Tre frati di San Francesco avevano affidato a un faccendiere il
tesoretto per ottenere il 13,5% di interessi, che però non sono mai
arrivati. E i soldi sono andati in fumo. Quattro gli indagati nelle
inchieste che si svolgono in Italia e Svizzera e che sono partite dopo
la denuncia dei nuovi vertici dell'ordine
I soldi destinati alle
opere religiose si sono trasformati in resort di lusso sparsi tra l’
Africa e il
Medio Oriente. Non solo. I frati li avevano affidati a un
faccendiere – parliamo di circa 50 milioni di euro – per
pura speculazione: intendevano ricavarne il 13,5 per cento di interessi. Ma nulla è andato secondo i programmi. Anzi. Ieri mattina tre
frati e un faccendiere sono stati perquisiti, le
indagini si svolgono in
Italia e in
Svizzera,
sono stati eseguiti sequestri per 5 milioni di euro. E soprattutto: le
operazioni svolte ieri dalla Guardia di finanza e dalla Polizia elvetica
portano in calce la firma simbolica di
Papa Francesco. Il motivo è semplice: perquisizioni e indagini nascono proprio dalla denuncia dell’
ordine francescano e, per la precisione, dai vertici attuali della
Casa Generalizia, della Provincia Lombarda e della Conferenza dei ministri provinciali dell’ordine.
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