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martedì 27 novembre 2018

Un’altra voragine a Genova: cede via Cesare Battisti in Albaro

Brutte notizie per l'Aurelia a Voltri: un mese di chiusura per lavori

Dopo la voragine sul’Aurelia tra Voltri e Arenzanoun’altra strada è sprofondata a Genova. Stavolta l’asfalto è collassato in via Cesare Battisti, nella parte più occidentale di Albaro, vicino al liceo Pertini. Il traffico è stato interdetto, con restrizioni a partire da via Trieste, e la linea 36 dell’Amt è stata limitata a via Nizza. Sul posto i geometri del Comune per valutare la sicurezza dell’area.
Intanto il danno in via Rubens, nel tratto di Aurelia all’altezza di Crevari, sembra più grave del previsto. Il Comune prevede circa un mese di lavori prima di poter riaprire la strada. A farne le spese sono soprattutto i residenti di Arenzano, che ancora una volta – dopo la rovinosa frana vicino alla galleria Pizzo nel 2016 – sono collegati solo tramite l’autostrada o la ferrovia. Il presidente del Municipio Ponente, Claudio Chiarotti, ha parlato di allarmi inascoltati per mesi. Nella stessa zona, infatti, si erano verificati altri cedimenti che avevano portato all’istituzione di un senso unico alternato.

Milano, Non una di meno contro la mozione anti-aborto. Protesta in consiglio comunale: “No al Medioevo”

Protesta silenziosa e pacifica in Consiglio comunale a Milano di alcune esponenti di ‘Non una di meno‘ il movimento femminista che lotta per i diritti delle donne. Cinque attiviste si sono alzate in piedi, nella zona riservata al pubblico, mentre iniziava in aula la discussione sulla mozione anti legge 194, presentata dal consigliere di Forza Italia, Luigi Amicone. Le donne erano vestite con un mantello rosso e un copricapo bianco come le protagoniste di una nota serie tv, le ancelle di Handmaid’s Tale, il cui corpo viene sfruttato esclusivamente per avere figli. In mano avevano cartelli con la scritta ‘70% medici obiettori – 40% obiettori di struttura’. Dopo alcuni minuti di trambusto alcuni consiglieri comunali della maggioranza, insieme alla Polizia locale presente in aula, hanno convinto le ragazze a sedersi in modo che potesse riprendere la discussione in aula. Ma a quel punto, visto il clima, il centrodestra ha deciso di posticipare la discussione alla prossima settimana. 

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Pernigotti, Sperlari in campo per il salvataggio

I lavoratori che da giorni protestano contro la chiusura dell’impanato della Pernigotti a Novi Ligure attendono con fiducia di lunedì tra proprietari turchi e il Premier Conte. Intanto per il salvataggio del gruppo si sarebbe fatta avanti un’altra azienda storica del settore, la Sperlari, che sarebbe pronta a rilevare marchio e fabbrica.


Mentre si attende con fiducia al fondamentale incontro di lunedì tra il premier Giuseppe Conte e la proprietà turca della Pernigotti, per la storica azienda dolciaria prossima alla chiusura  potrebbe esserci una grossa novità. Nelle ultime ore infatti per salvare l'impianto produttivo si sarebbe fatta avanti un'altra azienda storica del settore, la Sperlari, che dal 2017 fa parte del gruppo tedesco Katjes International. Scondo quanto anticipato oggi dal Corriere della Sera, il gruppo dolciario Cremonese infatti avrebbe avanzato interesse nell'acquisizione di Pernigotti facendo arrivare sulla scrivania della turca Toksöz Group, attuale proprietaria della Pernigotti, un'offerta per rilevare sia il marchio dei celebri gianduiotti sia l'intero stabilimento di Novi Ligure a rischio chiusura.

L'operazione sarebbe condotta direttamente dalla Sperlari in Italia che, sempre secondo indiscrezioni avrebbe promesso di voler mantenere anche  gli attuali livelli occupazionali di Pernigotti, vale a dire circa duecento persone. "Non ho comunicazioni ufficiali, ma mi auguro si tratti di notizie vere: sia quella sull’incontro tra il premier Conte e i fratelli Toksoz, sia l’interesse della Sperlari, l’ennesimo nome uscito in queste difficili settimane, ad acquisire marchio e stabilimento Pernigotti" ha commentato il sindaco di Novi, Rocchino Muliere. Dalla Pernigotti hanno confermato sia l’incontro della proprietà turca con il premier sia la trattativa con la Sperlari ma al momento il negoziato sarebbe solo all'inizio.

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lunedì 26 novembre 2018

Sprofonda asfalto, Aurelia chiusa tra Voltri e Arenzano

Genova – Aurelia chiusa, tra Voltri e Arenzano, a causa del cedimento di parte del manto stradale.
La voragine si è aperta nell’asfalto verso le 14, all’altezza del civico 18 di via Rubens.
La strada è stata immediatamente chiusa in entrambi i sensi di marcia. Sul posto, Polizia Locale e Guardia Costiera.
«Si prevede purtroppo che la strada debba rimanere chiusa per 10-15 giorni - spiega il presidente del Municipio Ponente Claudio Chiarotti al Secolo XIX - ad eccezione di un piccolo corridoio solo per i pedoni. Gli accertamenti per fortuna hanno escluso che si possa creare una situazione di pericolo per le case vicine, ma ribadisco che come municipio avevamo già segnalato più volte lo stato di questa strada: prevenire, per me, è meglio che curare. Purtroppo è l’ennesima “ferita” per il ponente, dobbiamo già fronteggiare i danni del maltempo delle scorse settimane come la distruzione del lungomare di Voltri, e tanto altro».
Incidente sull’A26 e traffico in tilt 
Il ponente viene tagliato ancora una volta in due
, anche perché nel frattempo, in autostrada, si sono create code e rallentamenti un incidente che si è verificato sull’A26 all’interno della galleria Manfreida. Un tir che trasportava resina si è infatti ribaltato, occupando l’intera carreggiata e perdendo al suolo parte del gasolio che si è riversato sull’asfalto.
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Maltempo, voragine sulla Pontina: auto sprofonda, un disperso. Tromba d’aria a Crotone

In arrivo altre tre perturbazioni sulla zona centro-meridionale della penisola


Walter Donà, imprenditore edile di 68 anni, è disperso da questa mattina quando è stato inghiottito da una voragine che si è aperta sulla Pontina, a San Vito di San Felice Circeo in provincia di Latina. Donà stava viaggiando sulla sua auto. Accanto a lui un amico di 64 anni, sottufficiale in pensione, che si è salvato riuscendo a scalare la scarpata di circa 8 metri nella quale erano precipitati. È stato ricoverato all’ospedale di Terracina e ora è stato dimesso, anche se si trova a casa in stato di choc. I vigili del fuoco e dei sommozzatori stanno proseguendo le ricerche per trovare Donà nel fiume di acqua e fango che ha occupato ciò che resta della strada.  

Nel tratto dove si è aperta la voragine transitava anche l’auto di una ragazza di Terracina di 25 anni che si è salvata miracolosamente perché la strada è franata dopo il suo passaggio.  

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Maltempo Capo di Leuca: la tromba d'aria entra nel ristorante (video)


sabato 24 novembre 2018

Femminicidio, perché le donne continuano a morire: “Dati falsati, si sottovaluta la violenza degli uomini”

Alla vigilia della Giornata contro la violenza sulle donne, associazioni ed esperte contestano le rilevazioni diffuse dalla polizia secondo cui ci sono stati solo 32 i casi dall'inizio dell'anno. Anzi, denunciano, nonostante le campagne di sensibilizzazione e l’attenzione dei media al tema il numero supera i 120 ogni anno: “La violenza basata sul genere è di gran lunga la prima causa di morte violenta per le donne. Calano le segnalazioni alle forze dell'ordine, ma non i reati”. Il governo vuole introdurre un codice rosso? "Le leggi ci sono già, il problema è la loro attuazione"



Stupite, critiche, indignate: le esperte di violenza sulle donne – statistiche, avvocate, sociologhe, persone che lavorano sia sul campo o che sulla violenza fanno ricerca da anni – non riescono a capacitarsi che la Polizia di Stato abbia diffuso, in vista della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, un rapporto, Questo non è amore, in cui il numero dei femminicidi relativi al 2018 risulta di sole 32 donne morte, perché la gran parte dei 94 omicidi non sono considerati tali. A contestare la cifra è, anzitutto, chi i femminicidi li conta da oltre tredici anni, cioè laCasa delle donne per non subire violenza di Bologna, unica banca dati italiana, visto che nel nostro Paese non esiste ancora un Osservatorio nazionale sulla violenza sulle donne. “Da oltre tredici anni noi raccogliamo i dati dei femminicidi, e lo facciamo basandoci solo sulla cronaca, il che significa che anche i nostri sono ampiamente sottostimati”, spiega Anna Pramstrahler. “Al contrario di quanto sostiene la Polizia, purtroppo, il dato è abbastanza fermo, negli ultimi anni siamo sempre su circa 120 donne uccise all’anno. Da gennaio ci risultano 82 donne uccise, 50 in più del dato del Ministero. Il fatto è che quando analizzi gli omicidi devi sapere esattamente cos’è un femminicidio. Noi utilizziamo la definizione delle Nazioni Unite”.

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Violenza sulle donne, 6 casi in un giorno. A Firenze 30enne strangola la fidanzata in ostello e confessa alla reception


Francia, scontri e lacrimogeni in centro a Parigi. Il governo: “Le Pen incita i gilet gialli ai disordini”

I "giubbotti gialli" protestano contro l'aumento delle tasse sul carburante e chiedono di voler incontrare il presidente francese Macron. Il ministro dell’Interno Castaner ha apertamente accusato la leader dell'ultradestra, Marine Le Pen, di aver "incitato ai disordini", sottolineando la presenza di un centinaio di "sediziosi di estrema destra". La leader del RN: "Condanno le violenze ma la smettano di utilizzarle contro il movimento". Melenchon: "Mobilitazione del popolo"


È guerriglia urbana nel centro di Parigi. Cinquemila “gilet gialli“, secondo le stime del ministero dell’Interno, hanno invaso gli Champs-Élysées nonostante il divieto di assembramento e si sono scontrati con la polizia in assetto antisommossa, che ha risposto a colpi di manganelli e lanciando gas lacrimogeni. Il centro della capitale francese è in pieno caos, la polizia sta facendo uso anche di granate assordanti per tentare di disperdere i manifestanti che hanno innalzato barricate.

Il ministro dell’Interno francese Christophe Castaner – secondo il quale a scendere in piazza oggi sono 81mila persone in tutto il Paese, 8mila nella capitale e 5mila sugli Champs-Élysées – ha apertamente accusato la leader dell’ultradestra, Marine Le Pen, di aver “incitato ai disordini” esortando i gilet gialli ad andare sugli Champs-Élysées, dove erano presenti dei “sediziosi di estrema destra“. La leader del RN ha risposto immediatamente: “Condanno le violenze ma la smettano di utilizzarle contro il movimento”.”Questa è la mobilitazione del popolo, anche se il governo vuol far credere che si tratta di gente di estrema destra e che sono poco numerosi”, ha commentato il leader dell’estrema sinistra radicale di France InsoumiseJean-Luc Melenchon. “Non sono né di estrema destra, né poco numerosi”, ha aggiunto. 

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venerdì 23 novembre 2018

“Ciclabile intorno a un buco: una idiozia ma prendiamoci il milione”

Così il sindaco di Alessandria Cuttica di Revigliasco in merito al progetto di compensazione per il Terzo Valico, approvato in tutta fretta dal consiglio comunale convocato d'urgenza.

ALESSANDRIA – Convocato d’urgenza appena 24 ore prima, il Consiglio Comunale di Alessandria ha detto sì all’arrivo di un milione di euro destinato all’opera compensativa per il Terzo Valico. Ideato durante la precedente amministrazione, il progetto si riferisce al cosiddetto “Parco delle confluenze”, un collegamento ciclabile lungo il fiume, dalla Cittadella al quartiere Europa, all’ex zona Riverside, che il sindaco Cuttica ha liquidato, con parole eloquenti: “Stiamo parlando di una eccezionale idiozia, una ciclabile che passa attorno al deposito di Cascina Clara e Buona, dove sarà depositato lo smarino. Ma in questo caso dovevamo decidere in fretta se prendere o no subito questo milione di euro. Voglio essere realista, come sempre. Stiamo parlando di un progetto fantasma, che noi non abbiamo ma il Cipe sì. Chi lo ha fatto? Mistero della fede. Qui nessuno conosce nulla: non esistono atti. Noi comunque giocheremo le nostre carte per realizzare il miglior lavoro possibile”.
Tutto è iniziato da una mail arrivata martedì a Palazzo Rosso dal Commissario dimissionario del Terzo Valico, Iolanda Romano, che sollecitava il Consiglio Comunale ad approvare il progetto entro questo venerdì. L’aula ha detto sì, anche coi voti di Pd e Lista Rossa, oggi opposizioni ma ieri maggioranza. Di contro il sì del centrodestra, sindaco in primis, è figlio di una precisa volontà di mettere al sicuro il milione di euro in arrivo.
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Aumenta la deforestazione in Amazzonia per «l'effetto Bolsonaro»

La vittoria di Jair Bolsonaro alle recenti elezioni presidenziali brasiliane sta già producendo i suoi effetti nella foresta Amazzonica, secondo alcuni studi condotti nell’ultimo mese che parlano di un aumento sensibile del tasso di deforestazione. Anche se il nuovo presidente del Brasile è stato eletto soltanto pochi giorni fa, il 28 ottobre, ed entrerà in carica nel 2019, l’Amazzonia sta già registrando una preoccupante impennata della deforestazione. 

Secondo l’ultimo rapporto mensile di Imazon, un osservatorio indipendente sulla deforestazione in Amazzonia, a settembre 2018 sono stati deforestati 444 km quadrati, con un aumento dell’84 per cento rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. «L’aumento della deforestazione è legato soprattutto all’attuale situazione politica», spiega Ritaumaria Pereira, analista di Imazon. Secondo la ricercatrice, sin dal periodo elettorale il nuovo presidente del Brasile Bolsonaro «continua a dire che indebolirà tutte le leggi sulle aree protette e sulle terre indigene. (…) Per questo registriamo un aumento della deforestazione nelle aree protette: c’è l’idea che in futuro molte di queste aree saranno ridotte, e altre che avrebbero dovuto essere istituite saranno invece consegnate ai land grabber privati».

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giovedì 22 novembre 2018

Ball, la fabbrica di lattine che trasloca in Serbia

Claudia Andreozzi presso i lavoratori colpiti dalla decisione della multinazionale che ha anticipato la chiusura dello stabilimento di San Martino sulla Marruccina (Chieti) prevista per fine anno, con il licenziamento dei 70 operai senza cassa integrazione

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IperDì: “un anno di cassa integrazione e prospettive di ricollocazione”

L'annuncio dell'assessore regionale Pentenero in risposta al question time di Valter Ottria é "la prima buona notizia dopo tanto tempo" anche per i 21 dipendenti IperDì di Novi Ligure, ha sottolineato il consigliere regionale di Liberi e Uguali

NOVI LIGURE (AL) – I 67 lavoratori piemontesi di Superdì e Iperdì in cassa integrazione straordinaria dopo l’accordo sottoscritto il 5 novembre scorso al ministero del Lavoro, saranno presto inseriti in percorsi di ricollocazione. L’annuncio è arrivato dall’assessore regionale al Lavoro Gianna Pentenero in risposta al question time del consigliere di Liberi e Uguali Valter Ottria.

(...) L’avvio della cassa integrazione fino a settembre 2019 e l’attivazione di tutte le possibili misure per favorire la ricollocazione, rappresenta la prima buona notizia dopo tanto tempo” anche per i 21 dipendenti IperDì di Novi, ha sottolineato il consigliere regionale Valter Ottria. 

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Case abusive in Italia; la mappa

Non solo si costruiscono case in maniera illegale, ma le ordinanze di demolizione non vengono eseguite (in attesa di condono)

Barbara Massaro
Quella delle case abusive è una piaga tutta italiana. Quello che è successo alla villetta travolta dalla piena del fiume Milicia nei pressi di Casteldaccia sarebbe potuto accadere ad altri 71.000 immobili sui quali pende da anni una sentenza passata in giudicato di demolizione.
Case, alberghi, uffici e ville costruite in luoghi dove per mille motivi non è sicuro o lecito edificare.
Nonostante leggi e buon senso dicano che entro 150 metri dalla costa non sia permesso cementificare o costruire case vicino ai fiumi, a ridosso delle montagne o in luoghi dove la natura possa ribellarsi alla stupidità umana, queste strutture, mattone dopo mattone, giorno dopo giorno sono state terminate e abitate da persone - come nel caso della famiglia di Casteldaccia - che neppure sapevano di vivere in una casa abusiva.

Un fenomeno tutto italiano

Questo, però, è solo il primo aspetto di un fenomeno squisitamente italiano che non solo consente di edificare laddove non si può, ma permette che poi, a danni fatti, si possa chiedere un condono allo Stato.
Che poi sarebbe come trovare il ragazzino con le mani nel barattolo della marmellata che chiede scusa ai genitori e pretende anche di portarsela via quella marmellata che non avrebbe dovuto mai toccare. Il terzo step del paradosso dell'abusivismo made in Italy è però il più assurdo.
Perché il ragazzetto della marmellata dopo aver chiesto di potersi tenere il barattolo preso in maniera illecita e dopo aver ricevuto un no dai genitori quel barattolo se lo tiene lo stesso, perché è esattamente questo quello che succede nel nostro Paese.

Cosa dice Legambiente

Secondo il report di Legambiente che s'intitola Abbatti l'abuso solo il 20% delle 71.000 ordinanze di demolizione che gravano su altrettanti abusi edilizi è stato eseguito, questo vuol dire che l'80% degli ecomostri sono ancora lì dove non dovrebbero essere, come nel caso della villetta di Casteldaccia.
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Maxi-operazione Gdf, verifiche su 150 gare, anche strade sisma

Indagine partita da Gorizia. Opere pubbliche costruite utilizzando materiali difformi

Sono 400 i finanzieri del Comando Fvg impegnati nel triveneto e in tutta Italia in acquisizioni documentali, perquisizioni e sequestri disposti dalla Procura di Gorizia in enti pubblici e società per indagini su appalti di opere pubbliche per un valore di oltre un miliardo di euro.
L'inchiesta ipotizza turbative d'asta tra le imprese coinvolte per effetto di pratiche collusive, ma anche frodi nella realizzazione di ponti, viadotti, cavalcavia, sottopassi, gallerie, piste aeroportuali costruite utilizzando materiali difformi da quelli dichiarati.
Sono circa 150 le gare d'appalto per la realizzazione o la manutenzione di opere pubbliche che sarebbero state alterate e sulle quali sono in corso le verifiche della Guardia di Finanza e della procura di Gorizia. Tra queste, secondo quanto si apprende, anche alcune riguardanti opere e strade da realizzare nelle zone dell'Italia centrale colpite dal terremoto del 2016 tra cui la Tre Valli Umbre
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mercoledì 21 novembre 2018

Giornata degli alberi. "Fare di più per i nostri polmoni verdi"

In tutta Italia oltre 500 iniziative per celebrare piante e foreste. Alunni pianteranno nuovi alberi. Il ministro Costa: "Ci dimentichiamo della loro importanza"

GIU' il cappello davanti alla chioma: oggi si celebra la festa nazionale degli alberi. Sono la nostra linfa, la nostra energia, i  baluardi naturali nella lotta al cambiamento climatico. Spesso però ce ne dimentichiamo, se non per piangere davanti alle sconvolgenti immagini di migliaia di alberi caduti, come accaduto in Veneto e Trentino Alto Adige poche settimane fa. Eppure le foreste italiane sono un patrimonio, la più grande infrastruttura verde del Paese: interessano 11,8 milioni di ettari, pari al 39% del territorio nazionale, crescono di continuo (in media 800 metri quadri di nuovi boschi al minuto) e da pochi mesi, per superficie, hanno superato perfino gli spazi dedicati all'agricoltura. 

Oggi, 21 novembre, è un'occasione per sensibilizzare le persone, per  ricordare quanto gli alberi siano elementi fondamentali dell'ecosistema, delle città, nella lotta all'inquinamento e a migliorare la qualità della vita di tutti noi. Sono potenti gli alberi, molto più di quanto si immagini: una pianta di 30 centimetri di diametro può assorbire fino a 30 kg di CO2 all'anno, in pratica 20 alberi possono compensare le emissioni di un'auto, fornendo in cambio l'ossigeno necessario a 200 persone. Sono vita pura e proteggono le nostre vite. Assorbono inquinanti vari, dalle famigerate polveri sottili (PM10) a ossidi di azoto (N2O) e anidride solforosa (SO2), depurano le acque, riducono l'inquinamento acustico, mitigano il clima. La sola filiera legno genera l'1,6% del prodotto interno lordo e offre 300 mila posti di lavoro. Tutto questo va ricordato ai bambini ma anche agli adulti: ecco perché in tutta Italia, oggi, si terranno oltre 500 iniziative per parlare delle foreste. 

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Sciopero dei medici: venerdì stop a migliaia interventi

Previsti forti disagi negli ospedali. 'Protesta è anche per i cittadini'

LO SCIOPERO dei medici del Servizio sanitario nazionale (Ssn) in programma per venerdì 23 "provocherà forti disagi negli ospedali italiani, con il probabile blocco delle sale operatorie che avrà come conseguenza l'annullamento di migliaia di interventi. Saranno invece garantiti tutti gli interventi indifferibili e tutelati i pazienti fragili". Ad annunciarlo il Sindacato degli Anestesisti Rianimatori (Aaroi-Emac) che prevede un'ampia adesione.

Lo dimostrano, ad esempio, i primi dati emersi dall'indagine che il sindacato sta effettuando per valutare il rispetto degli istituti contrattuali con particolare riferimento a situazioni che potrebbero minare la sicurezza di pazienti. Il sondaggio, in fase di elaborazione, fa vedere che su 211 risposte di rappresentanti sindacali - un campione estremamente significativo degli Ospedali Pubblici Italiani - 192 (91%) affermano di lavorare in carenza di organico.


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La Ue boccia la manovra dell’Italia: «Sì» alla procedura d’infrazione sul debito

BRUXELLES – Confermando le numerose dichiarazioni delle ultime settimane, la Commissione europea ha bocciato la Finanziaria italiana per l’anno prossimo. Con l’occasione, ha pubblicato un allarmante rapporto sull’evoluzione del debito italiano, primo passo verso l'apertura di una clamorosa procedura per debito eccessivo.
La decisione giunge dopo due mesi di tira-e-molla tra Roma e Bruxelles in un clima politico particolarmente avvelenato.

«Mi dispiace confermare oggi la nostra valutazione secondo la quale la Finanziaria italiana è particolarmente a rischio di seria violazione della raccomandazione del Consiglio del 13 luglio scorso», ha detto a Bruxelles il vice presidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis. Alla luce del rapporto sull’evoluzione del debito pubblicato da Bruxelles e che suggerisce come il criterio del debito non sia rispettato, «concludiamo che una procedura per debito eccessivo è giustificata».
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Kenya, rapita volontaria italiana di 23 anni nel sud est del paese

Altre cinque persone sono rimaste ferite a seguito dell'attacco

Nella notte tra il 20 e il 21 novembre 2018 una giovane volontaria italiana di 23 anni originaria di Milano che lavora per Africa Milele Onlus, è stata rapita a Chakama, nel sud est del Kenya.
Non è ancora chiaro se la ragazza si trovasse in un orfanotrofio nel quale lavorava per conto dell’Organizzazione umanitaria marchigiana o in un cento commerciale della zona, secondo quanto riporta il Citizen Tv Kenya.
Le prime informazioni sulla vicenda sono state date dal capo della polizia lcoale, Joseph Boinnet che ha spiegato che il rapimento sarebbe avvenuto ieri sera intorno alle 20 (ora locale).
Altre cinque persone sono rimaste ferite a seguito dell’attacco avvenuto nel sud est del paese africano.
Gli uomini che hanno attaccato la contea hanno “sparato indiscriminatamente contro i presenti” prima di portare via la volontaria italiana.
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martedì 20 novembre 2018

“Miracolo” Melegatti: riaperta a Verona la storica ditta dolciaria

In 35 al lavoro

Verona - La Melegatti di Verona ha riaperto lo stabilimento dolciario ridando lavoro a 35 persone: lo ha annunciato una nota della società, ricordando che, nonostante i suoi 124 anni di storia, il marchio rischiava di scomparire.
Adesso, però, con la nuova proprietà (è in mano all’imprenditore veneto Roberto Spezzapria e al figlio Giacomo), «ritorna sulle tavole degli italiani»: 35, come detto, i dipendenti a tempo indeterminato, per lo più ex lavoratori dello storico brand, che in mattinata hanno fatto ingresso alla Melegatti; nei prossimi mesi, a loro se ne dovrebbero aggiungere altri
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Casamonica, lusso sfrenato nelle ville abusive: statue dorate di cavalli, bagni in marmo e soffitti affrescati

Statue dorate di cavalli, tigri in marmo e vasi cinesi ad altezza d’uomo. E poi baldacchini, specchi enormi e bagni in marmo, oltre ad alcuni saloni con le decorazioni sul soffitto. È il lusso ostentato dai Casamonica in una delle 8 ville abusivesgomberate nella notte dalla Polizia locale di Roma nel corso del maxi-blitz che ha coinvolto oltre 500 agenti. Nelle abitazioni, alcune da abbattere dal 1977 ma delle quali lo Stato non aveva mai preso possesso, c’è la fotografia di come le famiglie del clan sinti manifestavano la loro ricchezza.
Tutto nelle insenature dell’Acquedotto Felice, la più grande opera idrica mai realizzata nella Roma medioevale. Le loro abitazioni, poco visibili dalla strada principale e ben nascoste dai resti e dalla vegetazione, oggi sono state sgomberate e nel giro di un mese verranno demolite. Nel quartiere nessuno si è mai meravigliato dello scempio operato da quelle ville, da quelle case arredate con mobili sfarzosi interamente laccati d’oro, con statue che spuntano ovunque e drappeggi di velluto. Una di queste abitazioni ‘ruggisce’ sin dall’entrata: sul cancello c’è un cartello gigante con un cane cattivo e rabbioso. Un chiaro messaggio per chiunque si avvicini. Infatti mai nessuno si è davvero avvicinato da quelle parti.

Tromba d’aria investe treno, feriti sulla linea Catanzaro-Crotone. Una motrice si scontra con un pino secolare in Salento


Finestrini in frantumi, alcuni feriti, ma nessuno grave. I passeggeri del treno locale Catanzaro Lido-Crotone hanno vissuto qualche minuto di ansia in mattinata per via di una tromba d’aria che ha investito il convoglio all’altezza della stazione di Roccabernarda. Il forte vento ha sballottato il convoglio che comunque è sempre rimasto sui binari. Due passeggeri sono stati portati in ospedale, ma nessuno ha riportato ferite serie. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del comando di Crotone e del distaccamento di Sellia MarinaTrenitalia, presente con alcuni tecnici, ha attivato un servizio sostitutivo di bus in attesa della conclusione delle verifiche della linea. Il maltempo in questa zona della Calabria ha anche provocato altri danni: tetti scoperchiati, alberi abbattuti, allagamenti, in particolare a Cutro e a Botricello.

Sempre una tromba d’aria ha provocato un altro incidente ferroviario in Puglia, tra Parabita e Tuglie, in Salento. Una motrice delle Ferrovie Sud-Est (partita da Casarano e diretta a Lecce) si è infatti scontrata con un grosso tronco di un pino secolare scaraventato sui binari da vento forte misto a pioggia.

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MALTEMPO: mercoledi nuove precipitazioni da ovest...

Ponte di Vocemola: per completarlo c'è l'impegno del governo ma non il decreto

Approvato dal Governo un ordine del giorno del senatore Berutti per il completamento del ponte di Vocemola, ad Arquata Scrivia. Ritirato invece l'emendamento al Decreto Genova che avrebbe garantito subito 1,8 milioni


ARQUATA SCRIVIA – Per completare il rifacimento del ponte di Vocemola, ad Arquata Scrivia, c’è l’impegno del Governo. È stato infatti accolto dall’esecutivo l’ordine del giorno presentato dal senatore tortonese Massimo Berutti con il collega Massimo Mallegni, in sede di conversione del “Decreto Genova”. I due esponenti di Forza Italia avevano firmato un emendamento alla legge di conversione, in cui chiedevano uno stanziamento a favore del Comune di un milione e 840 mila euro, come contributo straordinario «al fine di consentire il completamento dell’adeguamento sismico e idraulico del ponte Vocemola».

L’emendamento è stato poi ritirato e trasformato in ordine del giorno, con cui il Governo si è impegnato «a valutare la possibilità di provvedere, nel primo provvedimento utile, all’assegnazione al Comune di Arquata Scrivia di un contributo straordinario per l’anno 2018». Un impegno vago, ma per Berutti «l’approvazione di questo atto di indirizzo è un passo importante per il completamento di un’infrastruttura rilevante per Arquata e l’alessandrino». «Nelle prossime settimane continuerò a tenere alta l’attenzione sul tema, che grazie a un’opposizione costruttiva può finalmente arrivare a una conclusione positiva», ha commetato Berutti.


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lunedì 19 novembre 2018

Bimba muta, la denuncia della mamma: «Parcheggiata in classe»

PAESE (TV) - «Mia figlia Lisa non parla. Comunica attraverso la lingua dei segni. Fino a qualche giorno fa a scuola poteva contare su un addetto all'assistenza che conosceva la Lis. Ma da lunedì non c'è più nessuno. L'Usl al momento non riesce a trovare un sostituto. Per questo mi sono proposta per andare io stessa, nel frattempo, a farle da interprete in classe. Così almeno garantiamo l'istruzione alla bambina, invece di lasciarla semplicemente parcheggiata tra i banchi. Ma la scuola e l'ufficio scolastico di Treviso mi hanno detto che non è possibile. Perché sono la madre». Raffaella Buziol, mamma di Lisa, bambina di 10 anni e mezzo che frequenta la quarta elementare alle Pravato, ancora non ci crede di essersi vista chiudere la porta in faccia. La piccola ha la disprassia, un disturbo della coordinazione motoria che causa il blocco dei muscoli facciali. La sua bocca non riesce ad articolare i suoni. Vede e sente, ma non riesce a parlare. Se non attraverso la Lingua dei segni. Ecco perché per la madre è fondamentale che al suo fianco ci sia qualcuno che la maneggi agevolmente. Ed è qui che nasce il problema. 

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