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mercoledì 11 dicembre 2019

Centinaia di sindaci in marcia per Liliana Segre a Milano: "Cancelliamo le parole odio e indifferenza"

Corteo da piazza Mercanti a piazza Scala passando per la Galleria. Unico intervento quello della senatrice sotto scorta. In Galleria la gente canta "Bella Ciao" e grida "Liliana, Liliana". I sindaci le consegnano la fascia tricolore, la piazza canta l'Inno d'Italia

"C'è una grande musica in questa piazza, il tempio della musica oggi è all'aperto. Siamo qui per parlare di amore e non di odio. Lasciamo l'odio agli anonimi della tastiera. Basta odio, stasera non c'è indifferenza, ma c'è un'atmosfera di festa": Liliana Segre parla dal palco di piazza della Scala tra gli applausi, poi tutta la piazza si ferma per un minuto di silenzio, prima che il presidente di Anci consegni alla senatrice a vita una fascia tricolore e tutti cantino l'Inno d'italia. Seicento sindaci e loro rappresentanti, tutti con la fascia tricolore, ma senza simboli di partito, in prima fila i sindaci Beppe Sala, Leoluca Orlando, Giorgio Gori, Antonio Decaro. E tanta gente comune, a formare quella "scorta civile" per la senatrice a vita Liliana Segre e per dire che "l'odio non ha futuro". E' stata la marcia dei sindaci, organizzata dal Comune di Milano,assieme all'Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), Autonomie Locali Italiane (ALI) e Unione Province Italiane (UPI), per testimoniare la vicinanza di piccoli, medi e grandi comuni alla senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta al campo di sterminio nazista di Auschwitz, oggi sotto scorta a causa di ripetute minacce antisemite.

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Liliana Segre: "Temo che senza me e Terracina la memoria dell'Olocausto finirà"



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Corteo di 600 sindaci a Milano, Segre: lasciamo l'0dio agli anonimi della tastiera

In Galleria Vittorio Emanuele II si canta Bella Ciao


"C'è una grande musica in questa piazza, il tempio della musica oggi è all'aperto. Siamo qui per parlare di amore e non di odio. Lasciamo l'odio agli anonimi della tastiera". Lo ha detto la senatrice a vita Liliana Segre a Milano, al termine della marcia dei sindaci 'L'odio non ha futuro'. "Voi avete una missione difficile e apprezzo tantissimo che per qualche ora abbiate voluto lasciare i vostri compiti per questa occasione. Il vostro impegno può essere decisivo per la trasmissione delle memoria". "Stasera non c'è indifferenza, ma c'è un'atmosfera di festa, cancelliamo tutti le parole odio e indifferenza e abbracciamoci in un catena umana che trovi empatia e amore nel profondo del nostro essere".

Il corteo dei 600 sindaci ha attraversato la Galleria Vittorio Emanuele II cantando le note di Bella Ciao. 

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Investe bimbo di 2 anni e fugge: individuata l'investitrice

Il piccolo è grave, era nel passeggino e sulle strisce pedonali


È stato individuato e fermato il pirata della strada che ha investito madre e figlio di due anni ieri mattina a Coccaglio, nel Bresciano. Si tratta di una ragazza di 22 anni alla quale le forze dell'ordine sono arrivati grazie ai video delle telecamere installate in strada. La giovane è accusata di lesioni stradali gravi e omesso soccorso.

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martedì 10 dicembre 2019

Rimborsopoli Piemonte, tutti condannati. Anche attuale capogruppo Lega a Camera

Un anno e 7 mesi a ex governatore Cota. Undici mesi a Molinari


Sono stati tutti condannati i 25 imputati del processo d'appello, a Torino, per la 'Rimborsopoli' degli ex consiglieri regionali del Piemonte. All'ex governatore leghista Roberto Cota, che in primo grado nel 2016 era stato assolto, sono stati inflitti un anno e 7 mesi di reclusione. Tra i condannati c'è anche Riccardo Molinari, attuale capogruppo della Lega alla Camera; assolto in primo grado, è stato riconosciuto colpevole del peculato di 1.158 euro. Per lui la corte ha anche disposto l'interdizione per 5 anni dai pubblici uffici sospendendola comunque per 12 mesi. 

lunedì 9 dicembre 2019

Erutta vulcano in Nuova Zelanda, almeno 5 morti, turisti dispersi

Una decina i visitatori sull'isola al momento dell'eruzione


Almeno cinque persone sono morte per l'eruzione del vulcano Waakari, nella piccola isola White Island in Nuova Zelanda. Lo rende noto la polizia locale. Diverse sono rimaste ferite, mentre alcuni turisti risultano dispersi.
L'improvvisa eruzione è avvenuta mentre diversi turisti stavano compiendo escursioni sul cratere. La premier neozelandese, Jacinda Ardern, in conferenza stampa da Wellington, ha spiegato che diversi visitatori feriti - di cui non sono stati resi ancora noti né il numero né le nazionalità - sono stati trasportati in ospedale nella vicina North Island, l'isola più a nord dell'arcipelago neozelandese.
L'ospedale St. John ha dichiarato che, sulla base delle testimonianze delle persone ricoverate, i visitatori presenti sull'isola erano almeno una ventina. 
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Terremoto nella notte al Mugello: scosse fino a 4.5. Sospesi i treni

Una serie di scosse hanno fanno tremare la provincia di Firenze: al momento non si riscontrano danni gravi, ma per verifiche tecniche è stato sospeso il traffico ferroviario, alta velocità compresa: Italia spaccata in due


Ancora una notte di paura in Italia a causa del terremoto. Questa volta la zona colpita è quella del Mugello, in Toscana, dove sono state avvertite decine di scosse: la più forte, di magnitudo 4.5, è stata registrata alle ore 4.37 ed è stata sentita chiaramente anche a Firenze e Pistoia. Le altre hanno avuto intensità minore, ma comunque fino a 3.2, spingendo i cittadini a passare la notte in strada. Al momento non si riscontrano danni gravi, ma sono in corso verifiche strutturali su una serie di edifici lesionati.

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Alessandria, donna cade in una buca per strada, dopo di lei precipitano anche il pompiere e il vigile per soccorrerla

Il fatto era successo nel 2017: ora i due soccorritori sono indagati per lesioni

Una scena tragica che avrebbe tratti comici, se non fosse che in tre erano rimasti feriti in modo serio, con mesi di ospedale e lunghe riabilitazioni. Era la notte tra il 5 e il 6 agosto 2017 quando ad Alessandria si era verificata una scena surreale. Una donna era caduta in una profonda buca della strada: un volo di oltre cinque metri, perchè la grata che la copriva, una di quelle che servono a ricoprire le bocche di lupo davanti agli scantinati dei palazzi, era appena stata divelta. I due titolari della ditta, marito e moglie, erano infatti intenti a pulirla, e avevano approfittato dell'ora tarda, dopo la mezzanotte, pensando che di lì non sarebbe passato nessuno.
La vittima, che si era avvicinata invece proprio per salutare la coppia che conosceva, non si era accorta della grata divelta ed era precipitata.


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domenica 8 dicembre 2019

Lega sotto il 30%, sale Meloni ma l'effetto Sardine comincia a farsi sentire

La destra resta in vantaggio, Pd ancora sotto al 20% e continua la crisi grillina. Ma un quarto del campione prenderebbe in considerazione il movimento. Il sondaggio.

Capitan Nutella scende ma sale il partito della Meloni e nel complesso la destra resta in vantaggio.
Lega per la prima volta sotto il 30% da mesi, Meloni in scalata supera l'11%. Questi i risultati dell'ultimo sondaggio Demos pubblicato oggi da 'La Repubblica'. Nel dettaglio, se oggi si andasse a votare per le politiche, il Carroccio conquisterebbe il 29,5% delle preferenze contro il 30,2% dell'ottobre scorso.
Secondo partito al 18,7% il Pd (due mesi fa al 19,1), terzo il M5S al 18,1%, in netto calo rispetto alle rilevazioni di ottobre, quando si trovava al 20,6%. E' invece boom per Fratelli d'Italia che tocca l'11,3% conquistando oltre due punti e mezzo (8,6% nell'ottobre 2019). Seguono Forza Italia (6,5% contro il 6,1% di ottobre), Italia Viva (che passa dal 3,9 al 3,5%).
Come indice di fiducia personale, il premier Giuseppe Conte in calo ma resta primo con il 50%, seguito da Matteo Salvini in ascesa al 48%, a sua volta incalzato da Giorgia Meloni con il 46%.


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Il padre assassinò la madre e si uccise: l’Inps chiede 124mila euro alle orfane

Le due ragazze sono 'legalmente' costrette a pagare le spese ospedaliere del compagno della madre, ferito dal loro padre assassino.

Una storia assurda, che dimostra come l'applicazione cieca della legge non può funzionare senza guardare alle persone coinvolte. Partiamo dall'inizio:
Il 28 luglio del 2013, a Marina di Massa (Massa Carrara), Marco Lojola, 40 anni, uccise la ex moglie Cristina Biagi a colpi di pistola e ferì il nuovo compagno della donna, prima di togliersi la vita. 
La coppia aveva due figlie, che sono state affidate al nonno, tutore legale. A distanza di sei anni, le due ragazzine - ancora minorenni - si sono viste recapitare dall'Inps una richiesta di pagamento di 124mila euro, che se non pagati autorizzeranno l'ente al recupero coattivo. Insomma, lo stato chiede soldi alle vittime di una tragedia. Ma perché?
Il punto è che legalmente è tutto normale: la cifra richiesta fa riferimento alle spese di indennità di malattia e all'assegno di invalidità erogato per il compagno di Cristina Biagi, che è riuscito a sopravvivere all'aggressione del padre delle due ragazze. Essendo le due eredi del padre, tecnicamente sono loro a dover risarcire le spese affrontate in questi anni. 

La casa che le due hanno ereditato dai genitori non basta a coprire le spese, e hanno a disposizione una pensione del nonno, che l'uomo avrebbe messo da parte per il futuro delle due ragazze. 

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venerdì 6 dicembre 2019

Vilipendio, Mattarella ha concesso la grazia a Umberto Bossi

L'ex leader della Lega era stato condannato per aver definito "terrone" Napolitano facendo il gesto delle corna. C'è stato il via libera del presidente emerito. Il ringraziamento del Senatur

Umberto Bossi - condannato a un anno per vilipendio - ha ricevuto la grazia dal capo dello Stato Sergio Mattarella. Il senatur aveva definito "terrone" Giorgio Napolitano, allora in carica come presidente della Repubblica, e gli aveva fatto il gesto delle corna durante un comizio ad Albino, in provincia di Bergamo. Napolitano ha dato il via libera al provvedimento: "Nessun motivo di risentimento". Ed è arrivata la risposta dell'ex leader del Carroccio:  "Sono molto contento. Ringrazio sia il Presidente della Repubblica Mattarella sia il Presidente Napolitano".

I fatti risalgono al 2011. In primo grado la condanna era stata a 18 mesi di reclusione. La sentenza era diventata definitiva nel 2018, confermando sostanzialmente il giudizio di appello. Quella sera il Senatur, parlando dal palco della festa provinciale del Carroccio, aveva detto: "Abbiamo subìto anche il presidente della Repubblica che è venuto a riempirci di tricolori, sapendo che non piacciono alla gente del Nord".  E ancora: "Mandiamo un saluto al presidente della Repubblica. Napolitano, Napolitano, nomen omen, non sapevo fosse un terùn". Un riferimento alle origini partenopee dell'ex presidente. E aveva fatto il gesto delle corna con la mano destra. Accanto a lui i "colonnelli" del partito, Roberto Maroni e Roberto Calderoli. Bossi "rimproverava" a Napolitano di aver celebrato i 150 anni dell'unità d'Italia.


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Salvini contro la Nutella: "Ci sono dentro le nocciole turche, scelgo di mangiare italiano"

Il leader della Lega lo ha detto durante un comizio a Ravenna


"No signora, non ho freddo... sto bene. Poi mangio pane e salame e due sardine e sto ancora meglio...". Scherza Matteo Salvini a Ravenna, quando una simpatizzante sotto il palco gli chiede se non ha freddo. Il leader della Lega però torna serio quando gli ricordano di mangiare la Nutella. "La Nutella? Ma lo sa signora che ho cambiato? Perché ho scoperto che per la Nutella usa nocciole turche, e io preferisco aiutare le aziende che usano prodotti italiani, preferisco mangiare italiano, aiutare gli agricoltori italiani", spiega.

Fonte


Salvini contro la Nutella: «Usa nocciole turche». Ma è vero?



Nutella, Novi, Pernigotti… Cos’è cambiato negli ultimi anni tra le creme spalmabili al cacao e nocciole


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giovedì 5 dicembre 2019

Ilva, il piano di ArcelorMittal: “4700 esuberi in 3 anni, 2900 già nel 2020. Sì al forno elettrico”. I sindacati: “Irricevibile, martedì sciopero”

Condizioni pesantissime della multinazionale per restare: forza lavoro ridotta del 40 per cento nel 2023. Come "contropartita" la trasformazione di una parte della produzione - circa un quinto - con forno elettrico. Chiesta anche "ricontrattazione" dell'accordo di secondo livello. I sindacati: "Non ci sono le condizioni per aprire confronto". Patuanelli: "Passi indietro, il governo presenterà un suo piano industriale ecosostenibile. Lo Stato è disposto a investire"

Un totale di 4.700 esuberi nei prossimi 3 anni, circa 3mila già dai prossimi mesi. È questa la condizione posta da ArcelorMittal per restare a Taranto. Dal 2020 la multinazionale dell’acciaio intende licenziare 2900 persone per portare avanti il nuovo piano industriale e un’altra tornata di esuberi – circa 1.800 lavoratori – è prevista nel 2023, quando verrà spento l’altoforno 2 e attivato un forno elettrico in grado di garantire 1,2 milioni di tonnellate di acciaio “pulito”.
Il “no” di sindacati: “Martedì sciopero” – Dopo aver rallentato la propria fuga, il colosso franco-indiano mette sul tavolo del ministero dello Sviluppo Economico, davanti ai sindacati, le proprie richieste per garantire la presenza in Italia. “Non ci sono le condizioni per aprire confronto per un’intesa. Si deve ripartire dall’accordo di un anno fa, con i livelli occupazionali e investimenti indicati dal piano del 2018″, è stata la prima reazione di FiomUilm e Fim alle slide mostrate dall’amministratore delegato Lucia Morselli. I rappresentanti dei lavoratori hanno quindi annunciato uno sciopero con manifestazione unitaria a Roma il 10 dicembre.
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mercoledì 4 dicembre 2019

Sardine, Mattia Santori: "Salvini riempiva le piazze, ora solo stanze e bar"

Intervenuto nella trasmissione "DiMartedì" in onda su La7, il leader delle "Sardine" Mattia Santori ha precisato quanto detto in una sua precedente intervista, nella quale aveva detto di "aver imparato in breve tempo il lavoro di Salvini": "Si tratta del vecchio lavoro di Salvini, ovvero riempire le piazze abbastanza facilmente". Santori ha poi aggiunto: "Salvini ora riempie stanze, bar e palazzetti dello sport quando va bene.

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Sondaggi sardine: il movimento prenderebbe il 17% alle elezioni politiche

Rigopiano, archiviate le accuse per ventidue indagati. Il padre di una vittima: "Traditi dalla giustizia"

Escono dal processo gli ex presidenti della Regione Abruzzo Luciano D'Alfonso, Ottaviano Del Turco e Gianni Chiodi. Per la funzionaria che non credette all'allarme rimane solo il depistaggio. Restano sotto processo figure pubbliche minori e il titolare del resort. Familiari delle vittime: "Un colpo che fa molto male, daranno la colpa a chi era in vacanza in hotel"

PESCARA - Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Pescara, Nicola Colantonio, ha disposto l'archiviazione di 22 indagati nell'inchiesta madre sul disastro dell'Hotel Rigopiano di Farindola (Pescara), avvenuto il 18 gennaio 2017, quando una valanga travolse il resort provocando la morte di 29 persone.

Escono definitivamente dall'inchiesta, tra gli altri, gli ex presidenti della Regione Abruzzo Luciano D'Alfonso, Ottaviano Del Turco e Gianni Chiodi, l'ex sottosegretario alla Giustizia Federica Chiavaroli e la funzionaria della Protezione Civile, Tiziana Caputi.

Sono fuori dal processo anche gli assessori che si sono succeduti alla Protezione civile: Tommaso Ginoble, Daniela Stati, Mahmoud Srour, Gianfranco Giuliante e Mario Mazzocca, quindi l'ex vicepresidente della Regione Abruzzo Enrico Paolini, l'ex direttore generale Cristina Gerardis e Giovanni Savini, direttore del Dipartimento di protezione civile per tre mesi nel 2014. Archiviati, poi, Silvio Liberatore, responsabile della sala operativa della Protezione civile; Antonio Iovino, dirigente del servizio di Programmazione di attività della Protezione; Vittorio Di Biase, direttore del Dipartimento opere pubbliche fino al 2015; Vincenzino Lupi, responsabile del 118. 

E' stata archiviata anche la posizione di Daniela Acquaviva, funzionaria della Prefettura di Pescara nota per avere risposto con sufficienza ("la madre degli imbecilli è sempre incinta") al primo allarme lanciato dal ristoratore Quintino Marcella: resta, tuttavia, imputata nel procedimento bis per depistaggio.


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Bibbiano, il sindaco Pd torna libero. Per la Cassazione “non doveva essere arrestato”

Cosa dirà adesso Salvini? Cosa dirà adesso la Meloni? Cosa diranno tutti quelli che si sono scagliati in questi mesi contro il sindaco PD di Bibbiano, Andrea Carletti? Il primo cittadino è infatti tornato libero dopo la decisione della Cassazione. I giudici hanno accolto il ricorso degli avvocati del sindaco, per il quale il tribunale del Riesame lo scorso 20 settembre aveva revocato i domiciliari, pur conservando l’obbligo di dimora. “La Cassazione ha stabilito che non ci sono mai state le condizioni per l’arresto del sindaco di Bibbiano – ha esultato il deputato Pd Andrea Rossi – Annullata di conseguenza ogni misura cautelare nei confronti di Andrea Carletti”.

Carletti, sospeso dall’incarico di sindaco dallo scorso luglio, è indagato nell’inchiesta sui presunti affidi illeciti di minori in val d’Enza per abuso d’ufficio e falso, accusato di aver affidato spazi per la cura di minori senza una procedura a evidenza pubblica. L’arresto di Carletti, esponente del Pd, è stato da subito usato per confermare la teoria del “Pd partito di Bibbiano”. Una teoria che, con l’ultima decisione della Cassazione, viene ulteriormente smentita. E dopo mesi di attacchi e scontri politici durissimi, il commento dell’ex deputato dem di Reggio Emilia, Pier Luigi Castagnetti, è lapidario: “La Cassazione ha stabilito che non vi sono mai state le condizioni per l’arresto del Sindaco di BIBBIANO. Non aggiungo commenti”.

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martedì 3 dicembre 2019

La frana cancella il cortile della cascina e devasta i vigneti del Gavi

Una frana di proporzioni impressionanti quella che si è staccata dal versante della cascina Sciottra verso il corso del rio Ardana, a Gavi. Il cortile di fronte all’edificio è praticamente scomparso, essendo sceso di parecchi metri portandosi via i vigneti del Gavi docg dell’azienda La Centuriona.

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Meteo a 7 giorni: dall'Immacolata segnali d'inverno!

In arrivo temporali su Sardegna e meridione ma il fine settimana dell'Immacolata partirà con tempo buono; terminerà però con l'ingresso di correnti settentrionali più fredde, prodromo di un nuovo importante cambiamento del tempo.

Si deve ancora esaurire l'ultimo scampolo di maltempo sulle isole e sul meridione, che già si pensa al passaggio di testimone tra l'autunno e l'inverno, che termicamente avverrà in modo soft, ma che invece a livello precipitativo si farà notare e non poco.

Infatti dalla seconda decade di dicembre assisteremo ad un repentino abbassamento del flusso perturbato atlantico sino all'area mediterranea: transiteranno così diversi fronti in maniera abbastanza rapida, in un contesto spiccatamente variabile ed anche caratterizzato da sbalzi termici moderati ma sufficienti a regalare anche episodi nevosi a bassa quota, segnatamente al nord. 

Di tutto questo e molto altro tratterà la rubrica del "fantameteo", perché il primo vero episodio perturbato di stampo invernale dicembrino non si consumerà prima del 12-13 dicembre a quanto pare.

Da notare invece quasi nell'immediato il rischio di nubifragi tra Sardegna meridionale ed orientale (nel pomeriggio-sera di mercoledì 4) e quello su Calabria Jonica, Golfo di Taranto e Salento (nella giornata di giovedì 5).
Il Week-end dell'Immacolata invece trascorrerà abbastanza tranquillo su tutta l'Italia, anche se correnti più instabili cominceranno ad investire le Alpi già nel corso di domenica.
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Giornata della Disabilità: i disabili sono oltre 3 milioni. Mattarella: "Sono una risorsa"

Messaggio del Papa. Conte incontra le associazioni: dal 1 gennaio ufficio permanente a Palazzo Chigi

Oggi è la Giornata internazionale delle persone con disabilità. Sono tre milioni e centomila in Italia le persone con disabilità, pari al 5,2% della popolazione. Gli anziani sono i più colpiti: quasi un milione e mezzo gli ultra settantacinquenni sono in condizione di disabilità, dei quali 990 mila sono donne. E' quanto emerge dal rapporto Istat "Conoscere il mondo della disabilità", in un incontro organizzato dal Cip e dall'Inail, alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, presentato in occasione della Giornata delle persone con disabilità.
Oltre seicentomila persone con limitazioni gravi vivono in una situazione di grande isolamento, senza nessuna rete su cui poter contare in caso di bisogno. Di queste, ben duecentoquattro mila vivono completamente sole. 
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Unicredit, dal 2020 al 2023 altri 8mila posti tagliati e 500 sportelli chiusi: colpita soprattutto l’Italia. Agli azionisti 8 miliardi

Il nuovo piano prevede risparmi per 1 miliardo di euro in Europa occidentale grazie alla "ottimizzazione dei processi" e agli interventi sui costi. Stando ai bilanci, tra 2008 e 2018 l'istituto ha ridotto il numero di dipendenti nel mondo del 50%, da 174mila a 86.786 unità a tempo pieno. L'ad Mustier: "Nel piano precedente abbiamo agito in modo molto socialmente responsabile e continueremo a farlo"

Unicredit presenta il suo piano al 2023 e, come anticipato quest’estate da Bloomberg, arrivano nuovi tagli ai dipendenti. La banca guidata da Jean Pierre Mustier ridurrà il personale di circa 8.000 unità soprattutto in Italia (5.500-6mila dipendenti in meno), Germania e Austria, dove il personale verrà ridotto complessivamente del 12% e le filiali ridotte del 17 per cento. In parallelo è prevista la chiusura di circa 500 sportelli. Nel frattempo i ricavi dell’istituto – che un mese fa a sorpresa ha liquidato la sua partecipazione in Mediobanca, ultimo legame forte con l’Italia – cresceranno ogni anno dello 0,8% dal 2019 al 2023 fino ad arrivare a 19,3 miliardi. L’utile netto sottostante “si attesterà a 4,3 miliardi nel 2020 per salire a 5 miliardi nel 2023 sulla base di un’aliquota fiscale sottostante compresa tra 18 e 20 per cento lungo l’arco del piano”, spiega la nota. “Stiamo iniziando ora le trattative con i sindacati. Sono 8mila tagli, non diamo dettagli su dove verranno fatti. Nel piano precedente abbiamo agito in modo molto socialmente responsabile e continueremo a farlo”, ha detto Mustier in conferenza stampa.

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Alessandria: ragazzi ritrovati, denunciata la venticinquenne che era con loro

“È stata una ragazzata” ha commentato il capo della Squadra Mobile, Marco Poggi, questa mattina  3 dicembre in questura, dopo aver illustrato le fasi della fuga
ALESSANDRIA. Sono tornati a casa i due sedicenni alessandrini di cui non si avevano più notizie da mercoledì. I poliziotti, cui le famiglie si erano rivolte fin da subito, li hanno rintracciati l’altra sera, lunedì 2 dicembre, poco dopo le 21,30, in via Santorre di Santarosa, a bordo di una vettura guidata da un adulto che li stava riaccompagnando a casa.
«E’ stata una ragazzata» ha commentato il capo della Squadra Mobile, Marco Poggi, questa mattina in questura, dopo aver illustrato le fasi della fuga.
Una ragazzata che ha tenuto in apprensione i famigliari per cinque giorni e quattro notti: «Non hanno mai dormito, erano molto preoccupati.Quando hanno potuto riabbracciare i figli, erano emozionati, ci hanno ringraziato e abbracciavano anche noi per averli ritrovati».
Non è stato facile «perché i ragazzi avevano adottato accorgimenti per non farsi trovare», ad esempio tacitando i cellulari.
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lunedì 2 dicembre 2019

Dopo tre mesi di Lamorgese l’accordo di Malta sui migranti funziona (e Salvini non parla più)

Vi ricordate l’accordo di Malta sulla ridistribuzione dei migranti? Non appena venne annunciato il meccanismo che coinvolgeva Italia, Germania, Francia e Malta ci si accorse improvvisamente che la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese in un mese aveva ottenuto di più che Salvini in un anno di sceneggiate su porti chiusi che poi facevano regolarmente sbarcare i migranti.

L’accordo di Malta sui migranti è in funzione (e Salvini non parla più)
Nell’occasione, insieme a molti che esprimevano perplessità giuridiche ed etiche intorno alle affermazioni contenute nell’accordo, era improvvisamente spuntato anche un grande numero di sommelier degli accordi internazionali dei migranti che, da espertoni, facevano sapere che le cose bisognava farle meglio: in prima fila tra questi c’era l’ex inquilino del Viminale, il quale, a un certo punto, decise persino di sciogliere i cani come mr. Burns annunciando al suo pubblico che l’accordo era una presa in giro e che non veniva applicato. Ebbene, era una balla (strano, non ne dice mai…). La svolta sulla distribuzione di chi sbarca in Italia arrivata dieci giorni fa — quando Germania, Francia e Malta hanno indicato a Bruxelles la cifra di stranieri che avrebbero accolto — è ormai operativa per tutti gli approdi delle navi, racconta oggi Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera. Questo vuol dire che nel momento in cui da bordo viene chiesto il via libera all’attracco nei porti, scatta la divisione per quote tra i governi.

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Lamorgese prende i dati e svela tutte le bugie di Salvini: il suo fallimento su rimpatri e sbarchi

Tweet prof Siena pro Hitler, polemiche

Rettore esprime ferma condanna e annuncia provvedimenti


Polemiche per un tweet pro Hitler di un docente dell'Ateneo di Siena: "Vi hanno detto che sono stato un mostro per non farvi sapere che ho combattuto contro i veri mostri che oggi vi governano dominando il mondo", la frase, accompagnata da una foto di Hitler, apparsa il 30 novembre sul profilo del professor Emanuele Castrucci che insegna filosofia del diritto all'ateneo senese. Commenti critici ci sono stati anche per la prima presa di posizione, ritenuta troppo lieve, del rettore di Siena Francesco Frati. "Il professor Castrucci scrive a titolo personale e se ne assume la responsabilità" le sue prime parole su twitter. 

domenica 1 dicembre 2019

Uccise la fidanzata, si impicca dopo la condanna a 30 anni. Disse: «Non merito perdono»

Un epilogo amaro in una vicenda ancor più amara. È quella di Francesco Mazzega, condannato a 30 anni per aver ucciso la fidanzata, Nadia Orlando, suicidatosi nella tarda serata di ieri impiccandosi nel giardino della abitazione di famiglia. Erano le 23 circa quando proprio i familiari hanno trovato il suo corpo, a casa perché agli arresti domiciliari, monitorato negli spostamenti dal braccialetto elettronico. Forse non è un caso che abbia deciso di togliersi la vita proprio ora. 

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Le Sardine invadono Milano nonostante la pioggia, 25 mila in Piazza Duomo

In piazza anche Roberto Saviano: «Bellissimo perché non c’è nessun leader

MILANO. In 25 mila hanno sfidato la pioggia e il freddo per raggiungere, alle 17, piazza del Duomo a Milano dove si è spostato il raduno delle “Sardine”, che nel capoluogo lombardo in un primo momento era stato convocato in piazza Mercanti (una piccola piazza a poche decine di metri dal Duomo). Ma già l’alta partecipazione all’evento di Facebook sulla pagina delle “Sardine Milanesi” - circa 10 mila persone - aveva fatto dubitare gli organizzatori che la prima location sarebbe “bastata”. Così, intorno alle 16, il cambio: tutti in piazza del Duomo, dove sono arrivate 25 mila persone. Che hanno intonato il classico coro del movimento, “Milano, Milano, Milano non si lega”, in opposizione al leader del Carroccio Matteo Salvini. E dal palco hanno cantato “Com’è profondo il mare” del cantautore bolognese Lucio Dalla, “Mamì” del milanese Giorgio Streheler, il canto della Resistenza “Bella Ciao” e “Volare” di Domenico Modugno. 

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Maltempo, agricoltori isolati nell’Alessandrino: “Tra frane e strade chiuse viviamo sempre in allerta”. E il dissesto mette a rischio il lavoro

Stefania Grandinetti e Antonio Aricò dell’azienda agrituristica “Le Piagge” di Ponzone, in provincia di Alessandria, ci mostrano la realtà di disagio e isolamento che stanno vivendo in questi giorni a seguito di settimane di piogge e nubifragi. Frane e smottamenti hanno aperto crateri nelle strade e reso inutilizzabili o pericolosi i collegamenti con le città, mentre molte case risultano ancora raggiungibili solo a piedi e senza acqua potabile.
Come Stefania e Antonio, che ci mostrano la strada interrotta che, fino alla scorsa settimana percorrevano tutti i giorni per andare da Ponzone verso Acqui Terme, decine di persone si trovano quindi a vivere situazioni di isolamento e preoccupazione per il futuro.
Ortaggi distrutti, allevamenti allagati, vigneti e frutteti devastati, serre inagibili. “La stima dei danni economici subiti in queste settimane, nella sola provincia di Alessandria – spiega il referente territoriale di Coldiretti Andrea Branda che sta monitorando la situazione di agricoltori e allevatori – è sui dieci milioni di euro”. Ma oltre ai danni economici già subiti e quelli che si potrebbero sommare nei prossimi mesi, la paura degli abitanti di queste zone dell’Appennino tra Liguria e Piemonte è che i tempi per la messa in sicurezza delle strade possano essere lunghi, e questa attesa di un ritorno alla “normalità” possa essere infinita e trasformarsi in perdite di lavoro, fallimenti e abbandono di un territorio già ampiamente spopolato.