I numeri del sindacato First-Cisl. Il segretario Romani: "un'ecatombe
occupazionale". Per gli istituti un onere da oltre 2 miliardi di euro
MILANO - Circa 17.500
esuberi definiti soltanto nei primi sette mesi dell'anno. È un vero e
proprio bollettino di guerra quello pubblicato dall'ufficio studi di
First Cisl sugli esuberi nel settore bancario. Si tratta di "un'ecatombe
occupazionale", sottolinea il segretario generale, Giulio Romani. Il
costo netto stimato per il sistema bancario è superiore ai 2 miliardi,
escluse le uscite di Intesa Sanpaolo sostenute da 1,2 miliardi del
Governo nell'ambito del salvataggio delle banche venete.
Andando nel dettaglio i numeri più
rilevanti sono quelli riferiti ai gruppi bancari maggiori. Nel
ripercorrere l'anno, a febbraio è stato sottoscritto in UniCredit
l'intesa per le uscite di 3.900 dipendenti aprendo l'utilizzo del Fondo
di solidarietà di settore fino a 54 mesi.
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