Genova - Il cuore di Paolo Ceccarelli
continuerà a battere e permettendo a un giovane milanese di continuare
a vivere. Grazie alla decisione dei genitori, il calciatore del
Cogoleto, morto a soli 22 anni per la rottura di un aneurisma, salverà
molti malati in attesa di trapianto: «È un gesto di amore perché mio
fratello amava la vita ed era molto attento ai problemi degli altri», ha
detto con la voce rotta dall’emozione Ivan Argiolas davanti
all‘obitorio del San Martino.
Gli organi del ragazzo sono stati inviati agli ospedali Niguarda di Milano e al Borgo Trento di Verona.
Il ricordo degli amici
«Paolo farà stare bene tante persone», hanno commentato gli amici di
“Cecca”. Da domenica, giorno in cui il giovane ha iniziato a stare
male, non hanno mai lasciato l’ospedale. Una staffetta della solidarietà
che ha coinvolto decine e decine di ragazzi: «Sono rimasto davvero
impressionato e grazie a loro ho capito quanto mio figlio fosse amato e
conosciuto», ha detto il padre Fabio.
I compagni di squadra hanno deciso di ricordare Paolo Ceccarelli anche
sul campo da gioco: «Per rispetto nei suoi confronti nessuno indosserà
la sua maglietta, la numero 9. E fino alla partita di domenica prossima,
con il Ceriale Progetto Calcio, salteremo gli allenamenti. Stiamo
cercando di capire se sarà possibile giocare in dieci senza violare il
regolamento». La società, per quel giorno, sta organizzando un breve
match tra i “piccoli amici” del Cogoleto nati nel 2005, i bambini
che allenava “Cecca”, e il settore giovanile del Genoa, in cui
Ceccarelli ha giocato quando era piccolo. «Sarà una piccola festa –
spiega Simone Aloe, allenatore del Cogoleto – Paolo avrebbe voluto
così».
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