L'Organizzazione Internazionale per le migrazioni ridimensiona le cifre che circolano da mesi. Ma l'offensiva lanciata da Khalifa Haftar su Tripoli amplifica il rischio di partenze di massa. E a prendere il mare potrebbero essere anche gli stessi cittadini libici: lo erano 17 delle 70 persone sbarcate giovedì a Lampedusa. Intanto nei centri di detenzione finanziati dall'Italia rischiano di morire migliaia di persone
I centri di detenzione ufficiali, quelli gestiti dal Dipartimento per la lotta alla migrazione illegale che nominalmente fa capo al governo Al Sarraj, hanno una capienza di 4-6mila persone. In Libia ci sono, secondo le ultime stime, 600mila migranti ma solo 200mila sarebbero pronti a partire verso l’Europa. L’Organizzazione Internazionale per le migrazioni ridimensiona le cifre che circolano da mesi sulla situazione in Libia. Ma l’offensiva lanciata da Khalifa Haftar su Tripoli amplifica il rischio di partenze di massa, come sottolineato dal premier Giuseppe Contenell’intervista di ieri al Fatto Quotidiano. E a prendere il mare potrebbero essere anche gli stessi cittadini libici: lo erano 17 delle 70 persone sbarcate giovedì a Lampedusa.
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domenica 14 aprile 2019
Brescia, sfregiato dalla ex: ora dovrò pagare anche le spese legali
William Pezzulo, fra interventi chirurgici e battaglie per ottenere giustizia, chiede su Facebook un aiuto
Il 19 settembre del 2012 venne sfregiato e sfigurato con un secchio pieno di acido lanciato dalla sua ex compagna, Elena Perotti, insieme a un complice. William Pezzulo, fra interventi chirurgici e battaglie legali, dovrà anche pagarsi le spese dell'avvocato che lo ha assistito. Condannati a pagare le spese legali, i suoi aggressori risultano infatti nullatenenti. "Devo pagare 50mila euro entro 10 giorni", denuncia Pezzulo in un video su Facebook.
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sabato 13 aprile 2019
Carneficina in Libia: negli scontri oltre 100 morti e 28 sono bambini
In Libia continua lo scontro tra il governo di unità nazionale e le forze del generale appoggiato da Egitto, Arabia Saudita e Francia. Il bilancio è drammatico
Una vera e propria carneficina: sono 100 i morti - tra i quali 28 bambini - e oltre 500 i feriti registrati in Libia dal 4 aprile ad oggi a causa dei combattimenti in corso. Oltre 200 i bambini che risultano feriti.
Una rivelazione del presidente dell'Associazione medici stranieri in Italia (Amsi) Foad Aodi, anche consigliere dell'Ordine dei medici di Roma, che in queste ore è in contatto con medici libici in vari ospedali. Gli ospedali in Libia, afferma, "sono al collasso e sono triplicate le richieste di operare in Italia i bimbi feriti".
"Da quanto mi stanno riferendo i colleghi medici dalla Libia - afferma Aodi - si registrano numerose persone ferite che sono ancora nelle proprie case e la situazione è drammatica perché manca sangue e materiale chirurgico negli ospedali per effettuare gli interventi necessari. C’è il rischio di una crisi umanitaria ed epidemie se non vengono curati i feriti".
La popolazione libica, sottolinea, “è schiacciata da giochi politici ed economici internazionali che hanno solo fini di leadership e interesse, senza la minima preoccupazione per le persone. Ci sarebbero oltre 12 mila sfollati, come ci riferiscono i nostri medici e giornalisti in Libia".
Per questo il presidente dell'Amsi, anche a nome delle Comunità del mondo arabo in Italia (Co-mai), lancia un appello: "Bisogna intervenire urgentemente con una sola voce e per l'unita' libica, senza azioni militari. Urge una soluzione pacifica per fermare il massacro dei civili. L'Italia - conclude - non deve ripetere gli sbagli del passato all'epoca di Gheddafi e dovrebbe agire in primo piano senza farsi condizionare e scavalcare da altri Paesi".
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Una vera e propria carneficina: sono 100 i morti - tra i quali 28 bambini - e oltre 500 i feriti registrati in Libia dal 4 aprile ad oggi a causa dei combattimenti in corso. Oltre 200 i bambini che risultano feriti.
Una rivelazione del presidente dell'Associazione medici stranieri in Italia (Amsi) Foad Aodi, anche consigliere dell'Ordine dei medici di Roma, che in queste ore è in contatto con medici libici in vari ospedali. Gli ospedali in Libia, afferma, "sono al collasso e sono triplicate le richieste di operare in Italia i bimbi feriti".
"Da quanto mi stanno riferendo i colleghi medici dalla Libia - afferma Aodi - si registrano numerose persone ferite che sono ancora nelle proprie case e la situazione è drammatica perché manca sangue e materiale chirurgico negli ospedali per effettuare gli interventi necessari. C’è il rischio di una crisi umanitaria ed epidemie se non vengono curati i feriti".
La popolazione libica, sottolinea, “è schiacciata da giochi politici ed economici internazionali che hanno solo fini di leadership e interesse, senza la minima preoccupazione per le persone. Ci sarebbero oltre 12 mila sfollati, come ci riferiscono i nostri medici e giornalisti in Libia".
Per questo il presidente dell'Amsi, anche a nome delle Comunità del mondo arabo in Italia (Co-mai), lancia un appello: "Bisogna intervenire urgentemente con una sola voce e per l'unita' libica, senza azioni militari. Urge una soluzione pacifica per fermare il massacro dei civili. L'Italia - conclude - non deve ripetere gli sbagli del passato all'epoca di Gheddafi e dovrebbe agire in primo piano senza farsi condizionare e scavalcare da altri Paesi".
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Come Salvini mentì sulla Libia e fece indispettire sia Tripoli che Haftar
Carabiniere ucciso in una sparatoria nel Foggiano, arrestato un uomo
E' accaduto in pieno giorno nella piazza principale di Cagnano Varano
Una sparatoria in pieno giorno è avvenuta questa mattina nella piazza principale di Cagnano Varano, un paese in provincia di Foggia. La vittima è un maresciallo, Vincenzo Di Gennaro, ed aveva 47 anni. Subito dopo gli spari è stato arrestato un uomo, un pregiudicato di 67 anni, ritenuto responsabile dell'uccisione del maresciallo. Nella sparatoria è stato ferito anche un altro militare, che si trovava in auto insieme con il maresciallo Di Gennaro: è stato raggiunto di striscio ad un braccio e ad un fianco dai proiettili.
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venerdì 12 aprile 2019
Per Greta Thunberg a Roma un palco alimentato da biciclette
In piazza del Popolo il 19 aprile 128 bici per produrre energia
ROMA - Un palco per Greta Thunberg alimentato da elettricità prodotta pedalando. E' quello che vogliono realizzare il 19 aprile prossimo a Roma i volontari di #FridaysForFuture, il movimento internazionale di giovani per il clima ispirato dalla attivista sedicenne svedese. Greta venerdì 19 sarà nella Capitale per partecipare al consueto sciopero del venerdì, in piazza del Popolo. Per quella occasione, i volontari vogliono organizzare una manifestazione totalmente ecologica e sostenibile, a zero emissioni di gas serra. "Allestiremo un palco alimentato anche da biciclette, che forniranno fino a 12 Kw - scrivono i ragazzi di #FridaysForFuture in un comunicato -. L'energia sarà generata da 128 spettatori volontari, che con le loro biciclette agganciate a uno speciale cavalletto collegato a una dinamo, pedaleranno per tutta la durata dello spettacolo. Sarà un momento di festa e di protesta, per chiedere alle istituzioni di prendere provvedimenti immediati sui cambiamenti climatici".
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Il tormentone delle previsioni per la PASQUA: ecco gli ultimi aggiornamenti!
Modelli a confronto. Cominciano le divergenze.
C'è stata una schiarita sul fronte delle previsioni per la Pasqua. Un cuneo anticiclonico di matrice africana sembrerebbe in grado di proteggerci almeno per il Venerdì Santo, regalando sole e mitezza. E su questo punto tutti i modelli sembrano concordare.
Il problema è sabato 20 aprile, sul quale la divergenza modellistica diventa decisamente netta: il modello europeo ritiene probabile l'ingresso di una saccatura incisiva su mezza Italia con conseguenti precipitazioni anche abbondanti e temporalesche, come mostrano le due mappe qui sotto in rapida sequenza:
Il modello americano invece per sabato vede ancora la prosecuzione della fase stabile e particolarmente mite; la saccatura per lui entrerà con ben 24 ore di ritardo, cioè per il giorno di Pasqua, oltretutto portando fenomeni anche meno incisivi. Ecco infatti cosa prevede per sabato 20 aprile sia a livello pressorio che precipitativo:
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Insiste l'instabilità al centro e al sud, da sabato sera al nord tornerà il MALTEMPO
Temporanea localizzazione dei fenomeni al centro e al sud, ma da sabato sera è atteso un nuovo intenso peggioramento al nord-ovest, in estensione entro domenica mattina a gran parte del Paese. Neve a quote basse su ovest Alpi. Miglioramento per alcuni giorni della prossima settimana.
SITUAZIONE: l'Italia è ancora coinvolta da una circolazione depressionaria che penalizza oggi soprattutto le nostre regioni centrali e meridionali, concedendo invece una tregua al nord, dove peraltro sono ancora in atto alcuni deboli fenomeni sul settore occidentale.
POMERIGGIO: l'instabilità si accentuerà notevolmente al centro e al sud, così come sulle Isole Maggiori. Come si nota dalla mappa qui sotto, sono attesi rovesci a sfondo temporalesco su molte regioni (modello MeteoLive):
POMERIGGIO: l'instabilità si accentuerà notevolmente al centro e al sud, così come sulle Isole Maggiori. Come si nota dalla mappa qui sotto, sono attesi rovesci a sfondo temporalesco su molte regioni (modello MeteoLive):
EVOLUZIONE: sabato una massa d'aria fredda coinvolgerà il centro Europa attestandosi a ridosso delle Alpi di confine, mentre sul nostro Paese si rinnoveranno moderate condizioni di instabilità. I fenomeni risulteranno inizialmente localizzati al centro e al sud, per poi tornare a visitare parte del nord verso sera, come mostra la cartina qui sotto, che evidenzia quasi una situazione fotocopia rispetto a sabato: (modello MeteoLive)
Def, per non far deragliare i conti servono 47 miliardi in due anni
Il Def approvato martedì riporta le lancette della finanza pubblica a ottobre, quando è scoppiato lo scontro con Bruxelles. Con due incognite in più. Il percorso di discesa del deficit, dal 2,4% di quest’anno all’1,8% del 2021, è identico alla strada tracciata in autunno.
Ma il punto di partenza del debito è più alto di 2,8 punti di Pil rispetto al piano della Nadef 2018. E soprattutto i numeri sono agganciati a una serie di misure extra che fra quest’anno e il prossimo devono portare la bellezza di 46,6 miliardi alla causa di deficit e debito. Senza questi aiuti, tutti i parametri punterebbero decisamente in alto aprendo rischi ulteriori per l’accoglienza dei nostri conti pubblici in Europa e soprattutto sui mercati.
Istat, sale all'8,1% il risparmio delle famiglie, ma frenano i consumi
Il potere d'acquisto delle famiglie recupera terreno, aumentanto dello 0,9% nel 2018, ma frena negli ultimi due trimestri dell'anno, ed è comunque ancora lontano dai livelli precrisi. In calo i profitti delle società finanziarie. Tra le imprese, in forte difficoltà ancora le costruzioni, il cui livello di crescita è ancora inferiore di circa 15 punti percentuali rispetto al 2008
ROMA - Famiglie in lento recupero, con la propensione al risparmio all'8,1% e l'aumento del potere d'acquisto dello 0,9%, ma ancora in calo il tasso di profitto delle società finanziarie, al 41,7%. In difficoltà in particolare le imprese finanziarie, il cui valore aggiunto nel 2018, indica l'Istat, scende del 4,2%. In particolare sono le costruzioni ad arrancare, ancora indietro di 15 punti percentuali rispetto ai livello del 2008.
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Diffamazione, Pillon condannato: il senatore non cambia account e si fa i complimenti da solo
Dopo la sentenza di Perugia, che gli ha inflitto multa e risarcimento nei confronti di Arcigay, l'esponente leghista ha postato su Facebook un commento dal suo stesso profilo, con scritto "Forza Simo!", subito preso di mira sui social
Lui, il senatore leghista Simone Pillon, la sentenza del giudice di Perugia, che l'ha condannato per diffamazione a pagare una multa di 1.500 euro ma soprattutto a risarcire con 30mila l'Arcigay Omphalos del capoluogo umbro, che aveva deinito adescatori di minorenni, l'ha giudicata "una medaglia". "Ho difeso la famiglia e non mollerò mai", ha insistito l'autore del controverso e contestato ddl in materia di affido e separazione che porta il suo nome, ma non si è fermato qua, tanto da arrivare a farsi i complimenti e a incoraggiarsi da solo.
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Lui, il senatore leghista Simone Pillon, la sentenza del giudice di Perugia, che l'ha condannato per diffamazione a pagare una multa di 1.500 euro ma soprattutto a risarcire con 30mila l'Arcigay Omphalos del capoluogo umbro, che aveva deinito adescatori di minorenni, l'ha giudicata "una medaglia". "Ho difeso la famiglia e non mollerò mai", ha insistito l'autore del controverso e contestato ddl in materia di affido e separazione che porta il suo nome, ma non si è fermato qua, tanto da arrivare a farsi i complimenti e a incoraggiarsi da solo.
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L'assurdo incidente stradale di Sofia Goggia.
L'assurdo incidente stradale di Sofia Goggia
„Sofia Goggia, campionessa olimpica di discesa libera e vice campionessa del mondo di supergigante, protagonista di un incidente stradale a Sestriere
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L'assurdo incidente stradale di Sofia Goggia
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Potrebbe interessarti: http://www.today.it/sport/sofia-goggia-incidente.html
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„Sofia Goggia, campionessa olimpica di discesa libera e vice campionessa del mondo di supergigante, protagonista di un incidente stradale a Sestriere
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L'assurdo incidente stradale di Sofia Goggia
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So che avete appreso del mio incidente, ma vi assicuro che sto bene! Come si suol dire... vi prometto che adesso mi rimetto in carreggiata". Con queste parole e una foto in cui appare in forma e sorridente, la sciatrice Sofia Goggia rassicura sulla sua salute amici e tifosi dopo la notte di paura vissuta a Sestriere, nel torinese. La campionessa olimpica nella discesa libera agli ultimi Giochi invernali di Pyeongchang 2018 si è ritrovata con la propria auto sul tetto di un furgone in sosta sulla strada sottostante.
Il suo suv Audi è uscito di strada in zona Plagnol ed è precipitato per alcuni metri dalla scarpata andando ad atterrare su un furgone parcheggiato di sotto. La 26enne bergamasca è rimasta illesa.
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Lavorare per le tasse: metà del nostro stipendio va al Fisco.
Lavorare per le tasse: metà del nostro stipendio va al Fisco
„Secondo l'ultimo rapporto Ocse 'Tax Wages 2019' imposte e contributi tolgono il 47,9% del costo del lavoro per un single, mentre per le famiglie con due figli la situazione diventa ancor più pesante
Lavorare per le tasse: metà del nostro stipendio va al Fisco
„Secondo Karl Marx il capitalismo si poteva uccidere soltanto in un modo: tasse, tasse e ancora tasse. Ma guardando da vicino la situazione italiana, sul banco dell'obitorio (metaforicamente parlando) non ci finisce soltanto il sistema economico-sociale citato dal filosofo tedesco, ma anche la solidità economica delle famiglie italiane, sempre più tartassate da una miriade di imposte, che prosciugano giorno dopo giorno, i nostri conti in banca. Ma quanto pesano le tasse sulla nostra vita? Molto, anzi troppo. Basta pensare che in media quasi metà dello stipendio di un lavoratore italiano finisce nelle casse del Fisco, come testimoniato dall'ultimo rapporto Ocse 'Tax Wages 2019', secondo cui l'Italia occupa il terzo posto della graduatoria internazionale dell'Ocse per il peso del cuneo fiscale ovvero le tasse che gravano sulla busta paga. “
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„Secondo l'ultimo rapporto Ocse 'Tax Wages 2019' imposte e contributi tolgono il 47,9% del costo del lavoro per un single, mentre per le famiglie con due figli la situazione diventa ancor più pesante
Lavorare per le tasse: metà del nostro stipendio va al Fisco
„Secondo Karl Marx il capitalismo si poteva uccidere soltanto in un modo: tasse, tasse e ancora tasse. Ma guardando da vicino la situazione italiana, sul banco dell'obitorio (metaforicamente parlando) non ci finisce soltanto il sistema economico-sociale citato dal filosofo tedesco, ma anche la solidità economica delle famiglie italiane, sempre più tartassate da una miriade di imposte, che prosciugano giorno dopo giorno, i nostri conti in banca. Ma quanto pesano le tasse sulla nostra vita? Molto, anzi troppo. Basta pensare che in media quasi metà dello stipendio di un lavoratore italiano finisce nelle casse del Fisco, come testimoniato dall'ultimo rapporto Ocse 'Tax Wages 2019', secondo cui l'Italia occupa il terzo posto della graduatoria internazionale dell'Ocse per il peso del cuneo fiscale ovvero le tasse che gravano sulla busta paga. “
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giovedì 11 aprile 2019
Tir invade la corsia opposta sulla A12 tra Sestri e Lavagna, morte due persone
Genova - Tragico scambio di carreggiata al chilometro 42 sull’autostrada A12: poco prima delle 14, un mezzo pesante che stava viaggiando in direzione di Genova ha invaso la carreggiata opposta nel tratto compreso fra Sestri Levante e Lavagna, alla fine della galleria Madonna della Neve.
Nell’incidente è rimasto coinvolto un altro mezzo pesante (una bisarca carica di auto) e alcune vetture e sono morte due persone, che erano a bordo del tir che ha fatto il “salto” di carreggiata: si tratta di un cittadino italiano di 49 anni e di un brasiliano 24enne, entrambi residenti a Savona; inoltre, è rimasto ferito il conducente delle bisarca. Sul posto sono arrivati i mezzi di soccorso da Cogorno e Riva Trigoso e l’automedica della centrale del 118 di Lavagna.
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Debito pubblico insostenibile: ogni neoanato italiano paga 60mila euro
Il debito pubblico italiano è un macigno che condiziona la politica economica nazionale: 2.358 miliardi di stock con una spesa per interessi annua pari a 65,6 miliardi di euro (dato 2017). Un macigno che pregiudica soprattutto i più giovani, in uno scontro generazionale che li vede vittime degli errori del passato. Ogni residente in Italia, si sa, ha un debito pari a 38mila euro circa: un dato a suo modo spaventoso, che non risparmia neonati e pensionati. Che però sono coinvolti in modo molto differente rispetto a questa montagna di debito da finanziare periodicamente sui mercati dei capitali.
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Per questo l’Ufficio Studi del Sole 24 Ore ha elaborato i dati della Banca d’Italia e dell’Istat dal 1946, anno di fondazione della Repubblica italiana, per descrivere con numeri e proporzioni la diseguale distribuzione del debito pubblico tra i residenti in Italia. Il risultato? Per esempio, che per ogni euro di interessi da pagare per debito generato da parte dell’ottantenne di oggi, il 56enne ne deve pagare 10; cifra che sale a 100 per il 15enne, mentre per chi è nato nel 2017 la proporzione sale a mille. Viene da chiedersi: se porta più voti soddisfare le esigenze degli over50, chi riuscirà a convincerà i giovani a non trasferirsi all’estero?
Brexit, concordata proroga fino al 31 ottobre. La Gran Bretagna dovrà votare alle elezioni Europee
Dopo otto ore di vertice Ue straordinario, i 27 e il Regno Unito hanno concordato una soluzione "flessibile". La premier May ha sei mesi in pù per cercare una maggioranza per l'accordo di divorzio a Westminster. Se verrà ratificato da entrambe le parti prima della nuova data di uscita, il ritiro dall’Ue "avrà luogo il primo giorno del mese successivo". Macron contrario fino all'ultimo al rinvio
La Brexit è rinviata ad Halloween. Nella notte, dopo otto ore di vertice Ue straordinario, i 27 e il Regno Unito hanno concordato “una proroga flessibile fino al 31 ottobre”, ha comunicato via Twitter il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk. “Questo significa ulteriori sei mesi per il Regno Unito per trovare la migliore soluzione possibile”. La condizione posta da Bruxelles è la partecipazione della Gran Bretagna alle elezioni Europee, pena trovarsi catapultata fuori dal blocco senza un accordo, il primo giugno. Theresa May in compenso ha sei mesi in più per e permetterle così di cercare una maggioranza per l’accordo di divorzio a Westminster, evitando lo sfacelo di una separazione traumatica, che secondo il vecchio calendario si sarebbe compiuta domani.
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La Brexit è rinviata ad Halloween. Nella notte, dopo otto ore di vertice Ue straordinario, i 27 e il Regno Unito hanno concordato “una proroga flessibile fino al 31 ottobre”, ha comunicato via Twitter il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk. “Questo significa ulteriori sei mesi per il Regno Unito per trovare la migliore soluzione possibile”. La condizione posta da Bruxelles è la partecipazione della Gran Bretagna alle elezioni Europee, pena trovarsi catapultata fuori dal blocco senza un accordo, il primo giugno. Theresa May in compenso ha sei mesi in più per e permetterle così di cercare una maggioranza per l’accordo di divorzio a Westminster, evitando lo sfacelo di una separazione traumatica, che secondo il vecchio calendario si sarebbe compiuta domani.
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Moby Prince, le famiglie fanno causa allo Stato: “Noi come Ustica. Così sarà riconosciuta la verità sul disastro”
Saranno citati Palazzo Chigi e i ministeri della Difesa e dei Trasporti. L'iniziativa parte dalle conclusioni della commissione d'inchiesta del Senato: "Era compito della Capitaneria garantire la sicurezza"
Non solo l’inchiesta penale, che si puntella su quell’accordo assicurativo tra compagnie, anomalo e segreto per 27 anni. Ma anche una causa civile per accertare le responsabilità dello Stato nella morte dei 140 tra passeggeri e membridell’equipaggio a bordo del Moby Prince, il traghetto che la sera del 10 aprile 1991 andò a fuoco dopo essere entrato in collisione con la petroliera Agip Abruzzo, a due miglia e mezzo dal porto di Livorno. Un’azione legale, condotta da un pool di avvocati di Livorno, Pisa e Milano, che prende impulso – così come l’indagine della Procura, la terza in 28 anni – dalle conclusioni della commissione d’inchiesta del Senato. Una strategia analoga a quella dei familiari delle vittime di Ustica che poi hanno visto riconosciuta la loro tesi: non solo il fatto che lo Stato non abbia tutelato i propri cittadini sull’aereo Itavia, ma anche l’incapacità dello Stato (leggi depistaggi) nella ricerca della verità sull’abbattimento del DC-9. La causa, fanno sapere i legali, sarà nei confronti della presidenza del Consiglio, del ministero della Difesa e del ministero dei Trasporti.
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Non solo l’inchiesta penale, che si puntella su quell’accordo assicurativo tra compagnie, anomalo e segreto per 27 anni. Ma anche una causa civile per accertare le responsabilità dello Stato nella morte dei 140 tra passeggeri e membridell’equipaggio a bordo del Moby Prince, il traghetto che la sera del 10 aprile 1991 andò a fuoco dopo essere entrato in collisione con la petroliera Agip Abruzzo, a due miglia e mezzo dal porto di Livorno. Un’azione legale, condotta da un pool di avvocati di Livorno, Pisa e Milano, che prende impulso – così come l’indagine della Procura, la terza in 28 anni – dalle conclusioni della commissione d’inchiesta del Senato. Una strategia analoga a quella dei familiari delle vittime di Ustica che poi hanno visto riconosciuta la loro tesi: non solo il fatto che lo Stato non abbia tutelato i propri cittadini sull’aereo Itavia, ma anche l’incapacità dello Stato (leggi depistaggi) nella ricerca della verità sull’abbattimento del DC-9. La causa, fanno sapere i legali, sarà nei confronti della presidenza del Consiglio, del ministero della Difesa e del ministero dei Trasporti.
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mercoledì 10 aprile 2019
Ajax Juve, scontri prima dei quarti di Champions. Le news
Momenti di tensione fuori dallo stadio nel pre-partita, azionati gli idranti per contenere i tifosi dell'Ajax: necessario l'intervento della polizia a cavallo e cariche con i manganelli. Un centinaio di tifosi della Juve, invece, sono stati fermati nel pomeriggio per possesso di oggetti proibiti. Stasera c'è anche United-Barcellona
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Cesate, richiedente asilo ridà portafogli con 1325 euro a pensionato
Il giovane si è presentato alla stazione dei carabinieri proprio quando l'anziano di 71 anni stava denunciando ai militari lo smarrimento. Per riconoscenza il legittimo proprietario gli ha regalato 100 euro
A Cesate, in provincia di Milano, un ragazzo di 23 anni ha trovato e restituito a un pensionato un portafogli con dentro 1325 euro. Il giovane, un richiedente asilo politico originario del Mali, si è presentato alla stazione dei carabinieri proprio quando l'anziano di 71 anni stava denunciando ai militari lo smarrimento del portafogli. Il ragazzo ha detto di averlo trovato in strada.
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A Cesate, in provincia di Milano, un ragazzo di 23 anni ha trovato e restituito a un pensionato un portafogli con dentro 1325 euro. Il giovane, un richiedente asilo politico originario del Mali, si è presentato alla stazione dei carabinieri proprio quando l'anziano di 71 anni stava denunciando ai militari lo smarrimento del portafogli. Il ragazzo ha detto di averlo trovato in strada.
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Meteo a 7 giorni: tempo INAFFIDABILE ancora per diversi giorni
Ancora tempo instabile sull'Italia con una probabile recrudescenza al nord durante il week-end. A seguire condizioni di variabilità e clima più mite.
Acquazzoni dietro l'angolo sull'Italia ancora per diverso tempo; l'alta pressione, dopo averci protetto nei mesi di febbraio e marzo, sembra aver levato le tende dal Mediterraneo per accamparsi molto piu a nord, alle latitudini della Scandinavia.
Sul fianco meridionale della figura stabilizzante scorreranno correnti fredde da est che tenderanno poi a contrastare con aria più temperata e mite proveniente da occidente; tutto ciò rinnoverà condizioni instabili che prenderanno di mira il nostro Paese (a fasi alterne) almeno fino a metà della settimana prossima.
In attesa del fine settimana, che si preannuncia molto instabile e addirittura freddo per alcune regioni, anche la giornata di domani, giovedi 11 aprile, non sarà da meno:
Saranno ben poche le zone che si salveranno dalle grinfie di Giove Pluvio. Non si tratterà di piogge estese, ma a carattere di rovescio intermittente nel tempo e nello spazio; non saranno esclusi ovviamente temporali.
La blanda depressione responsabile della marcata instabilità italica, tra venerdi e sabato veleggerà verso sud, liberando in parte il centro-nord dalle spire dei fenomeni; si tratterà però di una tregua temporanea, in attesa di un nuovo peggioramento che diverrà realtà su alcune zone d'Italia tra sabato 13 e domenica 14 aprile.
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L'ACME del maltempo di domenica 14: mappe a confronto!
In Veneto poche domande di Reddito di cittadinanza: "Ci si vergogna. Se in paese si viene a sapere.."
La regione è all'ultimo posto per le richieste. Caf e Inps spiegano: "C'è anche chi si rifiuta per una questione culturale. Lo annusiamo dalle interviste"
Il Veneto è all'ultimo posto nella classifica delle richieste di reddito di cittadinanza. Sono in pochi ad averne bisogno nella regione del Nord Est? Probabilmente no. O almeno - anche se i dati sono parziali - non è solo questa la ragione per cui non si sono registrate file per la domanda del sussidio. Alla base della scarsità di richieste ci sarebbero altri paletti. Uno di questi è la vergogna, il timore che i concittadini vengano a conoscenza di uno stato di bisogno. Lo sostiene Alfio Calvagna, presidente del comitato Inps del Veneto, sentito dal Corriere della Sera:
Continua quiSecondo me, un po' come succedeva per il vecchio Rei (il Reddito di inclusione del governo Gentiloni, sostituito dal Reddito di cittadinanza, ndr), in regione c'è anche l'aspetto per cui ci si vergogna un po' a chiedere questi sostegni, perché poi in paese si viene a sapere, perché non sta bene..
Pernigotti, nuovo stop alla vendita
Novi Ligure - Un doppio stop che sembra fermare le ipotesi di dare lavoro a una parte dei cento cassintegrati della Pernigotti di Novi Ligure, chiusa dal 6 febbraio scorso, seppure a costo di attuare il temuto spezzatino societario. Praticamente in contemporanea, sia la Laica di Arona, interessata a produrre cioccolato per conto dei Toksoz, sia l’imprenditore romagnolo Giordano Emendatori, intenzionato ad acquistare il comparto gelati, hanno interrotto le trattative con la Pernigotti. Per questo ieri i sindacati hanno chiesto di essere convocati insieme alla proprietà dal ministero dello Sviluppo economico (Mise) in anticipo rispetto alla data del 29 maggio, già concordata a marzo.
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Un altro morto nei cantieri del Terzo valico: oggi sciopero di 4 ore.
Nella cava del monte Gazzo, a Sestri Ponente, un operaio di 39 anni, padre di tre figli, è caduto da un’altezza d 20 metri.
La Grande opera miete un’altra vittima e i cantieri oggi scioperano. L’ultima morte bianca è avvenuta due giorni fa a Sestri Ponente, in Liguria, nella cava del monte Gazzo, utilizzata per depositare lo smarino del Terzo valico. Un operaio di origine albanese, Xhafer Sahitaj, 39 anni, padre di tre figli, è caduto da un’altezza di venti metri, morendo sul colpo. Solo pochi mesi una scena simile era avvenuta nella galleria del Terzo valico di Voltaggio: a morire era stato un operaio di origine meridionale. I sindacati edili Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil hanno proclamato uno sciopero di quattro ore. “Lo sciopero – spiegano i sindacati – avviene alla vigilia di un importante incontro tra le segreterie sindacali di categoria e vertici del Cociv che si terrà giovedì pomeriggio.
Nonostante i tanti confronti con la stazione appaltante e i risultati raggiunti, ancora molto si può fare a patto che imprese e politica vogliano davvero investire sulla sicurezza sul lavoro. Purtroppo le recenti disposizioni del governo che, con la legge di bilancio 2019 ha ridotto di oltre il 30% i premi assicurativi antinfortunistici che le imprese hanno l’obbligo di pagare all’Inail, non pare vadano in questa direzione.
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La Grande opera miete un’altra vittima e i cantieri oggi scioperano. L’ultima morte bianca è avvenuta due giorni fa a Sestri Ponente, in Liguria, nella cava del monte Gazzo, utilizzata per depositare lo smarino del Terzo valico. Un operaio di origine albanese, Xhafer Sahitaj, 39 anni, padre di tre figli, è caduto da un’altezza di venti metri, morendo sul colpo. Solo pochi mesi una scena simile era avvenuta nella galleria del Terzo valico di Voltaggio: a morire era stato un operaio di origine meridionale. I sindacati edili Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil hanno proclamato uno sciopero di quattro ore. “Lo sciopero – spiegano i sindacati – avviene alla vigilia di un importante incontro tra le segreterie sindacali di categoria e vertici del Cociv che si terrà giovedì pomeriggio.
Nonostante i tanti confronti con la stazione appaltante e i risultati raggiunti, ancora molto si può fare a patto che imprese e politica vogliano davvero investire sulla sicurezza sul lavoro. Purtroppo le recenti disposizioni del governo che, con la legge di bilancio 2019 ha ridotto di oltre il 30% i premi assicurativi antinfortunistici che le imprese hanno l’obbligo di pagare all’Inail, non pare vadano in questa direzione.
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Trump minaccia la Ue, dazi anche su prosecco e pecorino
Usa pronti a colpire con 11 miliardi di beni. Ira di Bruxelles, reagiremo
Ci sono il Pecorino e altri formaggi come Emmental, cheddar, ma anche yogurt, burro, vini frizzanti e non, agrumi, olio d'oliva, marmellata nella lista preliminare dei prodotti europei ed italiani a cui l'amministrazione Trump potrebbe applicare dazi in risposta agli aiuti ad Airbus. E' quanto emerge dalla documentazione resa nota dall'amministrazione Usa. Il presidente americano lo ha confermato con un tweet.
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Un miliziano dell'Isis uccide una bimba incatenandola al sole per mezza giornata: in Germania inizia il processo alla moglie tedesca
Per l'omicidio l'uomo è stato esiliato dall'Isis. La mamma della bambina ora vive in Germania e ha denunciato le violenze subite da lei e dalla figlia, che ha visto morire sotto i suoi occhi
Era troppo persino per l'Isis. È stato condannato ed esiliato: un crimine così efferato non era tollerabile nemmeno dagli efferati miliziani dello Stato islamico. Ha incatenato una bambina di 5 anni alle inferiate di una finestra per 11 ore, sotto il sole a 45 gradi di Falluja, in Iraq. Punita perché si era fatta la pipì addosso. Accanto a lei la madre, Nora B., yazida catturata dai fondamentalisti e schiava dell'uomo che ha ucciso la figlia senza alcuna pietà. Il suo nome è Abu Mahawi ed è stato punito dai combattenti dello Stato islamico per il suo crimine: ora vive in Turchia con la famiglia.
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Spese condominiali, moroso il 25% dei genovesi
Genova - Un genovese su quattro non riesce a pagare le spese condominiali. Basta poco, una crisi lavorativa o un conto improvviso del dentista che fa sballare il budget familiare.
Un fenomeno che si allarga a macchia d’olio in tutti i quartieri: «La percentuale sale nelle periferie – spiega Paolo Gatto, il presidente di Alac, l’associazione liberi amministratori condominiali – Le situazioni più gravi si registrano tra il centro storico, la parte bassa di Sampierdarena e il ponente. L’esempio più clamoroso è un condominio a Rivarolo dove l’80 per cento delle famiglie non paga l’amministrazione».
«Ormai il fenomeno è generalizzato – aggiunge Pierluigi D’Angelo, presidente dell’Anaci, l’associazione nazionale amministratori condominiali e immobiliari.
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