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venerdì 22 aprile 2011

Romani: referendum superato In piazza gli operai del solare

Approvato al Senato l'emendamento che ferma il ritorno del nucleare. Il ministro: "Abrogate le norme del quesito di giugno". Primo sciopero nazionale dei metalmeccanici del fotovoltaico contro il decreto "ammazza rinnovabili". Protestano anche gli imprenditori: "La nuova bozza non va bene"

 

ROMA - Sciopero generale nazionale e sit in davanti al ministero dello Sviluppo Economico. I lavoratori del settore fotovoltaico sono scesi in piazza oggi a Roma per protestare contro il decreto del marzo scorso 1 che rivede la politica di incentivi alle rinnovabili, fissando un tetto alla potenza installabile nel corso dell'anno. Striscioni, grida e bandiere davanti ad uffici vuoti, visto che il ministro Paolo Romani era al Senato per illustrare nel dettaglio la scelta annunciata ieri dal governo 2 di cancellare tutte le norme varate per reintrodurre in Italia l'energia nucleare.


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Referendum, a rischio anche quello sull'acqua Romani: "Meglio approfondimento legislativo"

Dopo quella sul nucleare, l'esecutivo vorrebbe vanificare anche la consultazione sulla privatizzazione delle risorse idriche. Il ministro delle Sviluppo economico prospetta un intervento ad hoc. Rivolta dell'opposizione

di ANTONIO CIANCIULLO

ROMA - Dopo il nucleare l'acqua. Il governo apre alla possibilità di un secondo intervento legislativo ad hoc, per bloccare sul filo del traguardo anche il referendum sulla privatizzazione delle risorse idriche. Lo ha detto chiaramente il ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani a Radio Anch'io: "Su questo tema, di grande rilevanza, sarebbe meglio fare un approfondimento legislativo". Sulla stessa lunghezza d'onda si era già espresso il sottosegretario Stefano Saglia.

La sortita di Romani è servita a raccogliere le sollecitazioni venute da Roberto Bazzano, presidente di Federutility, la federazione che riunisce i gestori degli acquedotti ("Chiediamoci seriamente se non sia il caso di evitare un referendum che ha sempre più un taglio puramente ideologico"). Ma ha suscitato le proteste del Comitato referendario e dell'opposizione.

"E' un colpo di mano, si vuole togliere la voce ai cittadini: evidentemente c'è chi ritiene che le consultazioni popolari sui temi concreti facciano saltare le decisioni prese da pochi nell'interesse di pochi", accusa il presidente del Wwf, Stefano Leoni.


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giovedì 21 aprile 2011

Trovata sgozzata la donna scomparsa ad Ascoli Piceno

Di Carmela Rea si erano perse le tracce un paio di giorni fa. Era in gita con il marito e la figlia a Colle San Marco. Dopo le ricerche di carabinieri, agenti di polizia, vigili del fuoco, speleologi e Protezione civile, la 29enne è stata trovata con due siringhe conficcate nel corpo e il volto sfigurato. Molti i segni di violenza, anche il simbolo di una svastica sulla schiena. A far rintracciare il cadavere una telefonata anonima.

 

ASCOLI PICENO - Il volto sfigurato, due siringhe conficcate nel corpo e segni di violenza, tra cui il simbolo di una svastica inciso sulla schiena. Così è stato trovato, senza vestiti, il cadavere di Carmela Rea - detta Melania - la ventinovenne originaria di Napoli scomparsa due giorni fa a Colle San Marco, in provincia di Ascoli Piceno, dove si era recata in gita con il marito, Salvatore Parolisi, caporal maggiore dell'esercito in servizio presso il 235esimo Reggimento Piceno, e la loro bambina di 18 mesi. Il cadavere è stato trovato a Ripe di Civitella, nel Teramano, a una decina di chilometri dal luogo della scomparsa, dopo una telefonata anonima giunta al 113 di Teramo.

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mercoledì 20 aprile 2011

Morte Arrigoni, blitz Hamas contro salafiti Suicida il giordano, ucciso un altro ricercato

L'uomo si sarebbe fatto esplodere per sfuggire alla cattura, il secondo sarebbe deceduto per le lesioni riportate. Ferito un terzo. Mohammad Salfiti si è arreso. Ieri erano state diffuse le foto dei ricercati per l'uccisione del volontario italiano. La mamma: "Giustizia nel rispetto della dignità della vita umana"

 

GAZA - È di due morti il bilancio del blitz condotto oggi da Hamas contro gli ultimi tre salafiti ricercati
per l'uccisione di Vittorio Arrigoni 1. Lo riferiscono fonti mediche da Gaza, precisando che due dei salafiti erano stati feriti nell'operazione: uno dei due è spirato a causa delle lesioni riportate. L'altra vittima è il giordano Abu Abdel Rahman Bereitz, che si sarebbe suicidato facendosi esplodere per evitare la cattura. Arrestato Mohammad Salfiti, che si è arreso durante la sparatoria.

 

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Il Cavaliere preferiva la linea dura "Meglio se fosse rimasto al suo posto"

CASO LASSINI

Bossi avverte Berlusconi: "Troppi errori, così il governo cade". Il presidente del Consiglio: "A Milano farò il miracolo come per la Polverini" di CARMELO LOPAPA  

ROMA - "Quel Lassini avrebbe fatto bene a non dimettersi, fosse dipeso da me...". Chi entra ed esce da Palazzo Grazioli e ascolta il presidente del Consiglio ringrazia il cielo che non ripeta in pubblico cosa ne pensi di tutta questa storia. Dei manifesti di Milano. Di chi lo difende "e finisce sulla graticola". E del monito senza precedenti del presidente della Repubblica Napolitano. Ecco, non è un caso se su quella lettera dai toni assai ultimativi il Cavaliere ha fatto calare una cappa di silenzio, fanno notare i più fidati consiglieri.

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martedì 19 aprile 2011

Nucleare, stop del governo alle centrali

MILANO - Il Governo ha deciso di fermare il programma di realizzazione delle centrali nucleari e ha inserito nella moratoria già prevista nel decreto legge Omnibus, all'esame dell'aula del Senato, l'abrogazione di tutte le norme previste per la realizzazione degli impianti nucleari nel Paese.

RINNOVABILI - Tremonti poco prima aveva anche lanciato l'idea di un grande piano europeo per le fonti rinnovabili e la ricerca di energie alternative e in pratica chiude la porta al programma nucleare. Il ministro dell'Economia, nel corso di un'audizione alla commissione Affari costituzionali del Parlamento europeo a Bruxelles, ha detto che il piano potrebbe essere finanziamento anche con gli Eurobond, l'emissione comune di titoli di Stato europei. «Credo sia il momento per un passaggio storico», ha aggiunto Tremonti. «Credo sia arrivato il momento di ragionare su una versione applicata del vecchio e glorioso piano Delors e di investire in piani di investimento in ricerche alternative, anche combinandoli con la nuova struttura geopolitica del Mediterraneo».


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Giustizia, il monito di Napolitano "Siamo al limite dell'esasperazione"

La giornata del 9 maggio dedicata dal presidente della Repubblica ai magistrati vittime del terrorismo."Il manifesti affissi a Milano che paragonano i giudici alle Br sono, secondo il capo dello Stato "un'ignobile provocazione". "Nello scontro politico c'è il pericolo di degenerazioni". Fini: "Interpreta il sentimento di tutti gli italiani". L'Anm: "Un grazie a nome di tutta la magistratura"

 

ROMA - Dopo un fine settimana segnato dagli attacchi di Silvio Berlusconi alla magistratura 1, e nel giorno in cui tre persone sono state iscritte nel registro degli indagati per la vicenda dei poster che assimilano i pm alle Brigate rosse 2 - e fra questi c'è un candidato del Pdl nelle liste pro Moratti - si fa sentire la voce del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Che interviene con una lettera indirizzata al vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, Michele Vietti. "Siamo al limite dell'esasperazione", osserva il capo dello Stato, che definisce come una "ignobile provocazione" quella dei manifesti affissi a Milano e avverte: "Nello scontro politico c'è il pericolo di degenerazioni". E più tardi lo stesso Vietti: "Tutti riflettano su queste parole".

IL TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA

Minetti consegna memoria difensiva "Le ragazze le portavano Fede e Mora"

In 12 pagine il consigliere regionale della Lombardia si difende soprattutto dalla contestazione di avere indotto alla prostituzione Ruby. "Ma non ho accusato nessuno". La replica del direttore del Tg4: "Da psichiatra"

 

MILANO - Erano Emilio Fede e Lele Mora a portare le ragazze ad Arcore. Lo sostiene, secondo quanto ricostruito dalle agenzie di stampa, Nicole Minetti in una memoria difensiva, consegnata - tramite il suo legale Daria Pesce - ai pm, nell'ambito del filone di inchiesta 1 appena chiuso sul caso Ruby, in cui la consigliera regionale della Lombardia è indagata insieme agli stessi Fede e Mora per induzione e favoreggiamento della prostituzione di trentadue ragazze e di Karima el Morhoug detta Ruby.

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lunedì 18 aprile 2011

Tepco: "Tre mesi per raffreddare i reattori" Per stabilizzare l'impianto ne serviranno 6 o 9

La societrà che gestisce la centrale ha reso noto un piano con cui stima di fermare del tutto la perdita di radioattività nel giro di tre mesi. Il presidente dell'azienda annuncia le dimissioni, ma non indica la data

 

TOKYO - Ci vorranno "sei-nove mesi" per mettere in sicurezza i reattori della centrale di Fukushima: è questo l'impegno della Tepco, a cinque settimane dal sisma e dallo tsunami che hanno provocato un'emergenza nucleare. Il colosso elettrico che gestisce il disastrato impianto giapponese ha reso noto un piano con cui stima di fermare del tutto la perdita di radioattività nel giro di tre mesi, contestualmente all'avvio del sistema "stabile di raffreddamento dei reattori e delle barre di combustibile".

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Berlusconi, c'è un crollo di fiducia Intenzioni di voto: centrosinistra avanti

Opinioni in movimento nella rilevazione di aprile eseguita da Ipr Marketing. Pesanti minimi storici per il Cavaliere (dimezza il consenso rispetto al 2008) e per il governo. E un'eventuale coalizione Pd-Sel-Idv-Verdi-radicali supererebbe di mezzo punto l'attuale maggioranza

di MASSIMO RAZZI

ROMA - Fiducia in Berlusconi e nel governo in calo verticale e ai minimi storici, centrosinistra in lievissimo vantaggio (0,5%) sul centrodestra nelle intenzioni di voto. Il sondaggio Ipr di aprile rivela uno scenario in forte movimento in cui l'esecutivo e i partiti che lo sostengono (anche la Lega) appaiono decisamente sotto pressione soprattutto a causa delle vicende (Libia, gestione dei rifugiati tunisini, giustizia) al centro della battaglia politica nelle ultime settimane.
 
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domenica 17 aprile 2011

L’antimafia blocca azienda che finanziò la Lega nord

Stop ai lavori per un'azienda vicina al Carroccio e impegnata nella costruzione della tangenziale a Novellara. Evento che ha scosso il mondo politico. E che ha portato il prefetto di Reggio Emilia a dire senza mezzi termini: "La mafia nella nostra provincia c'è"

Le infiltrazioni mafiose – o i tentativi – al Nord continuano a destare allarme nella politica. Questa volta la bufera si abbatte sul Reggiano. Proprio ieri, durante un convegno della Cna il prefetto di Reggio Emilia, Antonella De Miro, ha rilanciato: “A Reggio la mafia c’è”. A corollario dell’ultima notizia che riguarda lo stop imposto dalla Dia all’appalto per la costruzione della circonvallazione a Novellara. Evento che ha scosso il mondo politico. Le amministrazioni locali hanno chiesto di “continuare i lavori della tangenziale”. L’ex vicesindaco di Guastalla ed ex leghista Marco Lusetti, espulso dal Carroccio la scorsa estate e fondatore del movimento “Agire Comune”, ha difeso a spada tratta la ditta che ha vinto l’appalto. Nessun commento sulla vicenda è arrivato ad oggi dal segretario della Lega Nord Emilia, l’onorevole leghista Angelo Alessandri, presidente della Commisione lavori pubblici ed Ambiente della Camera dei Deputati ed originario di Guastalla, paesi a pochi chilometri dal Po e da Boretto. Invece il consigliere regionale Andrea Defranceschi (Movimento 5 Stelle) annuncia una interrogazione in Regione chiedendo il “check-in” di tutti gli appalti sulle estrazioni di sabbie dal Po negli ultimi anni.

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La Francia blocca i treni degli immigrati

Ventimiglia - Le autorità francesi hanno sospeso tutti i treni che si recano in Francia. Nessun convoglio, secondo quanto confermato dalla Polfer e dalla polizia di frontiera italiana, può varcare la frontiera di Mentone.
Un reparto della “Compagnie republicaine de securité” (Crf) si sta schierando al confine ferroviario di Mentone. È quanto si apprende da fonti francesi.
Disagi per centinaia di passeggeri diretti in Francia.

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Premier: "Pm, associazione a delinquere" Lo sdegno dell'Anm: "Siamo senza parole"

Berlusconi, nuovo attacco alla magistratura: "Eversiva, serve una commissione d'inchiesta". E poi: "L'opposizione è sempre la stessa, nasce dall'ideologia più  disumana che c'è mai stata al mondo, il comunismo". Replica l'Associazione nazionale magistrati: "Siamo sconcertati". Le opposizioni: "L'unico eversivo è lui"

 

ROMA - Attacca di nuovo i magistrati, invoca una commissione d'inchiesta che verifichi la portata eversiva di parte delle toghe e la possibilità che queste si configurino come "un'associazione a delinquere", si scaglia contro l'opposizione e poi ancora contro la scuola pubblica 1. E' un Silvio Berlusconi scatenato, che ripropone i suoi cavalli di battaglia, quello che parla al meeting del Pdl, titolo "Al servizio degli italiani", organizzato a Roma dal ministro Michela Brambilla. Ma le reazioni non si fanno attendere. Se le opposizioni girano a lui l'accusa di eversione, per l'Associazione nazionale magistrati "non esistono parole e aggettivi nuovi - dice il presidente Luca Palamara - per esprimere lo sconcerto e lo sdegno di fronte a queste affermazioni".

VIDEO "Magistratura eversiva" 2

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sabato 16 aprile 2011

Thyssen, 16 anni e mezzo all'ad Colpevole di omicidio volontario

Il verdetto segna la storia del diritto, oltre che di una città. La ferita inferta dalla tragedia della Thyssenkrupp, il 6 dicembre 2007, non ha solamente cambiato la sensibilità nazionale nei confronti delle morti bianche, ma ha permesso alla procura di contestare per la prima volta un’accusa capace di scuotere le coscienze degli imprenditori. Risarciti anche enti locali e sindacati

di PAOLO GRISERI e SARAH MARTINENGHI 

La seconda corte d’assise di Torino, presieduta da Maria Iannibelli, ha condannato Harald Espenhahn, amministratore delegato della Thyssen, a 16 e sei mesi; Gerald Priegnitz, Marco Pucci, Raffaele Salerno e Cosimo Cafuerri a 13 anni e 6 mesi e Daniele Moroni a 10 anni e 10 mesi. I giudici hanno dunque accolto le richieste dell'accusa, aumentando la pena al solo Moroni (per il quale i pm avevano chiesto 9 anni). I giudici hanno accolto in toto le richieste dei magistrati, confermando l'accusa di omicidio volontario con dolo eventuale per l'amministratore delegato e quella di cooperazione in omicidio colposo per gli altri manager.

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venerdì 15 aprile 2011

Riprendono gli arrivi, sbarcati in 220 salta la visita del ministro La Russa

Durante la notte soccorsa un'imbarcazione con 46 tunisini, tra cui donne. E sono in arrivo altri profughi soccorsi al largo. Il titolare della Difesa rinvia il sopralluogo previsto per oggi: "Non voglio disturbare le operazioni di soccorso". Saliti a 410 gli immigrati nel centro di accoglienza, oggi non sono previsti voli di rimpatrio

 

LAMPEDUSA (AGRIGENTO) - Dopo una breve tregua a causa del maltempo, sono ripresi gli sbarchi di migranti a Lampedusa (VIDEO): un'imbarcazione con 46 tunisini, tra cui tre donne, è stata soccorsa in nottata da una motovedetta della Guardia di Finanza. Uno degli extracomunitari, trasbordati sull'unità delle fiamme gialle, è stato tratto in salvo dopo essere finito in mare. E sono appena sbarcati i 221 profughi originari del centro Africa e dall'Asia e provenienti dalla Libia che hanno attraversato il Canale di Sicilia con il mare in tempesta. La loro imbarcazione di legno in legno era sul punto di affondare quando sono stati soccorsi e trasbordati sui mezzi della guardia costiera italiana.

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Firme false per il listino Formigoni dieci consiglieri Pdl indagati a Milano

La Procura: «Prove granitiche». Nei guai anche Turci e Calzavara

MILANO
Circa 770 firme che sono servite a presentare la lista “Per la Lombardia” di Roberto Formigoni, che ha partecipato alle elezioni regionali lombarde del marzo dello scorso anno, «sono palesemente false». La Procura di Milano è certa di aver acquisito, dopo mesi di indagini nate anche a seguito di un esposto dei Radicali, la «prova granitica» dei falsi, anche per molte firme della lista del Pdl relativa alla circoscrizione provinciale milanese.

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Gaza, trovato il corpo di Arrigoni il pacifista ucciso prima dell'ultimatum

La scoperta fatta dalle forze di sicurezza di Hamas dopo un blitz che ha portato a due arresti. "E' stato soffocato". La gigantesca caccia all'uomo dopo l'annuncio del rapimento dell'italiano con un video di un gruppo di estremisti salafiti. La richiesta era di liberare dei prigionieri entro il pomeriggio di oggi

dal nostro corrispondente FABIO SCUTO

Gaza, trovato il corpo di Arrigoni il pacifista ucciso prima dell'ultimatum  
Una immagine dal video del commando salafita che mostra Arrigoni rapito  

GERUSALEMME  -  L'hanno assassinato senza aspettare la scadenza dell'ultimatum che loro stessi avevano dato. Vittorio Arrigoni, l'attivista pacifista rapito ieri a Gaza City da un commando di estremisti salafiti che minacciava di ucciderlo se non avesse ottenuto dal governo di Hamas il rilascio di un gruppetto di suoi militanti, è stato trovato morto questa notte in una casa abbandonata di Gaza City. A ritrovare il corpo del giovane militante pacifista italiano le forze di sicurezza di Hamas che avevano scatenato una furibonda caccia all'uomo dopo l'annuncio del rapimento con un video su Youtube ieri pomeriggio. Con uno scenario ispirato al feroce rituale iracheno, nel video Arrigoni appariva sanguinante, con gli occhi bendati, tracce di sangue sul volto ed evidenti segni di un pestaggio. Militante dell'International Solidarity Movement (Isn) che comprende militanti di tutto il mondo che partecipano ad atti di protesta non violenta contro l'occupazione israeliana, Arrigoni era conosciuto da tutti a Gaza per il suo impegno e viveva nella Striscia dal 2008. 


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giovedì 14 aprile 2011

Una storia cinese

Ai Weiwei, l’artista e dissidente che pubblicò i nomi dei 5000 bambini morti nel terremoto del Sichuan e fu tra i firmatari di Charta 08, è stato arrestato a Pechino. Il governo e la stampa cinese fanno muro contro le ingerenze della comunità internazionale.


di Mariasole Garacci


Ricordo bene che lo scorso ottobre a Londra, durante la conferenza stampa per l’inaugurazione di Sunflower Seeds, l’opera monumentale per l’annuale Unilever Series della Tate Modern, uno studente domandò provocatoriamente ad Ai Weiwei come mai, se veramente il governo cinese è così opprimente, l’artista fosse ancora in libertà. Per un’opinione pubblica nutrita di simboli, il “dissidente” è rappresentato dal tipo del martire per la coscienza civile collettiva, depositario esclusivo di una responsabilità per la quale solo il sacrificio delle libertà personali è patente di veridicità, e con la sua placida indolenza felina Ai Weiwei forse non ha le physique du rôle dell’eroe.

Ma questo 3 aprile, dopo ripetute perquisizioni del suo studio da parte della polizia nei giorni precedenti, Ai Weiwei è stato fermato all’aeroporto di Pechino: separato dal suo assistente, è stato portato via da uomini in divisa e da allora è sparito, irraggiungibile per amici e familiari. Nelle ore successive sono stati fermati i suoi collaboratori, mentre sono seguite nuove perquisizioni e portati via oggetti personali dal suo studio. Solo il 7 aprile, quattro giorni dopo l’arresto, è stato reso noto che l’artista è indagato per “crimini finanziari”, e nel primo commento ufficiale sulla questione il ministero degli Esteri cinese ha rivolto alla comunità internazionale il solito invito a non interferire negli affari interni del governo. Secondo molti l’arresto dell’artista, tra i firmatari di Charta 08, è legato ad un irrigidimento del governo cinese osservabile dopo l’assegnazione del premio Nobel a Liu Xiaobo, e al timore che l’ondata rivoluzionaria nordafricana e mediorientale raggiunga la Cina.


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http://freeaiweiwei.org/

Per aderire alla petizione: http://www.change.org/petitions/call-for-the-release-of-ai-weiwei



 

Montezemolo sferza Tremonti "Meno battute e più impegno"

ROMA  - "C'è poca ironia da fare vista la situazione di mancata crescita e soprattutto di mancate iniziative di politica economica". E' il presidente di Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo, a rispondere così, indirettamente, a margine di un'iniziativa tra Telethon e Federparchi alla battuta di ieri del ministro dell'Economia Giulio Tremonti sulla solitudine delle imprese 'durata pochi giorni'. "Meglio metterci tutti a fare meno battute e con più impegno per cercare di ottenere maggiori risultati", aggiunge ribadendo di "condividere pienamente" l'appello del leader di Confindustria Emma Marcegaglia sulla solitudine delle imprese.

"I tagli alla ricerca fatti nel nostro paese sono scandalosi, masochistici e dimostrano che la classe dirigente politica non ha a cuore il futuro del paese - incalza Montezemolo - Sono stati spesso fatti non con il laser ma in modo trasversale. Non sento più parlare di tagli alle Province e alle troppe inefficienze del nostro paese".

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Avvenire boccia il processo breve "Problemi giustizia non sono quelli del premier"

Il quotidiano della Cei: "I nodi della giustizia non saranno sciolti. Perché come tali non vanno intese le urgenze del presidente del consiglio di risolvere i propri guai con taluni magistrati di Milano". E la Padania non mette la notizia dell'approvazione in prima pagina

 

ROMA - "Non chiamamolo processo breve 1". Dopo opposizioni parlamentari e non, magistratura associata, avvocatura, familiari delle vittime delle stragi ora anche la Cei, con un editoriale in prima pagina su "Avvenire" boccia senza appello la legge del governo approvata dalla Camera e ora all'esame del Senato. Mentre la Padania, il quotodiano della Lega, fa sparire il processo breve dalla prima pagina. Ignorando la notizia dell'approvazione da parte della Camera.   Ieri sera, d'altronde, il leader leghista non si era speso più di tanto nel rispondere ad un cittadino che, fuori da Montecitorio, gli chiedeva se il Carroccio avesse votato "con piacere" il processo breve: "L'abbiamo votato" si era limitato a dire.

Avvenire.
"Al di là delle partignerie - è scritto senza mezzi termine nell'articolo del quotidiano Cei - i nodi della giustizia non saranno sciolti". Perché come tali "non vanno intese le urgenze del presidente del consiglio di risolvere i propri guai con taluni magistrati di Milano".

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mercoledì 13 aprile 2011

"Giocatori in campo dipinti di nero" il basket si mobilita contro il razzismo

Campagna della Federazione in tutti i tornei (a partire dalla in tutti i tornei (a partire dalla serie A) dopo gli insulti rivolti 


Abiola Wabara, 29 anni, il 6 aprile scorso è stata presa di mira da un gruppo di tifosi durante la sfida tra la sua Geas e la Pool Comense
ROMA
Il prossimo fine settimana i giocatori dei campionati di basket, a partire dalla A, si tingeranno la pelle di nero in solidarietà con Abiola Wabara, cestista di colore colpita da insulti razzisti. Lo ha deciso la Federbasket lanciando la campagna "Vorrei la pelle nera" . L'invito a colorarsi di nero è rivolto anche ai tifosi.

Wabara, 30 anni, italiana di genitori nigeriani, gioca nella Bracco Geas di Sesto San Giovanni (Milano), squadra di A1 femminile. Mercoledì scorso, nel corso di gara 2 dei quarti di finale dei playoff a Como, è stata a lungo insultata da un gruppo di tifosi di casa, che alla fine del match le hanno anche sputato ripetutamente. Gli arbitri non hanno ritenuto di interrompere l'incontro e il giudice sportivo, sulla base del loro referto, non ha preso provvedimenti. Sull'episodio ha poi aperto un'inchiesta la procura federale, sollecitata dalla Federbasket.

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Pantelleria, il dramma dei migranti

Le drammatiche immagini dello sbarco dei migranti al largo delle coste di Pantelleria. Il barcone si è arenato sugli scogli ed è rimasto in balia del mare grosso (Le immagini di questa galleria sono Foto Ansa/ Franco Lannino-Salvatore Gabriele)


Le foto

Immigrati, il leghista Castelli: «Sparare in caso di violenza». E' bufera

Bertone: l'Europa ha deluso. Il governo: stato d'emergenza umanitario. Bossi frena: dall'Europa non si esce

 

ROMA - Il segretario di Stato Vaticano, cardinale Tarcisio Bertone, si dice profondamente deluso dal comportamento dell'Europa nel fronteggiare l'emergenza immigrati.

Bufera intanto per una frase del leghista Roberto Castelli. «Bisogna respingere gli immigrati, ma non possiamo sparargli, almeno per ora». Questo il pensiero dell'ex ministro della Giustizia e attuale viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, che oggi è stato ospite in studio del programma di Radio2 "Un Giorno da Pecora". «Le violenze degli immigrati, che potrebbero diventare milioni nel corso del tempo, potrebbero obbligare le autorità ad usare le armi». Parole che l'opposizione definisce irresponsabili e ignobili al punto che il Pd chiede le dimissioni dell'ex Guardasigilli mentre l'Idv invita Berlusconi e Maroni a prendere immediatamente le distanze da Castelli.


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Egitto, arrestati i due figli di Mubarak

Alaa e Gamal in manette per corruzione e violenza. L'ex presidente ricoverato dopo l'interrogatorio

 

IL CAIRO
I figli di Mubarak, Alaa e Gamal, sono stati posti in stato di arresto: lo ha annunciato la televisione pubblica egiziana, precisando che si tratta di una misura cautelare per 15 giorni, nel quadro dell'inchiesta sull'uso della forza contro i manifestanti dell'opposizione al regime, negli scorsi mesi di gennaio e febbraio. E' stato deciso di imprigionare Gamal e Alaa per 15 giorni per le necessità dell'inchiesta", ha indicato la televisione di stato. I due figli dell'ex presidente sono accusati di incitamento alla violenza contro i manifestanti durante la sommossa popolare dal 25 gennaio all'11 febbraio scorsi che ha portato alle dimissioni del padre. Quasi 800 persone sono morte durante le proteste. Secondo una fonte della sicurezza, i figli Mubarak sarebbero stati trasferiti alla prigione di Tora, al Cairo, da Sharm el Sheikh, dove sono stati interrogati.


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Belpietro, non fu un attentato. Pm chiede archiviazione

Non esisteva un "preordinato piano di attentare alla vita di Belpietro"

 

MILANO  - La procura di Milano ha chiesto l'archiviazione in merito all'inchiesta sul presunto attentato al direttore di Libero Maurizio Belpietro avvenuto il primo ottobre scorso. Secondo i magistrati l'uomo visto dal capo scorta potrebbe essere stato un ladro o un rapinatore e non esisteva un "preordinato piano di attentare alla vita di Belpietro".


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