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lunedì 6 luglio 2020

Torna a far paura la peste bubbonica, segnalato un nuovo caso in Cina

Il comitato sanitario della città di Bayannur nella Regione della Mongolia interna ha emesso un allarme di terzo livello che vieta la caccia e il consumo di animali selvatici, in particolare marmotte


Le autorità sanitarie della Regione cinese della Mongolia interna hanno registrato un nuovo sospetto caso di peste bubbonica. Il paziente, un pastore della città di Bayannur, è in quarantena ed è in condizioni stabili. In tutto il distretto, il comitato sanitario ha emesso un allarme di terzo livello, in una scala da uno a quattro. L'allerta vieta la caccia e il consumo di animali selvatici, in particolare marmotte.  

Quattro giorni fa la Mongolia aveva messo in quarantena la sua Regione occidentale che confina con la Russia dopo aver identificato due casi sospetti di peste nera legati proprio al consumo di carne di marmotta. 

La peste bubbonica, conosciuta come la "Morte Nera" nel Medioevo, è una malattia altamente contagiosa e spesso fatale che si diffonde soprattutto nei roditori. E' fatale nel 90% dei casi, se non curata, soprattutto con alcuni specifici antibiotici. Dalla bubbonica può inoltre svilupparsi la peste polmonare, che causa grave infezione polmonare con problemi respiratori, mal di testa e tosse.
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Dal Veneto alla Campania: l'elenco dei focolai di Covid-19 presenti in Italia

Preoccupano anche i cluster familiari in Toscana: ma i casi da monitorare riguardano diverse province da Nord a Sud


Non si tratta più solo della vicenda isolata del presunto diffusore del contagio in Veneto (un manager vicentino in trasferta in Serbia che ha fatto finite in isolamento oltre cento persone per aver preso parte a feste e aver frequentato locali), dopo la quale Zaia ha annunciato un'ordinanza con regole più severe. In Toscana nelle ultime due settimane sono stati registrati tre cluster familiari: si tratta di 18 persone, straniere, che rappresentano più del 40% dei nuovi casi. I contagi sono dovuti principalmente al sovraffollamento in casa e per questo il governatore Rossi ha firmato una nuova ordinanza affincé i sindaci adottino provvedimenti per eliminare eventuali sovraffollamenti con l'utilizzo dell'albergo sanitario.

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domenica 5 luglio 2020

“Oggi voglio uccidere una donna” e la stupra più volte: agricoltore sospettato di essere violentatore seriale

NOVI LIGURE (AL) – Era la notte tra il 21 e il 22 giugno, poco dopo le 03.30, quando la Compagnia dei Carabinieri di Novi Ligure è intervenuta a seguito della segnalazione al 112 di un uomo che denunciava la rapina e lo stupro subiti dalla figlia da parte di uno sconosciuto. Grazie alle indicazioni ricevute dalla giovane donna – trasportata in stato di choc all’ospedale di Novi Ligure – i Carabinieri di Serravalle Scrivia, coadiuvati nelle indagini dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Novi Ligure, sono riusciti a risalire al luogo dove la vittima aveva subito la violenza da parte del malvivente.
Il racconto della giovane è pressoché scioccante. La ragazza verso le 23.40 di quella sera, mentre stava tornando a casa alla guida della sua auto, aveva notato che sulla strada si trovava un grosso ramo che le ostruiva il passaggio. Non potendo aggirarlo si era fermata ed era scesa dalla macchina per spostarlo. Appena fuori dall’auto la vittima aveva avvertito immediatamente qualcosa muoversi tra i cespugli sul lato della carreggiata. In un primo momento aveva pensato si trattasse di un cinghiale ma a sbucare dalle sterpaglie era stato invece un uomo con un passamontagna sul viso e una roncola in mano. La ragazza, terrorizzata e impietrita, aveva comunque trovato la forza per risalire in auto e chiudersi dentro. Un tentativo che non ha avuto purtroppo esito positivo perché l’uomo aveva sfondato il finestrino ed era riuscito a entrare anche lui nell’abitacolo.
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sabato 4 luglio 2020

Coronavirus: studio, 2 ceppi diversi virus in Lombardia

Lo studio di San Matteo di Pavia e Niguarda di Milano

Due ceppi diversi per il Covid-19 in due tra le aree della Lombardia più colpite dalla pandemia. Ad annunciarlo, in un convegno svoltosi all'Università di Pavia ed organizzato dall'associazione culturale "Nova Ticinum" presieduta dal prof. Mario Viganò, è stato il professor Fausto Baldanti, direttore della Virologia del San Matteo. "Grazie a uno studio che abbiamo condotto con il Niguarda di Milano - ha spiegato Baldanti - abbiamo scoperto che ci sono stati due diversi ceppi del virus in Lombardia. Quello circolato nella zona di Bergamo è diverso dal Coronavirus che si è diffuso nelle province di Cremona e Lodi. Due virus differenti tra di loro, per sequenza genetica e caratteristiche, che hanno provocato due diversi focolai". 
"Il Covid-19 - ha aggiunto il virologo pavese - secondo i nostri studi circolava nella zona rossa di Codogno già dalla metà di gennaio: dagli esami effettuati, abbiamo scoperto anticorpi che risalivano a quell'epoca. L'immunità di gregge comunque è ancora lontana dall'essere raggiunta. Sempre dai controlli effettuati è emerso che nella zona rossa di Codogno solo il 23 per cento della popolazione ha incontrato il virus. Da questo dato capiamo quanto sia importante rispettare le regole di prevenzione, dalla mascherina al distanziamento sociale".

Covid, lo studio: nel mondo domina nuovo ceppo più contagioso

Un nuovo ceppo più contagioso di Sars-Cov-2 domina nel mondo. La notizia della scoperta di questa variante era circolata settimane fa, grazie alla pubblicazione su alcune riviste scientifiche di una serie di studi internazionali - fra i quali uno italiano, firmato da Massimo Ciccozzi, responsabile dell'Unità di statistica medica ed epidemiologia molecolare dell'Università Campus Bio-Medico di Roma, Roberto Cauda, docente di Malattie infettive all'Università Cattolica di Roma e Antonio Cassone, docente di Microbiologia dell'Università di Perugia. Ora un team internazionale di ricercatori dimostra che la variante ha migliorato la capacità del virus di infettare le cellule umane e l'ha aiutata a diventare il ceppo dominante che circola oggi nel mondo.

Lo studio, pubblicato su 'Cell', mostra che questa variante - la "D614G" . è più contagiosa nelle colture cellulari (in condizioni di laboratorio), e apporta una piccola ma efficace modifica alla glicoproteina Spike, usata dal virus per penetrare nelle cellule. Così la variante D614G di Covid-19 ha preso rapidamente il posto del ceppo dominante subito dopo la sua comparsa, con "un significativo spostamento nella popolazione virale dall'originale al nuovo ceppo del virus", rilevato dall'analisi di diversi campioni a livello internazionale. I ricercatori del Los Alamos National Laboratory nel New Mexico e della Duke University in North Carolina, hanno collaborato con il gruppo di ricerca dell'Università di Sheffield (GB) per analizzare campioni di genoma del virus pubblicati su Gisaid, una risorsa internazionale per condividere sequenze di genoma tra ricercatori di tutto il mondo.

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Zaia: "Veneto a rischio elevato, lunedì nuova ordinanza"

"Purtroppo siamo passati dal rischio basso al rischio elevato in Veneto con l'indice RT che dallo 0,43% è salito all'1,63 per cento, sta accadendo quello che temevamo, Se continuiamo a non usare la mascherina e a creare assembramenti andrà sempre peggio. Abbiamo una categoria di irresponsabili, ne prendiamo atto". A lanciare l'allarme è stato il presidente del Veneto Luca Zaia che oggi è tornato al punto stampa proprio per avvertire che la situazione dell'epidemia si sta aggravando.


"Il virus tornerà ad ottobre? E' inevitabile, lo abbiamo già qui oggi. E per colpa di qualcuno, per i comportamenti irresponsabili, si aggiungono i tanti irresponsabili che abbiamo conosciuto nelle ultime ore. Abbiamo una sorta di sensazione di 'liberazione' dal virus, ma chi pensa che sia tutto finito si sbaglia, e poi abbiamo chi è positivo e va in giro tranquillamente e peggio rifiuta il ricovero proposto dai sanitari", ha aggiunto.
Zaia ha spiegato che l'RT a 1,63 % è stato causato da un nuovo focolaio nel vicentino, causato dal ritorno a fine giugno dalla Serbia di un imprenditore, che è risultato poi infetto e ora è ricoverato in terapia intensiva, e che da causato 52 persone in isolamento fiduciario a Vicenza e 37 nel veronese. "Qui siamo davanti a una persona che dopo aver accusato i sintomi ed effettuato il tampone risultato positivo ha rifiutato il ricovero proposto dai sanitari, nel frattempo è andato a una festa, poi c'è la signora reticente che non vuol dire quali contatti abbia avuto, se le motivazioni al richiamo dell'etica non servono, allora lunedì presenterò una nuova ordinanza per inasprire le regole. L'ordinanza è già parzialmente scritta, avrei potuto firmarla oggi. Noi dobbiamo muoverci nei limiti di legge, la legge prevede una multa di mille euro, per me mettere a rischio la vita di molte persone vale più di mille euro, è ridicolo per me deve essere previsto, a livello nazionale un TSO, un ricovero coatto per i positivi che non possono andarsene in giro tranquillamente".

Maltempo in provincia: oggi situazione in miglioramento dopo gli acquazzoni di ieri

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – È stata una serata all’insegna del maltempo quella vissuta ieri tra le 19 e le 22 di ieri – 3 giugno 2020 – in provincia di Alessandria. Particolarmente impegnati su tutto il territorio i Vigili del Fuoco a causa dei danni causati dal violento acquazzone e dal forte vento. Oltre una cinquantina gli interventi per alberi pericolanti e prosciugamenti tra Alessandria Tortona, anche se grosse criticità fortunatamente non sono state riscontrate.
La protezione civile ha segnalato brevi interruzioni di energia elettrica dovute a cadute di rami e alberi sulle linee di bassa e media tensione. Si sono verificati anche allagamenti e rallentamenti nella circolazione. In poche ore sono caduti fino a 40/60 millimetri di pioggia, pari alla pluviometria media del mese di luglio in un singolo evento di durata oraria. E se ieri è stata diramata l’allerta gialla per rischio idrogeologico anche per la giornata di sabato 4 luglio 2020 per l’intera provincia di Alessandria, la situazione è destinata progressivamente a migliorare nel corso della tarda mattinata o primo pomeriggio.
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Grandine in Val Borbera (video)

giovedì 2 luglio 2020

Il campione di poker Matteo Mutti è morto per il coronavirus a 29 anni

Talento internazionale, aveva sfidato la leucemia. Fatali le complicazioni polmonari del Covid. Nel circuito del poker era famoso eppure dopo alcuni mesi trascorsi a Londra, era tornato in Valtellina dove lavorava nel negozio di ortofrutta del papà

Non ha potuto bluffare con la morte. Ci ha provato fino alla fine, giocando la sua partita più importante senza mai tirarsi indietro, cambiando le carte in tavola, fingendo di avere in mano i quattro assi che gli avrebbero consentito di vincere la mano e aggiudicarsi il montepremi: una vita lunga e tranquilla tra le sue montagne, accanto ai genitori, ai fratelli, agli amici. Ma alla fine ha perso. Game over a soli 29 anni. Ne avrebbe compiuti 30 ad agosto. Matteo Mutti, casa a Tirano, in Valtellina, era un campione di poker, non un professionista, ma uno con tanto talento. Educato, posato, mai una parola fuori posto. È morto lunedì mattina ucciso dalle complicanze del coronavirus.
Di sfide nella sua vita Matteo Mutti ne aveva già vinte tante. Ad agosto dello scorso anno la terribile diagnosi: leucemia. Non si era arreso. In cura presso l’ospedale San Matteo di Pavia ha lottato come un leone, raccontano i parenti. La sorte sembrava finalmente avergli dato le carte giuste quando a gennaio si è trovato il donatore compatibile ed è stato sottoposto a un trapianto di midollo osseo. I genitori sempre accanto, avevano preso un appartamento vicino al nosocomio pavese. Due mesi di speranze fino a quando non si è ammalato di Covid. Eppure lui dava l’impressione di aver sconfitto anche l’ennesimo nemico, l’ultimo tampone era finalmente negativo.

Dramma ad Asti, cade dal balcone mentre sistema la zanzariera: morta mamma di 29 anni

Una mamma di 29 anni è morta a Monale, in provincia di Asti, cadendo dal balcone di casa dopo aver perso l’equilibrio nel tentativo di mettere delle zanzariere alle finestre. Ha fatto un volo di circa 10 metri e l’impatto col suolo è stato talmente violento da non lasciarle scampo. In casa c’erano i quattro figli di 8, 6, 4 e 2 anni. Si sarebbe trattato di un tragico incidente.

Una giovane mamma di 29 anni è morta sul colpo a Monale, in provincia di Asti, cadendo dal balcone di casa dove stava sistemando delle zanzariere. Il drammatico incidente si è verificato nelle scorse ore: stando ad una prima ricostruzione dei fatti, la donna, originaria del Ciad ma residente in Italia da almeno otto anni, avrebbe perso l'equilibrio nel tentativo di mettere delle zanzariere alle finestre, ma è precipitata dal secondo piano della palazzina, facendo un volo di circa 10 metri, che non le ha lasciato scampo. L'impatto col suolo è stato talmente violento che è deceduta sul colpa: quando sono arrivati i sanitari del 118, dopo aver provato a rianimarla, non hanno potuto far altro che dichiararne il decesso. Sul posto i carabinieri e i vigili del fuoco.

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METEO A 7 GIORNI: arriva una nuova perturbazione con temporali a partire dal nord, poi calo termico

METEO A 7 GIORNI: arriva una nuova perturbazione con temporali a partire dal nord, poi calo termico

Viene ormai confermato dai modelli il passaggio di un impulso di instabilità che ci interesserà a partire dalla prossima notte. Le prime regioni a sperimentare una accentuazione della attività temporalesca saranno quelle settentrionali, dove ci aspettiamo alcuni episodi di forte intensità soprattutto sulla Valpadana. Rispetto alle previsioni iniziali, la giornata di tempo più instabile sarà quella di domani, venerdì 3 luglio, quando la parte più fredda della circolazione atlantica che faticosamente si farà strada sul Mediterraneo, raggiungerà proprio le regioni settentrionali, dando luogo a temporali anche diffusi ed un calo della temperatura. Stima delle precipitazioni previste dal modello americano per il pomeriggio di domani, venerdì 3 luglio:

Nel fine settimana questo impulso di instabilità si sposterà verso le regioni meridionali, anche qui si verificherà una accentazione dell'instabilità accompagnata da temporali sparsi che saranno concentrati soprattutto nelle zone interne. Entro il fine settimana segnaliamo inoltre una riduzione decisa delle temperature non soltanto al nord ma anche su tutte le altre regioni.

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mercoledì 1 luglio 2020

ALLERTA METEO 3 LUGLIO: sarà un “VENERDI NERO” con TEMPORALI, TROMBE D’ARIA e GRANDINATE!

I modelli meteo sono piuttosto concordi sul nuovo guasto meteo previsto in arrivo per venerdì 3 luglio e che poi si trascinerebbe anche per il fine settimana. Nella sostanza, un nucleo perturbato alle medie quote, proveniente dai settori centro-settentrionali oceanici e in azione in seno a un cavo depressionario nordatlantico, riuscirebbe e forzare il muro anticiclonico e a penetrare sul Nord Mediterraneo e Nord Italia. L’alta pressione, abbastanza repentinamente, tornerebbe a chiudere il varco apertosi, resecando il cavo dal ramo principale e determinando un cutt-off (isolamento) di vorticità positive proprio in corrispondenza delle nostre regioni settentrionali o in parte anche centrali.
Una dinamica già vista dai modelli da qualche giorno e di cui ne abbiamo già rilevato le potenzialità instabili e che, anche secondo gli ultimissimi dati, è confermata, anche con rincaro in termini di potenzialità cicloniche. Considerando che, in questi giorni, i bassi strati anche delle regioni settentrionali stanno vedendo una fase super-calda con temperature massime costantemente sopra i +30°C su molte aree pianeggianti e punte frequenti verso i +34/+35°C o persino +36°C e oltre, il rischio che si inneschino fenomeni forti o spesso violenti, non appena il nucleo vorticoso e più fresco in quota irromperà sui cieli del Nord Italia, è elevato.

Neirone: muore operaio schiacciato da betoniera

NEIRONE (GE) – Dramma sul lavoro nel levante genovese. Un operaio di 60 anni è deceduto dopo essere stato schiacciato da una betoniera.
A nulla è valso l’intervento del medico del 118 giunto sul posto insieme ai Vigili del Fuoco.

martedì 30 giugno 2020

Dl Rilancio: verso il superbonus al 110% anche per le seconde case

E' la nuova formulazione dell'emendamento, il voto è previsto domani

Verso il superbonus al 110% anche per le seconde case, ad esclusione delle abitazioni signorili, di ville o castelli. Non solo: dei benefici potranno usufruire anche i proprietari delle cosiddette villette a schiera. La nuova formulazione dell'emendamento, che dovrebbe essere votato domani, riscrive l'articolo del Dl rilancio e prevede che le agevolazioni possano essere utilizzate al massimo per due unità immobiliari. Cambia anche la fisionomia dei benefici per gli interventi di efficienza energetica: i massimali di spesa vengono differenziati in base alla tipologia di immobile. Inoltre, le detrazioni vengono estese al Terzo settore. 

   Anche chi sceglie di demolire e ricostruire un'abitazione potrà usufruire del superbonus per gli interventi di efficientamento energetico. E' quanto specifica la nuova formulazione dell'emendamento sul superbonus al dl Rilancio. La proposta di modifica dovrebbe essere votata domani in commissione.

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Gualtieri, proroga Cig-blocco licenziamenti, poi selettivi

Bisogna fornire gli incentivi giusti per ripartire

"Dovremo prolungare blocco dei licenziamenti e cassa integrazione" e "renderli gradualmente più selettivi per sostenere integralmente i settori più in difficoltà e fornire gli incentivi giusti per ripartire". Così il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri ospite di 'In onda' su La7 spiegando che ancora una decisione non è stata presa e che domani il governo avrà "un incontro importante" anche su questi temi. 

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domenica 28 giugno 2020

Coronavirus, nel mondo quasi 500mila morti - Nuovo lockdown vicino a Pechino - In Israele inizia la seconda ondata

Focolaio in unʼazienda alimentare a Leicester, rischio lockdown. Nuovi casi anche in Australia. In America Latina 63mila contagi nelle ultime 24 ore: la Colombia supera la Cina


casi di coronavirus in tutto il mondo hanno superato i 10 milioni. E' quanto emerge dai dati della Johns Hopkins University, secondo cui il bilancio dei decessi sfiora quota 500mila. Le statistiche dell'università americana indicano che i contagi a livello globale sono 10.001.527 e i morti 499.024. Le persone guarite sono, invece, 5.062.145. Grave la situazione in Cina: 500mila in lockdown vicino a Pechino. 

Pechino, oltre mezzo milione in lockdown - Resta "grave e complessa" la situazione a Pechino dopo il nuovo rimbalzo dei contagi nelle ultime settimane: le autorità locali hanno disposto il lockdown per quasi mezzo milione di persone in un'area vicina alla città per scongiurare una seconda ondata. Il confinamento è scattato nel cantone di Anxin, a 60 km a sud di Pechino, nella provincia settentrionale di Hebei. Undici casi legati alla recrudescenza dell'epidema a Pechino sono infatti stati identificati in quell'area, ha reso noto il quotidiano semi-ufficiale Global Times. 

Gran Bretagna, rischio zona rossa a Leicester - Leicester, in Inghilterra, rischia di essere posta in lockdown a causa di un aumento dei casi di coronavirus, ha annunciato alla Bbc il ministro dell'Interno britannico Priti Sushil Patel. "Il ministro della Salute Matt Hancock - spiega - ha avviato una serie di misure a sostegno di Leicester come test a tappeto e risorse alle autorità locali". Nella città ci sono registrati 658 nuovi casi in due settimane per un focolaio in un'azienda alimentare e assembramenti fuori da ristoranti e chioschi. 

Nuova ondata in Israele - In Israele è iniziata "una nuova ondata" della pandemia da coronavirus. Lo ha affermato il ministro della Sanità Yoel Edelstein al termine di una prima consultazione ministeriale sulla lotta al Covid. Edelstein ha detto di aver proposto nuove misure restrittive ad eventi religiosi e limitazioni alle preghiere e ad altri raggruppamenti. "Misure - ha spiegato - che aiuteranno a fermare il virus adesso senza dover ricorrere poi a un lockdown".
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Spagna, trovate tracce del coronavirus nelle acque reflue di marzo 2019


Sci: positivo tecnico azzurro sullo Stelvio, tamponi a Brignone e Goggia

Tutti gli atleti e i componenti dello staff sono bloccati in hotel e sottoposti agli esami, allenamenti sospesi in attesa dei risultati 

Allarme nel ritiro azzurro di sci sullo Stelvio. Un componente dello staff è risultato positivo al coronavirus, per cui tutta la programmazione della Nazionale italiana di sci alpino è stata sospesa e verrà modificata. La persona contagiata sarebbe un tecnico della slalomiste e la sua positività è emersa in seguito a un esame effettuato presso l'ospedale di Sondalo (Sondrio), dove era stato portato a causa di sintomi influenzali. Tutti i 180 componenti della comitiva azzurra - fra i quali le sciatrici azzurre Sofia Goggia, Federica Brignone e Marta Bassino, gli allenatori e gli skimen - sono bloccati per due giorni nell’albergo Livrio e sottoposti a tamponi per valutare le loro condizioni di salute e l'eventuale positività al Covid-19.

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Strangola i figli e si suicida in Valsassina

E' accaduto a Margno, centro montano di villeggiatura lecchese


Si è suicidato Mario Bressi, 45 anni, il padre dei due gemelli di 12, un maschio e una femmina, uccisi in un condominio di Margno, quasi 400 abitanti in Valsassina. Secondo le prime informazioni, sarebbero stati strangolati. Il suo cadavere è stato trovato poco distante. La famiglia sarebbe originaria del Milanese, con una casa di villeggiatura a Margno.
Il padre avrebbe ucciso i due figli per poi uccidersi, gettandosi dall'altissimo ponte della Vittoria a Maggio di Cremeno (Lecco), luogo poco lontano da dove si è consumato il duplice omicidio. Un viadotto, tra l'altro, tristemente noto in quanto negli anni teatro di innumerevoli suicidi. A trovare i corpi dei figli è stata la madre, giunta dal Milanese disperata dopo aver ricevuto un SMS dal marito per informarla che non avrebbe più rivisto i figli. Il particolare emerge da una prima ricostruzione degli inquirenti che indagano sulla tragedia. 
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Coronavirus, cluster a Busalla: 12 contagiati

Coronavirus, cluster a Busalla: 12 contagiati
Si tratta di due nuclei familiari già isolati e presi in carico, il Comune ne dà notizia è raccomanda: «Non abbassare la guardia»

Coronavirus, cluster a Busalla: 12 contagiati

Nuovo cluster di coronavirus a Busalla, nell’entroterra genovese, dove due famiglie sono risultate positive al coronavirus.
A confermarlo il Comune, che ha sfruttato Facebook per informare quanti più cittadini possibili: «Giovedi è venerdì sono pervenute alcune segnalazioni da parte di Asl 3 relative a due nuclei famigliari in cui alcuni membri sono risultati positivi al tampone per il coronavirus e, di conseguenza,  gli altri sono stati posti in sorveglianza, cosiddetta “quarantena”».
Una dozzina i cittadini toccati dal contagio a Busalla, anche se va detto che solo una delle persone contagiate è stata ricoverata in ospedale (non in terapia intensiva), mentre le altre - con sintomi minori - stanno seguendo le cure del caso a domicilio.
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Bollettino coronavirus 25 giugno 2020 Liguria e Italia con positivi e numero morti
Coronavirus, bollettino e aggiornamenti: 14 nuovi casi, 12 si trovano in una Rsa genovese







venerdì 26 giugno 2020

Scuola, accordo sulle linee guida. Si riapre il 14 settembre. Conte: "Stanziato un miliardo"

Distanziamento di un metro. Didattica a distanza solo alle superiori


Ormai è ufficiale: la scuola riaprirà il 14 settembre. Regioni ed Enti Locali hanno dato il via libera alle nuove linee guida per il rientro in classe. 
"Ci siamo predisposti, con le linee guida, per ritornare in sicurezza a settembre", ha detto il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa a Palazzo Chigi. "Abbiamo un ulteriore miliardo che stanziamo per ulteriori investimenti sulla scuola, che ci dovrà consentire di avere una scuola più moderna, sicura e inclusiva. E nel Recovery Fund un importante capitolo sarà dedicato proprio agli interventi sulla scuola".
"Chiudere le scuole è stata una scelta molto sofferta, che nessuno pensi che il governo l'abbia presa a cuor leggero", aggiunge. "Vogliamo classi meno affollate. Le cosiddette classi pollaio a me non piacciono affatto, non le tolleriamo più", aggiunge.
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Camera, Sgarbi espulso dall'Aula

"Non può offendere i suoi colleghi, non può pronunciare parolacce", gli ha detto la vicepresidente Mara Carfagna tra gli applausi unanimi.

Vittorio Sgarbi viene espulso dall'Aula di Montecitorio durante l'esame del decreto Giustizia.
   "Non può offendere i suoi colleghi, non può pronunciare parolacce", gli ha detto la vicepresidente Mara Carfagna tra gli applausi unanimi.
    Sgarbi non voleva abbandonare l''Emiciclo: ha dovuto essere portato via dai commessi. "Vergogna, Vergogna!", hanno urlato diversi deputati mentre qualcuno gli diceva "pagliaccio" e Carfagna sottolineava che "ha trasformato quest'Aula in uno show".
 "Non è la prima volta che il deputato Sgarbi usa l'Aula di Montecitorio per le sue invettive disonorevoli. Le parole contro i magistrati sono inaccettabili, inevitabile e giusta la sua espulsione.

giovedì 25 giugno 2020

Coronavirus: tensioni a Mondragone per focolai. Lancio di pietre e sedie

Un gruppo di bulgari residenti ai palazzi Ex Cirio di Mondragone (Caserta) ha protestato uscendo fuori dalla zona rossa


Alta tensione nella cittadina casertana di Mandragone dopo l'esplosione di un focolaio Covid.  Un gruppo di bulgari, residenti ai palazzi Ex Cirio, ha protestato uscendo fuori dalla zona rossa istituita nell'area per la presenza di quasi 50 casi di positività al Covid. Le forze dell'ordine che presidiano i varchi sono riuscite a riportare dentro gli stranieri. Sono arrivati a quota 49 i casi di positività  nel complesso residenziale.
Si tratta in massima parte di cittadini bulgari residenti in quattro dei cinque palazzoni divenuti off limits da lunedì 22 giugno, dopo che è entrata in vigore l'ordinanza della Regione. Vanno inoltre avanti, anche se a rilento, le operazioni di trasferimento delle persone positive, peraltro tutte asintomatiche, al Covid Hospital di Maddaloni, dove sono diciannove quelli attualmente ricoverati; ieri sono stati trasferiti sei contagiati, ne mancano all'appello altri tredici, cui si aggiungono i nuovi positivi. Qualcuno tra i positivi, però, non si riesce a rintracciare; molti inquilini, specie tra gli stranieri, non risultano censiti, e si ipotizza che abbiano fatto perdere le tracce, anche per timore di perdere il lavoro; molti sono braccianti agricoli, spesso sfruttati dai caporali di nazionalità bulgara, alcuni dei quali vivono anche agli ex Palazzi Cirio.

mercoledì 24 giugno 2020

Crolla un tetto a Albizzate: morti madre e due figli

Erano per strada e sono stati schiacciati dalle macerie

Tragedia a Albizzate (Varese), dove una parte del tetto di una ex fabbrica è crollato: mamma e un figlio sono morti subito, travolti dalle macerie. Poi è morta anche l'altra figlia di 15 mesi, trasportata in elicottero all'ospedale di Gallarate, in condizioni gravissime. Aveva fratture anche alla testa.
La porzione di tetto è caduto da un ex edificio industriale ristrutturato che ospita alcune attività commerciali. Si trova in via Marconi, non distante dal centro di Albizzate, poco più di 5 mila abitanti in provincia di Varese.
La mamma e i due bambini si trovavano per strada e sono stati schiacciati dalle macerie. Anche un'altra donna di 42 anni è rimasta colpita dai calcinacci e portata in ospedale, ma non è in pericolo di vita.
"E' stato un boato assurdo, come un'esplosione": così ha raccontato una dipendente del Crai che si trova esattamente di fronte all'edificio da cui è crollata una parte del tetto travolgendo e uccidendo una mamma con una bimba piccola sul passeggino e accanto un bimbo sulla biciclettina. 
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Coronavirus, in Germania maxi focolaio nel mattatoio: 1.533 malati, l’allarme di Merkel

In quarantena 7.000 lavoratori e parenti. La cancelliera: «Bisogna fare di tutto per contenere questa crisi»In quarantena 7.000 lavoratori e parenti. La cancelliera: «Bisogna fare di tutto per contenere questa crisi»

Il più grande mattatoio d’Europa ingoiava ogni giorno ventimila maiali vivi, per risputarli nel giro di 24 ore sotto forma di cotolette, macinato, duemila tonnellate quotidiane in tagli vari destinati al mercato di tutto il mondo, dalla Germania, all’Italia (per i prosciutti) a Hong Kong (le zampe). L’immensa fabbrica di carne della Tönnies, a Rheda-Wiedenbrück nel Nord Reno-Vestfalia è ferma dopo essere diventata il nuovo epicentro dell’epidemia di Covid-19 in Germania: 1.533 contagiati (ma si attendono gli esiti di altri test), settemila tra lavoratori e familiari in quarantena, infezioni in crescita nelle zone circostanti, dove molti operai — immigrati dall’Est Europa — vivono in case dormitorio.

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sabato 20 giugno 2020

Torna la grande paura nell’Alessandrino. Mistero sul focolaio dentro la casa di riposo

Un morto e 12 positivi a San Salvatore Monferrato. Una oss della struttura: «Ai miei figli negata l’iscrizione a Estate ragazzi»



DALL’INVIATO A SAN SALVATORE MONFERRATO (AL). Alle 4 del pomeriggio il sopralluogo dei carabinieri dei Nas è terminato. Via le tute. Si disinfettano le telecamere con cui hanno filmato stanze e magazzini, sistemi di sicurezza e condizioni igieniche.

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Anche i carabinieri nella Rsa di San Salvatore Monferrato: per convincere uno dei contagiati a trasferirsi

Russia - Morto per Covid-19 l'ex governatore che ha fatto causa a Putin

Mikhail Ignatiev - ex governatore della Ciuvascia, primo governatore in assoluto ad aver contestato in tribunale un decreto di licenziamento firmato da Vladimir Putin - è morto di Covid-19. Tu guarda le coincidenze, vien da dire. A rivelarlo, dopo un decorso un po' strano della malattia, sono dei funzionari bene informati citati dalla testata Meduza.
    Ignatiev, infatti, era stato ricoverato (a quanto pare) in ospedale all'inizio di maggio, a San Pietroburgo, con una polmonite bilaterale ed era finito in rianimazione. L'esposto contro il suo licenziamento, deciso da Putin lo scorso gennaio a causa della "perdita della fiducia" presidenziale, era stato depositato presso la Corte Suprema russa il 20 maggio e il 30 giugno il tribunale avrebbe dovuto dibattere il caso. Ma naturalmente, dasvidanja. Ignatiev era diventato governatore della Ciuvascia nel 2010, dopo otto anni di servizio come ministro dell'agricoltura della Repubblica autonoma, che si trova nel centro della Russia europea, nell'altopiano del Volga.


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Il coronavirus nel mondo