Il capo della Casa Bianca promette: "Gli Stati Uniti troveranno e
assicureranno alla giustizia i terroristi responsabili della sua cattura
e della sua uccisione". In una lettera scritta alla famiglia durante la
prigionia tutta la sua forza: "Mi è stata mostrata l'oscurità e la luce
e ho imparato che anche in prigione, si può essere liberi". Ancora un
ostaggio Usa nelle mani dell'Is
WASHINGTON - L'ostaggio
Kayla Mueller è morta. A confermarlo "con profonda tristezza" è stato il
presidente Usa, Barack Obama: "Non importa quanto tempo occorrerà: gli
Stati Uniti troveranno e assicureranno alla giustizia i terroristi
responsabili della sua cattura e della sua uccisione", ha detto il capo
della Casa BIanca. Lo Stato islamico, ha aggiunto, è "un gruppo
terroristico odioso e ripugnante". L'Is aveva fatto sapere il 6 febbraio
che la cooperante 27enne era morta sotto un bombardamento
dell'aviazione giordana, ma non erano arrivate conferme dall'America.
"In nome del popolo americano, Michelle ed io rivolgiamo le nostre più
profonde condoglianze alla famiglia di Kayla, i suoi genitori Marsha e
Carl, suo fratello Eric e la sua famiglia e tutti coloro che amavano
Kayla. In questo momento di inimmaginabile sofferenza, il Paese si
unisce al loro dolore", si legge in un comunicato della Casa Bianca.
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martedì 10 febbraio 2015
Uccide moglie a bastonate davanti al figlio e fugge in bus: preso
Arrestato dopo caccia all'uomo a Borgaro, nel Torinese. Era ricercato da ieri pomeriggio
E' stato arrestato dai carabinieri a Borgaro, nel Torinese, Lucian Valcelian, il romeno di 28 anni ricercato da ieri pomeriggio per avere ucciso a bastonate la moglie. L'uomo era poi fuggito su un autobus, in direzione Torino, e aveva fatto perdere le proprie tracce.
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Storia delle foibe - La strage dimenticata
Le foibe sono cavità
carsiche di origine naturale con un ingresso a strapiombo. È in quelle
voragini dell'istria che fra il 1943 e il 1947 sono gettati, vivi e
morti, quasi diecimila italiani.
La prima ondata di violenza esplode subito dopo la firma dell'armistizio dell'8 settembre 1943: in Istria e in Dalmazia i partigiani slavi si vendicano contro i fascisti e gli italiani non comunisti. Torturano, massacrano, affamano e poi gettano nelle foibe circa un migliaio di persone. Li considerano 'nemici del popolo?. Ma la violenza aumenta nella primavera del 1945, quando la Jugoslavia occupa Trieste, Gorizia e l'istria. Le truppe del Maresciallo Tito si scatenano contro gli italiani. A cadere dentro le foibe ci sono fascisti, cattolici, liberaldemocratici, socialisti, uomini di chiesa, donne, anziani e bambini. Lo racconta Graziano Udovisi, l'unica vittima del terrore titino che riuscì ad uscire da una foiba. È una carneficina che testimonia l'odio politico-ideologico e la pulizia etnica voluta da Tito per eliminare dalla futura Jugoslavia i non comunisti. La persecuzione prosegue fino alla primavera del 1947, fino a quando, cioè, viene fissato il confine fra l'italia e la Jugoslavia. Ma il dramma degli istriani e dei dalmati non finisce.
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La prima ondata di violenza esplode subito dopo la firma dell'armistizio dell'8 settembre 1943: in Istria e in Dalmazia i partigiani slavi si vendicano contro i fascisti e gli italiani non comunisti. Torturano, massacrano, affamano e poi gettano nelle foibe circa un migliaio di persone. Li considerano 'nemici del popolo?. Ma la violenza aumenta nella primavera del 1945, quando la Jugoslavia occupa Trieste, Gorizia e l'istria. Le truppe del Maresciallo Tito si scatenano contro gli italiani. A cadere dentro le foibe ci sono fascisti, cattolici, liberaldemocratici, socialisti, uomini di chiesa, donne, anziani e bambini. Lo racconta Graziano Udovisi, l'unica vittima del terrore titino che riuscì ad uscire da una foiba. È una carneficina che testimonia l'odio politico-ideologico e la pulizia etnica voluta da Tito per eliminare dalla futura Jugoslavia i non comunisti. La persecuzione prosegue fino alla primavera del 1947, fino a quando, cioè, viene fissato il confine fra l'italia e la Jugoslavia. Ma il dramma degli istriani e dei dalmati non finisce.
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Da non perdere! La NEVE abbraccia il quartiere di Scampia a Napoli
Si parla troppo spesso in termini negativi di Scampia, associandolo a degrado e criminalità organizzata. Il quartiere ieri si è fermato, baciato da rovesci di neve intensi, che hanno colpito giovani e meno giovani.
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MALTEMPO: da venerdì sera torna la pioggia su molte regioni: NEVE in COLLINA al nord-ovest
CRISI DEL FAST FOOD: MCDONALD'S, VENDITE IN CALO ANCHE A GENNAIO
Pesa l'ulteriore "schiaffo" sul mercato asiatico
Ancora brutte notizie per McDonald's: le vendite in gennaio sono calate a livello mondiale oltre le attese, nonostante una leggerissima ripresa negli Usa e in Europa. A pesare, dunque, un ulteriore peggioramento sul mercato asiatico, che ha determinato un calo complessivo delle vendite dell'1,8% contro una previsione dell'1,2%. Confermata, dunque, la crisi del gigante mondiale della ristorazione fast food. Una crisi che dopo tre anni ha portato alle dimissioni dell'amministratore delegato Don Thompson.
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A 94 anni si sveglia dal coma: cinese ora parla solo inglese
Si risveglia dal coma dopo due settimane e non parla più cinese. È
successo a Changsha, in Cina, ad un’ex insegnante di inglese 94enne che
non aveva praticato la lingua straniera per oltre 30 anni. Secondo
quanto hanno riferito i medici la donna avrebbe perso la capacità di
parlare o capire il cinese al risveglio nel letto d’ospedale. Liu
Jieyu, questo il suo nome, parlando lentamente ma in perfetto inglese,
ha chiesto: “Dove sono? Cosa mi è successo?”. Uno dei medici curanti, il
Dr Tao Hou, ha detto: “Non riesco a ricordare un caso come questo, ma
con un’adeguata riabilitazione e un periodo di riposo dovrebbe
recuperare la capacità di parlare cinese”. “Partiamo dal presupposto che
la zona che ha a che fare con la sua capacità di parlare la sua lingua
madre è stata danneggiata - continua il dottore - ma potrebbero esserci
dei miglioramenti.”Liu aveva subito un ictus, due settimane fa.
Fonte
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lunedì 9 febbraio 2015
La vita nei piccoli comuni sempre più difficile tra tagli e problemi
PROVINCIA DI ALESSANDRIA - Vita dura per i cittadini dei piccoli comuni della provincia di Alessandria alle prese con tagli delle corse dei mezzi pubblici, chiusura imminente degl uffici postali e una nuova stangata, quella dell'imu agricola. Chi ha cercato una vita tranquilla ai margini dei grandi centri ora deve lottare per mantenere i servizi essenziali. Arfea, per esempio, ha soppresso numerose corse tra lo sbigottimento dei cittadini, come ha spiegato a Radio Gold News, il sindaco di Borgoratto, Simone Bigotti: "ho appreso la notizia da una mail di una concittadina che utilizza i mezzi pubblici per lavoro - ha spiegato il sindaco. Mi ha scritto una mail martedì dicendomi che erano state soppresse alcune corse, in particolare quella della sera, delle 19.25, in partenza da Alessandria per Acqui Terme e molto utilizzata dai pendolari. Non siamo stati avvisati di nulla e neanche gli utenti hanno avuto comunicazioni e questo è inaccettabile. Il trasporto pubblico è indispensabile per i paesi ed è anche sovvenzionato dai fondi pubblici e quindi non è il modo corretto di comportarsi questo".
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Strage al largo di Lampedusa, 29 migranti morti di freddo
Erano stati soccorsi stanotte dalla Guardia costiera a 110 miglia
dall'isola delle Pelagie. Polemica sull'inadeguatezza dei soccorsi dopo
la cancellazione di "Mare Nostrum": molti sono deceduti durante il
trasporto sulle motovedette. "Strage che si poteva evitare"
Ventinove profughi sono morti per ipotermia durante un viaggio della speranza attraverso il Canale di Sicilia. Quando sono stati soccorsi sette di loro erano già morti, gli altri sono deceduti per il freddo durante il trasporto sulle motovedette della Guardia costiera. E' accaduto a un centinaio di miglia dall'isola di Lampedusa. I migranti fanno parte del gruppo di 105 profughi salvati nel corso della notte. L'intervento era stato chiesto nel primo pomeriggio di ieri al centro nazionale di soccorso della Guardia costiera di Roma, tramite telefono satellitare. Nell'area sono state anche inviate le motovedette CP 302 e la CP 305 da Lampedusa. Ricerche di un secondo barcone, segnalato dalle autorità spagnole, sarebbero in corso, ma dell'imbarcazione non c'è traccia. Il direttore sanitario di Lampedusa Pietro Bartolo aveva allertato l'elisoccorso per potere trasferire, subito dopo il loro arrivo sull'isola, i profughi più gravi con sintomi di ipotermia. I primi sette cadaveri erano stati caricati sulle motovedette, ma altri 22 profughi, che in un primo tempo erano stati soccorsi in condizioni gravissime, non ce l'hanno fatta a reggere il freddo sulle motovedette della Guardia costiera: "E' terribile - dice Bartolo - tra loro ci sono tanti giovani. Sono tutti bagnati, sono morti di freddo"
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Ventinove profughi sono morti per ipotermia durante un viaggio della speranza attraverso il Canale di Sicilia. Quando sono stati soccorsi sette di loro erano già morti, gli altri sono deceduti per il freddo durante il trasporto sulle motovedette della Guardia costiera. E' accaduto a un centinaio di miglia dall'isola di Lampedusa. I migranti fanno parte del gruppo di 105 profughi salvati nel corso della notte. L'intervento era stato chiesto nel primo pomeriggio di ieri al centro nazionale di soccorso della Guardia costiera di Roma, tramite telefono satellitare. Nell'area sono state anche inviate le motovedette CP 302 e la CP 305 da Lampedusa. Ricerche di un secondo barcone, segnalato dalle autorità spagnole, sarebbero in corso, ma dell'imbarcazione non c'è traccia. Il direttore sanitario di Lampedusa Pietro Bartolo aveva allertato l'elisoccorso per potere trasferire, subito dopo il loro arrivo sull'isola, i profughi più gravi con sintomi di ipotermia. I primi sette cadaveri erano stati caricati sulle motovedette, ma altri 22 profughi, che in un primo tempo erano stati soccorsi in condizioni gravissime, non ce l'hanno fatta a reggere il freddo sulle motovedette della Guardia costiera: "E' terribile - dice Bartolo - tra loro ci sono tanti giovani. Sono tutti bagnati, sono morti di freddo"
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Amministratore smemorato pronte le denunce. Il “buco” potrebbe ammontare a un milione di euro
Alessandria, gestisce una cinquantina di condominii: è sparito dopo aver perso la memoria lasciando ammanchi
Memoria o no, in settimana dovrebbero partire le prime denunce nei confronti di Daniele Moro, l’amministratore di una cinquantina di condominii, sparito dopo aver perso la memoria lasciando un «buco» di centinaia di migliaia di euro (si parla addirittura di un milione).
L’Amag, il maggior creditore - il debito sarebbe sul mezzo milione - per il recupero dei suoi soldi aveva dato incarico a un legale cittadino, il quale però l’altro giorno ha dismesso l’incarico (passato ad un avvocato di Novi) dopo aver per mesi tentato di convincere l’amministratore a rispettare un piano di rientro. Moro mesi fa si era anche presentato all’Amag con assegni postdatati (uno dei quali fra l’altro scoperto) che però non erano stati accettati vista la loro illegittimità.
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Memoria o no, in settimana dovrebbero partire le prime denunce nei confronti di Daniele Moro, l’amministratore di una cinquantina di condominii, sparito dopo aver perso la memoria lasciando un «buco» di centinaia di migliaia di euro (si parla addirittura di un milione).
L’Amag, il maggior creditore - il debito sarebbe sul mezzo milione - per il recupero dei suoi soldi aveva dato incarico a un legale cittadino, il quale però l’altro giorno ha dismesso l’incarico (passato ad un avvocato di Novi) dopo aver per mesi tentato di convincere l’amministratore a rispettare un piano di rientro. Moro mesi fa si era anche presentato all’Amag con assegni postdatati (uno dei quali fra l’altro scoperto) che però non erano stati accettati vista la loro illegittimità.
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Ovada (AL), la disfatta del commercio: chiudono 142 imprenditori
Ovada - Sono stati 142, lo scorso anno - stando ai dati ufficiali - i
commercianti e i piccoli imprenditori che, a Ovada e dintorni, hanno
gettato la spugna.
Sul commercio locale la crisi ha picchiato davvero duro, considerando che non tutte le imprese in difficoltà hanno portato i libri in Tribunale ma. Il fenomeno, dunque, è molto più vasto di quello disegnato dalle fredde cifre del Tribunale e della Camera di commercio.
La disfatta del commercio non ha risparmiato nessuna zona dell’Ovadese: dal centro principale sino alle località più piccole artigiani, negozianti ma anche i titolari di piccole e medie imprese hanno dovuto arrendersi di fronte al crollo delle vendite e alla progressiva impennata dei costi di produzione. La mappa delle chiusure è desolante.
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Sul commercio locale la crisi ha picchiato davvero duro, considerando che non tutte le imprese in difficoltà hanno portato i libri in Tribunale ma. Il fenomeno, dunque, è molto più vasto di quello disegnato dalle fredde cifre del Tribunale e della Camera di commercio.
La disfatta del commercio non ha risparmiato nessuna zona dell’Ovadese: dal centro principale sino alle località più piccole artigiani, negozianti ma anche i titolari di piccole e medie imprese hanno dovuto arrendersi di fronte al crollo delle vendite e alla progressiva impennata dei costi di produzione. La mappa delle chiusure è desolante.
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Marsiglia, colpi di kalashnikov in strada
Parigi - La Castellane, un popoloso quartiere della città francese
di Marsiglia, è stato totalmente bloccato poco dopo le 10 dopo che
numerose persone hanno parlato di «uomini incappucciati» che «sparano in
aria» con kalashnikov.
Secondo laprovence.com, «una quarantina di agenti si sono posizionati nella rotatoria del Grand Littoral di Marsiglia, dopo che diversi testimoni hanno allertato la polizia sulla presenza di uomini incappucciati che sparano in aria con i kalashnikov». A dirigere le operazioni, il direttore per la sicurezza pubblica, Pierre-Marie Bourniquel: secondo quanto lui stesso ha riferito, mentre perlustrava la zona con una squadra del pronto intervento avrebbe udito una raffica di colpi di kalashnikov a poche decine di metri dall’auto su cui viaggiava.
Intorno alle 11, le “teste di cuoio” del Gipn sono arrivate alla Castellane, una delle zone più “calde” di Marsiglia e il personale e i bambini di un «asilo nido del quartiere sono stati fatti spostare in un edificio più sicuro», sempre secondo quanto scritto dall’edizione online del quotidiano La Provence
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Secondo laprovence.com, «una quarantina di agenti si sono posizionati nella rotatoria del Grand Littoral di Marsiglia, dopo che diversi testimoni hanno allertato la polizia sulla presenza di uomini incappucciati che sparano in aria con i kalashnikov». A dirigere le operazioni, il direttore per la sicurezza pubblica, Pierre-Marie Bourniquel: secondo quanto lui stesso ha riferito, mentre perlustrava la zona con una squadra del pronto intervento avrebbe udito una raffica di colpi di kalashnikov a poche decine di metri dall’auto su cui viaggiava.
Intorno alle 11, le “teste di cuoio” del Gipn sono arrivate alla Castellane, una delle zone più “calde” di Marsiglia e il personale e i bambini di un «asilo nido del quartiere sono stati fatti spostare in un edificio più sicuro», sempre secondo quanto scritto dall’edizione online del quotidiano La Provence
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FREDDO e NEVE si scatenano al sud
Venti forti e rovesci di neve anche intensi sino a martedì mattina al sud, coinvolto parzialmente anche l'Abruzzo, tempo migliore sul resto d'Italia. Mercoledì bello quasi ovunque, da giovedì variabilità sul Tirreno e venerdì peggiora al nord-ovest con neve sino a quote basse. Fine settimana con il maltempo al nord e al centro, altra neve sulle Alpi.
SITUAZIONE: una massa d'aria gelida impegna
direttamente le nostre regioni adriatiche e meridionali, ma i massimi
effetti si riscontreranno proprio al sud con risvolti nevosi a tratti
sino in pianura, specie sul basso Adriatico.
NEVICATE: saranno probabili ad intermittenza sino a
martedì mattina su Abruzzo, Molise, Puglia, Calabria, zone interne
campane e nord Sicilia, con neve sino a 200-300m ma con fenomeni che a
tratti potranno colpire anche la costa, specie sul Molise, sulla Puglia e
sulla Lucania. Fiocchi sono attesi su Campobasso, Isernia, Matera,
Potenza, Vibo Valentia, Catanzaro, misti a pioggia persino a Reggio
Calabria. Non escluso un interessamento della costa nord della Sicilia.
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Questa mattina entroterra ligure nel freezer: -10° sono stati registrati
a Calizzano, in Valle Bormida (SV), -9° a Prato della Cipolla, nel
comprensorio Avetano (GE).
Conti in Svizzera, L'Espresso pubblica i nomi della lista Falciani: re arabi, star del cinema e 7 mila italiani
Inchiesta internazionale del Consortium of Investigative Journalists:
dietro i nomi l'atto d'accusa al sistema bancario svizzero. Sono 100mila
in tutto, tra gli altri Christian Slater, Phil Collins, Fernando Alonso
e poi Abdallah di Giordania e Mohamad VI del Marocco
ROMA - La modella Elle MacPherson, gli attori John Nalkovic e Christian Slater, il musicista Phil Collins, la popstar Tina Turner, l'ex pilota della Ferrari, Fernando Alonso. E poi il re di Giordania Abdallah II e quello del Marocco, Mohammed VI, principi degli emirati, uomini di fiducia di dittatori deposti e in carica. Sono questi alcuni dei nomi della lista Falciani, l'elenco completo dei centomila clienti che hanno depositato nei forzieri della Svizzera Hsbc qualcosa come cento miliardi di dollari. Oltre settemila i clienti italiani e tra questi lo stilista Valentino, il campione del motociclismo Valentino Rossi, l'imprenditore Flavio Briatore che affermano di non aver più conti in sospeso col fisco italiano.
LEGGI SU L'ESPRESSO L'inchiesta completa e il caso dei due Valentino
Quella lista è ora nelle mani dell'Espresso in Italia e di altri 44 giornali di tutto il mondo. Svelata dall'International Consortium of Investigative Journalists (ICIJ), il network di giornalismo investigativo con sede a Washington, lo Swissleaks è l'atto di accusa più grande contro le distorsioni del sistema bancario svizzero. Un materiale esplosivo, analizzato a fondo per otto mesi dai reporter di Icij con l'aiuto di una squadra di esperti in data journalism, e 140 giornalisti di 45 paesi.
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ROMA - La modella Elle MacPherson, gli attori John Nalkovic e Christian Slater, il musicista Phil Collins, la popstar Tina Turner, l'ex pilota della Ferrari, Fernando Alonso. E poi il re di Giordania Abdallah II e quello del Marocco, Mohammed VI, principi degli emirati, uomini di fiducia di dittatori deposti e in carica. Sono questi alcuni dei nomi della lista Falciani, l'elenco completo dei centomila clienti che hanno depositato nei forzieri della Svizzera Hsbc qualcosa come cento miliardi di dollari. Oltre settemila i clienti italiani e tra questi lo stilista Valentino, il campione del motociclismo Valentino Rossi, l'imprenditore Flavio Briatore che affermano di non aver più conti in sospeso col fisco italiano.
LEGGI SU L'ESPRESSO L'inchiesta completa e il caso dei due Valentino
Quella lista è ora nelle mani dell'Espresso in Italia e di altri 44 giornali di tutto il mondo. Svelata dall'International Consortium of Investigative Journalists (ICIJ), il network di giornalismo investigativo con sede a Washington, lo Swissleaks è l'atto di accusa più grande contro le distorsioni del sistema bancario svizzero. Un materiale esplosivo, analizzato a fondo per otto mesi dai reporter di Icij con l'aiuto di una squadra di esperti in data journalism, e 140 giornalisti di 45 paesi.
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domenica 8 febbraio 2015
Anonymous oscura gli account di presunti jihadisti dell'Isis
All'indomani dell'attentato contro la sede di Charlie Hebdo gli hacker avevano affermato: "Spegneremo la galassia dei loro siti"
Anonymous ha oscurato centinaia di account Twitter e Facebook di presunti appartenenti all'Isis e pubblicato indirizzi ip e web della galassia jihadista. "Sarete trattati come un virus, e noi siamo la cura", recita un video pubblicato due giorni fa. La campagna per "spegnere" la galassia jihadista sul web è partita dopo la strage di Charlie Hebdo.
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La scure delle Poste sui piccoli sportelli in provincia di Alessandria: da aprile addio a 5 uffici
In altri 24 l’orario verrà ridotto a diciotto ore settimanali
Dal 13 aprile
E ora si sa anche che la scure calerà il 13 aprile. In questi giorni sono partite le lettere per avvisare del provvedimento i sindaci interessati, con i canonici sessanta giorni di anticipo. Qualcuno la riceverà nelle prossime ore, altri, come il sindaco di Predosa, Giancarlo Rapetti, se l’è già vista recapitare, con la notizia che dovrà rinunciare all’ufficio di Castelferro. «Abbiamo intenzione di organizzare un incontro pubblico la prossima settimana – fa sapere -. Vogliamo valutare tutte le iniziative per difendere il servizio».
Va detto che i comuni in cui sono state disposte le chiusure non resteranno senza sportelli: nel rispetto delle disposizioni di legge, si tratta di uffici secondari dislocati nelle frazioni (nel caso di Alluvioni Cambiò si procederà alla rovescia, lasciando aperto quello di frazione Grava).
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Alessandria
Quella che fino a pochi giorni fa era solo una lista provvisoria,
adesso è un elenco definitivo. Poste Italiane conferma che -
nell’ambito della revisione nazionale del numero di uffici – in
provincia chiuderanno 5 sportelli in altrettanti comuni e si ridurrà in
maniera drastica, a diciotto ore settimanali, l’orario di apertura di
altri 24, da Casalbagliano (dismesso) a Lerma. Dal 13 aprile
E ora si sa anche che la scure calerà il 13 aprile. In questi giorni sono partite le lettere per avvisare del provvedimento i sindaci interessati, con i canonici sessanta giorni di anticipo. Qualcuno la riceverà nelle prossime ore, altri, come il sindaco di Predosa, Giancarlo Rapetti, se l’è già vista recapitare, con la notizia che dovrà rinunciare all’ufficio di Castelferro. «Abbiamo intenzione di organizzare un incontro pubblico la prossima settimana – fa sapere -. Vogliamo valutare tutte le iniziative per difendere il servizio».
Va detto che i comuni in cui sono state disposte le chiusure non resteranno senza sportelli: nel rispetto delle disposizioni di legge, si tratta di uffici secondari dislocati nelle frazioni (nel caso di Alluvioni Cambiò si procederà alla rovescia, lasciando aperto quello di frazione Grava).
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Un nuovo treno per i pendolari della Genova-Arquata
Inaugurato il nuovo treno Vivalto che coprirà la linea
Genova-Busalla-Arquata Scrivia dopo gli interventi di risagomatura delle
gallerie presenti sulla linea.
Il video
Il video
Morti d’amianto all’Ilva di Cornigliano, accusati 10 ex dirigenti: «Non tutti i casi prescritti»
Genova - C’è voluto, letteralmente, più di mezzo secolo. E però la strage degli operai prodotta
dall’amianto respirato nelle acciaierie di Cornigliano, nei vari
avvicendamenti societari fra Italsider e Ilva, diventa oggi
un’inchiesta giudiziaria non solo simbolica. Dieci ex dirigenti o
funzionari che hanno ricoperto ruoli apicali nell’industria dagli anni
‘60 fino ai giorni nostri, sono accusati dalla Procura di omicidio colposo e omesse cautele sui luoghi di lavoro. Rispondono per la malattia che ha colpito 50 ex lavoratori, gran parte dei quali sono già morti, alcuni in fin di vita.
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Ucraina, ultima chance di un negoziato. Hollande: se fallisce c'è solo la guerra
MONACO DI BAVIERA. Angela Merkel arriva nella notte, direttamente da Mosca. Poche ore dopo è già sul podio della conferenza di Monaco. Il volto è stanco, la parole un soffio gelido di sfiducia. "Dopo i negoziati del Cremlino devo dirvi che io e il presidente Hollande non siamo sicuri di un successo. Ma dobbiamo continuare, e insisteremo, se non altro lo dobbiamo al popolo dell'Ucraina".
I toni di Hollande sono ancora più drammatici: "Se falliscono i negoziati in Ucraina c'è solo la guerra, ancora più dura". Oggi ci sarà una nuova telefonata a 4 (Merkel, Hollande Putin e Poroshenko), poi la cancelliera volerà a Washington per un incontro già previsto con Barack Obama. E se oggi l'Europa franco-tedesca non tirerà fuori un coniglio dal cilindro, se non avrà da Putin quello che fino ad ora l'uomo del Cremlino ha negato (ovvero un impegno serio e concreto al cessate-il-fuoco), è prevedibile che per la Merkel l'incontro di domani alla Casa Bianca sarà parecchio delicato.
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sabato 7 febbraio 2015
Montagna, valanghe travolgono sciatori: quattro morti
In Veneto ha perso la vita un 24enne olandese, rimasto sepolto sotto la
neve. In Valle Stura, nel Cuneese, la vittima è stata trascinata da una
slavina ed è finita contro un albero. Gli altri due morti in Trentino
CORTINA D'AMPEZZO - Giornata drammatica sulle piste da sci. Sotto una valanga a Cortina è morto un giovane scialpinista, rimasto sepolto sotto la neve. Lo si è appreso dal Corpo Forestale. Si tratta di un 24enne olandese, individuato da uno dei cani delle unità cinofile, sotto quasi due metri di neve. Salvi il padre e due suoi fratelli che sciavano con lui. La slavina si è staccata sotto il Monte Averau, vicino Passo Giau, non in Faloria, come riferito in un primo tempo dai soccorritori.
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CORTINA D'AMPEZZO - Giornata drammatica sulle piste da sci. Sotto una valanga a Cortina è morto un giovane scialpinista, rimasto sepolto sotto la neve. Lo si è appreso dal Corpo Forestale. Si tratta di un 24enne olandese, individuato da uno dei cani delle unità cinofile, sotto quasi due metri di neve. Salvi il padre e due suoi fratelli che sciavano con lui. La slavina si è staccata sotto il Monte Averau, vicino Passo Giau, non in Faloria, come riferito in un primo tempo dai soccorritori.
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Quanto ci costa il Quirinale. Tutti i numeri da capogiro
Il nostro Quirinale è il più costoso al mondo e il confronto con gli altri paesi è imbarazzante.
1200 stanze per un solo inquilino, forse troppe per un'Italia afflitta dalla crisi. 1636 dipendenti in totale tra cui 260 corazzieri, 21 vigili e 16 guardie forestali. Tra il personale ci sono anche 2 addetti a caricare gli orologi a pendolo, 6 tappezzieri, 41 autisti, 10 cuochi e 26 camerieri. Alla Casabianca lavorano solo 500 persone, meno della metà. 500 i dipendenti al servizio del re di Spagna.Il conto totale di tutto questo sfarzo è di è di 237 milioni all'anno, il doppio rispetto a 17 anni fa. La residenza della regina d'Inghilterra costa quattro volte meno, la presidenza francese meno della metà.
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Novi Ligure (AL) bloccata da 57 Tir-lumaca: la giornata di protesta contro l’Ilva che non paga l’autotrasporto
Dallo stabilimento siderurgico fino a Serravalle Scrivia: “Se non arriveranno i
soldi, dovremo licenziare”. Il corteo dei camion si è sciolto dopo le 13
Giornata di protesta oggi a Novi, dove hanno scioperato e bloccato le strade gli autotrasportatori che attendono da almeno 7-8 mesi i pagamenti dell’Ilva.
I camionisti hanno formato un corteo di 57 tir che, partito dallo stabilimento alla periferia di Novi, intorno alle 9,30, ha viaggiato a velocità lumaca fino a Serravalle, lungo la trafficata ex 35 bis dei Giovi che è rimasta praticamente bloccata.
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Giornata di protesta oggi a Novi, dove hanno scioperato e bloccato le strade gli autotrasportatori che attendono da almeno 7-8 mesi i pagamenti dell’Ilva.
I camionisti hanno formato un corteo di 57 tir che, partito dallo stabilimento alla periferia di Novi, intorno alle 9,30, ha viaggiato a velocità lumaca fino a Serravalle, lungo la trafficata ex 35 bis dei Giovi che è rimasta praticamente bloccata.
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“Ilva insolvente, 3 miliardi di debiti”
Morta a 10 anni sotto i ferri: "Non sapevano quale orecchio operare"
Le è stato fatale un intervento di routine al timpano in una clinica romana. Ecco cosa hanno scoperto le indagini
Si chiamava Giovanna Fatello e aveva 10 anni: è morta sotto i ferri, durante un'operazione di routine al timpano, nella clinica romana Villa Mafalda. L'intervento, riporta il Tgcom, sarebbe dovuto durare 40 minuti. Invece la bambina rimane sotto i ferri 4 ore prima che ai genitori venga annunciata la terribile notizia della sua morte."Arresto cardiaco in asistolia" è la causa dichiarata del decesso. Ma, come riporta il Tgcom, troppe cose erano andate storte durante l'operazione, quel 29 marzo del 2014. Il chirurgo secondo le testimonianze non sapeva quale orecchio operare e chiese di domandare ai genitori quale fosse. Come se non bastasse, durante l'intervento lo strumento per monitorare l'apporto di ossigeno aveva cominciato a non funzionare. Il cuore di Giovanna rallenta, l'équipe medica cade in preda al panico, il chirurgo ha un malore.
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Re Abdallah di Giordania in uniforme da combattimento sfida i terroristi dell'Isis, pronto a offensiva
Ostaggio americano in mano all'Isis uccisa durante i raid di Amman. Alcuni obiettivi colpiti dai jet giordani, che hanno messaggi di morte scritti sulle bombe
L'Isis annuncia la morte della donna ostaggio americana, la cooperante Kayla Jean Mueller, in un raid aereo giordano. Lo scrive su twitter la direttrice del Site Rita Katz. L'Isis riferisce che la donna "è rimasta uccisa quando un aereo giordano ha colpito l'edificio dove si trovava nel governatorato di Raqqa, in Siria", scrive il Site, il sito di monitoraggio del jihadismo sul web. Al momento "non ci sono prove" che la cooperante americana Kayla Jean Mueller sia rimasta uccisa in un bombardamento dei caccia giordani contro obiettivi jihadisti a Raqqa, nel nord della Siria, hanno detto fonti del Pentagono citate dalla Cnn.Kayla nel 2011,solidarietà a Siria,silenzio è complice, la giovane americana aderì con un video a 'sit-in' su youtube
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Appello genitori cooperante Usa a Isis
venerdì 6 febbraio 2015
Multata dall'Inps, era in ospedale a fare la chemio per un linfoma.
Respinto il suo ricorso, Carlotta si rivolge alle Iene. E alla fine l'Inps fa marcia indietro
Un vero e proprio calvario quello di Carlotta, cominciato nel marzo del 2014 a Firenze quando, andata in ospedale per un problema di tutt'altro genere, le viene diagnosticato un tumore non operabile. Potrà guarire, forse, dopo otto cicli di chemio.
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Pensioni, aumentano i contributi per artigiani e commercianti
Lo ha comunicato l'Inps definendo il quadro contributivo per gli iscritti alla gestione previdenziale
L'Inps ha aggiornato i livelli di contribuzione dovuti per il 2015, relativamente ad artigiani e commercianti. I nuovi limiti sono stati pubblicati con la circolare 26 del 3 febbraio scorso. Vediamo nel dettaglio cosa cambia.
L'INCREMENTO DELLE ALIQUOTE
Per effetto del decreto Salva Italia (Dl 201/2011), la contribuzione è ulteriormente incrementata di 0,45 punti percentuali rispetto alle aliquote vigenti alla fine del 2013, raggiungendo il 22,65% per gli artigiani e il 22,74% per i commercianti. L'aumento sarà effettuato - in egual misura - ogni anno fino a raggiungere il 24 per cento nel 2018.
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