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venerdì 2 novembre 2018

Molestie a Google: la protesta dei dipendenti

Dopo i casi di abusi denunciati dal "New York Times" e il modo in cui l'azienda li ha gestiti


La protesta dei dipendenti di Google fuori dalla sede di Dublino, 1 novembre 2018 (Niall Carson/PA via AP)

Mobilitazione globale dei dipendenti di Google contro le molestie in azienda. Da Dublino a Singapore, da Londra a Tokyo, ma anche a Berlino, Zurigo, Haifa e Gerusalemme centinaia di impiegati hanno aderito alla 'Walkout For Real Change', cioè la 'Sospensione del lavoro per un cambiamento reale', uno stop dell'attività per protestare contro la gestione dei casi di molestie sessuali all'interno dell'azienda. L'iniziativa giunge dopo che la settimana scorsa il New York Times ha pubblicato una lunga inchiesta in cui si afferma che Google negli ultimi anni avrebbe coperto dei casi di molestie sessuali che hanno coinvolto alcuni alti responsabili, fra cui Andy Rubin, creatore di Android, che sarebbe andato via nel 2014 per questa ragione ma con un'indennità di 90 milioni di dollari; accuse respinte da Rubin, che sostiene di essere andato via da Google di sua iniziativa.

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