loro compagno disabile all'uscita didattica della propria classe. A rendere nota la vicenda è Ida Mendicino, responsabile del coordinamento regionale per l'integrazione scolastica e Consulente legale nazionale dell'Associazione Sclerosi Tuberosa. «I genitori del ragazzo, affetto da sindrome di Down - spiega - hanno dovuto ricorrere all'autorità di polizia per far rispettare il diritto allo studio del proprio figlio, in linea con la normativa di riferimento, in particolare con le note ministeriali le quali espressamente asseriscono che le gite rappresentano un'opportunità fondamentale per la promozione dello sviluppo relazionale e formativo di ciascun alunno e per l'attuazione del processo di integrazione scolastica dello studente diversamente abile, nel pieno esercizio del diritto allo studio». 

LA VICENDA - Successivamente a tale episodio, secondo Mendicino, la dirigente «ha aggravato la propria posizione allorché ha manifestato ai docenti l'intenzione di non autorizzare in futuro alcuna uscita dello studente affetto da sindrome di Down ed ha chiesto ai compagni di classe di non portare a conoscenza del ragazzo le date delle future gite ed uscite in programmazione, motivando tale richiesta con la scarsa capacità dello stesso ad apprendere a causa della sua infermità genetica». Ma l'invito è stato immediatamente declinato dai compagni, ragazzi di terza media, i quali hanno dichiarato che avrebbero preferito rinunciare tutti alle gite pur di non veder discriminato il loro compagno. «Raccontiamo volentieri - dice Mendicino - l'episodio occorso in quanto segnale importante di cambiamento in una generazione spesso tacciata di eccesso di individualismo e di scarso senso di solidarietà. Un plauso ai ragazzi dell'istituto comprensivo di Catanzaro che si sono dimostrati vera speranza di maturazione del tessuto sociale rispetto agli esempi che spesso provengono dal mondo dei grandi».

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Il petrolio vola verso i 120 dollari

Brent ai massimi dal 2008

SINGAPORE
Il prezzo del petrolio continua a volare ai massimi da due anni e mezzo, con il Brent verso quota 120 dollari e il Light crude oltre 101 dollari. Sul circuito elettronico il Brent schizza in alto di oltre 8 dollari a un massimo dal settembre 2008 di 119,79 dollari. I future sul Light crude crescono di 3,41 dollari a 101,52 dollari, per la prima volta dall’ottobre 2008. I mercati temono che i disordini della Libia possano contagiare altri Paesi arabi produttori di greggio.


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Sesso in cella per dieci anni Un’assassina tra le preferite

Carcere a luci rosse: le carte segrete su direttore e agenti

Ana Marleholm in una foto del 2003
«Gemma Benetello, detenuta dal 2001 al 2007, ricorda che sin dai primi tempi, la notte, sentiva che venivano aperte delle celle e le detenute uscivano per poi rientrare dopo qualche ora. Non riusciva a vedere chi venisse ad aprire, ma tra le detenute stesse si diceva che le donne andassero a consumare rapporti sessuali con le guardie». Gemma Benetello è un’insegnante di musica in pensione, che nell’agosto di dieci anni fa, cinquantenne, strangolò a Sanremo l’anziana Lisette Schaeffer, perché non voleva riassumerla come badante. E però diventa una delle testimoni che hanno alzato il velo sul carcere a luci rosse di Pontedecimo. Dove, si scopre adesso, per anni decine di recluse avrebbero dovuto concedersi all’ex direttore Giuseppe Comparone (oggi in pensione) e forse ad alcuni agenti. Consumando rapporti sessuali nelle cucine, in alloggi privati, in auto, persino in un «boschetto». L’unico obiettivo delle “vittime” era garantirsi un permesso in più o migliori condizioni dietro le sbarre. E anche un’assassina sarebbe stata premiata per il suo silenzio.
Comparone, nei giorni scorsi, è stato condannato a 2 anni e sei mesi per corruzione a sfondo sessuale e falso. Ora, dalle motivazioni della sentenza, nuove clamorose rivelazioni.

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Milleproroghe: Governo pone fiducia su maxiemendamento

Già ieri sera il governo aveva annunciato l'intenzione di porre la fiducia

ROMA - Il governo ha posto la fiducia sul maxiemendamento interamente sostitutivo del decreto milleproroghe che aveva ricevuto rilievi da parte del Capo dello Stato e che è all'esame della Camera. Già ieri sera il governo aveva annunciato l'intenzione di porre la fiducia.
Il Senato resterà aperto anche sabato per consentire il via libera finale al decreto milleproroghe, ora all'esame della Camera. Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama, che prevede l'esame del decreto nelle commissioni Affari costituzionali e Bilancio venerdì, mentre sabato 26 febbraio approderà in aula alle ore 11 e le dichiarazioni di voto sono previste alle 14 con la diretta tv e il voto finale intorno alle 15.

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Gheddafi nel bunker di Tripoli, in arrivo migliaia di mercenari

Gli oppositori al regime hanno preso il controllo di molte città 

I miliziani africani si stanno dirigendo verso Tripoli per portare rinforzi al leader 

TRIPOLI - La Libia di Gheddafi si sta stringendo sempre di più, in mezzo a un bagno di sangue di cui ancora mancano i confini reali. Gli oppositori al regime hanno preso il controllo di diverse città vicine alla capitale libica mentre, secondo le ultime notizie, il Colonnello è asserragliato a Tripoli, in un bunker. Lo riferisce di nuovo la rete al Arabiya secondo cui le truppe ancora fedeli a Gheddafi hanno isolato la capitale stendendo un cordone di mezzi e truppe con cui difendere il Raìs.

L'ARRIVO DEI MERCENARI - Migliaia di mercenari e miliziani africani si stanno intanto dirigendo verso Tripoli per portare rinforzi al leader libico, mentre la rivolta contro il regime del colonnello libico, al potere da 42 anni, sembra essere arrivata a una fase decisiva, dopo una settimana di violenze che potrebbero aver fatto migliaia di morti. Gheddafi, scrive il New York Times, sta rafforzando il suo quartier generale di Tripoli, mentre i suoi oppositori nella capitale stanno organizzando la loro prima iniziativa di protesta coordinata per il prossimo venerdì. «Su ogni cellulare arriva un messaggio relativo a una grande manifestazione di protesta per venerdì a Tripoli» dice un testimone locale, aggiungendo che il discorso minaccioso rivolto al Paese dal colonnello Gheddafi ha portato la determinazione dei rivoltosi «al 100 percento».  

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Scalata Bpi a Antonveneta, i pm chiedono 3 anni per Fazio e Consorte

Richiesta di condanna a 1 anno e 3 mesi per Fiorani e 2 anni e 1 mese per Grillo

MILANO, 23 FEB - I Pm di Milano Eugenio Fusco e Gaetano Ruta hanno chiesto al Tribunale, nell'ambito del processo sul tentativo di scalata ad Antonveneta da parte di Bpi, la condanna a 3 anni di reclusione per l'ex governatore di Banca d'Italia Antonio Fazio, 1 anno e 3 mesi per l'ex ad di Bpi Gianpiero Fiorani, 3 anni per l'ex presidente di Unipol Giovanni Consorte e 2 anni e 1 mese per il senatore Luigi Grillo.
I pm hanno inoltre chiesto ai giudici del Tribunale di condannare Fazio a 100.000 euro di multa. Per Francesco Frasca, l'ex capo della vigilanza di Banca di Italia, hanno chiesto una pena a 1 anno e 6 mesi di reclusione. Per quanto riguarda la richiesta di pena per Fiorani, questa e' in continuazione con i 3 anni e 3 mesi patteggiati nell'ambito della stessa vicenda ma per reato di appropriazione indebita.

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I timori del Cavaliere dopo la svolta "Adesso quel pazzo ci tirerà i missili"

Il premier è rimasto scioccato dalla violenza verbale del Colonnello e dalle sue accuse Pressioni americane dietro il cambio di rotta verso il rais di FRANCESCO BEI

ROMA - Stati Uniti, Unione europea, persino la Lega Araba. Tutti contro l'Italia e la sua accondiscenza verso il dittatore libico. Ci sarebbero queste pressioni - oltre alla paura di ritorsioni armate anti-italiane - dietro l'evidente cambio di rotta maturato nelle ultime 48 ore dal governo sulla crisi libica. Con il passaggio di Berlusconi da difensore del principio della non ingerenza ("non voglio disturbare") a paladino del "vento della democrazia".

Già al vertice Ue a Bruxelles il ministro Franco Frattini aveva potuto misurare quanto fosse alto il rischio di isolamento dell'Italia dagli altri partner europei. Ma decisivi nel determinare l'inversione a "U" sono stati i colloqui di Frattini con Hillary Clinton e con il segretario generale della Lega Araba, Amr Mussa, incontrato al Cairo due giorni fa. Da quegli incontri e dalle numerose "conference call" con Washington e con le capitali europee, il messaggio che arrivava a Berlusconi e al governo italiano era unanime: Roma deve allinearsi, l'equidistanza tra il dittatore e i manifestanti "è inaccettabile". Da qui la svolta, maturata tuttavia con sofferenza e grande prudenza. Tanto che ancora ieri dal premier non è uscita una sola parola di condanna esplicita del Colonnello.

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