Sulle regioni alpine arriverà il gelo, mentre nelle zone appenniniche avremo a che fare con i primi freddi seri della stagione. Anche sulle altre zone non si andrà in maniche di camicia. Ecco il dettaglio.
Ecco l'inverno. Ecco per lo meno come dovrebbe essere l'inverno, dato che la situazione che vivremo da qui fino a martedì 20 sembra più una pausa nella mitezza che una vera e propria presa di posizione definitiva della stagione fredda. Andiamo però per gradi, anche perchè la modellistica necessita di tempo per digerire gli spostamenti delle masse d'aria fredda e le loro conseguenze.
Arriviamo dunque a tracciare l'andamento della temperatura nell'arco dell'irruzione fredda che abbraccerà l'Italia da oggi, venerdì 16, fino a tutta la giornata di martedì 20. Tutto prenderà il via dal transito della perturbazione che sta già dispensando nevicate sulle creste alpine di confine e settori limitrofi.
Il blocco freddo però si approprierà dell'Italia nella giornata di sabato. Il calo delle temperature sarà avvertito maggiormente al centro-nord, con l'eccezione di settori padani centro-occidentali, probabilmente interessati da correnti favoniche in un primo tempo non fredde e che oltretutto andranno a dissolvere gli strati nebbiosi regalando aria asciutta. A questo primo impulso freddo ne seguiranno altri, accompagnati da corpi nuvolosi però non di tipo frontale, dunque con corollario di precipitazioni che faranno affidamento essenzialmente ai fenomeni di sbarramento orografico.
Dopo un assetamento temporaneo della colonnina di mercurio nella giornata di domenica, ecco lunedì seguire un secondo impulso freddo e martedì, subito a ruota, un terzo. Il calo termico per quest'ultima gionata sarà dunque considerevole, anche fino a 12-13 gradi in meno rispetto ai valori attuali sulle zone alpine, fino a 10 su quelle appenninche, mediamente tra 6 e 8 gradi altrove.
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Arriviamo dunque a tracciare l'andamento della temperatura nell'arco dell'irruzione fredda che abbraccerà l'Italia da oggi, venerdì 16, fino a tutta la giornata di martedì 20. Tutto prenderà il via dal transito della perturbazione che sta già dispensando nevicate sulle creste alpine di confine e settori limitrofi.
Il blocco freddo però si approprierà dell'Italia nella giornata di sabato. Il calo delle temperature sarà avvertito maggiormente al centro-nord, con l'eccezione di settori padani centro-occidentali, probabilmente interessati da correnti favoniche in un primo tempo non fredde e che oltretutto andranno a dissolvere gli strati nebbiosi regalando aria asciutta. A questo primo impulso freddo ne seguiranno altri, accompagnati da corpi nuvolosi però non di tipo frontale, dunque con corollario di precipitazioni che faranno affidamento essenzialmente ai fenomeni di sbarramento orografico.
Dopo un assetamento temporaneo della colonnina di mercurio nella giornata di domenica, ecco lunedì seguire un secondo impulso freddo e martedì, subito a ruota, un terzo. Il calo termico per quest'ultima gionata sarà dunque considerevole, anche fino a 12-13 gradi in meno rispetto ai valori attuali sulle zone alpine, fino a 10 su quelle appenninche, mediamente tra 6 e 8 gradi altrove.
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