ROMA - Che siano esempi eloquenti dei cambiamenti climatici in atto, oppure no, sta di fatto che il maltempo diffuso, a tre giorni dal solstizio d'estate, non è esattamente ciò che ci si possa aspettare, se non altro osservando le statistiche.
Il caldo che grava ancora su parte dell'Italia ha dunque le ore contate. Fra domenica e lunedì un nucleo di aria fredda attraverserà la nostra Penisola e, in alcune zone montuose, oltre i 1700 metri, porterà addirittura la neve. Del resto, una graduale discesa delle temperature di 5, 6° - rispetto alla media stagionale - si è già avvertita, anche in concomitanza con le forti precipitazioni che si sono avute nei giorni scorsi e che hanno messo a dura prova l'agricoltura in molte zone del Settentrione, mentre la calura al Centro sud si è sempre mantenuta, quasi ovunque, su livelli contenuti, tanto che i 33-35° sono stati raggiunti solo sulla Puglia.
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