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sabato 22 dicembre 2018

Natale, il panettone vince ancora la sfida con il pandoro

Cna, i dolci delle feste valgono 700 milioni


Sul trono c'è sempre lui, il panettone. Ma il titolo di sovrano assoluto dei dolci natalizi detenuto - da sempre - dal panettone comincia a traballare. E in un futuro non troppo lontano il più giovane sfidante pandoro potrebbe scalzarlo. Complice la tenuta delle specialità regionali che la rinnovata attenzione per i prodotti tipici locali mantiene robusta. A sancirlo un sondaggio su un campione rappresentativo nazionale di maggiorenni condotto da Swg per Cna (Confederazione Nazionale dell'Artigianato e della Piccola e Media Impresa) sulla sfida del Natale: panettone contro pandoro.

Il giro d'affari dei dolci generalmente associati al periodo natalizio quest'anno, stima la Cna, dovrebbe salire di poco più del 7% rispetto al 2017 e attestarsi intorno ai 700 milioni per valore economico. Il panettone, rileva il sondaggio, è scelto dal 50% degli uomini, contro il 33% che gusta più volentieri il pandoro e il 17% che preferisce un dolce locale.

Mentre l'ascesa del pandoro è trainata dalle consumatrici e dai più giovani. Tra le donne tuttavia prevale ancora il panettone, ma con il 43%, incalzato dal Pandoro al 41% e dai dolci di territorio al 16%. Inaspettatamente, nella geografia dei consumi, non è il Nord-Ovest (con Milano dov'è nato) il picco territoriale delle preferenze per il panettone: è il Centro. In quest'area il suo predominio è netto (tocca il 53% delle opzioni, contro il 35% del Pandoro e il 12% dei dolci locali), mentre nelle regioni del Nord-Ovest arriva al 51%, lasciando il pandoro al 35% e i dolci territoriali al 14%.

Parigi, gilet gialli in centinaia a Montmartre, chiudono negozi

Un automobilista è rimasto ucciso la notte scorsa in un incidente stradale provocato da un blocco

Centinaia di manifestanti con i gilet gialli sono comparsi - a sorpresa - a Parigi nel quartiere di Montmartre, su appello di uno dei leader del movimento, Eric Drouet. I negozi del quartiere, uno dei più turistici della capitale, hanno cominciato a chiudere le saracinesche. A Versailles, dove lo stesso Drouet aveva dato appuntamento su internet, nessun manifestante, tanto che le strade sono state riaperte. Polizia e blindati sono in allerta a Parigi ma anche a Lione, Tolosa, Orleans e in Bretagna.
Un automobilista è rimasto ucciso la notte scorsa in un incidente stradale provocato da un blocco dei gilet gialli a Perpignan nel sud-ovest. Si tratta della decima vittima dall'inizio della mobilitazione.

Costi della politica: sorpresa, la gestione alla Camera del M5S è superiore a quella della Boldrini

ROMA
Dieci milioni e quattrocentomila euro di risparmio per il bilancio Camera il prossimo anno, il progetto di bilancio approvato dall’ufficio di presidenza prevede una riduzione rispetto alla spesa 2018 - più alta per via delle elezioni - ma il dato singolare è che il costo di Montecitorio nell’era M5s risulta comunque superiore, anche se di poco, a quello dell’ultima “gestione Boldrini” del 2017. Le spese per la Camera, nel 2019, saranno di 958 milioni di euro, ma nel 2017 ci si era fermati a 950,4 milioni di euro.
Il calo delle spese è iniziato nel 2012, come ricorda il comunicato di Montecitorio ed è proseguito «costantemente con la sola eccezione del 2018, dovuta alle spese connesse con il passaggio di legislatura». Complessivamente, dal 2012 c’è stata «una riduzione di 150 milioni di euro, pari a circa il 13,5%». Inoltre, «in ciascuno degli anni del triennio 2019-2021 il totale dell’entrata risulterà superiore al totale della spesa, confermando la condizione di equilibrio del bilancio».
La Camera dei deputati sottolinea poi che «la spesa di funzionamento, al netto degli oneri previdenziali, nel 2019 sarà pari a 547 milioni di euro e segnerà, rispetto al 2018, una riduzione di 10,8 milioni di euro. Anche nei due anni successivi si evidenzia una riduzione della spesa di funzionamento pari, nel 2020 rispetto al 2019, a 3,6 milioni di euro e, nel 2021 rispetto al 2020, a oltre 7 milioni di euro».
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Partiti, la crisi di cassa: le donazioni sono un disastro e i tesseramenti in calo. Ossigeno solo da gruppi parlamentari


Spray al peperoncino vietato a Capodanno, previste maximulte La mappa dei Comuni

Spray al peperoncino vietato a Capodanno in molte città italiane: l'arma di autodifesa completamente legale in Italia non è la benvenuta ai festeggiamenti in piazza e sindaci di grandi e piccoli comuni la hanno messa al bando per evitare che si possano ripetere situazioni simili a quelle che hanno provocato la strage di Corinaldo.

Strage in discoteca, 17enne fermato rimesso in libertà: «Contento ma provato»

«Il problema non è lo strumento, il problema è l'uso che se ne fa perché lo spray al peperoncino, che ha salvato tante donne da aggressioni stupri e rapine, usato male può essere pericoloso come un paio di forbici o un mattarello». Lo ha detto Matteo Salvini, vicepremier e ministro dell'Interno, rispondendo a un giornalista che gli chiedeva di possibili limitazioni per la vendita ai minorenni dello spray al peperoncino. Salvini ha parlato in conferenza stampa al termine della riunione del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica a Firenze: per il capodanno in città il sindaco Dario Nardella ha vietato l'accesso a Piazzale Michelangelo con lo spray. «Se uno va in piazza con lo spray al peperoncino è un cretino che prima va curato e poi va portato per due giorni al fresco, così gli passa la voglia». Fatto sta che vari sindaci hanno deciso di vietare lo spray, prevendendo anche maximulte fino a 500 euro. 


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Centri per l’impiego, flop al Sud: il 72% con pochi pc o senza web

Qui è come se il mondo si fosse fermato, regna ancora la carta, niente email, Pec, internet sembra bandito nella comunicazione con i cittadini, bisogna venire di persona per qualsiasi pratica, anche la più banale». Incontriamo Andrea (39 anni) fuori dall’affollato centro per l’impiego di Roma Primavalle: «È la terza volta che torno -spiega-, la prima mancavano dei documenti, non sapevo quali presentare e un impiegato infastidito mi ha indicato una bacheca appesa alla parete con le istruzioni».
Nella rete dei 501 Cpi, la metà ha dotazioni informatiche insufficienti (il 72% nel Sud e nelle Isole), per gli organici c’è un problema quantitativo e qualitativo: molti dei 7.934 dipendenti (contro i 98.739 addetti della Germania, i 74.080 del Regno Unito, i 54mila della Francia e gli 8.945 della Spagna), per effetto del blocco del turn over hanno un’età avanzata, una scarsa dimestichezza con il digitale, sono abituati a svolgere compiti puramente burocratici - complici le scelte dei governi che hanno privilegiato gli investimenti per le politiche passive -, non hanno avuto la formazione necessaria per rispondere alle nuove sfide delle politiche attive. Tuttavia i Cpi funzionanti sono il presuposto per un reddito di cittadinanza che non si risolva in puro assistenzialismo, visto che i centri dovranno proporre offerte di lavoro ai beneficiari del sussidio: è in gioco la condizionalità della misura. In generale prevale un clima di sfiducia (solo il 3,4% ha trovato lavoro con i Cpi), ma non mancano alcune eccellenze, soprattutto nel Centro Nord.

Usa, scatta lo shutdown per i contrasti sul muro col Messico. Trump non parte per le vacanze di Natale

Blocco parziale delle attività federali per il mancato accordo sul bilancio. Melania e il figlio Barron partono per la Florida, Donald resta alla Casa Bianca e twitta foto

Negli Usa sarà nuovo 'shutdown', con il parziale blocco delle attività federali per mancanza di fondi. I lavori di Camera e Senato sono stati aggiornati senza che sia stata trovata un'intesa sul bilancio del governo da approvare prima della scadenza del termine fissato per le 24 di venerdì ora di Washington, le 6 del mattino di sabato in Italia.

Il nodo restano i cinque miliardi di dollari per finanziare la costruzione del muro al confine con il Messico chiesti dal presidente Donald Trump e osteggiati dai democratici. Dalla mezzanotte chiudono un quarto delle agenzie federali, comprese quelle che gestiscono la sicurezza interna, le forze dell'ordine, la raccolta delle tasse, i trasporti e i parchi nazionali.

Gli altri dipartimenti, come il Pentagono, continueranno a funzionare regolarmente perchè il loro bilancio è stato già approvato, spacchettando il provvedimento. Trump, che non ha lasciato la Casa Bianca insieme alla first lady Melania e al figlio minore Barron volati in Florida per le vacanze di Natale, ha accusato i democratici di non volere la sicurezza del Paese. Trump ha anche  twittato una foto mentre firma provvedimenti nello Studio Ovale.


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Così i pensionati pagheranno il reddito di cittadinanza

Oltre i 1.522 euro tagli agli assegni legati al mancato adeguamento al costo della vita. I sindacati Cgil, Cisl e Uil si preparano alla mobilitazione e non escludono lo sciopero

venerdì 21 dicembre 2018

Tav: Bloomberg, l'analisi costi-benefici boccia il progetto

'Non è economicamente sostenibile', scrive l'agenzia citando due fonti vicine al dossier

L'analisi costi-benefici commissionata dal governo per valutare la Tav Torino-Lione boccerà il progetto, stabilendo che non è economicamente sostenibile. Lo scrive l'agenzia Bloomberg citando due fonti vicine al dossier e aggiungendo che si tratta di una "grossa vittoria per il Movimento Cinque Stelle", storicamente opposto alla Tav.
"Di fronte alle indiscrezioni di stampa odierne - in una nota il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli -, smentisco che sia stata completata l'analisi costi-benefici sul Tav Torino-Lione. 
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Tlc: stop del Consiglio di Stato ai rimborsi per le bollette a 28 giorni

Accolta la richiesta delle compagnie di telecomunicazioni



Il Consiglio di Stato ha accolto la richiesta delle compagnie di telecomunicazioni di sospendere i rimborsi per le bollette a 28 giorni. L'ordinanza è firmata dal presidente della VI sezione Sergio Santoro. "Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale - si legge - accoglie l'istanza cautelare e, per l'effetto, sospende l'esecutività del dispositivo impugnato".

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Il 25 gennaio medici in sciopero contro la manovra

Un'altra giornata di astensione prevista a febbraio. "Nessuna risposta alle richieste di garantire il diritto alla salute dei cittadini e un contratto dignitoso per gli operatori sanitari". La categoria mette in guardia anche sul pericolo che non ci sarà il turn over a fronte di molti pensionamenti

ROMA - Medici sul piede di guerra contro la manovra. Le organizzazioni sindacali della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria ribadiscono la bocciatura alla legge di bilancio e confermano due giornate di sciopero nazionale di 24 ore. La prima, il 25 gennaio 2019, è stata proclamata da Anaao Assomed - Cimo - Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn - Fvm Federazione Veterinari E Medici - Fassid (aipac-aupi-simet-sinafo-snr) - Cisl Medici - Fesmed - Anpo-ascoti-fials Medici - Uil Fpl Coordinamento Nazionale delle Aree Contrattuali Medica, Veterinaria Sanitaria.

La seconda giornata di sciopero sarà proclamata entro la prima settimana di febbraio dall'Aaroi-Emac (Associazione Anestesisti Rianimatori Ospedalieri Italiani - Emergenza Area Critica) che, in accordo con le altre sigle sindacali ed in linea con una mobilitazione articolata su più giornate di sciopero, mira a concentrare particolarmente nella seconda data, la protesta dei medici che elettivamente rappresenta.

"La protesta - sottolineano i sindacati - si rende necessaria a fronte delle deludenti risposte alle precise richieste della categoria: un finanziamento del Fondo Sanitario Nazionale 2019 che preveda le risorse indispensabili per garantire i nuovi Lea ai cittadini e per onorare i contratti di lavoro scaduti da 10 anni. E' intollerabile mettere in competizione, su risorse insufficienti, il diritto alla cura dei cittadini e quello ad un dignitoso contratto di lavoro per i professionisti che quelle cure devono erogare".


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L’Italia delle slot. Ecco quanto giocano gli italiani: in un anno l’azzardo si mangia 5 miliardi in più

Gratta e vinci, lotterie, superenalotto, scommesse sportive, lotto, macchinette, gioco online, ippica, bingo: la raccolta per l’azzardo nel 2017 è aumentata di più di 5 miliardi di euro dall’anno precedente. Stabile il giocato per le slot, avanzano nuove modalità di gioco, mentre gli abruzzesi sono quelli che giocano di più in Italia. Tutti i dati nell’inchiesta del gruppo Gedi


F35, il balletto del M5s: nel 2013 non servivano, oggi sono "irrinunciabili"

"E' normale che dobbiamo fare un po' di calcoli, sia economici sia tecnologici. Ma resta ovvio che non possiamo rinunciare a una grande capacità aerea per la nostra Aeronautica". Con queste parole il sottosegretario alla Difesa, l'esponente M5s Angelo Tofalo, ha recentemente riabilitato gli F35. Le spese per il caccia militare, infatti, erano state aspramente criticate dal Movimento quando si trovava all'opposizione. Nonostante le dichiarazioni di Tofalo, Di Maio continua ad avere perplessità: "F35 è un programma su cui continuiamo a essere perplessi - ha detto il vicepremier a Circo Massimo, su Radio Capital - elogiarne la tecnologia non vuol dire che si voglia rifinanziarlo.

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F35, il dietrofront del M5S: nel 2013 erano «strumenti di morte». Oggi ne autorizzano l'acquisto

Soldi a evasori e pensionati, niente assunzioni all’università: nella manovra c’è l’Italia che non vuole cambiare

I comuni possono assumere, le università no: in questo articolo del maxi emendamento alla Legge di Bilancio c’è tutta l’ostilità del governo (e del Paese) contro il mondo del sapere e della ricerca. Così si va sbattere contro il futuro: basta che si sappia


“Per l'anno 2019 la Presidenza del Consiglio dei ministri, tutti i ministeri, gli Enti pubblici non economici, le agenzie fiscali e le Università non possono effettuare assunzioni di personale a tempo indeterminato”La polpetta avvelenata sta all’articolo 208 bis del maxi emendamento alla legge di bilancio, quello che sui cui le camere voteranno la fiducia al governo, senza alcuna discussione, per evitare l’esercizio provvisorio. E dentro questo emendamento, a ben vedere, c’è tutta la visione del mondo di Lega e Cinque Stelle.
Nei confronti del sapere e della cultura, in primo luogo. Che in manovra non ci fosse una lira per la scuola e per la ricerca lo sapevamo da tempo. Che si decidessero di bloccare le assunzioni dei ricercatori universitari - ri-bloccando il turnover che il governo precedente aveva sbloccato - è una sorpresa dell’ultima ora. E serve a poco puntare il dito contro Bruxelles, accusando gli eurocrati di aver costretto il governo a questo voltafaccia. Per dire: gli enti locali, a partire dai Comuni, sono esclusi dal blocco del turnover. Ci saranno mille nobili ragioni dietro a questa decisione, ma fatichiamo a capire perché un usciere comunale sia più strategico di un ricercatore universitario.

Ci saranno mille nobili ragioni dietro a questa decisione, ma fatichiamo a capire perché un usciere comunale sia più strategico di un ricercatore universitario


Fosse solo questo, peraltro. Perché non sono solo gli uscieri del Comune, a venir prima dei docenti e dei ricercatori universitari. Ci sono pure gli evasori fiscali, i pensionati, le partite Iva che guadagnano 75mila euro all’anno e pagheranno il 15% di tasse, i disoccupati che percepiranno il reddito di cittadinanza a vita pure se lavoreranno in nero. Persino gli odiati F-35 vengono prima del sapere e della ricerca.

Quanto tutto questo sia stupido non dovrebbe essere nemmeno materia di discussione, né di un editoriale. Evidentemente lo è, in un Paese che ostenta orgoglioso la propria ignoranza, la propria produttività zero, il record europeo (negativo) di laureati sul totale della popolazione (il 22,4%) e di manager senza laurea (il 54% sul totale), le 65mila immatricolazioni in meno all’università dal 2000 a oggi, l’1,3% della spesa dedicata a ricerca e sviluppo contro l’1,9% europeo e il 2,3% dei paesi Ocse, con l’età media dei ricercatori - oltre 46 anni! - tra le più alte al mondo.

Pensioni: 400mila italiani all’estero. Assegni record a Cipro, Emirati Arabi e Portogallo

UN MILIARDO IL COSTO PER L’INPS

Costano oltre un miliardo di euro alle casse dell’Inps, sono pagate in ben 160 Paesi e vanno a beneficio di un piccolo plotone di 400mila persone. Stiamo parlando dei pensionati italiani all’estero, tornati sotto i riflettori dopo che tra gli emendamenti “segnalati” alla Manovra è rispuntata la misura “cattura-pensionati”, con una riduzione delle tasse a forfait del 7% per 5 anni in favore...

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Pensioni, ecco come cambieranno gli importi nel 2019
Pensioni, ecco come cambieranno gli importi nel 2019

Pensioni, l'ipotesi che non piace a molti anziani prende corpo: "Così è ingiusto" | Stop rivalutazione pensioni 2019
Pensioni, l'ipotesi che non piace a molti anziani prende corpo: "Così è ingiusto"



Manovra, il giorno della protesta. Arriva il maxi-emendamento, scontro sulle aliquote Iva

Qui sopra la manifestazione a Roma degli autonoleggiatori. Il decreto
del ministro Toninelli li scontenta, ma al contempo scontenta anche i tassisti
ROMA
Il maxiemendamento del governo con le ultime modifiche alla legge di Bilancio arriva direttamente in aula al Senato saltando la commissione Bilancio perché, come spiega va ieri pomeriggio il presidente Daniele Pesco (M5s), «700 emendamenti da vagliare sono troppi e non c’è abbastanza tempo per farlo». L’annuncio, con l’aggiunta del voto di fiducia previsto per stasera, fa insorgere le opposizioni. «Arriva in Aula maxi emendamento mai votato da nessuno. È la prima volta nella storia della Repubblica. È un’emergenza democratica» denunciano i senatori Pd. Che assieme ai colleghi di Forza Italia avevano proposto di votare il 26 «per poter discutere con calma» tutte le modifiche, richiesta che però la maggioranza non ha voluto accogliere.
Salda e stralcia, è giallo
Ma è di nuovo tensione anche nel governo: sul filo di lana il Mef ieri avrebbe sollevato forti dubbi per i soliti problemi di copertura il «salda e stralcia» chiesto gran voce dalla Lega e che in base agli accordi doveva essere inserito nel maxiemendamento. L’ultima versione di questa misura, messa a punto dal sottosegretario ai Trasporti Siri, prevedeva di estinguere le cartelle fiscali arretrate per chi ha difficoltà economiche applicando tre distinte aliquote (16, 20 e 35%) in base alle dichiarazioni Isee. Per tutto il giorno ieri è circolata la voce che questa norma fosse saltata suscitandole ire di Salvini.
Ma è soprattutto fuori dal Parlamento che si protesta. Taxisti ed Ncc restano sul piede di guerra, e poi c’è l’aumento delle tasse a danno di molti settori e il ritorno dello spettro delle clausole di salvaguardia che allarma commercianti, mondo delle imprese e consumatori. Protesta la Cei con tutto il mondo del volontariato per il raddoppio dell’Ires a carico degli enti non commerciali che «danneggia tutto il no profit». Confedilizia contesta lo sblocco dei tributi locali, Imu, Tasi e addizionali, che metterebbe a rischio tutti i contratti di affitto calmierati visto che verrebbero meno molte agevolazioni fiscali. Cgil, Cisl e Uil chiedono invece che venga ritirato l’emendamento che taglia del 30% le tariffe Inail per non mettere a rischio gli interventi nel campo della sicurezza, mentre Assotabaccai contesta il taglio dell’aggio sui Gratta e Vinci («inaccettabile») che fa perdere ai rivenditori 22 milioni di euro.
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Roma: protesta dei bus turistici, paralisi in centro



Roma: protesta dei bus turistici, paralisi in centro

Tari (tassa sui rifiuti) nella bolletta della luce: come il canone Rai, una rata ogni bimestre

Tari (tassa sui rifiuti) nella bolletta della luce: come il canone Rai, una rata ogni bimestre
Il versamento degli importi dovuti dovrebbe avvenire in sei rate annuali, una ogni bimestre, mentre oggi il pagamento avviene due volte l'anno. Quanto costerebbe la Tari in bolletta elettrica e quali sono i rischi per le famiglie? Massimiliano Dona dell'Unione nazionale consumatori: "Un sopruso bello e buono". Facciamo il punto sulla proposta della Lega


Tari (tassa sui rifiuti) nella bolletta della luce: come il canone Rai, una rata ogni bimestre
Tari in bolletta: la tassa dei rifiuti inserita nella bolletta elettrica, proprio come avviene già per il canone tv. Si tratta di un emendamento della Lega collegato alla legge di Bilancio. Una premessa è d'obbligo: al momento parliamo di una proposta che dovrà essere discussa in Commissione Bilancio al Senato, contestualmente all'approvazione con maxi-emendamento della legge finanziaria dopo il via libera della Commissione europea arrivato nella giornata di ieri. In poche parole, l'ipotesi della Tari in bolletta introduce la possibilità di inserire il prelievo per il servizio rifiuti direttamente nella bolletta della luce, ma - almeno nella formulazione attuale - non riguarderebbe tutte le amministrazioni locali ma soltanto i Comuni in situazioni di dissesto e che hanno deliberato un piano di riequilibrio finanziario. Queste amministrazioni, qualora l'emendamento venisse approvato, potranno chiedere alle imprese elettriche di inserire il pagamento della tassa sui rifiuti nella bolletta, così come avviene per il canone Rai. Il versamento degli importi dovuti dovrebbe avvenire quindi in sei rate annuali, una ogni bimestre, mentre oggi il pagamento avviene due volte l'anno.

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Tari (tassa sui rifiuti) nella bolletta della luce: come il canone Rai, una rata ogni bimestre
Tari in bolletta: la tassa dei rifiuti inserita nella bolletta elettrica, proprio come avviene già per il canone tv. Si tratta di un emendamento della Lega collegato alla legge di Bilancio. Una premessa è d'obbligo: al momento parliamo di una proposta che dovrà essere discussa in Commissione Bilancio al Senato, contestualmente all'approvazione con maxi-emendamento della legge finanziaria dopo il via libera della Commissione europea arrivato nella giornata di ieri. In poche parole, l'ipotesi della Tari in bolletta introduce la possibilità di inserire il prelievo per il servizio rifiuti direttamente nella bolletta della luce, ma - almeno nella formulazione attuale - non riguarderebbe tutte le amministrazioni locali ma soltanto i Comuni in situazioni di dissesto e che hanno deliberato un piano di riequilibrio finanziario. Queste amministrazioni, qualora l'emendamento venisse approvato, potranno chiedere alle imprese elettriche di inserire il pagamento della tassa sui rifiuti nella bolletta, così come avviene per il canone Rai. Il versamento degli importi dovuti dovrebbe avvenire quindi in sei rate annuali, una ogni bimestre, mentre oggi il pagamento avviene due volte l'anno.


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