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domenica 25 ottobre 2020

Cervinia, 2mila persone per il primo giorno della stagione: polemica per le lunghe code e la ressa sulla funivia. Il video

“Da denuncia”, “E poi chiudono le scuole”, “Distanziamento sociale? Ma di cosa stiamo parlando”. 


Nella prima giornata di sci a Cervinia sono lo sdegno e il timore del Covid-19 a prevalere, almeno sui social. Duemila gli ingressi, in un comprensorio con piste innevate come a fine ottobre non si vedeva da anni. Ma quando su facebook hanno iniziato a circolare le foto di lunghe code fuori dalla biglietteria, sono divampate le polemiche. Quasi una replica di quanto avvenuto nel marzo scorso, pochi giorni prima del lockdown, con immagini simili provenienti da diversi comprensori italiani. C’è chi come Matteo Zanetti, presidente e amministratore delegato della Cervino spa, dice che “la situazione è ottima dal lato dell’accesso graduale e del controllo” perché sì, “c’è stata gente alle casse, con una coda che abbiamo gestito esternamente per non creare assembramento all’interno” ma a tutti è stata misurata la temperatura e poi sono stati fatti skipass online e addirittura erano aperte “tutte le nostre casse, anche quella automatica”. La società fa sapere che le code sono derivate dal fatto che “molti appassionati dovevano acquistare” l’abbonamento.

Sullo sfondo resta la perplessità – per non dire lo sbigottimento – sull’opportunità di correre per la prima neve come se fosse un bisogno primario e irrinunciabile, tanto da accalcarsi alle casse e dentro le cabine della funivia (e poi magari nei rifugi), tra sciarpe tirate su e giù, sbalzi di temperature e relative umidità.

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(...) L'indice di contagio nella regione alpina è di 2,37. Dopo la Valle d'Aosta ci sono Piemonte (1,83) e Provincia autonoma di Bolzano (1,8). La Lombardia è a 1,64, la Campania a 1,45. (...)

Covid: Iss, indice contagio Vda ancora più alto d'Italia

sabato 24 ottobre 2020

Muore in casa a Marassi con i sintomi del covid, aperta un’indagine

Genova – Sarà l’autopsia a chiarire le cause del decesso dell’uomo di 42 anni morto nella sua abitazione di Marassi, positivo al coronavirus-covid e con i sintomi di una grave forma di infezione.

L’uomo da giorni aveva febbre alta e forti problemi respiratori ma, secondo quanto denunciato dai familiari, nessuno si sarebbe presentato a casa per accertare le sue condizioni di salute nonostante la segnalazione del suo stato di salute.

I familiari di Antonio Adriano Solis Tomala hanno annunciato di voler presentare un esposto denuncia alla magistratura perché si indaghi su eventuali omissioni nella procedura di accertamento delle reali condizioni di salute dell’uomo e sull’eventuale necessità di un suo ricovero in ospedale.
L’invito a restare a casa e ad aspettare gli accertamenti anti covid, senza presentarsi in ospedale, potrebbe – se confermato – aver giocato un ruolo della morte dell’uomo.

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Covid: altri 19mila contagiati in un giorno, 151 vittime

Oltre 177mila tamponi, 4.300 meno di venerdì. Speranza convoca Cts, riunione nel pomeriggio. Sul tavolo le possibili nuove misure per frenare la crescita dei contagi

Il ministro della Salute Roberto Speranza ha convocato per il pomeriggio il Comitato tecnico scientifico. La riunione con gli esperti che dovrebbero analizzare le possibili nuove misure per frenare la crescita dei contagi.

E' stabile l'aumento dei contagi da Covid in Italia: secondo il bollettino del ministero della Salute sono 19.644 i nuovi casi individuati nelle ultime 24 ore, per un totale dall'inizio dell'emergenza che ha superato i 500mila contagiati (504.509). I tamponi effettuati sono 177.669, circa 4.300 meno di ieri. In aumento invece l'incremento delle vittime, 151 in un giorno (ieri erano 91) che portano il totale a 37.210.

Per ritrovare un incremento delle vittime così alto bisogna tornare indietro di cinque mesi, al 21 maggio, quando furono 156.

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Vola il contagio in Liguria, superati i 1000 nuovi contagi in un giorno

I Medici allertano: 'I Pronto soccorso sono presi d'assalto'

Ora solare 2020, questa notte lancette indietro di 60 minuti: ecco quali sono i vantaggi

Il cambio ci farà guadagnare un'ora di sonno. Avremo più luce la mattina, ma giornata più corte la sera. L’ora solare resterà attiva fino all’ultimo weekend del mese di marzo


Nella notte tra sabato 24 e domenica 25 ottobre torna l’ora solare. Le lancette dell’orologio devono essere tirate indietro di 60 minuti, dalle 3 di notte alle 2, facendoci guadagnare un’ora di sonno. Avremo più luce la mattina, ma giornata più corte la sera. L’ora solare resterà attiva fino all’ultimo weekend del mese di marzo, ovvero fino alla notte fra sabato 27 e domenica 28 marzo 2021, quando si rifarà il cambioPotrebbe essere l’ultima volta, perché da tempo l’Unione europea spinge per sopprimere il cambio d’ora. Quest’anno però, con l’emergenza coronavirus in corso, non se ne è più parlato e la faccenda è slittata a data da destinarsi.

Le ragioni del cambio d’ora – La convenzione che vuole che si spostino in avanti o indietro le lancette dell’orologio ogni anno a marzo e ottobre è pensata per sfruttare al massimo le ore di luce a disposizione e ridurre i consumi energetici. In questi sette mesi di ora legale che si concludono oggi, l’Italia ha risparmiato complessivamente 400 milioni di kilowattora di elettricità, pari al consumo medio annuo di circa 150mila famiglie, con un beneficio economico per il sistema di 66 milioni di euro. I dati sono rilevati da Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale. Impatti positivi anche in termini di sostenibilità ambientale, con 205mila tonnellate in meno di CO2 immesse in atmosfera. Dal 2004 al 2020, secondo l’analisi di Terna, il minor consumo di elettricità per il Paese dovuto all’ora legale è stato complessivamente di circa 10 miliardi di kilowattora e ha comportato, in termini economici, un risparmio per i cittadini di 1 miliardo e 720 milioni di euro.

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Confcommercio Napoli: la criminalità vuole il caos

Il direttore generale Russo si dissocia con fermezza dalle violenze della scorsa notte

Napoli. Il direttore generale di Confcommercio Napoli e Campania, Pasquale Russo, si dissocia con fermezza dalle violenze della guerriglia urbana della scorsa notte. In un nota Russo afferma che “il sistema delle imprese aderente a Confcommercio non si riconosce in queste forme di protesta. Le scene di violenza, le manifestazioni fuori controllo di ieri nulla hanno a che vedere con la legittima protesta dei commercianti e degli imprenditori e devono essere condannate con assoluta fermezza. Solidarietà totale agli esponenti delle forze dell'ordine, dell'informazione e delle istituzioni che ieri sono state aggredite da delinquenti che stanno solo danneggiando chi vuole manifestare le gravi difficoltà di questa fase. Anzi, noi riteniamo che dietro questa guerriglia urbana si nascondano anche forze criminali che vogliono il caos nelle nostre città per approfittare delle gravi difficoltà economiche del tessuto imprenditoriale allo scopo di acquisire con poco imprese in difficoltà, avvicinare imprenditori disperati con prestiti che domani diventeranno un cappio al collo per tutti. Bisogna comprendere che il disagio economico e occupazionale di alcune categorie oggi diventerà un disastro sociale per tutti domani. Ed è per questo motivo che abbiamo sempre cercato e voluto un confronto con le istituzioni che devono rappresentare il nostro unico interlocutore pur nella diversità di visioni su come affrontare questa gravissima crisi che è sanitaria in primo luogo.

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Coprifuoco, notte di guerriglia a Napoli: bombe carta e aggressioni contro la polizia

L'aumento dei posti nelle terapie intensive: meno della metà dell'obiettivo

L'Osservatorio sui conti pubblici italiani compie un'analisi dei ritardi: distribuzione non omogenea in tutto il Paese

Il Decreto Rilancio aveva previsto 3.500 nuovi posti letto in terapia intensiva che avrebbero garantito la presenza di 14 posti letto ogni 100.000 abitanti in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale. A oggi le unità aggiuntive sono però solo 1.279, meno della metà rispetto all’obiettivo prefissato. Inoltre, i nuovi posti sono distribuiti in maniera disomogenea sul territorio. Le ragioni del ritardo risiedono nell’iter previsto per la programmazione e, in generale, in un’azione della Pubblica Amministrazione che non è stata in grado di realizzare gli obiettivi anche in presenza di risorse finanziarie adeguate.

Posti letto in terapia intensiva

L’articolo 2 del Decreto Rilancio aveva previsto un aumento dei posti letto in terapia intensiva di 3.500 unità che si sarebbero aggiunte alle 5.179 esistenti pre-Covid, per un totale di 8.679 unità. Le risorse stanziate erano rilevanti: circa 606 milioni. I nuovi posti sarebbero stati distribuiti alle regioni in modo da garantire 14 posti letto ogni 100.000 abitanti in maniera omogenea su tutto il territorio. Al 9 ottobre si registravano però 6.458 posti letto, un aumento di sole 1.279 unità.
La distribuzione per regione degli aumenti risulta disomogenea.  Sono andate particolarmente bene Veneto, Valle d’Aosta, Friuli-Venezia Giulia e Basilicata con un grado molto elevato di completamento dei posti letto. Le prime tre regioni hanno ottenuto un aumento dei posti letto addirittura superiore a quello che era l’obiettivo (il grado di completamento è superiore al 100 per cento). Tra le regioni con il minor grado di completamento ci stanno Umbria, Calabria, Marche, Piemonte e Abruzzo. Anche la Lombardia ha avuto un grado di completamento basso, intorno al 20 per cento. 

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Coprifuoco, notte di guerriglia a Napoli: bombe carta e aggressioni contro la polizia

Diverse manifestazioni partite da punti diversi di Napoli si sono incrociate nei presso di Palazzo Santa Lucia dove sono scoppiati violenti scontri con la polizia.

Video

venerdì 23 ottobre 2020

È ufficiale: anche in Piemonte coprifuoco dalle 23 alle 5

Firmata l’ordinanza congiunta ministero-Regione: da lunedì divieto di uscire di casa la notte se non per motivi di urgenza o di lavoro

TORINO. Dopo la Lombardia anche il Piemonte dispone il coprifuoco con il divieto di uscire di casa dalle 23 alle 5 se non per motivi di urgenza o di lavoro. La decisione è arrivata al termine di un lungo confronto del governatore Alberto Cirio con il ministero della Salute e con i sindaci del territorio. Gli occhi erano puntati sul bollettino odierno dei contagi e sul monitoraggio settimanale del ministero.  Dati rivelatisi molto poco confortanti. I nuovi casi di positività al Covid sono 2.032 in più in ventiquattr’ore e il report settimanale parla per il Piemonte di «rischio alto con alta probabilità di progressione». 

La mappa dei contagi in Italia

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Tutta l’Italia, tranne la Calabria, è zona rossa secondo il centro europeo per il controllo delle malattie

Coronavirus, De Luca mostra la Tac di un paziente Covid: "Ha 37 anni, ma senza rianimazione morirebbe"

"Questa è la tac polmonare di un paziente di 37 anni malato di Covid. Senza la terapia intensiva morirebbe". Il presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca, mostra le immagini dell'esame clinico. Poi rimprovera i cittadini campani mostrando i video di una festa in spiaggia a Bagnoli (Napoli). "Siamo all'irresponsabilità", ha commentato. "Sono queste le situazioni che hanno portato a una diffusione enorme del contagio", ha concluso il governatore che ha annunciato per la sua regione la chiusura totale delle attività.

Video

Coronavirus, il bollettino di oggi, 23 ottobre: i nuovi casi sono 19.143, 91 le vittime


Ultimo duello tv, Trump graffia ma Biden resiste. Sondaggio Cnn: il democratico vince la sfida finale

Scontro civile su virus, corruzione, tasse, razzismo, sicurezza nazionale

Questa volta Donald Trump ascolta i suoi consiglieri e, anche se scuro in volto, disputa l'ultimo duello tv con Joe Biden mostrandosi piu' distaccato e meno guastatore. Ma alla fine del dibattito, a 12 giorni dalle elezioni, non sembra aver assestato colpi letali in grado di cambiare la traiettoria di una gara che vede il suo rivale avanti in tutti i sondaggi. Anche perche' l'ex vicepresidente, con il sorriso e la serenita' di chi sente gia' in tasca la vittoria, ha retto bene agli assalti, ha contrattaccato efficacemente e soprattutto non ha commesso una delle sue frequenti gaffe.

Secondo un sondaggio della Cnn l'ultimo dibattito è stato vinto da Biden per il 53% degli americani. Al presidente in carica solo il 39% delle preferenze, secondo la rilevazione.

L'ULTIMO DUELLO FRASE PER FRASE E NEI VIDEO

Sul palco della Belmont University di Nashville, Tennessee, i due candidati alla Casa Bianca si sono scontrati su tutto ma almeno il confronto non e' degenerato in una caotica rissa come il primo. Merito anche del microfono spento a turno per lasciare a entrambi due minuti ininterrotti all'inizio di ogni tema e della conduzione puntuale di Kristen Welker, l'anchor afroamericana della Nbc che Trump aveva attaccato come faziosa prima del duello. Le prime scintille sono state sulla pandemia.

LA GALLERIA DI FOTO DELL'ULTIMA SFIDA TV

Trump ha tentato di difendere il proprio operato, ha scaricato tutte le colpe sulla Cina, ha promesso l'arrivo di un vaccino nelle prossime settimane e ha rilanciato la necessita' di aprire il Paese perche' "non si puo' stare in cantina come fa Joe". "New York e' una citta' fantasma che sta morendo", ha accusato. Ma l'avversario gli ha rinfacciato il tragico bollettino da primato del coronavirus negli Usa, le sue bugie, la sua mancanza di un piano: "chiunque sia responsabile di così tanti decessi non può essere presidente degli Stati Uniti", ha sentenziato. Peccato che a un certo punto Biden abbia guardato l'orologio: un errore commesso da George H.W Bush nel 1992 durante il dibattito con Bill Clinton, considerato un gesto d'impazienza e difficoltà. Trump ha quindi giocato quello che pensava fosse il suo asso nella manica, la sorpresa di ottobre, accusando di corruzione il figlio di Biden, Hunter, per le sue attivita' in Ucraina e in Cina quando il padre era vicepresidente. E lo ha fatto evocando un personaggio spuntato in queste ore, Tony Bobulinski, che ha confermato di essere stato nel giro di email sugli affari cinesi di Hunter. Ma e' stato un boomerang.


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giovedì 22 ottobre 2020

Autocertificazione, scarica qui il modulo da mostrare nelle ore di coprifuoco

La scheda va compilata ogni volta e consegnata alle forze dell’ordine, che poi possono effettuare controlli successivi


Torna l’autocertificazione. Il Viminale ha diffuso il modulo (SCARICABILE QUI) che servirà ai cittadini di tutta Italia per evitare la multa se si spostano negli orari vietati. Le Regioni che hanno previsto restrizioni agli spostamenti sono Lombardia, Lazio, Campania, Liguria e Piemonte (dalle 23 alle 5). La scheda va compilata ogni volta e consegnata alle forze dell’ordine, che poi possono effettuare controlli successivi. In caso di visita a un parente o altre persone per motivi d’urgenza non è obbligatorio indicarne le generalità per motivi di privacy.

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Pronto soccorso sotto stress, Cremonesi (Galliera): "Non hanno ascoltato chi è in prima linea"

Programmazione regionale "influenzata in modo negativo dall'ipotesi del virus morto"

GENOVA - “Se si fossero ascoltati di più i medici di pronto soccorso, quelli che sono in frontiera, saremmo stati in grado prima e adesso di dare delle risposte più tempestive”. La denuncia arriva da Paolo Cremonesi direttore del pronto soccorso del Galliera di Genova. Da circa 10 giorni il numero dei pazienti è in costante aumento e i pronto soccorso vivono una situazione di grande affollamento e di criticità.

Cremonesi è in prima linea contro il Covid dai primi giorni dell’inizio della pandemia e il suo pronto soccorso è stato uno dei primi dove si sono verificate delle criticità essendo il Galliera l’ospedale del centro e quindi anche del primo cluster cittadino quello del centro storico. Lo sguardo di Cremonesi è stanco, ogni giorno guarda negli occhi decine di pazienti a cui sa che vorrebbe dare di più ma non può.

“Noi ad Alisa abbiamo segnalato da tempo che il trend del sovraffollamento dei pronti soccorsi stava aumentando, noi che siamo medici di pronto soccorso siamo abituati che se c'è un problema lo dobbiamo risolvere subito, mi rendo conto che gli apparati burocratico-amministrativi non hanno la stessa velocità di capire e agire come noi in pronto soccorso”, sottolinea Cremonesi. Qualcosa non ha funzionato nella programmazione estiva e senza voler polemizzare il direttore identifica una motivazione per precisa: “Quest'estate purtroppo certa stampa è andata molto dietro all'ipotesi milanese del ‘virus è morto’, ‘il virus ha perso potenza’ e questa ondata di informazioni milanesi probabilmente ha influenzato in modo negativo la nostra programmazione regionale”.

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Genova, maxi afflusso nei pronto soccorso: pazienti in coda e ambulanze bloccate al San Martino e al Galliera


Coronavirus, 16.079 contagi, mille più di ieri. 136 i morti

Oltre 170mila tamponi, 7.500 meno di ieri. Quasi 37mila i morti in totale

Aumentano ancora i contagi per coronavirus in Italia: secondo il bollettino del ministero della Salute nelle ultime 24 ore sono stati individuati 16.079 nuovi casi, quasi mille più di ieri, ma con circa 7.500 tamponi in meno (170.392 contro 177.848). Il totale dei contagiati, comprese vittime e guariti, sale così a 465.726.

In aumento anche il numero delle vittime: 136 in un giorno, mentre ieri erano 127, per un totale che è arrivato a 36.968. 

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Ancora boom di contagi e 17 decessi in Liguria e da stasera coprifuoco a Genova

Ospedali in allerta nell'Alessandrino, aumentano i letti di terapia intensiva: «Saturi molti reparti»

Coronavirus, ora in Piemonte si può fare il tampone rapido anche in farmacia

TORINO. «Abbiamo un milione di test rapidi a disposizione del servizio pubblico regionale. Li usiamo per testare tutte le Rsa del Piemonte ogni 15 giorni da qui alla fine di gennaio, nelle scuole, sul personale sanitario della regione, negli ospedali e nei pronto soccorso, negli uffici sensibili come quelli giudiziari. Ma vogliamo allargare a tutti i privati. Per questo in Piemonte da oggi è possibile, presso tutti i laboratori pubblici e privati, chiedere il test rapido». Lo ha detto il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio.

«È possibile farlo - ha spiegato - con una prenotazione presso le farmacie del Piemonte, il medico del lavoro per le aziende che vorranno farlo, e stiamo definendo l'accordo per farlo presso i medici di base. Il tutto a un prezzo contenuto, il prezzo medio per una farmacia che andrà a fare il tampone a casa con un infermiere si aggira intorno ai 40 euro».

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mercoledì 21 ottobre 2020

A Rivoli la prima scuola d'Italia che "brucia" il coronavirus con la luce a led

 Alla presentazione all'istituto Natta il virologo Pregliasco: "Un'ulteriore barriera contro il Covid"

E' a Rivoli, nel Torinese, la prima scuola italiana a dotarsi di una tecnologia per la purificazione dell'aria attraverso una sorta di "bruciatore" di virus, batteri e agenti inquinanti, che usa la luce. La scuola "a prova di Covid", dove è comunque necessario continuare a seguire le direttive ministeriali per il contenimento dei contagi, è l'istituto Giulio Natta.

Nelle 27 aule sono stati installati 112 "Air Panel", dispositivi che utilizzano la tecnologia "WiwActive" che, attraverso la fotocatalisi con luce visibile a led, impiega il biossido di titanio dopato. Un sistema in grado di generare un processo ossidativo tramite particelle generate dalla luce che inattivano la molecola inquinante.

Per il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell'Irccs Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano, "questo sistema è interessante in generale per il problema della qualità dell'aria indoor. Per quel che riguarda il Covid rappresenta un'ulteriore barriera alla diffusione. 

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Coronavirus, il bollettino di oggi 21 ottobre: 15.199 nuovi casi su 177.848 tamponi. 127 i morti

Ieri i decessi erano stati 89, i contagi 10.874. La regione con il più alto numero di contagi è la Lombardia (4.125 nelle ultime 24 ore), seguita dalla Campania (1.760)

Oggi si registra un nuovo balzo dei contagi da Coronavirus in Italia: 15.199 casi nelle ultime 24 ore e 127 morti. In forte aumento rispetto a ieri, quando erano stati 89 i decessi e 10.874 i nuovi casi. Si registra un nuovo record di tamponi: 177.848.

Il totale delle vittime sale a 36.832, quello dei contagiati a 449.648. Lo comunica il ministero della Salute.  Sempre nelle ultime 24 ore i pazienti guariti/dimessi sono stati 2.369, in crescita rispetto a ieri, quando erano stati 2.046. Il totale dall'inizio della pandemia di coronavirus è ora 257.374. Sono 155.442 gli attualmente positivi, con un incremento di 12.703 rispetto a ieri.

Continuano a salire i ricoveri in terapia intensiva: sono 56 in più nelle ultime 24 ore (meno di ieri, quando erano stati 73), per un totale di 926 pazienti. I ricoveri con sintomi sono 603 più di ieri (in calo rispetto ai 778 di ieri), che portano il totale a 9.057.

LOMBARDIA

Sono 4.125 i nuovi casi di coronavirus in Lombardia, con il totale che balza a 134.604, e 20 i morti per un totale di 17.123 deceduti. I nuovi contagiati sono raddoppiati rispetto a ieri quando erano 2.023. I tamponi effettuati oggi sono stati 36.416.


VALLE D'AOSTA

Nuova impennata di casi positivi al coronavirus in Valle d'Aosta. Nelle ultime 24 ore - secondo il bollettino dell'unità di crisi (sulla base dei dati forniti dall'Usl) - sono stati registrati 111 nuovi contagiati, a fronte 583 tamponi eseguiti. Il totale dei casi positivi attuali sale così a 831. I guariti sono 1.155.

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Coronavirus – 546 nuovi contagi e 7 decessi in 24 ore, la situazione in Liguria


Contagiato Covid a scuola, grave ragazzo di 15 anni ad Avellino



Coronavirus: risalgono a 10.874 i contagi in un giorno. Ma cala il rapporto tamponi-positivi

È la prima volta che si registra una riduzione così significativa nelle ultime due settimane. I tamponi effettuati sono stati 144mila


Prosegue senza sosta la corsa del virus SarsCoV2 in Italia, con i nuovi casi che riprendono a salire dopo il calo del weekend e la curva dei ricoverati che continua a impennare. Si intravede però un piccolo segnale in controtendenza: cala il rapporto tra nuovi positivi e tamponi eseguiti, che si attesta al 7,5% contro il 9,4% di lunedì. È la prima volta che si registra una riduzione così significativa nelle ultime due settimane: bisognerà attendere i dati dei prossimi giorni per capire se si tratta di una casualità o di un primo effetto del Dpcm del 13 ottobre.

Lo rileva il matematico Giovanni Sebastiani, dell'Istituto per le Applicazioni del Calcolo del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Iac-Cnr). I numeri delle terapie intensive occupate (870, +73 rispetto a ieri) così come quello dei ricoverati nei reparti ordinari (8.454, +778 rispetto a ieri) "mostrano ancora un aumento giornaliero in crescita", spiega l'esperto. "Per intenderci, l'aumento registrato oggi è superiore a quello di ieri, qualitativamente in linea con la crescita esponenziale delle ultime due settimane".

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Coronavirus a Milano, cluster all'ospedale Sacco: "Almeno 20 infermieri positivi e un medico, contagiati anche pazienti"

Covid: Crisanti, Piano nazionale sui tamponi inascoltato

martedì 20 ottobre 2020

Coronavirus: risalgono a 10.874 i contagi in un giorno. I morti 89

I tamponi effettuati sono stati 144mila

Risalgono i nuovi casi di positività al coronavirus. Nelle ultime 24 ore sono stati 10.874 i contagiati (ieri erano stati 9.338). I tamponi effettuati sono stati 144mila. Sono 89 i deceduti (ieri 73). Lo rende noto il bollettino del ministero della Salute 

Fonte


Coronavirus – 900 contagi in 24 ore in Liguria, in arrivo coprifuoco “a zone”


Covid, Lombardia a governo: "'Coprifuoco' dalle 23 alle 5"

 

Stop di tutte le attività e degli spostamenti, ad esclusione dei casi 'eccezionali' (motivi di salute, lavoro e comprovata necessità), nell'intera Lombardia dalle ore 23 alle 5 del mattino a partire da giovedì 22 ottobre. E' la proposta che, all'unanimità, i sindaci di tutti i Comuni capoluogo della Lombardia, il presidente dell'Anci, Mauro Guerra, i capigruppo di maggioranza e di opposizione e il governatore Attilio Fontana, preso atto di quanto rappresentato dal Comitato Tecnico Scientifico lombardo, chiederanno di condividere al governo, nella persona del ministro della Salute, Roberto Speranza, per fronteggiare la diffusione del virus.

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Netto rialzo delle temperature ma con rischio pioggia al nord

Settimana contraddistinta da un netto rinforzo dell'alta pressione dalle chiare origini africane sul Mediterraneo centrale, poi il passaggio di una perturbazione per il nord. Ecco cosa dobbiamo aspettarci nei prossimi giorni.

Una circolazione d'aria molto calda di origine nordafricana, riuscirà a raggiungere il nostro Paese proprio nell'ultima decade di ottobre, si tratta di un periodo davvero avanzato dell'autunno che di fatto rende o dovrebbe rendere poco probabili le avvezioni africane, tuttavia in un contesto di clima che cambia molto velocemente, questi episodi possono diventare più facili da realizzarsi anche nel pieno dell'autunno, le regioni del centro e del sud sperimenteranno pertanto un innalzamento sensibile della temperatura, con un picco di caldo previsto tra venerdì e sabato prossimo, i valori potrebbero di nuovo raggiungere la soglia dei 25-26 gradi. Gli estremi termici risulterebbero particolarmente elevati sulle due Isole Maggiori, con un quadro termico generale che sarebbe molto simile a quello tipico dell'estate, questo viene testimoniato anche dal comportamento delle temperature alle quote superiori, in libera atmosfera, dove sia il modello americano che il modello europeo, ipotizzano isoterme prossime ai +16°C alla quota di circa 1500 metri, si tratta di un valore davvero degno di nota. Analisi delle temperature previste dal modello europeo alla quota di circa 1500 metri venerdì 23 ottobre:

L'apice del riscaldamento della temperatura verrà toccato tra mercoledì e giovedì l'onda anticiclonica appare ben rappresentata dalle mappe di previsione anche alla quota di 500hPa. Il sollevamento di quest'onda di calore sarà provocato dallo sprofondamento di una saccatura sull'Europa occidentale, con una situazione di maltempo in previsione su paesi come Francia, Portogallo e Spagna.

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Meteo a 15 giorni: altre fasi PERTURBATE in vista...


lunedì 19 ottobre 2020

Covid: record rapporto contagi-tamponi, in Lombardia il coprifuoco alle 23

Cinquantamila tamponi in meno. Le vittime sono 73. Sale l'incidenza dei positivi rispetto ai tamponi, 9,4%, Nuovo forte aumento in Campania. Sileri: 'Al chiuso sempre la mascherina, anche in palestra'

Stop di tutte le attività e degli spostamenti, ad esclusione dei casi 'eccezionali' (motivi di salute, lavoro e comprovata necessità), nell'intera Lombardia dalle ore 23 alle 5 del mattino a partire da giovedì 22 ottobre. E' la proposta che, all'unanimità, i sindaci di tutti i Comuni capoluogo della Lombardia, il presidente dell'Anci, Mauro Guerra, i capigruppo di maggioranza e di opposizione e il governatore Attilio Fontana, preso atto di quanto rappresentato dal Comitato Tecnico Scientifico lombardo, chiederanno di condividere al Governo, nella persona del ministro della Salute, Roberto Speranza, per fronteggiare la diffusione del virus. La Lombardia ha deciso di chiedere al governo l'istituzione del coprifuoco in regione dalle 23 dopo che la 'Commissione indicatori' istituita dalla direzione generale del Welfare ha previsto che al 31 ottobre, potrebbero esserci circa 600 ricoverati in terapia intensiva e fino a 4.000 in terapia non intensiva. 

"Sono d'accordo sull'ipotesi di misure più restrittive in Lombardia. Ho sentito il Presidente Fontana e il sindaco Sala e lavoreremo assieme in tal senso nelle prossime ore". E' quanto ha dichiarato all'Ansa il ministro della Salute Roberto Speranza.

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Dpcm, Conte: I sindaci possono chiudere le piazze. Didattica in presenza

Tutte le novità: dalle zone rosse ai turni per le scuole. Le norme valgono da oggi. Il Dpcm scade il 13/11


Chiusure temporanee, una sorta di 'coprifuoco' deciso dai sindaci, in piazze e vie dopo le 21 di fronte ad eventuali rischi di assembramenti, didattica a distanza solo in situazioni critiche e possibili turni pomeridiani per le classi. E' un decreto anti-movida che tutela chi rispetta le regole quello scritto a più mani dal Governo, seduto per quasi tre giorni al tavolo delle trattative assieme a Regioni e Enti locali. Ma "la strategia non è e non può essere la stessa della primavera", assicura il premier Giuseppe Conte, che avverte: "il governo c'è ma ciascuno deve fare la sua parte". Ed è solo l'inizio di un piano più ampio. Il Presidente è consapevole "che ci sono ancora diverse criticità: facciamo 160 mila tamponi al giorno - dice - ma certo non possiamo tollerare le file di ore". Saranno valide fino al 13 novembre le misure del nuovo dpcm sul Covid. Lo si legge nella versione finale del testo, pubblicata sul sito del governo. Le norme entrano in vigore oggi, 19 ottobre. Fanno eccezione le norme che rafforzano la didattica a distanza e gli orari scaglionati alle superiori, consentendo i doppi turni e stabilendo l'ingresso a scuola per i liceali non prima delle 9: questa disposizione varrà da mercoledì 21 ottobre.

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TUTTE LE NOVITA' DEL NUOVO.

domenica 18 ottobre 2020

Influencer ucraino negazionista muore di Covid a 33 anni

'Dicevo non esistesse, state in guardia', scriveva dall'ospedale

Un influencer ucraino con oltre un milione di follower, che aveva negato l'esistenza del Covid-19, è morto proprio a causa del virus a 33 anni.
    Dmitriy Stuzhuk, esperto di fitness e promotore di una vita salutista, si era ammalato durante un viaggio in Turchia ed era stato ricoverato in ospedale al suo ritorno in Ucraina, dopo essere risultato positivo. In ospedale, erano subentrate complicazioni cardiache.


    Durante il ricovero Stuzhuk aveva postato sui social il suo mea culpa: "Voglio condividere come mi sono ammalato e mettere in guardia tutti. Ero uno che pensava che il Covid non esistesse, finché non mi sono infettato. Non ha vita breve! E' pesante".
    La sua ex moglie ha confermato che fosse "in gravi condizioni" e che il "suo cuore non ce la faceva". 

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Covid: ancora casi in aumento, 11.705. I decessi sono 69. In Lombardia "situazione critica"

Tamponi a quota 146 mila, in calo rispetto a ieri

Ancora in aumento i casi di Covid in Italia: sono 11.705 i nuovi contagi nelle ultime 24 ore secondo il bollettino del Ministero della Salute. Rispetto a ieri, quando si era sfiorata quota 11 mila (10.925), sono 780 in più. I decessi sono stati 69, in aumento rispetto ai 47 di ieri. I tamponi sono stati 146 mila, in calo di circa 20 mila rispetto a ieri.

In Lombardia quasi 3000 casi, ricoveri sopra quota 1000 - Sono ancora in crescita tutti i dati della pandemia in Lombardia: i nuovi casi sono 2975 con 30.981 tamponi per una percentuale pari al 9,6%., mentre ieri c'erano stati 2.664 nuovi positivi con 29.053 tamponi (9.1%). Salgono i ricoveri in terapia intensiva (+14, 110 in totale) e con altri 122 posti letto occupati i ricoveri nei reparti non di terapia intensiva superano quota mille e salgono a 1.065. I decessi sono 21 (ieri 13) per un totale di 17.078 persone morte in regione dall'inizio della pandemia. Continuano a salire i casi a Milano, dove si registrano 1.463 nuovi positivi e sono sempre in crescita anche i dati delle province di Varese (354), Monza e Brianza (353) e Pavia (132).

"Aumentano i ricoveri in terapia intensiva e sono in costante crescita anche i casi positivi. La situazione è critica in Lombardia, ma in particolare a Milano e nella Città metropolitana. Occorre l'aiuto di tutti i cittadini per fermare la corsa del virus". Lo dice Walter Bergamaschi, direttore generale dell'ATS di Milano. 

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"Ieri abbiamo riaperto. Siamo rientrati nel padiglione 13, un piccolo Ospedale dedicato solo al Covid 19. Termino una notte allucinante, continui ricoveri, mi sembra di rivedere un film già visto".

Così in un post su facebook il direttore del reparto di pneumologia dell'Azienda ospedaliera di Verona, Claudio Micheletto.

"Temo che questa notte - aggiunge - si sia innescata una pesante recrudescenza: pronti soccorso strapieni, tante persone con sintomi. Non mi ricordo chi ha detto che il virus era clinicamente morto. Dopo 24 ore consecutive di lavoro forse perdo la memoria".

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