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martedì 15 ottobre 2019

Liguria: piogge alluvionali ad ovest di Genova, fino a 460 mm a Mele e Fabbriche

La perturbazione atlantica giunta nella notte si sta accanendo con particolare violenza sulla Liguria centrale, come purtroppo da nostre previsioni. La presenza di una convergenza di venti molto marcata a ridosso di Genova (tramontana da un lato e scirocco dall'altro) ha permesso la formazione di un forte temporale stazionario e auto-rigenerante sul ponente genovese.
Il temporale sta persistendo ormai da oltre 8-9 ore sulle stesse aree, ovvero quelle tra Arenzano, Vesima, Pra, Genova ovest e le vallate interne. Gli accumuli di pioggia caduti in poche ore sono esorbitanti: A Mele il pluviometro segna addirittura 460 mm di pioggia (tutti caduti dalla mezzanotte) e lo stesso valore lo troviamo a Fabbriche. Oltre 400 mm a Fiorino e Arenzano, mentre si registrano 360 mm tra Pra, Branega e Multedo. Colpite dal nubifragio anche Campomorone e Mignanego, dove sono caduti fino a 250 mm di pioggia. 

Fisco, Simona Ventura a processo

La conduttrice tv è accusata per dichiarazione infedele dei redditi

La conduttrice tv Simona Ventura è imputata a Milano per dichiarazione infedele dei redditi, tra il 2012 e il 2015, per alcune centinaia di migliaia di euro in relazione a contratti sullo sfruttamento dei diritti di immagine. 

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Pioggia, allagamenti e frane. Aurelia chiusa a Pegli, scuole chiuse nei municipi Ponente e Medio Ponente

Situazione critica anche ad Arenzano: voragine sull'asfalto in via Manni


Genova - La pioggia è caduta in grande quantità stanotte e stamattina a Genova, soprattutto in Valpolcevera e tra Pegli e Sestri. Al momento via Ronchi e via  Via Simone Pacoret De Saint Bon sono chiuse al traffico e la città risulta tagliata in due. La situazione è critica e alla centrale operativa del Comune segnalano frane e sottopassi allagati.
Acqua è segnalata anche in corso Perrone, ma lì la strada è rimasta aperta. Sul fronte del trasporto pubblico, Amt segnala interruzioni o deviazioni per le linee 1, 63 e 7.
Problemi aanche ad Arenzano. Nella notte (alle 2, alle 3 e alle 6) la protezione civile ha inviato messaggi su Telegram in cui ha avvisato i cittadini sulla situazione, segnalando strade allagate in tutto il territorio e invitando la popolazione a evitare gli spostamenti.
Si segnala in via Manni la presenza di una voragine. Via Marconi è allagata così come la zona della rotonda del centro commerciale.

lunedì 14 ottobre 2019

Meteo Liguria: PIOGGE e TEMPORALI martedì 15, locali NUBIFRAGI possibili tra Savona e Genova

PIOGGE INTENSE ATTESE IN LIGURIA 
Nella giornata di martedì 15 ottobre, fin dalle prime ore della notte, è atteso un peggioramento del tempo sulla Liguria a causa del transito di una incisiva perturbazione atlantica. Avremo due fasi distinte, una pre-frontale ed una frontale.
 


La fase pre-frontale vedrà lo sviluppo di rovesci e temporali su un'area relativamente ristretta del territorio regionale: sostanzialmente la porzione regionale che va da Savona a Genova. Qui si andrà ad instaurare una linea di confluenza dei venti al suolo, la quale si comporterà da innesco per sistemi temporaleschi che avranno scarso movimento, insistendo in loco per più ore. Va da sè che uno scenario di questo genere porta con sè alcuni rischi potenziali, il primo fra tutti rappresentato da accumuli di pioggia che potrebbero rivelarsi molto elevati. Di fatto sarà questa fase - che va dalla tarda serata di oggi al primo mattino di domani - quella che dovrà ricevere maggiori attenzioni, in quanto quella successiva (frontale) sarà senz'altro più estesa ma senza complicazioni legate a precipitazioni insistenti su una singola area. 
La fase frontale si avrà nel corso del mattino e pomeriggio di martedì, dapprima ad ovest e successivamente ad est. Avremo il transito di rovesci e temporali, associati a colpi di vento. La fenomenologia potrà sicuramente risultare a tratti intensa, ma i sistemi temporaleschi avranno una certa vivacità nel loro movimento verso est. Coinvolgeranno le rispettive aree per qualche ora al massimo, per poi lasciare il posto alle prime schiarite sul Ponente già da metà pomeriggio, ed in serata anche sui settori centro-orientali. 


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domenica 13 ottobre 2019

Siria, uccisa Hevrin Khalaf, attivista per i diritti delle donne

Segretaria generale del Partito Futuro siriano, si batteva anche per la coesistenza pacifica fra curdi, cristiano-siriaci e arabi ed era apprezzata da tutte le comunità


I terroristi islamisti hanno assassinato Hevrin Khalaf, segretario generale del Partito Futuro siriano e una delle più note attiviste per i diritti delle donne nella regione. Hevrin si batteva per la coesistenza pacifica fra curdi, cristiano-siriaci e arabi ed era apprezzata da tutte le comunità.

Il fuoristrada Toyota che la trasportava è stata fermato sull’autostrada M4, tra Manbij e Qamishlo, da un gruppo di uomini armati. E’ stato ritrovato crivellato di colpi. Hevrin è stata fatta scendere e poi uccisa a colpi di fucile mitragliatore. Ma non è chiaro chi siano i responsabili. Si sa che quel tratto di autostrada è rimasto per alcune ore sotto il controllo del gruppo jihadista Ahrar al-Sharqiya, il gruppo composto da ex appartenente ad Al Qaeda (al Nusra) alleato della Turchia e responsabile di altre esecuzioni sommarie.



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Terracina, sparava verso i suoi braccianti per farli lavorare di più

Arrestato dalla polizia un imprenditore agricolo


Armato di fucile a pompa sparava verso i 'suoi' braccianti indiani per spronarli a lavorare di più. Un imprenditore agricolo 35enne è stato arrestato a Terracina (Latina) dalla polizia in flagranza di reato. "Non ho parole", il commento della ministra della Politiche agricole Teresa Bellanova, che invita a "stroncare il caporalato".
Le indagini avrebbero accertato che i lavoratori sono stati ripetutamente minacciati dall'uomo che ha anche sparato colpi verso di loro per spronarli ad accelerare la raccolta e la lavorazione dei prodotti. All'ennesimo licenziamento di uno dei suoi operai si è presentato all'alloggio dei braccianti ed ha fatto più volte fuoco contro alcuni di loro senza colpirli, anche puntando loro l'arma alla gola.
L'uomo, arrestato in flagranza di reato, deve rispondere dei reati di sfruttamento del lavoro, minaccia aggravata con l'utilizzo di arma da fuoco (un fucile a pompa), lesioni personali, detenzione abusiva di munizionamento, omessa denuncia di materie esplodenti, avendo sottoposto manodopera (braccianti agricoli di nazionalità indiana) a condizioni lavorative degradanti nonché corrispondendo loro retribuzioni difformi dalla normativa vigente. L'imprenditore si è avvalso di 'caporali' deputati alla sorveglianza dei lavoratori e di situazioni alloggiative fatiscenti da destinare ai braccianti agricoli, avvalendosi della complicità di terze persone denunciate in stato di libertà nella stessa operazione di polizia.
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sabato 12 ottobre 2019

Sparatoria in Questura a Trieste, il killer è stato in carcere per droga a Santo Domingo

Sarebbero tre le inchieste aperte nei confronti di Alejandro Meran nel suo Paese dʼorigine, ma in Italia risultava incensurato. E anche la madre sostiene che avesse la fedina penale pulita


Alejandro Meran, che venerdì ha ucciso due poliziotti nel corso di una sparatoria in Questura a Trieste, sarebbe un nome noto alle forze dell'ordine della Repubblica Domenicana, suo Paese di origine. E' quanto rivelano a La Stampa fonti vicine all'antidroga locale, secondo cui "Meran è stato in carcere per traffico di droga e, a suo carico, vi sono tre inchieste".

L'uomo, aggiungono le fonti, avrebbero scontato la pena, della quale non è nota la durata. In Italia, però, Meran risultava incensurato e, per questo, aveva ottenuto un permesso di soggiorno. Forse le accuse nei suoi confronti potrebbero essere cadute in seguito. Sarebbe giunto in Italia per la prima volta nel 2005 insieme alla famiglia. 

"Sto cercando di ricostruire la vita di Alejandro da quando è nato a oggi - ha detto il suo avvocato difensore, Francesco Zacheo - da quello che dice la madre ha una fedina penale pulita, però avrò bisogno di avere in mano tutta la documentazione per rendermi conto di chi era Alejandro. Bisogna capire il gesto che ha fatto se stava bene con la testa o meno". Zacheo, ha ribadito che la madre "prima dell'accaduto aveva denunciato tantissime volte" i problemi psichici del figlio. "Se non ricordo male è stata all'ospedale di Belluno, Udine e Trieste".

"Mi recherò personalmente in Germania, dal momento che Alejandro è stato in Germania e lì è stata riscontrata questa schizofrenia. Mi dicono che ci sono dei documenti in cui si constata questa schizofrenia cronica. Ho bisogno di prendere tutta la documentazione in originale", ha aggiunto il legale.
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Poliziotti uccisi a Trieste, la cognata: "Alejandro era già stato ricoverato in Germania"

Strage in famiglia, uccide moglie e figlie e si suicida

Ha usato la pistola di ordinanza, le ragazze avevano 12 e 18 anni. 'Erano persone tranquille' dice il fidanzato della figlia Valentina. Una vicina: 'Lui sembrava un po' depresso'


Tragedia a Orta Nova, nel Foggiano, dove un assistente capo della polizia penitenziaria di 53 anni ha prima ucciso con la pistola di ordinanza la moglie di 54 anni e le figlie di 12 e 18 anni e poi si è suicidato con un colpo alla testa. È accaduto in un appartamento in pieno centro. A quanto si apprende le vittime erano a letto quando l'uomo ha fatto fuoco. Immediatamente dopo ha chiamato i carabinieri annunciando di aver compiuto la strage. I militari nel corso della perquisizione non hanno trovato biglietti o messaggi che potessero far presagire il delitto.
"Erano brave persone, tranquille senza problemi. Non mi ha mai parlato di nulla o di problemi familiari". Così Marco il fidanzato di Valentina, 18 anni, la maggiore delle due figlie di Ciro Curcelli, l'uomo che la scorsa notte ad Orta Nova ha ucciso la moglie e le due figlie e poi si è suicidato. "Eravamo fidanzati da un anno e sette mesi - racconta - Quando Valentina aveva problemi, io ero al suo fianco per affrontarli e rimaneva sempre con il sorriso". Marco racconta ancora che non conosceva i genitori di Valentina, ma, dice "so che non avevano problemi familiari". Ogni tanto, afferma ancora, vedevo anche Miriana, la figlia piccola di 12 anni, quando usciva dal catechismo". La coppia aveva anche un terzo figlio, Antonio di 26 anni che vive a Ravenna.
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venerdì 11 ottobre 2019

Per il Tribunale dei minori di Bologna il “sistema Bibbiano” non esiste

Indagini e perizie del tribunale emiliano hanno rivelato che oltre al caso "Angeli e demoni" non c'è quel sistema crudele su cui la politica ha speculato per mesi

Su 100 fascicoli riguardanti richieste di affido per minori della Val d’Enza – territorio emiliano diventato noto per il cosiddetto caso Bibbiano – non è stata riscontrata nessuna anomalia: quei provvedimenti sono legittimi. Lo hanno detto mercoledì 9 ottobre i giudici del Tribunale dei minori di Bologna, che hanno passato al setaccio per tutta l’estate casi simili a quello che ha scosso l’opinione pubblica italiana ed è diventato oggetto di fortissima strumentalizzazione politica.
È importante chiarire che si sta parlando del sistema degli affidi di quella zona nel suo complesso, e non di ciò che è successo a decine di bambini tolti alle famiglie illecitamente con documentazioni strumentalizzate per avere l’affido. Quell’inchiesta – che prende il nome Angeli e Demoni – è ancora aperta, dato che ci sono intercettazioni sulla modalità della richiesta dell’affido.


Ma dalla riunione convocata da Giuseppe Spadaro, presidente del Tribunale dei minori di Bologna, per fare il punto della situazione su Bibbiano e dintorni è emerso che gli altri affidi sono stati regolari: in 85 casi il tribunale ha deciso di lasciare i bambini ai genitori. Solo nei casi più complicati, una trentina in tutto, i giudici hanno deciso per “l’affido esplorativo”, provvedimento che tuttavia non prevede l’allontanamento dalla famiglia e chiede ai servizi sociali di “sostenere” genitori e figli per superare eventuali crisi.
Su 100 casi solo in 15 i giudici hanno accolto la richiesta di allontanamento dei minori dalle famiglie. La buona fede dei servizi sociali sarebbe provata anche dal fatto che si sono verificati solo sette ricorsi, tutti respinti dalla sezione minori della Corte d’Appello.
Secondo Spadaro i mesi di indagine dimostrano che il sistema nel suo complesso è sano e non va calunniato.

Neet, i dati allarmanti sui giovani italiani che non studiano e non cercano lavoro. L’Unicef: «Per aiutarli le istituzioni devono cambiare»- L’intervista

La crisi economica si unisce all’instabilità politica e al depotenziamento dell’istruzione. L’Unicef sta promuovendo dei progetti in Italia per permettere ai giovani di scoprire i loro talenti e ritrovare gli stimoli


Giovani che non studiano, non lavorano e non seguono percorsi di formazione: è questa la definizione di Neet, (l’acronimo è in inglese, Neither in Employment nor in Education or Training), un problema sociale che da anni affligge il nostro Paese.
In Italia sono oltre due milioni tra i 15 e i 19 anni, e la retorica dei giovani «pantofolai», «bamboccioni», «choosy» o addirittura «sfigati» non regge più. Davanti a numeri del genere, è necessario chiedersi quali siano le mancanze sociali e istituzionali che hanno permesso un tale depotenziamento delle giovani generazioni.
A dare una risposta ci hanno provato da Unicef Italia, che ha appena pubblicato un rapporto dal titolo Il silenzio dei Neet. Giovani in bilico tra rinuncia e desiderio – che mostra come l’Italia sia prima in Europa per numero di Neet.
Una risposta che sia prima di tutto pratica, e che si inserisce all’interno del progetto globale Generation Unlimited, che si pone come obiettivo quello di contribuire all’inserimento dei giovani di tutto il mondo in percorsi scolastici, formativi o lavorativi entro il 2030.
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Non studiano e non lavorano: Italia prima nell'Ue per numero di Neet
Non studiano e non lavorano: Italia prima nell'Ue per numero di Neet


Consiglio dei ministri: approvato il decreto sul clima, primo atto del green new deal

Entro 60 giorni dall'entrata in vigore del Dl Clima, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro dell'Ambiente e sentiti i ministri interessati, è approvato il Programma strategico nazionale per il contrasto ai cambiamenti climatici e il miglioramento della qualità dell'aria. E' quanto prevede l'articolo 1 del Dl Clima approvato oggi in Cdm.  

E' stato approvato all'unanimità in Consiglio dei ministri il decreto clima, fortemente voluto dal ministro dell'Ambiente Sergio Costa. "E' il primo atto normativo del nuovo governo - afferma il ministro - che inaugura il Green New Deal: il primo pilastro di un edificio le cui fondamenta sono la legge di bilancio e il Collegato ambientale, insieme alla legge Salvamare, in discussione alla Camera, e a 'Cantiere ambiente', all'esame del Senato. Tutto questo dimostra che il Governo sta realizzando una solida impalcatura ambientale, che guarda all'Europa e al miglioramento della qualità della nostra vita quotidiana, con misure come il potenziamento della graduale riduzione delle infrazioni per le discariche abusive e per la depurazione delle acque, il bonus mobilità, la riforestazione urbana". "Tengo a precisare - aggiunge Costa - che la riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi, inizialmente prevista nel decreto clima, è contemplata nella legge di bilancio. La nostra idea è fare un taglio costante negli anni, da qui al 2040, ma senza penalizzare nessuno. Con le necessarie limature e concertazioni cercheremo di dar luce al miglior provvedimento possibile, con l'obiettivo principale di tutelare l'ambiente, salvaguardando al tempo stesso il nostro sistema produttivo". 

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In ospedale per partorire la rimandano a casa, donna perde bimba

L'Azienda sanitaria di Vibo Valentia dispone un'inchiesta interna, mentre il ministro della salute Speranza invia gli ispettori 

Un caso di presunta malasanità si sarebbe verificato all'ospedale "Jazzolino" di Vibo Valentia. Una donna di 32 anni di Cessaniti (VV), M.G., ha perso la bimba che portava in grembo dopo essere stata rimandata ieri a casa dai medici in quanto non c'erano anestesisti per un parto cesareo. La donna si era recata in ospedale per la rituale visita di controllo in prossimità del parto. I medici avevano  deciso per il parto cesareo, escludendo la necessità di un ricovero e rimandandola a casa. Stamani la complicazione, il ritorno in ospedale dove, dopo un trasferimento urgente in sala parto, è stato riscontrato il decesso del feto. Il marito della donna, dopo essersi scagliato contro alcuni arredi dell'ospedale, si è recato in Questura a Vibo Valentia per sporgere denuncia contro i sanitari che hanno avuto in cura la moglie al fine di chiarire ogni aspetto della vicenda ed accertare eventuali responsabilità.

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giovedì 10 ottobre 2019

Germania, tenta assalto a sinagoga ma resta chiuso fuori: killer uccide due passanti e filma tutto: "Ebrei radice di tutti i problemi"

Il 27enne riprende la sua azione per 35 minuti e posta i video su un sito di videogame. Si presenta come 'Anon' ("anonymous user"), si irrita perché non riesce a entrare nella sinagoga, e spara a caso a una donna per strada. Quindi sembra improvvisare, entra in un negozio e uccide un'altra persona prima di fuggire



BERLINO - L'odio nei confronti degli ebrei. Per questo ieri in Germania ad Halle, una cittadina di poco meno di 240 mila abitanti della Sassonia-Anhalt, un uomo è arrivato armato, in mimetica, la telecamera fissata sull'elmetto per filmare in diretta web quella che sperava sarebbe stata una strage. L'aveva pianificata per colpire nel giorno dello Yom Kippur, la ricorrenza religiosa ebraica che celebra il giorno dell'espiazione.

A terra vicino la sinagoga dove non è riuscito a entrare respinto dal portone chiuso che ha retto al suo impatto omicida, sono rimaste due persone. Una donna che camminava nei pressi del cimitero ebraico, e un uomo che si trovava in una tavola calda di kebab a 600 metri di distanza, nessuno dei due aveva origini ebraiche


FOTORACCONTO / L'attacco alla sinagoga di Halle

Il Federal Criminal Office ha fatto sapere, ma solo diverse ore dopo l'attentato, di averlo arrestato. Si tratta di un tedesco di 27 anni, Stephan Balliet, cittadino della Sassonia-Anhalt, e gli inquirenti sono in possesso del suo video. Dopo gli spari, Balliet aveva provato a scappare, nel farlo ha ferito due persone, che sono state ricoverate e operate d'urgenza.


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Il delirio di Stephan, negazionista che odiava le donne

Dodicimila "soldati" neonazi che sognano la pulizia etnica


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La Turchia attacca, raid in Siria. I curdi: 'Morti tra i civili'

Putin a Erdogan, non compromettete sforzi per la pace

La Turchia attacca, raid in Siria. L'operazione militare della Turchia contro le forze curde nel nord-est della Siria è cominciata: lo ha annunciato su Twitter il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. L'offensiva ha provocato finora almeno 11 morti, di cui otto civili, secondo fonti locali. Anche le truppe della Turchia hanno oltrepassato il confine e sono penetrate nel nord della Siria, dando il via all'offensiva di terra, come spiega il ministero della Difesa turco citato dall'agenzia Anadolu.

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mercoledì 9 ottobre 2019

Novantenne multata e fatta scendere dal bus per l'abbonamento scaduto

Accade a Carrara: una vicenda che ha fatto molto discutere sui social


Carrara, 8 ottobre 2019 - Una novantenne è stata multata perché, a un controllo sull'autobus, aveva l'abbonamento scaduto da pochi giorni. "Una svista", si è scusata la donna con il controllore, peraltro una donna. Ma questo non le ha evitato la sanzione. Tra l'altro alcuni giovani, anche loro sul bus, capendo la situazione, si sono offerti di dare un biglietto alla donna. Ma la multa è arrivata comunque.
 E' accaduto a Carrara. I familiari della donna hanno parlato dell'episodio su Facebook suscitando un vespaio di polemiche.

martedì 8 ottobre 2019

Il taglio dei parlamentari è legge, via libera alla riforma con 553 Sì

Hanno votato a favore le forze di maggioranza (M5s, Pd, Italia Viva, Leu) e quelle di opposizione (Forza Italia, Lega, Fratelli d'Italia). +Europa protesta a piazza Montecitorio

Tre bambini travolti da un suv, una è in pericolo di vita

Nel Torinese, erano vicino a un asilo. L'auto è scivolata senza un guidatore per motivi da chiarire

Non c'era nessuno alla guida del suv che oggi a Chieri (Torino), ha travolto tre bambini, causando ferite molto gravi a una bimba di due anni e mezzo. Stando alla prima ricostruzione dei carabinieri, l'auto era parcheggiata vicino all'asilo 'La casa nel bosco', in corso Torino su un piazzale leggermente inclinato. Improvvisamente per cause da chiarire, è scivolata travolgendo i bambini. Il suv è intestato a una delle titolari dell'asilo ed è in uso al fratello.
La bimba  è in pericolo di vita. Anche gli altri due piccoli sono in ospedale, ma con ferite meno gravi, uno al Regina Margherita l'altro a Chieri.
Titolare asilo, "un fatale incidente"  - "È stato un incidente. Un fatale incidente avvenuto nel parcheggio. Siamo tutti molto scossi". Così una delle titolari dell'asilo 'La casa nel bosco' a Chieri, proprietaria dell'auto posteggiata fuori dalla scuola che, scivolando per cause ancora in corso di accertamento, ha investito un gruppo di bambini. "Sono alunni dell'asilo - spiega - Stiamo cercando di gestire la situazione. Dobbiamo dare attenzione all'emotività di tutti". L'auto, una Toyota Land Cruiser, era parcheggiata fuori dall'istituto ed è scivolata lungo la strada in pendenza.
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Meteo a 7 giorni: breve DISTURBO al nord a metà settimana, poi tanto sole...

Alta pressione in rispolvero sull'Italia, appena disturbata dal passaggio di una veloce perturbazione tra mercoledi e giovedì al nord.


La seconda settimana di ottobre trascorrerà all'insegna del sole e bel tempo su molte regioni italiane. La prevista rimonta dell'alta pressione subtropicale sul Mediterraneo farà sfigurare (ancora una volta) l'autunno propriamente detto sul Bel Paese. 
Sarà autunno di notte e al primo mattino per via delle temperature frizzanti; sarà autunno per qualche ora al mattino presto sulle pianure del nord e nelle valli incassate del centro per la presenza di banchi di nebbia; per il resto la situazione atmosferica che si verrà a creare sarà tutt'altro che autunnale sul Mediterraneo. 
L'unica cosa da segnalare è il veloce passaggio perturbato che interesserà le regioni settentrionali tra il pomeriggio di mercoledi 9 e le prime ore di giovedì 10 ottobre. Si tratterà di una perturbazione veloce, a scarsa penetrazione che scivolerà verso est regalando qualche rovescio solo alle aree montuose. 
Ecco la sommatoria delle precipitazioni attese in Italia nell'intera giornata di mercoledi 9 ottobre: 
Il corpo nuvoloso sarà accompagnato da correnti occidentali molto selettive in fatto di fenomeni. A parte i rovesci che cadranno su Alpi, Prealpi, zone pedemontane adiacenti, Appennino Ligure orientale ed Alpi Apuane, sul resto del settentrione il tempo resterà asciutto. 
Qualche rovescio legato alla vecchia circolazione presente sul nord Africa potrebbe interessare ancora la Sicilia orientale ed occasionalmente il sud della Calabria. Su tutte le altre regioni il tempo sarà stabile, soleggiato e con temperature superiori alle medie del periodo.
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lunedì 7 ottobre 2019

Migranti, naufragio a Lampedusa: recuperati 13 corpi di donne. Si cercano dispersi

A bordo circa 50 persone. Soccorse in 22 dalle motovedette della Guardia costiera e della Guardia di Finanza

Ennesima tragedia del mare al largo di Lampedusa. Guardia costiera e Guardia di Finanza hanno soccorso un'imbarcazione con circa 50 migranti sei miglia al largo dell'isola. A causa delle condizioni meteo e del mare, e dello spostamento di migranti, il natante si è però capovolto. 
Sono 13 i cadaveri recuperati fino ad ora a seguito del naufragio della scorsa notte a Lampedusa. Le vittime, secondo quanto si apprende, sono tutte donne. Alle operazioni partecipa anche il sindaco dell'isola, Totò Martello. Il procuratore aggiunto di Agrigento, Salvatore Vella, coordina le operazioni investigative. L’operazione di soccorso è stata coordinata dalla Capitaneria di porto di Palermo nella notte.
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Svelato il 'mistero' delle legnaie artistiche

Sandro Savio realizza cataste legna particolari


E' stato svelato il nome dell'artista del bassorilievo in legno - la riproduzione di una chiesa - che sta spopolando sui social. E' Sandro Savio, di Vallada Agordina, Dolomiti Bellunesi, il quale ama realizzare cataste di legna artistiche che riscuotono la curiosità di molti turisti. L'opera ripresa in tanti scatti pubblicati sui social, è la riproduzione della chiesa di San Simon, ed è visibile lungo la strada comunale, sulla parete del piccolo edificio del "forn", a Sachet di Vallada. Un lavoro minuzioso fatto accostando legni di diversa tipologia: abete, frassino, acero, larice, in un gioco di colori e un mosaico di contrasti. Il bassorilievo di legno divenuto famoso graziea alle immagini postate in rete che hanno contribuito alla sua diffusione.

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Roma: scrofa attacca bambino di 2 anni e uccide un uomo a Corcolle

Roma: scrofa attacca bambino di 2 anni e uccide un uomo a Corcolle
Inutili i soccorsi per l'uomo di 50 anni. Il bimbo è stato invece trasportato d'urgenza dal 118 con l'elisoccorso a Tivoli

Roma: scrofa attacca bambino di 2 anni e uccide un uomo a Corcolle

Tragedia a Corcolle dove un uomo di 50 anni, di origini romene, è morto e un bambino di 2 anni è rimasto ferito gravemente. I due sono stati attaccati da una scrofa in provincia di Roma con i fatti che sono accaduti nel pomeriggio domenica 6 ottobre. Sul posto i Carabinieri della Compagnia di Tivoli che stanno indagando per ricostruire cosa è avvenuto.
Secondo una prima ricostruzione i due volevano vedere alcuni maialini appena nati in un allevamento, ma una volta aperto il recinto ono stati aggrediti dalla scrofa che ha fatto cadere l'adulto per terra: poi lo ha morso ferendolo mortalmente e ha ferito gravemente il bimbo che è stato trasportato dal 118 in codice rosso all'ospedale di Tivoli in elicottero.
Il 50enne ucciso era ospite di alcuni parenti che abitano a Corcolle e sono proprietari dell'allevamento di maiali. Il bambino ferito è il figlio di amici. 

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venerdì 4 ottobre 2019

Sparatoria in questura a Trieste, morti due agenti

I due fratelli che hanno sparato contro i poliziotti sono stati fermati. Le vittime sono Pierluigi Rotta, agente scelto, e Matteo De Menego, agente

I due agenti colpiti durante una sparatoria davanti alla Questura di Trieste sono morti. Avevano riportato ferite gravissime.  I due agenti morti avevano circa 30 anni. Questi i loro nomi: Pierluigi Rotta, agente scelto, e Matteo De Menego, agente. Secondo quanto si è appreso, nella sparatoria sarebbero rimasti feriti altri tre agenti e uno dei due fratelli aggressori. Nessuno di questi quattro sarebbe in pericolo di vita. 
I due fratelli che hanno sparato contro gli agenti sono stati fermati. E' quanto si apprende dalla Questura.
Secondo una prima ricostruzione della vicenda, il presunto autore di una rapina sarebbe andato in Questura accompagnato dal fratello. Per ragioni non ancora individuate uno oppure entrambi, avrebbero sfilato la pistola a uno o due agenti, sparando e ferendo due poliziotti. Altri agenti presenti avrebbero risposto al fuoco.
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Migranti, Carola Rackete al Parlamento Europeo: "Dov'era l'Ue quando ho chiesto aiuto?"

Standing ovation per la ex comandante della Seawatch 3. Salvini si infuria: "Sta offendendo lʼItalia"


Dopo il caso della Sea Watch 3 "ho ottenuto attenzione dalle istituzioni. Ma dove eravate quando abbiamo chiesto aiuto?" Lo ha detto, in audizione all'Eurocamera, Carola Rackete, comandante della Sea Watch. "L'unica risposta che ho avuto allora è stata da Tripoli, dove non potevo andare. In Europa, la culla dei diritti, nessun governo voleva 53 migranti. E' stata una vergogna" , ha aggiunto.
"Provo tristezza in questo anniversario in cui si ricorda la perdita di oltre 300 vite umane nel Mediterraneo centrale, perché l'Unione europea ricorre sempre più all'esternalizzazione dei salvataggi con deleghe a Paesi in guerra come la Libia, violando le leggi internazionali". Così la comandante della Sea Watch Carola
Rackete nella sua audizione all'Eurocamera.

"Non agii per provocazione ma esigenza" - "La mia" decisione di entrare in porto con la Seawatch 3 "dopo 17 giorni in mare senza ricevere risposta non fu una provocazione come molti hanno detto. Ma un'esigenza". Rackete nell'audizione all'Eurocamera racconta il caso italiano. "Ritenevo che non fosse più sicuro restare in mare e temevo per quanto poteva accadere", ha aggiunto. "Il nostro caso come quello di altre ong sottolinea la necessità di affrontare la situazione dei salvataggi in mare a livello europeo, che non può essere lasciata a negoziati ad hoc". E anche "un meccanismo di ricollocamenti temporaneo, focalizzato sui rimpatri piuttosto che sull'accoglienza non è una soluzione realistica". "La riforma del regolamento di Dublino è attesa da tempo, ma la soluzione è la creazione di canali legali verso l'Europa", ha detto ancora.