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venerdì 16 ottobre 2009

Passeggino sotto treno, ma il bimbo è salvo

In Australia, tragedia sfiorata in una stazione ferroviaria di Melbourne: un bimbo di appena 6 mesi, su un passeggino, è stato travolto da un treno e si è miracolosamente salvato, riportando solo una lieve ferita alla testa.

Una telecamera di sicurezza ha catturato la scioccante scena: una madre attende un treno sotto una pensilina, tenendo fermo il passeggino; per qualche incomprensibile ragione, il passeggino le sfugge e incomincia a muoversi verso i binari proprio mentre sta arrivando il convoglio. L’autista, che in quel momento procedeva a 35 km/h, non riesce a frenare; né la madre fa in tempo a recuperare la carrozzina prima che precipiti sui binari.

Raccapriccianti le immagini della mamma che, davanti alla scena, incomincia a urlare.

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Usa, il giallo del bimbo perso in cielo


Atterra il pallone aerostatico,
ma a bordo non c'è nessuno
DENVER
Il piccolo pallone aerostatico che apparentemente trasportava un bambino di sei anni in Colorado ha toccata terra ma all’interno vi è stato trovato nessuno. Le autorità sono accorse immediatamente nel luogo dell’impatto ma non avendo trovato il bambino ora temono che quest’ultimo possa essere caduto dalla mongolfiera poco dopo che quest’ultima si è sollevata in volo.

I soccorritori stanno cercando in questi minuti al suolo nella contea di Lorimer, dove abita il bambino. I testimoni hanno raccontato di aver visto il ragazzo entrare nel velivolo e slegare gli ormeggi ma il poiché il portellone di ingresso non era bloccato la preoccupazione è che il bimbo possa esserne caduto fuori. Il pallone è stato costruito dal padre del ragazzo che sarebbe un esperto di meteorologia e che l’aveva legato al tetto di casa.

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giovedì 15 ottobre 2009

Debutta Security Essentials, il nuovo antivirus di Microsoft

Dal 29 settembre scorso, gli utenti di Windows XP, Vista e 7 possono scaricare gratuitamente dal sito apposito di Microsoft un programma, chiamato Security Essentials, che oltre alla protezione contro i virus informatici veri e propri offre anche tutela contro altri tipi di minaccia informatica, come i trojan horse, i rootkit e lo spyware.

Security Essentials non fa parte degli aggiornamenti automatici di Windows: non ha data di scadenza o periodi di prova. L'unica limitazione è che il software verifica che il Windows sul quale viene installato abbia una regolare licenza d'uso. Se avete già installato altri prodotti antivirus, Security Essentials può andarvi in conflitto e quindi occorre rimuoverli seguendo le apposite istruzioni fornite da Microsoft.

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Gelo scandinavo e alpino, prima neve a Garmisch e Salisburgo, 20 cm a Sarajevo

-22°C a Pajala, in Svezia. In Svizzera, -16°C alla Jungfraujoch. 69 mm di pioggia a Belgrado, raffiche fino a 230 km/h sulla Bjelasnica. Forti piogge anche in Romania e Ucraina. Prima neve anche sui Tatra. Molto caldo in Turchia nordorientale. Prima neve anche in Minnesota e North Dakota. Parma ora è sul Vietnam.

Continua il gran gelo in Scandinavia. Martedì 13 ottobre, -21,9°C la minima di Pajala, in Svezia, quasi 19°C al di sotto della media delle minime di ottobre. Sempre in Svezia, citiamo queste minime: Parkalompolo -16,9°C, Nikkaluokta -16,1°C, Kvikkjokk -16,0°C, Vilhelmina -15,9°C, Karesuando -15,0°C. Si tratta di temperature 9°/12°C inferiori alle medie del periodo. In Finlandia, Ivalo -16,3°C, Salla -16,2°C, Sodankyla -16,0°C, Muonio -15,9°C, Kevo -14,1°C, Pello -12,1°C, Rovaniemi -9,4°C. Le medie delle minime di ottobre di Sodankyla e Kuusamo sono -3,5° e -2,0°C.

In Norvegia, nel Finnmark, il termometro è sceso martedì a -17,6°C a Karasjok e -13,1°C a Kautokeino.

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mercoledì 14 ottobre 2009

Torino, rapina supermarket e edicole insieme al fidanzato e annota tutto sul suo diario

diario segreto


Tanti piccoli furti, alcuni riusciti altri no. A volte Antonella, 26 anni di , agiva da sola. Altre volte, invece, insieme al suo fidanzato Luca, per lei “baby”. Ad unire questa coppia una storia difficile, fatta di tossicodipendenza e per provare ad uscirne. La particolarità, però, sta nel fatto che la ragazza annotava ogni singolo “colpo” sul , quello che gli adolescenti usano per raccontare i primi baci e i giorni di scuola. Antonella, invece, ci scriveva sopra, giorno per giorno, i risultati delle rapine.

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La vedova Borsellino ai pm "Ecco tutti i sospetti di Paolo"

La vedova Borsellino ai pm "Ecco tutti i sospetti di Paolo"

Paolo Borsellino con la moglie

HA PARLATO come non aveva fatto mai, dopo diciassette anni. Per dire tutto. Il suo interrogatorio è cominciato così: "Avevo paura, non tanto per me ma avevo paura per i miei figli e poi per i miei nipoti. Adesso però so che è arrivato il momento di riferire anche i particolari più piccoli o apparentemente insignificanti". È la vedova che ricorda gli ultimi due giorni di vita di Paolo Borsellino. È la signora Agnese che spiega ai magistrati di Caltanissetta cosa accadde nelle 48 ore precedenti alla strage di via Mariano D'Amelio.

Il verbale di interrogatorio è di poco più di un mese fa, lei da una parte e i procuratori di Caltanissetta Sergio Lari e Domenico Gozzo dall'altra. Lei si è presentata spontaneamente per raccontare "quando Paolo tornò da Roma il 17 di luglio". Il 17 luglio 1992, due giorni prima dell'autobomba. Paolo Borsellino è a Roma per interrogare il boss Gaspare Mutolo, un mafioso della Piana dei Colli che aveva deciso di pentirsi dopo l'uccisione di Giovanni Falcone. È venerdì pomeriggio, Borsellino lascia il boss e gli dà appuntamento per il lunedì successivo.

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lunedì 12 ottobre 2009

Annuncia il suicidio su Facebook poi 15enne si toglie la vita

Da tre giorni il conto alla rovescia
poi l'ultimo messaggio:
"Mamma, papà: non è colpa vostra"
TORRE DEL GRECO
«Meno uno, sto arrivando all'aldilà». Ha deciso di suicidarsi e, avendo 15 anni, ha deciso di farlo lasciando il suo ultimo messaggio in modo tecnologicamente avanzato: con un post su Facebook. Lui, Carlo D’Urzo, si è impiccato l’altra sera in camera sua, in una casa di Torre del Greco, ad appena 15 anni. Ora Facebook risponde, tardi, al suo segnale di solitudine.

Sono tre giorni, riporta il quotidiano Il Mattino, che su Facebook c’è il conto alla rovescia del suo suicidio, che non trova spiegazioni: sotto il corpo senza vita il padre ha trovato la maglietta della Turris, quella degli Scout e un foglio su cui ha lasciato il suo addio a tutti. «Mamma, papà, amici: non è stata colpa vostra».

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Poste Italiane sotto attacco hacker, per ora nulla di grave

“Mr. Hipo & Stutm” sono i due hackers che sabato sera sono riusciti ad intromettersi sul sito delle Poste Italiane e modificarvi l’homepage. Nessuna conseguenza negativa tipo furto di dati o denaro, ma è senza dubbio un’avvisaglia del fatto che non bisogna mai abbassare la guardia e tenere il proprio sito lontano da eventuali bachi. E ci fa riflettere sul fatto che anche quando pensiamo di essere su un sito sicuro, forse non lo siamo abbastanza. Tale attacco segue fra l’altro altri due portati a segno nei confronti però di numerosi account e-mails dei servizi hotmail e gmail ...

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venerdì 9 ottobre 2009

Accattone al cimitero, possedeva 400 auto

Chiedeva l’elemosina davanti ai cimiteri della zona, ma è risultato intestatario di un parco di 400 auto circa. È uno dei tanti risvolti del blitz effettuato l’altra mattina gli agenti di polizia Municipale di Serravalle Scrivia insieme con i carabinieri del comando di Novi Ligure. Un blitz voluto dai vigili urbani per “stanare” un appartamento-covo, usato da una rete di accattonaggio organizzata e capillare. Un alloggio - affollatissimo - punto di riferimento, secondo gli investigatori, per stranieri provenienti dall’Est europeo, romeni in particolare.

A seguito di una segnalazione da parte di alcuni cittadini, le forze dell’ordine hanno eseguito una serie di appostamenti e verifiche attorno alla palazzina di via Palestro. L’altra mattina, all’alba, agenti e militari hanno fatto irruzione nelle stanze dove erano appena entrati quattro uomini, risultati poi cittadini romeni. All’interno dell’abitazione erano già presenti in undici, tra cui tre minori, tutti con passaporto romeno. Adulti e bambini, risultati poi iscritti regolarmente alla scuola del paese, erano accampati su materassi gettati a terra in sole due stanze.

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Doping: Cannavaro positivo

ROMA - Un caso di doping-non doping investe uno dei protagonisti del Mondiale vinto dall'Italia. Anzi, il simbolo per eccellenza di quel trionfo. Fabio Cannavaro, il capitano azzurro che alzò al cielo la Coppa il 9 luglio 2006 a Berlino, poi Pallone d'Oro - e già al centro di una polemica nel 2005 per un video che lo ritraeva mentre si sottoponeva a una flebo di Neoton ai tempi del Parma - ora è stato trovato positivo al doping, da farmaco a base di cortisone, in un controllo effettuato nell'ambito della sua attività con la Juve. Cannavaro è già stato ascoltato a Torino, nella sede del club, assieme al medico bianconero Bartolomeo Goitre, dal capo della Procura antidoping del Coni, Ettore Torri. . La Juve minimizza, precisando: si tratta di un antiallergico iniettato d'urgenza il 29 agosto scorso - alla vigilia della vittoria in trasferta per 3-1 contro la Roma - e regolarmente denunciato per chiedere l'esenzione dal controllo antidoping. L'iniezione fu necessaria per prevenire uno shock anafilattico da puntura di vespa. Alla richiesta successiva del certificato medico da parte del Coni non fu però data risposta.

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giovedì 8 ottobre 2009

A chi rimane in tendopoli portano via i bagni chimici

L'AQUILA - "Il 30 settembre tutte le tendopoli saranno chiuse". Questa la promessa del premier Berlusconi all'inizio del mese scorso. Purtroppo (per chi abita ancora sotto le tende blu) la promessa non è stata mantenuta. All'Aquila ci sono ancora 73 tendopoli (all'inizio erano 171) con 7.270 sfollati. Le case antisismiche e gli altri alloggi non bastano e così altri 15.704 terremotati sono ancora negli alberghi della costa e della montagna. "Ma adesso la Protezione civile ha una gran fretta: oggi abbiamo dovuto chiamare i carabinieri per impedire che ci portassero via i gabinetti". La denuncia arriva da Amelia, la zia di Cristina e Fabiana, ancora accampata a Poggio di Roio. "Quando abbiamo visto il camioncino che portava via i bagni, ci siamo messi in mezzo alla strada. Non possono toglierci tutto, senza trovarci una collocazione". Cristina, con le figlie Asia e Cristal e il marito Diego, ha lasciato la tendopoli di piazza d'Armi già da un mese. Anche i genitori, Rita e Claudio, hanno lasciato la tenda blu per trovare - come la figlia e la sua famiglia - ospitalità in un albergo. "Noi ci siamo arrabbiati - racconta la zia Amelia - perché quando abbiamo chiesto di potere restare in tenda altre due settimane tutti ci hanno rassicurato: "Nessuno vi manderà via, avrete un aiuto fino a quando non avrete trovato un'altra sistemazione". Le due settimane non sono state chieste a caso. Io e il mio compagno abbiamo comprato un container che ci verrà consegnato lunedì. Ci servirà ancora qualche giorno per ottenere l'allacciamento alla corrente elettrica, senza la quale non si può pensare di passare l'inverno. In questa tendopoli eravamo in trecento e siamo rimasti in cinquanta. Quasi tutti sono messi come noi. Hanno bisogno di qualche giorno per trovare un riparo in una casetta, in un container, presso un amico... La nostra è sempre stata una tendopoli molto attiva. Non siamo rimasti qua sei mesi con le mani in mano. Abbiamo organizzato i turni per apparecchiare e sparecchiare in mensa, per pulire le stoviglie, per pulire i gabinetti. Il 30 settembre non siamo andati via perché ci hanno proposto di andare troppo lontano. Noi all'Aquila lavoriamo, abbiamo un figlio che va a scuola. Tanti altri escono al mattino per andare a lavorare, chi ancora un lavoro ce l'ha. E allora ci siamo dati da fare con il container. Nuovo, costerebbe quasi 30 mila euro. Ma noi l'abbiamo comprato usato, a 9.000 euro, facendo un mutuo in banca. In attesa che sia sistemato, vogliamo restare qui".

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Mangia la polpetta del capo, licenziata

Segretaria di 59 anni approfitta del buffet aziendale: cacciata. La vicenda finisce in Tribunale

Aveva fame e così ha mangiato una polpetta di carne e due mezzi panini dal buffet che il capo aveva fatto preparare per un meeting, con il risultato di vedersi licenziata in tronco dopo 34 anni di onorato servizio come segretaria. Il quotidiano «Bild» sbatte in prima pagina con caratteri cubitali la vicenda di Magdalene H., 59 anni, che ha perso il posto per una bagattella del genere. «È mai possibile che un capo sia così senza cuore?», scrive il tabloid tedesco sotto il titolo «Licenziata solo perché ha mangiato la polpetta del capo». La vicenda risale al luglio scorso, ma è finita davanti al tribunale del Lavoro di Dortmund, con l'impiegata che ha chiesto la revoca del suo licenziamento. Magdalene H., segretaria presso il «Bauverband Westfalen», l'Associazione dei costruttori edili della Westfalia, era stata incaricata dal suo capo di preparare un buffet per un meeting al quale dovevano partecipare altri manager. Mentre stava apparecchiando la tavola, la segretaria ha avvertito all'improvviso i morsi della fame ed ha mangiato una polpetta di carne e due mezzi panini. Un collega l'ha notata ed ha riferito la cosa al suo capo, che dopo l'ammissione della segretaria ha immediatamente messo in atto la procedura di licenziamento.

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mercoledì 7 ottobre 2009

Figlio bianco da madre nera: accade a Milano



Madre nera, figlio bianco.
Possibile? A quanto pare si.
La notizia è stata riportata quest'oggi da un quotidiano milanese.
Lei, Lily Chelimo, kenyota, vive a Peschiera, in provincia di Milano, solo da qualche giorno. Lui, il piccolo Hosteyn, nato da poco, ha la carnagione chiarissima, i capelli biondi, ma i tratti somatici di un bambino africano.
L'arcano è svelato dal fatto che la signora Chelimo ha per compagno di vita un uomo svedese.
Una precisazione che comunque non fa tornare i conti. Il gene nero, infatti, secondo scienza vince sempre sul bianco, e da una coppia mista difficilmente può nascere un bambino con la pelle di uno solo dei due genitori.
Pertanto quello del piccolo Hosteyn è un caso rarissimo, un eredità genetica che fa del bambino afro-svedese l'eccezione umana.
Un'eccezione che non è sfuggita agli abitanti di Peschiera.
La famiglia, appena sbarcata nel milanese, è già sulla bocca di tutti, tanto da guadagnarsi anche gli onori della cronaca.

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martedì 6 ottobre 2009

FRANCIA: STUDENTESSA 23ENNE TREVIGIANA VIOLENTATA SUL TRENO

(AGI/AFP) - Draguignan (Francia) , 5 ott. - Una studentessa italiana di 23 anni e' stata violentata domenica mattina dentro la toilette del treno locale che collega Ventimiglia e Marsiglia. Un sospetto e' stato fermato e interrogato, riferiscono fonti giudiziarie locali. La giovane, originaria di Riese Pio, in provincia di Treviso, e' stata abusata ripetutamente da un uomo che poi le ha rubato i soldi e il cellulare.

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lunedì 5 ottobre 2009

Volley, azzurre in cima all'Europa


Bis agli Europei: in finale
travolta l’Olanda (3-0)

ROBERTO CONDIO
INVIATO A LODZ
Più che una finale europea, è stata una lezione di pallavolo. Mai sopra i 20 punti in tre set, l’Olanda che era arrivata in fondo imbattuta come l’Italia. L’ace di Tai Aguero è il sigillo di un 3-0 da urlo e di un torneo favoloso. Chiude il conto l’Extraterrestre che ieri ha firmato meno punti (9) di Gioli (14) e Del Core (11), tanti quanti Barazza e Piccinini. Aggiungete la regìa impeccabile del capitano Lo Bianco e le difese impossibili del libero Cardullo e avrete l’Italvolley campione d’Europa per la seconda volta di fila.

Termina così, con 13 mila polacchi in piedi ad applaudire il tricolore che sale, il digiuno dello sport di squadra azzurro, a secco dal 16 novembre 2007. Anche allora, a Nagoya, l’Inno di Mameli suonò per le pallavoliste, padrone della Coppa del Mondo. Poi, soltanto mazzate. Per tutti, dappertutto. Ci hanno provato calcio, basket, pallanuoto, calcio a 5, il volley degli uomini, baseball e softball, hockey su pista. Nazionali che più di qualcosa avevano vinto, nemmeno tanto tempo fa. Crisi nera, invece. Zero successi in 688 giorni di piazzamenti spesso da record negativo. Con il Coni preoccupatissimo. Ieri a Lodz c’era anche il segretario generale Pagnozzi: ha avuto quel che voleva.

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domenica 4 ottobre 2009

Dissesto idrogeologico

Ormai per milioni di italiani è come una maledizione: basta un semplice temporale estivo per mettere in ginocchio intere province, poche gocce d’acqua mettono in allarme gli abitanti di Sarno o fanno implorare a chi vive lungo il Po che non arrivi l’ennesima alluvione. Un po’ di pioggia, e ricompaiono sui telegiornali immagini di distruzione, di paura, di sofferenza. E’ l’Italia del dissesto idrogeologico, ed è il frutto avvelenato di decenni nei quali il territorio è stato maltrattato sistematicamente: un’emergenza sempre meno eccezionale e sempre più quotidiana.

In Italia sono ben 3.671 i Comuni a rischio idrogeologico, il 45% del totale. Le Regioni più colpite sono la Lombardia (687 comuni a rischio), il Piemonte (651), la Campania (291) e l’Abruzzo (208), mentre in Umbria, Basilicata, Molise, Liguria e Valle d’Aosta è a rischio oltre il 70% dei comuni. Solo negli ultimi 10 anni si sono verificati ben 12.993 eventi idrogeologici "problematici", di cui sei catastrofici, e nell’ultimo trentennio frane e alluvioni hanno provocato oltre 3.500 vittime (più di 9 morti al mese) e almeno 50 miliardi di euro di danni.

Addebitare questo degrado solo agli sbagli del passato sarebbe un grave errore. Ancora oggi si continua a costruire dove non si dovrebbe (tra abusi, abusi condonati e assenza di strumenti di pianificazione), a scavare negli alvei, a deviare i fiumi, a progettare briglie, dighe e invasi, a captare le acque, a costruire ponti con "luce" troppo stretta, a cementificare e impermeabilizzare gli argini (quando è noto che le opere di difesa in massi o di ingegneria naturalistica garantiscono la stessa protezione, assicurando in più l’infiltrazione delle acque in profondità). Il problema è che tutti gli interventi sembrano ancora ostaggio della "lobby del cemento", e che le opere a maggiore compatibilità ambientale costano meno, come insegnano le inchieste della magistratura sulla vicenda delle tangenti per la ricostruzione in Valtellina.

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sabato 3 ottobre 2009

Messina, un inferno di fango Almeno 18 morti, oltre 30 dispersi

E' una tragedia: devastata Giampilieri, già alluvionata nel 2007. Crolla palazzo a Scaletta. Senza casa in 400, zone ancora isolate, strade e ferrovie bloccate. Inchiesta della Procura

MESSINA - La pioggia porta morte e distruzione a Messina. Un fiume di fango e detriti ieri sera ha travolto paesi, abbattuto case, sradicato tratti di ferrovia. Un costone di roccia si è portato via una ventina di abitazioni a Giampilieri, 10 chilometri dal capoluogo. Il bilancio delle vittime parla di 18 morti e di 35 dispersi, anche se si tratta di numeri destinati purtroppo ad aumentare.

La Procura apre un'inchiesta. Molte frazioni sono ancora isolate. I soccorritori usano mezzi di fortuna, le ruspe faticano a raggiungere i centri più danneggiati. "Si scava anche a mani nude", ammette Guido Bertolaso, capo della Protezione civile. E avverte: "C'è il rischio di nuovi smottamenti". Il Consiglio dei ministri ha decretato lo stato di emergenza mentre la procura della Repubblica di Messina ha aperto un'inchiesta nei confronti di ignoti. L'ipotesi di reato è disastro colposo.

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venerdì 2 ottobre 2009

L'Iva sui rifiuti è fuorilegge Rimborsi milionari alle famiglie

I giudici della Consulta hanno stabilito che l'Iva sulla tassa rifiuti è illeggittima. Publiambiente dovrà restituire il dieci per cento degli ultimi quattro anni alle famiglie. Ecco come ottenere il rimborso

Pistoia, 25 settembre 2009 - Se d’ora in avanti le bollette dei rifiuti saranno più basse, sarà tutto merito dei supremi Tribunali. Per ottenere la restituzione del maltolto sarà forse necessario attendere ancora qualche tempo, ma con una sentenza che rischia di avere effetti dirompenti, i giudici della Consulta hanno intanto stabilito che, al contrario di quanto avvenuto fino ad oggi, non sarà più possibile applicare l’Iva del 10% sulla Tia.

La ragione è presto detta: non è possibile ricavare una tassa (l’Iva) da un’altra tassa (la Tia). La conseguenza pure: soltanto a Pistoia, famiglie e proprietari di attività risparmieranno ogni anno un totale di circa un milione e 200 mila euro. Cifre non di poco conto, quelle calcolate dalla stessa Publiambiente, a cui vanno poi aggiunti gli arretrati che già diverse associazioni di categoria e di consumatori si preparano a richiedere alle società di gestione dei rifiuti. Alcune parlano di rimborsi per gli ultimi quattro anni, altre addirittura per gli ultimi dieci, ma che i contribuenti possano ora vantare un credito verso i gestori del servizio, è ormai cosa praticamente indubbia.

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giovedì 1 ottobre 2009

Garlasco, spunta l'orma di una donna

Svolta nel giallo dalla superperizia

Svolta a Garlasco. Nella villetta dove è stata uccisa Chiara Poggi c'era l'orma di una scarpa da donna. Probabilmente la suola appartiene all'omicida o a una sua complice. Lo rivela Libero, citando la relazione del perito nominato dal giudice chiamato a decidere se Alberto Stasi è colpevole o innocente. La traccia, lunga 24-26 cm, corrisponderebbe a un numero di piede 36-37 e avrebbe forma e dimensioni di una scarpa da donna.

La superperizia verrà depositata in tribunale il 14 ottobre, infittendo il giallo sull'omicidio di Chiara. Secondo la relazione, infatti, l'assassino non era solo. Sulla scena del delitto è stata rinvenuta anche l'orma di una scarpa presumibilmente femminile.

Le tracce individuate sul luogo del delitto sono di due tipologie. Alcune, di identica foggia, sono state trovate di fronte al tappeto del bagno. Altre, definite "parziali", sono state invece rintracciate al piano terreno, in cima alla scala che conduce alla cantina, dove è stato trovato il corpo di Chiara.

Una di queste impronte, stando alla superperizia, sembrerebbe corrispondere per forma e dimensioni alla scarpa di una donna. Di sicuro, ha precisato l'esperto nominato dal giudice, non appartiene ad Alberto Stasi. Si tratta di una novità nel quadro investigativo che pone nuovi interrogativi. Chi ha ucciso Chiara Poggi? Se le orme trovate nella villetta non appartengono ad Alberto, allora a chi appartengono? Perché in due anni di indagini non sono state rilevate e analizzate dai consulenti della procura?

Nell'autopsia effettuata sul corpo di Chiara risulta inoltre che sulla coscia sinistra della vittima sono presenti echimosi da calpestamento (tacco e punta). Le Lacoste calzate da Stasi di sicuro non hanno né tacco né punta. E dunque ricompare l'ipotesi di una scarpa da donna.

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mercoledì 30 settembre 2009

Morti quaranta operai nella fabbrica tessile La nube tossica dei coloranti covava il cancro

Morti quaranta operai nella fabbrica tessile La nube tossica dei coloranti covava il cancro

La Marlane di Praia

di CARLO CIAVONI e ANNA MARIA DE LUCA
PAOLA -
Ne sono morti quaranta di cancro. Altri sessanta hanno lo stesso male e sono ancora vivi. Erano tutti operai, colleghi, per anni fianco a fianco nell'azienda tessile Marlane, in provincia di Cosenza, a Praia a Mare. La Procura di Paola ha concluso le indagini, durate anni, e ha ipotizzato i reati di omicidio colposo dei dipendenti, la cui morte è stata attribuita alle condizioni di lavoro, e inquinamento ambientale.
Sono stati anni difficili per i parenti delle vittime, difficili per gli ex operai che dopo anni di lavoro in fabbrica combattono contro tumori che hanno colpito la vescica, o i polmoni, l'utero o la mammella. Le fasi delle indagini sono, per il momento, concluse, si attende ora la decisione di rinvio a giudizio di una decina di indagati.
Ci sono voluti anni e anni di indagini, prima lungo un doppio percorso, poi riportate in un unico fascicolo, per dimostrare la connessione tra i decessi e l'uso di alcune sostanze usate nella fabbrica di coloranti azoici, che contengono "ammine aromatiche", indicate da una ampia letteratura scientifica come responsabili delle insorgenze tumorali.

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lunedì 28 settembre 2009

Svizzera: fermato Roman Polanski


Le autorità svizzere hanno eseguito il mandato di cattura statunitense del 1978. Stupore in Francia

ZURIGO (SVIZZERA) - Il regista polacco Roman Polanski si trova in stato di fermo in Svizzera. E’ stato fermato sabato (ma la notizia si è appresa solo oggi) quando ha messo piede sul territorio elvetico sulla base di un mandato d’arresto spiccato dagli Stati Uniti nel 1978, hanno annunciato gli organizzatori del Zurich Film Festival, che sta promuovendo una retrospettiva dedicata al cineasta di origini polacche. Polanski, che doveva ricevere un premio alla carriera al festival, vive in esilio in Europa da 30 anni. E’ fuggito dagli Stati Uniti, dove è accusato di avere avuto delle relazioni sessuali con una minorenne. Polanski è «in detenzione provvisoria in attesa di estradizione». Lo riferisce un portavoce del ministero della giustizia svizzero precisando che il regista può presentare un appello sulla decisione.

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venerdì 25 settembre 2009

Claudia Mori furiosa "Questa tv offende le donne"

ROMA - Claudia Mori è arrabbiata. Anzi no, arrabbiata non è la parola giusta, perché la signora, nei panni di giudice di X Factor, mantiene una calma olimpica ma non rinuncia a protestare contro la tv "maleducata, becera, trash" e i suoi odiosi meccanismi. Cosa è accaduto? Martedì sera, in un "siparietto" del talent show di RaiDue, gli autori hanno pensato di mettere a confronto un'immagine di Claudia Mori degli anni Ottanta con un fermo fotogramma, non ben riuscito, di una puntata precedente: due immagini a confronto per mettere alla berlina la neo conduttrice televisiva. In trasmissione la Mori minaccia di andarsene. Qualcuno dice che sia intervenuto anche Adriano Celentano per convincerla a restare. "È stato un agguato maschilista", accusa oggi la Mori.

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giovedì 24 settembre 2009

Un vaccino riduce i pericoli dell'Aids

L'annuncio di un gruppo di ricercatori: il rischio infezione diminuisce del 32%

Svolta nella lotta contro l’Aids: per la prima volta in un quarto di secolo di lotta aL micidiale virus, è stato messo a punto un vaccino che ha ridotto di quasi un terzo il rischio di contagio da HIV. La ricerca, descritta come la più ampia mai realizzata per un vaccino contro l’Aids (i test sono stati condotti su 16.000 volontari), è stata realizzata dal ministero della Salute thailandese, l’esercito statunitense e l’Istituto statunitense per le Allergie e Malattie contagiose (NIAID, nell’acronimo in inglese), insieme alle due aziende che hanno il brevetto del prodotto (battezzato per il momento RV 144), la Sanofi-Aventis e la Global Solutions for Infectious Diseases. «È la prima dimostrazione che un vaccino contro l’HIV può proteggere contro l’infezione», ha detto il colonnello Jerome Kim,
nel corso della conferenza stampa a Bangkok in cui è stato dato l’annuncio. «È un passo avanti davvero importante e ci dà la speranza che riusciremo a realizzare un vaccino davvero efficace nel futuro».

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mercoledì 23 settembre 2009

L’Ue boccia le banche italiane: «In Europa sono le più care»

Care, carissime banche. Non è un complimento quello che la Commissione europea rivolge agli istituti di credito italiani, accusati di praticare i prezzi più alti di tutto il Vecchio continente sui conti correnti. La tirata d’orecchie di Bruxelles è collettiva, con un capo di imputazione comune a tutti i 27 Paesi dell’Unione che riguarda la scarsa trasparenza nei confronti della clientela, ma certo i 253 euro annui chiesti in media per un deposito nella nostra penisola rischiano di creare crisi d’invidia nei confronti della Bulgaria, dove è possibile cavarsela con appena 27 euro. La media europea, pari a 110 euro, è ovviamente più bassa ed è vicina ai 100 euro di cui parla il numero uno dei banchieri italiani, Corrado Faissola, per replicare ai dati Ue: «Non solo il costo di questo servizio - aggiunge - è già inferiore ai 10 euro al mese, ma negli ultimi cinque anni ha visto anche una riduzione media di oltre il 27%». Secondo Faissola, inoltre, il rapporto si basa su «modalità di confronto e cifre errate, perché calcolate includendo servizi, come quelli di finanziamento che esulano dal conto e commissioni ormai superate».

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domenica 20 settembre 2009

Diciotto tentativi inutili: rinviata l'esecuzione


NEW YORK - Sdraiato sul lettino dei condannati, Romel Broom si era rassegnato a morire per un reato commesso 25 anni fa: lo stupro e l'uccisione di una ragazzina. Il macabro rituale della giustizia capitale era ormai alle battute finali. Broom aveva già consumato l'ultimo pasto, salutato i parenti e aspettava che gli infermieri gli infilassero un ago nelle vene e che il boia del carcere di Lucasville, in Ohio, iniettasse il veleno. Ma lunedì scorso qualcosa non ha funzionato.

Per quasi due ore gli infermieri hanno cercato di trovare una vena idonea, senza però riuscirci a dispetto di diciotto tentativi consecutivi, prima in un braccio poi nell'altro. Anche il condannato, nonostante il dolore e le lacrime (perché l'ago ha toccato anche le ossa), si è dato da fare per aiutarli: spostandosi, strofinandosi il braccio, cambiando posizione. Tutto invano. Alla fine l'esecuzione è stata rinviata a martedì prossimo dal governatore dello stato, Ted Strickland, ma intanto il caso del Ohio è diventato un nuovo terreno di battaglia per gli oppositori della pena di morte.

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