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lunedì 27 aprile 2015

Everest, la valanga e i soccorsi


L'autore di questo scatto è Roberto Schmidt dell'agenzia fotografica Afp. Schmidt ha colto l'attimo in cui si è formata valanga che si è staccata dall'Everest (seppellendo il campo base occupato dagli alpinisti) a causa della forte scossa di terremoto che ha colpito il Nepal. In questa galleria anche i primi soccorsi (afp)

Le altre foto


Nepal, le foto prima e dopo

Terremoto in Nepal, le strade si sbriciolano

Terremoto Nepal, i racconti dei turisti italiani: "Vivi per miracolo"

Nepal, esclusive immagini aree riprese dal drone della devastazione causata dal sisma (video)

Da Expo raccolta fondi per il Nepal

 

 

Follia e violenza a Torino, bomba carta allo stadio: undici feriti. Cinque arresti

Tensione prima del derby e durante il primo tempo. Colpito il pullman bianconero: sassi contro un vetro. Nessun problema per i giocatori. Esplosione all'interno dell'Olimpico nel corso della partita. Scontri anche a fine gara: altri tre feriti. Marotta: "Colpa del clima intorno a noi"

TORINO -  Una domenica di folle violenza a Torino in occasione del derby della Mole: tensioni e scontri prima e durante la partita. Prima l'assalto al pullman della Juventus da parte di un gruppo di tifosi granata, poi all'interno dello stadio Olimpico si è sfiorato il dramma quando è esplosa una bomba carta: otto feriti.

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domenica 26 aprile 2015

Sisma in Nepal, morte e distruzione. Angoscia per un ligure disperso

Kathmandu - È di almeno 3.218 morti il bilancio delle vittime del sisma in Nepal . I feriti sono almeno 6.538. Lo hanno riferito le autorità di polizia.
Il bilancio aggiornato è stato fornito da Rameshwor Dangal, che dirige la divisione emergenza del ministero dell’Interno del paese asiatico. Il bilancio precedente era di 2.430 morti. Un centinaio di persone ha perso la vita nei paesi vicini, tra i quali India e Cina.

Continuano le scosse
Una scossa di magnitudo 4,2 gradi sulla scala aperta Richter, con epicentro a 42 chilometri ad ovest di Katmandu, è stata l’ultima replica sismica registrata oggi alle 6:24 locali (le 2:39 italiane) in Nepal dal Centro sismologico mediterraneo europeo (Emsc). Lo stesso Emsc precisa che dopo la prima scossa di magnitudo 7,9 Richter di sabato, sono state 45 le repliche superiori a 4,5 gradi e 15 quelle sopra 6,5 gradi.

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Terremoto Nepal, il diario dell'inviata ANSA a Kathmandu

I terremoti più devastanti degli ultimi 115 anni

 

 

Nepal, terremoto sul tetto del mondo: 1900 morti. Nuove scosse nella notte

Sisma di magnitudo 7.8. Ha colpito anche India, Tibet e Bangladesh. Corsa contro il tempo per cercare persone ancora vive sotto le macerie. Crollata l'antica torre di Dharahara. Valanghe sull'Everest

KATHMANDU  -  Sono oltre 1.900 i morti provocati dal terremoto di magnitudo 7.8 che ha colpito ieri il Nepal. Più di 700 nella capitale Kathmandu, devastata dal sisma. I feriti sono 4.718. Sale ancora il bilancio delle vittime secondo gli ultimi dati forniti dal ministero dell'Interno del paese asiatico. L' epicentro è a metà strada tra Kathmandu e la città di Pokhara, in un'area densamente abitata. È il più forte sisma nel Paese negli ultimi 81 anni. Talmente violento da aver procurato danni e vittime anche in India (51), Tibet (17) Bangladesh (2).

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Nepal, terremoto causa crollo della torre Dharahara, patrimonio Unesco

 

Nepal: la placca indiana all'origine del disastro

 


 

 

 

venerdì 24 aprile 2015

Anas: neanche quattro anni di lavoro, 1.398.862 euro di liquidazione a Pozzi

Per di più pagata all'allora presidente prima delle dimissioni effettive dall'incarico. Come dimostra un documento che ilfattoquotidiano.it pubblica. E come sostiene la deputata Agostinelli del M5S. Che ha presentato un'interrogazione. Chiedendo ai ministri Delrio e Padoan di "perseguire eventuali responsabilità riferite anche al pagamento anticipato della ingentissima somma "

Come si fa a lavorare 3 anni e 7 mesi per un’azienda di Stato e portarsi a casa una liquidazione netta di 1 milione 398 mila 862 euro, più 70 centesimi? Basta chiamarsi Vincenzo Pozzi (nella foto sopra con Silvio Berlusconi e Pietro Lunardi) ed essere stato presidente dell’Anas dal 19 dicembre 2002 al 20 luglio 2006. Perché una cosa c’è da dire a proposito della società controllata al 100 per cento dal ministero dell’Economia e che deve gestire «la rete stradale ed autostradale italiana di interesse nazionale»: forse non sarà bravissima a costruire viadotti o autostrade (Matteo Renzi: «L’autostrada Salerno-Reggio Calabria negli anni è costata più della sonda spaziale Curiosity, ma c’è una differenza: la sonda è andata nello Spazio invece la Salerno-Reggio no. La sonda l’ha creata la Nasa mentre l’autostrada l’Anas. C’è una differenza di una sola vocale, eppure è tutta un’altra cosa»…), ma è sicuramente una specialista nell’erogare trattamenti d’oro ai suoi dirigenti. E liquidazioni addirittura di platino.

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Il tempo del Primo Maggio? Ahi ahi ahi...

I modelli attuali danno fuoco alle polveri per venerdì 1 maggio in Italia. Instabile anche sabato 2, mentre domenica 3 è atteso un miglioramento. 

Dopo la fase di incertezza che ha pervaso le elaborazioni nella giornata di ieri, questa mattina i modelli sono tornati a prevedere una situazione non bella per il ponte del Primo Maggio in Italia.

Si sperava che i nostri dubbi fossero infondati, invece gli elaborati di oggi ci danno ragione e piazzano una depressione abbastanza intensa che dal Mar Ligure si muoverà verso levante con il suo carico di fenomeni tra venerdì 1 e sabato 2 maggio.
La giornata peggiore sembra essere venerdì 1 maggio. La cartina a fianco inquadra la situazione attesa per le ore centrali della giornata in parola.(Clicca sulle cartine per ingrandirle: le piogge deboli sono in azzurro, quelle più intense in verde, in grigio scuro le nubi dense, in grigio più chiaro nubi e schiarite, le aree bianche sono quelle soleggiate) 


Notate il minimo di pressione piazzato in prossimità del Golfo Ligure e il ventaglio di piogge e rovesci che abbraccerà praticamente tutto il centro-nord e parte del meridione. Anche le temperature non saranno sicuramente all'altezza del periodo in corso, anzi, su alcune aree dell'Italia settentrionale potrebbe fare addirittura freddo.

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Lo Porto ucciso in raid Usa, Gentiloni: 'L'Italia onorerà la sua memoria'. Ma l'Aula è deserta

L'informativa del ministro degli Esteri sulla morte del cooperante siciliano Giovanni Lo Porto in un'Aula semivuota: volontario generoso e esperto

Si è svolto nell'Aula della Camera il dibattito dopo l'informativa urgente del ministro degli Esteri Paolo Gentiloni sulla morte di Giovanni Lo Porto. L'Aula era praticamente vuota. C'erano sono una quarantina di deputati, oltre a due membri del governo e alla presidente Laura Boldrini. Il gruppo più rappresentato era quello del Pd con 16 deputati. Tutti gli altri avevano meno di dieci deputati presenti.

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Macedonia: almeno 14 immigrati morti investiti da treno

I clandestini seguono linea ferroviaria per non perdersi. Incidente a una cinquantina di km dalla capitale Skopje

Almeno 14 persone, tutti immigrati clandestini, sono morte in Macedonia investite da un treno a una cinquantina di km dalla capitale Skopje. Come ha riferito il minister dell'interno, l'incidente e' avvenuto nella tarda serata di ieri nel tratto Veles-Skopje. Il convoglio internazionale partito da Gevgelija (sud della Macedonia al confine con la Grecia) e diretto a Belgrado (Serbia) ha investito un gruppo di una cinquantina di immigrati clandestini, che nel loro viaggio a piedi verso nord e la Serbia seguono la linea ferroviaria per non sbagliarsi e perdersi nei boschi.

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giovedì 23 aprile 2015

L’ultimo dono di Paolo: ha ridato la vita a un malato di cuore

Genova - Il cuore di Paolo Ceccarelli continuerà a battere e permettendo a un giovane milanese di continuare a vivere. Grazie alla decisione dei genitori, il calciatore del Cogoleto, morto a soli 22 anni per la rottura di un aneurisma, salverà molti malati in attesa di trapianto: «È un gesto di amore perché mio fratello amava la vita ed era molto attento ai problemi degli altri», ha detto con la voce rotta dall’emozione Ivan Argiolas davanti all‘obitorio del San Martino. Gli organi del ragazzo sono stati inviati agli ospedali Niguarda di Milano e al Borgo Trento di Verona.
 
Il ricordo degli amici
«Paolo farà stare bene tante persone», hanno commentato gli amici di “Cecca”. Da domenica, giorno in cui il giovane ha iniziato a stare male, non hanno mai lasciato l’ospedale. Una staffetta della solidarietà che ha coinvolto decine e decine di ragazzi: «Sono rimasto davvero impressionato e grazie a loro ho capito quanto mio figlio fosse amato e conosciuto», ha detto il padre Fabio.

I compagni di squadra hanno deciso di ricordare Paolo Ceccarelli anche sul campo da gioco: «Per rispetto nei suoi confronti nessuno indosserà la sua maglietta, la numero 9. E fino alla partita di domenica prossima, con il Ceriale Progetto Calcio, salteremo gli allenamenti. Stiamo cercando di capire se sarà possibile giocare in dieci senza violare il regolamento». La società, per quel giorno, sta organizzando un breve match tra i “piccoli amici” del Cogoleto nati nel 2005, i bambini che allenava “Cecca”, e il settore giovanile del Genoa, in cui Ceccarelli ha giocato quando era piccolo. «Sarà una piccola festa – spiega Simone Aloe, allenatore del Cogoleto – Paolo avrebbe voluto così».

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Giovanni Lo Porto ucciso da raid Usa al confine tra Pakistan e Afghanistan

A riferirlo è la Casa Bianca, che spiega come nell'attacco contro al Qaeda, avvenuto lo scorso gennaio, abbia perso la vita anche l'americano Warren Weinstein. Wall Street Journal: "Operazione condotta con drone della Cia". E sarebbe la prima volta in cui il dispositivo utilizzato per fini militare uccide un ostaggio. Obama: "Ieri ne ho parlato con Renzi. Mi assumo la piena responsabilità di quanto successo"

Ucciso “per errore” da un raid Usa. Il cooperante italiano Giovanni Lo Porto ha perso la vita in un’operazione antiterrorismo americana contro al Qaeda, avvenuta al confine tra Pakistan Afghanistan lo scorso gennaio. Oltre a lui, ha riferito un comunicato della Casa Bianca prima della conferenza stampa di Barack Obama, è stato ucciso anche un ostaggio americano, Warren Weinstein, 72 anni. Secondo quanto riporta il Wall Street Journal citando fonti dell’amministrazione di Washington, l’operazione è stata condotta con un drone della Cia e si tratterebbe del primo episodio – quanto meno del primo reso pubblico – in cui il dispositivo utilizzato per fini militari uccide accidentalmente un ostaggio.

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Arezzo, la scomparsa di Guerrina Piscaglia: arrestato padre Gratien per omicidio


A quasi un anno dalla scomparsa di Guerrina Piscaglia, è finito in carcere l'unico indagato dell'inchiesta da parte della Procura di Arezzo: il sacerdote Alabi Kumbayo Gratien, chiamato dai parrocchiani padre Graziano, 45enne, originario della Repubblica del Congo.

Nel primo pomeriggio di oggi a Roma, dove dimorava da circa due mesi, i carabinieri del comando provinciale di Arezzo hanno proceduto all'arresto del religioso africano in esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Arezzo, Piergiorgio Ponticelli.

L'arresto di padre Graziano è avvenuto alla vigilia della scadenza dei termini del divieto di espatrio. Padre Graziano è accusato di omicidio volontario e di soppressione, distruzione o sottrazione di cadavere, per aver cagionato la morte di Guerrina Piscaglia, 50enne, originaria di Novafeltria (Pesaro Urbino), scomparsa il 1° maggio 2014 dalla località Cà Raffaello, frazione del comune di Badia Tedalda (Ar), distruggendone il cadavere.


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Crotone, incassava la pensione della mamma e della zia morte: due denunce

Un uomo è stato denunciato dalla Guardia di finanza a Crotone per aver incassato la pensione della mamma e della zia morte da oltre dieci anni. I finanzieri hanno denunciato anche l'impiegato di una banca che ha rilasciato una carta bancomat sette anni dopo la morte di una delle due donne. Il bancomat era utilizzato per prelevare la pensione che veniva accreditata sul conto corrente. La truffa ai danni dell'Inps ammonta a oltre 132 mila euro. I militari della Guardia di finanza di Crotone hanno chiesto alla Procura della Repubblica il sequestro delle somme percepite dall'uomo.

Nel corso delle indagini i finanzieri ed il personale dell'Inps hanno accertato che l'uomo aveva omesso di segnalare la morte della zia avvenuta nel 2002 e quella della mamma, titolare di una pensione Inpdap, deceduta nel 2004.

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Calabria, co.co.co. chiede stipendio, n.1 di Confindustria le consiglia: “Si dimetta”

E' accaduto a una collaboratrice del quotidiano "Cronache del Garantista" diretto da Piero Sansonetti. La cronista aveva lamentato per mail di non aver ricevuto compensi per 5 mesi e Andrea Cuzzocrea, presidente del cda della cooperativa e numero uno degli industriali in Calabria, rispondeva parlando del "sintomo di un malessere curabile ricorrendo a delle dimissioni". Ora nega, ma ci sono le email

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Rapina in tabaccheria, gli abitanti lo fanno arrestare

Un 19enne ha portato via 3 mila euro in "gratta & vinci" alla rivendita di tabacchi Bagnasco a Cassano Spinola. Grazie a alcuni passanti e all'immediato intervento dei carabinieri, il ragazzo è stato arrestato con il bottino ancora tra le mani.

CASSANO SPINOLA (AL) – Rapina in tabaccheria a Cassano Spinola: grazie però agli abitanti del paese e all’intervento immediato dei carabinieri, il responsabile è stato arrestato con il bottino ancora in tasca.

Intorno alle 19.40 di ieri, mercoledì 22 aprile, il 19enne Vasile Dorinel Sion è entrato nella tabaccheria Bagnasco di via Circonvallazione a Cassano, poco prima dell’orario di chiusura, con il pretesto di acquistare delle sigarette e un “gratta & vinci”.
La titolare ha così preso un biglietto da un contenitore, ma il ragazzo, un rumeno senza fissa dimora, ne ha approfittato per trattenere la donna per le braccia, strapparle il contenitore e scappare via. Dentro, c’erano 10 blocchetti di tagliandi per un valore di circa 3 mila euro.

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mercoledì 22 aprile 2015

Meteo a 7 giorni: aprile si congederà sotto l'impeto di TEMPORALI e ROVESCI

Prende sempre più corpo la tesi instabile e più fredda che ci traghetterà in una fase primaverile davvero movimentata. La prima perturbazione è attesa al centro-nord tra domenica e lunedì, ma ne seguiranno altre...

 

Il tempo in Italia tenderà lentamente a deteriorarsi nel corso dei prossimi giorni; il sereno lascerà il posto prima alla variabilità, successivamente all'instabilità, che potrebbe sfociare addirittura in "tempo perturbato" sul finire della settimana.
L'alta pressione che ci ha protetto nei giorni scorsi verrà lentamente smantellata da correnti perturbate provenienti dal nord Atlantico.
Un primo debole corpo nuvoloso attraverserà la nostra Penisola tra giovedì e venerdì, portando la variabilità sopra descritta e qualche pioggia sparsa specie sulle Alpi e al centro-sud.
Si tratterà solo di un avamposto, che preparerà il terreno ad un sistema frontale più intenso, che sarà ospitato in una vasta saccatura in ingresso sul Continente nella giornata di sabato 25 aprile.

Le prime precipitazioni al nord saranno già attive durante la festa della Liberazione, segnatamente lungo i rilievi, ma il grosso del fronte agirà prima al nord e poi al centro tra le giornate di domenica 26 e lunedì 27 aprile (prima cartina in alto a sinistra).

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Meteo fine settimana: correnti meridionali e possibili piogge su alcune zone del nord

Meteo a 15 giorni: guardate cosa potrebbe piombarci addosso!

Parigi: arrestato studente islamista, progettava imminenti attentati contro chiese

Fermato perchè sospettato dell'omicidio di una istruttrice di fitness, gli sono state trovate armi da guerra

Un fondamentalista islamico è stato arrestato a Parigi con un arsenale di armi da guerra: pianificava attentati contro una o due chiese ritenuti imminenti dagli investigatori.  Si tratta di uno studente di informatica algerino, di 23 anni, già noto ai servizi per attività vicine all'islam radicale. I ministro dell'Interno, Bernard Cazeneuve ha reso noto che l'arresto è avvenuto domenica scorsa.

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martedì 21 aprile 2015

Naufragio a Rodi, 200 a bordo, vittime

Barcone migranti, per ora recuperati 3 corpi e 57 superstiti

Un barcone con 200 migranti è naufragato davanti alla costa orientale di Rodi, in Grecia. Lo riferiscono i media locali. Per ora sono stati recuperati tre corpi, tra cui quello di un bambino, mentre 57 sono stati messi in salvo ma si temono molte vittime.
Stando alle prime informazioni fornite da testimoni che al momento del naufragio si trovavano sulla spiaggia di Zephyros di fronte alla quale il barcone ha cominciato ad inabissarsi dopo aver urtato contro uno scoglio, sull'imbarcazione c'erano almeno 200 persone che sono saltate in acqua senza attendere i soccorsi ed hanno cominciato a dirigersi a nuoto verso terra sotto gli occhi sbigottiti di residenti e turisti accorsi sul posto. Dalla Guardia costiera si è appreso che i tre cadaveri recuperati sono quelli di un bambino, di un uomo e di una donna. Secondo le autorità greche il barcone era partito dalle coste della vicina Turchia ma i trafficanti avevano abbandonato l'imbarcazione quando ancora si trovava al largo dell'isola di Rodi.

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Naufragio migranti: sopravvissuti arrivati a Catania, arrestati due scafisti

'Un milione pronti a partire dalla Libia'. Usa: aiutare l'Europa

La nave Gregoretti, della Guardia costiera, con a bordo 27 dei 28 superstiti del naufragio a largo della Libia è nel porto di Catania. Ad accogliere l'imbarcazione sulla banchina del molo etneo il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio, in rappresentanza del governo.

"Fermati i due scafisti dell'imbarcazione affondata. Si tratta del comandante, tunisino, e di un suo assistente, siriano". Lo afferma in una dichiarazione il ministro dell'interno Angelino Alfano. Sono accusati di omicidio colposo plurimo, naufragio e favoreggiamento d'immigrazione clandestina. I due, ha spiegato il procuratore di Catania Giovanni Salvi, sono stati indicati dai sopravvissuti che erano a bordo della nave Gregoretti e riconosciuti anche dal giovane del Bangladesh ricoverato in ospedale a Catania a cui sono state mostrate delle fotografie.

"Aggrappati ai morti per non finire a fondo": si sono salvati così due dei 28 sopravvissuti alla strage di due giorni fa al largo della Libia. Secondo quanto si apprende dai soccorritori che li hanno recuperati, i due annaspavano in mezzo ai cadaveri, urlando con le ultime forze per attirare i gommoni che perlustravano la zona

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lunedì 20 aprile 2015

Immigrazione, naufragio nel Canale di Sicilia: si temono 900 morti. A Malta le salme

Salvati 28 immigrati. Recuperati 24 cadaveri. Ban ki-Moon: alto impatto sull'Italia, serve solidarietà. Renzi a Ue: Operazione mirata contro scafisti. Oggi vertice europeo, Mogherini: evitare che barconi partano

E' terminato lo sbarco a Malta delle 24 salme dalla Nave Gregoretti. Lo rende noto un comunicato della Guardia Costiera. Confermato nuovamente, alle 12, il bilancio del naufragio avvenuto nella notte tra sabato e domenica nelle acque libiche.
Nell'ospedale Mater Dei saranno eseguiti gli esami autoptici. A bordo dell'unità italiana è salito anche il personale medico per valutare le condizioni dei 27 superstiti, che si trovano sotto coperta.
Ultimate le operazioni la nave Gregoretti dovrebbe ripartire per il porto di Catania, dove ieri è stato trasferito in elicottero uno dei sopravvissuti in gravi condizioni.

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La classifica dei comuni con i redditi medi più ricchi

PROVINCIA DI ALESSANDRIA - La provincia di Alessandria non se la passa poi male quanto a ricchezza. I dati Istat, rielaborati dal Sole 24ore, hanno infatti permesso di stilare una classifica degli 8.058 comuni in base ai redditi medi dichiarati nel 2014 (e quindi riferiti all'anno precedente). Se Portofino è il comune con la ricchezza media più alta l'alessandrino sfoggia, nelle prime cento posizioni, ben tre comuni: Gavazzana al 20esimo posto con reddito medio di 28.291 euro, Terruggia al 47esimo posto 25.902 euro e Pietra Marazzi al 56esimo posto 25.514 euro.

I dati si riferiscono al reddito imponibile medio pro-capite del 2013 e naturalmente premiano i paesi dove uno o più redditi alti possono far schizzare al vertice della classifca i singoli comuni.

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Dove vivono i più ricchi d’Italia? La classifica dei Comuni con i redditi più alti

Enrico Letta, annuncio a sorpresa: “Mi dimetto da parlamentare, e niente pensione”


"Non mi dimetto dalla politica ma da questo Parlamento". Assente dalla tv da un anno, l'ex presidente del Consiglio a "Che tempo che fa" rivela la decisione di abbandonare l'impegno parlamentare e pure la pensione da deputato. "Voglio vivere del mio lavoro". E sarà quello di rettore a Parigi. Ha informato il Capo dello Stato. Renzi lo apprende in diretta tv

Dal 1 settembre mi dimetto dal Parlamento. Non mi dimetto dalla politica ma da questo Parlamento”. Così Enrico Letta ha annunciato alla trasmissione di Fazio “Che tempo che fa” la rinuncia al suo posto da deputato. E anche alla pensione che ne verrà. “Voglio vivere del mio lavoro”. Che sarà anche quello di guidare la prestigiosa Scuola di Affari Internazionali, facoltà di Scienze Politiche, Parigi. Letta, assente da un anno e tornato per presentare il suo libro “Andare insieme, andare lontani” ha spiegato anche i retroscena minimi delle dimissioni. Ha confidato di averne parlato con il Presidente della Repubblica, non con Matteo Renzi che “lo saprà stasera, come molti nel PD, ma non sarà un problema, #siamosereni nel nostro rapporto”. Letta previene anche le facili contestazioni dell’annuncio: “Qualcuno dice che prenderò la pensione, non ne prenderò alcuna. Io vivrò del mio lavoro. Sarà un’avventura professionale avvincente, nuova”. Infine ha precisato “non mi dimetto “contro” questo parlamento che ritengo eserciti le sue funzioni. Ho fatto il ministro, il capo di un governo nato in circostanze straordinarie. Penso che essendo stato in quella funzione sia utile che mi rigeneri in altre attività, che sia più utile “fuori”.

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Immigrati, venti anni di naufragi e tragedie nel Canale di Sicilia

Un'escalation di morti in mare ha segnato i 'viaggi della speranza' verso le nostre coste. La strage di Lampedusa del 2013 era già stata definita "senza precedenti" per numero di vittime: 366 i corpi senza vita imprigionati in fondo al barcone e portati a galla dai soccorritori

PALERMO - Quella che si è consumata oggi nel Canale di Sicilia è soltanto l'ultima delle tragedie che hanno segnato - negli anni - i 'viaggi della speranza' degli immigrati. Ecco i precedenti.

Nel 2015. Era l'11 febbraio di quest'anno quando al largo delle coste di Lampedusa 29 profughi muoiono per ipotermia durante un viaggio della speranza attraverso il Canale di Sicilia. Al momento dei soccorsi, 7 di loro risultano già morti, gli altri non ce la fanno a causa del freddo e spirano durante il trasporto sulle motovedette della Guardia costiera. L'episodio a un centinaio di miglia dall'isola di Lampedusa. I migranti facevano parte del gruppo di 105 profughi messi in salvo la notte precedente.

Nel 2014. Era il 5 dicembre dello scorso anno quando 18 migranti, tra i quali una bambina di 6 anni, muoiono di freddo su un gommone a 110 miglia a sud di Lampedusa. Lanciato l'allarme, l'imbarcazione viene raggiunta da due motovedette della Guardia costiera e dal rimorchiatore civile 'Burbon Argos'. Le salme vengono portate a Porto Empedocle. In questo caso, non è stato un naufragio a provocare la tragedia: 16 delle vittime perdono la vita presumibilmente per ipotermia e disidratazione, un'altra viene stroncata da un edema polmonare subito dopo l'arrivo dei soccorritori. La diciottesima vittima è una giovane morta nel reparto di ginecologia ed ostetricia dell'ospedale di Agrigento, dove era stata portata in elisoccorso da Lampedusa per una grave ipotermia, per ustioni diffuse in quasi tutto il corpo e per un aborto in corso. Settantatré i superstiti, che vengono trasferiti prima sulla nave 'Orione' e successivamente sulla 'Etna'.

Ottobre 2013. Quella avvenuta il 3 ottobre di due anni fa viene subito definita "una strage senza precedenti" per numero di vittime.  Un barcone carico di migranti naufraga a Lampedusa, all'altezza dell'Isola dei Conigli. Il bilancio finale arriverà a contare 366 vittime e 20 morti presunti. Tra i morti ci sono tante donne, alcune incinte e molti bambini. Il relitto viene ritrovato inabissato sui fondali: al suo interno, come una grande bara, le centinaia di cadaveri. I corpi recuperati dovranno essere trasportati in un hangar dell'aeroporto perché non si riuscirà a trovare più posto nella camera mortuaria.

Settembre 2013. Il 30 settembre 13 migranti muoiono in uno sbarco sulla spiaggia di Sampieri, a Scicli, nel tentativo di raggiungere la costa. Presi a cinghiate i migranti, tutti uomini, erano stati costretti dagli scafisti a buttarsi in mare. Gli immigrati, circa 200, avevano raggiunto la costa ragusana a bordo di un peschereccio che si è arenato a pochi metri dalla riva.

Agosto 2013. Il 10 agosto 6 migranti muoiono sulla spiaggia del lungomare della Plaia di Catania, nei pressi del 'Lido Verde', annegando, proprio nel tentativo di raggiungere la riva. Sull'imbarcazione arenatasi a circa 15 metri dalla riva, viaggiavano oltre 100 extracomunitari, soccorsi dalle forze dell'ordine e dalla guardia costiera e trasferiti nel porto di Catania per l'identificazione e i soccorsi.

Ottobre 2012. L'11 ottobre 34 migranti, tra cui sette bambini e undici donne, sono le vittime di un naufragio a 70 miglia da Lampedusa. Il barcone su cui viaggiano si capovolge mentre i migranti si muovono per farsi notare da un elicottero in ricognizione. Circa 206 migranti vengono invece portati in salvo dalla Marina Militare.

Agosto 2011. Il primo agosto 25 profughi, tutti uomini e non ancora trentenni, muoiono asfissiati nella stiva di un barcone partito dalle coste libiche verso Lampedusa. I cadaveri vengono scoperti dagli uomini della Guardia costiera una volta terminato il trasbordo degli extracomunitari.

Maggio 2011. Il 19 maggio tragedia sfiorata per oltre 400 profughi partiti dalla Libia. A bordo del barcone in legno, a circa 20 miglia dalla costa di Lampedusa, si sviluppa un principio di incendio, spento solo grazie all'intervento di 4 finanzieri saliti a bordo prima di effettuare il trasbordo dei migranti.

Maggio 2011. L'8 maggio 527 profughi vengono salvati in extremis a Lampedusa da un barcone incagliato sugli scogli che rischia di capovolgersi, ma tre di loro, tutti giovanissimi, non ce la fanno e muoiono a un passo dal traguardo. I cadaveri vengono recuperati incastrati sotto il barcone a Cala Francese: due immigrati muoiono per annegamento, uno per schiacciamento.

Aprile 2011. Il 6 aprile un barcone partito dalla Libia con 300 persone a bordo si ribalta nel canale di Sicilia a causa delle cattive condizioni del mare. A più di 12 ore dalla tragedia sono 51 le persone tratte in salvo mentre i dispersi da quanto emerge dal racconto dei superstiti sono oltre duecento.

Aprile 2011. Il 3 aprile i corpi di 70 migranti morti probabilmente durante una traversata per raggiungere, forse, le coste italiane vengono recuperati al largo della Libia, all'altezza di Tripoli.

Marzo 2011. Nella notte tra il 29 e il 30 marzo un barcone con a bordo 17 immigrati partiti dalla Libia affonda a largo di Lampedusa. A raccontarlo sono i sei superstiti, secondo cui sarebbero annegati 11 loro compagni durante la navigazione.

Marzo 2011. Il 14 marzo nel canale di Sicilia affonda un barcone con a bordo una quarantina di tunisini. Solo cinque di loro riescono a salvarsi, gli unici che sapevano nuotare, salendo su un altro barcone diretto a Lampedusa. A raccontare i particolari del naufragio sono gli stessi superstiti appena sbarcati a Lampedusa. Tre dei naufraghi vengono trasferiti nella Guardia medica. Il natante si sarebbe ribaltato subito dopo la partenza da Zarzis, in Tunisia.

Marzo 2011. Il 4 marzo un barcone che trasporta 30 immigrati nordafricani naufraga nel Canale di Sicilia, a circa 40 miglia dalla coste del trapanese tra Marsala e l'isola di Marettimo. I migranti sono soccorsi dal motopesca mazarese Alcapa, ma durante le operazioni di trasbordo quattro di loro finiscono in mare, a causa del maltempo. Due vengono subito recuperati dai marinai del peschereccio mazarese, altri due invece scompaiono tra le onde del mare in tempesta.

Febbraio 2011. Il 16 febbraio nel canale di Sicilia scompare un barcone di circa 45 metri con a bordo forse oltre 200 immigrati.

Giugno 2008. Il 16 giugno un 'barcone della speranza' affonda al largo delle coste libiche. A bordo ci sono 150 migranti egiziani: soltanto uno riuscirà a salvarsi. Gli altri muoiono in fondo al mare.

Maggio 2008. Il 12 maggio 66 immigrati clandestini tentano di raggiungere l'Italia su un barcone che va alla deriva per giorni. A bordo, 47 persone muoiono di fame e freddo. Vengono gettate in mare dai compagni. Altri tre sono ritrovate cadaveri nella barca, affondata nei pressi di Monastir.

Agosto 2006. Il 19 agosto la Corvetta 'Minerva' della Marina Militare soccorre un barcone con 120 clandestini a bordo. Il barcone si rovescia per il peso degli immigrati, accalcati su una fiancata in attesa di essere salvati. Dieci cadaveri sono recuperati e 40 persone risultano disperse.

Ottobre 2004. Il 4 ottobre un'imbarcazione che trasporta in Italia 75 immigrati clandestini (70 marocchini e cinque tunisini) si inabissa durante la notte davanti alle coste della Tunisia: 17 persone muoiono annegate. Altri 47 sono disperse e 11 vengono salvate dalla guardia costiera tunisina. Il naufragio avviene al largo della città di Chott Meriem, 170 chilometri a sudest di Tunisi, proprio poche ore dopo che l'imbarcazione ha lasciato la costa, diretta verso l'Italia.

Ottobre 2003. Il 20 ottobre gli immigrati che viaggiavano su un barcone della speranza, disperso nel canale di Sicilia e soccorso dalla guardia costiera, raccontano che almeno 70 persone sono morte durante la traversata e sono state gettate in mare.

Giugno 2003. Il 20 giugno una barca con a bordo 250 immigrati clandestini naufraga in acque internazionali, al largo della Tunisia. Il bilancio ufficiale è di una cinquantina di cadaveri restituiti dal mare. I dispersi sono 160, in 41 sopravvivono.

Dicembre 1996. Avviene nella notte di Natale uno tra gli incidenti più gravi, quello di Portopalo rimasto a lungo nel mistero. Quasi 300 clandestini muoiono annegati nel mare tra Malta e la Sicilia. A causare il naufragio, lo scontro tra il cargo libanese 'Friendship' e la motonave Yohan.

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domenica 19 aprile 2015

Immigrazione, nuovo naufragio nel Canale di Sicilia, si temono 700 morti. 'La più grave strage di sempre'


Nuova strage di migranti nel canale di Sicilia: un barcone con circa 700 migranti si è capovolto la scorsa notte a circa 60 miglia a nord della Libia. Un mercantile dirottato nella zona, il King Jacob, ha recuperato 28 superstiti. Un'imponente operazione di soccorso è tuttora in corso: coordinata dalla Guardia Costiera, partecipano unità navali e aeree della stessa Guardia costiera, mercantili che sono stati dirottati in zona, e inoltre mezzi aerei e navali della marina militare e della guardia di finanza impegnati nell'operazione Triton dell'agenzia Frontex. Sono 24 i cadaveri recuperati finora dai mezzi di soccorso.

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Naufragio nel Canale di Sicilia, i commenti di cui faremmo a meno

 

 

 

L’inchiesta non ferma la corsa di Paita Toti in svantaggio di cinque punti

Genova - Non andrà veloce come vorrebbe il suo slogan, ma tiene botta, Raffaella Paita . E oggi incontrerà Matteo Renzi con un po’ più di sicurezza in corpo, datale dallo “stress test”, il sondaggio ordinato dal Pd nazionale proprio nel giorno in cui le è stato notificato l’avviso di garanzia, lo scorso mercoledì.

Il risultato, che Il Secolo XIX è in grado di anticipare, la vede mantenere una forbice di cinque punti percentuali nei confronti del principale contendente, Giovanni Toti candidato di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia. Secondo l’elaborazione di Swg, infatti, negli orientamenti di voto ai candidati, Paita è prima con una stima di consensi dal 32 al 36%, Toti insegue a 27-31% quindi cinque punti sotto.

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sabato 18 aprile 2015

Orrore ai giardinetti: bambina rapita sotto gli occhi della madre e poi uccisa

Choc a Calais: portata via mentre giocava ai giardini. Un polacco fermato confessa stupro e omicidio

Choc a Calais, nel nord della Francia, per la morte della piccola Chloé, 9 anni, rapita davanti agli occhi della madre in un'area giochi e trovata morta poche ore dopo. Il sospetto, subito fermato, è un polacco di 38 anni, Zbigniew H., condannato a 6 anni nel 2010 ed espulso dalla Francia dopo ripetuti furti e violenze. L'uomo, fermato dopo il ritrovamento del cadavere della bambina rapita, "ha confessato lo stupro e l'omicidio". Lo riferiscono fonti giudiziarie, citate dai media francesi e riportate da Ansa.

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