C’è una spiegazione per tutto negli interrogatori difensivi depositati ieri alla Camera dalla difesa di Silvio Berlusconi sul caso Ruby. Ad esempio, il presidente di Medusa (la casa di produzione cinematografica del premier), Carlo Rossella, spiega: “So riconoscere l’età delle persone. Essendo un cronista ho notato che molte persone bevevano coca cola light”. Ma ci sono anche molte sorprese sconcertanti e alcune apparenti contraddizioni. Due su tutte: Niccolò Ghedini e Piero Longo hanno raccolto parte delle loro testimonianze direttamente ad Arcore come emerge dalla lettura di alcuni verbali. Le domande sono spesso simili, ai testi si chiede di incontri con minorenni, di scene sessuali, di uso di droga. La risposta è sempre no. Anche nella testimonianza di Marysthell Polanco, che invece pochi giorni fa, in una intervista a Repubblica aveva ammesso di avere fatto sesso con il premier. Premier che appare nelle carte sempre cordiale e affettuoso. Ma nelle testimonianze rese agli avvocati Longo e Ghedini ci sono anche diverse incongruenze, A cominciare da Lele Mora.
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