sabato 29 gennaio 2011
Pizzaiolo palermitano crea 'pizza Ruby'
Pomodoro e due mozzarelle di bufala, boom di ordinazioni
(ANSA) - PALERMO, 28 GEN - Dalla cronaca alla tavola. Arriva la pizza 'Ruby' ispirata all'inchiesta dei pm di Milano. Su uno strato di pomodoro spiccano due mozzarelle di bufala. L'idea e' di Ron Garofalo, patron di un noto ristorante di Palermo e vincitore di numerosi concorsi per pizzaioli. Lo rende noto il giornale online di enogastronomia Cronache di Gusto.it. 'La pizza - ha detto Ron - e' nata da uno scherzo con alcuni miei amici ma sta avendo un successo enorme'.
Fonte
Premier, sarà respinta offensiva toghe nessun timore per giudizio magistrati
Anm: pm aggrediti da chi rifiuta legge. Berlusconi ai ministri: non siamo in stato polizia
di Federico Garimberti
Silvio Berlusconi tiene alti i toni dello scontro con le "toghe rosse" e con Gianfranco Fini, ma non li alza ulteriormente. Segno che la moral suasion del Quirinale - che in queste ore, con la mediazione di Gianni Letta, ha cercato in tutti i modi di abbassare la temperatura nel Paese - ha in qualche modo sortito i suoi effetti. A cominciare dalla manifestazione di piazza del 13 febbraio contro la "giustizia politicizzata" che proprio per non indispettire il Colle (oltre che per i dubbi di Umberto Bossi) sarà con tutta probabilità declassata a mobilitazione nazionale sotto forma di gazebo. Ma Fli, con Italo Bocchino, lo attacca accusandolo di "non conoscere le regole" e chiedendogli di presentarsi davanti ai giudici. Mentre il leader Udc Pier Ferdinando Casini rivendica il primato della politica ammonendo: "Guai a pensare di affidare ai giudici la liquidazione di una fase politica che è fallita". Per parte sua, il premier ancora una volta affida la sua controffensiva mediatica ad un video-messaggio ai Promotori della Libertà. Ribadisce di voler "andare avanti" incurante della "montagna di fango" contenuta negli atti dei pm milanesi. Lancia stoccate a Fini ("Non siamo noi ad aver tradito chi ci ha eletto"), ma non affonda il colpo. Cosa che però fa nel chiuso del Consiglio dei ministri: "Si deve dimettere", dice accendendo un dibattito sul tema.
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Santoro: il 13 in piazza a Milano per la libertà
Romani si appella all'Agcom: regole violate
ROMA - Scontro in diretta su Raidue tra Michele Santoro, conduttore di Annozero che stasera torna sul caso Ruby, e il direttore generale Mauro Masi. Dopo l'anteprima, in cui sono stati proposti stralci delle intercettazioni sulle feste di Arcore, Masi ha telefonato in trasmissione dissociarsi dall'impostazione della puntata.
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Egitto, calma apparente. Mubarak cambia governo
E' di almeno 20 morti e un migliaio di feriti il bilancio della seconda "giornata della collera"
IL CAIRO - La scena che si presenta davanti agli occhi dopo la battaglia che è infuriata nel centro del Cairo per tutta la notte è di carcasse incendiate di auto e autoblindo lungo le strade, rese quasi inagibili da sassi, pietre e cartelli divelti, e di carri armati e soldati in assetto di guerra a presidiare i luoghi nevralgici. Poco dopo la fine del coprifuoco decretato dal presidente Hosni Mubarak per cercare di arginare le violente manifestazioni di piazza, continuano ad uscire nuvole nere ed acri di fumo dalla sede del partito del Rais ed è in fiamme anche l'edificio accanto, quello del Consiglio supremo delle donne.
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venerdì 28 gennaio 2011
Caso Ruby, Fede querela il suo ex caposcorta
È accusato di aver pronunciato dichiarazioni «non corrispondenti al vero e lesive della propria dignità umana e professionale». Si tratta del brigadiere in servizio presso l’Ufficio scorta, Luigi Sorrentino, che Emilio Fede ha querelato in seguito alle sue dichiarazioni rese di fronte ai pm della Procura di Milano.
Dopo l’interrogatorio per l’inchiesta sul caso “Ruby”, il direttore del Tg4 è intervenuto per smentire le accuse che gli erano state rivolte dal suo ex caposcorta, ascoltato riguardo alle cene, che si tenevano nella villa di Arcore.Sorrentino, a quanto si legge dagli atti, ha dichiarato che oltre a svolgere l’incarico di scorta rivestiva anche il ruolo di autista ed era solito riaccompagnare a casa non solo Fede, ma anche le ragazze che prendevano parte alle feste organizzate dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Il brigadiere racconta chiaramente ai pm i lunghi turni di lavoro a cui erano sottoposti lui e i suoi uomini: in praticolare ricorda un episodio del 14 febbraio dello scorso anno.
Quel giorno era entrato in servizio alle 8 di mattina ed era rimasto a disposizione fino alle 4 della mattina successiva: infatti, ricorda di aver riaccompagnato Fede in compagnia di due ragazze, di cui una era marocchina, probabilmente Ruby. Contro queste accuse il direttore del Tg4 è subito intervenuto tramite i suoi legali, dichiarando di non essere mai tornato a casa alle 4 del mattino e di non aver preteso che la sua scorta svolgesse anche l’incarico di suo autista personale.
«Quell’uomo», ha dichiarato Emilio Fede, «dice cose gravissime, io non sono mai tornato a casa alle 4 del mattino, ho la scorta perché sono stato minacciato di morte e mai l’ho usata per altri motivi». Con rabbia il direttore ha poi commentato: «Ora mi sono rotto le scatole, non si possono denigrare le persone in questo modo».Continua a leggere
Per 35% famiglie insormontabile arrivare fine mese
Due 'bombe' su Italia, crisi istituzioni e debito
ROMA - In Italia, che sta vivendo ''una grave crisi politica, istituzionale, economica e sociale'', ci sono due ''bombe'' pronte ad esplodere: lo scontro istituzionale e il debito pubblico. Ora agli ''anatemi e alle invettive bisogna sostituire le idee e i progetti'', bisogna rallentare perche' ''non vediamo l'uscita, che invece c'e'''. E' l'analisi che il presidente dell'Eurispes, Gian Maria Fara, ha fatto in occasione della presentazione, oggi a Roma, del Rapporto Italia 2011.
La crisi che l'Italia sta vivendo, ha spiegato Fara, porta a tre percorsi che ''si intrecciano, si alimentano e si avviluppano l'uno con l'altro fino a formare un tutt'uno solido, resistente, refrattario ad ogni tentativo di districarlo, di venirne a capo''. La responsabilita' e' della "classe dirigente generale della quale fanno parte con ruoli e responsabilità tutti coloro che sono in grado, per le funzioni che esercitano, per il senso che possono affidare al loro impegno, per l'esempio che possono trasferire alla società, di esercitare un ruolo, anche pedagogico, di guida e di orientamento. Questa classe dirigente generale deve ri-costituirsi in una vera e propria grande agenzia di senso e ri-prendere in mano il destino e il futuro dell'Italia''. Rispetto alle "bombe innescate", Fara ricorda che e' stata fatta ''terra bruciata intorno alle Istituzioni repubblicane e ora i nodi vengono drammaticamente al pettine.
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Ruby: a breve richiesta processo per premier
Anm: pm aggrediti da chi rifiuta legge. Berlusconi ai ministri: non siamo in stato polizia
MILANO - I pm di Milano che indagano sul caso Ruby formuleranno a breve, gia' nei prossimi giorni, la richiesta di processo con rito immediato per Silvio Berlusconi. E' quanto si apprende da fonti a palazzo di giustizia.ANM, PM AGGREDITI DA CHI RIFIUTA LEGGE - ''Non c'e' uno scontro istituzionale. C'e' un'aggressione alla magistratura da parte di chi rifiuta il principio di uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge''. Lo ha detto il segretario dell'Anm Giuseppe Cascini rispondendo ad una domanda dei giornalisti sulle polemiche legate all'inchiesta dei pm di Milano che ha coinvolto Silvio Berlusconi.
''Noi non siamo in guerra con nessuno, ma applichiamo la legge - ha detto Cascini - e chi non vuole che questo principio valga per tutti ci aggredisce''. Secondo Cascini l'aggressione viene ''dalla politica e da alcuni organi di informazione nei confronti di singoli magistrati''. Il rappresentate della Anm ha fatto esplicito riferimento al Pm di Milano Ilda Boccassini ''nei cui confronti c'e' stata la pubblicazione arbitraria di atti di un procedimento disciplinare vecchio di trent'anni''. Si tratta di ''una barbarie inaccettabile, che respingiamo con forze con fermezza''. Cascini ha assicurato che ''la magistratura continuera' a svolgere il suo lavoro con serenita', nel pieno rispetto delle regole e in applicazione del principio dell'obbligatorieta' dell'azione penale. Certo - ha aggiunto - aggressioni e campagne denigratorie di questo tipo fanno tremare le vene ai polsi di chiunque''.
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Rifiuti: arrestati Corrado Catenacci e Marta Di Gennaro
Accordo illecito per sversare il percolato in mare. Indagato anche Bassolino
NAPOLI - Marta Di Gennaro, ex vice di Guido Bertolaso alla Protezione Civile e il prefetto Corrado Catenacci, ex commissario ai rifiuti della Regione Campania sono stati arrestati nell'ambito di un'operazione per reati ambientali eseguita in varie zone d'Italia dai carabinieri del Noe (Nucleo Operativo Ecologico) e dalla Guardia di Finanza di Napoli, coordinata dalla procura della Repubblica di Napoli.Ai due e' stato concesso il beneficio degli arresti domiciliari. Nella stessa operazione sono state arrestate altre 12 persone. Le accuse sono di associazione per delinquere, truffa e reati ambientali.
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Lite Masi-Santoro Boom di ascolti Annozero
Garimberti: Sì regole, no a valutazioni diretta tv. Romani: Santoro oltre ogni limite
ROMA - Scontro in diretta su Raidue tra Michele Santoro, conduttore di Annozero che stasera torna sul caso Ruby, e il direttore generale Mauro Masi. Dopo l'anteprima, in cui sono stati proposti stralci delle intercettazioni sulle feste di Arcore, Masi ha telefonato in trasmissione dissociarsi dall'impostazione della puntata.
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"Fini lasci". "Berlusconi è mandante" Sulla casa a Montecarlo guerra Pdl-Fli
Frattini in Aula: "I documenti da Santa Lucia sono autentici". Le opposizioni lasciano il Senato
ROMA
«Silvio Berlusconi è il mandante di un dossieraggio a orologeria. Il manovale è Valter Lavitola. Franco Frattini è il fattorino. E insieme a Renato Schifani si presta a essere il falso testimone del premier». Il fuoco di fila dello stato maggiore di Fli arriva in serata, dopo che un militante aveva denunciato il ministro degli Esteri per abuso d’ufficio. È la risposta a quanto dichiarato in mattinata dal ministro degli Esteri nell’Aula del Senato: «Sono veri» i documenti provenienti da Santa Lucia che attribuiscono la proprietà della casa di Montecarlo a Giancarlo Tulliani.
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Pronta la "vendetta" di Berlusconi Tutti in piazza il 13 febbraio
Il Pdl si mobilita e rilancia su processo breve e intercettazioni
FRANCESCO GRIGNETTI
ROMAIl Pdl scende in piazza a difesa di Silvio Berlusconi. «Non cedo di un millimetro, gli italiani sono con me. Tutti devono prendere posizione perchè sia chiaro che io non ho fatto nulla di male», ha detto il premier durante una cena con esponenti del Pdl. Il partito sta preparando una manifestazione in piazza Duomo a Milano il 13 febbraio alla quale prenderà parte anche il premier. L’obiettivo, spiega un dirigente del partito, «è quello di scendere in piazza per difendere il premier contro la giustizia politicizzata».
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giovedì 27 gennaio 2011
Così Berlusconi pagava le donne. E ad Arcore spunta un'altra minorenne
Sesso, soldi e ricatti. Il secondo atto del Rubygate che demolisce il Cavaliere. Nelle nuove carte dei pm spunta anche la droga. Una teste dice di un'altra ragazza: "La costringeva a rapporti plurimi che lei non gradiva"
di GIUSEPPE D'AVANZOLO SCIAME investigativo che sempre segue la discovery di un'inchiesta demolisce alla lettera il fondale di cartapesta che Silvio Berlusconi ha fabbricato, in fretta e molto confusamente, per salvarsi dall'accusa di concussione e favoreggiamento della prostituzione minorile. La lettura delle 227 pagine di "integrazioni" istruttorie inviate dalla procura di Milano alla Camera per ottenere la perquisizione di Giuseppe Spinelli (il "ragioniere" retribuisce le falene che allietano le notti al Sultano) sono un'arma decisiva nelle mani dell'accusa.
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Quei dodici chili di cocaina tra casa Polanco e l'auto di Nicole
L'ira della Minetti: "Tradita da Silvio si libera di noi, ci fa pagare dallo Stato"
Quando Fede disse: "Io commossodalla storia dell'egiziana tredicenne"
"Le serate hard negli atti" Così la procura smentisce la difesa
Via Poma, Busco condannato a 24 anni La madre di Simonetta: "Fatta giustizia"
La terza sezione della Corte d'assise di Roma emette la sentenza per l'ex fidanzato della ragazza assassinata con 29 coltellate il 7 agosto del 1990 e riconosce le attenuanti generiche. Il pm aveva chiesto l'ergastolo
ROMA - Dopo più di vent'anni, c'è un verdetto per l'omicidio di Simonetta Cesaroni, la ragazza trovata cadavere in via Carlo Poma 2, a Roma, il 7 agosto del 1990. Raniero Busco è stato condannato a 24 anni di reclusione. Lo ha deciso la terza sezione della Corte d'assise di Roma concedendo all'imputato le attenuanti generiche. Il pm Ilaria Calò, in sede di requisitoria, aveva chiesto la condanna all'ergastolo. Alla lettura della sentenza, Busco ha avuto un malore, la moglie lo ha sorretto ed è stato trascinato via dall'aula bunker di Rebibbia dal fratello Paolo. Alcuni amici e familiari hanno urlato "no!" alla parola "condanna". Molti sono scoppiati in lacrime. "Mi chiedo perché devo esere la vittima - ha detto Busco - trovo tutto questo profondamente ingiusto. Dire che sono deluso è poco, davvero non me lo aspettavo".
LE TAPPE DEL CASO 1
LO SPECIALE 2
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mercoledì 26 gennaio 2011
Nuovi atti su premier altri documenti a Camera
Ancora 300 pagine da Milano, Fini trasmette atti a Giunta. Invito a comparire a Nicole Minetti
ROMA - "Oggi alle 13.33 è pervenuta alla presidenza della Camera da parte della Procura della Repubblica di Milano ulteriore documentazione integrativa di quella già inviata il 14 gennaio scosto in relazione alla domanda di autorizzazione ad eseguire perquisizioni domiciliari nei confronti dell'on. Berlusconi". E' quanto si legge in un comunicato stampa della Camera. "Tale documentazione - prosegue la nota - è stata immediatamente trasmessa dal presidente della Camera Gianfranco Fii al presidente della Giunta per le autorizzazioni Pierluigi Castagnetti"
NUOVI ATTI; BONIFICO PREMIER A SORCINELLI IL 14 DICEMBRE - Il 14 dicembre scorso, il giorno in cui il governo ricevette la fiducia, risulta che da uno dei conti intestati a Silvio Berlusconi sia stato fatto un bonifico di 10mila euro ad Alessandra Sorcinelli, una delle ospite delle feste di Arcore. La notizia del versamento di questo "prestito infruttifero" è contenuta nelle nuove carte trasmesse dalla Procura di Milano alla Giunta per le autorizzazione della Camera sul caso Ruby.Continua a leggere
Bondi, respinta sfiducia. Anche il premier in Aula
Mozione al ministro dei Beni Culturali respinta alla Camera con 314 no, 292 sì e due astensioni
ROMA - L'Aula della Camera ha respinto le mozioni di sfiducia nei confronti del ministro dei Beni culturali Sandro Bondi.
La mozione di sfiducia al ministro dei Beni Culturali, Sandro Bondi è stata respinta con 314 no, 292 sì e due astensioni. Dopo che è stato proclamato il risultato della votazione, dai banchi della maggioranza si è levato un applauso. I votanti sono stati 606 su 608 presenti.
Anche il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è giunto nell'Aula della Camera per la votazione sulla mozione di sfiducia.
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Inchiesta G8,: “A Bertolaso soldi e sesso in cambio degli appalti pubblici”
PERUGIA- La procura di Perugia parla di ”favori e utilità” che sarebbero stati ottenuti dall’ex capo della Protezione civile Guido Bertolaso in cambio di concessione di appalti per il G8 alle ditte del costruttore romano Diego Anemone,
Eccone l’elenco secondo i pm: l’appartamento in via Giulia, a Roma, pagato da Diego Anemone ”dal gennaio 2003 all’aprile 2007”, 50mila euro in contanti ”consegnati brevi manu da Anemone il 23 settembre 2008”, la ”disponibilità” al Salaria Village ”di una donna di nome Monica allo scopo di fornire prestazioni di tipo sessuale”.
I capi di imputazione sono contenuti nell’avviso di conclusione indagini con cui i magistrati perugini si apprestano a chiedere il rinvio a giudizio di Bertolaso per corruzione.
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Eccone l’elenco secondo i pm: l’appartamento in via Giulia, a Roma, pagato da Diego Anemone ”dal gennaio 2003 all’aprile 2007”, 50mila euro in contanti ”consegnati brevi manu da Anemone il 23 settembre 2008”, la ”disponibilità” al Salaria Village ”di una donna di nome Monica allo scopo di fornire prestazioni di tipo sessuale”.
I capi di imputazione sono contenuti nell’avviso di conclusione indagini con cui i magistrati perugini si apprestano a chiedere il rinvio a giudizio di Bertolaso per corruzione.
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Tassa soggiorno, albergatori in rivolta "Pronti a una giornata di chiusura"
Il direttivo di Federalberghi-Confturismo vota lo stato di agitazione della categoria contro l'introduzione dell'imposta: "Una vessazione nei confronti dei consumatori italiani e stranieri. Se passa respingeremo le prenotazioni nel giorno che si celebra l'Unità d'Italia"
ROMA - Gli alberghi italiani potrebbero "scioperare" per un giorno contro l'introduzione della tassa di soggiorno. Il consiglio direttivo della Federalberghi-Confturismo, riunito oggi a Roma in convocazione straordinaria, ha deciso infatti alcune forme di protesta contro la tassa di soggiorno, dichiarando da subito lo stato di agitazione della categoria.
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Caso Ruby, le contraddizioni di Nicole Minetti e Lele Mora
C’è una spiegazione per tutto negli interrogatori difensivi depositati ieri alla Camera dalla difesa di Silvio Berlusconi sul caso Ruby. Ad esempio, il presidente di Medusa (la casa di produzione cinematografica del premier), Carlo Rossella, spiega: “So riconoscere l’età delle persone. Essendo un cronista ho notato che molte persone bevevano coca cola light”. Ma ci sono anche molte sorprese sconcertanti e alcune apparenti contraddizioni. Due su tutte: Niccolò Ghedini e Piero Longo hanno raccolto parte delle loro testimonianze direttamente ad Arcore come emerge dalla lettura di alcuni verbali. Le domande sono spesso simili, ai testi si chiede di incontri con minorenni, di scene sessuali, di uso di droga. La risposta è sempre no. Anche nella testimonianza di Marysthell Polanco, che invece pochi giorni fa, in una intervista a Repubblica aveva ammesso di avere fatto sesso con il premier. Premier che appare nelle carte sempre cordiale e affettuoso. Ma nelle testimonianze rese agli avvocati Longo e Ghedini ci sono anche diverse incongruenze, A cominciare da Lele Mora.
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Commento sessista in Tv, via lo speaker
Il commento dell’ex nazionale scozzese Andy Gray, commentatore per Sky Sport, sulla guardalinee del match di premier league tra Wolverhampton Wanderers e Liverpool, è costato caro visto che l’emittente televisiva inglese ha deciso di risolvere il contratto con Gray, definendo «inaccettabile e offensivo» il comportamento del commentatore.
Gray e il presentatore Richard Keys, in un fuori onda, avevano detto che la guardalinee Sian Massey «non conosceva la regola del fuorigioco». Gray si era già reso protagonista di commenti sessisti in passato, di qui la decisione di Sky Sport di chiudere il rapporto.
Il video con il fuori onda
Gray e il presentatore Richard Keys, in un fuori onda, avevano detto che la guardalinee Sian Massey «non conosceva la regola del fuorigioco». Gray si era già reso protagonista di commenti sessisti in passato, di qui la decisione di Sky Sport di chiudere il rapporto.
Il video con il fuori onda
Cucchi, 12 a giudizio e una condanna
Tutti a giudizio. Per la morte del geometra romano, Stefano Cucchi, verrà celebrato un processo che vedrà alla sbarra guardie penitenziarie, infermieri e medici che lo ebbero in cura nei giorni successi all’arresto, avvenuto la notte tra il 15 e il 16 ottobre del 2009. Sei giorni dopo quel fermo per spaccio di sostanze stupefacenti Chucchi morì nel reparto protetto dell’ospedale Sandro Pertini. Il suo corpo, sul tavolo dell’obitorio dell’Istituto di medicina legale, presentava lividi e il volto tumefatto.
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Mentana risponde al premier su La7 "Sia più misurato"
Dagli schermi del tg di LA7 il direttore Mentana ha risposto all'intervento del premier Berlusconi durante la puntata de L'Infedele.
Il video
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Cade su un taxi dal 23mo piano e sopravvive
Una giovane donna è sopravvissuta a un volo dal 23esimo piano di un albergo a Buenos Aires, in Argentina. Un passante è riuscito a filmare con il cellullare le immagini immediatamente successive "all'atterraggio" della donna su un taxi, parcheggiato davanti all'hotel. L'autista era appena sceso dall'auto.
Le foto
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martedì 25 gennaio 2011
Rubygate, dov’è lo sgomento nelle parole di Bagnasco?
di Paolo Farinella, prete
Mi stupisco dell’unanimismo dei giornalisti della tv e della stampa che vedono nel discorso di Bagnasco un «severo monito a Berlusconi… un forte attacco». Ho letto tutta la prolusione al consiglio permanente della Cei (Ancona, 24 - 27 gennaio 2011) e sono rimasto «sgomento» dello «sgomento» del cardinale. Hanno ragione i cortigiani di Berlusconi a negare che il prelato si riferisse al capo del governo o alla maggioranza: «un discorso alto rivolto a tutta la classe dirigente e non solo», commenta il ministro fra’ Sacconi. Come dargli torto? E’ la pura verità. Chi legge il discorso senza conoscere i retroscena non solo non capisce niente di quello che accade, ma non capisce affatto le parole di Bagnasco.
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Mi stupisco dell’unanimismo dei giornalisti della tv e della stampa che vedono nel discorso di Bagnasco un «severo monito a Berlusconi… un forte attacco». Ho letto tutta la prolusione al consiglio permanente della Cei (Ancona, 24 - 27 gennaio 2011) e sono rimasto «sgomento» dello «sgomento» del cardinale. Hanno ragione i cortigiani di Berlusconi a negare che il prelato si riferisse al capo del governo o alla maggioranza: «un discorso alto rivolto a tutta la classe dirigente e non solo», commenta il ministro fra’ Sacconi. Come dargli torto? E’ la pura verità. Chi legge il discorso senza conoscere i retroscena non solo non capisce niente di quello che accade, ma non capisce affatto le parole di Bagnasco.
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Santanchè, dito medio alla Littizzetto
Ospite del tg la7 condotto da Enrico Mentana, il sottosegretario all'attuazione del programma "risponde" a distanza a Luciana Littizzetto che, nel corso di 'Che tempo che fa' aveva detto: "Voglio fare come la Santanchè che entra ed esce dai programmi a suo piacimento. Sogno che a questo punto vada da Mentana a mostrare il dito medio"
La Littizzetto si riferiva ai due episodi avvenuti nelle ultime puntate di 'Anno zero' e 'Agorà': entrambe le volte, Daniela Santanchè aveva reagito con nervosismo, abbandonando anche lo studio, perché infastidita dal modo in cui veniva affrontato il "Caso Ruby"
Il video
VIDEO: la Santanchè abbandona gli studi tv
La Littizzetto si riferiva ai due episodi avvenuti nelle ultime puntate di 'Anno zero' e 'Agorà': entrambe le volte, Daniela Santanchè aveva reagito con nervosismo, abbandonando anche lo studio, perché infastidita dal modo in cui veniva affrontato il "Caso Ruby"
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VIDEO: la Santanchè abbandona gli studi tv
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