Quando il gelo ci viene a trovare in periodi non consoni, arreca quasi sempre un danno alla natura che ci circonda...
Non è la prima volta che il tempo si addolcisce in maniera quasi melensa nell'ultima parte dell'inverno, per poi incattivirsi in sèguito, soffiando magari aria gelida su fiori e gemme appena sbocciate.
Quest'anno l'inverno sull'Italia non è mai esistito e quella che si para davanti potrebbe essere (SE CONFERMATA) l'ondata di freddo più intensa di tutto il semestre freddo. Peccato che quando questo evento sarà nelle corde, saremo già in PRIMAVERA, sia astronomicamente che meteorologicamente.
La primavera spesso ci sorprende per le belle giornate calde e luminose, quasi a sbeffeggiarne l'inverno appena passato. A volte, però, è l'inverno che si prende gioco della primavera, soffiando aria fredda e facendo cadere la neve non necessariamente solo in montagna.
Il sole presente in primavera è già abbastanza caldo. La sua azione sui vegetali è palese con lo sboccio dei fiori e la schiusa delle prime foglie. Poi ci sono le piogge a benedire con le loro gocce questa opera d'arte della natura.
L'eventuale arrivo del freddo e della neve su un patrimonio vegetativo ancora quiescente non sarebbe causa di grossi problemi, ma se la medesima situazione si presenta quando i vegetali sono già sbocciati come quest'anno, i danni sono quasi sempre ingenti.
Il peso della neve sulle foglie già spuntate può determinare schianti di alberi al suolo, per non parlare del gelo, che può letteralmente bruciare i germogli e le foglie ancora giovani, senza possibilità di appello.
Il fiocco di neve sui fiori degli alberi da frutto ha un impatto devastante, peggio della grandine. La neve, difatti, tende ad accumularsi sull'apparato floreale, bruciandolo inevitabilmente e non consentendo alla pianta un'adeguata fruttificazione.