Si estende il caso dei pozzi contaminati nell’area del basso Pieve, a Novi Ligure. Ne sono stati trovati altri due. Ora sono 11 in tutto
NOVI LIGURE — Si estende il caso dei pozzi contaminati nell’area del basso Pieve, a Novi Ligure. L’Arpa, l’Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente, nei giorni scorsi ha informato il Comune che altri due pozzi risultano inquinati da cloroformio, tetracloroetilene e tricloroetilene. Si tratta di contaminazioni di molto inferiori rispetto a quelle riscontrate a inizio anno, quando erano state accertate concentrazioni centinaia di volte oltre il limite di legge. Tuttavia la preoccupazione rimane alta, perché l’origine dell’inquinamento è ancora sconosciuta.
In un primo pozzo, situato all’altezza di via Principe Lucedio 41, l’Arpa ha trovato cloroformio pari a 0,17 microgrammi per litro (il limite è di 0,15); presente anche tetracloroetilene, ma a una concentrazione di 0,13 microgrammi per litro a fronte del limite normativo di 1,1. In un secondo pozzo, all’altezza di via San Giovanni Bosco 175, a preoccupare è proprio tetracloroetilene, il cui valore si è attestato a 1,7 microgrammi per litro; è stato trovato anche tricloroetilene (0,11 microgrammi per litro a fronte di un limite di 1,5).
Per entrambi i pozzi è scattato il divieto di utilizzo, sia per uso potabile che per altri scopi. Con i due pozzi appena chiusi, salgono a 11 quelli che risultano inquinati nella zona del basso Pieve: tre nell’area della casa di riposo Serenella (da dove è partita la campagna di indagine), tre in strada Dragonara, uno in viale Regione Piemonte (presso il Formificio Milanese), uno all’altezza di via Lucedio 19 e infine uno all’altezza di via Monte Santo 13. Anche il laghetto del Cipian – nei pressi della rotonda tra 35 bis e 35 ter – è risultato inquinato.