Qui sopra la manifestazione a Roma degli autonoleggiatori. Il decreto del ministro Toninelli li scontenta, ma al contempo scontenta anche i tassisti |
Il maxiemendamento del governo con le ultime modifiche alla legge di Bilancio arriva direttamente in aula al Senato saltando la commissione Bilancio perché, come spiega va ieri pomeriggio il presidente Daniele Pesco (M5s), «700 emendamenti da vagliare sono troppi e non c’è abbastanza tempo per farlo». L’annuncio, con l’aggiunta del voto di fiducia previsto per stasera, fa insorgere le opposizioni. «Arriva in Aula maxi emendamento mai votato da nessuno. È la prima volta nella storia della Repubblica. È un’emergenza democratica» denunciano i senatori Pd. Che assieme ai colleghi di Forza Italia avevano proposto di votare il 26 «per poter discutere con calma» tutte le modifiche, richiesta che però la maggioranza non ha voluto accogliere.
Salda e stralcia, è giallo
Ma è di nuovo tensione anche nel governo: sul filo di lana il Mef ieri avrebbe sollevato forti dubbi per i soliti problemi di copertura il «salda e stralcia» chiesto gran voce dalla Lega e che in base agli accordi doveva essere inserito nel maxiemendamento. L’ultima versione di questa misura, messa a punto dal sottosegretario ai Trasporti Siri, prevedeva di estinguere le cartelle fiscali arretrate per chi ha difficoltà economiche applicando tre distinte aliquote (16, 20 e 35%) in base alle dichiarazioni Isee. Per tutto il giorno ieri è circolata la voce che questa norma fosse saltata suscitandole ire di Salvini.
Ma è soprattutto fuori dal Parlamento che si protesta. Taxisti ed Ncc restano sul piede di guerra, e poi c’è l’aumento delle tasse a danno di molti settori e il ritorno dello spettro delle clausole di salvaguardia che allarma commercianti, mondo delle imprese e consumatori. Protesta la Cei con tutto il mondo del volontariato per il raddoppio dell’Ires a carico degli enti non commerciali che «danneggia tutto il no profit». Confedilizia contesta lo sblocco dei tributi locali, Imu, Tasi e addizionali, che metterebbe a rischio tutti i contratti di affitto calmierati visto che verrebbero meno molte agevolazioni fiscali. Cgil, Cisl e Uil chiedono invece che venga ritirato l’emendamento che taglia del 30% le tariffe Inail per non mettere a rischio gli interventi nel campo della sicurezza, mentre Assotabaccai contesta il taglio dell’aggio sui Gratta e Vinci («inaccettabile») che fa perdere ai rivenditori 22 milioni di euro.
Ma è soprattutto fuori dal Parlamento che si protesta. Taxisti ed Ncc restano sul piede di guerra, e poi c’è l’aumento delle tasse a danno di molti settori e il ritorno dello spettro delle clausole di salvaguardia che allarma commercianti, mondo delle imprese e consumatori. Protesta la Cei con tutto il mondo del volontariato per il raddoppio dell’Ires a carico degli enti non commerciali che «danneggia tutto il no profit». Confedilizia contesta lo sblocco dei tributi locali, Imu, Tasi e addizionali, che metterebbe a rischio tutti i contratti di affitto calmierati visto che verrebbero meno molte agevolazioni fiscali. Cgil, Cisl e Uil chiedono invece che venga ritirato l’emendamento che taglia del 30% le tariffe Inail per non mettere a rischio gli interventi nel campo della sicurezza, mentre Assotabaccai contesta il taglio dell’aggio sui Gratta e Vinci («inaccettabile») che fa perdere ai rivenditori 22 milioni di euro.
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