Pagine

mercoledì 17 ottobre 2018

Meteo a 7 giorni: il tempo migliora, ma ARIA FREDDA è in agguato la prossima settimana

Fine settimana nel complesso soleggiato e molto mite sull'Italia. Cambiamenti in vista per la settimana prossima, specie sotto il profilo termico.


Perde forza la vasta depressione che da alcuni giorni si è annidata alle basse latitudini del Mediterraneo.
La struttura di maltempo, non essendo più alimentata da aria fredda, tenderà a perdere importanza nei prossimi giorni e il terzo fine settimana di ottobre risulterà stabile e soleggiato su quasi tutta la nostra Penisola.
Tra giovedì 18 e venerdì 19 ottobre, tuttavia, qualche rovescio potrebbe ancora insistere soprattutto sulla Sardegna orientale e nel sud della Sicilia; sul resto d'Italia il sole tenderà ad imporsi in maniera sempre più egregia, stante la rimonta dell'alta pressione sull'Europa occidentale.
Tra sabato 20 e domenica 21 ottobre (seconda mappa) avremo la massima estensione dell'alta pressione sull'Italia.
Inutile dire che con questa situazione il tempo sarà bello su tutta l'Italia e con temperature esuberanti specie al nord e al centro; qualche addensamento potrebbe interessare ancora il meridione, ma con basso rischio di precipitazioni.
All'inizio della prossima settimana, l'alta pressione inizierà la sua lenta opera di migrazione verso l'Atlantico; da nord-est si preparerà una discesa fredda che tra martedi 23 e mercoledi 24 ottobre inizierà ad interessare l'Italia, soprattutto i settori orientali e il meridione (terza mappa).
Le precipitazioni saranno concentrate essenzialmente sulle regioni del medio-basso Adriatico e al meridione, mentre il nord e l'alto Tirreno staranno nuovamente a guardare, senza beneficiare di nessun fenomeno.
Continua qui

A24-A25: Strada dei Parchi diffida il Ministero, in 5 giorni lo sblocco dei fondi

Concessionaria: 'Per lavori urgenti per la sicurezza su viadotti'

Strada dei Parchi, concessionaria di A24 e A25, ha inviato al ministero Infrastrutture e Trasporti una diffida per lo sblocco dei 192 milioni per la messa in sicurezza dei viadotti, fondi inseriti nel decreto Genova. Si chiede di "voler adottare senza ulteriore indugio e comunque entro e non oltre 5 giorni ogni atto autorizzativo teso a consentire l'avvio di lavori urgenti o comunque ritenuti necessari, con ogni conseguente assunzione di responsabilità in caso di ulteriori ritardi e/o espresso diniego". 
"Ci siamo espressi chiaramente perché vogliamo tutelare gli utenti di A24-A25 perché non condividiamo l'allarmismo". Così Mauro Fabris, vicepresidente della concessionaria, spiega la diffida al ministero perché "non bisogna creare allarmismo, Strada dei Parchi è sicura al traffico normale, tenendo presente però che il 60% delle infrastrutture in Italia non è a norma antisismica: il nostro gesto è necessario perché devono essere sbloccati i decreti autorizzativi che il ministero deve emanare".
Bertolaso,ridicolo dire che non ci sono soldi - "È una questione di burocrazia, le risorse ci sono". Guido Bertolaso, già Capo della Protezione Civile, ai microfoni di '6 su Radio 1' parla della messa in sicurezza della A24 e A25 all'indomani dell'allarme lanciato dal Ministro Toninelli. "Le autostrade italiane sono una miniera d'oro per lo Stato e per i concessionari che le utilizzano in nome e per conto dello Stato - spiega poi Bertolaso - Andare a dire che non ci sono i soldi per mettere in sicurezza un ponte per garantire la sicurezza a tutti gli automobilisti è semplicemente ridicolo. Basta evitare che una quota parte degli introiti finisca nelle casse dello Stato per pagare tante altre problematiche e destinarli invece a garanzia della sicurezza di chi attraversa le nostre autostrade. Sappiamo che quelli che sono i soldi che noi paghiamo ai caselli autostradali non vanno alla sicurezza di quello che stiamo percorrendo ma vanno nelle casse dello Stato per coprire i tanti problemi e costi che lo stato deve affrontare nella vita quotidiana del Paese. Bisogna assumersi la responsabilità di ciò che si dice".
Continua qui

"Condono vergognoso", ira elettori M5S

"Puoi chiamarlo come ti pare ma questo è un condono. E io, che le tasse le ho sempre pagate, oggi mi sento un fesso per aver creduto nel Movimento". Il Consiglio dei ministri approva manovra e dl fiscale e tra le norme spunta anche la cosiddetta 'pace fiscale' che consentirà a quanti hanno debiti con il fisco di risanarli attraverso alcune agevolazioni. Troppo, evidentemente, per gli elettori M5S che ora - stando almeno a quanto si legge nel fiume di commenti social - gridano al "tradimento del voto" definendo il provvedimento "un vero e proprio condono, alla faccia di chi le tasse le paga". Qualcosa di diverso, insomma, "dal bisogno di onestà che mi ha spinto a dare fiducia a Di Maio. Ora so - dicono amareggiati - che era soltanto fumo". Il M5S "dalla parte degli onesti e dei cittadini più poveri" resta così per molti "un lontano ricordo": dal momento "dell'accordo con la Lega", spiegano, "il sogno è finito: dovevamo fare la guerra, è stata una resa completa".

"Solo un mese fa - puntano il dito - Di Maio aveva il coraggio di dire che 'il M5S non era disponibile a votare nessun condono'. Oggi, vergognosamente, hanno approvato il più grande condono tombale! Il messaggio è chiaro: 'Caro cittadino che paghi le tasse sei un povero scemo!'". Una misura "ingiusta e irrispettosa" nei confronti di quanti "hanno sempre pagato tutto facendo dei sacrifici enormi", perché "onesti lo si deve essere nei fatti e non solo nelle parole e negli annunci elettorali". E' "semplicemente vergognoso", spiegano, "scendere a patti con le richieste della Lega": quanto fatto "non è quello per cui vi ho votato ma è il motivo che mi spingerà a non votarvi più". Si rivolgono direttamente al capo politico del M5S, il "caro Di Maio" che li ha "delusi", "traditi", che con il Movimento si è "preso il voti di quanti davvero credevano nella possibilità di un governo onesto e lontano dai furbi". "A questo punto sono tutti uguali", riassumono, chiedendosi se la pace fiscale non sia "tanto diverso dallo scudo fiscale di Berlusconi". "Ma il Mov5Stelle era nato per tagliare gli sprechi e difendere i cittadini onesti? o ricordo male io?", si chiedono insistentemente.

Continua qui

martedì 16 ottobre 2018

Porta la moglie nel ristorante chic, ma non li fanno entrare: lui ha scarpe "solo" da 340 euro

Saranno pure costate 340 euro, ma con quelle scarpe proprio non poteva entrare al ristorante. Così i gestori dell’Olivia’s La Cala, un ristorante a 20 km da Marbella, in Spagna, hanno detto di no a una prenotazione di Michael Farrell, un inglese di Manchester che voleva festeggiare lì il compleanno 

Il ristorante è celebre per essere il teatro di un reality show che va in onda in una emittente commerciale inglese. Farrell, riporta il quotidiano britannico Sun, aveva prenotato sei mesi prima il tavolo per due. Qualche giorno prima i gestori del locale gli hanno chiesto di sapere quale fosse l’abbigliamento previsto per la serata. Così lui ha mandato la fotografia delle scarpe.

Continua qui

Nuova Zelanda: troppi selfie, a rischio il salice «solitario» del lago Wanaka

Famoso e fotografatissimo, tanto da avere anche un hashtag dedicato, ora è a rischio per via dei turisti che si arrampicano su tronco e rami per farsi una foto

Un salice solitario, in mezzo al lago. Intorno la natura incontaminata. 
Il salice del lago di Wanaka, che si trova in Nuova Zelanda, 
uno degli alberi più fotografati al mondo, è a rischio per i troppi selfie.


Pur di avere una foto ricordo del salice infatti i turisti non solo si immergono in acqua per raggiungerlo, ma si siedono sul tronco o si appendono ai rami. L’albero, nel lago di Wanaka, è famosissimo, chi passa di qui non può non notarlo. E avere una foto ricordo è un must, tanto che esiste persino un hashtag #thatwanakatree, per chi vuole postare le immagini davanti al salice. «L’albero è un Salix fragilis, il suo legno è molto fragile e facilmente si rompe» ha spiegato un ufficiale del Queenstown Lakes District Council.
Risultato: l’albero, che si trova nel Parco Nazionale di Mount Aspiring, patrimonio dell’Unesco, ora è a rischio

Continua qui (foto)

Disastrosa alluvione in Francia: bilancio sale a 13 morti. Fiumi ancora in piena nell'Aude.

Si aggrava di ora in ora il bilancio della tremenda alluvione che ha colpito la Francia del Sud a partire da questa notte. Gli ultimi aggiornamenti parlano di 13 morti e alcuni feriti gravi. Le ricerche di altre persone sono ancora in corso quindi il bilancio potrebbe ulteriormente aggravarsi con il passare delle ore.
L'area colpita, ricordiamo, è quella del dipartimento dell'Aude, in particolare la zona a nord di Carcassonne, fra i centri abitati di Villemoustaussou, Villegailhenc, Conques, Villardonnel, Floure e Trèbes.
Sul bacino idrografico del fiume Aude, nell'omonimo dipartimento, sono caduti da 150 a 250 mm di pioggia, con picchi fino a 300 mm vicino Trèbes, una delle località più colpite. Tutti gli affluenti del fiume Aude si trovano in condizioni eccezionali. La propagazione a valle dei fiumi in piena è attesa per il pomeriggio, per tanto la situazione è ancora estremamente critica sebbene le condizioni meteo siano parzialmente migliorate.  
Continua qui

Ultimi aggiornamenti

ANOMALIA: la posizione dell'anticiclone sull'Europa è sempre più anomala. La sua presenza "folle" impedisce una normale distribuzione delle precipitazioni sul Continente, manda in crisi i modelli matematici ed anche i previsori. E' l'evidenza più eclatante del cambiamento climatico in Europa.

MALTEMPO: nelle prossime 48 ore colpirà soprattutto la Sardegna e molto più debolmente le regioni centrali, meridionali e l'Emilia-Romagna. La depressione non riuscirà ad abbracciare tutto il Paese. Qui la situazione prevista per mercoledì a Cagliari: Link

AUTUNNO: così NON ci siamo...


Condono fiscale, pensioni, reddito di cittadinanza, flat tax: ecco la manovra 2019

Pensioni, reddito di cittadinanza, flat tax. Ma anche sterilizzazione degli aumenti dell’Iva e pace fiscale. Ecco le principali misure della manovra da 37 miliardi del governo gialloverde (qui il comunicato del Consiglio dei ministri il documento trasmesso alla Commissione europea).
Niente clausole Iva per 12,5 miliardi
Il primo impegno del contratto di governo è la sterilizzazione degli aumenti che
scattano il 1° gennaio 2019 (dal 10 all’11,5% per l'aliquota più bassa, dal 22 al 24% per quella più alta).
Pensioni a quota 100
Il superamento della legge Fornero è una misura che entrambe le forze di governo inseguono e rivendicano. L'obiettivo è di garantire la possibilità di andare in pensione a chi tra età e contributi arriva a 'quota 100', probabilmente partendo dalla combinazione 62-38. Il costo è di 7 miliardi di euro e il meccanismo dovrebbe partire a febbraio.

“Spese pazze” Liguria, Pm chiede condanna 3 anni e 4 mesi per viceministro Rixi

L’UOMO DELLA LEGA AL MIT

Il procuratore aggiunto di Genova, Francesco Pinto, ha chiesto la condanna a tre anni e quattro mesi per Edoardo Rixi, viceministro delle Infrastrutture in quota Lega, nel processo sulle spese pazze in Regione Liguria sostenute con i fondi dei gruppi regionali nel periodo compreso tra il 2010 e il 2012. Chieste le condanne anche per altri 21 tra ex e attuali consiglieri regionali. Per la pubblica accusa i consiglieri regionali si sarebbero fatti rimborsare con soldi pubblici, spacciandole per spese istituzionali, cene, viaggi, gite al luna park, birre, gratta e vinci, ostriche, fiori e biscottini.
Attività politica in giorni “sospetti”
In alcuni casi, sempre secondo l'accusa, venivano consegnate ricevute che erano state dimenticate da ignari avventori. In altri venivano modificati gli importi a mano. Per un ammontare di diverse centinaia di migliaia di euro. Le pezze giustificative, molto spesso, si riferivano a periodi festivi: Natale, Capodanno, Pasqua e Pasquetta, 25 aprile e primo Maggio. Giorni “sospetti” per svolgere attività istituzionale. Le accuse, a vario titolo, sono di peculato e falso.
Continua qui

lunedì 15 ottobre 2018

Discriminazioni a scuola a Lodi, vola la raccolta fondi: "Sospendete le donazioni". Di Maio: "I bambini non si toccano"

Oltre 60mila euro arrivati al comitato che vuole tutelare i bimbi figli di migranti estromessi dai servizi della scuola dalla modifica al regolamento voluta dalla sindaca leghista. Il vicepremier 5s prova a mediare

sabato 13 ottobre 2018

Allerta meteo: uragano Leslie verso l'Europa, colpira' in pieno il Portogallo e Lisbona. Arriverà in Italia?

Evento storico per l'Europa, in arrivo l'uragano Leslie sulle coste portoghesi. Allerta meteo massima.

Dopo un percorso durato circa 21 giorni nel cuore dell'oceano Atlantico, l'uragano Leslie ha scelto la sua destinazione finale: si abbatterà sulla penisola ibericanella giornata di oggi 13 ottobre 2018 causando danni e soprattutto entrando nella storia della meteorologia europea.
Al momento Leslie è un uragano di categoria 1 che presenta vendi medi fino a 140 km/h attorno all'occhio del ciclone e che in questi minuti si trova a sud-est delle isole Azzorre, ancora immerso nell'oceano Atlantico. Il suo moto, tuttavia, sta rapidamente aumentando a causa dell'aggancio con la corrente a getto polareche sta trascinando verso nord-est l'uragano, scombussolandolo anche a livello strutturale. Dunque proprio grazie all'aiuto della corrente a getto riuscirà a raggiungere in tempi brevi la penisola iberica ed in particolare il Portogallo, dove è atteso il "landfall" del ciclone entro stasera. 
PRIMO URAGANO DELLA STORIA IN EUROPA?
Al momento non è ancora certo il destino "strutturale" di Leslie : al momento è un uragano di categoria 1, ma le forti raffiche della corrente a getto polare stanno mettendo a dura prova la sua struttura tropicale e non è escluso che, nelle prossime ore, la facciano evolvere in una struttura "extra-tropicale" (ovvero una "normale" forte perturbazione del nostro emisfero) o "post-tropicale"(ovvero un ciclone dalle caratteristiche ormai ibride e non più pienamente tropicale).
Continua qui

venerdì 12 ottobre 2018

Sciopero scuola 12 ottobre 2018: manifestazioni studenti, motivi e lezioni a rischio

La scuola è iniziata da un mese e arriva il primo sciopero degli studenti: scopri tutto sulla manifestazione del 12 ottobre 2018!

La scuola è iniziata da poco, ma gli studenti sono già pronti per i primi scioperi e manifestazioni. Domani, 12 ottobre 2018, è infatti prevista una grande manifestazione studentesca in tutta Italia! Tra i motivi dello sciopero degli studenti ci sono gli elevati costi dei percorsi di studio e lo sfruttamento dell’alternanza scuola-lavoro. Vediamo insieme perché si è deciso di scioperare, quali sono le altre manifestazioni in programma per i prossimi mesi e se le lezioni sono a rischio.
Lo sciopero della scuola raddoppia: il 26 ottobre manifestano anche i prof! Ecco cosa sapere:
Hai appena iniziato la scuola ma hai già voglia di ponti e vacanze? Non perdere il calendario scolastico 2018/2019 con tutti i giorni di festa!
Gli studenti scenderanno in piazza il 12 ottobre 2018 per far luce su alcune questioni molto delicate riguardanti la scuola e la qualità dei percorsi di studio e dell’insegnamento. I motivi principali dello sciopero sono legati a:
  • costi troppo elevati dei percorsi di studio che, inevitabilmente, inducono gli studenti a lasciare la scuola prima del previsto;
  • lo sfruttamento derivato dall’alternanza scuola-lavoro, che fino ad oggi è oggetto continuo di critiche e contrasti per le sue modalità di attuazione;
  • didattica troppo formale, ritenuta fine a se stessa, senza tener conto della crescita personale degli studenti;
  • denuncia della mancata sicurezza nelle scuole, colpa di edifici troppo vecchi e fatiscenti;
  • diritto allo studio poco inclusivo e inefficiente.
È stato spiegato che lo sciopero servirà a far capire che gli studenti vogliono veri e propri cambiamenti nella scuola, che vadano principalmente a fravore degli studenti, trascendendo l’ambito scolastico da propagande e mosse d’interesse politico.
Continua qui

Video - il lapsus di Tria: "è un scommessa. Ce la faremo? Spero di no"

Il lapsus del Ministro Tria di fronte alle Commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato


Lapsus o lapsus freudiano? Èquesta la domanda che si stanno ponendo in rete dopo aver visto questo video con protagonista Giovanni Tria. Il 10 ottobre il Ministro dell'Economia stava illustrando il Def davanti alle Commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato. Parlando del Def ad un certo punto ha affermato: "La nostra è una scommessa. Ce la faremo? Io spero di no". I presenti gli hanno fatto notare l'errore ma il Ministro, concentrato sulla sua esposizione, non si è reso conto del piccolo scivolone. Secondo i maligni, convinti che questo Governo stia tramando per uscire dall'Euro, non si è trattato di un banale lapsus, bensì di un'espressione indiretta dell'inconscio.

Continua qui (video)

giovedì 11 ottobre 2018

Cucchi, carabiniere accusa due colleghi del pestaggio. Salvini: famiglia venga al Viminale

Colpo di scena a inizio udienza del processo che vede cinque militari imputati per la vicenda della morte del giovane

Ilaria Cucchi mostra la foto del fratello Stefano
Colpo di scena a inizio udienza del processo che vede cinque carabinieri imputati per la vicenda della morte di Stefano Cucchi. Il pm Giovanni Musarò ha reso noto un'attività integrativa di indagine dopo che uno dei carabinieri imputati, Francesco Tedesco, in una denuncia ha ricostruito i fatti di quella notte e ha "chiamato in causa" due dei militari imputati per il pestaggio. "Il 20 giugno 2018 - ha detto il pm - Tedesco ha presentato una denuncia contro ignoti in cui dice che quando ha saputo della morte di Cucchi ha redatto una notazione di servizio". In successive dichiarazioni ha poi chiamato "in causa gli altri imputati: Mandolini, da lui informato; D'Alessandro e Di Bernardo, quali autori del pestaggio; Nicolardi quando si è recato in Corte d'Assise, già sapeva tutto". I successivi riscontri della procura hanno portato a verificare che "è stata redatta una notazione di servizio - ha detto il pm - che è stata sottratta e il comandante di stazione dell'epoca non ha saputo spiegare la mancanza".
"Gli dissi 'basta, che c...fate, non vi permettete". Queste le parole che Francesco Tedesco disse ai suoi colleghi carabinieri Di Bernardo e D'Alessandro (anche loro imputati come lui di omicidio preterintenzionale, ndr) mentre uno "colpiva Cucchi con uno schiaffo violento in volto" e l'altro "gli dava un forte calcio con la punta del piede". E' quanto si legge nel verbale di interrogatorio di Tedesco del 9 luglio 2018. "Fu un'azione combinata, Cucchi prima iniziò a perdere l'equilibrio per il calcio di D'Alessandro poi ci fu la violenta spinta di Di Bernardo che gli fede perdere l'equilibrio provocandone una violenta caduta sul bacino. Anche la successiva botta alla testa fu violenta, ricordo di avere sentito il rumore". Così Francesco Tedesco, accusando i carabinieri D'Alessandro e Di Bernardo, descrive le fasi del pestaggio di Cucchi nel verbale. "Spinsi Di Bernardo -aggiunge Tedesco- ma D'Alessandro colpì con un calcio in faccia Cucchi mentre questi era sdraiato a terra".

Forte maltempo in Liguria con nubifragi nel savonese, si registrano i primi danni

Forte maltempo sta colpendo in queste ore la Liguria,come previsto anche secondo l'allerta meteo della Protezione Civile (inizialmente gialla per tutta la regione, poi divenuta rossa per il ponente ligure).
Le precipitazioni più intense si registrano nel savonese,in particolare nell'entroterra, dove si addensano nuclei carichi di pioggia praticamente stazionari, che scaricano quindi ingenti quantitativi sempre sulle stesse zone. Dalla serata di ieri in alcune aree sono caduti già 200-250 millimetri di pioggia. 
Sul territorio si registrano le prime criticità: in Val Bormida le forti piogge hanno costretto i Vigili del Fuoco a diversi interventi per alberi e rami, tegole e finestre pericolanti. A Mioglia si è verificata una frana lungo la strada in località Casone, con la via di accesso parzialmente bloccata da pietre e massi caduti sul collegamento stradale. Allagamenti diffusi in gran parte della provincia di Savona, con fiumi che si stanno ingrossando velocemente. L'allerta rossa permane fino alle 15 di oggi, a seguire è previsto un graduale miglioramento delle condizioni meteo sul savonese. 

Alluvione nel cagliaritano: immagini impressionanti da Pirri [VIDEO]


Pensioni, Boeri: con quota 100 debito cresce di 100 miliardi

Introdurre nel sistema previdenziale la quota 100 con un minimo di 62 anni di età e 38 di contributi insieme allo stop all’indicizzazione alla speranza di vita per i requisiti contributivi nella pensione anticipata porta a un «incremento del debito pensionistico destinato a gravare sulle generazioni future nell’ordine di 100 miliardi». Tanto che «il sistema previdenziale è a rischio». Lo ha detto il presidente dell’Inps, Tito Boeri in una audizione alla Commissione Lavoro della Camera. «Non possiamo esimerci - ha aggiunto - dal lanciare un campanello d'allarme». «Si aumenta la spesa e si riducono i contributi - ha spiegato a margine dell’audizione - non bastano due giovani neo assunti per pagare la pensione di uno che esce» . Boeri ha anche segnalato che l’introduzione delle nuove norme porterà «già nel 2021 a un incremento di 1 punto di Pil della spesa pensionistica».

GUARDA IL VIDEO - Pensioni, 8 miliardi di costi per il primo anno di quota 100

Salvini: Boeri si dimetta da Inps e si candidi elezioni 
Immediata la reazione del vicepremier e ministro
dell'Interno Matteo Salvini all’allarme di Boeri. «Da italiano invito il dottor Boeri, che anche oggi difende la sua amata legge Fornero, a dimettersi dalla presidenza dell'Inps e a presentarsi alle prossime elezioni chiedendo il voto per mandare la gente in pensione a 80 anni. Più alcuni professoroni mi chiedono di non toccare la legge Fornero, più mi convinco che il diritto alla pensione per centinaia di migliaia di italiani (che significa diritto al lavoro per centinaia di migliaia di giovani) sia uno dei meriti più grandi di questo governo» ha detto Salvini.


Continua qui


Pensioni a quota 100, i requisiti penalizzano le donne

Gli immigrati in Italia producono il 9% del Pil, più di Croazia e Ungheria

2,4 milioni di occupati immigrati in Italia nel 2016 hanno prodotto 130 miliardi di valore aggiunto (8,9% del Pil, il prodotto interno lordo). 130 miliardi significa che, se fossero uno stato a sè, sarebbero la 17a economia europea. Si lascerebbero alle spalle Ungheria, Slovacchia e Croazia. È quanto emerge dalla settima edizione del Rapporto annuale sull’economia dell’immigrazione “La dimensione internazionale delle migrazioni”, a cura della Fondazione Leone Moressa, presentato oggi alla Farnesina.

La spinta delle imprese condotte da immigrati 
Un contributo importante è arrivato dalle imprese condotte da immigrati, che continuano a crescere e a produrre valore aggiunto. Negli ultimi cinque anni, infatti, mentre le imprese italiane sono diminuite del 2,7%, quelle straniere hanno registrato un +25,8% raggiungendo quota 570 mila (9,4% sul totale) e producendo 102 miliardi di euro di valore aggiunto, pari al 6,9% della ricchezza complessiva. In forte crescita gli imprenditori del Bangladesh, anche se il primato per gli imprenditori stranieri è del Marocco (11%) e della Cina (10%).


Il contributo alla sostenibilità del sistema previdenziale 
Il contributo è stato anche sul piano della sostenibilità del sistema previdenziale. I lavoratori immigrati versano 11,5 miliardi di contributi e garantiscono un saldo positivo per le casse Inps. L’Italia è sempre più anziana. Siamo a sette nascite contro 11 morti ogni mille abitanti. Senza trascurare il fatto che gli immigrati garantiscono forza lavoro indispensabile in molti settori.


Italiani e stranieri fanno lavori diversi 
Non è un’occupazione in concorrenza con quella italiana - sottolinea il report - ma un’occupazione “complementare”. Italiani e stranieri fanno lavori diversi: tra gli immigrati, solo l'11% è laureato, mentre tra i giovani italiani questa quota raggiunge il 31%. Anche per questo alcune professioni sono a conduzione prevalentemente straniera: il 74% dei lavoratori domestici è straniero, così come oltre il 56% delle “badanti” ed il 52% dei venditori ambulanti.


Continua qui

mercoledì 10 ottobre 2018

Spread, quando Grillo e M5s dicevano che era pericoloso per l’economia

I tempi cambiano. Lo spread non sembra impensierire più di tanto il vicepremier Luigi Di Maio che ostenta sicurezza e incalza: «Questa storia dello spread a 400 è solo un modo per terrorizzare i cittadini». Ma qualche anno fa, nel luglio 2011, ai tempi del governo Berlusconi, pochi mesi prima dell’arrivo di Mario MontiBeppe Grillo, causa impennata spread, scrisse una lettera accorata all’allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitanoper chiedere di intervenire (dicendosi preoccupato per le banche) e cambiare persino presidente del consiglio.

«L'Italia è vicina al default scriveva Grillo sul blog - i titoli di Stato, l'ossigeno (meglio sarebbe dire l'anidride carbonica) che mantiene in vita la nostra economia, che permette di pagare pensioni e stipendi pubblici e di garantire i servizi essenziali, richiedono un interesse sempre più alto per essere venduti sui mercati. Interesse che non saremo in grado di pagare senza aumentare le tasse, già molto elevate, tagliare la spesa sociale falcidiata da anni e avviare nuove privatizzazioni. Un'impresa impossibile senza una rivolta sociale».

Per il fondatore del M5s «il Governo è squalificato, ha perso ogni credibilità internazionale, non è in grado di affrontare la crisi che ha prima creato e poi negato fino alla prova dell'evidenzaLe banche italiane sono a rischio, hanno 200 miliardi di euro di titoli pubblici e 85 miliardi di sofferenze, spesso crediti inesigibili. Non sono più in grado di salvare il Tesoro con l'acquisto di altri miliardi di titoli, a iniziare dalla prossima asta di fine agosto. Ora devono pensare a salvare se stesse».

Continua qui


Spread, gli effetti sugli interessi: 400 milioni in più a settembre



Spread e Borse: perché il mercato non crede all’Italia


Maltempo: allerta meteo rossa sulla Sardegna, crolla ponte sulla 195, statale tagliata in due

Forti piogge sono in arrivo da mercoledì notte e per tutta la giornata di giovedì sul Nordovest e la Toscana


È crollato completamente il ponte sul rio Santa Lucia lungo la statale 195 che collega Cagliari al comune di Capoterra. Un tratto di strada, qualche chilometro prima, era già ceduto provocando una voragine che ha costretto la Polizia municipale a chiudere la statale all'altezza del ponte della Scafa. La forza dell'acqua, a seguito dell'esondazione del rio avvenuta in mattinata, ha inghiottito in queste ore quello che rimaneva della strada già parzialmente sommersa dopo la rottura degli argini del rio Santa Lucia. Ora con il crollo la statale è tagliata letteralmente in due. 
E' diventata rossa l'allerta maltempo in Sardegna. La Protezione civile regionale ha emesso un nuovo avviso per alto rischio idrogeologico nell'Iglesiente, Campidano e sul bacino Flumendosa-Flumineddu. Quattro persone sono state soccorse dai vigili del fuoco a causa delle abitazioni circondate dall'acqua, strade impraticabili, allagamenti e torrenti esondati.