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domenica 7 novembre 2010

Se questo è un limone: gli agrumi orribili di Terzigno in laboratorio


L’allarme degli oncologi: i medici di base organizzano
un registro tumori autonomo. Maxidenuncia in Procura



Il limone raccolto in un giardino di Terzigno
Il limone raccolto in un giardino di Terzigno
NAPOLI - Gli alberi vesuviani stanno regalando una frutta così deforme che nemmeno Francis Bacon avrebbe potuto fare di meglio, alchimie della terra intrisa di veleni – si teme – che scompongono le regole di madre Natura fino a ridisegnare volumi e geometrie dei suoi prodotti, cresciuti come ammorbati o addirittura irriconoscibili. «Se questo è un limone..», dice, sconsolata, una avvocatessa dei comitati antidiscarica di Terzigno, Maria Rosaria Esposito, pubblicando sul web le foto di un qualcosa che somiglia vagamente al frutto, colto a due passi di casa, dall’albero del giardino di sua madre. Il limone fa il paio con le mele col morbillo o le pere raggrumate come da un virus, tenacemente mostrate da un anziano contadino di Terzigno ad ogni telecamera incontrata sul suo cammino. Ma in particolare è questo limone che a guardarlo fa pensare che proprio non riusciva a crescere come si deve, ci riesce magari il granone accanto alle discariche di Giugliano, ma questo frutto è venuto su dilaniato o con un suo equilibrio orribile come le capre di Acerra deformate dalla diossina, come quei piccoli vietnamiti bombardati con armi pure contenti diossine quarant’anni fa,e fa pensare a Chernobyl, alle deformità provocate dalla radioattività.

Frutta deforme e allarme degli oncologi a Terzigno

Allarme nelle zone dell'emergenza rifiuti e delle discariche. I medici di base di Boscoreale, Trecase e Boscotrecase pensano a monitorare le patologie in aumento dei propri pazienti e raccogliere i dati in una relazione, per attestare cosa sta accadendo alle persone, costrette a vivere accanto ad una discarica. Intanto si moltiplicano i fenomeni di frutti deformi.


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Ruby, il pm a caccia delle "deluse" Sesso in cambio di programmi in tv


Lo sfruttamento della prostituzione: il magistrato indaga sul "sistema delle cene". L'inchiesta romana continua a occuparsi anche della telefonata di Berlusconi alla Questura di Milano

di PIERO COLAPRICO
MILANO - Come dice Monica Bellucci, "quello dell'escort di palazzo è un tema vecchio come il mondo". Ma l'inchiesta milanese che ha coinvolto la neo-maggiorenne Ruby, scappata di casa giovanissima e invitata alle feste del premier ad Arcore, non punta ai comportamenti, ma ai reati contemporanei. Punta cioè al "sistema" che porta a vari clienti, tra i quali Silvio Berlusconi è il più famoso e generoso, cubiste, ballerine, ragazze dei calendari e piccole star del piccolo schermo.

Quel sistema, per come si va configurando grazie a testimonianze e accertamenti vari, è "sfruttamento della prostituzione". Cioè, ci sono i clienti che pagano per avere la compagnia, e non è reato. Ci sono le ragazze (parti lese o testimoni). E c'è chi manovra, o aiuta a manovrare: e questo è il reato. 

Rabbia imprenditori: 'Aiuti, o niente tasse' In arrivo venti e mareggiate, è allarme


Sopralluogo di Bertolaso nel Padovano: "Impegno totale da parte del governo". Ma nel Vicentino le proteste sono ancora più forti: "Sostegno immediato e adeguato, alle imprese e ai cittadini". Zaia nominato commissario per l'emergenza


PADOVA - "Lo stato c'è", ha assicurato Bertolaso, il capo della protezione civile, incontrando a Padova i sindaci e le autorità coinvolte nella gestione dell'emergenza dovuta all'esondazione del Bacchiglione e del Frassine nel Padovano. "Mi sembra che non ci siano le condizioni per parlare di uno Stato assente: innanzitutto perchè lo Stato è rappresentato dai comuni, dalla provincie dalla Regione e dal Governo nazionale. Si tratta di fare un lavoro condiviso, razionale, di evitare lo scaricabarile", ha sottolineato Bertolaso. Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, assumerà il ruolo di Commissario per quantificare i danni del maltempo nella Regione.

Brasile, la voragine inghiotte il porto

Un'enorme cratere nel terreno nei pressi del porto di Chibatão ha causato, lo scorso 17 ottobre, una frana che ha devastato l'area, facendo finire in mare auto e container. Le immagini, riprese da una telecamera di sicurezza del porto, sono state diffuse solo all'inizio di novembre. La voragine si è aperta durante i lavori di ampliamento del porto, causando due vittime


Il video

Fini detta le condizioni a Berlusconi "Si dimetta, inutile andare avanti"


Il presidente della Camera scrive il percorso: "Vada al Colle poi riscriviamo programma ed alleanze. Altrimenti Ronchi, Urso, Menia e Bonfiglio non resteranno un minuto di più al governo". Attacchi al Pdl, "il partito più arretrato d'Europa" e all'esecutivo: "Non del fare ma del fare finta che tutto va bene"


BASTIA UMBRA (Perugia) - "Berlusconi si dimetta, salga al Colle e apra crisi. Senza questo colpo d'ala la nostra delegazione non rimarrà un'ora in più al governo". Un ultimatum chiarissimo che chiude un discorso di inusitata durezza contro il premier, il Pdl e l'alleanza di governo, un governo che, secondo il presidente della Camera "non è quello del fare ma quello del fare finta che tutto va bene".

Palermo, il boss parla dal blog "Il 41 bis, un regime odioso"

Nino Mandalà, presunto reggente del mandamento di Villabate, sul suo diario online critica la misura restrittiva: "Voglio dare voce agli uomini murati, istupiditi da consuetudini che si ripetono per anni sempre uguali"

 

 PALERMO - Il 41 bis? "Un regime odioso". Di più, "crudele". Parola di boss che dal suo blog condanna il carcere duro. E' Nino Mandalà, condannato in primo grado a otto anni per mafia. Il presunto reggente del mandamento di Villabate, libero dal settembre 2009, quando ha anche deciso di aprire questa finestra su internet con l'obiettivo dichiarato di fare luce sulle condizioni di vita nelle carceri e di dare voce agli "uomini murati", afferma di parlare a ragion veduta a proposito di 41 bis. 

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Francesca e Flavia ok Italia ad un passo dal trionfo

Le azzurre in vantaggio sugli Stati Uniti nella finale di Fed Cup per 2-0 dopo la prima giornata: la campionessa milanese ha battuto nel primo singolare la 18enne Vandeweghe per 6-2 6-4, la Pennetta l'ha imitata con la Mattek-Sands per 7-6 6-2

dall'inviato PAOLO ROSSI

SAN DIEGO (Stati Uniti) -  Le celebrazioni sono lì, a portata di mano. E non si vede chi, e come, possa impedire all'Italia di conquistare la terza Fed Cup della storia, la seconda consecutiva. Ma stiamo parlando dell'immediato futuro, quello di stanotte.
Facciamo invece un passo indietro, per apprendere come l'Italia stia conducendo 2-0 sugli Stati Uniti d'America e cosa sia successo nella prima giornata della finale 2010. Alle 21.15 ora italiana Francesca Schiavone inizia il suo match contro Coco Vanderweghe, dando il via alla contesa. L'americana, esordiente (19 anni tra un mese), comincia con due aces e conforta le speranze di Mary Joe Fernandez, capitano che ha rischiato molto scegliendo di schierarla come singolarista.  


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sabato 6 novembre 2010

Dice messa per 20 anni:non è prete

Scoperto falso sacerdote nel Veronese

Falso prete smascherato a Fane, piccola località veronese arrampicata sulle colline di Negrar. Per vent'anni ha celebrato messe e confessato, ma "padre Tommaso" non era sacerdote. Ogni estate veniva a dare una mano ai parroci del luogo, l'ultimo dei quali in ordine di tempo - don Adrian Cristinel Bulai, giovane sacerdote di origini romene - ha rivelato l'amara verità, dopo la messa, agli sbigottiti fedeli.
prete
"Padre Tommaso" ha ingannato tutti. Il falso prete è stato smascherato per caso quando è andato all'ospedale di Negrar per alcuni accertamenti e il giovane parroco romeno ha tentato di mettersi in contatto con i superiori di "padre Tommaso". Il castello di bugie è caduto. Si è scoperto che il vero nome del finto sacerdote sarebbe Italo G., 84 anni, residente a Perugia, dove pare che fino al 2009 comparisse nelle liste dei "bisognosi" di un contributo assistenziale. 

Sospende chemio, muore dopo parto

R. Emilia, madre salva vita del piccolo

Ha deciso di sospendere la chemioterapia pur di portare a termine la gravidanza. Così è morta una 39enne di origine polacca giunta dieci anni in provincia di Reggio Emilia per lavorare come badante. Dopo la nascita del piccolo, la donna ha ripreso la terapia ma ormai il male era progredito. Malgorzata Burakowska ha lasciato il marito italiano, 66 anni operaio in pensione, il primo figlio avuto in Polonia e il piccolo Gabriele.

''Di fronte all'alternativa mia moglie non ha avuto dubbi: ha immediatamente sospeso ogni cura chemioterapica pensando al figlio che doveva nascere'', ha detto il marito Adelmo Stefanelli. Sospendendo le cure, ha spiegato l'uomo, la malattia ha proseguito il decorso. La vicenda è stata raccontata da il Resto del Carlino.

Ricoverato per ecstasy, morto 17enne

Milano, l'abuso di droga al Leoncavallo

Non ce l'ha fatta il 17enne ricoverato a Milano dal 31 ottobre in seguito ad un abuso di ecstasy e cannabis alcentro sociale Leoncavallo. Il giovane, di Lucca, è morto all'ospedale Niguarda. Era stato colpito da epatite fulminante. La notizia del decesso è stata data dallo stesso ospedale. La famiglia del ragazzo ha dato l'assenso alla donazione degli organi. Ma gli potrà essere espiantato solo il cuore.

Solo il cuore è espiantabileTuttavia l'unico organo che sarà possibile espiantare al ragazzo è il cuore: lo confermano i medici che lo hanno avuto in cura. Il 17enne era stato ricoverato con un' epatite fulminante, e successivamente le sue condizioni hanno aggravato la funzionalità anche di molti altri organi. L'unico in condizione di essere espiantato, ribadiscono gli esperti, è il muscolo cardiaco.

WI-FI LIBERO ANCHE IN ITALIA


Cronaca 

Approvato il nuovo pacchetto sicurezza messo a punto dal ministro dell'Interno, Roberto Maroni. Tra le misure anche  la liberalizzazione delle connessioni internet grazie al Wi Fi, limitata dal decreto Pisanu sulla scia delallotat al terrorismo. Favorevole il senatore Pd Ignazio Marino



Approvato il nuovo pacchetto sicurezza messo a punto dal ministro dell'Interno, Roberto Maroni. Composto da un decreto legge e da un disegno di legge, il provvedimento che ha avuto il via libera dal Consiglio dei ministri prevede misure per la lotta alla criminalità organizzata, la possibilità di espellere cittadini comunitari. Nel pacchetto anche  laliberalizzazione delle connessioni internet

Morto Seifert, il boia di Bolzano Ultimo nazista arrestato in Italia


Il decesso nel carcere di Santa Maria Capua Vetere per le conseguenze di una caduta. Rifugiatosi in Canada dopo la guerra, l'ex Ss era stato condannato all'ergastolo nel 2000 per le atrocità contro i prigionieri. Aveva 86 annidi ALBERTO CUSTODERO
E' MORTO questa notte nel carcere di Santa Maria Capua Vetere Misha Seifert, ex Ss tristemente noto come il boia di Bolzano. Seifert, 86 anni, si era rifugiato in Canada dopo la fine della Seconda Guerra mondiale. Condannato all'ergastolo nel 2000, era stato estradato due anni fa. Il vecchio nazista sarebbe morto per i postumi di una caduta avvenuta alcuni giorni fa. La notizia del decesso è stata confermata da Pier Paolo Rivello, presidente del tribunale militare di sorveglianza di Roma.
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Crolla l'armeria dei Gladiatori Così si sbriciolano gli scavi


Il cedimento nell'area archeologica di via dell'Abbondanza. Se ne sono accorti i custodi. Transennata l'area: i turisti dirottati su altri percorsi. Da accertare le cause e l'entità dei danni

dall'inviato STELLA CERVASIO
Una piramide di pietre e qualche gancio del vecchio solaio in cemento armato. Intorno, pezzi di muro in mattonici rossi. E' ciò che resta della 'schola armaturarum' crollata oggi all'alba. Ad accorgersi del cedimento, avvenuto intorno alle 6, sono stati i custodi arrivati al lavoro verso le ore 7.30. Intorno all'edificio, il terrapieno dove sono da tempo rimasti interrotti gli scavi. E dove l'acqua si è raccolta nei mesi scorsi, premendo alle spalle della costruzione, fino al crollo. 


IL CROLLO - IL FOTOCONFRONTO

Alluvione Veneto, l'appello di Zaia "Siamo in ginocchio, serve l'aiuto di tutti"


La richiesta d'aiuto del governatore. Bilancio tragico dopo l'alluvione dei giorni scorsi. Oltre 3000 sfollati, 121 i Comuni coinvolti, più di 500 mila le persone colpite. Devastate la zone agricole, annegati 150 mila animali d'allevamento. Il governo dichiara lo stato d'emergenza. La Regione apre un conto corrente per le donazioni. Ed è di nuovo allarme maltempo




ROMA - Il Veneto "è in ginocchio, e ha bisogno dell'aiuto di tutti". Con queste parole il governatore Luca Zaia lancia l'ennesimo appello a cinque giorni dall'alluvione che ha colpito il Nordest e in particolare la regione da lui governata. Zaia spiega di avere già ricevuto alcune risposte positive dalle banche "in termini di elargizioni di fondi, di contribuzioni speciali, di moratorie sulle rate dei mutui delle prime case", ma quello che lui lancia "è un grido di aiuto che non è rivolto solo al governo, a cui chiediamo un miliardo di euro, ma a tutti i cittadini volenterosi che magari ricordano un qualche aiuto avuto dal Veneto in tutti questi anni". Intanto, per domenica si prevedono nuove precipitazioni e torna l'allarme per il rischio idrogeologico e idraulico. 
GUARDA IL VIDEO 1

Assassina per gelosia, il delitto da fiction della Signora Beautiful

Torino, uccise la moglie dell'ex amante: arrestata con due complici

pierangelo sapegno
torino

Nella foto la donna fermata per l'omicidio, Maria Teresa Crivellari, 53 anni (a sinistra), e la vittima, Marina Patriti, 44 anni (a destra)
Nella provincia avvolta dalla bruma come in un vecchio film noir francese, la donna cattiva ha sognato fino alla fine qualche eroina di Beautiful. Non sarà bello, ma è così. L’hanno arrestata ieri, con due ragazzotti del bar sotto casa, invischiati dentro a chissà quale promessa per uccidere la rivale d’amore. E poi nascondere il cadavere in qualche boscaglia affogata nella foschia. Aveva architettato un piano complicato per far credere a una fuga di passione. La vittima - moglie del suo amante - è una donna minuta, dal sorriso timido. Lei, invece, è bionda e vistosa. Tutt’attorno c’è questo piccolo mondo di violenza normale, sempre uguale, da Avetrana a Bruino, come scopriamo ogni volta che conosciamo l’Italia del delitto.

L'agonia del berlusconismo

Repubblica Domani 

Il giornale che leggerete

La riunione di redazione del mattino: come nasce il giornale che leggerete. Gli interventi dei responsabili dei settori, i fatti del giorno, gli inviati. Le nostre telecamere dentro Repubblica 

Il video

Il dono di Violet: 11 milioni a chi l'ha curata

In Canada, Allen e Violet Large hanno vinto alla lotteria 11,2 milioni di dollari e ne hanno donato il 98%. La decisione è stata presa da Violet che è malata di cancro da tempo e, d'accordo con il marito, ha scelto di regalare quasi l'intera somma alle strutture dalle quali è stata seguita e curata in questi anni, nel corpo e nello spirito: chiese, caserme dei pompieri, stazioni della croce rossa, ospedali e, in previsione, cimiteri. Violet, 75 anni, premiata dalla sorte nell'estrazione del 14 luglio, ha spiegato di aver tenuto e messo da parte solo il 2% della vincita per le esigenze familiari in vista di eventuali tempi di crisi

Fonte

Michele Misseri sotto torchio "E' stata Sabrina a ucciderla"

Lo zio della vittima interrogato per oltre cinque ore a Taranto. Dichiarazioni secretate ma, secondo indiscrezioni, avrebbe addossato la responsabilità dell'omicidio alla figlia. Il proprio ruolo nella vicenda sarebbe, secondo le sue parole, limitato all'occultamento del cadavere. Al termine dell'interrogatorio il suo avvocato aveva detto: "Rivelazioni clamorose"

di MARIO DILIBERTO


 
TARANTO - A uccidere Sarah sarebbe stata Sabrina. E il ruolo di Michele Misseri, zio della vittima, sarebbe limitato all'occultamento del cadavere. Queste, probabilmente, le "clamorose rivelazioni" alle quali il legale dell'uomo aveva accennato al termine di un lungo interrogatorio - oltre cinque ore - al quale Misseri è stato sottoposto nel carcere di Taranto. Nessuna parola all'uscita dall'istituto penitenziario ma, di lì a breve, le prime indiscrezioni. Secondo le quali l'uomo avrebbe addossato la responsabilità dell'omicidio alla figlia, circoscrivendo il proprio ruolo alla seconda fase: lui avrebbe bruciato gli abiti e nascosto il cadavere nel pozzo nelle campagne di Avetrana.


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venerdì 5 novembre 2010

Conferenza famiglia, Giovanardi prende il posto di Berlusconi

ROMA (Reuters) - Dopo le polemiche dei giorni scorsi sulle frequentazioni femminili di Silvio Berlusconi, giunge oggi la notizia che ad aprire la seconda Conferenza nazionale della famiglia non sarà il premier ma il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Carlo Giovanardi.
Lo dice un comunicato diffuso da Palazzo Chigi in cui si spiega che il consiglio dei ministri ha dato mandato a Giovanardi - che ha la delega alle Politiche per la famiglia - "di aprire, a nome del governo, i lavori della Conferenza, augurando buon lavoro a tutti i partecipanti", lunedì prossimo nei primi dei tre giorni delle assise.
Nei giorni scorsi diverse associazioni avevano espresso "imbarazzo" - come nel caso del Forum delle Associazioni familiari - o anche giudizio negativo sulla prevista presenza di Berlusconi alla Conferenza, dopo il caso Ruby, la giovane marocchina che ha riferito ai magistrati di aver frequentato Berlusconi quand'era ancora minorenne e di essere stata aiutata dal premier dopo essere stata fermata dalla polizia per furto a Milano.

Veronesi: "Mi dimetto da senatore"

"Orgoglioso di fiducia istituzionale"

"Ho già detto che non posso restare in tutti e due i ruoli, quindi mi dimetterò da senatore del Pd". Lo ha affermatol'oncologo Umberto Veronesi, neo presidente dell'Agenzia per la sicurezza sul nucleare, a margine della cerimonia per la 'Giornata per la ricerca sul cancro' al Quirinale. Veronesi non si sbilancia sui tempi: "Ho appena avuto la notizia, datemi il tempo". "Sono orgoglioso della fiducia delle istituzioni nei miei confronti", ha aggiunto l'oncologo.
Veronesi: "Mi dimetto da senatore"
"Mi impegnerò con tutte le mie forze - afferma a margine della cerimonia al Quirinale - perché io sono convinto che l'Italia debba riprendere questa sua avventura. Se fossi contro il nucleare non avrei mai accettato di portare avanti un'impresa così difficile, complessa, ma soprattutto utile al Paese", aggiunge rispondendo alle domande sulle polemiche seguite alla sua nomina, che vorrebbero l'essere fan del nucleare in contrasto con il ruolo di controllore di Veronesi.

La presidenza dell'Agenzia per la sicurezza sul nucleare non contrasta, secondo l'oncologo, con la lotta ai tumori. "Il lavoro e l'impegno nella lotta al cancro - sottolinea Veronesi - continuano, quella è la mia vita vera. Le due cose non sono molto lontane, anche in questo caso si tratta di difendere la vita, perché l'agenzia è per la sicurezza del nucleare, e difendere i cittadini da ogni possibile rischio, anche se remoto".

Sessambulo, non vuole più dormire per paura di aggredire sessualmente qualcuno

Un uomo accusato di violenza sessuale nei confronti di una donna durante il sonno è ora terrorizzato dal sonno per paura che possa aggredire nuovamente qualcuno mentre dorme.Darren Greenwood, proveniente da Bethnal Green vicino Londra, è stato assolto dalla corte solo qualche giorno fa, dopo che i suoi avvocati difensori sono riusciti a covincere i giudici del fatto che la violenzanacque da una rara condizione medica chiamata Sessomnia.
Tale condizione fa in modo che il 33enne non ha controllo delle proprie azioni violente durante il sonnoed è per questo che all’epoca terrorizzò la sua ragazza mentre emtrambi dormivano.
“Ultimamente sono terrorizzato dall’andare a letto perchè ho paura che possa accadere qualcosa. Maormai ho imparato a convivere con la mia condizione. Conosco i sintomi e ormai so come comportarmi per nasconderli e fare in modo che quel che è successo non accada più.”
Padre di una bambina, Darren dichiara che il suo pensiero fisso va alla sua vittima 21enne. “Mi scuso con lei. Capisco che cosa possa aver provato. Mi sento male per lei” – ha dichiarato – “Avevamo dormito insieme ma ci eravamo appena conosciuti.”
Il giudice ha deciso che la colpa dell’accaduto non può essere addossata ad una persona malata e dunque ha deciso di liberarlo.


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Incendio al Bambino Gesù Salvi dieci bimbi, lievemente intossicati

E' scoppiato nel primo pomeriggio nel reparto rianimazione, che è stato evacuato per l'emergenza. Non risultano feriti e le fiamme sono state domate

Hanno respirato il fumo ma sono stati messi in salvo i dieci bambini in cura al reparto di rianimazione, al terzo piano dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, dove intorno alle 15.30 è divampato un incendio, ormai sotto controllo. I bimbi, lievemente intossicati, sono stati trasferiti in altre strutture sanitarie con le ambulanze.

L'incendio ha interessato solo il reparto. I primi soccorsi sono giunti dai medici e dal personale di vigilanza dell'ospedale: con gli estintori hanno tentato di spegnere le fiamme. In un primo momento i bimbi sono stati spostati nelle sale operatorie, dotate delle attrezzature mediche necessarie all'assistenza dei pazienti. Le incubatrici sono state spostate a mano dagli stessi medici.


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Carabiniere uccide una figlia e ferisce l'altra all'origine una lite a causa di Facebook

L'uomo si è poi suicidato con la stessa arma, la pistola d'ordinanza. La ragazza morta aveva 13 anni. La sorella quindicenne è ricoverata in gravi condizioni con lesioni al torace e a una gamba


SUBIACO (Roma) - Dramma familiare per una lite su Facebook. Un maresciallo dei carabinieri ha prima ucciso la figlia di 13 anni, poi ha ferito gravemente la figlia più grande, di 15, e infine si è tolto la vita puntando contro di sé la stessa arma, la sua pistola di ordinanza. La tragedia è avvenuta un appartamento di via XX Settembre a Subiaco, in provincia di Roma, intorno alle 18.30. La sorella minore è stata colpita al capo ed è morta sul colpo. Immediati i soccorsi per la 15enne, che è ricoverata in gravi condizioni in ospedale con ferite al torace e a una gamba. 

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Cuba, precipita aereo passeggeri Un italiano tra le 68 vittime

Il volo Aerocaribbean era partito da Santiago diretto all'Avana. I piloti avevano comunicato un'emergenza, poi lo schianto. A bordo c'erano 28 stranieri

 

L'AVANA - Un italiano è morto nello schianto di un aereo di linea cubano in volo fra Santiago de Cuba (sudest) e la capitale L'Avana. A bordo c'erano 68 persone, 28 delle quali straniere. Lo ha annunciato la tv cubana, citando le autorità. L'aereo era della compagnia Aerocaribbean.

Secondo l'Istituto dell'aeronautica civile, il velivolo "ha riferito di una situazione di emergenza, perdendo poi il contatto con i servizi di controllo di transito aereo" ed "è precipitato a terra" nella regione di Guasimal (Sancti Spiritus, centro dell'isola). Sull'aereo viaggiavano 61 passeggeri e 7 membri dell'equipaggio, di cui 40 cubani, 9 argentini, 7 messicani, 1 venezuelano, 3 olandesi, 2 austriaci, 1 francese, 1 spagnolo, 2 tedeschi, 1 italiano, 1 giapponese.


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