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lunedì 9 marzo 2020

Coronavirus, s'infiamma la protesta nelle carceri: morti tre detenuti a Modena, sequestrati due agenti a Pavia

I due poliziotti sarebbero stati anche picchiati. A Modena altri due rianimazione. Barricati anche a Frosinone. Per il sindacato della polizia penitenziaria "chiedono provvedimenti contro il rischio dei contagi". Rabbia per le limitazioni de contatti con i familiari


ROMA  - Tre detenuti sono morti nel corso della rivolta scoppiata nel pomeriggio al carcere di Modena. Altri due si trovano in rianimazione: sono in corso indagini sull'accaduto, mentre si registrano ancora forti tensioni all'interno del penitenziario, dove gli agenti stanno cercando di rientrare forzando le sbarre. Non si escludono anche scontri tra gli stessi detenuti del penitenziario, in parte non d'accordo con la protesta in atto forse temendone le conseguenze. Le rivolte sono nate per la paura di quel che sta succedendo fuori. Si teme il contagio da coronavirus, limitazioni ai contatti con i propri cari. E la paura, quando non puoi fare nulla, si trasforma in rabbia, protesta. In qualche caso rivolta.

Durissima la protesta di Pavia, poi rientrata in tarda serata. I detenuti in rivolta hanno preso in ostaggio due agenti di polizia penitenziaria, nella casa circondariale di Torre del Gallo. I detenuti hanno rubato le chiavi delle celle agli agenti e hanno liberato decine carcerati.


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Aggiornamento:

Modena, sei detenuti morti nella rivolta in carcere

domenica 8 marzo 2020

6.387 malati, 366 morti. Gallera: "113 vittime in un giorno in Lombardia". In arrivo 22 milioni di mascherine

Firmato nella notte il decreto che limita gli spostamenti il Lombardia e a Modena, Parma, Piacenza,Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano Cusio Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia. Bar aperti solo dalle 6 alle 18. Sospesi nozze e funerali. Serie A ok a porte chiuse. Partenze nella notte verso il Sud, che mette in quarantena chi arriva dalle zone colpite. Primo Angelus del Papa in streaming

"Non ce lo possiamo permettere". Queste la parole del premier Conte rispetto all'ipotesi di un contagio ancora più diffuso, quando nella notte si è presentato in conferenza stampa per spiegare i motivi delle nuove, durissime, misure che coinvolgono la Lombardia e altre 14 province italiane. La Protezione civile ha rilasciato il bollettino aggiornato a oggi: sono 6.387 i malati per coronavirus in Italia, con un incremento di 1.326 persone rispetto a ieri, e 366 i morti, 133 in più. Il nuovo dato è stato fornito dal commissario Angelo Borrelli. Che poi ha aggiunto: "Stiamo firmando una serie di contratti che dal 12 marzo al 30 aprile ci metteranno a disposizione 22 milioni di mascherine chirurgiche".

Il coronavirus ha contagiato già 100 paesi nel mondo

I casi confermati in totale sono 106.378, le persone uccise dal virus 3.594 e quelle guarite 60.013.

Ha superato la soglia dei 100 paesi e regioni del mondo colpite dal contagio del coronavirus. Sono 106 i paesi e i territori nei quali il virus si è diffuso, secondo l'ultimo aggiornamento dell'università Johns Hopkins. I casi confermati in totale sono 106.378, le persone uccise dal virus 3.594 e quelle guarite 60.013.
"Il governo e i cittadini italiani stanno compiendo passi audaci e coraggiosi per rallentare la diffusione del coronavirus e proteggere il loro paese e il mondo. Stanno facendo autentici sacrifici. L'Oms è solidale con l'Italia ed è qui per continuare a sostenerla", scrive su Twitter il direttore dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ripostando il tweet del governo con la foto del premier Giuseppe Conte che firma il decreto. 
Cina, altri 27 decessi, bilancio sale a 3.097 - La Commissione sanitaria nazionale cinese ha reso noto che nel Paese sono stati registrati altri 27 decessi provocati dal coronavirus: il bilancio dei morti causati dal virus sale così a quota 3.097. Sono stato rilevati inoltre 44 nuovi casi di contagio, gran parte dei quali nella provincia dell'Hubei.
Numero casi in Belgio raggiunge quota 200  - Con 31 nuovi casi, sale a 200 il numero di contagiati da coronavirus in Belgio. Di 422 test eseguiti, 31 sono infatti risultati positivi al Covid-19 (16 nelle Fiandre, 8 a Bruxelles, e 7 in Vallonia). Lo rendono noto le autorità sanitarie del Paese.

Coronavirus, anche il governatore del Piemonte positivo

Alberto Cirio ha effettuato il test a scopo precauzionale dopo l’incontro dei presidenti di Regione a Palazzo Chigi del 4 marzo: «Sto bene, continuerò a lavorare». Contagiata anche la segretaria di Zingaretti 

TORINO. Anche il governatore Alberto Cirio è risultato positivo al coronvirus. Il presidente della Regione Piemonte aveva effettuato il test nelle scorse ore a scopo precauzionale come avevano fatto anche altri colleghi governatori presenti a Roma lo scorso 4 marzo per un incontro a Palazzo Chigi.

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Allarme dei sanitari lombardi: “Le nostre strutture sottoposte a pressione superiore a ogni possibilità di risposta”

Il Nord Italia chiuso per fermare il virus: “Ingressi e uscite solo per motivi gravi”

“Zona rossa” in Lombardia e in 11 province tra Piemonte, Emilia, Veneto e Marche. Fontana e Bonaccini: aspettate

ROMA. Nel giorno del record dei nuovi contagi, saliti oramai a 5883, ben 1145 in più in sole 24 ore, il governo si appresta a varare un decreto che mette in quarantena mezzo Nord fino al 3 aprile. Con un secondo provvedimento, di cui è circolata una bozza ieri in tarda serata, estende a tutta Italia le misure della “zona gialla”. Sospendendo ovunque manifestazioni, eventi e spettacoli, nonché pub, discoteche, sale giochi e da ballo. Raccomandando a tutti «di limitare la mobilità al di fuori dei propri luoghi di dimora abituale ai casi strettamente necessari». Raccomandazione rinforzata per anziani, malati cronici e immunodepressi. Le misure rafforzate, contenute in una bozza, danno l’idea della situazione e della percezione da parte del governo dell’escalation dei nuovi contagi.

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Contagi sempre in aumento, reparti in tilt, malati trasferiti: Milano sull’orlo del collasso


Alessandria è zona rossa: provincia ‘blindata’ fino ad aprile

sabato 7 marzo 2020

Coronavirus, Navigli e corso Buenos Aires presi d’assalto dai milanesi: ignorate le indicazioni

Nonostante l’emergenza Coronavirus e la continua richiesta da parte delle istituzioni e degli esperti di evitare assembramenti e vita sociale, a Milano la gente ha preso d’assalto i Navigli e corso Buenos Aires. Nessuna regola è stata rispettata: sedersi al tavolo se serviti, mantenere un metro di distanza, evitare posti affollati.


Nonostante l'emergenza Coronavirus e la continua richiesta da parte delle istituzioni e degli esperti di evitare assembramenti e vita sociale, a Milano la gente ha preso d'assalto i Navigli e corso Buenos Aires. Il tempo primaverile, che ha fatto registrare punte di 17 gradi, ha spinto i milanesi a lasciare le mura di casa per godersi del tempo all'aperto scordandosi delle controindicazioni in tempi di emergenza sanitaria come quelli che stiamo vivendo.

Navigli e corso Buenos Aires presi d'assalto
Ovviamente, sono saltate tutte le regole indicate dal Governo e dalla Lombardia, come il metro di distanza minima tra una persona e l'altra e frequentare posti affollati. Anche l'obbligo di stare seduti se serviti ad un bar non ha più trovato seguito nel pomeriggio di oggi, sabato 7 marzo, a Milano. Stesso discorso per la via dei negozi, corso Buenos Aires, presa d'assalto dai cittadini. Insomma, sembrava che d'un tratto fosse finita l'emergenza: marciapiedi affollati e auto posteggiate ovunque.

Burioni: State a casa, niente aperitivi o cene
Eppure gli appelli a un comportamento adeguato non mancano. Dopo il Capo dello Stato Mattarella, ancora oggi il virologo Roberto Burioni ha ricordato a tutti di "stare a casa ed uscire solo per impegni strettamente necessari", quali il lavoro o il supermercato. Bisognerebbe evitare qualsiasi forma di aggregazione, che fosse questa una cena o un aperitivo.

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Piemonte, impianti sciistici pieni nonostante l’invito a restare a casa



Coronavirus: Protezione Civile, online la mappa dei contagi

Un'iniziativa per 'garantire una sempre più efficace e trasparente comunicazione istituzionale'

E' online una mappa dei contagi di coronavirus in tutta Italia realizzata dalla Protezione Civile. Un'iniziativa, spiega il Dipartimento, "allo scopo di garantire una sempre più efficace e trasparente comunicazione istituzionale". Sarà possibile consultare una cartina geografica dell'Italia e individuare i casi dei contagi, indicati con un pallino rosso. La visualizzazione del numero dei contagi può essere fatta con un dettaglio che va dal livello regionale alla singola provincia.

(...)
Se la ‘fase acuta’ dell’allarme da contagio dovesse durare fino ad aprile, sarebbero a rischio 6,5 miliardi di consumi, interni e turistici, e 8 miliardi di Pil nel semestre”. 

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Cina: crolla hotel usato per la quarantena da coronavirus

A Quanzhou, nel sudest. 70 persone sotto le macerie, oltre trenta le salvate, soccorsi al lavoro

Un hotel è crollato in serata a Quanzhou, città della provincia cinese sudorientale del Fujian. Secondo quanto riferito dalla municipalità, sono circa 70 le persone rimaste intrappolate tra le macerie, con i soccorsi che sono riusciti finora a portarne in salvo 38, hanno riportato i media cinesi. Non sono chiare al momento le cause dell'incidente. L'hotel crollato in serata in Cina a Quanzhou, città della provincia del Fujian, era stato di recente convertito per far osservare il periodo di quarantena supplementare disposto per i pazienti guariti dal coronavirus. Lo riporta il Quotidiano del Popolo, secondo cui l'hotel Xinjia, questo il nome dell'albergo, aveva un totale di 80 camere. Tra le circa 70 persone rimaste intrappolate sotto le macerie, 28 sono state finora tratte in salvo.

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Travolge e distrugge un Moai con l'auto, gli abitanti di Rapa Nui: "Offesa per la nostra cultura"

Sotto il pick up si intravede il busto del Moai, che tra le ruote sembra una pietra qualsiasi. Si tratta invece di uno dei megaliti sacri simbolo dell’Isola di Pasqua, che secondo le credenze locali incarnano lo spirito degli antenati. Martedì scorso è stato travolto intenzionalmente da un turista cileno che in seguito è stato arrestato. «Si tratta di un danno incalcolabile», ha detto Pedro Edmunds, il sindaco dell’isola. Indignate le reazioni degli abitanti dell’isola, la celebre Rapa Nui in lingua locale. «I Moai sono strutture sacre e di grande valore religioso per il nostro popolo. 

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Isola di Pasqua, una macchina abbatte un moai. E il sindaco vieta l'accesso dei veicoli ai siti culturali

Nicola Zingaretti: «Sono positivo al Coronavirus»

Con un messaggio video su Facebook Nicola Zingaretti ha annunciato di essere positivo al Coronavirus. Il Presidente della Regione Lazio ha detto di essere in isolamento e che le sue condizioni non richiedono un ricovero ospedaliero. Zingaretti ha assicurato che continuerà a seguire da casa l'evolversi della situazione, aggiungendo poi di aver avvertito il vice segretario del Pd Orlando e il vice presidente della giunta regionale Leodori

«Allora è arrivato - questo l'esordio del video di Zingaretti -  anche io ho il coronavirus». «Ovviamente - ha continuato - mi attengo a tutti i protocolli previsti per tutti. Sto bene ed è stato scelto dunque l'isolamento domiciliare. Continuerò da casa a seguire quello che potrò tranquillamente fare. La mia famiglia sta seguendo quelli che sono i protocolli. La Asl sta contattando le persone che mi sono state più vicine al lavoro per i colloqui e le verifiche del caso. Ho informato il vicepresidente della giunta regionale per mandare avanti il lavoro e il vicesegretario Orlando con gli organismi in carica seguirà tutte le attività politiche. Niente panico, combattiamo, darò il buon esempio, seguirò alla lettera le disposizioni della scienza, lavorando da casa. E combatto. A presto. Ciao.

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venerdì 6 marzo 2020

Coronavirus, 197 morti in Italia

"Oggi i deceduti sono 49". Lo ha comunicato il commissario straordinario per l’emergenza coronavirus Angelo Borrelli, nel corso del punto stampa quotidiano. Cresce la curva dei contagiati e nelle ultime 24 ore si sono registrati 620 nuovi positivi per un totale di 3.916 persone affette da Covid-19. La maggior parte dei casi si registra in Lombardia dove i positivi hanno superato le 2000 unità arrivando per l’esattezza a 2008 contagiati. Il totale dei casi di coronavirus dall’inizio dell’emergenza in Italia ammonta invece a 4.636 persone: di queste 197 (4,25%) sono morte e 523 (11,28%) sono già guarite.

Secondo quanto ha spiegato Borrelli, "37 persone sono morte in Lombardia, 7 in Emilia Romagna, 2 in Veneto, 2 in Piemonte e uno nel Lazio".

Ciclismo, stop alla Milano-Sanremo: prima d'ora annullata solo in guerra

GENOVA - La 'classicissima' del ciclismo era stata annullata solo in tre occasioni nella sua storia: 1914 per la Prima Guerra Mondiale, 1944 e 1945 per la Seconda Guerra Mondiale. La  Milano-Sanremo è stata annullata per il rischio coronavirus. Di sicuro non si correrà come stabilito il prossimo 21 marzo. La decisione era nell'aria e ora e' arrivata anche l'ufficialità da parte degli organizzatori, attraverso un comunicato, dell'annullamento di tutte le corse ciclistiche in Italia fino al termine del decreto governatico legato all'emergenza del Covid 19.
Saltano Tirreno-Adriatico, Milano-Sanremo e Giro di Sicilia, che seguono il percorso della Strade Bianche, cancellata giovedì. Questo il comunicato: "A seguito del diniego delle autorizzazioni da parte di alcuni organi competenti, RCS Sport, comunica di dover annullare la Tirreno-Adriatico nelle date 11-17 marzo. Inoltre, verificato che non esistono le condizioni per garantire quanto previsto dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana del 4 marzo 2020, e per garantire la salvaguardia della salute pubblica e della sicurezza di tutte le persone coinvolte, RCS Sport ha deciso di annullare la Milano-Sanremo nella data 21 marzo e Il Giro di Sicilia nelle date 1-4 aprile.
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Coronavirus, l’operatrice socio sanitaria: «Le cure, i dolori, la paura. Vi racconto i miei 10 giorni in terapia intensiva»

Alessandra, 56 anni, lavora come operatrice socio sanitaria nella Rsa di Maleo. Viene da Codogno. Alessandra è attaccata notte e giorno all’ossigeno: non può parlare. Racconta la sua esperienza scrivendo dal cellulare

«Sono ricoverata da dieci giorni. Le mie condizioni sono peggiorate: sono svenuta in due occasioni, sono a letto sotto ossigeno e assumo la terapia mattina e sera, oltre a quella endovenosa fissa. La febbre da due giorni non c’è più, ma i polmoni hanno bisogno di aiuto...». Ospedale di Cremona, reparto Malattie infettive. Alessandra ha 56 anni, lavora come operatrice socio sanitaria nella Rsa di Maleo. Viene da Codogno, ha due figli e una nipotina. Alessandra è attaccata notte e giorno all’ossigeno, non può parlare. Racconta la sua esperienza scrivendo dal cellulare: «L’unico collegamento che mi è rimasto con il mondo».
Quando ha scoperto di essere positiva al coronavirus?
«Mi è venuta la febbre dopo una notte al lavoro: mal di ossa, tosse leggera, curata come influenza, tachipirina e mucolitico».
Ma non è guarita...
«Ogni giorno peggioravo. Ho chiamato il 112, ma non avevo avuto contatti con persone infette. Dopo 9 giorni di febbre alta i miei figli hanno richiamato un po’ arrabbiati. È arrivata l’ambulanza, erano tutti con la tuta...».
Quel giorno Codogno era già zona rossa.
«Ho avuto un primo ricovero a Cremona in un poliambulatorio adibito ad ospedale da campo con brandine della Protezione civile. Ho fatto li i primi esami. Quando ho avuto il risultato mi hanno spedita negli infettivi».

La riapertura delle scuole potrebbe slittare al 3 aprile

Nell’incontro tra ministri sono emerse differenze e diffidenza sul provvedimento delle scuole chiuse per gestire meglio – evitando facili possibilità di contagio – l’emergenza sanitaria legata al Coronavirus in Italia. Il governo, nonostante alcune voci contrarie (e al netto dei dubbi espressi dal comitato scientifico), ha poi optato per la sospensione delle lezioni fino al 15 marzo, con ripresa delle attività rinviate a lunedì 16 con le riaperture degli istituti di ogni ordine e grado (comprese le Università). Le parole dello stesso presidente del Consiglio Giuseppe Conte, però, aprono anche all’ipotesi di una riapertura che potrebbe slittare. Addirittura all’inizio di aprile.
Come riporta Il Corriere della Sera, lo stesso capo del governo ha spiegato: «Al momento il provvedimento è fino al 15 marzo: in prossimità della scadenza, con un certo anticipo per evitare incertezze, cercheremo di fare un aggiornamento».
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giovedì 5 marzo 2020

Coronavirus, salta il referendum del 29 marzo sul taglio dei parlamentari

Tecnicamente sarà «sospeso» a data da destinarsi. Entro il 23 nuova convocazione. L’ufficialità arriverà alla fine del Consiglio dei ministri

ROMA. Come qualsiasi altro evento, anche il referendum sul taglio dei parlamentari fissato per il 29 marzo slitta. Era prevedibile da giorni. È diventato scontato dopo la chiusura delle scuole e la cancellazione di qualsiasi manifestazione pubblica a seguito dell’emergenza coronavirus e dell’aumento esponenziale dei contagi.

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Coronavirus in Italia: 3.858 casi, 148 morti e 414 guariti



Effetto coronavirus, al botteghino -75% in una settimana

Francia, Tgv esce dai binari: venti feriti, uno molto grave

Sono almeno una ventina le persone ferite, di cui una in condizioni gravi, nell'incidente del treno ad alta velocità sulla tratta Strasburgo-Parigi

PARIGI - Il Tgv Strasburgo- Parigi questa mattina è uscito dai binari provocando il ferimento di 20 persone. Il ferito in condizioni gravi sarebbe il conducente che secondo l'emittente Bfm-Tv dovrebbe essere elitrasportato in ospedale. "Abbiamo sentito l'impatto e improvvisamente abbiamo realizzato che il treno era finito fuori dai binari. Per lunghi secondi ha rallentato inclinandosi leggermente su un lato", dice un testimone citato dalla rete all news.

L'incidente, ha dichiarato la società ferroviaria (Sncf), è stato causato dal crollo di un terrapieno. La "locomotiva è andata fuori dai binari vicino Ingenheim" a circa 30 km di a nord-ovest di Strasburgo, ha aggiunto la Sncf. È successo alle 7.45 sul troncone ferroviario "tra Ingenheim e Saessolsheim", nella zona di Saverne, con 348 passeggeri a bordo. La locomotiva come anche i primi quattro vagoni sono usciti dai binari ma il macchinista è comunque riuscito ad azionare il freno d'emergenza "per mettere in sicurezza i viaggiatori", ha precisato il portavoce della Sncf.

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Coronavirus, in Germania a gennaio il primo contagiato europeo: "Da lui l'infezione fino in Italia"

Lo dice una lettera redatta da medici tedeschi e pubblicata dal New England Journal of Medicine. Il contagio sarebbe avvenuto durante il periodo di incubazione. "Virus trasmissibile anche dopo il termine dei sintomi"


Un uomo di 33 anni di Monaco, in Germania, potrebbe essere il primo europeo ad aver contratto l'infezione del nuovo coronavirus e ad averla trasmessa. Lo comunica una lettera di medici tedeschi pubblicata sul New England Journal of Medicine del 5 marzo. L'uomo ha manifestato sintomi respiratori e febbre alta il 24 gennaio. I sintomi sono migliorati e il 27 gennaio è tornato al lavoro. Il 20 e il 21 gennaio aveva partecipato a un meeting in cui era presente una collega di Shanghai, che è rimasta in Germania dal 19 al 22 gennaio senza accusare alcun disturbo.

Secondo una mappa genetica pubblicata sul sito Netxstrain, che ricostruisce una sorta di albero genealogico del virus, il focolaio tedesco potrebbe avere alimentato silenziosamente la catena di contagi al punto da essere collegato a molti casi in Europa e in Italia. Analizzando il percorso e le mutazioni genetiche del coronavirus, gli studiosi hanno rilevato che è entrato in Europa più volte. "Dal primo febbraio circa un quarto delle nuove infezioni in Messico, Finlandia, Scozia e Italia, come i primi casi in Brasile, appaiono geneticamente simili al focolaio di Monaco", rileva Bedford.


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Coronavirus in Italia: le ultime notizie

Aveva augurato a una giornalista di essere stuprata 100 volte: la Lega lo candida sindaco

Il Carroccio ha scelto Sergio Armanini per le prossime comunali a Merano, in provincia di Bolzano. Nel 2014 su Facebook aveva invitato una cronista a mettersi il burqa e ad andare in Nigeria a farsi violentare: "Così forse si sveglierà"

Augurare a una giornalista di essere stuprata cento volte? Nella politica italiana fa curriculum.

Lo dimostra il caso di Sergio Armanini, esponente delle Lega di Merano, in provincia di Bolzano, che nonostante le sue deliranti minacce a una cronista è stato appena scelto dal suo partito come candidato alla poltrona di sindaco per le prossime comunali previste per inizio maggio.


Armanini, che è già consigliere comunale del Carroccio, nel 2014 era arrivato alla ribalta delle cronache nazionali per un suo commento su Facebook rivolto a una giornalista, "colpevole" di aver intervistato un musulmano che aveva aperto una pagina sul social network dal titolo "Convertirsi all'Islam".

«Ma perché non le mettiamo un burka e la facciamo andare in Nigeria? Forse, dopo il centesimo stupro si sveglierà», aveva scritto Armanini alla cronista del Corriere dell’Alto Adige Silvia Fabbi, aizzandole contro un'ulteriore ondata di insulti. Un'uscita per cui lo stesso Armanini, dopo essere finito su decine di giornali e siti, è stato poi costretto a scusarsi.


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mercoledì 4 marzo 2020

Ospedale 'San Giacomo' chiuso per sanificazione

Novi Ligure (AL)

NOVI LIGURE - Al termine di una riunione svolta presso la direzione sanitaria dell’ospedale ‘San Giacomo’ di Novi Ligure e conclusa pochi minuti fa, il coordinatore generale dell’unità di crisi, Mario Raviolo, ha disposto una sanificazione di tutti i reparti del nosocomio novese allo scopo di metterlo in sicurezza.
I ricoverati - informa una nota del Comune di Novi Ligure - rimangono al loro posto, mentre vengono sospesi nuovi ricoveri lasciando la possibilità al Pronto soccorso di trattare gli accessi di casi in pericolo di vita. Si confida che con questo provvedimento l’attività dell’ospedale di Novi Ligure possa riprendere quanto prima”.
La struttura è chiusa dalle 14 e dai reparti di degenza non possono entrare, né uscire, pazienti e personale medico e paramedico. Davanti agli ingressi, intanto, si intensifica l’arrivo dei parenti di medici e infermieri bloccati, tutti con il cambio di indumenti intimi. Li consegnano ai carabinieri, che a loro volta provvedono a recapitarli ai destinatari. 

Salvini, la recita è già finita: “Non voteremo il decreto anti-coronavirus”

Aveva chiesto la collaborazione, invocando un governo d’emergenza composto da tutte le principali forze politiche italiane unite per fronteggiare un momento delicato. Ma la recita è durata a quanto pare poco: Matteo Salvini è infatti subito tornato all’attacco dell’esecutivo Conte sostenendo che i primi passi mossi per affrontare l’emergenza coronavirus non servirebbero a niente. “La zona rossa è tutta Italia. Le misure devono riguardare tutta l’Italia” ha detto il leader del Carroccio.

“Se il decreto arriva così in Aula, frammentario e insufficiente, non lo votiamo” ha poi tuonato Salvini, senza mezzi termini. Sarebbe “un decreto che non serve al Paese. Noi siamo disponibili a lavorare giorno e notte per migliorarlo. Se le nostre proposte rimarranno lettera morta allora noi non lo voteremo. Servono più soldi. Come Lega è nostro dovere ascoltare e fare proposte, non perché si pensi a governissimi e alleanze strane con Pd e M5s ma perché in un momento di difficoltà per il governo e per il Paese ci sembra giusto aiutare e suggerire”.

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Coronavirus, il primario di Codogno: "Ore decisive, se il contagio si allarga sarà dura"

Stefano Paglia, 49 anni, guida il pronto soccorso dell'ospedale di Codogno e di Lodi, la frontiera del coronavirus in Italia. "Aspettiamo di capire se l'ondata dell'epidemia è passata o se l'emergenza è ancora all'inizio"


LODI - "Stiamo facendo il conto alla rovescia. Monitoriamo minuto per minuto i nuovi contagi nella zona rossa e nelle aree confinanti: ci aspettano altri due giorni con il fiato sospeso per capire se qui la grande ondata dell'epidemia è passata e quando arriverà nel resto della Lombardia. Stefano Paglia, 49 anni, è il primario dei pronto soccorso di Codogno e di Lodi.

La frontiera del coronavirus in Italia, ormai allargata agli ospedali di Seriate, Cremona, Crema, Bergamo e Piacenza, passa qui. Il cosiddetto "paziente uno" del Covid-19, grazie all'intuizione di una anestesista, è stato individuato a Codogno dodici giorni fa. Dal 20 febbraio Paglia non lascia il reparto. A Lodi lotta in silenzio con medici e infermieri a cui il Paese guarda quale presidio estremo della forza morale collettiva. All'inizio sono finiti pure sotto accusa e la Procura lodigiana è stata costretta ad aprire un'inchiesta, considerandoli però "vittime". "Nessuna amarezza - dice - la coscienza è a posto. La verità è che a Codogno, grazie a una straordinaria e anonima dottoressa con qualità cliniche di altissimo livello, l'Italia ha scoperto l'epidemia. Ha avuto il tempo per reagire e può tentare di limitarne le conseguenze. L'inchiesta così potrebbe perfino farci scoprire cose interessanti".


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Coronavirus, l'ultimo bollettino: in Italia 2.263 positivi e 79 morti, 160 le persone guarite



Coronavirus in Italia: le ultime notizie

Il Super Tuesday travolto dallo 'tsunami' Joe Biden: "Siamo più vivi che mai". Le primarie Usa cambiano volto

L'ex vice di Obama, dato da tutti per spacciato, rinasce nel super martedì grazie all'endorsement di Pete Buttigieg e Amy Klobuchar

>> LA CRONACA DEL SUPER TUESDAY: I RISULTATI ORA PER ORA <<

AUSTIN (TEXAS) - «È una notte straordinaria, siamo più vivi che mai». È un Joe Biden raggiante quello che appare sul palco del Baldwin Hills Recreation Center di Los Angeles quando in California sono passate da poco le sette di sera e le urne sono ancora aperte, ultimo Stato dove a causa del fuso orario si vota ancora.

Nel resto d’America i giochi sono fatti. E l’ex vice di Barack Obama, fino a pochi giorni dato da tutti per spacciato, sa di essere tornato in gara. Con mezza America a fare il tifo per lui: «La nostra campagna sta decollando. Unitevi a noi per cambiare le cose» dice: brevemente interrotto dall’attacco di due fanatiche animaliste, lanciatesi sul palco cartelli anti-latte alla mano, e subito portate via di peso dai bodyguard.

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martedì 3 marzo 2020

Teme che la moglie abbia coronavirus, la tiene chiusa in bagno

Teme che la moglie abbia il coronavirus e la chiude in bagno. Lei chiama la polizia per essere liberata. E' accaduto a Vilnius, in Lituania, come scrive il Mirror. Il marito ha pensato che la moglie avesse contratto l'infezione incontrando una donna cinese proveniente dall'Italia. Quindi, ha chiuso la consorte in bagno temendo il contagio. La donna ha chiamato la polizia ed è stata liberata solo all'arrivo degli agenti. L'uomo ha provato a giustificarsi dicendo di aver agito su indicazione dei medici. La moglie è stata sottoposta ad un tampone a scopo precauzionale. Il test è risultato negativo.

Fonte


Coronavirus, "in Italia è ancora in fase iniziale"