Genova - È una valanga l'inchiesta sui falsi report sui viadotti autostradali che ha portato a tre arresti domiciliari e sei misure interdittive, tra tecnici e dirigenti di Aspi e Spea. La procura di Genova ha indagato per favoreggiamento un avvocato di Milano, Fabio Freddi, dello studio Andreano, e Valentina Maresca, membro dell'ufficio legale di Spea. Per gli investigatori i due avrebbero suggerito e acquistato i jammer, i disturbatori di frequenza, da dare agli indagati dell'inchiesta sul crollo del ponte Morandi per evitare di essere intercettati.
Aspi e Spea hanno annunciato di aver sospeso le persone indagate, mentre Edizione (la holding della famiglia Benetton che detiene il 30 per cento di Atlantia) si è detta pronta a prendere ulteriori provvedimenti. La procura ha anche trasmesso una parte di atti ai colleghi di Avellino, dopo che in una conversazione Paolo Berti, ex numero tre di Aspi, «confessa» all'ex capo delle manutenzioni nazionali Michele Donferri Mitelli di avere mentito al processo per la strage del bus in cui persero la vita 40 persone.