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martedì 28 maggio 2019

Mario Pittoni: “Ho Lasciato La Scuola per Ribellione, Quello Che C’è da Sapere Non si Impara su Polverosi Libri”

Sono figlio della contestazione globale, erano tempi in cui ci si opponeva. Ho un padre insegnante e un fratello professore, quindi ho sempre respirato scuola e per questo sono preparatissimo. Non mi sono diplomato per ribellione“. Questo è quanto riferito all’Espresso da Mario Pittoni, senatore leghista, presidente della commissione Cultura del Senato e responsabile Istruzione della Lega.

Il parlamentare ha quindi candidamente ammesso di avere esclusivamente la licenza media e se fino a qualche mese fa era restio a divulgare la notizia – “Non lo rivelo, il mondo della scuola è pronto a massacrarti per un pezzo di carta” – oggi nell’intervista rilasciata all’Espresso si definisce “preparatissimo”.
Il settimanale ha pubblicato il suo curriculum vitae, compilato a mano e reperibile sul sito del comune di Udine, dove Pittoni è stato consigliere dal 2013 al 2018. Diverse esperienze lavorative all’attivo: giornalista pubblicista dal 1981, Pittoni ha lavorato nell’ufficio stampa di Edi Orioli, il campione della Parigi-Dakar, poi direttore della Bancarella, periodico di annunci economici, e responsabile a Udine del servizio clienti per alcuni marchi automobilistici.
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M5s dopo il flop elettorale, Lombardi e Paragone contro Di Maio

"A breve abbiamo un'assemblea parlamentare e ne discuteremo" in quella sede. Lo ha detto il sottosegretario Stefano Buffagni

"La generosità di Luigi Di Maio di mettere insieme 3-4 incarichi, per me, in qualche modo, deve essere rivista". Lo dice alle telecamere del fattoquotidiano.it il senatore M5s Gianluigi Paragone. "E' fuor di dubbio che c'è bisogno di una discontinuità. M5s - prosegue Paragone - per ripartire ha bisogno di una leadership politica non dico h24 ma non siamo lontani".
"Quando c'è una sconfitta gli errori si distribuiscono, le responsabilità si assumono, i cambiamenti si mettono in conto. La responsabilità in capo ad un solo uomo è deleteria per il MoVimento, ed è un concetto da prima repubblica. Usato e abusato da Renzi & Co. Il modello culturale di riferimento di M5S è la partecipazione. Grillo e Gian Roberto Casaleggio ci hanno insegnato a stare nel mezzo, ad ascoltare la forza dal basso delle scelte e delle idee di portavoce e attivisti". Lo scrive su Facebook l'esponente del M5S Roberta Lombardi.
"Il voto è stato un grande disastro di cui si deve assumere tutta la responsabilità Luigi Di Maio, visto che si è blindato con un regolamento che gli dà tutti i poteri". Così Elena Fattori, senatrice ribelle del M5S, in un'intervista al Corriere della Sera in cui annuncia: "In assemblea chiederò le sue dimissioni dai due ministeri. Non può fare tutto e male".

Accoltellamento a Tokyo, morta una bimba

Altre 13 alunne di scuola elementare ferite a fermata bus


(ANSA) - TOKYO, 28 MAG - E' di almeno una bimba morta e 17 feriti tra cui altre 13 alunne di scuola elementare il bilancio di un accoltellamento avvenuto stamattina a una fermata del bus nel sud Tokyo, nel quartiere Kawasaki.
    Morto anche l'assalitore, un uomo tra i 40 e i 50 anni trovato in possesso di due coltelli: sarebbe deceduto a causa di ferite al collo presumibilmente auto-inflitte. I vigili del fuoco della stazione di Noborito hanno ricevuto una chiamata di emergenza alle 7:45 ora locale (00:45 in Italia). Le studentesse - che frequentano una scuola cattolica privata della Caritas nel quartiere Kawasaki si trovavano ad una fermata dell'autobus al momento dell'attacco.
    L'incidente avviene durante l'ultimo giorno della visita di Stato del presidente americano Donald Trump a Tokyo.

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lunedì 27 maggio 2019

Vota a 108 anni, sempre al seggio dal 1946

A Città di Castello. L'appello ai giovani: 'Non snobbate le elezioni'


Alla soglia dei 108 anni anche in questa tornata elettorale per le europee è tornata a votare Luisa Zappitelli, classe 1911, che ha così ha battuto il suo record personale, partecipando ininterrottamente a tutte le consultazioni dell'Italia democratica, dal plebiscito del 1946 ad oggi. Un impegno riconosciuto e sottolineato anche dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. 
Intorno alle 11 la signora Luisa si è presentata al seggio numero 10 di San Pio, il quartiere di Città di Castello dove abita, accompagnata dai figli Anna e Dario Ercolani e dalla nipote Natascia. Accanto a lei anche il comandante della polizia municipale, Joselito Orlando e alcuni agenti della polizia. 
Luisa Zappitelli ha invitato i giovani "a non snobbare le elezioni, perché è questo il modo che hanno i cittadini di far sentire la loro voce nelle democrazie".
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“Il nostro Montebore ad Amboise per celebrare il genio di Leonardo”

Su invito del governo francese il formaggio sarà presente in Francia all’inaugurazione della mostra per celebrare i 500 anni della morte del Genio del Rinascimento

MONGIARDINO LIGURE
Siccome nel 1489 Leonardo da Vinci scelse di inserire il Montebore nel menù del banchetto di nozze tra Isabella d’Aragona e Gian Galeazzo Sforza, cerimonia celebrata a Tortona, il formaggio oggi sarà presente ad Amboise, in Francia, all’inaugurazione della mostra dell’artista Corrado Veneziano, inserita nel progetto internazionale denominato «Leonardo Atlantico», in programma in vari Paesi europei per celebrare i 500 anni della morte del Genio del Rinascimentoper eccellenza, che era anche un raffinato gourmet.
L’evento di Amboise è promosso dal governo francese e dalla municipalità della cittadina del dipartimento dell’Indre e Loira. Il Montebore è fornito da Vallenostra, la cooperativa di Mongiardino Ligure che nel 1999 ha riscoperto la ricetta del formaggio evitando che cadesse nel dimenticatoio: era ricordata solo da un’anziana contadina.
«Il nostro Montebore - spiega Roberto Grattone, di Vallenostra - è stato inviato nei giorni scorsi in Francia per questa importante ricorrenza. Per noi è un grande onore essere stati invitati ad Amboise. Abbiamo voluto, per l’occasione, far conoscere anche altri prodotti valborberini, come il vino Timorasso, anch’esso presente all’inaugurazione della mostra dedicata a Leonardo».
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Greta “vince” le elezioni europee: le istanze ambientaliste hanno la maggioranza

Greta “vince” le elezioni europee: le istanze ambientaliste hanno la maggioranza
Piazze piene, urne pure. Anche i popolari alzano bandiera bianca e promettono di andare incontro alle istanze ambientaliste. Exit poll e risultati sorridono ai verdi, che sono riusciti a imporre la loro agenda anche agli altri partiti di centrosinistra


Greta “vince” le elezioni europee: le istanze ambientaliste hanno la maggioranza

Serve ancora tempo per capire i rapporti di forza nel Parlamento europeo che verrà. Ma alla chiusura delle urne un dato sembra chiaro a tutte le forze politiche progressiste, liberali e popolari: la questione ecologista non può più essere ignorata. Ed è balzata in cima all’agenda dei principali gruppi dell’Eurocamera, compresi quelli che potrebbero comporre la nuova maggioranza.
L’onda verde è anche il risultato dell’attivismo di Greta Thunberg, liceale svedese ed eroina degli ecologisti. I suoi “Venerdì per il futuro” hanno animato le piazze europee per mesi, portando alla ribalta l’emergenza climatica e i danni dell’inquinamento da CO2.
I partiti verdi crescono ovunque nei Paesi più industrializzati d’Europa, con un exploit in Germania che li porta sopra il 20%, catapultandoli al secondo posto nello scacchiere politico tedesco. Vanno forte anche in Francia, dove arrivano terzi con circa il 13% e in Regno Unito, dove sono accreditati nelle proiezioni poco sotto il 10%. I verdi italiani sono i grandi assenti di questa tornata, accreditati nei primi exit poll largamente al di sotto della soglia di sbarramento al 4%. 

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Instabilità e TEMPORALI sino a fine mese ma per giugno arrivano delle novità...

Scenari di tempo incerto, con frequenti annuvolamenti, precipitazioni e temporali caratterizzeranno l'ultima settimana di maggio. Poi si aprono degli spiragli d'estate nella prima decade di giugno.


Questa sera arrivano importanti conferme circa una seconda perturbazione prevista raggiungere le regioni del nord parte di quelle centrali tra martedì mercoledì. La dinamica messa in luce dai modelli di previsione, avrà origini ben più fredde rispetto al vortice che sta interessando in queste ore soprattutto il centro ed il sud. La nuova perturbazione in arrivo nella metà della settimana prossima, trasporterà nel suo grembo, masse d'aria polari-marittime che saranno responsabili di nuovi temporali al nord, associati a locali grandinate e colpi di vento e seguiti da un effimero ma sensibile calo delle temperature. Ecco la previsione sulla probabilità di pioggia con accumuli abbastanza rilevanti, calcolata dal modello americano nella notte tra martedì e mercoledì:

Nella seconda metà della settimana, il vortice ciclonico è previsto spostarsi verso le regioni del centro Italia, laddove è prevista ancora qualche nota di instabilità essenzialmente concentrata nelle zone interne durante le ore più calde del giorno. Nel complesso, la perturbazione raggiungerà questo settore d'Italia in forma più attenuata, pertanto non sarà più in grado di recare precipitazioni e temporali organizzati.

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Elezioni, ad Alessandria e provincia affluenza in calo. Ecco i Comuni che hanno già il sindaco

Sarà commissariato il Comune di Moncestino, nel Casalese, dove c’era un unico candidato che però non ha raggiunto il quorum

ALESSANDRIA
La lunga giornata di voto in provincia di Alessandria si è chiusa alle 23 con un’affluenza - dati del ministero dell’Interno riferito alle Europee di cui è già partito lo spoglio - del 62,56%, in calo rispetto alla tornata di cinque anni fa quando si era arrivati al 65,18% (anche se il dato all’una e mezza non era ancora definitivo).
Tra le sette città centro zona, la percentuale più alta di votanti si è avuta a Tortona, dov’è andato alle urne il 70,27% degli aventi diritto (rispetto al 72,81% della tornata precedente). Segue Ovada, con il 67,62% (cinque anni fa era stato il 71,33%, la città dove il calo è stato più marcato), poi Casale, con il 66,9% (nel 2014 era stato il 67,62%). Novi ha chiuso con un’affluenza del 66,27% (cinque anni fa, 68,43), Valenza col 57,04% (dal 58,88%), Alessandria col 55,82% (dal 57,63% del 2014). Ad Acqui Terme l’affluenza è stata del 61,07% (60,66% nel 2014).
Sono state 350.000 le persone sono chiamate al voto in provincia per eleggere i parlamentari europei, il presidente della giunta regione del Piemonte e il Consiglio regionale (50 sono i seggi da assegnare: Alessandria ne avrà 4). Si è votato anche per le amministrazioni di 139 Comuni: in questo caso gli elettori sono 193.127.
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Europee, affluenza boom in Ue. Populisti avanzano ma non sfondano. Volano i Verdi

Popolari e socialisti da soli senza maggioranza

Alle elezioni Europee trionfano Marine Le Pen e Viktor Orban. Ed è anche boom dell'affluenza, mentre arrivano i dati dei primi exit poll. "E' la vittoria del popolo" che oggi ha "ripreso il potere", ha detto Marine Le Pen commentando la vittoria del Rassemblement National. La Le Pen ha chiesto "lo scioglimento dell'Assemblea Nazionale" dopo il voto di questa sera in Francia e la modifica del sistema elettorale in senso proporzionale. Al Parlamento si costituirà un "super gruppo" di sovranisti in grado di "pesare" sull'organizzazione dell'Unione europea, ha detto la Le Pen.

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Elezioni Europee, risultati: trionfo Lega, crollo M5S. Pd secondo partito, Fdi si avvicina a Fi

Elezioni Europee 2019. Lo spoglio dei risultati continua e a quasi la totalità dello scrutinio delle schede (60.914 sezioni su 61.576) il dato è consolidato. LLega trionfa: è il primo partito con il 34,36%. Il Pd è al 22,76%, M5S al 17,1%, Forza Italia al 8,76%, Fratelli d'Italia al 6,45%, Più Europa al 3,09%, Europa Verde al 2,29%, La Sinistra all'1,74%, il Partito Comunista allo 0,88.

L'analisi del voto. Matteo Salvini porta la Lega oltre il 34%, «primo partito d'Italia», e si appropria dell'agenda del governo, a partire dalla Tav. L'esecutivo va avanti «serenamente», assicura. Ma le elezioni europee terremotano i gialloverdi in una nuova fase politica. Il M5S crolla, pagando un prezzo pesantissimo per l'esperienza di governo: perde oltre dieci punti in un solo anno, scende sotto il 17%. Luigi Di Maio, che resta a lungo in silenzio, si vede scavalcare da Nicola Zingaretti, che riporta il Pd alla «centralità», oltre il 22%.

FI sembra attestarsi intorno al 9%, FdI sfiora il 6,5%. Gli altri partiti restano sotto la soglia di sbarramento del 4%. In una tornata che mette in ballo anche 3800 Comuni, il centrodestra guidato da Alberto Cirio si avvia verso la vittoria in Piemonte contro l'uscente Sergio Chiamparino. L'affluenza, che in tutta Europa raggiunge livelli record, chiude in calo rispetto al 2014: alle 23 ha votato il 55,97% degli aventi diritto, due punti in meno rispetto a cinque anni fa.

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domenica 26 maggio 2019

È morto Vittorio Zucconi, cronista e scrittore

È stato corrispondente dagli Stati Uniti per 'Repubblica' e direttore del sito e di Radio Capital


Il giornalista Vittorio Zucconi, 74 anni, è morto nella sua casa di Washington dopo una lunga malattia. Ne da notizia 'Repubblica' in apertura sul proprio sito con un articolo dal titolo "l'uomo che viveva il giornalismo". Cronista e scrittore, Zucconi è stato corrispondente dagli Stati Uniti per 'Repubblica' e direttore del sito e di Radio Capital.

Il prezzo del petrolio crolla sotto i 60 dollari a barile


Prezzi del petrolio a picco sulla scia delle preoccupazioni per la guerra commerciale tra Stati Uniti che peserà sulla crescita economica globale. A New York il contratto giugno sta perdendo il 5,3% a 58,14 dollari al barile dopo essere sceso fino a 57,94 dollari, minimi di giornata. È la prima volta da marzo che i prezzi scendono sotto i
60 dollari.

Secondo i dati diffusi dall'Energy Information Administration, le scorte di greggio negli Stati Uniti sono aumentate fino a 4,7 milioni di barili la scorsa settimana, contro le aspettative di un calo di circa 600.000 barili. L'aumento delle scorte commerciali è dovuto alle vendite programmate delle riserve strategiche di petrolio (Spr) degli Stati Uniti sul mercato commerciale.


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Prezzi benzina trova i più convenienti

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Pestaggi della polizia a Genova: dal governo M5s-Lega la copertura politica

Le immagini dimostrano come l'aggressione al giornalista di Repubblica rappresentasse una violazione delle norme e della legge. Eppure da Conte, Salvini e Di Maio nessuna condanna


Le polemiche sono tutte contro Marco Bucci, il sindaco di destra in una città storicamente di sinistra, che con i fascisti ha avuto sempre la manica larga. 
di tutte le forze di opposizione della città, dalle associazioni ai sindacati ai partiti, dalla Cgil "Bucci ha abdicato al suo ruolo di garante della serenità della città — detta il segretario genovese del Pd, Alberto Pandolfo — proprio lui che si fregia di un operativo decisionismo, lo ha mancato proprio quando una decisione, per il bene comune, doveva essere presa. C’è un problema, chi governa la città? Giovedì sera, quando i pestaggi si erano consumati, un cronista era in ospedale, il sindaco era lontano, a festeggiare la fine della campagna elettorale a Rapallo".
“Un giornalista non è lì per caso - ha detto l’Associazione ligure dei giornalisti - un giornalista lavora per essere dove è necessario, al fine di documentare fatti che sono di interesse per i suoi lettori. Come non dovrebbe accadere che un lavoratore sia vittima di infortuni sul lavoro, così non è tollerabile che si continui a picchiare un collega mentre, già a terra ferito, urla di essere un giornalista che sta facendo il proprio lavoro. Non è una persona che non c’entra, al contrario. Come c’entrano i cittadini ai quali la Costituzione garantisce il diritto di manifestare in condizioni di sicurezza”.
Ma il nodo è proprio questo e lo ha ricordato il giudice Zucca che a suo tempo indagò sulle violenze del G8, comprese quelle terribili di cui si rese responsabile la polizia.
Zucca ha polemicamente notato come dai tempi del G8 non sia cambiato nulla nell’atteggiamento della polizia.
Se un manifestate è a terra perché infierire con manganellate e perfino calci? I poliziotti stanno garantendo l’ordine pubblico o sono legalizzati i pestaggi gratuiti nel nome di qualche pretesa vendetta?

Come si sa quando accaddero i terribili fatti del G8 al governo c’era il centro-destra e le forze dell’ordine si sentivano politicamente legittimate ad andare oltre i loro limiti.
Oggi pure. Le parole dette in questi mesi dal ministro dell’Interno non fanno altro che caricare a pallettoni gli agenti che vogliono menar le mani più degli altri.


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sabato 25 maggio 2019

Elezioni Europee 2019, Salvini twitta e posta nel giorno del silenzio elettorale .

Polemiche in rete per i numerosi tweet del ministro dell’Interno Matteo Salvini alla vigilia del voto per le Elezioni Europee, giorno del silenzio elettorale. “Domani dalle 7 alle 23 scriviamo insieme il Futuro. #DomenicavotoLega, #stavoltavoto, #stavoltavotoLega”, uno dei tanti tweet di oggi del ministro. Matteo Renzi: “Salvini dovrebbe dare l’esempio rispettando il silenzio elettorale che invece sta violando”.


Domani, domenica 26 maggio, gli italiani tornano alle urne per le Elezioni Europee 2019. Oggi è il giorno del silenzio elettorale (qui spieghiamo cos’è e quali regole prevede), ma come accaduto anche in precedenti elezioni il ministro dell’Interno Matteo Salvini non ha rinunciato a usare i suoi canali social per intervenire sul voto. “Domani dalle 7 alle 23 scriviamo insieme il Futuro. #DomenicavotoLega, #stavoltavoto, #stavoltavotoLega”, ha twittato Salvini che ha anche postato, sempre nel giorno del silenzio elettorale, foto e video con ringraziamenti vari a chi ha partecipato ai suoi comizi in giro per l’Italia utilizzando l’hashtag #domenicavotoLega.

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Il libro-intervista su Matteo Salvini è un flop: in libreria vendute solo 243 copie


Marco Travaglio nella bufera, i giornalisti de 'Il Fatto' in rivolta: 'Troppo grillino'

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Mercatone Uno dichiara fallimento: negozi chiusi in tutta Italia senza preavviso: «Licenziati via Whatsapp»

Marco Pantani in maglia Mercatone Uno al Giro d’Italia negli anni 90
Serrande abbassate, questa mattina, nei 55 punti vendita a marchio Mercatone Uno, nota catena della grande distribuzione di mobili, in tutta Italia. È l’amara sorpresa che si sono trovati davanti i circa 1.800 dipendenti (e i clienti, ancora numerosi) del gruppo, che senza alcun preavviso da parte della proprietà, si sono recati normalmente a lavoro, trovando però chiusi centri commerciali e magazzini, dal Piemonte alla Puglia.
La dichiarazione di fallimento
La chiusura è l’effetto della sentenza con cui, nella giornata di venerdì, il tribunale fallimentare di Milano ha decretato il fallimento della Shernon Holding srl, che nell’agosto del 2018 aveva a sua volta rilevato i punti vendita dello storico marchio emiliano, mitico sponsor di Marco Pantani e di tanti altri campioni del ciclismo negli anni 90. La Shernon holding aveva annunciato un imponente piano di rilancio proiettato verso nuovi importanti ricavi già dal 2022: il nuovo piano avrebbe dovuto vedere la luce entro fine maggio. Così però non è stato, perché a soli 8 mesi dall’acquisizione, la stessa Shernon aveva presentato richiesta di concordato preventivo in continuità, garantendo comunque i presidi occupazionali fino al 30 maggio, data in cui è in programma da tempo un incontro al Ministero per lo Sviluppo Economico per studiare un piano di salvataggio per l’azienda. E invece giovedì 23 maggio, senza alcun preavviso, la Shernon ha dichiarato fallimento.
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Altro che gretini: ecco le cinque bugie più clamorose dei negazionisti del cambiamento climatico

Dalla Groenlandia un tempo verde al mancato consenso unanime nella comunità scientifica fino alle emissioni di CO2 che non sarebbero così rilevanti. Ecco tutti i falsi miti dei negazionisti del climate change smontati uno per uno. Compreso il discorso del premio nobel Carlo Rubbia


Due cose sono sicure al mondo: il cambiamento climatico e la disinformazione di chi lo nega. E sulla seconda la scienza non ha dubbi. Per i negazionisti del climate change Greta Thunberg è una bambina manovrata come un burattino dai poteri forti e chi sciopera con lei per denunciare i rischi dell’intervento dell’uomo sull’ambiente è un “gretino”. Con uno stoicismo e un senso della realtà degno dei terrapiattisti minimizzano gli effetti più visibili negli ultimi anni. Lo scioglimento dei ghiacciai, l’innalzamento dei mari, le condizioni meteorologiche estreme, l’aumento della temperatura media mondiale? Fenomeni naturali passeggeri che si sono ripetuti già nel passato senza gravi danni. Un milione di specie di animali e piante rischia l’estinzione? Una esagerazione che la sinistra userebbe per far pagare più tasse ai cittadini di tutto il mondo, supponendo poteri di persuasione forse più ampi della realtà. Il più famoso negazionista è Donald Trump che ha definito il climate change una fake news e ha fatto uscire gli Stati Uniti dall'accordo di Parigi Cop21 sul clima. Gli ultimi in ordine di arrivo sono i titolisti di Libero e il Tempo che il sei maggio nelle rispettive prime pagine hanno commentato la settimana di basse temperature e neve in tutta Italia con: «Riscaldamento climatico? Ma se fa freddo» oppure «Anche il tempo si è rotto di Greta», confondendo clima con meteo e non capendo forse che la neve a maggio è frutto degli sbalzi climatici dovuti proprio al riscaldamento del pianeta. 
Lo stesso Trump ha preso in giro chi denunciava l’aumento delle temperature con un tweet in cui commentava i meno 51 gradi in alcuni Stati del Midwest. Se nemmeno l'uomo più potente del mondo riesce a capire la differenza tra meteo e clima che speranze hanno gli scienziati di convincere tutti gli altri? Proviamo con una metafora universitaria: il meteo è il singolo voto preso dallo studente, il clima è la media dei voti nel tempo. Quindi un weekend di freddo e gelo non fa media. Senza contare che il 2018 è stato l'anno con gli inverni meno freddi di sempre.
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Facebook ha chiuso altre 77 pagine che diffondevano fake news

Menlo Park ha rimosso diversi gruppi e profili che negli ultimi tre mesi avevano raggiungo mezzo miliardo di visualizzazioni. La mossa dopo un report della ong Avaaz che rilancia: «È solo la punta dell'iceberg».

Sono oltre mezzo miliardo le visualizzazioni ottenute negli ultimi tre mesi dalle fake news pubblicate su 77 pagine e gruppi che Facebook ha chiuso su segnalazione della Ong internazionale Avaaz. Si tratta di pagine usate «come delle armi» dai partiti e dai gruppi di estrema destra e anti-Ue che però, ha sottolineato l'organizzazione non governativa, sono solo la «punta dell'iceberg».

OLTRE 100 PAGINE SEGNALATE IN ITALIA

«Solo il 20% delle reti segnalate» perché diffondono notizie false e contenuti che incitano all'odio sono state chiuse. I dati sono contenuti nel report prodotto da Avaaz al termine di un'indagine condotta in sei Paesi europei: ItaliaGermaniaRegno UnitoFranciaPolonia e Spagna. Gli attivisti hanno scoperto e segnalato 550 pagine o gruppi e 328 profili seguiti da circa 32 milioni di persone che contribuivano alla diffusione di contenuti volutamente deviati rispetto alla realtà, ottenendo 67,4 milioni di interazioni (commenti, condivisioni o semplici 'like') negli ultimi tre mesi. Di queste, 104 pagine e 8 gruppi Facebook sono stati segnalati in Italia, per un totale di oltre 18 milioni di follower e 23 milioni di interazioni negli ultimi tre mesi.

MOLTE PAGINE ANCORA ATTIVE

«Molti di questi, però, sono ancora attivi», ha denunciato Luca Nicotra, senior campaigner di Avaaz. La Ong è riuscita a ricondurre i profili e le pagine a 14 reti attive nel nostro Paese, il numero più alto registrato nei sei Stati osservati. Tuttavia, fino a oggi sono solo 23 le pagine e i gruppi italiani rimossi da Facebook, oltre la metà delle quali a sostegno di Lega e Movimento 5 stelle. «Il nostro report mostra per la prima volta lo tsunami di disinformazione che sta colpendo l'Europa in vista del voto», ha detto ancora Nicotra.

venerdì 24 maggio 2019

Di Maio si gioca le ultime cartucce contro Salvini: "sui rimpatri Gentiloni ha fatto meglio"

Ospite a Pomeriggio Cinque, il leader dei cinque stelle attacca il suo alleato di governo: "stiamo giocando a poliziotto buono e poliziotto cattivo"


Alle battute finali della campagna elettorale per le europee, Luigi Di Maio è alla canna del gas e attacca Salvini con tutte le cartucce che ha. Addirittura, ospite a Pomeriggio 5, il leader dei cinque stelle ha affermato che "gli fa male sapere che il governo Gentiloni ha fatto meglio di noi sui rimpatri" attaccando direttamente il suo amico/nemico al governo. 
"Stiamo giocando a poliziotto buono e a quello cattivo. Mentre Salvini dice 'per me il governo deve andare avanti' Giorgetti dice 'buttiamo giù tutto'. Ma è una questione di trasparenza. A me sembra che la Lega stia chiedendo il voto per dire 'vogliamo più forza per buttare giù questo governo'" ha affermato Di Maio. 


"Il governo esiste e continua a portare avanti provvedimenti importanti", ha affermato Di Maio sottolineando "il taglio di 345 parlamentari della Repubblica che ad agosto sarà legge". In merito alla durata dell'esecutivo anche dopo le elezioni europee, il vicepremier ha mandato una frecciata ai colleghi di governo: "Io garantisco per M5s che il governo per noi deve andare avanti, mi aspetto da lunedì alcune posizioni più ragionevoli dalla Lega", ha detto. 
Sempre riferendosi al Carroccio e alle polemiche con il M5s, Di Maio ha sottolineato che "quando la Lega è in difficoltà comincia a litigare con Virginia Raggi.


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Salvini dormiva ancora e 59 migranti riescono a sbarcare all'alba a Lampedusa

Arriva la proposta di legge per sciogliere Casapound e Forza Nuova

Il deputato genovese Luca Pastorino ha depositato due proposte di legge che prevedono lo scioglimento delle due organizzazioni fasciste e la creazione di un osservatorio antifascista sul web

In un paese civile, organizzazioni palesemente fasciste come Casapound e Forza Nuova sarebbero già chiuse o forse non sarebbero mai esistite. Ma siamo nell'Italietta del neofascismo, dove viene fatta la legge e subito è trovato l'inganno, dove il Ministro dell'Interno coi fascisti ci va a cena e compra i suoi giubbotti ai rivenditori di fiducia dell'ultradestra. Quindi doventa necessario ribadire l'ovvio, anche per sollecitare il cosiddetto antifascismo dei camerieri a cinque stelle, onesti a parole ma poco nei fatti. 
Luca Pastorino, deputato genovese di Liberi e Uguali, ad autunno ha depositato due proposte di legge, la cui prima mira allo scioglimento di Casapound e Forza Nuova in quanto movimenti contrari alla già esistente legge Scelba, ossia la cosiddetta 'apologia di fascismo' che prevede lo scioglimento di qualsiasi associazione, movimento o comunque  di un gruppo di persone non inferiore a cinque che persegua finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza o svolgendo propaganda razzista o rivolgendo la sua attività all'esaltazione di esponenti, principi, fatti e metodi propri del fascismo o compiendo manifestazioni di carattere fascista. 
La seconda proposta, prevede l'istituzione di un osservatorio nazionale web che mini fin dai primi passi la costituzione di nuove realtà di stampo neofascista e neonazista. 
"Avevo già percepito mesi fa che il clima si stava surriscaldando per i toni usati da Salvini - afferma il parlamentare ed ex candidato alla presidenza della Regione Liguria - nell'ultimo periodo abbiamo assistito a una vera e propria escalation di toni, manifestazioni e contro-manifestazioni. Genova oggi ne è un esempio lampante". 


Fonte

Sciopero clima: il Vaticano, i leader ascoltino il grido dei giovani

Migliaia di studenti in piazza in tutta Italia

CITTA' DEL VATICANO - "Negli ultimi mesi, i giovani sono diventati sempre più espliciti, come si rileva, ad esempio, negli imponenti 'scioperi per l'ambiente'. La loro frustrazione e rabbia verso la nostra generazione è palese. Rischiamo di finire per derubarli del loro futuro". Lo scrive il card. Peter Turkson, Prefetto del dicastero per lo Sviluppo umano integrale. "Bisogna fare appello ai leader politici ad essere molto più coraggiosi e ad ascoltare il grido drammatico che si leva dalla comunità scientifica e dal movimento dei giovani per il clima", aggiunge.
Al via a Roma il corteo dei giovani per il clima"Cambiamo il sistema non il clima". E' lo slogan dello striscione che apre il corteo dei giovani a Roma che scioperano per il clima. Al grido "Non c'è un pianeta B" i ragazzi di varie età, espongono numerosi cartelli in cui chiedono ad esempio "Don't be Toxic Thank you" oppure dicono che "se il pianeta fosse una banca l'avreste già salvata" contestando così il governo che non è determinato sulle questioni ambientali.
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Esperti, altra possibile estate di eventi estremi


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