ROMA. Nel 2016 ogni capofamiglia pagherà il canone Rai in 6 rate da 16 euro e 66 centesimi ognuna. E le verserà insieme alla bolletta elettrica che gli arriva nella casa dove risiede. La prima casa. Il governo tiene la barra dritta su questa riforma, forte di un'alleato influente. Il gigante pubblico della corrente, l'Enel, sta collaborando e questo alla fine peserà. Restano da scansare almeno tre grandi buche che si vedono ben chiare lungo la strada. L'evasione - che il governo farà uscire dalla porta - può rientrare dalla finestra. C'è poi l'incognita dei tempi. In un Paese che ha 461 società elettriche (461) non sarà facile mettere tutto a punto per febbraio. Si muove infine un " nuovo partito Rai", che teme un salto nel vuoto e cerca sponde nella minoranza Pd, in Forza Italia e tra i 5 Stelle, pur di frenare le cose.
Il rischio penale. Febbraio del 2016. A casa del signor Rossi arriva la solita bolletta elettrica, ma appesantita dalla prima delle 6 rate del canone della Rai (16,66 euro). Il signor Rossi va all'ufficio postale, compila un bollettino in bianco e versa il solo importo della corrente rifiutando di pagare anche il canone della tv. A quel punto, il radar della società elettrica individua il potenziale evasore e lo segnala all'Agenzia delle Entrate. La società elettrica ha tutto l'interesse a " denunciare" il signor Rossi perché altrimenti - se dorme - rischia una sanzione di 30 euro (l'anno) per ogni segnalazione mancata. Così dice l'ultima bozza della Legge di Stabilità.
Il signor Rossi, l'italiano medio, non si ferma. Dopo aver pagato la sola corrente - e scansato il canone Rai - scrive all'Agenzia delle Entrate e autocertifica di non essere tenuto al versamento della imposta televisiva. Sostiene, in pratica, di non avere in casa un televisore, un computer, un tablet o altra diavoleria capace di mostrare un programma televisivo. A quel punto, la palla è nel campo della Rai e dell'Agenzia delle Entrate, chiamate a dimostrare che il signor Rossi è il solito irriducibile portoghese del canone tv. Qui la Legge di Stabilità prevede due tagliole. Se beccato, l'evasore subirà una "sanzione amministrativa" di 500 euro. Se beccato - altra novità rilevante - l'evasore avrà violato la legge 445 del 2000 sull'autocertificazione e sarà perseguibile in sede penale. Ora, queste due tagliole non sono acqua fresca. Ma solo l'esperienza dimostrerà quanto mordono chi è determinato a ignorare la gabella di Viale Mazzini.
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