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lunedì 20 aprile 2009

"Ecco la tomba di Cleopatra"

















Si scava in Egitto, la regina sarebbe stata sepolta con l'amante Antonio


Trovare le tombe di Antonio e Cleopatra.

E' questa la missione di un gruppo di studiosi egiziani e dominicani, convinti di aver trovato dopo lunghissime ricerche l'esatta posizione del loro sepolcro.
Si tratterebbe del tempio di Tabusiris, 30 chilometri a nord di Alessandria, in Egitto.
(foto © Reuters)


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domenica 19 aprile 2009

CARTE PREPAGATE: TROPPI COSTI BANCHE, ENTRINO TLC

ROMA - Ancora troppo cari i costi per le carte prepagate messe a disposizione del sistema bancario e per consentire risparmi ai consumatori largo alle società di telefonia mobile.

E' la conclusione alla quale arriva l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato dopo l'indagine conoscitiva condotta nel settore. "Restano ancora elevati i costi delle carte prepagate offerte dal sistema bancario - sottolinea l'Antitrust - con commissioni di ricarica che possono arrivare fino a 5 euro". Quale via d'uscita? "Sfruttare le potenzialità legate ad un possibile ingresso, nel mercato dei pagamenti elettronici, degli operatori telefonici mobili - sostiene l'Autorità - che con 80 milioni di carte costituiscono la principale componete delle carte prepagate chiuse". Le carte prepagate, bancarie o postali, ricaricabili o 'usa e getta', sembrano piacere sempre di più agli italiani. Secondo i dati raccolti dall'Antitrust nell'indagine conoscitiva nel 2007 ce n'erano già 5,8 milioni in circolazione, il 30% in più rispetto all'anno precedente. A coprire quasi il 60% del segmento è Poste Italiane. Nel 2006 si sono registrate più di 25 milioni di operazioni di pagamento con carte prepagate, presso Pos o via Internet, oltre il doppio rispetto ai prelievi bancomat, e il valore delle ricariche è stato di circa 3,5 miliardi di euro.

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venerdì 17 aprile 2009

Lo spam intasa Internet e inquina il mondo reale


Il recente rapporto Carbon Footprint for Email Spam della società di sicurezza McAfee e della società di consulenza ambientale ICF International ha calcolato il costo energetico e ambientale della pubblicità spazzatura che intasa Internet: i 62 trilioni di messaggi inviati ogni anno nel mondo fanno sprecare 33 miliardi di kilowattora l'anno, sufficienti ad alimentare quasi due milioni e mezzo di abitazioni, o equivalenti a 17 milioni di tonnellate di CO2.

L'80% dello spreco energetico deriva dalle attività connesse alla ricerca delle mail desiderate e alla cancellazione dei messaggi spazzatura: il computer consuma più energia perché deve eseguire antivirus, antispam e compagnia bella. Secondo ICF, un filtraggio dello spam che riducesse del 75% queste mail indesiderate equivarrebbe, in termini ecologici, a togliere dalla circolazione 2,3 milioni di automobili.

La cosa curiosa è che lottare contro lo spam non significa affrontare un nemico tentacolare. I provider che ospitano gli spammer sono pochi e piuttosto ben conosciuti, e non operano in oscure lande senza legge, ma quasi sempre negli Stati Uniti, come dimostra il caso della McColo, società di hosting americana che quando fu scollegata da Internet causò un crollo del 70% del traffico mondiale di spam.

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giovedì 16 aprile 2009

Kyoto Box: il forno solare che salverà milioni di persone























Jon Bøhmer
, norvegese trapiantato a Nairobi, ha vinto il Climate Change Challenge del Financial Times, con l’invenzione di un forno di cartone ad energia solare, il Kyoto Box. Con cinque dollari questo giovane inventore è riuscito ad ideare un forno che potrebbe cambiare in meglio la vita di milioni di persone nei paesi in via di sviluppo.

L’idea di Bohmer è molto semplice e di facile realizzazione: in pratica si tratta di due scatole di cartone infilate l’una nell’altra, quella esterna è ricoperta di carta argentata e quella interna completamente dipinta di nero. Posto sotto i raggi solari, il Kyoto Box è in gradi di far bollire dieci litri di acqua in due ore consentendo così anche alle persone che vivono nei paesi più isolati e lontani di sterilizzare l’acqua infetta, principale causa di morte per milioni di bambini africani. La straordinarietà di questa invenzione risiede anche nel fatto che può essere prodotta da qualunque scatolificio con costi veramente irrisori, dato che i macchinari non devono neanche essere modificati. Una fabbrica di Nairobi ha già messo in preventivo di confezionarne due milioni e mezzo di esemplari in un mese.

Oltre al miglioramento del tenore di vita, la diffusione su larga scala del forno di cartone ad energia solare permetterà di diminuire notevolmente l’uso di legna da ardere per cucinare e quindi la deforestazione. In questo modo si abbasseranno anche le emissioni di anidride carbonica e quindi l’inquinamento. Si calcola che, con il forno solare, una famiglia potrebbe ridurre fino a due tonnellate di CO2 ogni anno.

E’ incredibile pensare come un’idea così semplice possa trasformarsi in una soluzione rivoluzionaria per milioni di esseri umani. “Ci sono scienziati che lavorano per mandare la gente su Marte – ha, infatti, commentato Bohmer - Io ho cercato qualcosa di più semplice e popolare”. E’ c’è realmente riuscito.

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