Dalle carte della Procura di Cremona emerge un'operazione "sospetta", il trasferimento "di ingenti somme di denaro" legato a una società che, attraverso una fiduciaria, era gestita da Beppegol e Sartor. Marco Di Vaio smentisce di essere stato sentito per due assegni versati all'ex volto di Lazio e Bologna
di ROSARIO DI RAIMONDOConti correnti "cifrati" in Svizzera. Una montagna di soldi in ballo. E un'accusa pesante a carico, tra gli altri, di Giuseppe Signori: "riciclaggio di denaro attraverso un Istituto di credito elvetico". È quanto emerge dall'inchiesta della Procura di Cremona sul Calcioscommesse. Dalle carte è spuntato anche il nome di Marco Di Vaio, tirato in ballo per due assegni versati a Signori. Ma si è capito subito che non c'entra nulla il business illegale. Quei 5 mila euro erano per le bollette, visto che a lungo Di Vaio ha abitato in Cesare Battisti, nella casa di Signori.
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