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sabato 31 dicembre 2011

Don Verzè, padre del San Raffaele, morto per arresto cardiocircolatorio

Aveva 91 anni ed è deceduto nella sua casa di Milano all'interno del complesso dell'ospedale che aveva fondato, ora al centro di una tempesta giudiziaria. Il portavoce: ha pesato lo stress. Proprio oggi è scaduto il termine per presentare offerte migliorative per l'acquisto del San Raffaele

 


Don Luigi Verzè è morto nella prima mattinata di oggi nel suo appartamento all'interno del complesso del San Raffaele.  Il decesso di don Verzè, che aveva 91 anni, è stato causato da una crisi cardiaca. I funerali si svolgeranno lunedì a Illasi, in provincia di Verona, il paese natale del sacerdote.

Colaprico: "Una morte, tanti segreti"

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Botti vietati in 2.000 Comuni raffica di sequestri prima della festa

Proibito salutare il 2012 con spari e fuochi d'artificio in grandi città come Milano, Torino, Venezia e Bari e in tantissimi centri minori.Quasi quattro tonnellate di materiali esplodenti scoperte dalle forze dell'ordine nel Napoletano, due tonnellate a Padova

 

ROMA - Quest'anno la guerra ai botti non l'hanno fatta solo le forze dell'ordine ma anche le amministrazioni locali. Sono infatti circa duemila i Comuni in cui sarà proibito salutare l'anno nuovo con spari e fuochi d'artificio. Dalle grandi città come Torino 1, Milano 2, Venezia e Bari 3 ai centri minori come Ercolano 4 e Seriate. E le multe arriveranno in alcuni casi a 500 euro. Chiaro l'intento dei sindaci che hanno optato per il divieto: evitare che il 2012 inizi con il tragico bollettino delle vittime che ha spesso funestato il Capodanno in passato. Ma c'è anche chi, come il primo cittadino di Torino Piero Fassino, ha motivato la sua scelta con la necessità di tutelare gli animali domestici che rischiano la morte per lo spavento. Ma c'è anche chi, come il sindaco di Roma Gianni Alemanno 5 e quello di Firenze Matteo Renzi 6, ha giudicato inutile adottare un provvedimento di questo tipo.


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venerdì 30 dicembre 2011

Consumatori, 5 e 6 gennaio sciopero automobilisti: niente pieno per protesta

ROMA - Due giorni di «sciopero della benzina» per protestare contro i rincari abnormi dei carburanti. Ad indirli sono le associazioni dei consumatori aderenti a CASPER (Adoc, Codacons, Movimento difesa del cittadino e Unione Nazionale Consumatori): «il 5 e il 6 gennaio - annunciano - i cittadini italiani sono invitati ad astenersi dal fare rifornimento di benzina e gasolio, come forma di protesta contro i continui aumenti delle accise decisi dagli ultimi due governi e contro le speculazioni sui prezzi alla pompa che mantengono alti i listini nonostante il calo del petrolio».

«L’abnorme situazione dei carburanti in Italia determina non solo una stangata sul pieno che sfiora i 200 euro annui ad automobilista, ma anche un effetto negativo sui prezzi al dettaglio dei beni trasportati su gomma. Effetto che - spiegano Adoc, Codacons, Movimento difesa del cittadino e Unione Nazionale Consumatori - potrà arrivare al +0,3% sul tasso di inflazione, con danni enormi per le tasche delle famiglie italiane». Le 4 associazioni annunciano inoltre la preparazione di una denuncia penale in relazione alle speculazioni sui prezzi di benzina e gasolio.


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Autostrade, dal 2012 pedaggi più cari

 

Dieci anni di euro, aumenti medi del 53,7%

 
La moneta unica europea spegne dieci candeline, ma sarà una festa in tono minore, visti i prezzi. La denuncia arriva dal  Comitato contro le speculazioni e per il risparmio (Adoc, Codacons, Movimento Difesa del Cittadino e Unione Nazionale Consumatori): dal 2001 – poco prima di salutare la Lira – a oggi, i costi dei beni e servizi di largo consumo sono schizzati alle stelle, con aumenti medi del 53,7% che hanno ristretto il potere d’acquisto delle famiglie del 39,7%.
"Un vero e proprio massacro per le tasche delle famiglie italiane", fra rincari delle tariffe, manovre economiche, caro-affitti, caro-carburanti. Una famiglia di 4 persone, secondo i calcoli fatti dalle associazioni dei consumatori su un paniere di circa 100 elementi, avrebbe subito una “eurostangata” di circa 10.850 euro. Qualche esempio: coni gelato a +159%, penne a sfera +207%, tramezzino al bar +192%, biscotti +113%, la lavanderia 109%, caffè+136%, pizza margherita +93%, jeans +95%, biglietto del bus di una metropoli come Milano +95%, messe in piega dal parrucchiere +63%.

“E l'ondata – spiega il comitato - non è finita, perché il recente scatto dell’aliquota Iva dal 20 al 21 per cento deciso dal governo produrrà un ulteriore incremento dei listini al dettaglio”.

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Una chiamata notturna al Quirinale così la Merkel 'licenziò' Berlusconi

La rivelazione del Wall Street Journal. A ottobre la telefonata del cancelliere a Napolitano: "Non credo che Berlusconi abbia la forza necessaria per rilanciare la crescita"

ROMA - Dovete cambiare premier se vogliamo salvare l'euro: l'appello, che suonava molto simile a un ultimatum, arrivò a ottobre da Berlino, direttamente dal telefono del cancelliere Angela Merkel, e fu diretto a Giorgio Napolitano. Della chiamata era già giunta notizia, ma i dettagli della telefonata, che ha convinto il capo dello Stato del fatto che una scossa fosse necessaria, sono stati rivelati solo oggi dal Wall Street Journal.

La Merkel, sempre secondo il Wsj, avrebbe detto a Napolitano che "gli sforzi contro il deficit sono apprezzabili", ma erano necessarie riforme molto più aggressive per rilanciare la crescita. Aggiungendo poi: "Sono preoccupata, non credo che Berlusconi sia abbastanza forte da metterle in cantiere".


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Wsj, "Così la Merkel 'licenziò' Berlusconi" il Quirinale e Berlino smentiscono

 

Perché la benzina aumenta ancora. Più 18% in un anno

La Libia e le mosse delle compagnie

ROMA - Natale era filato via liscio ma Capodanno non perdona. Gli italiani si rimettono in macchina per le vacanze e arrivati al distributore (il pieno, grazie) sono costretti a rifare di nuovo i conti. Il prezzo della benzina ha raggiunto un nuovo record, 1,723 al litro, così come il gasolio che ha toccato quota 1,698. Il rialzo - di un centesimo per la verde, di mezzo per il diesel - riguarda per ora solo Eni ed Esso come osserva il giornale specializzato «Staffetta quotidiana». Ma visto che Eni è la compagnia leader del mercato italiano è possibile che a breve anche i concorrenti facciano la stessa mossa.

Perché questo nuovo aumento? Proprio ieri il governo di Tripoli ha annunciato di voler rivedere «alla luce degli interessi della Libia» i contratti firmati in passato dal regime di Gheddafi con l'Eni. La compagnia precisa che i contratti da rivedere «non hanno nulla a che fare con il petrolio o con il gas naturale» e che invece riguardano «iniziative in materia sociale». Cosa c'è da rivedere, allora? Da Tripoli il comunicato del governo di transizione spiega che le «compagnie straniere dovranno provare di essere state dalla parte della Libia e non del regime: l'Eni dovrà darne prova giocando un ruolo significativo nella ricostruzione».  

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Balotelli il buono, offerte e da bere per tutti

Balotelli il buono, offerte e da bere per tutti

Il Mario Balotelli che non ti aspetti. Se è vero che l'attaccante del Manchester City ha spesso fatto parlare di sè per le sue bravate, è anche vero che è capace di bei gesti che non passano certo inosservati. La vigilia di Natale, per esempio, lo ha visto protagonista in positivo prima in un pub e poi in chiesa. Balotelli, raccontano i tabloid inglesi, si è presentato al Tudor pub, alla periferia di Peel Hall, e ha messo sul tavolo mille sterline per offrire da bere a tutti i clienti, facendosi scattare anche qualche foto con loro e chiacchierando tra un bicchiere e l'altro anche se lui si è limitato a qualche cocktail leggero. Poi, in compagnia della fidanzata Raffaella Fico, si è diretto alla chiesa St. John di Chorlton, a Manchester, per la tradizionale messa di mezzanotte, la stessa a cui aveva assistito un anno prima Roberto Mancini. E durante l'offertorio, SuperMario ha donato 200 sterline. "Quando è entrato nessuno riusciva a credere che fosse lui - racconta un testimone al 'Sun'- L'ultima cosa che ci si aspettava è che una grande celebrità come lui venisse per la messa ma è stato molto gentile, incantevole e non ha attirato l'attenzione su di sè". Il prete sarebbe rimasto così sbalordito da invitare il giocatore alla cena di Natale per i senzatetto.

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Bossi insulta Napolitano: "Terùn" "Ci siamo rotti, la Padania ci sarà"

Alla "Berghem Frecc" dure contestazioni al Presidente della Repubblica e al premier Monti. La folla grida "secessione". Il Senatur: "Chiamiamola indipendenza, ma con le buone o le cattive la Padania ci sarà"

 

ALBINO (Bergamo) - Insulti, fischi e grevi ironie. Alla "Berghem Frecc" va in scena il peggio della Lega non più di governo che cerca di rinverdire agli occhi dei militanti l'immagine della "Lega di lotta". Obiettivi dello stato maggiore del Carroccio il premier Mario Monti ma soprattutto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, colpevole di aver fatto nascere il governo dei professori e di aver spinto sulle celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia.

A dare il "la" agli attacchi è stato in prima persona il leader leghista, Umberto Bossi, che ha chiesto ai militanti che gremivano il palazzetto di Albino di "mandare un saluto al presidente della Repubblica": è partita una lunga serie di fischi, proseguita con un gruppo di leghisti che dal fondo ha scandito all'indirizzo del presidente del Consiglio lo slogan 'Monti vaffa...': "Magari gli piace", ha osservato ridendo l'ex ministro delle Riforme dal palco.


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giovedì 29 dicembre 2011

La ragazza dal reggiseno blu: “Sarò un esempio”



“Non rivelate il mio nome, non parlerò con nessuno: le immagini dicono tutto”, dice dall’ospedale



Ha fatto il giro della rete l’immagine delle forze di polizia del nuovo Egitto comandato dalla giunta militare transitoria: buttata a terra, picchiata e trascinata, la polizia ha tolto il velo ad una ragazza, le ha tolto la maglietta e l’ha mostrata in reggiseno al mondo intero. Uno scandalo di prima portata per la restrittiva legge coranica musulmana, che ha delle idee ben precise sul corpo delle donne e sulla sua esposizione in pubblico. E’ anche per questo che la donna non vuole, adesso, che il suo nome venga divulgato dalla stampa, perché altrimenti sarebbe “disonorata per sempre”.

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Un italiano su 4 a rischio povertà Più esposti i giovani tra 18 e 24 anni

La fotografia scattata dall'Istituto nazionale di statistica si riferisce al 2010.  Il 16% delle famiglie residenti in Italia ha dichiarato di arrivare con molta difficoltà alla fine del mese. Meglio di noi sia Germania che Francia

ROMA - Un italiano su quattro è a rischio di povertà o di esclusione sociale, e il pericolo aumenta soprattutto per i giovani tra i 18 e i 24 anni: lo rileva l'Istat, in una ricerca sul reddito e le condizioni di vita relative al 2010.
Cifre alla mano, il 18,2% delle persone residenti in Italia risulta esposto al rischio di povertà, il 6,9% si trova in condizioni di grave disagio economico e il 10,2% vive in famiglie caratterizzate da una bassa intensità di lavoro.

L'indicatore sintetico del rischio di povertà e di esclusione sociale, che considera vulnerabile chi si trova in almeno una di queste tre condizioni, è così pari al 24,5%. Le altre due maggiori economie dell'area dell'euro, Germania e Francia, mostrano valori inferiori sia del rischio di povertà, sia dell'indicatore di grave povertà.


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Conti correnti cifrati in Svizzera Signori indagato per riciclaggio

Dalle carte della Procura di Cremona emerge un'operazione "sospetta", il trasferimento "di ingenti somme di denaro"  legato a una società che, attraverso una fiduciaria, era gestita da Beppegol e Sartor. Marco Di Vaio smentisce di essere stato sentito per due assegni versati all'ex volto di Lazio e Bologna

di ROSARIO DI RAIMONDO

Conti correnti "cifrati" in Svizzera. Una montagna di soldi in ballo. E un'accusa pesante a carico, tra gli altri, di Giuseppe Signori: "riciclaggio di denaro attraverso un Istituto di credito elvetico". È quanto emerge dall'inchiesta della Procura di Cremona sul Calcioscommesse. Dalle carte è spuntato anche il nome di Marco Di Vaio, tirato in ballo per due assegni versati a Signori. Ma si è capito subito che non c'entra nulla il business illegale. Quei 5 mila euro erano per le bollette, visto che a lungo Di Vaio ha abitato in Cesare Battisti, nella casa di Signori.

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Wim Hof, l'uomo di ghiaccio

Wim Hof, l'uomo di ghiaccio
 
Non sa cos'è un raffreddore e l'abbigliamento invernale per lui non è mai stato un problema. E anche per questo i medici lo studiano. Il fenomeno si chiama Wim Of: è tedesco ed ha compiuto 50 anni. Il suo nome in codice è "Iceman" e in questa galleria si capisce anche il perchè. Le sue esibizioni, grazie alla pratica yoga, sono note in tutto il mondo per l'incredibile capacità di resistenza al freddo e al gelo. Che siano i ghiacciai o i bagni nelle acque degli iceberg.
 

Cita e gli altri, protagonisti di razza I piccoli amici da grande schermo

E' scomparsa a ottant'anni la scimmia protagonista dei film di Tarzan. Rappresentante del "bestiario" di Hollywood che abbiamo amato, e continuiamo ad amare, al cinema e in tv. Da Lassie a Furia, il cavallo del West, tutti i quattrozampe che hanno fatto la storia dello showbiz di GIULIA SANTERINI

 

PROTAGONISTI di razza al cinema. Li abbiamo amati, temuti, visti e rivisti. Quelli di quando eravamo piccoli ci piacciono di più, forse. Ma quelli nuovi 1 riescono comunque a farci ridere e piangere. Sono i cani e i gatti, i cavalli, le orche, i maiali, l'infinita fattoria del grande e piccolo schermo. Ci accompagnano da quando eravamo bambini, sembrano non morire mai. Per questo ci colpisce la scomparsa di Cita. Per questo in realtà Cita e quelli come lei non moriranno mai. Ritroviamoli allora, e conosciamoli meglio.

FOTO Addio Cita, la scimmia di Tarzan 2

FOTO Impronte nella storia
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VIDEO Actor's Studio da cani 4


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Una storia di Natale dall'Afghanistan

Da Herat una bella storia di un ufficiale medico italiano che, contravvenendo alle rigidissime regole militari americane, è riuscito a salvare la vita di una bambina afghana orribilmente mutilata da una macchina agricola. di Ettore Guastalla e Carlotta Ricci

Il video

Il mercato festeggia i Bot di Capodanno. Milano negativa, dopo la risalita

Il Tesoro ha piazzato 9 miliardi di obbligazioni a 6 mesi con un rendimento medio al 3,251%, la metà rispetto al 6,504% di fine novembre - Assegnati anche Ctz a due anni per 1,733 miliardi: rendimento in calo al 4,853% dal 7,814% - La Borsa accelera ma poi Piazza Affari scivola in territorio negativo 

Piazza Affari prende il volo dopo il successo dell’asta Bot, anche se dopo scivola in territorio negativo. Il Tesoro italiano ha collocato con successo 9 miliardi di euro di Bot semestrali. Le richieste hanno raggiunto i 15,2 miliardi di euro, per un bid-to-cover pari a 1,7 volte l'importo offerto (1,47 nell'asta precedente). Il rendimento è così sceso al 3,251% dal 6,504% dell'asta dello scorso 25 novembre, con una dinamica simile a quello dell’asta spagnola di metà mese: è la dimostrazione che la cura Draghi funziona.

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mercoledì 28 dicembre 2011

Via i vani, adesso si valutano i metri quadrati

Via i vani, arrivano i metri quadrati. Il cantiere “casa” non è ancora chiuso e il governo punta ora alla riforma Catasto. Questa volta, però, non per fare cassa. L’obiettivo sarà quello di aggiornare i dati dell’immenso archivio edilizio italiano, adeguandoli alla realtà e ai valori di mercato, ora 3,73 volte più alti. Ma la riforma, che servirà anche a riequilibrare gli estimi delle grandi città sperequati tra centro e periferia - sarà a costo zero: l’adeguamento della base imponibile - spiegano fonti di governo - non potrà che essere accompagnata da una riduzione delle aliquote.

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"Scommettevano anche gli azzurri" Gervasoni: "Altre dieci partite sospette"

In un'intercettazione Nicola Santoni fa i nomi di Buffon, Cannavaro e Gattuso ma non c'è nessuna prova. Il calciatore del Piacenza tira in ballo altri incontri, tre dei quali di serie A (Palermo-Bari 2-1, Lazio-Genoa 4-2, Lecce-Lazio 2-4) e una ventina di calciatori. Spunta anche Palermo-Napoli. Doni: "L'ho fatto solo per l'Atalanta"

dai nostri inviati MARCO MENSURATI e GIULIANO FOSCHINI

CREMONA - Clamoroso sviluppo dell'inchiesta di Cremona 'Last Bet' sul calcioscommesse. In un'intercettazione telefonica con una persona chiamata 'Maurinho' (si tratterebbe di Maurilio Ernandes, ex allenatore del Sud Tirolo femminile, come risulta da altri atti ndr) Nicola Santoni, l'amico di Doni ed ex preparatore dei portieri del Ravenna, fa i nomi di Gigi Buffon, Fabio Cannavaro e Rino Gattuso.
"Buffon gioca 100-200mila euro al mese... Lui, Gattuso... Cannavaro... sono proprio malati", dice Santoni nella conversazione registrata il 30 settembre scorso, il cui contenuto non ha trovato alcun riscontro da parte degli investigatori. Si tratta - è il caso di puntualizzare - di un colloquio tra due scommettitori, uno dei quali inquisito: a sostegno delle loro affermazioni non c'è nessuna prova.  

IL TESTO DELL'INTERCETTAZIONE -  Santoni e Maurinho parlano di vari aspetti dell'inchiesta e della posizione dell'ex preparatore rispetto alla giustizia sportiva dopo gli arresti di giugno. Ma soprattutto del ruolo di Doni e di quello dell'Atalanta. Poi passano al gruppo dei "bolognesi" (quello che secondo l'accusa è guidato da Giuseppe Signori) e alla serie A.
Santoni: "...un ex calciatore...che sta collaborando con la procura di Napoli, perché il calcio è tutto truccato, è tutto marcio... e quindi... dirà due nomi e verrà fuori... perché poi dopo c'è Buffon che gioca... gioca anche lui... sti qua".
Maurinho: "Buffon anche lui..."
Santoni: "Gioca 100-200mila euro al mese!... no... eeh: lui, Gattuso... Cannavaro... sono proprio malati!... Solo che non si poteva.. ugualmente... e (incomprensibile) non gli ha contestato nessuna. Si son fatti il loro mondiale, poi l'han vinto, quindi quello...".
Buffon e Gattuso, informati dall'Ansa sull'intercettazione di Santoni, hanno preferito non commentare. Mentre non è stato possibile, per ora, raggiungere Cannavaro.

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Evasione, la grande fuga dei capitali 11 miliardi all'estero illegalmente

Le nuove stime della guardia di finanza. Il deflusso si è concentrato soprattutto fra ottobre e novembre. Società "esterovestite" e "transfer pricing": così si froda il fisco. E rispuntano anche gli spalloni con le valigette 24 ore. Boom di sequestri a Malpensa e ai confini con la Svizzera

di CARLO BONINI



VIA DALL'ITALIA. In qualsiasi modo. In questo anno che si sta chiudendo, la Grande Fuga dei capitali all'estero - e parliamo soltanto di quella accertata dalla Guardia di Finanza - ha raggiunto gli 11 miliardi di euro, più o meno un quarto dell'intera base imponibile evasa individuata dai controlli (46 miliardi). Di questi 11 miliardi, il 26 per cento è stato sottratto al Fisco attraverso società con sede legale all'estero e attività produttive stabili ma occulte nel nostro Paese. Il 18 per cento con l'antico strumento elusivo della cosiddetta "estero-vestizione" di società e persone fisiche, lo specchietto per le allodole necessario a fissare fraudolentemente oltre confine la residenza fiscale di chi le tasse dovrebbe pagarle in Italia. Il 17 per cento, con quel gioco di vasi comunicanti detto "transfer pricing", la cessione di quote di reddito tra consociate con la cessione di beni o prestazione di servizi, per concentrare gli utili soggetti a tassazione sulla società del gruppo che gode di un regime fiscale estero di favore. Il 39 per cento, con "altre manovre evasive". Ma c'è di più. Dal pozzo nero della nostra memoria degli anni '70 e '80 riaffiorano gli spalloni. Riempire una ventiquattr'ore destinata oltre frontiera con banconote da 500 euro (riescono a starcene fino a 12 mila pezzi, per un valore di 6 milioni di euro) è tornata ad essere un'opzione ricorrente.

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martedì 27 dicembre 2011

Pirateria, sequestrata nave italiana Il comandante: "Stiamo tutti bene"

La "Enrico Ievoli" è stata attaccata al largo delle coste dell'Oman. A bordo 18 membri dell'equipaggio: sei sono italiani. La moglie del comandante: "Stato assente"

Sequestrata un'altra nave italiana dai pirati al largo delle coste dell'Oman. Si tratta della "Enrico Ievoli" dell'armatore Marnavi di Napoli. Lo rende noto il sito stesso della società che però non fornisce al momento ulteriori notizie. Dei diciotto membri dell'equipaggio, sei sono italiani, cinque ucraini e sette indiani.Il comandante: "Stiamo bene""I pirati sono a bordo ma noi stiamo tutti bene". E' quanto ha fatto sapere poco fa Agostino Musumeci, il comandante della "Enrico Ievoli". A riferire il contenuto della telefonata l'armatore e amministratore delegato della Marnavi Spa, Domenico Ievoli.

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Gervasoni: scommesse su altre partite serie A. Doni: "Illeciti solo per aiutare l'Atalanta"

Il giocatore del Piacenza, Carlo Gervasoni, ha parlato di altre dieci partite, rispetto a quelle note alla magistratura. Tre match sarebbero di Serie A

L'inchiesta sul calcioscommesse potrebbe allargarsi. Il giocatore del Piacenza, Carlo Gervasoni, davanti ai magistrati ha parlato di altre dieci partite, rispetto a quelle note alla magistratura. Tre match sarebbero di Serie A. Intanto l'ex capitano dell'Atalanta, Cristiano Doni, ha ammesso di aver scommesso solo per la passione che lo legava alla sua squadra e per "la speranza di poterla portare" nella massima categoria.Gervasoni, nei due colloqui con i magistrati, avrebbe fatto inoltre il nome di una ventina di giocatori che potrebbero essere coinvolti nel giro delle partite truccate. Ha spiegato, inoltre, che delle combine di 3 partite di serie A di cui ha parlato, due sarebbero andate a buon fine.

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La catena di Sant'Antonio per aiutare Lele Mora in carcere

L'ex agente chiede un contributo ad amici e colleghi con 700 sms. Il critico Raspelli: «Ho aderito, so che sta male» 

MILANO - «Sapete quale sarebbe il mio più grande regalo di Natale? Tornare assieme a tutti voi... se potete, aiutatemi a fare questo inviando un contributo a questo comitato: "Gli amici di Lele Mora", c/c bancario Iban (.....) ... quando ho potuto, con voi ho condiviso business e divertimenti. Buon Natale... un amico... Lele Mora».
L'sms, testuale, se lo è visto recapitare la sera della vigilia di Natale, tra gli altri 700 invii, anche il giornalista e critico gastronomico Edoardo Raspelli, che ora dichiara senza complessi la sua vicinanza all'ex manager dei vip, detenuto nel carcere milanese di Opera per bancarotta fraudolenta. «Sapevo che questa "catena" girava da qualche giorno, probabilmente è stata Diana, la figlia di Lele, a inoltrare il messaggio ad amici e collaboratori», racconta Raspelli. In pieno spirito natalizio ha allargato il suo cuore, non solo donando 500 euro, ma anche facendosi promotore di un passaparola che ha fatto il giro dei conoscenti. 

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Consulenze e incarichi privati. Il doppio lavoro degli statali

Il rapporto della Guardia di Finanza: già scoperti 3.300 casi

ROMA - C'è chi timbra il cartellino ed esce subito dopo, chi sbriga in ufficio le pratiche dei suoi clienti privati. Addirittura chi accetta consulenze su progetti che poi dovrà valutare per conto dell'Amministrazione. Sono i dipendenti pubblici che svolgono il doppio lavoro senza aver ottenuto l'autorizzazione. E in questo modo causano un grave danno all'erario. Sono i numeri a dimostrarlo. Negli ultimi tre anni sono circa 3.300 gli impiegati e i funzionari, anche di livello alto, scoperti dalla Guardia di Finanza e dagli ispettori della Funzione pubblica a svolgere attività esterne. Hanno guadagnato illecitamente oltre 20 milioni di euro, causando un danno alle casse dello Stato che sfiora i 55 milioni di euro. Il settore degli sprechi nella spesa pubblica si conferma, dunque, quello dove maggiormente bisogna intensificare controlli e verifiche per recuperare denaro e soprattutto evitare ulteriori perdite. La dimostrazione è nella relazione annuale delle Fiamme gialle sul fenomeno dei «doppi stipendi» che evidenzia i dati relativi al periodo che va dal 2009 al 2011 e soprattutto fa emergere i casi più eclatanti. 

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L'esercito dei finti disoccupati. I costi dei raggiri all'Inps

 

 

lunedì 26 dicembre 2011

Il presepe del dopo alluvione

Un presepe con materiali recuperati durante l'alluvione del 4 novembre a Genova è stato realizzato nella chiesa di Santa Margherita di Marassi, in via Bertuccioni, voluto dal parroco che già aveva avuto l'idea della t-shirt con su scritto "non c'è fango che tenga". Sono stati utilizzati materiali diversi quali una lampada, un parafango e una leva del freno appartenuti ad uno dei tanti scooter distrutti dall'onda di fango che ha ucciso in via Fereggiano 5 persone. A lato del gruppo della Natività la riproduzione, in scala, della maglietta bianca ideata dalla parrocchia per raccogliere fondi per gli alluvionati mentre una scritta a lato del presepe recita: "La capanna di quest'anno è simbolo di chi si è tramutato in angelo del fango, per chi non ha potuto, per chi vuole ancora dare una mano a chi ora deve costruire e ricostruirsi".

Le foto

Natale, festa sulla Torre per i tre della Servirail

Cenone della vigilia e pranzo del 25 con i parenti e gli amici ai piedi della struttura sulla quale
i lavoratori licenziati protestano da 9 dicembre contro la soppressione del servizio treni notturni

Non hanno voluto rinunciare al cenone della vigilia nè al pranzo di Natale con parenti e amici. Questo nonostante dal 9 dicembre si trovino su una torre ad alcune decine di metri di altezza, alla fine dei binari della Stazione Centrale di Milano, per protestare contro la soppressione dei treni notturni che costerà il lavoro a 800 dipendenti della Servirail, l'ex Wagon Lits.

La protesta sulla torre IL VIDEO

Oliviero, Giuseppe e Carmine dalla torre non hanno alcune intenzione di scendere. 

"Anzi - spiegano ironici -: prendiamo l'impegno di scendere tra 24 mesi, visto che le Ferrovie si sono impegnate a ricollocarci entro 24 mesi e di questo annuncio non abbiamo alcun riscontro. E quando andiamo a fare la spesa non è che possiamo dire che passeremo a pagare tra 24 mesi".

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Chiese sotto attacco, strage in Nigeria Il Papa: fermare le mani dei violenti

La condanna di Ratzinger, all'indomani degli attacchi che hanno fatto almeno 35 vittime

Nel giorno in cui i cattolici celebrano la festa di Santo Stefano, Benedetto XVI dedica la riflessione dell'Angelus alla strage contro i cristiani in Nigeria. Il Papa ha espresso all'Angelus «profonda tristezza» per gli attentati alle chiese in Nigeria, che hanno portato «lutto e dolore» nel giorno di Natale, e ha fatto appello affinchè «si fermino le mani dei violenti». «La violenza - ha detto il Pontefice - è una via che conduce solamente al dolore, alla distruzione e alla morte». Tre attentati coordinati contro altrettante chiese cristiane in Nigeria hanno fatto almeno 35 morti in Nigeria, anche se altri bilanci provvisori e ufficiosi parlano di 110 vittime in tutto il Paese il giorno di Natale. Una strage rivendicata dal gruppo islamico Boko Haram. La Casa Bianca ha puntato il dito contro quelli che ha definito «atti di terrorismo», mentre il presidente nigeriano Jonathan ha parlato di attacchi «ingiustificati».

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