Pagine

mercoledì 7 novembre 2018

TEMPO ancora inaffidabile sino al week-end, specie al nord-ovest

Pressione in graduale aumento sull'Italia ma ancora transito di corpi nuvolosi sino a sabato, diretti principalmente al nord-ovest, dove sono attese altre precipitazioni. La prossima settimana tempo migliore quasi ovunque, salvo alcune eccezioni.


SITUAZIONE: una perturbazione si staglia sulla verticale della Penisola ma i fenomeni ad essa associati risultano in prevalenza sparsi e destinati ad attenuarsi entro sera. 

EVOLUZIONE: da ovest un altro fronte coinvolgerà il nord-ovest nella mattinata di giovedì determinando precipitazioni soprattutto tra Liguria centrale e Lombardia occidentale. Un terzo fronte è atteso per venerdì: esso colpirà ancora il nord-ovest, ma questa volta coinvolgerà anche parte del versante tirrenico, soprattutto Sardegna e Toscana.
 
FINE SETTIMANA: una quarta perturbazione si farà strada sabato sul settentrione ma produrrà fenomeni essenzialmente su arco alpino, Liguria, parte della Lombardia ed estremo nord-est. Nel frattempo un fronte africano coinvolgerà marginalmente la Sicilia. Domenica tempo migliore grazie al progressivo rialzo della pressione atmosferica ma ancora nuvolaglia sulla Liguria, poi anche la Valpadana e la fascia prealpina. 

martedì 6 novembre 2018

I turchi chiudono la Pernigotti, mobilitazione in città

Il gruppo turco Toksoz, dal 2013 proprietario della Pernigotti, la storica azienda dolciaria novese, ha deciso di chiudere in via definitiva lo stabilimento di viale della Rimembranza


NOVI LIGURE – Il gruppo turco Toksoz, dal 2013 proprietario della Pernigotti, la storica azienda dolciaria novese, ha deciso di chiudere in via definitiva lo stabilimento di viale della Rimembranza. La notizia è appena arrivata in città, terminato l'incontro tra azienda e sindacati presso la sede dell'Unione Industriale di Alessandria. I lavoratori sono pronti alla mobilitazione. Domattina presidieranno i cancelli della fabbrica e poi incontreranno il sindaco Rocchino Muliere. Attualmente la Pernigotti dà lavoro a circa 200 persone, 50 delle quali impiegate nella fabbrica. 

Continua qui

lunedì 5 novembre 2018

Perché il governo ha detto no a 800 milioni di prestito agevolato contro il dissesto

Avvenire e Stampa raccontano dei soldi che la Banca europea degli investimenti era pronta a dare a tasso agevolato. Ma il governo non ha voluto accettarli perché "non sarebbe da buon padre di famiglia" 



C'era la disponibilità di oltre un miliardo di euro per intervenire sul disastro idrogeologico dell'Italia. Ma questa non è una novità. La notizia, venuta fuori pochi giorni dopo che tutto il Paese è stato flagellato da un'ondata di maltempoche ne ha cancellato parte del patrimonio boschivo e ha riportato interi abitati indietro di un paio di secoli, senza acqua corrente né energia elettrica, è che il governo buona parte di qui soldi non ha voluto usarli. Anzi: non li ha proprio voluti accettare. 
L'esecutivo Conte ha deciso di declinare il prestito che la Banca europea degli investimenti (Bei) era pronta a fare e lo ha fatto per non dover pagare gli interessi. Una scelta che però ora deve fare i conti con un'altra realtà: i soldi che serviranno per far fronte al disastro costeranno molto di più, perché saranno frutto dell'immissione sul mercato di titoli con un rating così basso da far schizzare gli interessi da pagare agli investitori. 

La storia di un piano di interventi finito in un cassetto

Ma per capire come sia accaduto tutto questo, bisogna partire dal 2014, quando il governo creò una struttura che si chiamava #italiasicura. Lo scopo di questa struttura di missione, spiega Avvenire, era di realizzare un piano insieme alle regioni per individuare gli interventi necessari sul territorio e trovare i soldi per finanziarli.
In circa tre anni la struttura aveva portato a termine il lavoro: c’erano i soldi - 1.150 milioni di cui 804 messi a disposizione dalla Bei - c’era l’accordo con governatori e presidenti di regione, c’erano le schede degli interventi. Per partire mancava solo la firma tra governo e regioni, ma il premier Paolo Gentiloni, visto che mancavano solo dieci giorni alle elezioni, decise di lasciare la responsabilità a chi fosse arrivato dopo di lui a Palazzo Chigi.
Continua qui

Il maltempo NON mollerà la presa: altre perturbazioni in vista

Colpiranno soprattutto le regioni tirreniche ed il nord-ovest tra martedì e mercoledì; giovedì tregua ma venerdì possibile passaggio di un'altra perturbazione. Non farà comunque freddo.


COMMENTO: il volto perturbato dell'autunno quest'anno ha assunto pieghe tragiche, soprattutto a causa di un mare più caldo del normale e del passaggio di un autentico ciclone, un "Lothar" italiano, dopo quello che durante il giorno di Natale del 1999 devastò mezza Europa. 

SITUAZIONE: una perturbazione in fase di invecchiamento distribuisce ancora irregolarmente delle precipitazioni sulla nostra Penisola, ma la sua azione si esaurirà entro qualche ora. Essa verrà sostituita da un nuovo fronte, previsto in arrivo entro la serata di martedì, ma preceduto da un flusso anche vigoroso di correnti umide dai quadranti meridionali, che andranno a determinare precipitazioni prefrontali soprattutto al nord-ovest. 

EVOLUZIONE: il passaggio frontale vero e proprio interverrà tra martedì sera e la prima mattinata di mercoledì, quando piogge diffuse si registreranno al nord e lungo il Tirreno, mentre la schermatura appenninica le limiterà in Adriatico. 

TEMPERATURE: con questi flussi umidi da sud rimarranno in prevalenza miti per tutto il periodo, sopra la media soprattutto al centro e al sud.

EVOLUZIONE SUCCESSIVA: giovedì breve pausa tra un fronte e l'altro, ma per venerdì il modello americano propone il passaggio di un'altra perturbazione da ovest verso est, con effetti ancora una volta soprattutto al nord e sul Tirreno. Da valutare invece ancora l'evoluzione per il fine settimana, che appare al momento incerta.

domenica 4 novembre 2018

Meteo: vasto ciclone nel Mediterraneo, spirale evidente. Ancora maltempo sull'Italia

Spettacolare vortice ciclonico sull'Italia, ancora tanto maltempo nel Mediterraneo, attenzione ai nubifragi.

Meteo / Com'era nelle attese si è sviluppato un vasto ciclone nel Mediterraneo, fortunatamente non ai livelli dei "cicloni tropicali" dell'Atlantico ma comunque relativamente intenso e dannoso. Si tratta di un "ciclone extra-tropicale" a cuore freddo, determinato dalla discesa di una massa d'aria sul nord Europa invorticatasi nel Mediterraneo dove è entrata in contrasto con aria più calda proveniente dal nord Africa.
Con "ciclone extra-tropicale" si intendono quei cicloni tipici delle nostre latitudini e del nord Atlantico, insomma le classiche perturbazioni che riguardano la nostra porzione d'emisfero. Purtroppo ciò non significa che questi cicloni siano di "debole entità" : purtroppo nuovi nubifragi si sono abbattuti in Sicilia causando tante vittime.
Continua qui


Meteo Italia. Nuovo ciclone mediterraneo in un Autunno piuttosto caldo in Europa



ALLERTA protezione civile per LUNEDI 5 NOVEMBRE



MALTEMPO: dove si concetreranno le PIOGGE più INTENSE tra lunedi 5 e martedi 6?

Maltempo, esondano fiumi nel Palermitano: dieci morti e due dispersi

Veneto in ginocchio. Allerta arancione in sei regioni

Nove persone, tra cui donne e bambini, sarebbero morti in una villa in contrada Cavallaro a Casteldaccia (Palermo) a causa dell'esondazione del fiume Milicia ingrossato dalle piogge cadute ieri. Vigili del fuoco, Carabinieri, Protezione civile e sanitari del 118 sono sul posto. Altre tre persone che si trovavano nella villa si sarebbero salvate. La villa si trova al confine dei comuni di Altavilla Milicia e Casteldaccia, non distante dall'autostrada Palermo-Catania. Nell'abitazione si trovavano amici e parenti per trascorrere insieme la serata. Due persone, un uomo e una bambina, si sarebbero salvate perché uscite per andare ad acquistare dei dolci. Una terza persona rimasta fuori dalla casa ha lanciato l'allarme col cellulare aggrappandosi a un albero quando l'abitazione è stata sommersa dall'acqua. Le vittime sarebbero annegate perché l'acqua è arrivata veloce raggiungendo il soffitto.

E' stato trovato morto uno dei due uomini che erano dispersi a Vicari (Palermo) a causa del maltempo: è Alessandro Scavone, titolare del distributore di carburanti. L'auto in cui si trovavano è stata investita dall'acqua esondata dal fiume San Leonardo. I due erano andati a recuperare un giovane rimasto al distributore. Quando l'auto, che stava rientrando verso le abitazioni, è stata travolta dalle acque quest'ultimo è riuscito a lanciarsi dalla vettura salvandosi.

sabato 3 novembre 2018

Tir contromano su A7, multa e patente ritirata a camionista

Alcuni automobilisti hanno chiesto intervento polizia stradale

Camion in contromano questa mattina in A7. Il conducente è uscito dalla direzione sbagliata dall'area di servizio Busalla Giovi Ovest, per andare verso Genova. L'uomo si è reso conto di avere sbagliato strada e ha proceduto fino alla prima piazzola di sosta. Nel frattempo alcuni automobilisti che si sono ritrovati a schivare il mezzo pesante hanno chiamato la polizia stradale. Gli agenti hanno raggiunto il camionista e dopo averlo multato lo hanno aiutato a fare manovra e a ritornare sulla corsia giusta. Una volta ultimata la manovra e messo, la polizia stradale di Sampierdarena ha anche ritirato la patente al camionista, un lituano trentenne.

Continua qui

Nel decreto fiscale spunta un taglio da 30 milioni per la scuola e l’università

Il decreto fiscale già approvato dal Governo e su cui oggi parte l’esame al Senato in commissione Industria prevede tra le sue pieghe anche una sforbiciata alle risorse del Miur per scuola e università. Si tratta di un “risparmio” di 29 milioni: 14 per l’istruzione scolastica e 15 milioni per la formazione universitaria e post universitaria.
Il taglio alle risorse del Miur è quello più alto tra tutti i ministeri se si eccettua quello dell’Economia (di 469 milioni) che comunque è il dicastero a cui è affidata la gestione di molti fondi per altre amministrazioni. La sforbiciata si legge nelle tabelle allegate al decreto che finanziano le misure, come a esempio il rifinanziamento delle missioni militari dell’Italia all’estero. In particolare il taglio per la scuola si divide in 8 milioni per l’istruzione del primo ciclo. 3 milioni per il secondo ciclo e 3 per il reclutamento e aggiornamento dei dirigenti scolastici e del personale scolastico per l’istruzione. Gli altri 15 come detto per l’uniuversità. «Non bastavano le dichiarazioni del Ministro Bussetti sul fatto che in scuola e università non ci saranno investimenti: ora arrivano, puntualissimi, anche i tagli. Come facciamo a scaldarci con la legna che abbiamo se il Governo ce la toglie? Questo Governo sta mettendo giù la maschera e mostrando come prenda in tutto e per tutto ispirazione, in materia di istruzione, dalla Riforma Gelmini: evidentemente il famoso “cambiamento” tanto sbandierato prevede l'usare il futuro dei giovani italiani come fondo cassa», avverte Giammarco Manfreda, Coordinatore Nazionale della Rete degli Studenti Medi. Per Enrico Gulluni, Coordinatore Nazionale Unione degli Universitari «questo governo dimostra una volta per tutte quale sia il suo vero volto. Infatti troviamo 29 milioni di tagli netti in istruzione contenuti in questo decreto fiscale: nessun alibi, nessun colpevole da ricercare altrove. 

venerdì 2 novembre 2018

Giorgetti: “Il reddito di cittadinanza è complicato da attuare”

Il sottosegretario: «Se riuscirà a produrre posti di lavoro, bene. Altrimenti resterà fine a se stesso». Di Maio: «A breve proposta per tagliare lo stipendio ai parlamentari»

«Il reddito di cittadinanza? Ha complicazioni attuative non indifferenti. Se riuscirà a produrre posti di lavoro, bene. Altrimenti resterà un provvedimento fine a se stesso». Lo afferma il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti nel libro di Bruno Vespa.


“Rinuncia a flat tax più estesa per la quota 100”  
«Per un naturale bilanciamento abbiamo dovuto portare avanti la quota 100 sulle pensioni, rinunciando, con questo, a una “flat tax” più estesa. Se l’avessimo fatta al posto delle pensioni, l’atteggiamento dell’Europa e dei mercati sarebbe stato diverso» sostiene Giorgetti. 




Novara, nel nuovo regolamento di polizia divieti su alcol in vetro, abiti succinti e bici legate ai pali

È stato approvato in Consiglio comunale. Le associazioni di categoria protestano: lunedì è convocato un incontro


Il regolamento è stato approvato durante l’ultimo Consiglio comunale
NOVARA
Divieto di vendita di bevande in contenitori di vetro per i negozi d’attività artigianali del settore alimentare, divieto di bere alcolici all’aperto in parecchie zone della città, di legare bici ai pali o a elementi d’arredo urbano, vietati gli abiti che offendono il comune senso del pudore. Sono articoli del nuovo regolamento di polizia municipale approvato dal Consiglio comunale di Novara tra mille polemiche. Ci sono già proteste delle associazioni di categoria. Il regolamento è composto da 60 articoli. L’assessore alla sicurezza Mario Paganini l’ha presentato come «necessario aggiornamento del vecchio regolamento». Concetto ribadito dal comandante di polizia municipale, Pietro Di Troia. 

Il regolamento sostenuto dall’amministrazione di centrodestra, a guida Lega Nord, è stato al centro delle critiche dell’opposizione, in particolare per articoli su commercio e sicurezza. «L’articolo 34 è incredibile - ha osservatore Sara Paladini, Pd - perché vieta ai circoli e ad attività artigianali dell’alimentare, come le panetterie, di vendere qualsiasi bevanda in contenitori di vetro: allora non devono più vendere latte, vino e birra? E’ una penalizzazione grave per i piccoli negozi». Paladini ha anche contestato l’articolo 37 che punisce con sanzione da 100 a 500 euro chi sosta in gruppo davanti ad esercizi pubblici al di fuori degli spazi autorizzati: «I vigili vadano in piazza Martiri, multeranno centinaia di giovani e bloccheranno tutto. Non ha senso».  

Continua qui

Yemen: è morta Amal, la bambina simbolo della guerra dimenticata

"Il mio cuore è infranto", ha detto sua madre, Mariam Ali. "Amal sorrideva sempre. Ora sono preoccupata per i miei altri figli". 1,8 milioni di bambini nel paese soffrono di malnutrizione a causa del conflitto

La sua foto è diventata il simbolo della guerra dimenticata nello Yemen, un conflitto di cui non si parla ma che secondo le Nazioni Uniti ha ridotto alla fame 1,8 milioni di bambini, la più grave crisi umanitaria degli ultimi anni. Ieri la piccola Amal Hussain, sette anni, è morta di fame nel campo profughi in cui viveva con la famiglia.

Il New York Times aveva raccontato la sua storia in un reportage del 26 ottobre scorso, "La Tragedia della guerra saudita", sul conflitto nello Yemen che è diventato una feroce guerra per procura tra Arabia Saudita e Iran, e i rispettivi alleati, anche occidentali.


La foto di Amal, che ne ritraeva il corpicino emaciato, era stata scattata dal premio Pulitzer Tyler Hicks, che nei giorni scorsi aveva anche spiegato quanto fosse stato "difficile" ma "importante" fotografarla. La sua immagine "riassume davvero come fame e malnutrizione siano diventate una tragedia nello Yemen", aveva dichiarato il fotografo. 

Continua qui

Antartide, ricercatore russo accoltella il collega: ''Mi rivelava il finale dei gialli''

I due scienziati hanno condiviso per mesi la solitudine e il gelo dell'Antartide, poi il violento litigio legato alla passione per la lettura del russo che ora è il primo uomo mai arrestato in Antartide per tentato omicidio


Per un pelo non c'è scappato il morto, ma c'è il primo uomo arrestato in Antartide per tentato omicidio. E' lo scienziato russo Sergey Savitsky, 55 anni. La vittima è il collega Oleg Beloguzov, 52 anni. Lo scrive il Sun.

Nella solitudine e nel gelo dell'Antartide, una volta esaurite le mansioni giornaliere, resta una sola distrazione che i due colleghi hanno in comune: la lettura di libri gialli in gran quantità.A questo svago, Beloguzov, aveva aggiunto il suo diletto di rivelare a Savitsky come andasse a finire il libro che stava leggendo.

Dopo svariati 'scherzi' e altrettante liti, Savitsky si è arrabbiato oltre misura. E' andato in cucina, ha preso un coltello e ha pugnalato al petto il collega. La lama lo ha ferito al cuore, ma miracolosamente non ha ucciso lo scienziato 'dispettoso'.


Continua qui

MALTEMPO: forte perturbazione tra martedi e mercoledi!

La prima parte della settimana inizierà con il maltempo su molte regioni.


L'autunno alza la voce sul Mediterraneo e lo fa con una serie di impulsi perturbati. Uno di questi sta interessando l'Italia nella giornata odierna, ma altri ne arriveranno nei prossimi giorni.
Il più intenso viene inquadrato tra le giornate di martedi e mercoledi della settimana prossima.
La prima mappa mostra i rovesci intensi che approcceranno il nord-ovest e la Sardegna nelle ore centrali di martedi 6 novembre.
Piogge saranno già presenti sul nord-est e al centro, mentre sul resto d'Italia il tempo sarà asciutto.
Nella serata di martedi 6 novembre (seconda mappa) il maltempo sarà presente su tutto il nord-ovest, la Sardegna, la Corsica e il versante tirrenico.
Qualche rovescio insisterà anche sul nord-est e sulle regioni centrali del versante tirrenico, per il resto avremo tempo asciutto.
Un abbraccio di venti sciroccali farà aumentare la temperatura specie al meridione e sulla Sicilia.
Nella notte tra martedi 6 e mercoledi 7 novembre il maltempo colpirà tutto il nord e il Tirreno con rovesci intensi e temporali.

M5S, l'intervista inventata a Dijsselbloem. L'attacco del Pd: "Movimento di falsari"

La reazione dei dem al caso delle dichiarazioni distorte dai pentastellati dell'ex presidente dell'Eurogruppo. Rosato: "Strategia della menzogna"

Manovra, Bruxelles vede un deficit verso il 3%. Obbligherà l’Italia a 5 anni di sacrifici



Maltempo: frana nel bellunese, paesi isolati. Zaia: 'Siamo in ginocchio'

E' ancora allerta maltempo. Particolarmente colpito il Veneto. Una frana di terra e fango ha completamente ostruito nelle ultime ore la strada regionale 203 che collega Cencenighe con Agordo, nel bellunese. Al momento risultano isolati i comuni a nord dello smottamento, causato dalle piogge che continuano a cadere incessanti.
"Siamo in ginocchio, abbiamo già previsto la chiusura di tutte le scuole - ha detto Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, ai microfoni di Radio anch'io (Rai Radio 1) -. Ho chiesto già domenica scorsa l'intervento della protezione civile nazionale quando ancora c'era una situazione di calma totale. Ho chiesto agli istituti di credito dei finanziamenti speciali e di sospendere le rate dei mutui. Ho chiesto al Governo di procrastinare tutto il procrastinabile". "Dopodichè tutti gli interventi: non abbiamo solo il problema di ripristinare lo status quo, cioè di far tornare tutto come prima - continua il governatore -. Se non interveniamo velocemente con finanziamenti rapidi le nostre valli si spopoleranno perché non hanno più servizi".
Continua qui

Maltempo, lo scolmatore del Garda salva Verona


Maltempo, strage di abeti sulle Dolomiti. Il boscaiolo degli Stradivari: “Per riaverli ci vorranno due secoli”


I sommozzatori tra i relitti degli yacht a Rapallo


Londra, pilota ubriaco arrestato: prima del volo ha bevuto 2 litri di vino e 5 lattine di birra

Il tasso alcolemico era dieci volte superiore al massimo consentito: è stato un autista a denunciare l'uomo, un giapponese, perchè "puzzava di alcol". L'aereo era diretto a Tokio. Le scuse della compagnia Jal
di LUCIO CILLISROMA - I passeggeri del volo Londra-Tokyo della Jal, la Japan Airlines, devono aver tirato un sospiro di sollievo una volta saputo che il copilota dell'aereo che doveva portarli in Giappone era stato arrestato perché ubriaco fradicio.

Il pilota, nelle sei ore precedenti il decollo si è letteralmente attaccato alla bottiglia, anzi alle bottiglie: due di vino e poi 5 lattine di birra ed è risultato positivo ai test superando i massimi consentiti di 10 volte. Una storia incredibile, avvenuta nei giorni scorsi, che supera i record negativi stabiliti nelle precedenti vicende del genere. L'uomo, un giapponese di 42 anni che lavora da alcuni anni per la compagnia, è stato denunciato da un autista del bus che lo aveva lasciato al terminal di Heatrow: "Aveva l'alito pesante", insomma "puzzava di alcol" avrebbe detto il driver che potrebbe aver salvato la vita di passeggeri e equipaggio.
Continua qui

Molestie a Google: la protesta dei dipendenti

Dopo i casi di abusi denunciati dal "New York Times" e il modo in cui l'azienda li ha gestiti


La protesta dei dipendenti di Google fuori dalla sede di Dublino, 1 novembre 2018 (Niall Carson/PA via AP)

Mobilitazione globale dei dipendenti di Google contro le molestie in azienda. Da Dublino a Singapore, da Londra a Tokyo, ma anche a Berlino, Zurigo, Haifa e Gerusalemme centinaia di impiegati hanno aderito alla 'Walkout For Real Change', cioè la 'Sospensione del lavoro per un cambiamento reale', uno stop dell'attività per protestare contro la gestione dei casi di molestie sessuali all'interno dell'azienda. L'iniziativa giunge dopo che la settimana scorsa il New York Times ha pubblicato una lunga inchiesta in cui si afferma che Google negli ultimi anni avrebbe coperto dei casi di molestie sessuali che hanno coinvolto alcuni alti responsabili, fra cui Andy Rubin, creatore di Android, che sarebbe andato via nel 2014 per questa ragione ma con un'indennità di 90 milioni di dollari; accuse respinte da Rubin, che sostiene di essere andato via da Google di sua iniziativa.

Dissesto idrogeologico, più di 3 milioni di famiglie sono a rischio

Nel 2017, dice l'Ispra, è a rischio il 91% dei Comuni italiani (88% nel 2015) ed oltre 3 milioni di nuclei familiari risiedono in queste aree ad alta vulnerabilità

Si aggiorna lo scenario del dissesto idrogeologico in Italia: nel 2017 è a rischio il 91% dei comuni italiani (88% nel 2015) ed oltre 3 milioni di nuclei familiari risiedono in queste aree ad alta vulnerabilità. Aumenta la superficie potenzialmente soggetta a frane (+2,9% rispetto al 2015) e quella potenzialmente allagabile nello scenario medio (+4%); tali incrementi sono legati a un miglioramento del quadro conoscitivo effettuato dalle Autorità di Bacino Distrettuali con studi di maggior dettaglio e mappatura di nuovi fenomeni franosi o di eventi alluvionali recenti. Complessivamente, il 16,6% del territorio nazionale è mappato nelle classi a maggiore pericolosità per frane e alluvioni (50 mila km2). Quasi il 4% degli edifici italiani (oltre 550 mila) si trova in aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata e più del 9% (oltre 1 milione) in zone alluvionabili nello scenario medio.  
  
E’ l’ISPRA ad aggiornare la mappa nazionale del rischio nella seconda edizione del Rapporto “Dissesto idrogeologico in Italia”, presentato questa mattina in conferenza stampa alla Camera dei Deputati.  
  
Complessivamente, sono oltre 7 milioni le persone che risiedono nei territori vulnerabili: oltre 1 milione vive in aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata (PAI - Piani di Assetto Idrogeologico) e più di 6 in zone a pericolosità idraulica nello scenario medio (ovvero alluvionabili per eventi che si verificano in media ogni 100-200 anni). I valori più elevati di popolazione a rischio si trovano in Emilia-Romagna, Toscana, Campania, Lombardia, Veneto e Liguria. 

Le industrie e i servizi posizionati in aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata sono quasi 83 mila, con oltre 217 mila addetti esposti a rischio. Il numero maggiore di edifici a rischio si trova in Campania, Toscana, Emilia-Romagna e Lazio. Al pericolo inondazione, sempre nello scenario medio, si trovano invece esposte ben 600 mila unità locali di impresa (12,4% del totale) con oltre 2 milioni di addetti ai lavori, in particolare nelle regioni Emilia-Romagna, Toscana, Veneto, Lombardia e Liguria dove il rischio è maggiore. 
  
Continua qui

giovedì 1 novembre 2018

MALTEMPO, ITALIA NELLA MORSA DI VENTO E PIOGGIA. DEVASTATO L’ALTOPIANO DI ASIAGO

DI ANNA LISA MINUTILLO
Solo una tregua, durata poche ore quella che il meteo avverso che sta interessando tutto lo stivale, ci ha concesso.
Infatti lo scenario meteo continua a riservare piogge e forti raffiche di vento in molte regioni della penisola.
Allerta rossa per il Veneto e temporali da allerta arancione su Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Umbria, Campania, Liguria e settori occidentali di Abruzzo e Molise. Portofino è di nuovo isolata con la chiusura del sentiero d’emergenza aperto dopo il crollo della strada rendendo possibile arrivare al borgo solo via mare.

Si registrano anche quattro vittime: due in Valle d’Aosta, una nel Bresciano e una a Bolzano.
Nella serata di ieri piante divelte, una decina di automobilisti bloccati nelle auto, costretti a passare la notte presso un’osteria, poiché sulla linea che separa il Trentino dal Vicentino era impossibile sia proseguire che ritornare indietro. 26 chilometri di strada che ieri sera sono diventati un inferno di raffiche di vento e rovesci di pioggia.
Sulla strada della Val d’Assa che porta a Lavarone (Trento) sono venuti giù i boschi e c’è mancato poco che qualcuno ci lasciasse la vita.
In molte zone dell’Altopiano dei Sette Comuni a causa delle violente raffiche di vento che hanno spazzato via i tralicci, la corrente è mancata per oltre 24 ed i disagi per gli abitanti delle zone non sono mancati. Ad Asiago la corrente è tornata solo in centro grazie a centinaia di generatori provvisori installati nelle cabine elettriche, ma la situazione resta critica.
Vigili del fuoco e protezione civile hanno ultimato lo sgombero dei pini caduti sulla sp 349 che da Asiago e Camporovere porta al Trentino. Le prime stime dei danni parlano di tremila piante cadute in tutto l’Altopiano.
Nel resto della montagna vicentina continuano a permanere criticità.
Continua qui

Val d'Assa, in volo sul cimitero degli abeti: abbattuti dal vento come stuzzicadenti