Caliendo è salvo, ma la maggioranza no Berlusconi tentato dal voto anticipato
A Montecitorio voto secondo le previsioni: l'asse finiani-Udc-rutelliani tiene di fatto in mano le sorti dell'esecutivo. Arriva anche Chiara Moroni. Secondo indiscrezioni il premier si sarebbe convinto della impossibilità di andare avanti: "Non è possibile che il mandato degli elettori sia messo in discussione da quello che è successo alla Camera". Attacchi a Fini: "Su di lui notizie poco chiare...". E ora punterebbe deciso alle urne di MARCO BRACCONI
PIU' o meno è andata secondo le previsioni. Calcolando i 27 assenti, le proporzioni della vigilia sono state rispettate. La mozione di sfiducia a Caliendo non passa perché in 299 hanno votato con il governo. 229 i contrari, 75 gli astenuti. Alla prima prova parlamentare, Pdl-Lega sono ampiamente sotto il quorum, pari a 316 voti. Bossi dice che è un segnale di resistenza, e quindi non si va al voto anticipato. Ma i numeri sul tabellone elettronico di Montecitorio disegnano plasticamente uno scenario radicalmente mutato. E lo stesso Berlusconi, secondo fonti del Pdl, si sarebbe ormai convinto che l'unica soluzione è tornare alle urne. "Quella dei numeri è una strategia", ha detto ai suoi deputati in serata. Attaccando ad alzo zero i finiani ("Per loro oggi una pagina nera", la magistratura ("No ai loro ricatti") e lo stesso presidente della Camera ("Da lui solo motivazioni personali").
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