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martedì 1 dicembre 2009

L'uomo che rubò 4 milioni al Quirinale

L'uomo che rubò 4 milioni al Quirinale ROMA - Non solo si sarebbe appropriato di un tesoro da 4 milioni di euro, sottraendo per anni i soldi destinati alla manutenzione delle tenute del presidente della Repubblica, ma avrebbe costruito anche una villa abusiva all'interno di Castelporziano.

È stato arrestato con l'accusa di peculato Luigi Tripodi, "storico" direttore, fino a allo scorso settembre, del servizio Tenute e Giardini della Presidenza della Repubblica. Per lui non è stato deciso il carcere ma i domiciliari: l'alto funzionario del Quirinale ha dovuto lasciare l'accogliente villa di oltre 250 metri quadrati, su due piani, nel cuore del parco di Castelporziano dove viveva nonostante fosse andato in pensione due mesi fa.

L'arresto è scattato su richiesta del procuratore Giovanni Ferrara e del sostituto Sergio Colaiocco, pm di punta del pool contro i reati nella pubblica amministrazione. Le indagini sono cominciate alcuni mesi fa. Sono stati gli investigatori della polizia giudiziaria presso la procura a scoprire un sistema di ruberie e razzie che per anni avrebbe prosciugato le voci di spesa che il Quirinale destinava alla manutenzione dei parchi di sua proprietà a cominciare da quello di Castelporziano, alle porte di Roma.
Gli accertamenti hanno preso avvio proprio da alcune verifiche contabili disposte nel 2008 dalla stessa Presidenza della Repubblica, in ragione delle raccomandazioni di maggior rigore economico imposte dal presidente Giorgio Napolitano. In particolare le ispezioni hanno preso in esame il periodo 2002-2008, evidenziando buchi di bilancio consistenti, intorno ai 500 mila euro, ritenuti ingiustificati anche di fronte ai proventi derivanti dal commercio di legname e dalla vendita dei prodotti di pregio, dalla selvaggina ai pinoli, provenienti dalla tenuta del presidente. Conti in rosso che poi, puntualmente, venivano ripianati dalla Presidenza della Repubblica.

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Varese, il killer si sentiva al sicuro "Prenderanno il primo che passa"

Varese, il killer si sentiva al sicuro "Prenderanno il primo che passa"

La foto segnaletica di Giuseppe Piccolomo, imputato dell'omicidio di Carla Molinari

VARESE - Era convinto di farla franca il killer delle mani mozze. Nei giorni successivi al delitto dell'anziana tipografa mutilata nella sua casa nel Varesotto, Giuseppe Piccolomo confidò ad un amico la sua spavalda sicurezza. "Vedrai che i carabinieri prenderanno il primo che passa, lo metteranno dentro e a quello non resterà che chiedere la clemenza della Corte".

Non sapeva l'ex ristoratore, poi titolare di una piccola impresa edile sommersa dai debiti, che la squadra mobile lo stava intercettando. La frase è finita in un'annotazione della polizia portata sul tavolo del giudice per le indagini preliminari che stamane ha deciso di convalidare il fermo in carcere "in considerazione dei gravi indizi di colpevolezza". Non sarà quindi scarcerato Giuseppe Piccolomo come voleva invece il suo legale. E non è servito che all'interrogatorio l'imputato abbia fatto scena muta: le prove raccolte dalla Procura sono sufficienti a sostenere l'incriminazione per omicidio premeditato.

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lunedì 30 novembre 2009

Colombia: cuoco scomparso su nave Mobilitati l'Fbi e l'Interpol

di Marisa Alagia

MILANO - Dalla nave in crociera nel Canale di Panama, giungono via Internet, i messaggi di solidarietà dei passeggeri ai familiari di Angelo Faliva, il cuoco cremonese di 32 anni scomparso da mercoledì sera dalla Coral Princess, sulla quale lavorava come aiuto chef. Forse un incidente, forse un malore che gli ha fatto perdere l'equilibrio e da un ponte è precipitato in mare. Forse una lite con qualcuno degli oltre 900 membri dell'equipaggio. "Siamo molto preoccupati perché siamo ancora all'oscuro su quanto è successo ad Angelo - ha detto all'ANSA Jorge Cadena, vice capitano della Coral Princess, raggiunto telefonicamente sulla nave da crociera - Il giovane è stato visto per l'ultima volta mercoledì sera, ma l'allarme è stato dato giovedì mattina, noi ovviamente non possiamo interrompere la crociera, anche se siamo davvero preoccupati, ma dobbiamo pensare anche ai nostri passeggeri". Proprio sulla nave (circa 260 metri di lunghezza, oltre 1900 passeggeri,piscine coperte, sauna, sala massaggi, ristoranti aperti 24 ore su 24), sono partite le ricerche di Angelo appena é stata accertata la sua scomparsa. Lo ha reso noto il capitano Mariano Manfuso ai familiari.

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domenica 29 novembre 2009

GOLF, WOODS: MI SERVE UN DIAMANTE PER CALMARE MIA MOGLIE

"Mi servirebbe un Kobe Special per calmare mia moglie". Tiger Woods si sarebbe espresso così poche ore dopo l'incidente che venerdì sera l'ha fatto finire in ospedale e che potrebbe esser stato provocato da una crisi coniugale con la moglie Elin Nordegren. "Devo correre da Zale (un famoso gioielliere) e comprare un Kobe Special', avrebbe detto Tiger a un amico secondo il sito web Tmz. La persona all'altro capo del telefono avrebbe chiesto cos'è un 'Kobe Special'. E Woods: "E' una casa su un anello". Kobe è ovviamente Kobe Bryant. Nel 2003 il campione di basket, accusato di stupro in Colorado, regalò alla moglie Vanessa un diamante da quattro milioni di dollari per farsi perdonare. (29/11/2009) (Spr)

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sabato 28 novembre 2009

Lega: tetto a Cig per extracomunitari

ROMA - Un tetto alla cassaintegrazione, ovvero a "qualsiasi trattamento di sostegno al reddito", per i cittadini extracomunitari che lavorano in Italia: è quanto prevede un emendamento della Lega alla Finanziaria presentato in commissione Bilancio alla Camera a firma del deputato del Carroccio e capogruppo in commissione Finanze a Montecitorio Maurizio Fugatti.

"Per i lavoratori residenti - si legge nel testo dell'emendamento al secondo articolo della Finanziaria - sul territorio nazionale non cittadini italiani ovvero comunitari destinatari di qualsiasi trattamento di sostegno al reddito, ai sensi della legislazione vigente in materia di ammortizzatori sociali, la durata del beneficio non può essere per l'anno 2010 superiore a sei mesi".

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venerdì 27 novembre 2009

Ex Eutelia, la rabbia dei lavoratori dalle piazze reali a quella virtuale

Ex Eutelia, la rabbia dei lavoratori dalle piazze reali a quella virtuale

Il presidio notturno davanti a Palazzo Chigi

Dossier, documenti e racconti in prima persona. Per conservare e diffondere la memoria di una stagione di lotte e proteste che rischia di vederli sconfitti. E' questo il senso del sito web realizzato dai lavoratori dell'ex Eutelia. Un luogo d'incontro virtuale dove i novemila lavoratori sparsi in tutt'Italia scambiano opinioni sulle vertenze sindacali e organizzano le proprie manifestazioni.

Un sito nato nel 2002 per rendere trasparenti le operazioni dei vertici dell'azienda e le posizioni degli operai. E che nell'ultimo periodo è diventato un diario in presa diretta di quella che viene definita "un altro caso di imprenditoria all'italiana", un "gioco di scatole cinesi" che in nome della speculazione economica "calpesta la dignità dei lavoratori".


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giovedì 26 novembre 2009

Dubai, senza soldi l'isola dei ricchi tremano le Borse di tutto il mondo

Dubai, senza soldi l'isola dei ricchi tremano le Borse di tutto il mondo

Un nuovo fantasma si aggira sui mercati finanziari. Parla arabo, arriva dai paesi del Golfo e sta gettando nel panico le Borse di tutto il mondo. Con l'eccezione di Wall Street, ma soltanto perché la piazza di New York è chiusa fino a lunedì per i festeggiamenti del Thanksgiving Day.

La nuova bolla finanziaria ha il suo epicentro a Dubai, una delle capitali del lusso mondiale, preda di una frenetica corsa all'investimento immobiliare. Lo stesso settore da cui è nata - partendo dagli Stati Uniti - la crisi dell'economia globale soltanto un anno e mezzo fa.

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Juventus - Cori contro Balotelli a Bordeaux: rispunta il razzismo

Tanto tuono che piovve. Non fosse basta la figuraccia rimediata in campo contro i francesi del tecnico Blanc i tifosi della Juventus, o meglio il gruppetto di 300 tifosi organizzati, presenti ieri sera allo stadio di Bordeaux si sono resi nuovamente resi protagonisti di cori contro Mario Balotelli. Stavolta però non c’è da “gridare al lupo al lupo“, non si tratta certamente di “cori da stadio“, ma proprio dello stesso coro che lo scorso anno costò la squalifica del campo con la gara giocata a porte chiuse contro l’Atalanta. La ricostruzione dei fatti parla chiaro: partono i cori, gli stessi già sentiti contro l’Udinese: “se saltelli muore Balotelli“. Odioso, greve, volgare, censurabile, ma non razzista.

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Finanziaria, niente tagli su Irap, Irpef e affitti

ROMA - Niente taglio dell'Irap, neanche in formato mini, niente alleggerimento dell'Irpef e niente cedolare secca sugli affitti: sul tavolo ci sono 'solo' 4 miliardi di euro da spendere e questi serviranno per interventi "strutturali", dal welfare alle piccole e medie imprese, e non per misure "mirate". Alla vigilia dell'esame alla Camera della manovra, il superministro dell'Economia Giulio Tremonti la spunta sui colleghi di governo e sul partito e ribadisce la linea del rigore: disponibilità a ascoltare dunque sì, sarebbe stato il ragionamento del titolare di via XX Settembre, nuovi assalti alla diligenza no.

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mercoledì 25 novembre 2009

Cosentino, la Camera dice no all'arresto

Respinta dalla giunta per le autorizzazioni la richiesta del tribunale di Napoli



ROMA - La giunta per le autorizzazioni di Montecitorio ha detto no alla richiesta di arresto nei confronti del sottosegretario all’Economia, Nicola Cosentino, accusato di concorso esterno in associazione camorristica.

I VOTI - La proposta del relatore Nino Lo Presti di negare l’autorizzazione al Tribunale di Napoli è infatti stata approvata con 11 voti a favore, 6 contrari e un astenuto, il radicale del Pd Maurizio Turco. Il resto dei democratici, compreso il presidente della Giunta Pierluigi Castagnetti, ha respinto la proposta del relatore aderendo quindi alla richiesta di arresto, mentre i due componenti dell’Udc hanno espresso voti diversi fra loro: Domenico Zinzi contrario all’arresto, Pierluigi Mantini favorevole così come l’Idv Federico Palomba. Bruno Cesario, campano, ex Pd, da ieri con il movimento di Francesco Rutelli, era assente.

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Violenza sessuale:fermati 3 ucraini

(ANSA)- MILANO, 24 NOV- Hanno violentato e picchiato una donna ucraina per ore. Poi,l'hanno portata al fiume Po dove l'hanno immersa piu' volte per intimidirla. Dopo le minacce, l'hanno abbandonata vicino al cimitero, a Pavia. Gli stupratori, tre giovani ucraini irregolari, sono stati fermati dalla polizia con l'accusa di violenza sessuale di gruppo, sequestro di persona e lesioni gravi.

La donna e' ancora ricoverata in ospedale a causa delle numerose lesioni subite.

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martedì 24 novembre 2009

Cafasso: eroina al posto di coca

(ANSA) - ROMA, 24 NOV - Fu una dose letale di eroina al posto di cocaina ad uccidere Gianguerino Cafasso, il pusher trovato morto il 12 settembre scorso a Roma. La dose di eroina e' risultata fatale per Cafasso che era un abituale consumatore di cocaina. Per gli esperti che indagano sulla morte del pusher, la dose lo ha ucciso 'in pochi minuti'. Cafasso e' legato a Brenda e fornitore di stupefacenti per altri trans, nonche' colui che tento' di commercializzare il video a luci rosse con Piero Marrazzo e Natalie.

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lunedì 23 novembre 2009

Cade C-130, 5 morti Chiuso aeroporto Pisa


PISA - Un aereo militare C130 è caduto nei pressi dell'aeroporto di Pisa durante un'attività addestrativa. Morti tutti e cinque i militari a bordo. L'aeroporto civile di Pisa, che è adiacente a quello dell' aereonautica militare e che usa le stesse piste, è chiuso a causa dell' incidente.

Erano tutti in servizio alla 46esima brigata aerea di Pisa i cinque militari morti nell'incidente al C130J: si tratta - rende noto l'Aeronautica Militare - del maggiore pilota Bruno Cavezzana, 40 anni, di Trieste, del tenente pilota Gianluca Minichino, 28 anni, di Napoli, del tenente pilota Salvatore Bidello, 30 anni, di Sorrento (Napoli), del maresciallo Maurizio Ton, 44 anni, di Pisa e del maresciallo Gianluca Larice, 39 anni, di Mestre (Venezia). L'Aeronautica Militare, afferma una nota della forza armata, "esprime il proprio cordoglio ai familiari delle cinque vittime".

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venerdì 20 novembre 2009

Trovata morta la trans Brenda E' la seconda vittima del caso Marrazzo

La transessuale - coinvolta nella vicenda che ha fatto dimettere
il governatore del Lazio - è stata trovata senza vita, asfissiata

La Procura di Roma indaga per omicidio volontario. Forse voleva scappare: aveva le valigie pronte. Il suo computer immerso nell'acqua. Scoperte tracce di liquido
infiammabile

Trovata morta la trans Brenda E' la seconda vittima del caso Marrazzo
ROMA
- Si infittisce il mistero sul caso Marrazzo. E' stata trovata morta asfissiata nella sua casa invasa dal fumo, la trans brasiliana Brenda, 32 anni, coinvolta nella vicenda di sesso, droga e ricatti che ha portato alle dimissioni del presidente della Regione. La Procura di Roma sta indagando sull'ipotesi di omicidio volontario. In questura sono state convocate 15 persone attualmente sottoposte a interrogatorio. tra loro una trans che si chiama Veronica, che sarebbe stata in compagnia di Brenda fino alle 4 di stanotte.

Il computer. I magistrati hanno disposto l'autopsia, gli esami tossicologici e ordinato il sequestro del computer della vittima, trovato immerso nell'acqua in un lavandino. Rispetto a questo particolare si avanzano due ipotesi, una opposta all'altra: il tentativo di renderlo inutilizzabile, da parte di chi non è al corrente che che, comunque, l'hard disk si può salvare; oppure per la ragione opposta, salvare il computer dal fuoco.

Il luogo. Tracce di liquido infiammabile sarebbero state trovate nell'appartamento, non lontano dal cadavere di Brenda. Secondo quanto si apprende, l'incendio avrebbe causato solo qualche danno alla casa. La porta d'ingresso, al momento dell'arrivo dei vigili del fuoco, era chiusa.

Brenda giaceva su un letto collocato in un soppalco di 8 metri quadrati, costruito nella stanza del piccolo appartamento che è di 10 metri quadrati. Secondo quanto accertato le fiamme e il fumo sono scaturite vicino ad un borsone nell'ingresso dell'appartamento. La combustione, lenta, ha provocato fumi che avrebbe soffocato Brenda, che aveva il corpo annerito dalla fuligine. In un primo momento si era inmvece pensato che fosse carbonizzato.

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Si suicida in carcere,ma era libero


Barese condannato a Rimini stava per lasciare la cella a Palmi

(ANSA)- RIMINI, 19 NOV - Era gia' stato formalmente scarcerato, ma nessuno glielo aveva comunicato e l'uomo si e' tolto la vita in carcere a Palmi (Reggio Calabria).E' accaduto martedi' scorso, secondo quanto riporta oggi il Corriere di Rimini:l'uomo infatti, 41 anni, di Bari,era stato condannato nel capoluogo romagnolo nell'agosto 2008 per il furto di uno zaino in spiaggia.Andati a vuoto i tentativi di ottenere i domiciliari in una comunita' di recupero, l'uomo era disperato e si e' suicidato con il fornellino del gas.

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giovedì 19 novembre 2009

Emanuela Orlandi, c'è il primo indagato La testimone: "E' morta 26 anni fa"

Emanuela Orlandi, c'è il primo indagato La testimone: "E' morta 26 anni fa"

Uno dei manifesti affissi a Roma per la scomparsa di Emanuela Orlandi

ROMA - Dopo oltre 26 anni c'è il primo indagato nella vicenda della scomparsa di Emanuela Orlandi. Sarebbe stato identificato l'uomo che il 28 giugno del 1983, sei giorni dopo il rapimento della 15enne figlia di un funzionario del Vaticano, telefonò alla famiglia qualificandosi come Mario. A riconoscerlo è stata Sabrina Minardi, ex compagna di Enrico De Pedis, il "Renatino" della Banda della Magliana che avrebbe gestito il sequestro della ragazza. La Minardi, convocata in Procura a Roma come riscontro a novità investigative emerse pochi giorni fa, è stata ascoltata ieri dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e dal pm Simona Maisto.

L'AUDIO DELLA TELEFONATA

La donna agli inquirenti ha ribadito, con più precisione rispetto alle deposizioni di un anno e mezzo fa, che Emanuela è morta. Nel giugno scorso mise a verbale alcune dichiarazioni. Ora ha ripetuto ai magistrati che la Orlandi fu uccisa qualche mese dopo il sequestro e che il cadavere, in un sacco, fu gettato assieme a un altro in una betoniera. La Minardi non vide il corpo della Orlandi, seppe che si trattava della ragazza da De Pedis, che lei accompagnò appositamente in un cantiere a Torvajanica, sul litorale laziale. Con Renatino c'era un altro uomo che - è stato specificato in Procura - non è il telefonista Mario.

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Cucchi: trasferiti tre medici ospedale Pertini

ROMA - Sono stati trasferiti i tre medici dell'Ospedale Sandro Pertini coinvolti nelle indagini sulla morte di Stefano Cucchi. Lo ha reso noto Flori Degrassi, direttore generale dell'Asl Roma B, dal quale dipende il reparto penitenziario dell'ospedale romano. I medici trasferiti sono il primario Aldo Fierro, responsabile del reparto penitenziario, e i medici Stefania Corbi e Rosita Caponetti. I tre avevano ricevuto un avviso di garanzia per omicidio colposo, perché accusati di aver omesso le dovute cure sanitarie a Stefano Cucchi, il ragazzo di 31 anni fermato dai carabinieri per droga il 15 ottobre scorso al Parco degli Acquedotti di Roma, e poi morto il 22 mattina al 'Sandro Pertini'. Anche tre guardie carcerarie coinvolte nell'indagine sono state trasferite.

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Battisti: si' estradizione, 'ma a Lula ultima parola'

ROMA - Spetta a Lula l'ultima parola sull'estradizione di Cesare Battisti. Il Supremo Tribunal Federal, per cinque voti a quattro, ha lasciato l'autorita' sulla decisione al presidente brasiliano.

La Corte si era precedentemente espressa a favore dell'estradizione, grazie al voto del suo presidente Gilmar Mendes: il si' era passato cosi' con cinque voti contro i quattro contrari.

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mercoledì 18 novembre 2009

Cosentino, rinviata la decisione sull'autorizzazione all'arresto

ROMA - La giunta per le Autorizzazioni della Camera ha ascoltato il sottosegretario all'Economia Nicola Cosentino, per il quale i magistrati campani hanno chiesto l'autorizzazione all'arresto, e ha rinviato la seduta a mercoledì prossimo. "Per noi - avverte il deputato del Pd Donatella Ferranti - si potrebbe anche esprimere un voto già in quella sede". Ma Nicola Cosentino si dice certo che "il provvedimento di custodia cautelare in carcere verrà cassato" e annuncia: "Io rimango al mio posto. L'unico che può decidere sul mio destino e su quello della Campania è Berlusconi".

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martedì 17 novembre 2009

«Virus A, mio padre morto tre giorni dopo il vaccino»

Paolo Manconi è deceduto sabato, stroncato da encefalite. I familiari: vogliamo sapere se è stato l’antidoto

SALERNO — Paolo Manconi, 64 anni, è morto tre giorni dopo essersi sottoposto alla som­ministrazione del vaccino contro l'influenza A-H1N1 in uno dei cen­tri predisposti dall'Asl di Salerno. Aveva sofferto in passato di asma bronchiale, motivo per il quale il suo medico curante gli aveva con­sigliato il vaccino, ma è deceduto per tutt’altra malattia: menin­go-encefalite. Negli ultimi mesi, l’uomo non aveva mai manifesta­to sintomi che potessero far pen­sare a questo tragico decorso. E al­lora perché tutto questo? Quali so­no le cause di questa morte ina­spettata? Potrebbe esserci un col­legamento tra il decesso e l'antido­to assunto qualche giorno fa? Per queste domande, il figlio della vit­tima, Francesco Manconi, chiede risposte chiare. Che solo una inda­gine medica approfondita, dopo l’autopsia, potrebbe fornire.

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lunedì 16 novembre 2009

Gb: preso stupratore seriale


Preferiva vittime anziane, una aveva 93 anni


(ANSA) - LONDRA, 16 NOV - E' stato arrestato 'the night stalker' - 'il cacciatore della notte' - che per 17 anni avrebbe compiuto stupri su donne anziane. Delroy Grant, 52 anni, e' stato formalmente incriminato dai magistrati di Greenwich che gli contestano cinque stupri, sei aggressioni e 11 furti in appartamenti. La sua 'carriera' inizia nel 1992, ed e' terminata con il suo arresto nelle prima ore di domenica, da parte di Scotland Yard. Una delle donne aggredite aveva 93 anni.

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domenica 15 novembre 2009

Giovani mammoni? Problema lavoro in Italia

Secondo il bilancio Istat 7 giovani su 10 in un’età compresa tra i 20 e i 34 anni vivono ancora in famiglia. Il dato è certamente preoccupante ma, in Italia i giovani sono davvero cosi “mammoni”?

Che i giovani in Italia siano mammoni non v’è dubbio ma è necessario anche indagare le cause di questa situazione.

Certamente il problema del lavoro, la disoccupazione e il precariato in Italia, non aiuta i giovani a staccarsi dalla famiglia in tempi consoni all’età.

Il precariato spinge i giovani italiani a restare in famiglia perché non possono permettersi un mutuo ad esempio o di poter vivere con la certezza economica di uno stipendio.

Giovani mammoni in Italia dunque si, ma per tanti buoni ragionevoli motivi.

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venerdì 13 novembre 2009

Tre medici e tre agenti penitenziari indagati per la morte di Cucchi


I sanitari sono accusati di omicidio colposo, gli agenti di omicidio preterintenzionale

Fondamentale il racconto del supertestimone. Nessun riscontro sui carabinieri

di MARINO BISSO e CARLO PICOZZA

ROMA - A tre agenti carcerari che lo hanno avuto in custodia e ad altrettanti medici del reparto di detenzione dell'ospedale Sandro Pertini sono arrivati gli avvisi di garanzia nell'ambito dell'inchiesta sulla morte di Stefano Cucchi, il trentunenne arrestato in buone condizioni di salute alle 23.30 del 15 ottobre (in possesso di pochi grammi di droga) e deceduto alle 6.45 del 22, denutrito, disidratato, con la schiena rotta e altri traumi.

I sanitari sono accusati di omicidio colposo: destinatari dei provvedimenti sono Aldo Fierro, 60 anni, primario del servizio di Medicina protetta del Pertini e i suoi collaboratori Stefania Corbi, 42, e Rosita Caponetti, 38. Secondo il capo di imputazione, i tre, "omettendo le dovute cure, cagionavano la morte di Cucchi".

In particolare per il contrasto alla denutrizione e alla disidratazione, i sanitari disponevano degli strumenti e avrebbero potuto mettere in campo le azioni necessarie per curarlo anche se il paziente avesse rifiutato le cure. L'avviso di garanzia, spiegano in Procura è dovuto a "un eccesso di garanzia per consentire agli interessati di nominare un consulente in vista della riesumazione della salma".
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giovedì 12 novembre 2009

Eutelia, Fiom: il governo intervenga subito


Conferenza stampa nella fabbrica occupata. I lavoratori sono senza stipendio da mesi

torino
Hanno le facce stanche e tirate, dietro le maschere bianche che indossano per protesta, per dire che si sentono invisibili: sono tanti i lavoratori della Agile che questa mattina hanno incontrato i giornalisti nella sede occupata dell'azienda.
Molti di loro sono ingegneri, tecnici superspecializzati che si occupano da anni di telecomunicazioni ed informatica, rimbalzati per acquisizioni e fusioni successive tra aziende di cui ormai han perso, dicono, il conto: Noicom, Bull, Getronics, poi Eutelia ed infine Agile.
Non vedono lo stipendio da mesi, almeno nella sede di Torino: «Siamo stati spostati nella Agile a giugno, ci hanno dato lo stipendio solo quel mese, anzi la prima metà ce l'ha data la vecchia azienda, Eutelia e gli altri 15 giorni erano della nuova azienda, Agile. Poi più niente». Loro però sono rimasti al lavoro, per paura di perdere le commesse, per paura di non avere più un futuro.
Tra i clienti, ci dicono, abbiamo anche delle istituzioni, dobbiamo dare continuità al servizio, ma non ce la facciamo più.

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Ucciso da rom nel teramano: due arresti, caccia a latitante


di Roberto Almonti

ALBA ADRIATICA (TERAMO) - L'ennesima tragedia provocata dai Rom ha fatto traboccare il pentolone in ebollizione della difficile convivenza ad Alba: quella che doveva essere la fiaccolata in memoria della seconda vittima di un pestaggio di nomadi si è trasformata in una spedizione punitiva. Per gli oltre 200 residenti l'obiettivo sono diventati due dei tre indagati e le abitazioni dei rispettivi parenti. Respinto il tentativo di linciare all'uscita dalla caserma due dei tre giovani zingari accusati dell'omicidio - arrestati in serata con l'accusa di omicidio volontario - la sommossa si è trasferita nella zona nord della cittadina: auto rovesciate e danneggiate, pietre e altri oggetti lanciati contro le abitazioni dei rom. Lui, Emanuele Fadani, commerciante di 37 anni, sposato e padre di una bimba di sei anni, è stato ammazzato di botte, sotto il balcone di casa del fratello. Emanuele Fadani come Antonio De Meo, cameriere di 23 anni: tutti e due morti, tutti e due massacrati da tre zingari ubriachi.

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