domenica 20 settembre 2009
Diciotto tentativi inutili: rinviata l'esecuzione
NEW YORK - Sdraiato sul lettino dei condannati, Romel Broom si era rassegnato a morire per un reato commesso 25 anni fa: lo stupro e l'uccisione di una ragazzina. Il macabro rituale della giustizia capitale era ormai alle battute finali. Broom aveva già consumato l'ultimo pasto, salutato i parenti e aspettava che gli infermieri gli infilassero un ago nelle vene e che il boia del carcere di Lucasville, in Ohio, iniettasse il veleno. Ma lunedì scorso qualcosa non ha funzionato.
Per quasi due ore gli infermieri hanno cercato di trovare una vena idonea, senza però riuscirci a dispetto di diciotto tentativi consecutivi, prima in un braccio poi nell'altro. Anche il condannato, nonostante il dolore e le lacrime (perché l'ago ha toccato anche le ossa), si è dato da fare per aiutarli: spostandosi, strofinandosi il braccio, cambiando posizione. Tutto invano. Alla fine l'esecuzione è stata rinviata a martedì prossimo dal governatore dello stato, Ted Strickland, ma intanto il caso del Ohio è diventato un nuovo terreno di battaglia per gli oppositori della pena di morte.
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