Genova - La
truffa del contratto elettrico che ha lasciato praticamente al buio la
parrocchia di Santa Zita, alla Foce, non è un caso isolato. Nella stessa
situazione, anche se la corrente non è stata ancora staccata, ci sono
almeno altre due parrocchie, quella di San Giorgio a Bavari e la chiesa
di Santa Croce a Crocefieschi oltre a un intero condominio, in salita
degli Angeli a Dinegro. E tutti questi casi hanno un elemento in
comune, oltre al fatto di risultare truffe in piena regola:
l’intestatario del nuovo contratto.
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mercoledì 17 gennaio 2018
Qualità dell’aria in Piemonte: solo Torino peggio di Alessandria
Alessandria lo scorso anno ha sforato per 102 giorni il limite
giornaliero di Pm10. Peggio ha fatto solo Torino con con 118 superamenti
PIEMONTE – Per 102 giorni i cittadini di Alessandria nel 2017 hanno respirato smog. Tanti sono stati, infatti, i giorni di superamento dei livelli di Pm10 registrati da Arpa nella centralina D’Annunzio. Il dato, ben oltre il limite dei 35 giorni e decisamente più alto anche dei 69 superamenti del 2016, è stato tra l’altro il secondo peggiore del Piemonte. Solo a Torino lo scorso anno l’aria è stata più inquinata, con 118 superamenti registrati dalla centralina di Rebaudengo. In generale, comunque, i dati raccolti da Arpa nelle centraline piemontesi hanno fatto registrare un peggioramento della qualità dell’aria in quasi tutta la regione.
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PIEMONTE – Per 102 giorni i cittadini di Alessandria nel 2017 hanno respirato smog. Tanti sono stati, infatti, i giorni di superamento dei livelli di Pm10 registrati da Arpa nella centralina D’Annunzio. Il dato, ben oltre il limite dei 35 giorni e decisamente più alto anche dei 69 superamenti del 2016, è stato tra l’altro il secondo peggiore del Piemonte. Solo a Torino lo scorso anno l’aria è stata più inquinata, con 118 superamenti registrati dalla centralina di Rebaudengo. In generale, comunque, i dati raccolti da Arpa nelle centraline piemontesi hanno fatto registrare un peggioramento della qualità dell’aria in quasi tutta la regione.
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martedì 16 gennaio 2018
Milano, incidente in un'azienda metalmeccanica: tre operai morti intossicati, un altro gravissimo
Coinvolti in sei. Sono stati
trovati svenuti mentre ripulivano un forno interrato. L'intervento alla
Lamina. Intossicato anche un pompiere
di MASSIMO PISAGrave incidente sul lavoro a Milano, in via Rho (zona Greco), all'interno della Lamina, azienda che si occupa della produzione di acciaio e titanio. Tre operai (uno aveva 57 anni) sono morti poco dopo essere arrivati negli ospedali di Monza e al Sacco di Milano. In tutto i lavoratori coinvolti sono sei, uno dei quali in condizioni disperate e si trovano ora al San Raffaele, dove sono arrivati in arresto cardiocircolatorio. Non hanno mai ripreso conoscenza e sono stati collegati, in un disperato tentativo da parte dei medici, all'Ecmo, il macchinario per la circolazione extracorporea. Altri due sono in condizioni meno serie alla clinica Santa Rita. I sei uomini sono stati trovati svenuti, stavano ripulendo un forno interrato. Potrebbero aver respirato vapori tossici.
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Usa, il fiume ghiaccia in tre ore: il timelapse è impressionante
Le rigidissime temperature che hanno colpito gli Stati Uniti nei giorni scorsi, causate dal cosiddetto 'ciclone-bomba', hanno provocato alcuni fenomeni estremi. Ne è la dimostrazione questo video, pubblicato in timelapse su Twitter dal servizio meteorologico di Burlington, nel Vermont: in sole tre ore il fiume Au Sable, nel Michigan, si ghiaccia completamente. Le immagini mostrano come il letto del fiume si 'gonfi' in maniera impressionante a causa della formazione di blocchi di ghiaccio
Il video Twitter/NWS Burlingtone
Esplode pizzeria italiana a Anversa: il primo bilancio è di 14 feriti di cui cinque gravi
La polizia esclude un atto di terrorismo. Il crollo nella zona di
Paardenmarkt, molto frequentata da giovani ed universitari. In uno dei
tre edifici coinvolti il locale tipico 'Primavera'. Otto le persone
estratte vive, tra cui un bambino
E' di 14 feriti di cui cinque gravi il primo bilancio dell'esplosione che ha provocato il crollo di una palazzina ad Anversa che ospitava la pizzeria italiana Primavera. Lo riferiscono i media belgi citando la polizia, secondo cui 8 persone sono già state liberate dalle macerie tra cui un bambino, mentre si continua a scavare.
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E' di 14 feriti di cui cinque gravi il primo bilancio dell'esplosione che ha provocato il crollo di una palazzina ad Anversa che ospitava la pizzeria italiana Primavera. Lo riferiscono i media belgi citando la polizia, secondo cui 8 persone sono già state liberate dalle macerie tra cui un bambino, mentre si continua a scavare.
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Arrestata coppia di genitori: da anni tenevano i 13 figli in catene e senza cibo
Tredici fratelli, 7 adulti e 6 bambini, legati ai letti con le catene, senza cibo né acqua, al buio. A dare l’allarme una delle vittime che è riuscita a scappare
Scoperta una casa degli orrori in California dove una coppia, marito e moglie, ha tenuto per anni 13 fratelli — 7 adulti dai 18 ai 29 anni, e 6 bambini, di cui una di due anni — in ostaggio: malnutriti, senza acqua e cibo, legati ai loro letti con catene e lucchetti al buio in una stanza maleodorante.
A dare l’allarme domenica una delle figlie, di soli 17 anni,
riuscita a scappare miracolosamente dopo aver chiamato il 911 da un
cellulare trovato in casa. Le vittime sono così malridotte che la
polizia non è stata in grado di capire subito l’età. La stessa 17enne
che ha salvato da un destino terribile i fratelli e le sorelline,
secondo gli agenti, dimostra appena 10 anni. Gli inquirenti hanno aperto
un’inchiesta per tortura e fissato una cauzione di 9 milioni di dollari
per i due aguzzini, David Allen Turpin, 57 anni e Louise Anna Turpion,
49. Teatro di questa autentica storia dell’orrore Perris, a due ore da
Los Angeles, California.
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lunedì 15 gennaio 2018
La posta dei pavesi bloccata a Peschiera
L’allarme dei sindacati: «1.500 tonnellate in giacenza, stiamo distribuendo la corrispondenza spedita a metà dicembre»
di Stefania Prato
PAVIA. C’è anche la posta che i pavesi stanno aspettando tra le 1.500 tonnellate di corrispondenza ferma nel centro di Peschiera. Posta normale, ma anche pacchi, raccomandate, assicurate, atti giudiziari. Che si stanno accumulando dai mesi scorsi nel Centro di meccanizzazione postale di Peschiera Borromeo, punto di smistamento per una parte della Lombardia e del piacentino e, insieme a Roserio, uno dei due punti in Italia per lo smistamento della posta internazionale.
E Cobas poste insorge, parla di «situazione paradossale, determinata dalla mancanza di personale» e sottolinea i notevoli disservizi per i cittadini. Certo, sottolinea Stefano Ancona, dell’esecutivo nazionale, la situazione è migliorata rispetto allo scorso anno, quanto la corrispondenza in giacenza aveva toccato quota 5mila tonnellate.
«Ma nonostante una parte della posta sia stata deviata, il problema rimane, in quanto è diminuito il numero degli addetti», sostiene Ancona che punta l’indice contro i 15mila esuberi su base nazionale.«Ne seguiranno altri 5000 subito dopo l’estensione del recapito a giorni alterni - aggiunge il sindacalista -. E la conseguenza sta in un evidente peggioramento dei servizi offerti ai cittadini. Che non solo devono fare i conti con il recapito a giorni alterni, ma anche con le giacenze nei centri di smistamento che ormai sono da considerare strutturali». Resta il fatto che la posta ferma a Peschiera è talmente tanta che sta invadendo i corridoi del deposito, «al punto che, se ci fosse un’emergenza, mancherebbero via di fuga per i lavoratori». E tutto questo, dice Ancona, nonostante sia stato assunto un manager privato per evitare che si ripetessero i disagi dello scorso anno.
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PAVIA. C’è anche la posta che i pavesi stanno aspettando tra le 1.500 tonnellate di corrispondenza ferma nel centro di Peschiera. Posta normale, ma anche pacchi, raccomandate, assicurate, atti giudiziari. Che si stanno accumulando dai mesi scorsi nel Centro di meccanizzazione postale di Peschiera Borromeo, punto di smistamento per una parte della Lombardia e del piacentino e, insieme a Roserio, uno dei due punti in Italia per lo smistamento della posta internazionale.
E Cobas poste insorge, parla di «situazione paradossale, determinata dalla mancanza di personale» e sottolinea i notevoli disservizi per i cittadini. Certo, sottolinea Stefano Ancona, dell’esecutivo nazionale, la situazione è migliorata rispetto allo scorso anno, quanto la corrispondenza in giacenza aveva toccato quota 5mila tonnellate.
«Ma nonostante una parte della posta sia stata deviata, il problema rimane, in quanto è diminuito il numero degli addetti», sostiene Ancona che punta l’indice contro i 15mila esuberi su base nazionale.«Ne seguiranno altri 5000 subito dopo l’estensione del recapito a giorni alterni - aggiunge il sindacalista -. E la conseguenza sta in un evidente peggioramento dei servizi offerti ai cittadini. Che non solo devono fare i conti con il recapito a giorni alterni, ma anche con le giacenze nei centri di smistamento che ormai sono da considerare strutturali». Resta il fatto che la posta ferma a Peschiera è talmente tanta che sta invadendo i corridoi del deposito, «al punto che, se ci fosse un’emergenza, mancherebbero via di fuga per i lavoratori». E tutto questo, dice Ancona, nonostante sia stato assunto un manager privato per evitare che si ripetessero i disagi dello scorso anno.
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Arrivano le strisce “salva-pedone”: dopo i test, il debutto a Viguzzolo. Ecco come funzionano
In provincia di Alessandria il primo impianto con un nuovo sistema che
si accorge della presenza di un pedone e illumina a led
l’attraversamento intimando agli automobilisti di fermarsi
Maurizio Iappini
Sarà inaugurato a fine mese, a Viguzzolo, «Pedone sicuro», uno dei
primi impianti del genere in Piemonte, ma che presto sarà affiancato da
altre installazioni analoghe anche in provincia. Si tratta di una
sistema di illuminazione del segnale verticale di passaggio pedonale
ogni volta che un pedone si avvicina alle strisce orizzontali. L’idea
è di un’azienda mantovana, ma la distribuzione e la commercializzazione
è della valenzana Blindo Office Energy e quello di via Primo Maggio nel
paese tortonese (in pratica la strada provinciale 99 che attraversa
l’abitato) sarà una delle prime installazioni come spiegano i titolari
di «Pedone sicuro»: «Abbiamo sperimentato l’impianto in alcuni
comuni, ma Viguzzolo è il nostro “numero zero”, dove forniremo all’ente
un servizio di noleggio dell’impianto, una formula con costi bassi e la
manutenzione della struttura». Il concetto è semplice, ma
rivoluzionario: un sistema wireless che, quando il pedone si avvicina al
passaggio stradale, manda un impulso al cartello verticale che segnala
l’attraversamento strada e che a sua volta si illumina e lampeggia per
avvisare le auto in arrivo.
L’installazione di «Pedone sicuro» è imminente: ottenuto l’ok degli enti preposti, giovedì la struttura verrà montata per le prove di collaudo e verifica, preludio all’inaugurazione di fine mese: non un impianto semaforico, bensì un sistema di sicurezza per educare pedoni e automobilisti al reciproco rispetto. «I vantaggi per la sicurezza stradale sono evidenti, perché l’automobilista in poco tempo si abituerà all’idea che, se un segnale lampeggia, è perché un pedone attende di attraversare la strada: le statistiche dicono che, ai primi posti nelle categorie di incidenti, ci sono proprio quelli legati a investimenti di pedoni.
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Maurizio Iappini
Viguzzolo (AL)
L’installazione di «Pedone sicuro» è imminente: ottenuto l’ok degli enti preposti, giovedì la struttura verrà montata per le prove di collaudo e verifica, preludio all’inaugurazione di fine mese: non un impianto semaforico, bensì un sistema di sicurezza per educare pedoni e automobilisti al reciproco rispetto. «I vantaggi per la sicurezza stradale sono evidenti, perché l’automobilista in poco tempo si abituerà all’idea che, se un segnale lampeggia, è perché un pedone attende di attraversare la strada: le statistiche dicono che, ai primi posti nelle categorie di incidenti, ci sono proprio quelli legati a investimenti di pedoni.
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giovedì 11 gennaio 2018
La Whirlpool fa chiudere la Embraco: licenziamento per 500 lavoratori
La Whirlpool fa chiudere la Embraco: licenziamento per 500 lavoratori
„L'azienda americana ha depositato un documento in cui annuncia la ristrutturazione dello stabilimento con conseguente chiusura. I sindacati: “Scenario peggiore del previsto”“
La Whirlpool fa chiudere la Embraco: licenziamento per 500 lavoratori
„La Whirlpool, azienda statunitense produttrice di elettrodomestici, ha depositato presso la Sec, l'equivalente della Consob italiana, un documento che annuncia una ristrutturazione con conseguente chiusura della controllata Embraco, con sede a Riva di Chiari, in provincia di Torino. Come confermato anche dalla Uilm e dalla Fiom di Torino, questa mossa si tramuterà nel licenziamento per 497 lavoratori sui 537 occupati nello stabilimento.
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„L'azienda americana ha depositato un documento in cui annuncia la ristrutturazione dello stabilimento con conseguente chiusura. I sindacati: “Scenario peggiore del previsto”“
La Whirlpool fa chiudere la Embraco: licenziamento per 500 lavoratori
„La Whirlpool, azienda statunitense produttrice di elettrodomestici, ha depositato presso la Sec, l'equivalente della Consob italiana, un documento che annuncia una ristrutturazione con conseguente chiusura della controllata Embraco, con sede a Riva di Chiari, in provincia di Torino. Come confermato anche dalla Uilm e dalla Fiom di Torino, questa mossa si tramuterà nel licenziamento per 497 lavoratori sui 537 occupati nello stabilimento.
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Calcestruzzo scadente, scuola chiusa a Vignole. "Ne faremo un'altra"
Vignole Borbera (AL)
Calcestruzzo scadente, scarsa qualità costruttiva e un livello di resistenza molto basso. L’ala vecchia della scuola di Vignole Borbera è stata bocciata senza appello dai tecnici dell’Università di Genova incaricati di verificarne la stabilità. Il Comune ne ha immediatamente disposto la chiusura e dall’altro ieri, martedì 9 gennaio, gli studenti delle medie sono stati evacuati e trasferiti temporaneamente al centro polifunzionale del paese, dove proseguiranno le lezioni fino alla fine dell’anno scolastico. Impossibile oggi dire se e quando la struttura riaprirà. È anzi probabile che debba procedere alla costruzione di un nuovo plesso scolastico.
Il sindaco Giuseppe Teti – accompagnato dal capo dell’ufficio tecnico comunale Patrizia Barberis e dal responsabile per la sicurezza Giancarlo Sartoris – mercoledì ha convocato una riunione con i genitori della “Foscolo”, il dirigente scolastico e l’equipe dell’Università di Genova che ha effettuato i rilievi sull’edificio. «La scuola è stata costruita in parte negli anni Sessanta e in parte negli anni Duemila – ha spiegato il primo cittadino – Abbiamo chiesto agli esperti dell’ateneo genovese uno studio per effettuare un miglioramento antisismico e durante la vacanze natalizie si sono messi al lavoro».
Purtroppo però i risultati dei controlli – coordinati dalla docente Chiara Calderini con i collaboratori Luigi Pasquale e Beatrice Di Napoli – sono stati deludenti. La parte vecchia della scuola – quella costruita negli anni Sessanta, che fino all’altro ieri ospitava una settantina di ragazzini delle medie – non ha superato nemmeno la verifica statica. Non c’è un rischio imminente, ma dalle verifiche è emersa «carenza di qualità costruttiva», la presenza di «calcestruzzo scadente» e soprattutto un «livello di resistenza statica molto basso», per usare le parole di Calderini.
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Calcestruzzo scadente, scarsa qualità costruttiva e un livello di resistenza molto basso. L’ala vecchia della scuola di Vignole Borbera è stata bocciata senza appello dai tecnici dell’Università di Genova incaricati di verificarne la stabilità. Il Comune ne ha immediatamente disposto la chiusura e dall’altro ieri, martedì 9 gennaio, gli studenti delle medie sono stati evacuati e trasferiti temporaneamente al centro polifunzionale del paese, dove proseguiranno le lezioni fino alla fine dell’anno scolastico. Impossibile oggi dire se e quando la struttura riaprirà. È anzi probabile che debba procedere alla costruzione di un nuovo plesso scolastico.
Il sindaco Giuseppe Teti – accompagnato dal capo dell’ufficio tecnico comunale Patrizia Barberis e dal responsabile per la sicurezza Giancarlo Sartoris – mercoledì ha convocato una riunione con i genitori della “Foscolo”, il dirigente scolastico e l’equipe dell’Università di Genova che ha effettuato i rilievi sull’edificio. «La scuola è stata costruita in parte negli anni Sessanta e in parte negli anni Duemila – ha spiegato il primo cittadino – Abbiamo chiesto agli esperti dell’ateneo genovese uno studio per effettuare un miglioramento antisismico e durante la vacanze natalizie si sono messi al lavoro».
Purtroppo però i risultati dei controlli – coordinati dalla docente Chiara Calderini con i collaboratori Luigi Pasquale e Beatrice Di Napoli – sono stati deludenti. La parte vecchia della scuola – quella costruita negli anni Sessanta, che fino all’altro ieri ospitava una settantina di ragazzini delle medie – non ha superato nemmeno la verifica statica. Non c’è un rischio imminente, ma dalle verifiche è emersa «carenza di qualità costruttiva», la presenza di «calcestruzzo scadente» e soprattutto un «livello di resistenza statica molto basso», per usare le parole di Calderini.
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Tortona, crepe nella scuola di Viale Kennedy, ma l’assessore Fara tranquillizza i genitori
martedì 9 gennaio 2018
Le foto della neve nel deserto del Sahara
Le particolari condizioni meteorologiche di questi giorni hanno portato nevicate sul deserto nord africano e sabbia sul Mediterraneo.
La neve ricopre la superficie sabbiosa del Sahara. Assomiglia molto a un paesaggio marziano. |
La neve è scesa sul Sahara per il secondo inverno consecutivo da 40 anni a questa parte. Tra la fine del 2016 è l'inizio del 2017 infatti, in alcune zone del Sahara erano caduti circa 80 cm di neve. L'evento fu considerato eccezionale, ma ora è accaduto di nuovo.
Le dune di sabbia trasformate in dune di neve. |
Anche dai satelliti è possibile osservare la neve sul Sahara insieme alle nubi che l'hanno prodotta.
Continua qui (video)METEO WEEK-END: ecco dove potrebbe piovere (LE MAPPE)
Una nuova perturbazione potrebbe interessare segnatamente i settori occidentali con piogge sparse e nevicate sui rilievi. Ecco la tesi oggi più probabile.
PREMESSA: la previsione per il fine settimana è ancora molto incerta. Quelle che vi proponiamo sono le prime proiezioni, ma la situazione potrebbe anche evolvere in modo diverso alla luce delle prossime emissioni modellistiche.
La prima mappa mostra la situazione in Italia prevista per sabato 13 gennaio.
Le regioni del medio Adriatico e il meridione saranno ancora interessate da correnti fredde settentrionali legate ad una depressione in allontanamento verso levante.
Piovaschi saranno possibili sulla Puglia, la Basilicata, la Calabria e la Sicilia settentrionale, in attenuazione in giornata. Anche le nubi presenti in Adriatico tenderanno ad attenuarsi, mentre altrove avremo una prevalenza di cielo sereno.
Tra pomeriggio e sera arriveranno velature al nord-ovest ad anticipare la perturbazione di domenica 14.
La seconda mappa mostra la situazione attesa in Italia per la giornata di domenica 14 gennaio.
Alle luce delle ultime emissioni sembra probabile l'arrivo di un corpo nuvoloso da ovest che potrebbe determinare piogge sparse al nord-ovest e sul Tirreno.
Stante le temperature non di certo elevate, la neve potrebbe scendere a quote interessanti sul nord-ovest (500-800 metri in media) così come sull'Appennino settentrionale (800-1000 metri).
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MALTEMPO E TEMPORALI fuori stagione al Nord, NEVE abbondante in montagna con valanghe e paesi isolati
Fa quasi PAURA l'innevamento a Riale, in alta Val Formazza, alto Piemonte, siamo ad oltre 1700m di quota
AGGIORNAMENTO: Cogne, Gressoney e Cervinia sono isolate mentre Sestriere non lo è più! In mattinata infatti gli spazzaneve sono riusciti a riaprire la strada provinciale. Una frana in Francia ha indotto le autorità a chiudere il tunnel di Tenda, a Breil sur Roya.
Slavina in un condominio a a Sestriere
Lucia Caretti
Sestriere (To)
La discesa che porta al San Vittorio, uno dei complessi all’imbocco del paese, arrivando da Borgata, è peggio persino di una pista da sci. Peggio delle altre vie già impraticabili: si sprofonda in almeno mezzo metro di neve, si vedono mucchi spaventosi dove fino a ieri c’era semplicemente una strada. Un signore esce lo stesso con il suo cane, non sa che due curve più giù s’è appena sfiorata una tragedia. Tutti nel garage, in pochi minuti Carabinieri e Vigili del Fuoco riescono ad evacuare i 29 condomini. C’è il parrucchiere, un ragazzo con le stampelle, sette famiglie, diverse bambini. Una giovane danese che lavora al supermarket da Marcello. Si fa la conta, il maresciallo Giovanni Barberis alle 23 passate scappa verso il corridoio sommerso: sembra mancare qualcuno. Si corre a controllare ancora una volta.
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Slavina si abbatte su un condominio, notte di paura a Sestriere. Isolate Cogne, Gressoney e Cervinia |
Neve e pioggia: a Sestriere, Fenestrelle e Pragelato scuole chiuse, strade a rischio
lunedì 8 gennaio 2018
I frati sepolti da 5 metri di neve: “Così viviamo sul tetto d’Europa”
L’ospizio in Val d’Aosta è il luogo abitato più in alto del Continente
Enrico Martinet
Federico, canonico agostiniano, arrotola la manica della tonaca
bianco avorio e scrive nel “libro” dell’Ospizio: 7 gennaio 2018. Neve al
suolo, 5 metri e 58. La prima pagina è di 200 anni fa. Il volume
contiene temperature, nevicate, appunti su piovosità e siccità, venti.
L’Ospizio è intitolato a San Nicola di Myra su volontà di chi l’ha fatto
costruire, San Bernardo, ricordato come patrono delle Alpi. Federico
ieri era l’unico dei quattro canonici che si alternano durante l’inverno
ai 2.473 metri del valico tra Italia e Svizzera, Valle d’Aosta a Sud,
Entremont a Nord.
Il colle del Gran San Bernardo è ricco di storia, fin dai tempi remoti; e di vento. L’inverno è nevoso e gli accumuli sono imponenti. Federico: «Da ottobre a oggi siamo arrivati a oltre cinque metri e mezzo. E oggi continua a nevicare». È il luogo abitato più alto d’Europa e l’inverno vuol dire isolamento. «Da cosa?», domanda sorridendo il canonico, che è agostiniano da 32 anni ed è originario di Orsières, cittadina dell’Entremont, l’ultima stazione ferroviaria prima del confine. Spiega: «Qui essere isolati è la normalità. Oggi siamo in dieci: una suora oblata, otto che si occupano degli ospiti ed io». E gli ospiti? «Da giorni non ne vediamo. Troppo pericoloso». La tempesta Eleanor ha soffiato forte quassù. Nel “libro” c’è già la nota: «Alle 16 del 3 gennaio le raffiche hanno raggiunto 176 chilometri l’ora». Quelli che un tempo erano viandanti o pellegrini oggi sono turisti-alpinisti, con gli sci o con le racchette da neve. C’è ancora chi raggiunge il colle per pregare. I canonici pregano, lavorano, ospitano e offrono conforto. Il canonico: «Anche al telefono. Non riceviamo solo prenotazioni per trascorrere qui un periodo o per sapere le condizioni della neve, ma anche richieste di preghiere. Si rivolge a noi chi ha bisogno di bontà, di parole che possano lenire un loro momento difficile. E noi ci siamo. Sempre». D’inverno i famosi cani del San Bernard non ci sono. In autunno tornano all’allevamento di Martigny. Ci sono dai tempi dei romani, molossi che venivano dagli altipiani himalayani. Hanno soccorso nei secoli i viandanti, così come i soldati della neve, i «maroniers». Perché le valli del San Bernardo sono aspre.
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I record. Nel 1870 attorno all’ospizio sono stati misurati 26 metri di neve; oltre 20 nel 1974 |
Enrico Martinet
Aosta
Il colle del Gran San Bernardo è ricco di storia, fin dai tempi remoti; e di vento. L’inverno è nevoso e gli accumuli sono imponenti. Federico: «Da ottobre a oggi siamo arrivati a oltre cinque metri e mezzo. E oggi continua a nevicare». È il luogo abitato più alto d’Europa e l’inverno vuol dire isolamento. «Da cosa?», domanda sorridendo il canonico, che è agostiniano da 32 anni ed è originario di Orsières, cittadina dell’Entremont, l’ultima stazione ferroviaria prima del confine. Spiega: «Qui essere isolati è la normalità. Oggi siamo in dieci: una suora oblata, otto che si occupano degli ospiti ed io». E gli ospiti? «Da giorni non ne vediamo. Troppo pericoloso». La tempesta Eleanor ha soffiato forte quassù. Nel “libro” c’è già la nota: «Alle 16 del 3 gennaio le raffiche hanno raggiunto 176 chilometri l’ora». Quelli che un tempo erano viandanti o pellegrini oggi sono turisti-alpinisti, con gli sci o con le racchette da neve. C’è ancora chi raggiunge il colle per pregare. I canonici pregano, lavorano, ospitano e offrono conforto. Il canonico: «Anche al telefono. Non riceviamo solo prenotazioni per trascorrere qui un periodo o per sapere le condizioni della neve, ma anche richieste di preghiere. Si rivolge a noi chi ha bisogno di bontà, di parole che possano lenire un loro momento difficile. E noi ci siamo. Sempre». D’inverno i famosi cani del San Bernard non ci sono. In autunno tornano all’allevamento di Martigny. Ci sono dai tempi dei romani, molossi che venivano dagli altipiani himalayani. Hanno soccorso nei secoli i viandanti, così come i soldati della neve, i «maroniers». Perché le valli del San Bernardo sono aspre.
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Tragedia in Val Borbera: una famiglia di tre persone sterminata dal monossido di carbonio
Sono morte intossicate probabilmente per il malfunzionamento di una caldaia a metano
Vignole B.ra
Tre persone, una famiglia: padre e figlio, il ragazzo di 19 anni e la seconda moglie dell’uomo, per ora di loro si conoscono solo le iniziali: L. B. il padre 47 anni, M. B. il figlio e la seconda moglie le cui iniziali sono M.M., 44 anni - sono morte oggi pomeriggio molto probabilmente intossicati da monossido di carbonio. Probabilmente per il malfunzionamento di una caldaia a metano in un vecchio immobile in località Molino 9.
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Vignole B.ra
Tre persone, una famiglia: padre e figlio, il ragazzo di 19 anni e la seconda moglie dell’uomo, per ora di loro si conoscono solo le iniziali: L. B. il padre 47 anni, M. B. il figlio e la seconda moglie le cui iniziali sono M.M., 44 anni - sono morte oggi pomeriggio molto probabilmente intossicati da monossido di carbonio. Probabilmente per il malfunzionamento di una caldaia a metano in un vecchio immobile in località Molino 9.
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Incendio alla Fg Riciclaggi di Bragno. Scuole chiuse a Cairo e Carcare
Cairo (SV) - È al momento circoscritto l’incendio scoppiato ieri sera in una ditta per il riciclaggio dei rifiuti nel Savonese, ma nei piazzali tra i capannoni stanno ancora bruciando alcuni imballaggi e le fiamme sono ancora alte.
Lo ha fatto sapere il primo cittadino Paolo Lambertini, in attesa di parlare con i tecnici dell’Arpal che stanno monitorando la situazione. Nel frattempo è stata ordinata la chiusura delle scuole anche a Cairo Montenotte e a Carcare.
|Bragno, spaventoso incendio alla Fg Riciclaggi: le immagini|
Le fiamme erano divampate poco dopo le 21.30 di ieri sera. Nell’opera di spegnimento sono state impegnate squadre di vigili del Fuoco del distaccamento di Cairo Montenotte, oltre che di Savona, Villanova d’Albenga e Genova, arrivate con le autobotti.
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Lo ha fatto sapere il primo cittadino Paolo Lambertini, in attesa di parlare con i tecnici dell’Arpal che stanno monitorando la situazione. Nel frattempo è stata ordinata la chiusura delle scuole anche a Cairo Montenotte e a Carcare.
|Bragno, spaventoso incendio alla Fg Riciclaggi: le immagini|
Le fiamme erano divampate poco dopo le 21.30 di ieri sera. Nell’opera di spegnimento sono state impegnate squadre di vigili del Fuoco del distaccamento di Cairo Montenotte, oltre che di Savona, Villanova d’Albenga e Genova, arrivate con le autobotti.
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domenica 7 gennaio 2018
MALTEMPO al NORD: attenzione soprattutto al NORD-OVEST (le mappe)
Lunedi 8 e martedì 9 gennaio: due giornate difficili soprattutto al nord-ovest, dove le piogge si prevedono molto intense. Molta neve in arrivo sulle Alpi oltre i 1400-1500 metri.
Le forti correnti di Scirocco che spirano sull'Italia in questa domenica di inizio gennaio sono l'anticamera di un peggioramento piuttosto consistente delle condizioni meteorologiche che avverrà nei prossimi due giorni soprattutto al nord-ovest.
Questo angolo d'Italia, dopo essere stato duramente martoriato dalla siccità, cercherà di recuperare il disavanzo idrico ancora in parte presente...sperando ovviamente che non si passi dal nulla al troppo.La prima mappa mostra le piogge previste in Italia tra le 00 e le 12 di lunedi 8 gennaio. Precipitazioni intense interesseranno il Piemonte occidentale, la bassa Val d'Aosta e la Liguria centro-occidentale. La neve si farà vedere in quantità abbondante sopra i 1500 metri.
Qualche piovasco sforerà anche sul nord-est, specie tra alto Veneto, Trentino e Friuli, con quota neve sui 1600-1700 metri. Altrove ancora tempo mite e asciutto.
La situazione diverrà abbastanza pesante al nord nella seconda parte di lunedì 8 gennaio (seconda mappa).
Precipitazioni molto intense colpiranno il Piemonte, l'ovest della Lombardia e la Liguria. Piogge intense anche tra Veneto, Trentino e Friuli. Molta neve in arrivo sulle Alpi sopra i 1500-1600 metri.
Piovaschi locali interesseranno il nord della Sardegna, la Toscana, l'Umbria occidentale e l'alto Lazio, ma con accumuli non elevati, per il resto ancora tempo sciroccoso, molto mite e asciutto.
Il maltempo insiterà al nord anche per buona parte della giornata di martedì 9 gennaio. La terza mappa si riferisce agli accumuli previsti per la mattinata della giornata in parola.
Notate i settori alpini, prealpini, la Liguria e l'alta Toscana alle prese con precipitazioni intense. Quota neve in lieve calo sulle Alpi attorno a 1200 metri.
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Liguria, allerta gialla a partire da lunedì 8 gennaio
sabato 6 gennaio 2018
'Se è morto non serviamo piu',telefonata
Ebbe emorragia in Stazione centrale Napoli, inutili sos a 118
(ANSA) - NAPOLI, 6 GEN - "Se è morto allora non serviamo più". Così, al telefono, uno degli operatori del 118 risponde alla richiesta di soccorso pervenuta dagli uomini della vigilanza in servizio alla Stazione centrale di Napoli lo scorso 3 agosto dopo il malore di Marco D'Aniello, un uomo di 42 anni di Pompei (Napoli) che si era accasciato sulla banchina ferroviaria. L'uomo, come riferito dal quotidiano, era talassemico. La morte dopo una trentina di minuti, per emorragia, prima che arrivasse l'ambulanza.
"Ci serve un'ambulanza, urgentemente! Urgentemente! Noi
abbiamo questa persona a terra che sta emettendo litri e litri
di sangue", diceva una delle persone che disperatamente chiedeva
soccorso. Secondo un'indagine interna dell'Asl Napoli 1, un
mezzo di soccorso disponibile in zona c'era ma non era stato
inviato.
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Musei, Franceschini: “Oltre 50 milioni di visitatori nel 2017, è record”
I 5 luoghi della cultura statali più visitati si confermano Colosseo, Pompei, Uffizi, Accademia di Firenze e Castel Sant’Angelo
I dati definitivi del 2017 segnano il nuovo record per i musei italiani: superata la soglia dei 50 milioni di visitatori e incassi che sfiorano i 200 milioni di euro, con un incremento rispetto al 2016 di circa +5 milioni di visitatori e di +20 milioni di euro’’. Così il ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini presenta i dati dell’Ufficio statistica del Mibact sui risultati dei musei statali nel 2017. «Il bilancio della riforma dei musei - prosegue Franceschini - è davvero eccezionale: dai 38 milioni del 2013 ai 50 milioni del 2017, i visitatori sono aumentati in quattro anni di circa 12 milioni (+31%) e gli incassi di circa 70 milioni di euro (+53%).
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La Reggia di Caserta |
I dati definitivi del 2017 segnano il nuovo record per i musei italiani: superata la soglia dei 50 milioni di visitatori e incassi che sfiorano i 200 milioni di euro, con un incremento rispetto al 2016 di circa +5 milioni di visitatori e di +20 milioni di euro’’. Così il ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini presenta i dati dell’Ufficio statistica del Mibact sui risultati dei musei statali nel 2017. «Il bilancio della riforma dei musei - prosegue Franceschini - è davvero eccezionale: dai 38 milioni del 2013 ai 50 milioni del 2017, i visitatori sono aumentati in quattro anni di circa 12 milioni (+31%) e gli incassi di circa 70 milioni di euro (+53%).
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venerdì 5 gennaio 2018
Le impressionanti immagini della valanga di ieri sul versante svizzero del Cervino
Aosta
- Una webcam riprende l'imponente
valanga che ieri si è staccata sul versante svizzero del Cervino, fra
Täsch e Zermatt. La strada è stata chiusa e nessuno è rimasto coinvolto
dall'evento.
Una webcam riprende l'imponente valanga che ieri si è staccata sul versante svizzero del Cervino, fra Täsch e Zermatt. La strada è stata chiusa e nessuno è rimasto coinvolto dall'evento.
Il video
Una webcam riprende l'imponente valanga che ieri si è staccata sul versante svizzero del Cervino, fra Täsch e Zermatt. La strada è stata chiusa e nessuno è rimasto coinvolto dall'evento.
Il video
Gelo record, in Florida 'piovono' iguane per il freddo
Anche le tartarughe marine si irrigidiscono quando le temperature calano
Con le temperature insolitamente fredde registrate in questi giorni in Florida, le iguane si congelano e piovono letteralmente dagli alberi. Secondo il National Weather Service, in alcune zone nel sud dello Stato la colonnina di mercurio è scesa a poco sopra lo zero e nei sobborghi di Miami i cittadini hanno riferito di tantissime iguane trovate a terra come paralizzate dal gelo. Secondo gli esperti gli animali, originari dell'America centrale e del sud, si congelano quando le temperature scendono sotto i 10 gradi centigradi. Tuttavia, le iguane possono rimanere in vita se il freddo non dura a lungo, altrimenti muoiono, in particolare le più piccole.
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Usa: 'ciclone bomba', dopo la neve arrivato il gelo record
Dal pianto di Melania al suo terrore: 5 cose su Trump dal libro scandalo
La diffida presidenziale non è servita. “Fire and Fury”, il libro
scandalo su Donald Trump, è uscito addirittura con qualche giorno di
anticipo. Ecco alcune delle rivelazioni che imbarazzano la Casa Bianca raccolte dalla Bbc
1)Secondo Steve Bannon, ex stratega della Casa Bianca ora nemico numero uno del presidente, l’incontro alla Trump Tower in piena campagna elettorale tra il primogenito di Trump e un’avvocatessa russa, avrebbe avuto toni «sovversivi» e «antipatriottici».
2)Le lacrime di Melania Trump dopo l’annuncio della vittoria del marito non sarebbero state di gioia. Tutt’altro. E lo stesso Trump quando l’esito del voto era ormai chiaro sarebbe passato da un’espressione di incredulità a una di terrore.
3)Fonti vicine a Trump hanno rivelato che per lui accompagnarsi alle mogli degli amici è una delle cose che rendono la vita degna di essere vissuta
4)Sempre secondo il libro Ivanka Trump, figlia del presidente, starebbe progettando di diventare la prima presidente donna degli Stati Uniti
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1)Secondo Steve Bannon, ex stratega della Casa Bianca ora nemico numero uno del presidente, l’incontro alla Trump Tower in piena campagna elettorale tra il primogenito di Trump e un’avvocatessa russa, avrebbe avuto toni «sovversivi» e «antipatriottici».
2)Le lacrime di Melania Trump dopo l’annuncio della vittoria del marito non sarebbero state di gioia. Tutt’altro. E lo stesso Trump quando l’esito del voto era ormai chiaro sarebbe passato da un’espressione di incredulità a una di terrore.
3)Fonti vicine a Trump hanno rivelato che per lui accompagnarsi alle mogli degli amici è una delle cose che rendono la vita degna di essere vissuta
4)Sempre secondo il libro Ivanka Trump, figlia del presidente, starebbe progettando di diventare la prima presidente donna degli Stati Uniti
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Trump: "dopo flop Russiagate mi attaccano su ogni fronte"
Nuvolosità di passaggio, in attesa della prossima perturbazione
Aumentano le nubi sui versanti tirrenici del Paese, ampie schiarite altrove, molto mite.
La cresta anticiclonica che per qualche giorno è stata presente sui settori ovest europei, obbligando le correnti d'alta quota a provenire dai quadranti nord-occidentali, tende ora ad attenuarsi gradualmente traslando verso l'area balcanica. Al suo posto prende il sopravvento una circolazione di venti sud-occidentali che anticipano l'arrivo di una perturbazione che, a cavallo tra il weekend e l'inizio della prossima settimana, determinerà un cambiamento del tempo indirizzato soprattutto al nord e sui versanti tirrenici del Paese.
La rotazione del vento dai quadranti meridionali determina già adesso un aumento della nuvolosità lungo i versanti alto tirrenici, al momento ancora senza precipitazioni. Le regioni che ne sono maggiormente interessate sono l'alto Lazio, la Toscana e la Liguria. Altrove prevale una nuvolosità alta e sottile che non disturba più di tanto l'irraggiamento solare, lasciando anche per oggi delle belle schiarite assolate. Le nevicate abbondanti lungo l'arco alpino sono cessate già da alcune ore.
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Fortissime nevicate sulle Alpi per l'effetto "STAU", ma sale il rischio valanghe - Tutte le foto "nevose"
Le ultime novità sulla PERTURBAZIONE prevista a cavallo tra il weekend e l'inizio della prossima settimana
WEEKEND: ecco dove sono previste le precipitazioni più importanti
“Caso sacchetti”, il ministero: «Sì a quelli portati da casa». Però monouso
Roma - No alla possibilità di riutilizzare i sacchetti per la spesa
di frutta e verdura perché sussiste un rischio di eventuali
contaminazioni, ma «non siamo contrari al fatto che il cittadino possa portare i sacchetti da casa,
a patto che siano monouso e idonei per gli alimenti»: questa la
posizione ufficiale del ministero della Salute, come spiegato dal
segretario generale del dicastero, Giuseppe Ruocco.
«Il riutilizzo dei sacchetti - ha affermato Ruocco - determinerebbe infatti il rischio di contaminazioni batteriche con situazioni problematiche». Il titolare dell’esercizio commerciale, ha aggiunto il segretario generale del ministero della Salute, «avrebbe ovviamente la facoltà di verificare l’idoneità dei sacchetti monouso introdotti».
E in una circolare interpretativa emessa oggi dal ministero dell’Ambiente in materia di sacchetti biodegradabili e inviata alla grande distribuzione (Coop, Federdistribuzione e Conad) si legge che le borse di plastica di qualsiasi tipo «non possono essere distribuite a titolo gratuito» dai supermercati, e «il prezzo di vendita per singola unità deve risultare dallo scontrino.
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«Il riutilizzo dei sacchetti - ha affermato Ruocco - determinerebbe infatti il rischio di contaminazioni batteriche con situazioni problematiche». Il titolare dell’esercizio commerciale, ha aggiunto il segretario generale del ministero della Salute, «avrebbe ovviamente la facoltà di verificare l’idoneità dei sacchetti monouso introdotti».
E in una circolare interpretativa emessa oggi dal ministero dell’Ambiente in materia di sacchetti biodegradabili e inviata alla grande distribuzione (Coop, Federdistribuzione e Conad) si legge che le borse di plastica di qualsiasi tipo «non possono essere distribuite a titolo gratuito» dai supermercati, e «il prezzo di vendita per singola unità deve risultare dallo scontrino.
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Tra i diecimila turisti bloccati a Cervinia. “Siamo rimasti anche senza carburante”
Chiusa l’unica strada che porta al paese. La Protezione civile: non uscite di casa
Luca Fornovo
«Sono rimasto due ore a spalare la neve per liberare il mio
fuoristrada e poi vengo a scoprire che la strada è stata chiusa. Siamo
bloccati qui e non posso andare a sciare da nessuna parte». Federico
contempla con amarezza la pista semivuota del Cretaz: solo qualche
bambino con lo slittino e una manciata di sfegatati dello snowboard, che
risalgono a piedi. Come migliaia di turisti, è un po’ disperato: «La
nostra vacanza è rovinata, ci tenevo così tanto a portare i miei figli a
sciare». Cervinia si è svegliata ieri sepolta da due metri di neve e
completamente isolata. Secondo le stime del Comune, sono circa 10mila i
turisti bloccati: 3.500 negli alberghi e 7mila in case e residence. Un
po’ meno rispetto al pienone di Capodanno.
La grande paura ora è per «le maree bianche». La commissione valanghe ha deciso ieri alle 15 di chiudere la strada tra Cervinia e Valtournenche, in entrambi i sensi dal Lago Blu alla frazione di Singlin, permettendo ai turisti che volevano tornare a casa di scendere fino alle 17. «Stavo ciaspolando a Champleve - spiega Paul, un esperto alpinista - e in meno di un’ora ho visto tre slavine. Il livello d’allarme è stato alzato a 4, colore rosso, quasi il massimo: con il 5, il nero, che prevede che non possa neppure uscire di casa».
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In VdA qualche ora di tregua del maltempo, ma nel fine settimana altre forti precipitazioni
Sulla località sciistica sono caduti oltre due metri di neve |
Luca Fornovo
Cervinia
La grande paura ora è per «le maree bianche». La commissione valanghe ha deciso ieri alle 15 di chiudere la strada tra Cervinia e Valtournenche, in entrambi i sensi dal Lago Blu alla frazione di Singlin, permettendo ai turisti che volevano tornare a casa di scendere fino alle 17. «Stavo ciaspolando a Champleve - spiega Paul, un esperto alpinista - e in meno di un’ora ho visto tre slavine. Il livello d’allarme è stato alzato a 4, colore rosso, quasi il massimo: con il 5, il nero, che prevede che non possa neppure uscire di casa».
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In VdA qualche ora di tregua del maltempo, ma nel fine settimana altre forti precipitazioni
Frana all’altezza della galleria di Sant’Anna, chiuso tratto dell’Aurelia
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