Un 19enne ha portato via 3 mila euro in "gratta & vinci" alla rivendita di tabacchi Bagnasco a Cassano Spinola. Grazie a alcuni passanti e all'immediato intervento dei carabinieri, il ragazzo è stato arrestato con il bottino ancora tra le mani.
CASSANO SPINOLA (AL) – Rapina in tabaccheria a Cassano Spinola: grazie però agli abitanti del paese e all’intervento immediato dei carabinieri, il responsabile è stato arrestato con il bottino ancora in tasca.
Intorno alle 19.40 di ieri, mercoledì 22 aprile, il 19enne Vasile Dorinel Sion è entrato nella tabaccheria Bagnasco di via Circonvallazione a Cassano, poco prima dell’orario di chiusura, con il pretesto di acquistare delle sigarette e un “gratta & vinci”.
La titolare ha così preso un biglietto da un contenitore, ma il ragazzo, un rumeno senza fissa dimora, ne ha approfittato per trattenere la donna per le braccia, strapparle il contenitore e scappare via. Dentro, c’erano 10 blocchetti di tagliandi per un valore di circa 3 mila euro.
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giovedì 23 aprile 2015
mercoledì 22 aprile 2015
Meteo a 7 giorni: aprile si congederà sotto l'impeto di TEMPORALI e ROVESCI
Prende sempre più corpo la tesi instabile e più fredda che ci traghetterà in una fase primaverile davvero movimentata. La prima perturbazione è attesa al centro-nord tra domenica e lunedì, ma ne seguiranno altre...
Il tempo in Italia tenderà lentamente a deteriorarsi nel corso dei prossimi giorni; il sereno lascerà il posto prima alla variabilità, successivamente all'instabilità, che potrebbe sfociare addirittura in "tempo perturbato" sul finire della settimana.
L'alta pressione che ci ha protetto nei giorni scorsi verrà lentamente smantellata da correnti perturbate provenienti dal nord Atlantico.
Un primo debole corpo nuvoloso attraverserà la nostra Penisola tra giovedì e venerdì, portando la variabilità sopra descritta e qualche pioggia sparsa specie sulle Alpi e al centro-sud.
Si tratterà solo di un avamposto, che preparerà il terreno ad un sistema frontale più intenso, che sarà ospitato in una vasta saccatura in ingresso sul Continente nella giornata di sabato 25 aprile.
Le prime precipitazioni al nord saranno già attive durante la festa della Liberazione, segnatamente lungo i rilievi, ma il grosso del fronte agirà prima al nord e poi al centro tra le giornate di domenica 26 e lunedì 27 aprile (prima cartina in alto a sinistra).
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Meteo fine settimana: correnti meridionali e possibili piogge su alcune zone del nord
Meteo a 15 giorni: guardate cosa potrebbe piombarci addosso!
Parigi: arrestato studente islamista, progettava imminenti attentati contro chiese
Fermato perchè sospettato dell'omicidio di una istruttrice di fitness, gli sono state trovate armi da guerra
Un fondamentalista islamico è stato arrestato a Parigi con un arsenale di armi da guerra: pianificava attentati contro una o due chiese ritenuti imminenti dagli investigatori. Si tratta di uno studente di informatica algerino, di 23 anni, già noto ai servizi per attività vicine all'islam radicale. I ministro dell'Interno, Bernard Cazeneuve ha reso noto che l'arresto è avvenuto domenica scorsa.
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martedì 21 aprile 2015
Naufragio a Rodi, 200 a bordo, vittime
Barcone migranti, per ora recuperati 3 corpi e 57 superstiti
Un barcone con 200 migranti è naufragato davanti alla costa orientale di Rodi, in Grecia. Lo riferiscono i media locali. Per ora sono stati recuperati tre corpi, tra cui quello di un bambino, mentre 57 sono stati messi in salvo ma si temono molte vittime.Stando alle prime informazioni fornite da testimoni che al momento del naufragio si trovavano sulla spiaggia di Zephyros di fronte alla quale il barcone ha cominciato ad inabissarsi dopo aver urtato contro uno scoglio, sull'imbarcazione c'erano almeno 200 persone che sono saltate in acqua senza attendere i soccorsi ed hanno cominciato a dirigersi a nuoto verso terra sotto gli occhi sbigottiti di residenti e turisti accorsi sul posto. Dalla Guardia costiera si è appreso che i tre cadaveri recuperati sono quelli di un bambino, di un uomo e di una donna. Secondo le autorità greche il barcone era partito dalle coste della vicina Turchia ma i trafficanti avevano abbandonato l'imbarcazione quando ancora si trovava al largo dell'isola di Rodi.
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Naufragio migranti: sopravvissuti arrivati a Catania, arrestati due scafisti
'Un milione pronti a partire dalla Libia'. Usa: aiutare l'Europa
La nave Gregoretti, della Guardia costiera, con a bordo 27 dei 28 superstiti del naufragio a largo della Libia è nel porto di Catania. Ad accogliere l'imbarcazione sulla banchina del molo etneo il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio, in rappresentanza del governo."Fermati i due scafisti dell'imbarcazione affondata. Si tratta del comandante, tunisino, e di un suo assistente, siriano". Lo afferma in una dichiarazione il ministro dell'interno Angelino Alfano. Sono accusati di omicidio colposo plurimo, naufragio e favoreggiamento d'immigrazione clandestina. I due, ha spiegato il procuratore di Catania Giovanni Salvi, sono stati indicati dai sopravvissuti che erano a bordo della nave Gregoretti e riconosciuti anche dal giovane del Bangladesh ricoverato in ospedale a Catania a cui sono state mostrate delle fotografie.
"Aggrappati ai morti per non finire a fondo": si sono salvati così due dei 28 sopravvissuti alla strage di due giorni fa al largo della Libia. Secondo quanto si apprende dai soccorritori che li hanno recuperati, i due annaspavano in mezzo ai cadaveri, urlando con le ultime forze per attirare i gommoni che perlustravano la zona
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lunedì 20 aprile 2015
Immigrazione, naufragio nel Canale di Sicilia: si temono 900 morti. A Malta le salme
Salvati 28 immigrati. Recuperati 24 cadaveri. Ban ki-Moon: alto impatto sull'Italia, serve solidarietà. Renzi a Ue: Operazione mirata contro scafisti. Oggi vertice europeo, Mogherini: evitare che barconi partano
E' terminato lo sbarco a Malta delle 24 salme dalla Nave Gregoretti. Lo rende noto un comunicato della Guardia Costiera. Confermato nuovamente, alle 12, il bilancio del naufragio avvenuto nella notte tra sabato e domenica nelle acque libiche.Nell'ospedale Mater Dei saranno eseguiti gli esami autoptici. A bordo dell'unità italiana è salito anche il personale medico per valutare le condizioni dei 27 superstiti, che si trovano sotto coperta.
Ultimate le operazioni la nave Gregoretti dovrebbe ripartire per il porto di Catania, dove ieri è stato trasferito in elicottero uno dei sopravvissuti in gravi condizioni.
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La classifica dei comuni con i redditi medi più ricchi
PROVINCIA DI ALESSANDRIA - La provincia di Alessandria non se la passa poi male quanto a ricchezza. I dati Istat, rielaborati dal Sole 24ore, hanno infatti permesso di stilare una classifica degli 8.058 comuni in base ai redditi medi dichiarati nel 2014 (e quindi riferiti all'anno precedente). Se Portofino è il comune con la ricchezza media più alta l'alessandrino sfoggia, nelle prime cento posizioni, ben tre comuni: Gavazzana al 20esimo posto con reddito medio di 28.291 euro, Terruggia al 47esimo posto 25.902 euro e Pietra Marazzi al 56esimo posto 25.514 euro.
I dati si riferiscono al reddito imponibile medio pro-capite del 2013 e naturalmente premiano i paesi dove uno o più redditi alti possono far schizzare al vertice della classifca i singoli comuni.
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Dove vivono i più ricchi d’Italia? La classifica dei Comuni con i redditi più alti
I dati si riferiscono al reddito imponibile medio pro-capite del 2013 e naturalmente premiano i paesi dove uno o più redditi alti possono far schizzare al vertice della classifca i singoli comuni.
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Dove vivono i più ricchi d’Italia? La classifica dei Comuni con i redditi più alti
Enrico Letta, annuncio a sorpresa: “Mi dimetto da parlamentare, e niente pensione”
"Non mi dimetto dalla politica ma da questo Parlamento". Assente dalla tv da un anno, l'ex presidente del Consiglio a "Che tempo che fa" rivela la decisione di abbandonare l'impegno parlamentare e pure la pensione da deputato. "Voglio vivere del mio lavoro". E sarà quello di rettore a Parigi. Ha informato il Capo dello Stato. Renzi lo apprende in diretta tv
“Dal 1 settembre mi dimetto dal Parlamento. Non mi dimetto dalla politica ma da questo Parlamento”. Così Enrico Letta ha annunciato alla trasmissione di Fazio “Che tempo che fa” la rinuncia al suo posto da deputato. E anche alla pensione che ne verrà. “Voglio vivere del mio lavoro”. Che sarà anche quello di guidare la prestigiosa Scuola di Affari Internazionali, facoltà di Scienze Politiche, Parigi. Letta, assente da un anno e tornato per presentare il suo libro “Andare insieme, andare lontani” ha spiegato anche i retroscena minimi delle dimissioni. Ha confidato di averne parlato con il Presidente della Repubblica, non con Matteo Renzi che “lo saprà stasera, come molti nel PD, ma non sarà un problema, #siamosereni nel nostro rapporto”. Letta previene anche le facili contestazioni dell’annuncio: “Qualcuno dice che prenderò la pensione, non ne prenderò alcuna. Io vivrò del mio lavoro. Sarà un’avventura professionale avvincente, nuova”. Infine ha precisato “non mi dimetto “contro” questo parlamento che ritengo eserciti le sue funzioni. Ho fatto il ministro, il capo di un governo nato in circostanze straordinarie. Penso che essendo stato in quella funzione sia utile che mi rigeneri in altre attività, che sia più utile “fuori”.
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Immigrati, venti anni di naufragi e tragedie nel Canale di Sicilia
Un'escalation di morti in mare ha segnato i 'viaggi della speranza'
verso le nostre coste. La strage di Lampedusa del 2013 era già stata
definita "senza precedenti" per numero di vittime: 366 i corpi senza
vita imprigionati in fondo al barcone e portati a galla dai soccorritori
PALERMO - Quella che si è consumata oggi nel Canale di Sicilia è soltanto l'ultima delle tragedie che hanno segnato - negli anni - i 'viaggi della speranza' degli immigrati. Ecco i precedenti.
Nel 2015. Era l'11 febbraio di quest'anno quando al largo delle coste di Lampedusa 29 profughi muoiono per ipotermia durante un viaggio della speranza attraverso il Canale di Sicilia. Al momento dei soccorsi, 7 di loro risultano già morti, gli altri non ce la fanno a causa del freddo e spirano durante il trasporto sulle motovedette della Guardia costiera. L'episodio a un centinaio di miglia dall'isola di Lampedusa. I migranti facevano parte del gruppo di 105 profughi messi in salvo la notte precedente.
Nel 2014. Era il 5 dicembre dello scorso anno quando 18 migranti, tra i quali una bambina di 6 anni, muoiono di freddo su un gommone a 110 miglia a sud di Lampedusa. Lanciato l'allarme, l'imbarcazione viene raggiunta da due motovedette della Guardia costiera e dal rimorchiatore civile 'Burbon Argos'. Le salme vengono portate a Porto Empedocle. In questo caso, non è stato un naufragio a provocare la tragedia: 16 delle vittime perdono la vita presumibilmente per ipotermia e disidratazione, un'altra viene stroncata da un edema polmonare subito dopo l'arrivo dei soccorritori. La diciottesima vittima è una giovane morta nel reparto di ginecologia ed ostetricia dell'ospedale di Agrigento, dove era stata portata in elisoccorso da Lampedusa per una grave ipotermia, per ustioni diffuse in quasi tutto il corpo e per un aborto in corso. Settantatré i superstiti, che vengono trasferiti prima sulla nave 'Orione' e successivamente sulla 'Etna'.
Ottobre 2013. Quella avvenuta il 3 ottobre di due anni fa viene subito definita "una strage senza precedenti" per numero di vittime. Un barcone carico di migranti naufraga a Lampedusa, all'altezza dell'Isola dei Conigli. Il bilancio finale arriverà a contare 366 vittime e 20 morti presunti. Tra i morti ci sono tante donne, alcune incinte e molti bambini. Il relitto viene ritrovato inabissato sui fondali: al suo interno, come una grande bara, le centinaia di cadaveri. I corpi recuperati dovranno essere trasportati in un hangar dell'aeroporto perché non si riuscirà a trovare più posto nella camera mortuaria.
Settembre 2013. Il 30 settembre 13 migranti muoiono in uno sbarco sulla spiaggia di Sampieri, a Scicli, nel tentativo di raggiungere la costa. Presi a cinghiate i migranti, tutti uomini, erano stati costretti dagli scafisti a buttarsi in mare. Gli immigrati, circa 200, avevano raggiunto la costa ragusana a bordo di un peschereccio che si è arenato a pochi metri dalla riva.
Agosto 2013. Il 10 agosto 6 migranti muoiono sulla spiaggia del lungomare della Plaia di Catania, nei pressi del 'Lido Verde', annegando, proprio nel tentativo di raggiungere la riva. Sull'imbarcazione arenatasi a circa 15 metri dalla riva, viaggiavano oltre 100 extracomunitari, soccorsi dalle forze dell'ordine e dalla guardia costiera e trasferiti nel porto di Catania per l'identificazione e i soccorsi.
Ottobre 2012. L'11 ottobre 34 migranti, tra cui sette bambini e undici donne, sono le vittime di un naufragio a 70 miglia da Lampedusa. Il barcone su cui viaggiano si capovolge mentre i migranti si muovono per farsi notare da un elicottero in ricognizione. Circa 206 migranti vengono invece portati in salvo dalla Marina Militare.
Agosto 2011. Il primo agosto 25 profughi, tutti uomini e non ancora trentenni, muoiono asfissiati nella stiva di un barcone partito dalle coste libiche verso Lampedusa. I cadaveri vengono scoperti dagli uomini della Guardia costiera una volta terminato il trasbordo degli extracomunitari.
Maggio 2011. Il 19 maggio tragedia sfiorata per oltre 400 profughi partiti dalla Libia. A bordo del barcone in legno, a circa 20 miglia dalla costa di Lampedusa, si sviluppa un principio di incendio, spento solo grazie all'intervento di 4 finanzieri saliti a bordo prima di effettuare il trasbordo dei migranti.
Maggio 2011. L'8 maggio 527 profughi vengono salvati in extremis a Lampedusa da un barcone incagliato sugli scogli che rischia di capovolgersi, ma tre di loro, tutti giovanissimi, non ce la fanno e muoiono a un passo dal traguardo. I cadaveri vengono recuperati incastrati sotto il barcone a Cala Francese: due immigrati muoiono per annegamento, uno per schiacciamento.
Aprile 2011. Il 6 aprile un barcone partito dalla Libia con 300 persone a bordo si ribalta nel canale di Sicilia a causa delle cattive condizioni del mare. A più di 12 ore dalla tragedia sono 51 le persone tratte in salvo mentre i dispersi da quanto emerge dal racconto dei superstiti sono oltre duecento.
Aprile 2011. Il 3 aprile i corpi di 70 migranti morti probabilmente durante una traversata per raggiungere, forse, le coste italiane vengono recuperati al largo della Libia, all'altezza di Tripoli.
Marzo 2011. Nella notte tra il 29 e il 30 marzo un barcone con a bordo 17 immigrati partiti dalla Libia affonda a largo di Lampedusa. A raccontarlo sono i sei superstiti, secondo cui sarebbero annegati 11 loro compagni durante la navigazione.
Marzo 2011. Il 14 marzo nel canale di Sicilia affonda un barcone con a bordo una quarantina di tunisini. Solo cinque di loro riescono a salvarsi, gli unici che sapevano nuotare, salendo su un altro barcone diretto a Lampedusa. A raccontare i particolari del naufragio sono gli stessi superstiti appena sbarcati a Lampedusa. Tre dei naufraghi vengono trasferiti nella Guardia medica. Il natante si sarebbe ribaltato subito dopo la partenza da Zarzis, in Tunisia.
Marzo 2011. Il 4 marzo un barcone che trasporta 30 immigrati nordafricani naufraga nel Canale di Sicilia, a circa 40 miglia dalla coste del trapanese tra Marsala e l'isola di Marettimo. I migranti sono soccorsi dal motopesca mazarese Alcapa, ma durante le operazioni di trasbordo quattro di loro finiscono in mare, a causa del maltempo. Due vengono subito recuperati dai marinai del peschereccio mazarese, altri due invece scompaiono tra le onde del mare in tempesta.
Febbraio 2011. Il 16 febbraio nel canale di Sicilia scompare un barcone di circa 45 metri con a bordo forse oltre 200 immigrati.
Giugno 2008. Il 16 giugno un 'barcone della speranza' affonda al largo delle coste libiche. A bordo ci sono 150 migranti egiziani: soltanto uno riuscirà a salvarsi. Gli altri muoiono in fondo al mare.
Maggio 2008. Il 12 maggio 66 immigrati clandestini tentano di raggiungere l'Italia su un barcone che va alla deriva per giorni. A bordo, 47 persone muoiono di fame e freddo. Vengono gettate in mare dai compagni. Altri tre sono ritrovate cadaveri nella barca, affondata nei pressi di Monastir.
Agosto 2006. Il 19 agosto la Corvetta 'Minerva' della Marina Militare soccorre un barcone con 120 clandestini a bordo. Il barcone si rovescia per il peso degli immigrati, accalcati su una fiancata in attesa di essere salvati. Dieci cadaveri sono recuperati e 40 persone risultano disperse.
Ottobre 2004. Il 4 ottobre un'imbarcazione che trasporta in Italia 75 immigrati clandestini (70 marocchini e cinque tunisini) si inabissa durante la notte davanti alle coste della Tunisia: 17 persone muoiono annegate. Altri 47 sono disperse e 11 vengono salvate dalla guardia costiera tunisina. Il naufragio avviene al largo della città di Chott Meriem, 170 chilometri a sudest di Tunisi, proprio poche ore dopo che l'imbarcazione ha lasciato la costa, diretta verso l'Italia.
Ottobre 2003. Il 20 ottobre gli immigrati che viaggiavano su un barcone della speranza, disperso nel canale di Sicilia e soccorso dalla guardia costiera, raccontano che almeno 70 persone sono morte durante la traversata e sono state gettate in mare.
Giugno 2003. Il 20 giugno una barca con a bordo 250 immigrati clandestini naufraga in acque internazionali, al largo della Tunisia. Il bilancio ufficiale è di una cinquantina di cadaveri restituiti dal mare. I dispersi sono 160, in 41 sopravvivono.
Dicembre 1996. Avviene nella notte di Natale uno tra gli incidenti più gravi, quello di Portopalo rimasto a lungo nel mistero. Quasi 300 clandestini muoiono annegati nel mare tra Malta e la Sicilia. A causare il naufragio, lo scontro tra il cargo libanese 'Friendship' e la motonave Yohan.
Fonte
PALERMO - Quella che si è consumata oggi nel Canale di Sicilia è soltanto l'ultima delle tragedie che hanno segnato - negli anni - i 'viaggi della speranza' degli immigrati. Ecco i precedenti.
Nel 2015. Era l'11 febbraio di quest'anno quando al largo delle coste di Lampedusa 29 profughi muoiono per ipotermia durante un viaggio della speranza attraverso il Canale di Sicilia. Al momento dei soccorsi, 7 di loro risultano già morti, gli altri non ce la fanno a causa del freddo e spirano durante il trasporto sulle motovedette della Guardia costiera. L'episodio a un centinaio di miglia dall'isola di Lampedusa. I migranti facevano parte del gruppo di 105 profughi messi in salvo la notte precedente.
Nel 2014. Era il 5 dicembre dello scorso anno quando 18 migranti, tra i quali una bambina di 6 anni, muoiono di freddo su un gommone a 110 miglia a sud di Lampedusa. Lanciato l'allarme, l'imbarcazione viene raggiunta da due motovedette della Guardia costiera e dal rimorchiatore civile 'Burbon Argos'. Le salme vengono portate a Porto Empedocle. In questo caso, non è stato un naufragio a provocare la tragedia: 16 delle vittime perdono la vita presumibilmente per ipotermia e disidratazione, un'altra viene stroncata da un edema polmonare subito dopo l'arrivo dei soccorritori. La diciottesima vittima è una giovane morta nel reparto di ginecologia ed ostetricia dell'ospedale di Agrigento, dove era stata portata in elisoccorso da Lampedusa per una grave ipotermia, per ustioni diffuse in quasi tutto il corpo e per un aborto in corso. Settantatré i superstiti, che vengono trasferiti prima sulla nave 'Orione' e successivamente sulla 'Etna'.
Ottobre 2013. Quella avvenuta il 3 ottobre di due anni fa viene subito definita "una strage senza precedenti" per numero di vittime. Un barcone carico di migranti naufraga a Lampedusa, all'altezza dell'Isola dei Conigli. Il bilancio finale arriverà a contare 366 vittime e 20 morti presunti. Tra i morti ci sono tante donne, alcune incinte e molti bambini. Il relitto viene ritrovato inabissato sui fondali: al suo interno, come una grande bara, le centinaia di cadaveri. I corpi recuperati dovranno essere trasportati in un hangar dell'aeroporto perché non si riuscirà a trovare più posto nella camera mortuaria.
Settembre 2013. Il 30 settembre 13 migranti muoiono in uno sbarco sulla spiaggia di Sampieri, a Scicli, nel tentativo di raggiungere la costa. Presi a cinghiate i migranti, tutti uomini, erano stati costretti dagli scafisti a buttarsi in mare. Gli immigrati, circa 200, avevano raggiunto la costa ragusana a bordo di un peschereccio che si è arenato a pochi metri dalla riva.
Agosto 2013. Il 10 agosto 6 migranti muoiono sulla spiaggia del lungomare della Plaia di Catania, nei pressi del 'Lido Verde', annegando, proprio nel tentativo di raggiungere la riva. Sull'imbarcazione arenatasi a circa 15 metri dalla riva, viaggiavano oltre 100 extracomunitari, soccorsi dalle forze dell'ordine e dalla guardia costiera e trasferiti nel porto di Catania per l'identificazione e i soccorsi.
Ottobre 2012. L'11 ottobre 34 migranti, tra cui sette bambini e undici donne, sono le vittime di un naufragio a 70 miglia da Lampedusa. Il barcone su cui viaggiano si capovolge mentre i migranti si muovono per farsi notare da un elicottero in ricognizione. Circa 206 migranti vengono invece portati in salvo dalla Marina Militare.
Agosto 2011. Il primo agosto 25 profughi, tutti uomini e non ancora trentenni, muoiono asfissiati nella stiva di un barcone partito dalle coste libiche verso Lampedusa. I cadaveri vengono scoperti dagli uomini della Guardia costiera una volta terminato il trasbordo degli extracomunitari.
Maggio 2011. Il 19 maggio tragedia sfiorata per oltre 400 profughi partiti dalla Libia. A bordo del barcone in legno, a circa 20 miglia dalla costa di Lampedusa, si sviluppa un principio di incendio, spento solo grazie all'intervento di 4 finanzieri saliti a bordo prima di effettuare il trasbordo dei migranti.
Maggio 2011. L'8 maggio 527 profughi vengono salvati in extremis a Lampedusa da un barcone incagliato sugli scogli che rischia di capovolgersi, ma tre di loro, tutti giovanissimi, non ce la fanno e muoiono a un passo dal traguardo. I cadaveri vengono recuperati incastrati sotto il barcone a Cala Francese: due immigrati muoiono per annegamento, uno per schiacciamento.
Aprile 2011. Il 6 aprile un barcone partito dalla Libia con 300 persone a bordo si ribalta nel canale di Sicilia a causa delle cattive condizioni del mare. A più di 12 ore dalla tragedia sono 51 le persone tratte in salvo mentre i dispersi da quanto emerge dal racconto dei superstiti sono oltre duecento.
Aprile 2011. Il 3 aprile i corpi di 70 migranti morti probabilmente durante una traversata per raggiungere, forse, le coste italiane vengono recuperati al largo della Libia, all'altezza di Tripoli.
Marzo 2011. Nella notte tra il 29 e il 30 marzo un barcone con a bordo 17 immigrati partiti dalla Libia affonda a largo di Lampedusa. A raccontarlo sono i sei superstiti, secondo cui sarebbero annegati 11 loro compagni durante la navigazione.
Marzo 2011. Il 14 marzo nel canale di Sicilia affonda un barcone con a bordo una quarantina di tunisini. Solo cinque di loro riescono a salvarsi, gli unici che sapevano nuotare, salendo su un altro barcone diretto a Lampedusa. A raccontare i particolari del naufragio sono gli stessi superstiti appena sbarcati a Lampedusa. Tre dei naufraghi vengono trasferiti nella Guardia medica. Il natante si sarebbe ribaltato subito dopo la partenza da Zarzis, in Tunisia.
Marzo 2011. Il 4 marzo un barcone che trasporta 30 immigrati nordafricani naufraga nel Canale di Sicilia, a circa 40 miglia dalla coste del trapanese tra Marsala e l'isola di Marettimo. I migranti sono soccorsi dal motopesca mazarese Alcapa, ma durante le operazioni di trasbordo quattro di loro finiscono in mare, a causa del maltempo. Due vengono subito recuperati dai marinai del peschereccio mazarese, altri due invece scompaiono tra le onde del mare in tempesta.
Febbraio 2011. Il 16 febbraio nel canale di Sicilia scompare un barcone di circa 45 metri con a bordo forse oltre 200 immigrati.
Giugno 2008. Il 16 giugno un 'barcone della speranza' affonda al largo delle coste libiche. A bordo ci sono 150 migranti egiziani: soltanto uno riuscirà a salvarsi. Gli altri muoiono in fondo al mare.
Maggio 2008. Il 12 maggio 66 immigrati clandestini tentano di raggiungere l'Italia su un barcone che va alla deriva per giorni. A bordo, 47 persone muoiono di fame e freddo. Vengono gettate in mare dai compagni. Altri tre sono ritrovate cadaveri nella barca, affondata nei pressi di Monastir.
Agosto 2006. Il 19 agosto la Corvetta 'Minerva' della Marina Militare soccorre un barcone con 120 clandestini a bordo. Il barcone si rovescia per il peso degli immigrati, accalcati su una fiancata in attesa di essere salvati. Dieci cadaveri sono recuperati e 40 persone risultano disperse.
Ottobre 2004. Il 4 ottobre un'imbarcazione che trasporta in Italia 75 immigrati clandestini (70 marocchini e cinque tunisini) si inabissa durante la notte davanti alle coste della Tunisia: 17 persone muoiono annegate. Altri 47 sono disperse e 11 vengono salvate dalla guardia costiera tunisina. Il naufragio avviene al largo della città di Chott Meriem, 170 chilometri a sudest di Tunisi, proprio poche ore dopo che l'imbarcazione ha lasciato la costa, diretta verso l'Italia.
Ottobre 2003. Il 20 ottobre gli immigrati che viaggiavano su un barcone della speranza, disperso nel canale di Sicilia e soccorso dalla guardia costiera, raccontano che almeno 70 persone sono morte durante la traversata e sono state gettate in mare.
Giugno 2003. Il 20 giugno una barca con a bordo 250 immigrati clandestini naufraga in acque internazionali, al largo della Tunisia. Il bilancio ufficiale è di una cinquantina di cadaveri restituiti dal mare. I dispersi sono 160, in 41 sopravvivono.
Dicembre 1996. Avviene nella notte di Natale uno tra gli incidenti più gravi, quello di Portopalo rimasto a lungo nel mistero. Quasi 300 clandestini muoiono annegati nel mare tra Malta e la Sicilia. A causare il naufragio, lo scontro tra il cargo libanese 'Friendship' e la motonave Yohan.
Fonte
domenica 19 aprile 2015
Immigrazione, nuovo naufragio nel Canale di Sicilia, si temono 700 morti. 'La più grave strage di sempre'
Nuova strage di migranti nel canale di Sicilia: un barcone con circa 700 migranti si è capovolto la scorsa notte a circa 60 miglia a nord della Libia. Un mercantile dirottato nella zona, il King Jacob, ha recuperato 28 superstiti. Un'imponente operazione di soccorso è tuttora in corso: coordinata dalla Guardia Costiera, partecipano unità navali e aeree della stessa Guardia costiera, mercantili che sono stati dirottati in zona, e inoltre mezzi aerei e navali della marina militare e della guardia di finanza impegnati nell'operazione Triton dell'agenzia Frontex. Sono 24 i cadaveri recuperati finora dai mezzi di soccorso.
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Naufragio nel Canale di Sicilia, i commenti di cui faremmo a meno
L’inchiesta non ferma la corsa di Paita Toti in svantaggio di cinque punti
Genova - Non andrà veloce come vorrebbe il suo slogan, ma tiene botta, Raffaella
Paita
. E oggi incontrerà Matteo Renzi con un po’ più di sicurezza in
corpo, datale dallo “stress test”, il sondaggio ordinato dal Pd
nazionale proprio nel giorno in cui le è stato notificato l’avviso di garanzia, lo scorso mercoledì.
Il risultato, che Il Secolo XIX è in grado di anticipare, la vede mantenere una forbice di cinque punti percentuali nei confronti del principale contendente, Giovanni Toti candidato di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia. Secondo l’elaborazione di Swg, infatti, negli orientamenti di voto ai candidati, Paita è prima con una stima di consensi dal 32 al 36%, Toti insegue a 27-31% quindi cinque punti sotto.
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Il risultato, che Il Secolo XIX è in grado di anticipare, la vede mantenere una forbice di cinque punti percentuali nei confronti del principale contendente, Giovanni Toti candidato di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia. Secondo l’elaborazione di Swg, infatti, negli orientamenti di voto ai candidati, Paita è prima con una stima di consensi dal 32 al 36%, Toti insegue a 27-31% quindi cinque punti sotto.
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sabato 18 aprile 2015
Orrore ai giardinetti: bambina rapita sotto gli occhi della madre e poi uccisa
Choc a Calais: portata via mentre giocava ai giardini. Un polacco fermato confessa stupro e omicidio
Choc a Calais, nel nord della Francia, per la morte della piccola Chloé, 9 anni, rapita davanti agli occhi della madre in un'area giochi e trovata morta poche ore dopo. Il sospetto, subito fermato, è un polacco di 38 anni, Zbigniew H., condannato a 6 anni nel 2010 ed espulso dalla Francia dopo ripetuti furti e violenze. L'uomo, fermato dopo il ritrovamento del cadavere della bambina rapita, "ha confessato lo stupro e l'omicidio". Lo riferiscono fonti giudiziarie, citate dai media francesi e riportate da Ansa.
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Il tempo per la settimana 20-26 aprile: peggiora venerdì 24
L'informasette: per sapere tutto in breve sul tempo che farà la prossima settimana.
La settimana si aprirà con un po' di instabilità ancora presente tra Lazio, Abruzzo e meridione, per la convergenza di correnti da nord-ovest e aria fresca da nord-est.
La tendenza a rovesci o temporali si rinnoverà al sud nella giornata di martedì, mentre altrove prevarrà l'azione stabilizzante di un cuneo di alta pressione e le temperature tenderanno nuovamente ad aumentare.
Mercoledi e giovedì saranno due belle giornate di sole su tutto il Paese, mentre per venerdì l'inserimento di una saccatura da ovest determinerà piogge e rovesci sul settentrione e sulla Toscana, mentre sul resto del centro transiterà solo della nuvolaglia e al sud resisterà il bel tempo.
Le temperature caleranno di qualche grado al settentrione e sulla Toscana.
Sabato il fronte responsabile delle precipitazioni si attesterà tra nord-est e regioni centrali, mentre al nord-ovest si registreranno ampie schiarite. Al sud, transiterà solo qualche banco nuvoloso in un contesto asciutto.
Domenica il tempo migliorerà ovunque e il cielo si presenterà ovunque sereno con temperature in rialzo.
Fonte
La tendenza a rovesci o temporali si rinnoverà al sud nella giornata di martedì, mentre altrove prevarrà l'azione stabilizzante di un cuneo di alta pressione e le temperature tenderanno nuovamente ad aumentare.
Mercoledi e giovedì saranno due belle giornate di sole su tutto il Paese, mentre per venerdì l'inserimento di una saccatura da ovest determinerà piogge e rovesci sul settentrione e sulla Toscana, mentre sul resto del centro transiterà solo della nuvolaglia e al sud resisterà il bel tempo.
Le temperature caleranno di qualche grado al settentrione e sulla Toscana.
Sabato il fronte responsabile delle precipitazioni si attesterà tra nord-est e regioni centrali, mentre al nord-ovest si registreranno ampie schiarite. Al sud, transiterà solo qualche banco nuvoloso in un contesto asciutto.
Domenica il tempo migliorerà ovunque e il cielo si presenterà ovunque sereno con temperature in rialzo.
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venerdì 17 aprile 2015
Grecia: liquidità agli sgoccioli. Torna la tensione sullo spread
Prosegue lo stallo nelle trattative tra Atene e Bruxelles, ma i
rappresentanti del governo greco avvertono: "Soldi quasi finiti". I
titoli triennali ellenici arrivano a rendere il 28%, come nei giorni
della ristrutturazione del debito. L'ombrello della Bce protegge Italia e
Spagna, ma il differenziale di rendimento verso la Germania si allarga
ai massimi del 2015. Milano chiude in ribasso del 2,4%, euro in recupero.
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Bankitalia: miglioramenti, ma ripresa stentata. Il Qe di Draghi vale un punto di Pil
Recupera l'inflazione europea: a marzo prezzi a -0,1%
Bimba curda spara ai soldati Isis: «Ne ho uccisi 400»
Beirut - Una bambina curda di 5 o 6 anni spara con una mitragliatrice, gridando «uccidi, uccidi». Poi, rispondendo alle domande di un uomo, dice che ha già ucciso 400 jihadisti dell’Isis.
È l’ultimo video che vede protagonista un bambino nella propaganda che
accompagna la guerra tra lo Stato islamico e i suoi nemici.
Ma questa volta, a differenza dei piccoli mostrati dai jihadisti mentre “giustiziano” dei prigionieri, in azione è la figlia di un avversario dell’Isis. Il video, diffuso dal sito del Daily Mail, si intitola «una bambina dell’Ypg mentre spara». Laddove Ypg è la sigla delle milizie curde siriane che si battono contro l’Isis nel Nord del Paese. Quelle che hanno anche resistito agli oltre quattro mesi di assedio dello Stato islamico alla città di Kobane.
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Ma questa volta, a differenza dei piccoli mostrati dai jihadisti mentre “giustiziano” dei prigionieri, in azione è la figlia di un avversario dell’Isis. Il video, diffuso dal sito del Daily Mail, si intitola «una bambina dell’Ypg mentre spara». Laddove Ypg è la sigla delle milizie curde siriane che si battono contro l’Isis nel Nord del Paese. Quelle che hanno anche resistito agli oltre quattro mesi di assedio dello Stato islamico alla città di Kobane.
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Trovato padre in fuga con neonato, il bambino sta bene
Si era allontanato martedì con il bimbo che ha solo due settimane
E' stato trovato in Spagna il padre di Orbassano (Torino) da tre giorni in fuga con il figlio neonato. Lo annunciano i carabinieri. Il bambino sta bene. L'uomo, 38 anni, è' stato localizzato dalla polizia, in un centro commerciale di Albacete, in Castilla-La Mancha. Il neonato, in buone condizioni, è stato trasferito in un ospedale pediatrico per un controllo
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E-commerce truffa, dichiarato il fallimento di Italia Digital
Luongo (MDC): "Attendiamo gli sviluppi del processo penale per il risarcimento dei consumatori coinvolti nella truffa"
"Il fallimento di Italia Digital non ci coglie di sorpresa, naturalmente non sara' in grado di risarcire i centinaia di consumatori truffati. Attendiamo al piu' presto gli sviluppi del processo penale in atto presso la Procura affinche' vi possa essere la Costituzione di parte civile dei consumatori che potranno vedersi risarcire le somme sottratte dai responsabili ed attualmente ancora sotto sequestro".
Questo il commento di Francesco Luongo, vicepresidente del Movimento Difesa del Cittadino (MDC) che, in seguito alle segnalazioni di tanti consumatori e aziende, aveva segnalato all'Antitrust e presentato denuncia alla Procura di Lucca contro la truffa di Italia Digital, che vendeva prodotti tecnologici online a prezzi scontatissimi ma non li aveva mai recapitati ai clienti, per poi sospendere il proprio sito lasciandoli senza la merce e senza rimborso. Un truffa del valore di oltre 500mila euro.
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"Il fallimento di Italia Digital non ci coglie di sorpresa, naturalmente non sara' in grado di risarcire i centinaia di consumatori truffati. Attendiamo al piu' presto gli sviluppi del processo penale in atto presso la Procura affinche' vi possa essere la Costituzione di parte civile dei consumatori che potranno vedersi risarcire le somme sottratte dai responsabili ed attualmente ancora sotto sequestro".
Questo il commento di Francesco Luongo, vicepresidente del Movimento Difesa del Cittadino (MDC) che, in seguito alle segnalazioni di tanti consumatori e aziende, aveva segnalato all'Antitrust e presentato denuncia alla Procura di Lucca contro la truffa di Italia Digital, che vendeva prodotti tecnologici online a prezzi scontatissimi ma non li aveva mai recapitati ai clienti, per poi sospendere il proprio sito lasciandoli senza la merce e senza rimborso. Un truffa del valore di oltre 500mila euro.
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Caro bimbo: mantenere un bambino nel suo primo anno di vita nel 2015 costera' da 6.809 a 14.852 euro...
... l'1% e il 3% IN PIU' RISPETTO AL 2014
Passano oggi alla Camera le mozioni sulle politiche per la natalita', con le quali il Governo si impegna "a promuovere politiche sociali di sostegno alla maternita' e paternita'".
Un impegno per ora solo sulla carta, che ci auguriamo vengano attuate concretamente e al piu' presto.
Politiche ed interventi quanto mai necessari, in particolar modo se si pensa a quanto sia impegnativo crescere un figlio, soprattutto in un momento delicato e difficile come quello che le famiglie stanno attraversando a causa della crisi economica.
Per dare una dimensione, basti pensare alla notevole spesa che una famiglia deve affrontare in una delle fasi piu' impegnative: il primo anno di vita del bambino. Come ogni anno l'O.N.F. - Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha aggiornato il monitoraggio sulla spesa per mantenere un bambino nei primi 12 mesi.
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Passano oggi alla Camera le mozioni sulle politiche per la natalita', con le quali il Governo si impegna "a promuovere politiche sociali di sostegno alla maternita' e paternita'".
Un impegno per ora solo sulla carta, che ci auguriamo vengano attuate concretamente e al piu' presto.
Politiche ed interventi quanto mai necessari, in particolar modo se si pensa a quanto sia impegnativo crescere un figlio, soprattutto in un momento delicato e difficile come quello che le famiglie stanno attraversando a causa della crisi economica.
Per dare una dimensione, basti pensare alla notevole spesa che una famiglia deve affrontare in una delle fasi piu' impegnative: il primo anno di vita del bambino. Come ogni anno l'O.N.F. - Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha aggiornato il monitoraggio sulla spesa per mantenere un bambino nei primi 12 mesi.
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Previsioni a 15 giorni: Tendenza meteo: il tempo nell'ultima decade di Aprile
Tra
il 22-24 Aprile pressioni lievemente più alte della media
continueranno ad interessare il Mediterraneo e l'Italia mentre la
roccaforte dell'anticiclone sarà posizionato grosso modo sul Regno
Unito. Di conseguenza si attende un tempo tutto sommato discreto
sulle nostre regioni. Note instabili potranno aversi su Alpi e prealpi per
infiltrazioni umide di natura oceanica.
24-30 Aprile. Il mese si concluderà con un meteo a due velocità. Il Nord e in parte anche il Centro saranno sotto l'influenza di moderate ed umide correnti da Ovest responsabili di un aumento dell'instabilità con fenomeni più probabili su Alpi, prealpi, alte pianure e dorsale settentrionale. Il Sud invece, più vicino all'alta pressione, godrà di iniziali condizioni più stabili e soleggiate; il movimento verso sud est di un asse di saccatura determinerà un nuovo peggioramento del tempo anche su queste zone con temperature in calo per via di una ventilazione più fresca da Nord.
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24-30 Aprile. Il mese si concluderà con un meteo a due velocità. Il Nord e in parte anche il Centro saranno sotto l'influenza di moderate ed umide correnti da Ovest responsabili di un aumento dell'instabilità con fenomeni più probabili su Alpi, prealpi, alte pianure e dorsale settentrionale. Il Sud invece, più vicino all'alta pressione, godrà di iniziali condizioni più stabili e soleggiate; il movimento verso sud est di un asse di saccatura determinerà un nuovo peggioramento del tempo anche su queste zone con temperature in calo per via di una ventilazione più fresca da Nord.
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Uccide moglie e figlia a Pordenone: piccola uccisa con rasoiata
Pordenone, 16 apr. - Un taglio unico, una sola rasoiata
letale alla gola, opera di una perizia definita "stupefacente". E'
quanto compiuto da Abdelhadi Lahmar, cittadino marocchino di 40 anni,
sulla figlia di quasi 7 anni, Hiba, passata dal sonno alla morte senza
accorgersene. E' l'esito dell'esame autoptico eseguito
dall'anatomopatologo Lucio Bomben che ha invece determinato come la
mamma, Touria Errebaibi, sia stata uccisa con una decina di colpi di
accetta al volto e al capo, sferrati con incredibile brutalita' e
accanimento. Gli esami sono cominciati alle 14 e sono terminati dopo le
20. Secondo quanto si e' appreso, tutti i colpi inferti alla donna sono
stati potenzialmente mortali. Dai rilievi sarebbero anche emerse
contusioni e segni di percosse recenti. Non sono state invece
riscontrate tracce di violenza sessuale e la donna non era incinta.
Nelle prossime ore Bomben consegnera' i verbali dell'esame alla Procura
che dovra' convalidare l'arresto dell'assassino. (AGI)
Vai sul sito di AGI.it
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giovedì 16 aprile 2015
Whirlpool, annunciati 1.350 esuberi Governo contrario, l'azienda: "Solo 400"
Addio a 3 fabbriche, insorgono i sindacati. Ad Albacina (Ancona) gli operai bloccano per qualche ora la strada. L'a.d. Castiglioni: "Nessuno sarà lasciato solo"
"Whirlpool ha dichiarato 1.350 esuberi, 1.200 nelle fabbriche e 150 nei centri di ricerca". Lo ha detto Gianluca Ficco della Uilm dopo la presentazione al ministero del piano industriale della società. Prevista anche la chiusura dello stabilimento Indesit di Caserta, dove lavorano circa 800 persone. I sindacati insorgono, temporaneo blocco stradale degli gli operai di Albacina (Ancona) mentre l'azienda chiarisce: "Solo 400 esuberi in più di quelli previsti".
Indesit, prima dell'acquisizione, si era impegnata a non far ricorso a licenziamenti fino a tutto il 2018 e a investire 83 milioni nelle fabbriche italiane.
"La multinazionale americana, nonostante un piano di investimenti di
cinquecento milioni in quattro anni e nonostante la prospettiva di un
incremento dei volumi produttivi complessivi in Italia, ha dichiarato 1.350 esuberi, annunciato la chiusura dello stabilimento di Caserta, la cessazione di uno dei due stabilimenti di Fabriano (Ancona), quello di Albacina, i cui 600 lavoratori secondo il progetto aziendale dovrebbero essere trasferiti nella vicina fabbrica di Melano, e la dismissione del sito di None (Torino)
dove attualmente ci sono 90 addetti fra il magazzino e il centro
ricerche", spiega Gianluca Ficco della Uilm nazionale.
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Novi, si va verso la chiusura del Magazzino della Pernigotti
Musulmani contro cristiani, 12 migranti buttati in mare dal gommone
Durante la traversata per raggiungere l'Italia, 15 persone fermate a Palermo per omicidio plurimo
Sarebbero 12 le persone gettate in mare da un gommone carico di migranti che dalla Libia stava raggiungendo le coste siciliane durante una lite tra musulmani e cristiani. La polizia ha fermato 15 persone indagate per omicidio plurimo che sarebbero state riconosciute dagli altri migranti.I fermati sono di nazionalità ivoriana, malese e senegalese, e sono accusati di omicidio plurimo, aggravato dall'odio religioso. Le indagini della Squadra Mobile palermitana sono cominciate dopo le testimonianze di una decina di naufraghi nigeriani e ghanesi, sbarcati al porto di Palermo, a bordo della nave 'Ellensborg', ieri. I testimoni, piangendo, hanno raccontato di essere superstiti di uno scontro religioso scaturito dall'odio di un gruppo di musulmani verso i cristiani. I migranti hanno raccontato di essersi imbarcati il 14 aprile su un gommone, partito dalle coste libiche con 105 persone, in prevalenza senegalesi ed ivoriani. Durante la traversata, nigeriani e ghanesi, in minoranza, sarebbero stati minacciati di essere abbandonati in acqua perché cristiani, da una quindicina di passeggeri, di nazionalità ivoriana, senegalese, maliana e della Guinea Bissau. Dalle minacce i musulmani sarebbero passati all'azione gettando in acqua dodici tra nigeriani e ghanesi. La polizia dice che i ''superstiti si sarebbero salvati soltanto perché oppostisi strenuamente al tentativo di annegamento, in alcune casi formando anche una vera e propria catena umana''.
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Caccia all’impiegato in fuga con il figlio neonato. L’auto localizzata in Spagna, i due non si trovano
L’uomo individuato tracciando gli acquisti con la carta di credito. La
notte tra martedì e mercoledì ha dormito a Lione. Le telecamere fanno
presumere che il figlio sia con lui
È stato localizzato in Spagna, sulla costa orientale, Enzo Costanza, l’uomo in fuga con il figlio di 16 giorni. È stato individuato perché ha usato la carta di credito che aveva con sé, l’ha usata per fare rifornimento di carburante per tre volte: la prima a Modane, subito dopo aver passato il confine, la seconda mentre viaggiava in direzione Lione (sempre martedì, il giorno della fuga) e una terza volta questa mattina, intorno alle nove, sulla costa spagnola. Notizie incoraggianti arrivano proprio da Lione: la notte tra martedì e ieri papà e bimbo hanno dormito in un albergo della città francese. A quanto, si apprende, il piccolo stava bene.
L’AUTO IN SPAGNA
Sempre in Spagna delle telecamere di video sorveglianza della stazione di servizio mostrano il Freemont grigio con Costanza alla guida. Un ingrandimento delle immagini ha permesso di individuare anche l’ovetto sul sedile posteriore che fa presumere che anche il bambino sia con lui. È stata allertata la Guardia Civil spagnola.
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È stato localizzato in Spagna, sulla costa orientale, Enzo Costanza, l’uomo in fuga con il figlio di 16 giorni. È stato individuato perché ha usato la carta di credito che aveva con sé, l’ha usata per fare rifornimento di carburante per tre volte: la prima a Modane, subito dopo aver passato il confine, la seconda mentre viaggiava in direzione Lione (sempre martedì, il giorno della fuga) e una terza volta questa mattina, intorno alle nove, sulla costa spagnola. Notizie incoraggianti arrivano proprio da Lione: la notte tra martedì e ieri papà e bimbo hanno dormito in un albergo della città francese. A quanto, si apprende, il piccolo stava bene.
L’AUTO IN SPAGNA
Sempre in Spagna delle telecamere di video sorveglianza della stazione di servizio mostrano il Freemont grigio con Costanza alla guida. Un ingrandimento delle immagini ha permesso di individuare anche l’ovetto sul sedile posteriore che fa presumere che anche il bambino sia con lui. È stata allertata la Guardia Civil spagnola.
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In un negozio cinese di Tortona la Finanza sequestra 40 mila prodotti non a norma per 150 mila euro
Un maxi negozio di Tortona che vende prodotti della Cina gestito da una donna della Repubblica popolare cinese è stato oggetto dei controlli dei militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Alessandria, che al termine di una mirata attività info-investigativa hanno posto sotto sequestro 40 mila oggetti per un valore commerciale di circa 150 mila euro.
Si tratta di oggetti tutti importati dalla Cina, che erano messi in vendita senza essere stati sottoposti ai previsti controlli di sicurezza.
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Si tratta di oggetti tutti importati dalla Cina, che erano messi in vendita senza essere stati sottoposti ai previsti controlli di sicurezza.
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Italicum, 190 sì all'assemblea del Pd, la minoranza non vota
Renzi: "Governo legato a questa legge". 120 non votanti
ROMA - Deflagra in un'infuocata assemblea notturna, lo scontro interno al Pd sulla legge elettorale. All'ennesimo appello della minoranza a modificare l'Italicum, Matteo Renzi dice no. E avverte che lo stesso destino del governo è legato "nel bene e nel male" all'approvazione di questo testo così com'è, senza cambiare neanche una virgola. E' il fallimento di ogni tentativo di mediazione: Roberto Speranza ne trae le conseguenze e si dimette da capogruppo. La minoranza chiede di sospendere i lavori dell'assemblea, ma si va avanti. E allora Civati, Bindi, Fassina, D'Attorre e altri si alzano e vanno via. Pier Luigi Bersani resta e parla: "Se si vuole, si può cambiare. Se non volete farlo, non sono convinto, se si va avanti così non ci sto". Alla fine il sì all'Italicum passa con 190 voti, l'unanimità dei presenti mentre all'appello mancano tutti gli esponenti della minoranza, i non votanti sono stati 120: quasi un terzo del gruppo.
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ROMA - Deflagra in un'infuocata assemblea notturna, lo scontro interno al Pd sulla legge elettorale. All'ennesimo appello della minoranza a modificare l'Italicum, Matteo Renzi dice no. E avverte che lo stesso destino del governo è legato "nel bene e nel male" all'approvazione di questo testo così com'è, senza cambiare neanche una virgola. E' il fallimento di ogni tentativo di mediazione: Roberto Speranza ne trae le conseguenze e si dimette da capogruppo. La minoranza chiede di sospendere i lavori dell'assemblea, ma si va avanti. E allora Civati, Bindi, Fassina, D'Attorre e altri si alzano e vanno via. Pier Luigi Bersani resta e parla: "Se si vuole, si può cambiare. Se non volete farlo, non sono convinto, se si va avanti così non ci sto". Alla fine il sì all'Italicum passa con 190 voti, l'unanimità dei presenti mentre all'appello mancano tutti gli esponenti della minoranza, i non votanti sono stati 120: quasi un terzo del gruppo.
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