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lunedì 20 aprile 2015

Immigrati, venti anni di naufragi e tragedie nel Canale di Sicilia

Un'escalation di morti in mare ha segnato i 'viaggi della speranza' verso le nostre coste. La strage di Lampedusa del 2013 era già stata definita "senza precedenti" per numero di vittime: 366 i corpi senza vita imprigionati in fondo al barcone e portati a galla dai soccorritori

PALERMO - Quella che si è consumata oggi nel Canale di Sicilia è soltanto l'ultima delle tragedie che hanno segnato - negli anni - i 'viaggi della speranza' degli immigrati. Ecco i precedenti.

Nel 2015. Era l'11 febbraio di quest'anno quando al largo delle coste di Lampedusa 29 profughi muoiono per ipotermia durante un viaggio della speranza attraverso il Canale di Sicilia. Al momento dei soccorsi, 7 di loro risultano già morti, gli altri non ce la fanno a causa del freddo e spirano durante il trasporto sulle motovedette della Guardia costiera. L'episodio a un centinaio di miglia dall'isola di Lampedusa. I migranti facevano parte del gruppo di 105 profughi messi in salvo la notte precedente.

Nel 2014. Era il 5 dicembre dello scorso anno quando 18 migranti, tra i quali una bambina di 6 anni, muoiono di freddo su un gommone a 110 miglia a sud di Lampedusa. Lanciato l'allarme, l'imbarcazione viene raggiunta da due motovedette della Guardia costiera e dal rimorchiatore civile 'Burbon Argos'. Le salme vengono portate a Porto Empedocle. In questo caso, non è stato un naufragio a provocare la tragedia: 16 delle vittime perdono la vita presumibilmente per ipotermia e disidratazione, un'altra viene stroncata da un edema polmonare subito dopo l'arrivo dei soccorritori. La diciottesima vittima è una giovane morta nel reparto di ginecologia ed ostetricia dell'ospedale di Agrigento, dove era stata portata in elisoccorso da Lampedusa per una grave ipotermia, per ustioni diffuse in quasi tutto il corpo e per un aborto in corso. Settantatré i superstiti, che vengono trasferiti prima sulla nave 'Orione' e successivamente sulla 'Etna'.

Ottobre 2013. Quella avvenuta il 3 ottobre di due anni fa viene subito definita "una strage senza precedenti" per numero di vittime.  Un barcone carico di migranti naufraga a Lampedusa, all'altezza dell'Isola dei Conigli. Il bilancio finale arriverà a contare 366 vittime e 20 morti presunti. Tra i morti ci sono tante donne, alcune incinte e molti bambini. Il relitto viene ritrovato inabissato sui fondali: al suo interno, come una grande bara, le centinaia di cadaveri. I corpi recuperati dovranno essere trasportati in un hangar dell'aeroporto perché non si riuscirà a trovare più posto nella camera mortuaria.

Settembre 2013. Il 30 settembre 13 migranti muoiono in uno sbarco sulla spiaggia di Sampieri, a Scicli, nel tentativo di raggiungere la costa. Presi a cinghiate i migranti, tutti uomini, erano stati costretti dagli scafisti a buttarsi in mare. Gli immigrati, circa 200, avevano raggiunto la costa ragusana a bordo di un peschereccio che si è arenato a pochi metri dalla riva.

Agosto 2013. Il 10 agosto 6 migranti muoiono sulla spiaggia del lungomare della Plaia di Catania, nei pressi del 'Lido Verde', annegando, proprio nel tentativo di raggiungere la riva. Sull'imbarcazione arenatasi a circa 15 metri dalla riva, viaggiavano oltre 100 extracomunitari, soccorsi dalle forze dell'ordine e dalla guardia costiera e trasferiti nel porto di Catania per l'identificazione e i soccorsi.

Ottobre 2012. L'11 ottobre 34 migranti, tra cui sette bambini e undici donne, sono le vittime di un naufragio a 70 miglia da Lampedusa. Il barcone su cui viaggiano si capovolge mentre i migranti si muovono per farsi notare da un elicottero in ricognizione. Circa 206 migranti vengono invece portati in salvo dalla Marina Militare.

Agosto 2011. Il primo agosto 25 profughi, tutti uomini e non ancora trentenni, muoiono asfissiati nella stiva di un barcone partito dalle coste libiche verso Lampedusa. I cadaveri vengono scoperti dagli uomini della Guardia costiera una volta terminato il trasbordo degli extracomunitari.

Maggio 2011. Il 19 maggio tragedia sfiorata per oltre 400 profughi partiti dalla Libia. A bordo del barcone in legno, a circa 20 miglia dalla costa di Lampedusa, si sviluppa un principio di incendio, spento solo grazie all'intervento di 4 finanzieri saliti a bordo prima di effettuare il trasbordo dei migranti.

Maggio 2011. L'8 maggio 527 profughi vengono salvati in extremis a Lampedusa da un barcone incagliato sugli scogli che rischia di capovolgersi, ma tre di loro, tutti giovanissimi, non ce la fanno e muoiono a un passo dal traguardo. I cadaveri vengono recuperati incastrati sotto il barcone a Cala Francese: due immigrati muoiono per annegamento, uno per schiacciamento.

Aprile 2011. Il 6 aprile un barcone partito dalla Libia con 300 persone a bordo si ribalta nel canale di Sicilia a causa delle cattive condizioni del mare. A più di 12 ore dalla tragedia sono 51 le persone tratte in salvo mentre i dispersi da quanto emerge dal racconto dei superstiti sono oltre duecento.

Aprile 2011. Il 3 aprile i corpi di 70 migranti morti probabilmente durante una traversata per raggiungere, forse, le coste italiane vengono recuperati al largo della Libia, all'altezza di Tripoli.

Marzo 2011. Nella notte tra il 29 e il 30 marzo un barcone con a bordo 17 immigrati partiti dalla Libia affonda a largo di Lampedusa. A raccontarlo sono i sei superstiti, secondo cui sarebbero annegati 11 loro compagni durante la navigazione.

Marzo 2011. Il 14 marzo nel canale di Sicilia affonda un barcone con a bordo una quarantina di tunisini. Solo cinque di loro riescono a salvarsi, gli unici che sapevano nuotare, salendo su un altro barcone diretto a Lampedusa. A raccontare i particolari del naufragio sono gli stessi superstiti appena sbarcati a Lampedusa. Tre dei naufraghi vengono trasferiti nella Guardia medica. Il natante si sarebbe ribaltato subito dopo la partenza da Zarzis, in Tunisia.

Marzo 2011. Il 4 marzo un barcone che trasporta 30 immigrati nordafricani naufraga nel Canale di Sicilia, a circa 40 miglia dalla coste del trapanese tra Marsala e l'isola di Marettimo. I migranti sono soccorsi dal motopesca mazarese Alcapa, ma durante le operazioni di trasbordo quattro di loro finiscono in mare, a causa del maltempo. Due vengono subito recuperati dai marinai del peschereccio mazarese, altri due invece scompaiono tra le onde del mare in tempesta.

Febbraio 2011. Il 16 febbraio nel canale di Sicilia scompare un barcone di circa 45 metri con a bordo forse oltre 200 immigrati.

Giugno 2008. Il 16 giugno un 'barcone della speranza' affonda al largo delle coste libiche. A bordo ci sono 150 migranti egiziani: soltanto uno riuscirà a salvarsi. Gli altri muoiono in fondo al mare.

Maggio 2008. Il 12 maggio 66 immigrati clandestini tentano di raggiungere l'Italia su un barcone che va alla deriva per giorni. A bordo, 47 persone muoiono di fame e freddo. Vengono gettate in mare dai compagni. Altri tre sono ritrovate cadaveri nella barca, affondata nei pressi di Monastir.

Agosto 2006. Il 19 agosto la Corvetta 'Minerva' della Marina Militare soccorre un barcone con 120 clandestini a bordo. Il barcone si rovescia per il peso degli immigrati, accalcati su una fiancata in attesa di essere salvati. Dieci cadaveri sono recuperati e 40 persone risultano disperse.

Ottobre 2004. Il 4 ottobre un'imbarcazione che trasporta in Italia 75 immigrati clandestini (70 marocchini e cinque tunisini) si inabissa durante la notte davanti alle coste della Tunisia: 17 persone muoiono annegate. Altri 47 sono disperse e 11 vengono salvate dalla guardia costiera tunisina. Il naufragio avviene al largo della città di Chott Meriem, 170 chilometri a sudest di Tunisi, proprio poche ore dopo che l'imbarcazione ha lasciato la costa, diretta verso l'Italia.

Ottobre 2003. Il 20 ottobre gli immigrati che viaggiavano su un barcone della speranza, disperso nel canale di Sicilia e soccorso dalla guardia costiera, raccontano che almeno 70 persone sono morte durante la traversata e sono state gettate in mare.

Giugno 2003. Il 20 giugno una barca con a bordo 250 immigrati clandestini naufraga in acque internazionali, al largo della Tunisia. Il bilancio ufficiale è di una cinquantina di cadaveri restituiti dal mare. I dispersi sono 160, in 41 sopravvivono.

Dicembre 1996. Avviene nella notte di Natale uno tra gli incidenti più gravi, quello di Portopalo rimasto a lungo nel mistero. Quasi 300 clandestini muoiono annegati nel mare tra Malta e la Sicilia. A causare il naufragio, lo scontro tra il cargo libanese 'Friendship' e la motonave Yohan.

Fonte 

 

domenica 19 aprile 2015

Immigrazione, nuovo naufragio nel Canale di Sicilia, si temono 700 morti. 'La più grave strage di sempre'


Nuova strage di migranti nel canale di Sicilia: un barcone con circa 700 migranti si è capovolto la scorsa notte a circa 60 miglia a nord della Libia. Un mercantile dirottato nella zona, il King Jacob, ha recuperato 28 superstiti. Un'imponente operazione di soccorso è tuttora in corso: coordinata dalla Guardia Costiera, partecipano unità navali e aeree della stessa Guardia costiera, mercantili che sono stati dirottati in zona, e inoltre mezzi aerei e navali della marina militare e della guardia di finanza impegnati nell'operazione Triton dell'agenzia Frontex. Sono 24 i cadaveri recuperati finora dai mezzi di soccorso.

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Naufragio nel Canale di Sicilia, i commenti di cui faremmo a meno

 

 

 

L’inchiesta non ferma la corsa di Paita Toti in svantaggio di cinque punti

Genova - Non andrà veloce come vorrebbe il suo slogan, ma tiene botta, Raffaella Paita . E oggi incontrerà Matteo Renzi con un po’ più di sicurezza in corpo, datale dallo “stress test”, il sondaggio ordinato dal Pd nazionale proprio nel giorno in cui le è stato notificato l’avviso di garanzia, lo scorso mercoledì.

Il risultato, che Il Secolo XIX è in grado di anticipare, la vede mantenere una forbice di cinque punti percentuali nei confronti del principale contendente, Giovanni Toti candidato di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia. Secondo l’elaborazione di Swg, infatti, negli orientamenti di voto ai candidati, Paita è prima con una stima di consensi dal 32 al 36%, Toti insegue a 27-31% quindi cinque punti sotto.

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sabato 18 aprile 2015

Orrore ai giardinetti: bambina rapita sotto gli occhi della madre e poi uccisa

Choc a Calais: portata via mentre giocava ai giardini. Un polacco fermato confessa stupro e omicidio

Choc a Calais, nel nord della Francia, per la morte della piccola Chloé, 9 anni, rapita davanti agli occhi della madre in un'area giochi e trovata morta poche ore dopo. Il sospetto, subito fermato, è un polacco di 38 anni, Zbigniew H., condannato a 6 anni nel 2010 ed espulso dalla Francia dopo ripetuti furti e violenze. L'uomo, fermato dopo il ritrovamento del cadavere della bambina rapita, "ha confessato lo stupro e l'omicidio". Lo riferiscono fonti giudiziarie, citate dai media francesi e riportate da Ansa.

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Il tempo per la settimana 20-26 aprile: peggiora venerdì 24

L'informasette: per sapere tutto in breve sul tempo che farà la prossima settimana.

La settimana si aprirà con un po' di instabilità ancora presente tra Lazio, Abruzzo e meridione, per la convergenza di correnti da nord-ovest e aria fresca da nord-est.

La tendenza a rovesci o temporali si rinnoverà al sud nella giornata di martedì, mentre altrove prevarrà l'azione stabilizzante di un cuneo di alta pressione e le temperature tenderanno nuovamente ad aumentare.

Mercoledi e giovedì saranno due belle giornate di sole su tutto il Paese, mentre per venerdì l'inserimento di una saccatura da ovest determinerà piogge e rovesci sul settentrione e sulla Toscana, mentre sul resto del centro transiterà solo della nuvolaglia e al sud resisterà il bel tempo.


Le temperature caleranno di qualche grado al settentrione e sulla Toscana.

Sabato il fronte responsabile delle precipitazioni si attesterà tra nord-est e regioni centrali, mentre al nord-ovest si registreranno ampie schiarite. Al sud, transiterà solo qualche banco nuvoloso in un contesto asciutto.

Domenica il tempo migliorerà ovunque e il cielo si presenterà ovunque sereno con temperature in rialzo.

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venerdì 17 aprile 2015

Grecia: liquidità agli sgoccioli. Torna la tensione sullo spread

Prosegue lo stallo nelle trattative tra Atene e Bruxelles, ma i rappresentanti del governo greco avvertono: "Soldi quasi finiti". I titoli triennali ellenici arrivano a rendere il 28%, come nei giorni della ristrutturazione del debito. L'ombrello della Bce protegge Italia e Spagna, ma il differenziale di rendimento verso la Germania si allarga ai massimi del 2015. Milano chiude in ribasso del 2,4%, euro in recupero.

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Bankitalia: miglioramenti, ma ripresa stentata. Il Qe di Draghi vale un punto di Pil

 

Recupera l'inflazione europea: a marzo prezzi a -0,1%

Bimba curda spara ai soldati Isis: «Ne ho uccisi 400»

Beirut - Una bambina curda di 5 o 6 anni spara con una mitragliatrice, gridando «uccidi, uccidi». Poi, rispondendo alle domande di un uomo, dice che ha già ucciso 400 jihadisti dell’Isis. È l’ultimo video che vede protagonista un bambino nella propaganda che accompagna la guerra tra lo Stato islamico e i suoi nemici.

Ma questa volta, a differenza dei piccoli mostrati dai jihadisti mentre “giustiziano” dei prigionieri, in azione è la figlia di un avversario dell’Isis. Il video, diffuso dal sito del Daily Mail, si intitola «una bambina dell’Ypg mentre spara». Laddove Ypg è la sigla delle milizie curde siriane che si battono contro l’Isis nel Nord del Paese. Quelle che hanno anche resistito agli oltre quattro mesi di assedio dello Stato islamico alla città di Kobane.

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Trovato padre in fuga con neonato, il bambino sta bene

Si era allontanato martedì con il bimbo che ha solo due settimane

E' stato trovato in Spagna il padre di Orbassano (Torino) da tre giorni in fuga con il figlio neonato. Lo annunciano i carabinieri. Il bambino sta bene. L'uomo, 38 anni, è' stato localizzato dalla polizia, in un centro commerciale di Albacete, in Castilla-La Mancha. Il neonato, in buone condizioni, è stato trasferito in un ospedale pediatrico per un controllo

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E-commerce truffa, dichiarato il fallimento di Italia Digital

Luongo (MDC): "Attendiamo gli sviluppi del processo penale per il risarcimento dei consumatori coinvolti nella truffa"

"Il fallimento di Italia Digital non ci coglie di sorpresa, naturalmente non sara' in grado di risarcire i centinaia di consumatori truffati. Attendiamo al piu' presto gli sviluppi del processo penale in atto presso la Procura affinche' vi possa essere la Costituzione di parte civile dei consumatori che potranno vedersi risarcire le somme sottratte dai responsabili ed attualmente ancora sotto sequestro".

Questo il commento di Francesco Luongo, vicepresidente del Movimento Difesa del Cittadino (MDC) che, in seguito alle segnalazioni di tanti consumatori e aziende, aveva segnalato all'Antitrust e presentato denuncia alla Procura di Lucca contro la truffa di Italia Digital, che vendeva prodotti tecnologici online a prezzi scontatissimi ma non li aveva mai recapitati ai clienti, per poi sospendere il proprio sito lasciandoli senza la merce e senza rimborso. Un truffa del valore di oltre 500mila euro.

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Caro bimbo: mantenere un bambino nel suo primo anno di vita nel 2015 costera' da 6.809 a 14.852 euro...

... l'1% e il 3% IN PIU' RISPETTO AL 2014

Passano oggi alla Camera le mozioni sulle politiche per la natalita', con le quali il Governo si impegna "a promuovere politiche sociali di sostegno alla maternita' e paternita'".

Un impegno per ora solo sulla carta, che ci auguriamo vengano attuate concretamente e al piu' presto.

Politiche ed interventi quanto mai necessari, in particolar modo se si pensa a quanto sia impegnativo crescere un figlio, soprattutto in un momento delicato e difficile come quello che le famiglie stanno attraversando a causa della crisi economica.

Per dare una dimensione, basti pensare alla notevole spesa che una famiglia deve affrontare in una delle fasi piu' impegnative: il primo anno di vita del bambino. Come ogni anno l'O.N.F. - Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha aggiornato il monitoraggio sulla spesa per mantenere un bambino nei primi 12 mesi.

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Previsioni a 15 giorni: Tendenza meteo: il tempo nell'ultima decade di Aprile

Tra il 22-24 Aprile pressioni lievemente più alte della media continueranno ad interessare il Mediterraneo e l'Italia mentre la roccaforte dell'anticiclone sarà posizionato grosso modo sul Regno Unito. Di conseguenza si attende un tempo tutto sommato discreto sulle nostre regioni. Note instabili potranno aversi su Alpi e prealpi per infiltrazioni umide di natura oceanica.

24-30 Aprile. Il mese si concluderà con un meteo a due velocità. Il Nord e in parte anche il Centro saranno sotto l'influenza di moderate ed umide correnti da Ovest responsabili di un aumento dell'instabilità con fenomeni più probabili su Alpi, prealpi, alte pianure e dorsale settentrionale. Il Sud invece, più vicino all'alta pressione, godrà di iniziali condizioni più stabili e soleggiate; il movimento verso sud est di un asse di saccatura determinerà un nuovo peggioramento del tempo anche su queste zone con temperature in calo per via di una ventilazione più fresca da Nord.

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Uccide moglie e figlia a Pordenone: piccola uccisa con rasoiata

Pordenone, 16 apr. - Un taglio unico, una sola rasoiata letale alla gola, opera di una perizia definita "stupefacente". E' quanto compiuto da Abdelhadi Lahmar, cittadino marocchino di 40 anni, sulla figlia di quasi 7 anni, Hiba, passata dal sonno alla morte senza accorgersene. E' l'esito dell'esame autoptico eseguito dall'anatomopatologo Lucio Bomben che ha invece determinato come la mamma, Touria Errebaibi, sia stata uccisa con una decina di colpi di accetta al volto e al capo, sferrati con incredibile brutalita' e accanimento. Gli esami sono cominciati alle 14 e sono terminati dopo le 20. Secondo quanto si e' appreso, tutti i colpi inferti alla donna sono stati potenzialmente mortali. Dai rilievi sarebbero anche emerse contusioni e segni di percosse recenti. Non sono state invece riscontrate tracce di violenza sessuale e la donna non era incinta. Nelle prossime ore Bomben consegnera' i verbali dell'esame alla Procura che dovra' convalidare l'arresto dell'assassino. (AGI) 

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giovedì 16 aprile 2015

Whirlpool, annunciati 1.350 esuberi Governo contrario, l'azienda: "Solo 400"

Addio a 3 fabbriche, insorgono i sindacati. Ad Albacina (Ancona) gli operai bloccano per qualche ora la strada. L'a.d. Castiglioni: "Nessuno sarà lasciato solo"

"Whirlpool ha dichiarato 1.350 esuberi, 1.200 nelle fabbriche e 150 nei centri di ricerca". Lo ha detto Gianluca Ficco della Uilm dopo la presentazione al ministero del piano industriale della società. Prevista anche la chiusura dello stabilimento Indesit di Caserta, dove lavorano circa 800 persone. I sindacati insorgono, temporaneo blocco stradale degli gli operai di Albacina (Ancona) mentre l'azienda chiarisce: "Solo 400 esuberi in più di quelli previsti".

Indesit, prima dell'acquisizione, si era impegnata a non far ricorso a licenziamenti fino a tutto il 2018 e a investire 83 milioni nelle fabbriche italiane.

"La multinazionale americana, nonostante un piano di investimenti di cinquecento milioni in quattro anni e nonostante la prospettiva di un incremento dei volumi produttivi complessivi in Italia, ha dichiarato 1.350 esuberi, annunciato la chiusura dello stabilimento di Caserta, la cessazione di uno dei due stabilimenti di Fabriano (Ancona), quello di Albacina, i cui 600 lavoratori secondo il progetto aziendale dovrebbero essere trasferiti nella vicina fabbrica di Melano, e la dismissione del sito di None (Torino) dove attualmente ci sono 90 addetti fra il magazzino e il centro ricerche", spiega Gianluca Ficco della Uilm nazionale.

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Novi, si va verso la chiusura del Magazzino della Pernigotti

 

Musulmani contro cristiani, 12 migranti buttati in mare dal gommone

Durante la traversata per raggiungere l'Italia, 15 persone fermate a Palermo per omicidio plurimo

Sarebbero 12 le persone gettate in mare da un gommone carico di migranti che dalla Libia stava raggiungendo le coste siciliane durante una lite tra musulmani e cristiani. La polizia ha fermato 15 persone indagate per omicidio plurimo che sarebbero state riconosciute dagli altri migranti.

I fermati sono di nazionalità ivoriana, malese e senegalese, e sono accusati di omicidio plurimo, aggravato dall'odio religioso. Le indagini della Squadra Mobile palermitana sono cominciate dopo le testimonianze di una decina di naufraghi nigeriani e ghanesi, sbarcati al porto di Palermo, a bordo della nave 'Ellensborg', ieri. I testimoni, piangendo, hanno raccontato di essere superstiti di uno scontro religioso scaturito dall'odio di un gruppo di musulmani verso i cristiani. I migranti hanno raccontato di essersi imbarcati il 14 aprile su un gommone, partito dalle coste libiche con 105 persone, in prevalenza senegalesi ed ivoriani. Durante la traversata, nigeriani e ghanesi, in minoranza, sarebbero stati minacciati di essere abbandonati in acqua perché cristiani, da una quindicina di passeggeri, di nazionalità ivoriana, senegalese, maliana e della Guinea Bissau. Dalle minacce i musulmani sarebbero passati all'azione gettando in acqua dodici tra nigeriani e ghanesi. La polizia dice che i ''superstiti si sarebbero salvati soltanto perché oppostisi strenuamente al tentativo di annegamento, in alcune casi formando anche una vera e propria catena umana''.

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Caccia all’impiegato in fuga con il figlio neonato. L’auto localizzata in Spagna, i due non si trovano

L’uomo individuato tracciando gli acquisti con la carta di credito. La notte tra martedì e mercoledì ha dormito a Lione. Le telecamere fanno presumere che il figlio sia con lui

È stato localizzato in Spagna, sulla costa orientale, Enzo Costanza, l’uomo in fuga con il figlio di 16 giorni. È stato individuato perché ha usato la carta di credito che aveva con sé, l’ha usata per fare rifornimento di carburante per tre volte: la prima a Modane, subito dopo aver passato il confine, la seconda mentre viaggiava in direzione Lione (sempre martedì, il giorno della fuga) e una terza volta questa mattina, intorno alle nove, sulla costa spagnola. Notizie incoraggianti arrivano proprio da Lione: la notte tra martedì e ieri papà e bimbo hanno dormito in un albergo della città francese. A quanto, si apprende, il piccolo stava bene. 

L’AUTO IN SPAGNA
Sempre in Spagna delle telecamere di video sorveglianza della stazione di servizio mostrano il Freemont grigio con Costanza alla guida. Un ingrandimento delle immagini ha permesso di individuare anche l’ovetto sul sedile posteriore che fa presumere che anche il bambino sia con lui. È stata allertata la Guardia Civil spagnola.

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In un negozio cinese di Tortona la Finanza sequestra 40 mila prodotti non a norma per 150 mila euro

Un maxi negozio di Tortona che vende prodotti della Cina gestito da una donna della Repubblica popolare cinese è stato oggetto dei controlli dei militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Alessandria, che al termine di una mirata attività info-investigativa hanno posto sotto sequestro 40 mila oggetti per un valore commerciale di circa 150 mila euro.

Si tratta di oggetti tutti importati dalla Cina, che erano messi in vendita senza essere stati sottoposti ai previsti controlli di sicurezza.

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Italicum, 190 sì all'assemblea del Pd, la minoranza non vota

Renzi: "Governo legato a questa legge". 120 non votanti

ROMA - Deflagra in un'infuocata assemblea notturna, lo scontro interno al Pd sulla legge elettorale. All'ennesimo appello della minoranza a modificare l'Italicum, Matteo Renzi dice no. E avverte che lo stesso destino del governo è legato "nel bene e nel male" all'approvazione di questo testo così com'è, senza cambiare neanche una virgola. E' il fallimento di ogni tentativo di mediazione: Roberto Speranza ne trae le conseguenze e si dimette da capogruppo. La minoranza chiede di sospendere i lavori dell'assemblea, ma si va avanti. E allora Civati, Bindi, Fassina, D'Attorre e altri si alzano e vanno via. Pier Luigi Bersani resta e parla: "Se si vuole, si può cambiare. Se non volete farlo, non sono convinto, se si va avanti così non ci sto". Alla fine il sì all'Italicum passa con 190 voti, l'unanimità dei presenti mentre all'appello mancano tutti gli esponenti della minoranza, i non votanti sono stati 120: quasi un terzo del gruppo.

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Degrado e sporcizia, chiuso un sottopasso su tre

Genova - L’odore pungente di urina “accoglie” chi scende le scale e imbocca i passaggi sotterranei che permettono di attraversare via Cornigliano dove non ci sono strisce pedonali. Nella delegazione sono due i sottopassi ancora aperti, all’altezza di piazza Rizzolio e piazza Massena.
Due esempi, per nulla isolati, dello stato di abbandono, sporcizia e desolazione che “affligge” i sottopassaggi cittadini. Almeno quelli che ancora resistono: circa un terzo dei sottopassi presenti a Genova sino a poco tempo fa (esattamene 6 su 19), infatti, è sbarrato da un cancello o - vedi il caso di piazza Poch - addirittura murato.

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Bufera sulle elezioni, Paita indagata: «Sono serena». E il premier la blinda

Genova - L’inchiesta sull’alluvione del 2014 irrompe nella corsa alle Regionali: la Procura ha iscritto sul registro degli indagati la candidata del Pd, Raffaella Paita (omissione di atti d’ufficio, concorso in disastro colposo e omicidio colposo) per non aver dato l’allerta. «Sono certa di aver agito nella massima correttezza e rimango a disposizione del mio partito», ha detto Paita. Ma il premier Renzi e il Pd ligure le hanno ribadito fiducia.

Tre anni dopo, dice la Procura, non è cambiato (quasi) nulla e non per una fatalità se Genova si ritrova sommersa da un nuovo fiume di fango e morte. La notte del 9 ottobre del 2014 è il torrente Bisagno a rompere gli argini, ma proprio come fu per il rio Fereggiano e l’onda killer che provocò sei vittime, un’altra alluvione rimette a nudo la completa impreparazione della macchina dell’emergenza.

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mercoledì 15 aprile 2015

Strage in Qatar: 1.200 morti per costruire gli stadi per i mondiali

Vite sprecate nei cantieri dove operai indiani e nepalesi lavorano 16 ore al giorno a 50 gradi. Coni e Federazione calcio non hanno nulla da dire? Dobbiamo rassegnarci al sacrificio nel nome del dio Pallone? 

MONDIALI QATAR 2022: STRAGI NEI CANTIERI -

Possiamo accettare, in silenzio, una strage per la costruzione degli stadi in Qatar per i prossimi campionati del mondo di calcio del 2022? È quello che avvenendo nei cantieri di questo paese arabo, mentre sui giornali e in tv passano le immagini sulle meraviglie dei nuovi impianti e sulla presunta modernizzazione di Doha e delle altre città coinvolte. Sui morti, invece, silenzio tombale, come se non esistessero. L’unica denuncia arriva dalla solita voce isolata e inascoltata di Amnesty International e di alcuni sindacati, anche italiani, che raccontano i numeri dell’ecatombe: 1.200 operai morti sui cantieri fino ad oggi. In gran parte si tratta di manodopera, priva di qualsiasi forma di assistenza sanitaria, che arriva dal Nepal, dall’India e dal Bangladesh.

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Temperature: quanti gradi perderemo entro domenica?

Brusco calo delle temperature durante il fine settimana. 

 La massa d'aria relativamente calda che ci sta interessando verrà evacuata tra sabato e domenica da gran parte del Paese e solo sulle isole potranno ancora registrarsi punte particolarmente miti.
Ad esempio per il pomeriggio odierno sono attesi tra i 24 ed i 27°C al nord ed in Sardegna, valori sui 24-25°C anche sul resto del Paese. Giovedì le temperature, complice l'arrivo del Garbino da SW potrebbe salire ulteriormente sull'Emilia-Romagna.
La massa d'aria calda raggiungerà il suo culmine in Sardegna, favorendo punte di 28°C all'interno, un po' caldo si attende anche sulla Puglia, per il resto i valori resteranno invariati ed anzi forse perderanno 1-2 gradi rispetto ad oggi.
Venerdì tra nord e centro la presenza di nuvolosità renderà meno generoso il soleggiamento e le temperature caleranno già di 2-3°C, ma sarà sabato che, con i temporali in arrivo al nord e poi al centro si osserverà un calo di altri 4-5°C rispetto ai valori di venerdì, sino a crollare nella notte su domenica.

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SABATO: la situazione si COMPLICA sul nord Italia...

METEO CITTA': ecco il tempo che troverai nel prossimo week-end in alcune città italiane

Ammazza la compagna e un’altra donna, poi si uccide

Il primo delitto ad Alessandria, l’altro sull’Autofiori tra Orco Feglino e Finale. L’omicida è un ex poliziotto

ALESSANDRIA
Duplice e misterioso omicidio ad Alessandria e Ventimiglia. Un ex poliziotto di 60 anni (le generalità non sono ancora state rese note) ha ucciso la compagna cubana nel loro appartamento in via Pascoli ad Alessandria, nel quartiere Cristo. Poi ha raggiunto Ventimiglia, dove ha ammazzato un’altra donna, e alla fine si è tolto la vita, questa mattina. 

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Uccide una donna ad Alessandria, poi arriva in Liguria e muore in auto con un’altra

 

martedì 14 aprile 2015

Incendio in stazione ad Alessandria: a fuoco un vagone



Il fumo che si vedeva intorno alle 20 da piazza Libertà

Una carrozza passeggeri a due piani di un treno regionale proveniente da Milano è andata a fuoco poco prima delle 20. Il capotreno, accortosi dell'incendio appena insorto, ha dato l'allarme preavvisando dell'arrivo del convoglio in stazione ad Alessandria. I passeggeri si sono allontanati dalla carrozza coinvolta, che all'arrivo in stazione era completamente avvolta dalle fiamme. I passeggeri sono stati messi in salvo e non si sono registrati feriti. I vigili del fuoco hanno poi proceduto al raffreddamento del vagone interessato.



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Immigrazione, 400 morti in naufragio

Ci sarebbero circa 400 vittime di un naufragio avvenuto a 24 ore dalla partenza dalla Libia, e tra queste molti giovani, probabilmente minori. E' quanto emerge dalle testimonianze raccolte da Save the Children tra i 150 superstiti, sbarcati oggi a Reggio Calabria dalla nave Orione insieme ad altre centinaia di migranti recuperati da altre imbarcazioni.

Tra l'11 e il 13 aprile, secondo Save the Children, sono sbarcati finora più di 5.100 migranti in 18 sbarchi a Lampedusa, in Sicilia, Calabria e Puglia. Tra loro ci sono circa 450 bambini, tra cui 317 non accompagnati. "Molti di loro hanno vissuto esperienze atroci di violenza subita e assistita e hanno perso amici, parenti o i genitori, anche negli ultimi naufragi. Secondo i racconti, la situazione in Libia è sempre più fuori controllo, e inaudita è la violenza anche per le strade. E' fondamentale garantire un'adeguata accoglienza e il necessario supporto anche psicologico, in particolare ai più vulnerabili" ha dichiarato Valerio Neri, direttore generale di Save the Children. "Nei pressi di Tripoli abbiamo vissuto per quattro mesi in una fabbrica di sardine. Eravamo più di mille persone. Mangiavamo una sola volta al giorno e non potevamo fare nulla. Se qualcuno parlava con un amico o un vicino, veniva picchiato.

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Ecco come Gabanelli ha «liquidato» il presidente di Anas

Domenica sera Report ha trasmesso una lunga inchiesta dove si documentano cedimenti e crolli di infrastrutture, carenze nei controlli, fino ad arrivare a progettare strade che tombano discariche ad insaputa di Anas. La Gabanelli chiude dicendo "cambiare i manager". Il manager ieri si è cambiato da solo!

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