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mercoledì 7 agosto 2019

Maltempo, frane e colata di fango spazza via le auto nel lecchese: terrore in centro

Il maltempo fa paura e danni ingenti nella zona di Lecco. Alcune auto sono state investite dal fango nel lecchese, in particolare nella frazione montana di Codesino di Casargo, a causa delle forti piogge che si sono abbattute sulla zona. Alcune case sono state evacuate per sicurezza. 

Maltempo, grandine e alberi sradicati in Alto Adige. Da mercoledì allerta anche al Centro-Nord

La strada provinciale 67 è stata chiusa al transito a seguito delle esondazioni avvenute questa sera nel territorio del comune montano di Casargo, in provincia di Lecco. Diverse auto in sosta sono state investite da colate di fango che hanno invaso diverse zone del paese e in particolare la frazione di Codesino. Vigili del fuoco, Carabinieri, squadre sanitarie e di volontari locali hanno effettuato verifiche in ogni mezzo e in tutta la zona per sincerarsi che gli smottamenti non abbiano coinvolto direttamente anche delle persone. I danni sono ingenti.


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Maltempo, grandine e alberi sradicati in Alto Adige. Da mercoledì allerta massima in tante regioni

martedì 6 agosto 2019

Bergeggi, un 17enne ha lanciato il bidone dei rifiuti: ha confessato ai carabinieri

Il giovane è stato denunciato con l’accusa di lesioni gravi. Incastrato dalle prove raccolte dai militari, ha detto di non sapere che sulla spiaggia ci fossero alcune tende

Savona - Alla fine ha confessato, la sua colpa il giovane di 17 anni di fuori regione, probabilmente in vacanza con la famiglia in riviera che, nella notte tra venerdì e sabato, ha lanciato un cassonetto giù dalla scogliera di Bergeggi, colpendo al volto il bambino francese che dormiva in spiaggia con la sua famiglia. Un gesto che poteva avere ripercussioni ancora più tragiche, visto che, nel punto in cui è caduto il cassonetto, che poi di rimbalzo ha colpito il bimbo, fino a poco prima si trovava la sorella di 14 anni che si era spostata perché non riusciva a dormire bene. Se si fosse trovata ancora in quella posizione, secondo la ricostruzione dell’Arma, probabilmente il colpo le sarebbe stato fatale.

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Lancia frigorifero da una scarpata e si vanta sul web

La Guardia Civil ha rintracciato l'uomo ripreso in un video mentre abbandonava degli elettrodomestici nella zona di Almeria, in Spagna. per lui, multa da 45mila euro 
Un uomo è stato sanzionato, in Spagna, con una multa da 45mila euro per aver lanciato un frigorifero da una scarpata. È la stessa Guardia Civil del Paese a confermarlo in un tweet nel quale ha pubblicato anche il video che riprendeva la scena dell'abbandono dell'elettrodomestico. L'episodio è avvenuto ad Almeria.

Il video del lancio del frigorifero

"Rintracciano e multano con 45mila euro il giovane che lanciò il frigorifero in Almeria - si legge nel tweet -. I colleghi di Seprona hanno identificato questo uomo che si è fatto riprendere mentre tirava un frigorifero da una scarpata". Nel video, si sente una persona gridare "riciclando, amo riciclare" mentre un ragazzo, ridendo getta giù l'elettrodomestico.

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Bjorg Lambrecht morto, il ciclista belga vittima di una caduta durante la terza tappa del Giro di Polonia. Aveva 22 anni

È caduto durante il Giro di Polonia, hanno provato a rianimarlo sul posto e poi in ospedale. Ma per Bjorg Lambrecht non c’è stato nulla da fare: il ciclista belga, 22 anni, è morto due ore dopo l’incidente, avvenuto durante la terza tappa del giro, da Chorzów a Zabrze.
Dopo ore di apprensione, la notizia del decesso è stata data dalla sua squadra, la Lotto Soudal: “È avvenuta la più grande tragedia che sarebbe potuta accadere alla famiglia, agli amici e ai compagni di squadra di Bjorg. Riposa in pace, Bjorg”, ha scritto il team sui propri profili social. Secondo una prima ricostruzione, al 40esimo chilometro della tappa, Lambrecht è caduto in un fossato, con un ponticello in cemento, davanti a una casa.
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IL DECRETO SICUREZZA BIS È LEGGE. L’UMANITÀ È UFFICIALMENTE REATO

Un milione di euro di multa per le ong che violano il divieto di ingresso in acque italiane. Arresto obbligatorio per il comandanteSequestro immediato dell’imbarcazione. La criminalizzazione sistematica e legalizzata di chi salva vite in mare. Un Parlamento calpestato, martoriato e ridotto a maggiordomo dall’esecutivo. La violazione di una decina di articoli della Costituzione e una mezza dozzina di obblighi e trattati internazionali.
Il Decreto Sicurezza Bis passato poco fa in Senato a colpi di fiducia, in un Parlamento e in un paese narcotizzati dal veleno dell’odio e della propaganda, è forse il punto più basso mai toccato da un governo (con la complicità del legislativo) nella storia repubblicana.
Un giorno, non molto lontano, ognuno di noi dovrà rendere conto a se stesso e alla propria coscienza di dov’era, cosa faceva o cosa non ha fatto mentre l’Italia ha introdotto ufficialmente nella propria legislazione il reato di Umanità: chi ha ideato il decreto, chi l’ha proposto, chi l’ha votato, chi non lo ha combattuto, chi si è voltato dall’altra parte, chi si è genuflesso per salvare la poltrona, chi in tutti questi mesi ha gettato benzina sul fuoco dell’odio razziale, chi ha infangato le ong, chi non ha fatto abbastanza per resistere. Ognuno, nel suo grande o nel suo piccolo, ha le propie responsabilità e ci dovrà convivere.

Ma, quando le luci si spengono e le porte si chiudono, rimarranno solo due possibilità: quelli che hanno scelto di difendere l’uomo, il diritto alla vita, contro ogni convenienza e calcolo personale; e quelli che, in nome di una patria, di un confine e dell’obbedienza cieca al leader, hanno condannato a morte centinaia, migliaia di persone, uomini, donne, bambini. E lo hanno fatto in nome e per conto dello Stato italiano.  
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lunedì 5 agosto 2019

Nell’aria stanno tornando i pesticidi degli anni ’40. E’ colpa dello scioglimento dei ghiacciai

I ghiacciai dell’Himalaya si stanno sciogliendo, e, insieme all’acqua liquida, si stanno liberando decenni di inquinanti, tra i quali persino pesticidi usati negli anni ’40. Il disastro tra travolgendo la vita acquatica, potenzialmente accumulandosi nella catena alimentare. Il risultato shock arriva da uno studio dell’Institute of Tibetan Plateau Research della Chinese Academy of Sciences. Studi scientifici di tutto il mondo indicano uno scioglimento generale dei ghiacciai dovuto al riscaldamento globale. Ed era già noto che alcuni tipi di inquinanti potevano restare nei ghiacci (uno studio del 2018, ad esempio, aveva trovato sostanze chimiche nocive in quelli dell’Alaska). Le sostanze inquinanti possono percorrere lunghe distanze lungo l’atmosfera, usando particelle di polvere e molecole d’acqua come sistemi di trasporto. Si parla anche di migliaia di chilometri prima di cadere sul ghiaccio e restare a quel punto intrappolati. Alti livelli di contaminazione lontano dalle fonti di inquinamento, noto come paradosso artico, è un fenomeno che si riscontra anche nei ghiacciai di alta montagna come quelli dell’Himalaya che, purtroppo, contengono livelli particolarmente elevati di sostanze nocive per l’ambiente poiché vicini ai Paesi dell’Asia meridionale, tra i più inquinanti del pianeta.

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Corinaldo. Arrestate sette persone per la strage nella discoteca

Accusate di far parte di una banda che usò spray urticante per una rapina, causando il panico nella discoteca Lanterna Azzurra

I carabinieri di Ancona hanno arrestato sette persone per la strage nella discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo del dicembre 2018, in cui, prima di un concerto del rapper Sfera Ebbasta, cinque giovani e una madre 39enne morirono schiacciate nella calca a causa di un momento di panico collettivo.
Sei delle persone arrestate hanno tra i 19 e i 22 anni, tutte residenti nella provincia di Modena e ritenute parte di una banda che si dedicava a furti e rapine nelle discoteche della zona. L'accusa è di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti con strappo e rapina; sei di loro sono accusati anche di omicidio preterintenzionale plurimo e lesioni personali ai danni di altre 197 persone che rimasero ferite nella calca seguita alla diffusione dello spray al peperoncino nella discoteca.
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Addio a "Capitan Ottimista": il giovane pediatra che prescriveva sorrisi per i suoi piccoli pazienti

Tra i reparti d'ospedale, in cui si verificano molti momenti di gioia ma anche di grande difficoltà, spesso si dà molto valore alle cure e ai farmaci e poco allo stato d'animo del paziente, che può avere un grande impatto sull'andamento di una malattia. Ciò è particolarmente importante nei reparti dedicati ai più piccoli, i quali risentono maggiormente dell'atmosfera rigida e triste che normalmente si viene a creare.
Per questo molte associazioni e medici si adoperano, ciascuno con i propri mezzi, per rendere la permanenza dei bambini all'interno degli ospedali più gioiosa possibile, riempiendo le loro giornate con attività e spettacoli che distraggano bambini e genitori dalla difficile realtà. Una di queste persone era il dottor Antonio Javier Cepillo, da tutti conosciuto come "Capitan Ottimista".

Il giovanissimo pediatra lavorava nell'ospedale di Albacete, una cittadina dell'entroterra spagnolo. Dopo tre anni di servizio, nel 2016 era stato diagnosticato a lui stesso un nodulo, che lo aveva trasformato di colpo da medico a paziente.
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Secondo noi. Da un ministro si attendono parole decenti e onorevoli

Dovrebbe fermarsi un minuto, il ministro dell’Interno, a pensare a un Paese, il suo, il nostro, l’Italia, in cui tutti parlano come lui. «Zingaraccia, ora arriva la ruspa», riferito a una persona rom che pure avrebbe pronunciato una frase gravissima. Parole che arrivano – coincidenza infausta, e quasi annichilente – alla vigilia del 2 agosto, 75esimo del genocidio nazista di rom e sinti.
«Vada a fare le foto ai bambini visto che le piace tanto», è la risposta del ministro, allusiva e al limite della diffamazione, al videomaker che ha il torto di averlo messo in difficoltà con la vicenda della moto d’acqua della Polizia che ha portato suo figlio sedicenne a fare un giro al Papeete beach di Milano Marittima.
Insomma immagini, il ministro dell’Interno Matteo Salvini, un Paese in cui ogni cittadino si sente libero di rispondere a un insulto con un insulto al quadrato o di catalogare – per disprezzarli – gli esseri umani. E ancora immagini, il ministro Salvini, un Paese in cui ogni persona rivestita di autorità derida chi gli pone domande sgradite. Questa Italia già così difficile da governare diventerebbe una giungla, un farwest, un 'tutti contro tutti' dissennato e pericoloso. Qualcuno sostiene che a questo punto ci siamo già arrivati.

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domenica 4 agosto 2019

Nuova sparatoria in Usa, nove morti in Ohio

E' quanto segnalano i media locali a poche ore dalla strage a El Paso. Un assalitore sarebbe stato ucciso

Ancora una sparatoria negli Stati Uniti, a Dayton in Ohio a poche ore dalla strage a El Paso e il cui bilancio, stando a quanto riferito dalla polizie, è di 9 morti e 16 feriti. Stando agli ultimi aggiornamenti del Dayton Daily News la polizia è intervenuta dopo la segnalazione della presenza di uno "sparatore attivo" nella zona nelle prime ore del mattino di oggi. Si cercherebbe anche un secondo uomo che potrebbe aver lasciato la zona a bordo di una jeep scura. Stando alle prime indicazioni sulla sparatoria in queste ore a Dayton, in Ohio, un autore sarebbe già stato ucciso

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Allarme caldo, la Groenlandia si scioglie

Perdita record di ghiaccio, 10 miliardi di tonnellate in un giorno, per le temperature torride

L'ondata di caldo eccezionale che ha investito il Nord Europa non ha risparmiato nemmeno la Groenlandia, accelerando lo scioglimento del ghiaccio nella più grande isola del mondo, in piena zona artica: ben dieci miliardi di tonnellate si sono disperse nell'oceano in un solo giorno. L'allarme è stato lanciato dall'Istituto Meteorologico della Danimarca (di cui la Groenlandia è territorio semi-autonomo). Il picco dello scioglimento dei ghiacciai si è verificato mercoledì, e in tutto luglio si parla di 197 miliardi di tonnellate: un miliardo di tonnellate, per avere un termine di paragone, corrisponde al contenuto d'acqua di 400mila piscine olimpioniche.

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Sparatoria in un supermarket in Texas, 20 vittime

Arrestato un giovane di 21 anni. Investigatori, 'crimine d'odio'

Un'altra sparatoria insanguina l'America, a pochi giorni da quella messa a segno da un giovane suprematista bianco al food festival in California. Questa volta il teatro della tragedia è un affollato supermercato della catena Walmart di El Paso, Texas, la città del candidato presidenziale Beto O'Rourke. Un supermercato all'interno del grande centro commerciale Cielo Vista, un nome poetico che ricorda Cielo Drive, l'indirizzo di Beverly Hills in cui 50 anni fa la setta Manson mise a segno il suo delitto più brutale. Il bilancio dell'ultima strage sarebbe di 20 vittime, di cui 4 bambini, secondo alcuni media locali. Il sospetto arrestato per la sparatoria in Texas è un giovane bianco di 21 anni, che avrebbe usato un il fucile d'assalto Ak-47. Le prime immagini del sospetto arrestato per la sparatoria in Texas, riprese dalle videocamere di sorveglianza e già diffuse da alcuni media, mostrano un giovane bianco di corporatura normale, pantaloni chiari e t-shirt scura, penetrare nel centro commerciale dall' ingresso di un parcheggio con un fucile puntato e un paio di cuffie alle orecchie, probabilmente per attutire il rumore dei colpi.

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venerdì 2 agosto 2019

Pozzi del Basso Pieve, altri due contaminati: ora sono 11

Si estende il caso dei pozzi contaminati nell’area del basso Pieve, a Novi Ligure. Ne sono stati trovati altri due. Ora sono 11 in tutto


NOVI LIGURE — Si estende il caso dei pozzi contaminati nell’area del basso Pieve, a Novi Ligure. L’Arpa, l’Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente, nei giorni scorsi ha informato il Comune che altri due pozzi risultano inquinati da cloroformio, tetracloroetilene e tricloroetilene. Si tratta di contaminazioni di molto inferiori rispetto a quelle riscontrate a inizio anno, quando erano state accertate concentrazioni centinaia di volte oltre il limite di legge. Tuttavia la preoccupazione rimane alta, perché l’origine dell’inquinamento è ancora sconosciuta.
In un primo pozzo, situato all’altezza di via Principe Lucedio 41, l’Arpa ha trovato cloroformio pari a 0,17 microgrammi per litro (il limite è di 0,15); presente anche tetracloroetilene, ma a una concentrazione di 0,13 microgrammi per litro a fronte del limite normativo di 1,1. In un secondo pozzo, all’altezza di via San Giovanni Bosco 175, a preoccupare è proprio tetracloroetilene, il cui valore si è attestato a 1,7 microgrammi per litro; è stato trovato anche tricloroetilene (0,11 microgrammi per litro a fronte di un limite di 1,5).
Per entrambi i pozzi è scattato il divieto di utilizzo, sia per uso potabile che per altri scopi. Con i due pozzi appena chiusi, salgono a 11 quelli che risultano inquinati nella zona del basso Pieve: tre nell’area della casa di riposo Serenella (da dove è partita la campagna di indagine), tre in strada Dragonara, uno in viale Regione Piemonte (presso il Formificio Milanese), uno all’altezza di via Lucedio 19 e infine uno all’altezza di via Monte Santo 13. Anche il laghetto del Cipian – nei pressi della rotonda tra 35 bis e 35 ter – è risultato inquinato.
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I migranti siamo noi. Cresce il numero di italiani che lasciano il Paese

Secondo la Farnesina, nel 2018 erano 5.114.469 gli italiani all’estero. Il 2,8% in più rispetto al 2017 e il 64,7% in più rispetto al 2006. Portogallo, Brasile e Thailandia le mete preferite


L’Italia deve fare i conti con un flusso migratorio perennemente in crescita. Ma barconi e rifugiati  questa volta non c’entrano: il dato allarmante riguarda proprio gli italiani che, sempre più numerosi, fanno le valige e lasciano il Paese. Secondo i dati della Farnesina, presi in esame dalla Stampa, nel 2018 erano 5.114.469 gli italiani all’estero. Il 2,8% in più rispetto al 2017 e il 64,7% in più rispetto al 2006 quando l’Aire (l’Anagrafe degli italiani residenti all’estero) ne contava ‘solo’ 3,1 milioni. A sorpresa, inoltre, non sono solo i giovani a decidere di rifarsi una vita altrove: sono sempre più numerosi gli anziani che scelgono una meta esotica per il loro “buon retiro".

Chi sono gli italiani con la valigia?

Il 37,4 per cento ha un’età compresa tra i 18 e i 34 anni.

La maggioranza degli espatriati (56%) si trova oggi nella forbice compresa tra i 18 e i 44 anni, a cui si deve aggiungere un 19% di minorenni (24.570 minori di cui il 16,6% ha meno di 14 anni e l’11,5% meno di 10 anni). Un dato che indica che a spostarsi sono interi nuclei familiari e non più solo singoli.
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giovedì 1 agosto 2019

Ponte Morandi: per i periti, difetti esecutivi e poca manutenzione

Depositata la relazione sul quesito del primo incidente probatorio. Elevato grado di corrosione per i trefoli in acciaio. Prorogato lo stato di emergenza

"Difetti esecutivi" rispetto al progetto originario e degrado e corrosione di diverse parti dovuti alla "mancanza di interventi di manutenzione significativi". Lo scrivono i tre periti del gip Angela Nutini nella risposta al secondo quesito del primo incidente probatorio per il crollo del ponte Morandi. I periti hanno esaminato le condizioni di conservazione e manutenzione dei manufatti non crollati e delle parti precipitate. I periti hanno analizzato i reperti, ma anche effettuato carotaggi e analisi sia sulle parti crollate (quelle della pila 9) che quelle rimaste in piedi. Per quanto riguarda il reperto 132 (l'ancoraggio dei tiranti sulle sommità delle antenne del lato Sud), considerata dalla procura la prova regina perché è il punto che si sarebbe staccato per primo, i periti hanno individuato nei trefoli "uno stato corrosivo di tipo generalizzato di lungo periodo, dovuto alla presenza di umidità di acqua e contemporanea presenza di elementi aggressivi come solfuri e cloruri". I tre esperti, nella loro relazione, hanno analizzato i reperti, ma anche effettuato carotaggi e analisi sia sulle parti crollate (quelle della pila nove) che quelle rimaste in piedi (non solo la 10, ma anche le altre).
In particolare per quanto riguarda il reperto 132 (l'ancoraggio dei tiranti sulle sommità delle antenne del lato Sud), considerata dalla procura di Genova la prova "regina" perché è il punto che si sarebbe staccato per primo, i periti hanno individuato nei trefoli "uno stato corrosivo di tipo generalizzato di lungo periodo, dovuto alla presenza di umidità di acqua e contemporanea presenza di elementi aggressivi come solfuri, derivanti dello zolfo, e cloruri". L'inchiesta vede indagate 71 persone, insieme alle due società Autostrade e Spea. I reati, a vario titolo, sono di omicidio colposo, omicidio stradale colposo, disastro colposo, attentato alla sicurezza del trasporti e falso.  I trefoli di acciaio dentro i tiranti della pila 9 del ponte Morandi, quella crollata il 14 agosto 2018, avevano un grado elevato di corrosione. E' quanto scrivono i tre periti del gip nella relazione del primo incidente probatorio. Il 68% dei trefoli del gruppo primario, situato all'interno del tirante, e l'85% dei trefoli situati più all'esterno, avevano una riduzione di sezione tra il 50% e il 100%.
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Incendi «senza precedenti» in Siberia e Alaska, a nord del circolo polare artico

Alcuni roghi sono così estesi da coprire una superficie pari a quella di 100mila campi da calcio. Secondo una stima prudente, la quantità di anidride carbonica che hanno immesso nell’atmosfera è pari a quella prodotta dalla Svezia in un anno

Un’immagine satellitare di Nasa mostra l’estensione di alcuni incendi e la spirale di fumo (Foto: Nasa)
È da oltre un mese, ormai, che gli incendi stanno devastando vaste aree della Siberia e dell’Alaska, oltre il circolo polare artico. Coinvolta anche, in misura minore, la Groenlandia. Sono almeno cento, secondo il Copernicus Atmosphere Monitoring Service (Cams), i roghi di durata e intensità significativa che si sono verificati a nord del circolo polare artico a partire da giugno. Le foreste di questi territori sono da sempre interessate da incendi, ma questa volta il fenomeno è «senza precedenti». A definirlo così sono sia il Cams (che dipende dal Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine) sia l’Organizzazione meteorologica mondiale (Omm). Gli incendi di quest’anno, oltre ad essere iniziati un mese prima del solito, sono straordinari sia per la loro durata, sia per la loro estensione territoriale. E stanno immettendo nell’atmosfera quantità enormi di anidride carbonica: secondo l’Omm, nel solo mese di giugno questi roghi hanno prodotto la stessa quantità di CO2 emessa in un anno dalla Svezia. E non è che una stima parziale, che alcuni scienziati ritengono già superata.
Le cause
Le aree più coinvolte sono Alaska e Siberia, dove alcuni roghi — secondo l'Organizzazione meteorologica mondiale — sono stati così estesi da coprire una superficie pari a quella di 100mila campi da calcio. Sia nello Stato americano, sia nella regione settentrionale della Russia quest’anno sono state registrate temperature insolitamente alte, che contribuiscono a rendere gli incendi più probabili e più estesi, perché fanno crescere più arbusti che poi, una volta seccati, bruciano facilmente, ad esempio se vengono colpiti da un fulmine. Il caldo, inoltre, asciuga terreni che normalmente sono ricchi di acqua e per questo immuni alle fiamme. È il caso, ad esempio, dei depositi naturale di torba, che già nel 2010, in alcune regioni nord-orientali della Russia, hanno alimentato un incendio durato settimane che costrinse le autorità a dichiarare lo stato di emergenza. Oppure del devastante incendio della tundra artica che ha interessato l’Alaska nel 2007, che ridusse in cenere un’area di oltre 1000 kmq: poco meno dell’estensione dell’intera provincia di Imperia.

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mercoledì 31 luglio 2019

Istat, l’Italia è in stagnazione: crescita zero, Pil fermo su base trimestrale e annuale

La crescita italiana è ferma: i dati forniti dall’Istat evidenziano un Pil che nel secondo trimestre del 2019 non aumenta né in confronto al trimestre precedente né allo stesso trimestre dell’anno scorso. L’istituto di statistica sottolinea che continua “la fase di sostanziale stagnazione” che porterà, nel caso in cui non ci saranno variazioni, a chiudere il 2019 con crescita a zero.

L’Italia non cresce. La situazione economica del nostro Paese è critica, secondo i dati Istat pubblicati oggi. La crescita del Pil acquisita per il 2019, cioè quella che arriverebbe nel caso in cui i restanti trimestri dell’anno si chiudessero senza variazioni, risulta essere nulla. Una crescita, dunque, dello 0%, secondo i dati riguardanti le stime del secondo trimestre del 2019. Il Pil italiano, nello specifico, è rimasto invariato sia rispetto al trimestre precedente sia nei confronti del secondo trimestre del 2018. L’Italia, quindi, continua la “fase di sostanziale stagnazione”, sottolineano dall’istituto di statistica. La fase di stagnazione a cui fa riferimento l’Istat prosegue ormai dal secondo trimestre dello scorso anno.

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Maltempo Veneto, bomba d’acqua, grandinate e colate di fango nel Vicentino: gente soccorsa in casa.

Nubifragi, con fulmini e grandinate, e colate di fango e sassi hanno interessato la provincia di Vicenza: un forte maltempo scatenatosi nell'arco di due ore nel primo pomeriggio

Forte maltempo nel VicentinoBombe d’acqua colate di fango e sassi hanno colpito oggi la provincia di Vicenza. Situazione difficile in particolare a Piovene Rocchette, dove da un bacino formato dalla forte pioggia sul monte Summano, si è scaricato un fiume di detriti che ha invaso le strade del paese, bloccando alcune case. Gli occupanti anziani delle abitazioni sono stati raggiunti e soccorsi dai vigili del fuoco. Non si registrano feriti. Nell’arco di due ore, tra le 13 e le 15, violenti temporali hanno spazzato l’intera provincia, con grandinate che hanno interessato il bassanese e altri paesi della fascia pedemontana. Nubifragi, con fulmini e grandinate, hanno interessato i comuni dell’Alto Vicentino come Schio, Thiene e Santorso. Nel bassanese sono ora in quantificazione i danni alla colture. Colpito anche l’Altopiano dei Sette Comuni, nelle zone a sud del comune di Lusiana Conco. 

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Maltempo al Nord: grandinata con accumuli impressionanti a Magreglio (Como)

I morti sul lavoro crescono e il governo dimentica il decreto

Crescono i morti sul lavoro: tra il primo gennaio e il 30 giugno sono stati in 482 a perdere la vita mentre erano in servizio o si recavano in ufficio, in fabbrica o al cantiere. Spiega oggi Roberto Rotunno sul Fatto che si è verificato un aumento di 13 casi rispetto allo stesso periodo del 2018, durante il quale le segnalazioni arrivate all’Inail sono risultate inferiori del 2,77%.
E il fatto sorprendente è che buona parte di questo peggioramento ha colpito il Sud e le Isole, zone che per giunta negli stessi mesi hanno pure registrato una perdita di occupazione. Insomma, i posti sono diminuiti e i decessi hanno mostrato un incremento. In Sicilia, per esempio, siamo passati da 25 decessi del primo semestre 2018 ai 41 del 2019.
In Puglia da 15 a 26, in Abruzzo da 7 a 14, in Campania da 33 a 39. L’intero Meridione ha già sacrificato sull’altare di uno stipendio 150 persone, contro le 121coinvolte inincidenti mortali nel periodo tra gennaio e giugno dell’anno precedente. Tra Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia e Liguria la situazione è rimasta quasi stabile con 124 denunce nel 2018 e 123 nel 2019.
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Flat tax al 15%, benefici azzerati per chi guadagna meno di 26 mila euro

Il Rapporto del Cer suggerisce di abbassare l'aliquota sul terzo scaglione di reddito per evitare effetti regressivi del sistema fiscale

MILANO - Un grosso regalo, ma per i contribuenti che si trovano in una fascia di reddito più agiata rispetto a quelle più povere. E' l'impatto della Flat tax calcolato dal Cer (Centro Europa ricerche) nel nuovo Rapporto presentato al Cnel.

A livello individuale beneficerebbero dalla flat tax "solo" i contribuenti fra 26 e 55 mila euro, una platea di "circa 8,2 milioni", un quinto del totale. "La perdita di gettito sarebbe di 16 miliardi", al netto di interventi sulla struttura di deduzioni e detrazioni, che complessivamente ammontano, per i redditi compresi fra 26 e 55mila euro, "a oltre 30 miliardi".


Spiega il Cer che "apparentemente, il 15% evoca un'imposizione molto più bassa dell'attuale e quindi un consistente recupero di reddito disponibile da parte dei contribuenti. Non è però così, dal momento che l'attuale struttura dell'Irpef, basata sul riconoscimento di deduzioni e detrazioni, fa sì che il livello delle aliquote effettivo sia molto inferiore a quello delle aliquote legali. Con specifico riferimento all'aliquota del 15%, tale livello di imposta è di fatto già vigente per i contribuenti con redditi fino a 26 mila euro".

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Gianluca Savoini e la storia dei 150mila dollari finiti nel cesso

È il caso di dire pecunia non olet: il Fatto Quotidiano racconta oggi in un articolo a firma di Thomas Mackinson e Luigi Franco una storia surreale che riguarda Gianluca Savoini e una busta con 150mila dollari datagli all’Hotel Le Méridien di Parigi che gli viene passata: per contare i soldi va in bagno ma purtroppo l’arrivo di un altro cliente fa sì che i dollari finiscano nello scarico della turca. E lui a quel punto le ripesca e le pulisce una ad una.

La storia, di per sé già incredibile, viene ulteriormente dettagliata: gli italiani sono due.Gianluca Savoini è seduto in un bistrot di boulevard Pereire, non lontano dall’Arc de Triomphe, con un’altra persona. A un certo punto i due si passano fugacemente un plico alto come un pacchetto di Marlboro, fasciato in fogli di giornale.
Mezz’ora prima – raccontano le fonti – nella sala de Le Méridien Etoile, a due passi dall’Ambasciata del Marocco, hanno ricevuto il prezioso plico dalle mani di Mohamed Khabbachi, ex direttore generale dell’agenzia di stampa nazionale Map, emissario di re Mohammed VI per le attività di lobby su scala europea, Italia compresa. Il suo profilo WhatsApp riporta tutt’ora una veduta della stazione centrale dal Pirellone, dove Savoini è stato capo ufficio stampa e oggi è vicepresidente Corecom. Qual era la contropartita di quel denaro? Savoini era a Parigi per un affare privato o per conto della Lega?
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martedì 30 luglio 2019

Riscaldamento globale, Parmitano lancia lʼallarme dallo spazio: "Deserti avanzano, ghiacciai si sciolgono"

Lʼastronauta parla con i giornalisti dalla Stazione spaziale internazionale durante la missione Beyond


"I dati dell'Esa ci dicono molto sul riscaldamento globale e da qui l'osservazione umana potrà raccontarlo ulteriormente, per fare sì che chi ha in mano le redini possa fare tutto il possibile, se non per invertire questo trend, per rallentarlo e fermarlo", ha sottolineato Parmitano ai giornalisti che si trovano al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica "Leonardo da Vinci" di Milano.





lunedì 29 luglio 2019

Si muove la frana di Quincinetto, chiusa la Torino-Aosta

È la seconda volta da fine giugno, subito lunghe code

Torna a muoversi la frana di Quincinetto. L'allarme in località Chiappetto, al confine tra Piemonte e Valle d'Aosta, è scattato poco dopo le 16.  L'autostrada A5 Torino-Aosta è stata chiusa tra Pont Sant Martin e Ivrea, le due uscite obbligatorie. Sav, la società che gestisce il tratto valdostano della A5, segnala subito code tra Verrès e Pont Saint Martin, in direzione Torino. Per lo stesso allarme frana l'autostrada era già stata chiusa lo scorso 22 giugno.
Il blocco del traffico deciso lo scorso giugno aveva creato forti disagi alla viabilità, che rischiano di ripetersi. Lo scorso 4 luglio le Regioni Piemonte e Valle d'Aosta, con la Società Autostrade Valdostane (Sav) e il Centro di competenza della protezione civile presso l'Università di Firenze, hanno siglato un protocollo d'intesa che prevede, tra l'altro, lavori per circa 13 milioni di euro e un nuovo piano di protezione civile - da pochi giorni entrato in vigore - per gestire le emergenze.
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Ultraleggero precipita sull'autostrada A26, morto il pilota

Nessun veicolo coinvolto. Soccorsi sul posto


ALESSANDRIA. Un ultraleggero è precipitato sull'autostrada A26, nei pressi di San Michele, pochi metri prima dello svincolo con l'A21 Torino-Piacenza. Il pilota è deceduto, nonostante l'immediato intervento del 118. Lo schianto, sulla corsia di emergenza, non ha coinvolto i veicoli in transito. Gli automobilisti che hanno assistito alla scena parlano di una manovra improvvisa prima dello schianto. Sul posto anche vigili del fuoco e polizia stradale.

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Overshoot Day, il 29 luglio la Terra avrà esaurito le sue risorse annuali

Una data che arriva sempre prima: 30 anni fa era in ottobre, 20 anni fa a fine settembre. Di regola dovrebbe cadere il 31 di dicembre di ogni anno per dare al pianeta il tempo di rigenerare le sue risorse

ROMA - Di male in peggio. Anche quest'anno il nostro Pianeta ha già esaurito le risorse che dovrebbero invece bastargli per l'intero anno. Il giorno in questione è chiamato Overshoot Day, e di regola dovrebbe cadere il 31 di dicembre di ogni anno per dare alla Terra il tempo di rigenerare le sue risorse. Invece, quest'anno la data fatidica arriverà lunedì 29 luglio, battendo il record già negativo del 2018 quando la data coincise con il 1 agosto, e non era mai stato così presto.

Per gli scienziati l'Overshoot Day rappresenta il giorno dell'anno in cui la nostra domanda di acqua, cibo, fibre, legno e assorbimento di anidride carbonica supera l'ammontare di risorse biologiche che gli ecosistemi della terra sono in grado di rinnovare in un anno, la cosiddetta 'biocapacità globale'. Una data che arriva sempre prima: 30 anni fa cadeva in ottobre, 20 anni fa verso la fine di settembre. E adesso non arriviamo ad agosto.
Secondo i calcoli dei ricercatori, è come se l'umanità utilizzasse le risorse di quasi due pianeti, 1,75 per l'esattezza. Non va meglio considerando la sola Italia: secondo le stime del Global Footprint Network, per soddisfare i consumi degli italiani servirebbero risorse pari a 4,7 volte quelle che l'Italia genera ogni anno. Solo, che di Italia ne abbiamo una sola e uno è il Pianeta su cui viviamo, e lo stiamo sovrasfruttando. 

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