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giovedì 25 agosto 2011

Uccide donna e si impicca nell'aquilano

E' successo ieri sera a Celano, vittima di nazionalità polacca

(ANSA) - AVEZZANO (L'AQUILA), 25 AGO - Un uomo di circa 40 anni (del quale non sono state ancora rese note le generalità) ha ucciso ieri sera con alcuni colpi d'ascia una donna polacca, subito dopo è fuggito ed è stato ritrovato impiccato in una zona poco distante dal centro abitato di Celano, nell'aquilano. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Avezzano (L'Aquila).

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Il bunker di Gheddafi: prima e dopo

Le immagini del satellite mostrano il compound di Gheddafi, a Tripoli, fotografato ad agosto e dopo i bombardamenti dei giorni seguenti. Il 23 agosto le forze ribelli hanno preso d'assalto l'area di Bab al Azizya, nel sud della capitale libica. Il 'bunker', costruito da re Idris e successivamente ampliato dal colonnello è circondata da tre cinte murarie in cemento difese con le armi. All'interno, oltre alla residenza privata del raìs, i pozzi per l'acqua, anche ambienti per ospitare le truppe, una biblioteca, una moschea, un campo di calcio e uffici collegati tra di loro da una rete di tunnel sotterranei

Le foto 

Tripoli, i luoghi della battaglia visti dal satellite. FOTO

 

Al Jazeera nel tunnel di Gheddafi

 

 

 

 

Rapiti quattro giornalisti italiani Caccia al raìs: una taglia, vivo o morto

I reporter sequestrati lungo la strada da Zawiya a Tripoli. Ucciso l'autista. Sono Elisabetta Rosaspina, Giuseppe Sarcina del Corriere della Sera, Domenico Quirico de La Stampa e Claudio Monici di Avvenire. Il presidente del Cnt offre 1,6 milioni di dollari,l oltre all'amnistia, per chi catturi o uccida Gheddafi

 

TRIPOLI - Hanno combattuto tutta la notte, mirando al cuore della capitale libica, la zona di Bab al Aziziya dove si trova il compound di Muammar Gheddafi. E' nella residenza-bunker che si concentrano ancora gli scontri, una colonna di fumo nero si innalzava ancora in serata. Intorno, incessanti, i colpi di arma da fuoco. Tripoli brucia. Dopo tre giorni di combattimenti si contano almeno 400 morti e 200 feriti. E in serata arrtiva la notizia del sequestro di quattro giornalisti italiani: rapinati, picchiati e condotti in un'abitazione a Tripoli.

Caccia al raìs. Per gli insorti, prendere il Colonello significa il riconoscimento ufficiale, e la resa dev'essere incondizionata. Solo allora la guerra finirà. Il raìs lo vogliono vivo o morto. Per questo il capo del Consiglio nazionale transitorio, Mustafa Abdel Jalil, ha offerto 1,6 milioni di dollari a chiunque lo catturi o lo uccida. A chi lo consegnerà, sarà concessa l'amnistia. A offrire il denaro per la taglia, ha spiegato Jalil, sono alcuni uomini d'affari libici e lo stesso Cnt.

AUDIOREPORTAGE Ponte: "L'ultima fortezza" 1 2DIRETTE TV 1 3 - 42 5
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Il sequestro dei giornalisti italiani. Dopo la liberazione dei 35 reporter stranieri bloccati all'interno dell'hotel Rixos di Tripoli (IMMAGINI 7 - VIDEO 8), quattro giornalisti italiani sono stati rapiti alle porte di Tripoli (MAPPA 9). Si tratta di Domenico Quirico de La Stampa, Elisabetta Rosaspina e Giuseppe Sarcina del Corriere della Sera e Claudio Monici di Avvenire. I quattro stanno bene: la notizia è arrivata dallo stesso Monici al quale è stata data la possibilità di telefonare al quotidiano per cui lavora. E al quale ha riferito che sono stati rapiti da un gruppo armato mentre stavano andando in macchina da Zawiyah a Tripoli. I quattro sarebbero stati derubati e malmenati, ucciso il conducente dell'auto. Subito dopo i giornalisti sono stati trasferiti in un appartamento. Il console a Bengasi, Guido De Sanctis, ha poi reso noto che si trovano in un appartamento a Tripoli, tra Bab Al-Aziziya (il bunker di Gheddafi) e l'hotel Rixos: "stanno bene" e "sono stati anche rifocillati con cibo e acqua". Dall'appartamento, ha aggiunto De Sanctis, si vede un noto centro commerciale di proprietà della figlia di Gheddafi. Dietro il sequestro ci sarebbe un gruppo di lealisti. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano segue la vicenda minuto per minuto.


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mercoledì 24 agosto 2011

Si ribalta tir, miracolosamente illeso l’autista

Serravalle Scrivia (Al)

Un camion che trasportava cemento si è ribaltato lungo la 35 bis dei Giovi all’altezza di una rotonda. Si attende un mezzo da Frosinone per trasbordo del materiale. Traffico regolare.

Una autocisterna che trasportava cemento in polvere si è ribaltata, questa mattina verso le 9, lungo la 35 bis dei Giovi, all’altezza dei centri commerciali, affrontando una delle rotonde. Avvertiti da alcuni testimoni, sul posto sono intervenuti i soccorsi, insieme ai vigili del fuoco e alla polizia stradale di Serravalle. L’autista, un uomo di origine senegalese, è stato estratto dall’abitacolo miracolosamente illeso. Il traffico non ha subito rallentamenti poiché, in quel tratto, la strada è a doppia corsia.
Il camion è rimasto a bordo strada per diverse ore, in attesa dell’arrivo di un mezzo apposito da Frosinone in grado di aspirare e trasferire il contenuto della cisterna. 

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Tripoli, si combatte ancora Cnt: "Taglia sul raìs vivo o morto" Liberi i giornalisti stranieri al Rixos

I ribelli assaltano e conquistano il compound di Bab al-Aziziya, ma il colonnello non c'è. Il presidente del Consiglio di transizione offre 1,6 milioni di dollari per chi catturi o uccida il raìs, oltre all'amnistia. In poche ore Gheddafi lancia due messaggi audio: "Solo una ritirata tattica", dice sostenendo di aver fatto un giro in incognito per Tripoli e di non aver visto una "città in pericolo". Secondo il Cnt nei tre giorni di battaglia nella capitale ci sarebbero stati 400 morti e oltre 2.000 feriti. Cnn: "Sul campo forze speciali Francia, Gb, Qatar e Giordania", ma Nato precisa: "l'Alleanza non ha e non avrà forze sul terreno". Appello di Aysha Gheddafi: "I libici si uniscano a noi contro gli stranieri"

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Punta l'arma contro i carabinieri i militari sparano e lo uccidono

Il ragazzo ucciso ieri alla periferia di Laterza aveva il volto coperto da una mascherina. La pattuglia stava effettuando alcuni controlli nella zona

 


Un giovane incensurato di 19 anni è stato ucciso la notte scorsa da un carabiniere in servizio durante controlli alla periferia di Laterza, nel Tarantino. Secondo la ricostruzione fatta dal comando provinciale dell'Arma, quando il carabiniere ha sparato, il giovane, che aveva il volto coperto da una mascherina, aveva un'arma puntata contro i militari, risultata poi essere una replica a salve.

I carabinieri erano intervenuti dopo una segnalazione alla centrale operativa, relativa alla presenza di alcuni giovani in atteggiamento sospetto, poco dopo le due di notte.

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Terremoto a New York,ne' vittime o danni

Il sindaco, trasporti parzialmente influenzati dopo scossa

(ANSA) - NEW YORK, 24 AGO - Il terremoto di magnitudo 5,9 avvertito ieri in tutta la costa Est degli Stati Uniti non ha provocato ne' vittime ne danni a New York, ha comunicato il sindaco della citta', Michael Bloomberg. I trasporti sono stati solo parzialmente influenzati dall'evento, ha detto ancora il sindaco, aggiungendo che qualche aereo e' rimasto a terra, ma poi e' partito e ora gli aeroporti funzionano regolarmente.
 

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Libia, Gheddafi non molla: vittoria o morte. Missili su Tripoli, scud su Misurata

Il raìs torna a parlare via radio. Regime: governo resisterà per mesi, anche per anni

TRIPOLI, 24 AGO - Diverse forti esplosioni, almeno dieci, hanno letteralmente scosso la capitale libica Tripoli pochi minuti fa, nella zona orientale della città, mentre nel cielo volteggiano i jet Nato. Lo ha constatato l'inviato dell'ANSA sul posto.

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martedì 23 agosto 2011

Tripoli, l’aeroporto in mano ai ribelli Obama: «Il regime volge al termine»

Ancora molto incerta la situazione nella capitale libica. Questa mattina, una testimonianza raccolta da Radio19 dal Vicariato apostolico di Tripoli, ha confermato che la città non è ancora completamente in mano ai ribelli e che non si conosce ancora la sorte di Gheddafi: durante la telefonata (audio) , su una linea molto disturbata, l’interlocutore (la cui identità preferiamo non rivelare) spiega in inglese che sta chiuso in casa «perché fuori è pericoloso: si sentono spari, noi seguiamo in televisione l’evolversi della situazione».


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Camion fuori strada, grave una ragazza

Genova - Grave incidente a Nervi, in via Donato Somma all’altezza della prima curva di Capolungo. Una ragazza in condizioni disperate, e Aurelia bloccata per un’ora: il transito sarà consentito solo alle moto.
Un autoarticolato, che trasportava delle pietre e detriti provenienti da un cantiere, è finito contro un muretto. L’impatto ha causato la perdita del carico che ha travolto una passante. Ora è ricoverata in codice rosso al San Martino. Il conducente del camion è stato invece trasportato al Galliera, in condizioni non gravi.
Silvia Cannarsa torinese di 20 anni è rimasta gravemente ferita e accompagnata in codice rosso all’ospedale San Martino. Il ragazzo che era con lei invece, Federico Cartasegna, è rimasto illeso. Secondo una prima ricostruzione, il conducente del veicolo avrebbe perso il controllo del mezzo e sarebbe finito contro un muro.

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Troppe multe, automobilisti si vendicano: su Facebook le infrazioni del sindaco

Quei vigili urbani pronti a sanzionare senza pietà a suon di multe ogni piccolo peccato automobilistico, agli abitanti di Conselve proprio non andavano giù: al punto da decidere di "pedinare" il sindaco Antonio Ruzzon, fotografarne le infrazioni al volante e pubblicarle in bella vista sulle pagine di Facebook. I cittadini del piccolo comune padovano adesso fanno battaglia in rete attraverso il comitato "Lasciateci respirare". All'ennesima multa, si sono armati di macchina fotografica e hanno pedinato per giorni il responsabile delle loro disgrazie al volante, cogliendolo in fallo più volte. Ruzzon è stato sorpreso a parcheggiare la macchina a fianco del municipio "in evidente divieto di sosta, peraltro sistematica" - accusano i suoi detrattori - o a parlare al telefono durante la guida. "Quale esempio offre il primo cittadino - rincarano dalla pagina Facebook - quando è il primo a trasgredire le regole?". La risposta del sindaco? Nessuna marcia indietro: "Tra un anno qui ci saranno le elezioni - spiega l'esponente Udc - ed evidentemente qualcuno, in particolare i grillini, si sente già in campagna elettorale e mi vuole fare la guerra".

Le foto

Si stacca pneumatico dal camion: distrutto il taxi

Un tamponamento anomalo, dalle conseguenze sorprendenti: vicino all'aeroporto internazionale di Tocumen, a Panama, uno pneumatico si è staccato improvvisamente da un'autopompa dei vigili del fuoco e a grande velocità ed è andata a finire la sua corsa contro un taxi fermo un centinaio di metri più avanti.
(a cura di Matteo Marini)

Il video

Tragedia all'air-show: lo stunt precipita dall'aereo

Todd Green voleva salire in volo su un elicottero ma è caduto, precipitando da un'altezza di 60 metri. Trasportato d'urgenza in ospedale, l'uomo è morto per le ferite riportate. L'incidente alla base aerea di Selfrodge, vicino a Detroit.

Il video di uno spettatore

Figlio del Colonnello in diretta tv: ''Mi assediano''

Scoop di 'al-Jazrrra', che è riuscita a intervistare in diretta il primogenito di Muammar Gheddafi, Mohammed, mentre a Tripoli piombavano le milizie ribelli: all'emittente televisiva il figlio del Colonnello ha confermato di essere stato catturato dagli insorti e di essere tenuto agli arresti domiciliari. "Banditi armati hanno circondato la mia residenza", ha raccontato per telefono alla televisione satellitare. "Io sono ancora a casa, loro sono là fuori. Hanno detto che garantiranno la mia incolumità, ma stanno assediando casa mia". Mentre parlava, in sottofondo erano distintamente udibili colpi di arma da fuoco. "Sì", ha aggiunto il figlio di Gheddafi, "gli spari sono in casa mia". Poi, di colpo, la linea è caduta e per qualche istante sullo schermo diventato buio è stato solo silenzio.  Più tardi comunque Mohammed è stato in qualche modo contattato, e ha così potuto assicurare che lui e i familiari erano illesi.

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Marsiglia: deruba la ''sua'' banca, preso

Uno dei cassieri della locale Agenzia di Credito ha tentato, insieme a due complici, di sottrarre 30.000 euro: l'allarme è scattato, e la polizia è intervenuta catturando i tre

Afa record in Sardegna, temperatura percepita 47 gradi

Non da' tregua il clima africano sull'Italia. Allarme bambini, anziani e malati

CAGLIARI - L'ondata di caldo africano che sta interessando in queste ore tutta l'Italia, ha fatto registrare temperature record in Sardegna, dove la colonnina di mercurio sfiora i 40 gradi in diversi centri dell'isola, con una temperatura percepita, pero', che supera abbondantemente i 40 gradi. A Capo Carbonara, nella costa sud orientale della Sardegna, il servizio meteorologico dell'Aeronautica militare ha rilevato una temperatura percepita di ben 47 gradi (con un tasso di umidita' dell'83%). A Cagliari, alle 12, la temperatura era di 31 gradi, ma quella percepita di 39, con diversi termometri della citta' che, appunto, segnavano i 40 gradi, cosi' come ad Alghero (41 gradi) e Oristano (40).
Ma il clima africano non da' tregua anche al resto d'Italia. Ben 18 citta', delle 27 monitorate dal bollettino quotidiano della Protezione civile, sono sotto ondata di calore. A Messina il record della temperatura percepita, ben 43 gradi; segue Torino con 40.
L'ondata di calore si ha quando caldo e umidita' persistono per tre o piu' giorni consecutivi. In questi casi e' necessario adottare interventi di prevenzione mirati alla popolazione a rischio. Si tratta di bambini, anziani e persone affette da patologie respiratorie e cardiovascolari).

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lunedì 22 agosto 2011

Le ultime ore del regime libico Tripoli libera, giallo sulla sorte del Rais

Centocinquantasei giorni di insurrezione, guerra civile e intervento internazionale hanno concluso nella notte 42 anni di regime in Libia. A Bengasi decine di migliaia di persone hanno aspettato per tutta la notte la “notizia”, la cattura o la morte del “leader della rivoluzione”, il golpe militare che il 1 settembre 1969 rovesciò la monarchia di re Idris, considerato troppo accondiscendente verso l’occidente. La notizia però non è arrivata e Gheddafi è rimasto nel suo ultimo rifugio, nel quartiere di Bab el-Azizia, dove si sono concentrate le sacche finali della resistenza delle sue truppe. Sporadici combattimenti sarebbero ancora in corso in alcuni quartieri, ma la capitale libica è nelle mani dei ribelli.

Negli ultimi due giorni la morsa su Tripoli si è chiusa e già nel pomeriggio di ieri la Nato si era sbilanciata a dire in un comunicato ufficiale che il regime stava crollando. Tra mezzanotte e mezzo e l’una di notte in sequenza sono arrivate le conferme: arrestati due dei tre figli superstiti del colonnello, Saif al Islam - ricercato come il padre dalla Corte penale internazionale dell’Aja per crimini contro l’umanità – e Mohammed, il meno implicato nella dittatura, che per telefono all’emittente panaraba Al Jazeera ha raccontato direttamente che casa sua era circondata dai ribelli. La comunicazione è caduta improvvisamente dopo che si sono sentiti degli spari e sembrava che Mohammed fosse stato ucciso, mentre più tardi si è saputo che si era arreso ai ribelli.

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Muore nella via ristretta dai posteggi

Lo scooter di un ex capotreno centrato da un’auto che usciva dal park. Esplode la polemica

Genova - È morto ieri mattina nel reparto di rianimazione dell’ospedale San Martino. Gennaro Esposito, 67 anni, dopo quattro giorni di agonia, non ce l’ha fatta. Vittima di un terribile incidente stradale avvenuto nel pomeriggio del 17 agosto: il suo scooter, un Honda Forza, era andato a sbattere contro un’auto che stava uscendo da un’area privata, in via al Forte di San Giuliano, una stretta strada a doppio senso che da via Gobetti conduce al mare. Il pensionato, caduto a terra, era finito contro un veicolo parcheggiato, riportando un gravissimo trauma cranico.
La tragedia ha riacceso la polemica sulla disposizione dei posteggi, ricavati su un lato della stradina: ostacolano la visuale, soprattutto per chi esce dai box e si immette nella carreggiata. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la donna al volante della Golf Variant contro la quale si è schiantato Gennaro Esposito non aveva rispettato la precedenza. Forse, a causa del sole, non aveva potuto volgere lo sguardo sullo specchio convesso di sicurezza, installato proprio per evitare di tagliare la strada ai mezzi in transito.
I funerali non sono ancora stati fissati in attesa del nulla osta della procura.

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Inchiodano per guardare auto in bilico Maxitamponamento, con 11 feriti

Una macchina che sfonda il guardrail e resta in bilico. Sospesa nel vuoto, su un cavalcavia vicino a Mantova. Un incidente di per sé senza gravi conseguenze per il conducente, un uomo di 30 anni. Ma la curiosità è costata cara a chi viaggiava sull'autostrada sottostante, la A22. Rapiti dalla scena da film, molti automobilisti hanno rallentato di colpo. Risultato: un maxitamponamento che ha convolto cinque macchine e ha provocato undici feriti, nessuno dei quali in gravi condizioni. La carreggiata, tra il casello di Mantova sud e quello di Mantova nord, è rimasta chiusa per diverse ore. La coda di veicoli ha raggiunto i sei chilometri. La situazione del traffico è tornata alla normalità solo verso mezzogiorno.

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Temperature verso il picco dei 40 gradi Controesodo infuocato sulle strade

Ovunque temperature sopra la media del periodo. Ondata di calore fino a sabato. Sulle autostrade domenica da bollino rosso: picchi attesi sulla A14, tra Ancona e Bologna, e sul tratto fiorentino della A1. Terza corsia tra Firenze sud e Firenze nord

 

Umidità, afa, temperature verso i quaranta gradi. L'ondata di calore che sta investendo l'Italia - la più intensa dall'inizio dall'estate - sta raggiungendo il suo picco. Valori record fino all'intera giornata di mecoledì, ma farà molto caldo fino a sabato. Valori oltre i 33/35 gradi su gran parte delle nostre regioni anche se le zone più coinvolte saranno la Valpadana e le aree interne di Toscana e Lazio. Termometri verso i 38/40 gradi a Prato, Ferrara, Firenze, Bologna, Mantova, Grosseto. Punte di 36/38 gradi anche a Roma, Foggia, Caserta, Matera, Cosenza, in provincia di Catania e nelle zone interne sarde.  

 

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I ribelli prendono Tripoli catturati i figli manca solo il raìs

I soldati del Cnt nella capitale senza trovare grandi resistenze. I pretoriani di Gheddafi si arrendono. Il colonnello asserragliato nel bunker. Molte le incognite, il dittatore: "Temo che la capitale brucerà"

 

Festa in piazza Verde TRIPOLI - Tripoli è insorta, è quasi tutta in mano ai ribelli, ai quali si sono arresi la Guardia repubblicana di Muammar Gheddafi e  tre dei suoi figli, fra i quali Seif al Islam, mentre del rais non ci sono notizie, tranne un messaggio diffuso in tv intorno alla mezzanotte. Nella frammentarietà delle notizie che in nottata hanno cominciato ad accavallarsi a ritmo vertiginoso, emerge il quadro di una capitale che ha smesso di combattere, che non offre resistenza agli insorti, che hanno cominciato a entrare a ondate in città al tramonto, con la fine del digiuno giornaliero del Ramadan. 


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sabato 20 agosto 2011

Lecce, investe e uccide una donna, poi scappa

Rintracciata poco dopo alla guida di una Smart, in stato di ebbrezza

Una giovane donna di 23 anni, di Bologna, è morta dopo essere stata investita da una Smart guidata da un'altra donna. Quest'ultima è fuggita senza prestare soccorso, ma è stata rintracciata poco dopo dai carabinieri. E' risultata in condizioni di ubriachezza. E' stata denunciata per omicidio colposo e omissione di soccorso. Nell'incidente è rimasto ferito anche un giovane di 20 anni che è ricoverato in gravi condizioni nell'ospedale di Lecce.

Secondo una ricostruzione dell'accaduto fatta dai carabinieri, la vittima, insieme al suo amico che è di Paolo del Colle (Bari), stava passeggiando sulla litoranea, quando è stata travolta da una Smart guidata da un donna, che è stato accertato guidava in stato di ebrezza. Il 20enne ferito è stato ricoverato nell'ospedale Vito Fazzi di Lecce, nel reparto di neurochirurgia, e i medici non hanno sciolto la prognosi nei suoi confronti.
 

 

Omicidio-suicidio in Alto Adige

Cacciatore uccide la moglie e poi si spara

Tragedia familiare in Alto Adige. Nel paesino di Tesimo, in provincia di Bolzano, un uomo ha ucciso la moglie e si è tolto la vita. L'uomo, un cacciatore, avrebbe ucciso la donna con il fucile sparandole due colpi, per poi puntarselo addosso e suicidarsi. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri e il magistrato della Procura di Bolzano.

L'omicidio-suicidio è avvenuto in un appartamento del Kirchenhof di Tesimo, paesino di mezza montagna della valle dell'Adige non distante da Merano in Alto Adige. L'uomo, Erich Windegger di 48 anni, prima ha ucciso la moglie (Caecilia Windegger anch'essa di 48 anni) con due colpi di fucile, regolarmente denunciato, e poi si è rivolto l'arma contro togliendosi la vita. L'allarme è stato lanciato dal fratello dell'omicida-suicida.
 

 

Giallo di Melania, le soldatesse: "Basta bugie"

Si difendono su Facebook: "In caserma si lavora, se Parolisi colpevole pagherà"

foto Facebook
 
E' una difesa accorata quella di una soldatessa della caserma di Ascoli al centro di pettegolezzi e sospetti dopo la morte di Melania Rea e il coinvolgimento del marito Salvatore Parolisi. Sul profilo Facebook di un cronista di Newsmediaset, parla una delle reclute: in caserma, dice, si lavora, non si fa vita mondana. E conclude: "Siamo stanche, vogliamo rispetto per noi, per le nostre famiglie e per la nostra divisa".
Un post sulle novità che potrebbero emergere dall'esame del Dna sul corpo di Melania, scatena il dibattito sul profilo Facebook del nostro cronista. Tra le varie risposte, quelle che insinuano altri sospetti riguardo alla caserma di Colle San Marco, che custodirebbe il vero movente del delitto. Risponde una delle soldatesse che si addestrano lì, difendendo le sue commilitoni e in generale tutto l'esercito. Ecco il commento:

"... (omissis) cosa ci sono in caserma? traffici loschi? tipo? fammi un esempio dato che noi non abbiamo mai visto nulla di simile..poi che altro c'è in caserma? festini, sette sataniche, giro di prostituzione..ah no, è vero..ho letto anche che ci drogano...eh certo sapete proprio tanto sulla vita che facciamo in caserma eh...ma già è vero, noi ci infiliamo nei letti degli istruttori, mica ci spacchiamo il c... dall'alba al tramonto senza sosta a lavorare..nooo, abbiamo anche questo gran tempo di fare tutto ciò di cui voi accusate gli istruttori e addirittura l'intero Reggimento..mamma mia...tutti FBI siete diventati..peccato che non avete azzeccato nulla di tutto quello che succede li dentro perchè sapete cos'è? la vita in quella caserma è militare, non mondana come quella di chiunque altro..
 ci sei mai andata a colle s. marco che dici che è poco affollata? mi sa che non sei a conoscenza di ciò che hai scritto e ti consiglio di informarti meglio su ciò che facciamo noi, e i nostri superiori..allora vi dirò una cosa...ci trattano benissimo, siamo felici, abbiamo degli istruttori che ci vogliono bene e non si sono mai approfittati di noi e ci hanno trattate sempre con i guanti bianchi..chiunque ci rispetta, si lavora, si suda sotto al sole, si va a letto sfinite ma soddisfatte del nostro lavoro...non inventate cavolate su di noi o sul ciò che c'è in quella caserma perchè 1) non c'è niente da sapere visto che si lavora solo sodo. 2) nessuno va a letto con nessuno, nessun istruttore ci ha mai trattate male o stuprate e grazie a dio non abbiamo mai avuto problemi con la droga..la camorra c'è solo a napoli e dintorni...

state parlando di una caserma non del grande fratello..quindi se non volete portare rispetto ne a noi soldatesse, che non sappiamo nulla di tutto ciò che succede al di fuori, e nemmeno al Reggimento in generale, almeno abbiate la decenza di non sparare cavolate, ma di tacere, visto che già ci pensano i giornalisti ad umiliarci con la loro ignoranza sulle nostre vite lì dentro...con questo concludo.."

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Tripoli accerchiata, Gheddafi pianifica fuga

Un aereo venezuelano sarebbe atterrato a Djerba per evacuare famiglia Gheddafi

ZAWIAH - Centinaia di ribelli libici hanno sferrato l'attacco contro la piazza centrale di Zawiah, 50 km a ovest di Tripoli, dove si annidano le ultime sacche di resistenza dei soldati di Muammar Gheddafi. Lo riferiscono i corrispondenti stranieri sul posto. La piazza centrale è un luogo simbolo della rivolta iniziata sei mesi fa, repressa nel sangue dalla 32/a Brigata guidata dal figlio di Gheddafi, Khamis. I ribelli sono riusciti a respingere la gran parte degli avversari, ma gli scontri a fuoco continuano nelle zone circostanti.

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