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venerdì 25 febbraio 2011

Gheddafi alla tv: "Al Qaeda arma nostri figli" Battaglia a Zawia. Insorti puntano a Tripoli

Ancora una giornata di tensione in Libia. Il rais parla di nuovo, ma questa volta lo fa senza apparire davanti alle telecamere: "Rivoltosi sono controllati con la droga". Due C130 rimpatriano nostri connazionali. Un gruppo di giornalisti italiani malmenati all'aeroporto. Probabile presenza di mercenari italiani tra i miliziani del Rais

TRIPOLI - "Al Qaeda è qui": Muammar Gheddafi punta di nuovo il dito contro il "terrorismo internazionale" come matrice della rivolta in corso del Paese; parlando in collegamento telefonico alla televisione di Stato, il rais definisce le proteste "una farsa organizzata dai giovani controllati con la droga", una farsa "a cui dovremo porre fine", minaccia. Testimoni riferiscono infatti di nuovi raid dell'aviazione libica a Tripoli contro i manifestanti civili e spari contro la folla si segnalano anche nei pressi dell'abitazione di Gheddafi. E si combatte ancora a Misurata e a Zawia - ai cui abitanti si è rivolto Gheddafi nel suo discorso - rispettivamente a est e ovest della capitale, mentre nuovi  scontri sono stati registrati a Ghariyan. Gheddafi è sempre più accerchiato. Il regime, ha ormai perso il controllo della Cirenaica e di tutte le città delle costa eccetto Tripoli mentre prime rivolte si segnalano al sud e per domani l'opposizione si preparerebbe a una resa dei conti a Tripoli. "Dal quartier generale della nuova Bengasi apprendiamo che le città liberate si stanno coordinando per sferrare un'offensiva congiunta contro Tripoli - racconta l'inviato di Repubblica, Pietro Del Re da Bengasi -. Da qui, così come da altri luoghi liberati, si sono mossi auto e camion carichi di uomini armati che sarebbero ormai nelle vicinanze di Tripoli".

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