di Paolo Farinella, prete
Mi stupisco dell’unanimismo dei giornalisti della tv e della stampa che vedono nel discorso di Bagnasco un «severo monito a Berlusconi… un forte attacco». Ho letto tutta la prolusione al consiglio permanente della Cei (Ancona, 24 - 27 gennaio 2011) e sono rimasto «sgomento» dello «sgomento» del cardinale. Hanno ragione i cortigiani di Berlusconi a negare che il prelato si riferisse al capo del governo o alla maggioranza: «un discorso alto rivolto a tutta la classe dirigente e non solo», commenta il ministro fra’ Sacconi. Come dargli torto? E’ la pura verità. Chi legge il discorso senza conoscere i retroscena non solo non capisce niente di quello che accade, ma non capisce affatto le parole di Bagnasco.
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