Roma
Alle tre del pomeriggio da Cannes si diceva sereno. Lo strappo del
Pdl? «Non sono preoccupato, mi sembra una situazione gestibile nella
normalità della vita democratica di un Paese». Arrivato a Roma, per
incontrare il capo dello Stato, dopo oltre due ore di analisi e
ragionamenti sulle posizioni espresse dai partiti che sorreggono il
governo e che venerdì erano saliti al Colle nel corso di un vero e
proprio giro di consultazioni, Mario Monti ha deciso di gettare la
spugna: prima cercherà di far approvare la legge di stabilità e poi
presenterà le sue dimissioni «irrevocabili». E a questo punto è scontato
che si vada al voto ben prima di quel 10 marzo che tutti ipotizzavano
sino a ieri. Continua qui
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