Rapiti quattro giornalisti italiani Caccia al raìs: una taglia, vivo o morto
I reporter sequestrati lungo la strada da Zawiya a Tripoli. Ucciso
l'autista. Sono Elisabetta Rosaspina, Giuseppe Sarcina del Corriere
della Sera, Domenico Quirico de La Stampa e Claudio Monici di Avvenire.
Il presidente del Cnt offre 1,6 milioni di dollari,l oltre all'amnistia,
per chi catturi o uccida Gheddafi
TRIPOLI - Hanno combattuto tutta la
notte, mirando al cuore della capitale libica, la zona di Bab al Aziziya
dove si trova il compound di Muammar Gheddafi. E' nella
residenza-bunker che si concentrano ancora gli scontri, una colonna di
fumo nero si innalzava ancora in serata. Intorno, incessanti, i colpi di
arma da fuoco. Tripoli brucia. Dopo tre giorni di combattimenti si
contano almeno 400 morti e 200 feriti. E in serata arrtiva la notizia
del sequestro di quattro giornalisti italiani: rapinati, picchiati e
condotti in un'abitazione a Tripoli.
Caccia al raìs.
Per gli insorti, prendere il Colonello significa il riconoscimento
ufficiale, e la resa dev'essere incondizionata. Solo allora la guerra
finirà. Il raìs lo vogliono vivo o morto. Per questo il capo del
Consiglio nazionale transitorio, Mustafa Abdel Jalil, ha offerto 1,6
milioni di dollari a chiunque lo catturi o lo uccida. A chi lo
consegnerà, sarà concessa l'amnistia. A offrire il denaro per la taglia,
ha spiegato Jalil, sono alcuni uomini d'affari libici e lo stesso Cnt.
Il sequestro dei giornalisti italiani. Dopo la liberazione dei 35 reporter stranieri bloccati all'interno dell'hotel Rixos di Tripoli ( - ), quattro giornalisti italiani sono stati rapiti alle porte di Tripoli (). Si tratta di Domenico Quirico de La Stampa, Elisabetta Rosaspina e Giuseppe Sarcina del Corriere della Sera e Claudio Monici di Avvenire.
I quattro stanno bene: la notizia è arrivata dallo stesso Monici al
quale è stata data la possibilità di telefonare al quotidiano per cui
lavora. E al quale ha riferito che sono stati rapiti da un gruppo armato
mentre stavano andando in macchina da Zawiyah a Tripoli. I quattro
sarebbero stati derubati e malmenati, ucciso il conducente dell'auto.
Subito dopo i giornalisti sono stati trasferiti in un appartamento. Il
console a Bengasi, Guido De Sanctis, ha poi reso noto che si trovano in
un appartamento a Tripoli, tra Bab Al-Aziziya (il bunker di Gheddafi) e
l'hotel Rixos: "stanno bene" e "sono stati anche rifocillati con cibo e
acqua". Dall'appartamento, ha aggiunto De Sanctis, si vede un noto
centro commerciale di proprietà della figlia di Gheddafi. Dietro il
sequestro ci sarebbe un gruppo di lealisti. Il presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano segue la vicenda minuto per minuto.
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